CAPITOLO VI
OBIETTIVI VISIBILI DELLA MASSONERIA
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«Il nostro scopo finale è
quello di Voltaire e della Rivoluzione Francese: l'annientamento
per sempre del cattolicesimo e persino dell'idea cristiana
che, rimasta in piedi sulle rovine di Roma, ne sarebbe la
perpetuazione» 96. |
«Decattolicizzare il mondo»
-
Prima
constatazione
In Francia, in Italia, in Spagna, in
America Latina e in generale in tutti i Paesi cattolici o a
maggioranza cattolica, la Massoneria si è applicata ad un'opera di
demolizione religiosa e politica. L'opera massonica di irreligione è
ben nota: i nomi di massoni come Voltaire, Robespierre,
Jules Ferry, Emile Combes possono servire per
illustrarla (nel caso della Francia). E l'odio anti-religioso appare
come connaturato alla Massoneria.
Sul piano politico, l'azione
massonica dopo più di duecenticinquant'anni si è manifestata
mediante uno sforzo costante (e coronato da successo) per diminuire
e distruggere (dall'interno e dall'esterno) le nazioni cattoliche
appannaggio dell'egemonia protestante. L'eliminazione dei Borboni,
la Rivoluzione Francese, la soppressione dell'impero cattolico
austro-ungarico, la frammentazione dell'America Latina in una
moltitudine di Stati rivali, spesso ridotti all'impotenza... Tutti
fatti politici ai quali la Massoneria ha contribuito in modo
decisivo e di cui si deve spesso l'iniziativa.
- Seconda
constatazione
Nei Paesi protestanti le cose vanno
diversamente. La Massoneria si mostra nazionalista e imperialista;
essa intrattiene buone relazioni con le Chiese locali. In
Inghilterra, essa sostiene il trono e l'anglicanesimo. Nell'800, il
primo ministro britannico Lord Palmerston (1784-1865), che fu uno
dei principali capi della Massoneria della sua epoca
97, contribuì a riplasmare l'Europa,
conformemente agli interessi dei poteri protestanti.
Sopra: Lord Palmerston.
Prima in
Prussia, poi in Germania, la sètta appoggiò l'imperialismo degli Hohenzollern. Negli Stati Uniti, essa costituisce il cemento che
unisce, in seno ad un unico Stato, i popoli più disparati. In breve,
dal XVIII secolo fino ad un'epoca recente (fino alla Prima Guerra
Mondiale), la sua azione ha consolidato sul piano politico i Paesi
protestanti e ha contribuito considerevolmente all'egemonia che
esercitano anche ai nostri giorni. Questa doppia constatazione può
essere così riassunta:
«Più ancora
del comunismo, la Massoneria è dunque, nei nostri Paesi
cattolici, "il partito dello straniero" e, in quanto tale,
un potere "intrinsecamente perverso". Ciò detto,
penso di avere dimostrato che esiste una differenza capitale
tra la Massoneria dei Paesi anglosassoni e la Massoneria dei
Paesi cattolici, soprattutto dei Paesi latini dell'Europa
occidentale. Nei primi, si tratta di un organismo statale o
parastatale, un prezioso aiuto della politica nazionale e
uno strumento dell'establishment protestante. Al contrario,
nel secondo caso la Massoneria è una forza straniera,
una cospirazione permanente contro l'anima e il corpo della
nazione, uno Stato nello Stato, che cerca di
assorbire o di dominare lo Stato stesso contro la nazione»
98. |
Come spiegare la doppia azione massonica:
irreligiosa e rivoluzionaria nei Paesi cattolici, religiosa e
conservatrice nei Paesi protestanti? Ecco il punto di vista di un
massone:
«Quanto al
protestantesimo, che è rimasto penosamente confinato nella
palude della schiavitù alla lettera di un libro e che, privo
di una disciplina vivente che spinga in avanti il lavoro
dello spirito, si è spezzato e frammentato in numerose
confessioni prive di forza, non c'è più da tenerne conto che
se fosse una rubrica statistica. Solo un'organizzazione
così fortemente coerente come il cattolicesimo è ancora un
fattore attivo, capace di bloccare la formazione
degli uomini incamminati verso l'emancipazione del
genere umano. Ecco ciò che non si dovrebbe dimenticare
[...]. Avendo di fronte a sé l'infallibilità della Chiesa
cattolica, papale e romana, un massone non può
assolutamente essere cristiano. Questa Chiesa è una
sfida gettata non solo contro la società massonica,
ma anche contro ogni società civilizzata»
99. |
Sopra: sulla copertina della
rivista anticlericale L'Asino (del 1907)
l'alfabeto (la Ragione)
sconfigge il prete (il clericalismo)
Si può dunque sostenere che, almeno fino alla
prima metà del XX secolo, lo scopo essenziale della Massoneria è
stato quello di distruggere il cattolicesimo, di «decattolicizzare
il mondo» 100. E per «decattolicizzare
il mondo», la manovra massonica, sul piano politico, consisterà
nel rafforzare l'establishment protestante e utilizzarlo per
distruggere o ridurre ogni forma di potere temporale dei cattolici.
