Testo al
dritto
«A volte, la migliore
musica è il silenzio, diciamo. A volte, la migliore musica è
il silenzio, diciamo. A volte, la migliore musica è il si...». |
Commento:
Alla fine dell'album, dopo qualche secondo che è terminato
il brano Miserere, c'è una ghost track in cui
una voce recita più volte il detto «a volte la migliore
musica è il silenzio, diciamo». A dare notizia del
ritrovamento di questo messaggio è stato il giornalista
romano
Carlo Climati
in un articolo apparso su L'Italia Settimanale (del
16 novembre 1994, pagg. 56-57), intitolato «Rovescia lo
Zucchero e scopri la droga». Interpellato dai
giornalisti circa la presenza di questo backmasking
in Miserere, il cantante italiano si è chiuso dietro
un secco no comment. Il suo produttore esecutivo
Michele Torpedine
ha invece raccontato la storia di quel brano «maledetto»:
«Lo abbiamo registrato al Digital Studio di Capri. La voce
misteriosa? È di un cameriere che ci portava sempre il caffè
mentre lavoravamo. Guardi, le dito anche il nome, Franco
Liguori. Lui arrivava, e aveva questa voce bellissima,
profonda, da baritono. Ripeteva sempre quella frase: "A
volte, la migliore musica è il silenzio, diciamo". Cosi alla
fine gliela abbiamo fatta dire nell'album [...]. Si,
l'abbiamo sentita ieri, e in effetti viene fuori davvero
nitida, chiarissima, quella maledetta frase. Diventa
difficile credere che sia un caso, ma è proprio cosi.
Dicesse qualcos'altro, almeno. Invece è davvero un messaggio
antipatico» (*). In effetti,
rovesciando la frase incriminata saltano fuori quelle tre
parole (la terza potrebbe essere «droga» o «roba»):
overdose d'amore o di qualcos'altro?
(*) Cfr.
C. Caccia,
«Se "giri" Zucchero c'è l'eroina», in La Stampa,
dell'11 novembre 1994. |