titolo la testimonianza di gianna jessen

 

postato: 28 febbraio 2013

 

gianna jessen

 

Gianna Jessen ha pronunciato questo discorso 1 davanti ad una nutrita platea l'8 settembre 2008 alla Queen's Hall di Melbourne, in Australia. Nata alla trentesima settimana di gravidanza di sua madre, una diciassettenne del Tennessee, a seguito di un tentativo di aborto salino non andato a buon fine, in quanto il feto sopravvisse all'iniezione di una soluzione salina nell'utero e fu espulso ancora vivo nonostante diciotto ore di esposizione alla soluzione. L'anossia dovuta alla soluzione salina le causò una paralisi cerebrale e muscolare. L'aborto era stato programmato dalla associazione abortista Planned Parenthood, la più importante degli Stati Uniti, cui la madre di Gianna si era rivolta per interrompere la gravidanza. Adottata a tre anni, Gianna superò le difficoltà motorie indotte dalla paralisi e riuscì a camminare senza tutore, seppure con notevoli difficoltà.

 

Sono stata adottata. I miei genitori avevano diciassette anni. Mia madre era al sesto mese e mezzo di gravidanza quando si rivolse al Planned Parenthood, il più grande ente abortista mondiale, dove le venne consigliato un aborto tardivo: si inietta una soluzione salina nel grembo della aborto soluzione salinamadre che corrode il bambino. Il bambino viene espulso nelle ventiquattr'ore successive. Con grande sorpresa di tutti, non sono nata morta, ma viva, il 6 aprile 1977, nella clinica abortista di Los Angeles, nello Stato della California. La cosa magnifica è stata la puntualità del mio arrivo. Il medico preposto all'aborto non era ancora in servizio. Così, non ha potuto condurre a termine il suo progetto sulla mia vita, ossia la mia morte. So di parlare in un edificio governativo. Io amo il vostro Paese, come amo il mio, e so che ai nostri giorni è politicamente scorretto tirare in ballo Gesù Cristo in un luogo pubblico, metterlo al centro di questo tipo di riunione. Il suo nome potrebbe mettere certe persone a tremendo disagio; ma non sono sopravvissuta per far sentire le persone a loro agio. Sono sopravvissuta per agitare le acque, e mi piace molto farlo. Dunque, sono nata viva, come vi ho già detto. Alla fine delle diciotto ore avrei dovuto essere cieca, bruciata… morta, ma non lo sono! É stata una bella rivincita: il medico ha dovuto firmare il mio atto di nascita; così conosco la sua identità. Chiunque vuole esaminare le mie carte può leggere: «Nata in seguito ad un aborto salino». Ah, non hanno vinto! Ho fatto delle ricerche. So chi è colui che tentò di abortirmi. Egli possiede la più grande catena di cliniche abortiste degli Stati Uniti, che gli fruttano 70.000.000 di dollari l'anno. Diversi anni fa, lessi una delle sue interviste in cui diceva: «Ho abortito più di un milione di bambini; la considero come la mia passione».

 

Vi dico tutto ciò perché siamo nel bel mezzo di una battaglia interessante. Che lo sappiate o meno, è una battaglia tra la vita e la morte. Voi da che parte state? Un'infermiera chiamò un'ambulanza. Mi condussero all'ospedale, e questo fu assolutamente un miracolo: la pratica a quell'epoca - e ciò fino nel 2002 nel mio Paese - era di sopprimere i superstiti dell'aborto, per strangolamento o soffocamento, o lasciandoli morire, o buttandoli via. Ma il 5 agosto 2002, ilgiovane gianna jessen Presidente Bush ha firmato la straordinaria legge per la «protezione dei nati vivi», affinché ciò non si ripeta più. Vedete, noi facciamo sul serio: spero di essere odiata prima della fine di questa vita, così, quando sarò presso Dio saprò ciò che significa essere stata odiata come oggi si odia Dio. Egli, Cristo, è stato odiato. Certamente ciò non mi fà piacere, ma so che sono già odiata perché proclamo la vita. Io dico: «Non mi avete avuta», l'olocausto silenzioso con me non ha vinto, e la mia missione, tra l'altro, è di infondere umanità all'interno di un dibattito che abbiamo già archiviato, messo sugli scaffali e classificato come «una questione privata». Abbiamo rimosso i sentimenti, ci siamo induriti come pietre. È questo ciò che volete? Quanto siete pronti a sopportare, a rischiare qualcosa per proclamare la verità nell'amore e la grazia, ad agire. Siete pronti almeno a farvi odiare? Ma allora il problema siete voi? Sono io? E dunque, mi hanno sistemato in una prima casa di accoglienza, dove decisero che non gli piacevo. Non capisco come non si possa amarmi a prima vista. Che persone strane! Sono stata odiata fin dal mio concepimento da molte persone, ma sono anche stata amata da tante altre, e più di tutti da Dio. Sono la sua bambina. Non si tocca la bambina di Dio. È scritto sulla mia fronte: «Trattami bene perché mio Padre è il padrone del mondo». In seguito, mi hanno trasferito in un'altra casa, molto bella, la casa di Penny 2: avevo diciassette mesi, ed ero un peso morto di quattordici chilogrammi. É ciò che io chiamo il dono della paralisi cerebrale per la mancanza di ossigeno al cervello mentre lottavo per sopravvivere. Ora mi sento obbligata a dirvi: se l'aborto riguarda solamente il diritto di scegliere della donna, che ne è stato del mio diritto di vivere? Nessuna femminista radicale manifestò per i miei diritti quel giorno. La mia vita stava per essere soppressa in nome dei diritti della donna. Io non soffrirei di una paralisi cerebrale se non fossi sopravvissuta. E quando sento l'atroce e disgustoso ragionamento secondo cui si dovrebbero abortire i bambini a rischio di handicap, il mio cuore si riempie di orrore.

 

 Signori, ci sono cose che possiamo apprendere solamente dai più deboli di noi. Se li sopprimete, sarete voi a perderci. Il Signore si prenderà cura di loro, ma voi soffrirete per sempre! Che arroganza! Che prepotenza! É stato un tema sostenuto a lungo in questo nostro mondo: i forti femministe abortistedevono dominare i deboli, stabilire chi deve vivere e chi deve morire. Vedete quanta arroganza in tutto ciò? Voi che non avete il potere nemmeno di far battere il vostro cuore. Tutto il potere che credete di avere non lo possedete affatto. É la misericordia di Dio che vi mantiene in vita, anche quando lo odiate! Le persone dicevano a Penny: «Gianna non sarà mai nessuno». Molto incoraggiante! Ella decise di ignorarli. Lavorava con me tre volte al giorno. Giunsi a sollevare la testa. Per farla breve, a tre anni e mezzo camminavo con un deambulatore e dei tutori. Ora sto in piedi, anche se zoppico un po', senza deambulatore e senza tutori. Talvolta cado con eleganza; altre volte in maniera inelegante. Dipende dalle circostanze. Tutto è per la gloria di Dio! Sono più debole della maggior parte di di voi, ma questo è il mio discorso. È il piccolo prezzo a pagare per potere illuminare il mondo come faccio e offrire speranza nella nostra incomprensione quanto al funzionamento del mondo. Ci sfugge a che punto la sofferenza può essere bella. Non che me la sia andata a cercare. Ma quando arriva, dimentichiamo che Dio ne ha il controllo, che è capace di rendere belle le cose più miserabili. Ho incontrato la mia madre biologica. L'ho perdonata, sono cristiana. È una donna distrutta; è venuta ad una delle mie conferenze, due anni fa. Si è alzata e ha detto: «Ciao, sono tua madre»! Fu un giorno difficile, ma mentre sopportavo la situazione - penserete che sono stupida - ero lì e pensavo: «Non ti appartengo. Appartengo a Cristo. Sono la sua bambina, sono una principessa. Qualunque cosa tu dica contro di me in tono di amarezza e di rabbia, non è un mio peso. Non lo porterò». Dicevo queste cose dentro di me. Signori, ora avete un'opportunità. Vorrei parlare agli uomini che sono in questa sala. Voglio fare qualcosa che non si fà mai:

  • Uomini, siete fatti per la grandezza, siete fatti per alzarvi ed essere degli uomini, siete fatti per difendere le donne e i bambini, e non per farvi da parte e far finta di nulla quando sapete che un omicidio sta per essere compiuto. E non fate nulla. Non siete fatti per usare le donne e poi abbandonarle. Siete fatti per essere gentili, grandi, graziosi, forti e per prendere posizione. Ascoltatemi: sono molto stanca di fare il vostro lavoro!

  • Donne, non siete fatte per essere usate, per restare lì e ignorare il vostro valore. Meritate che si combatta per voi, sempre. È il vostro momento, dunque: quale tipo di persone volete essere? Immagino straordinarie, che saranno all'altezza della situazione.

  • Ai politici in sala, soprattutto uomini: siete fatti per la grandezza, non badate all'impopolarità, lasciate da parte la politica. Siete fatti per difendere il Bene e la Giustizia. Questa ragazza vi dice: «É il vostro momento»! Quale tipo di uomo vuoi essere? Un uomo preoccupato solo della sua popolarità o un uomo assillato dalla giustizia di Dio?

Voglio terminare con queste parole: certuni possono essere disturbati dal fatto parlo di Dio e di Gesù Cristo, ma come potrei andare zoppicando per il mondo e non offrire tutto il mio cuore, la mia anima e la mia forza a Cristo che mi ha dato la vita? Se pensate che io sia pazza, è solamente una perla in più per la mia corona. L'unico scopo della mia esistenza quaggiù è di far sorridere Dio. Spero di aver detto qualcosa di sensato; è sgorgato dal mio cuore. Che Dio vi benedica e vi protegga!

 

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Note

 

1 Testimonianza estratta dalla rivista Action Familiale et Scolaire (nº 212, dicembre 2010, pagg. 23-28). Traduzione dal francese a cura di Paolo Baroni.

2 Penny è la persona che si è presa cura di Gianna.

 

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