Distruggere l'ordine naturale
-
La distruzione dell'ordine naturale
nei Paesi cattolici
Come notava all'inizio del XX secolo l'ex
massone Paul Copin-Albancelli (1851-1939),
«oggi abbiamo la prova che la distruzione dello spirito cattolico
non è lo scopo totale della Massoneria. Questa conclusione deriva
dal fatto che, pur essendo stata completamente eliminata la
tradizione religiosa della Francia dalla nostra organizzazione
governativa, lo sforzo di distruzione viene ora rivolto altrove. È
contro le idee di proprietà, di famiglia e di
patria che si infierisce. Dunque, la distruzione dello
stato d'animo cattolico non era tutto ciò che si voleva
ottenere. Tuttavia, a causa dell'accanimento contro la
Chiesa di cui si è dato prova, siamo tutti sicuri del fatto
che bisognava cominciare con l'attaccare il cattolicesimo
prima di passare al resto del compito»
101. |
Sopra: l'ex massone Paul Copin-Albancelli.
«Il resto del compito»: con questa
espressione bisogna intendere l'azione tenace per suscitare
nuovi costumi e nuove leggi che contribuiscano a distruggere la
morale naturale. Questo compito era stato intrapreso già
nell'800 102; oggi, esso sembra
costituire uno degli obiettivi prioritari della Massoneria, come ne
manifestano le recenti azioni in cui le Logge massoniche e noti
massoni (come Henri Caillavet e Pierre Simon) sono stati in
prima linea nel combattimento: divorzio per consenso
reciproco 103, maggiore età ai
diciotto anni, educazione sessuale generalizzata,
contraccezione 104, aborto,
inseminazione artificiale 105,
preparazione degli spiriti all'eutanasia, «abbandono
dei testi discriminatori nei confronti degli
omosessuali».
Il già citato libro di Pierre Simon De la vie avant toute chose
riporta a questo riguardo una testimonianza brutale e perentoria.
- La distruzione dell'ordine
naturale nei Paesi protestanti
Il ruolo svolto nei Paesi protestanti supponeva
che questi conservassero per un periodo di tempo la loro forza
interna e la loro stabilità; a causa di questo fatto, la distruzione
dell'ordine naturale è stata più tardiva che nei Paesi cattolici.
Ecco come, nel 1913, il gesuita americano Padre Hermann Gruber
(1851-1930) schematizzava il programma massonico come apparve in
diverse riviste della sètta negli Stati Uniti:
«1. Distruggere
completamente in generale l'influenza sociale esercitata dalla
Chiesa e dalla religione, o mediante una persecuzione aperta, o per
mezzo della sedicente separazione della Chiesa dallo Stato.
2. Laicizzare o
secolarizzare tutta la vita privata e pubblica e, prima di tutto,
l'educazione popolare.
3. Sviluppare
sistematicamente presso i bambini delle scuole la libertà di
pensiero e di coscienza; proteggerli, per quanto possibile, da tutte
le nefaste influenze che esercitano su di essi la Chiesa e anche i
loro genitori; se occorre, utilizzare la costrizione a questa fine»
106.
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Dopo avere visto questo programma, l'autore
americano Paul A. Fisher (1921-2007), nel suo libro
Behind the Lodge's Door, mostra come buona parte
sia già stato realizzato negli Stati Uniti nei trent'anni che vanno
dal 1940 al 1970. Egli sottolinea che, durante questo periodo, la
Corte Suprema americana 107 ha subìto
un dominio massonico particolarmente importante
108; in media, sei dei nove giudici della Corte Suprema
erano massoni 109. Tutto sommato,
l'obiettivo massonico di laicizzare la società è stato raggiunto
negli Stati Uniti come in Francia, con un ritardo di qualche decina
d'anni.
Sopra: Paul A. Fisher
e la sua opera
Behind the Lodge's Door.
«Solve et coagula»:
distruggere per poi ricostruire
110
La distruzione ha senso solo se poi si vogliono
costruire altre cose.
«Abbiamo scalzato,
rovesciato, abbattuto e demolito, con un furore che talvolta
è sembrato cieco, solo per creare migliori condizioni di
gusto e di solidità. Ora, il suolo che è intorno a noi è
ormai ricoperto di macerie che sono opera nostra. È tempo
che ci mettiamo seriamente ad apprendere il nostro mestiere
di costruttori e di vera Massoneria»
111. |
Sopra: sulle braccia
del Baphomet disegnato dall'occultista
Eliphas Levi campeggia
il motto alchemico Solve et Coagula.
Che cosa si tratta di distruggere? L'ordine
naturale e soprannaturale. Che cosa si tratta di costruire? Una
società totalmente laicizzata, erotizzata, una «felicità senza
Marx e senza Gesù», un nuovo uomo massonico... In breve,
un'utopia contro-natura. Tale sembra essere lo scopo al quale tende
visibilmente la Massoneria. Diciamo visibilmente, perché un altro
obiettivo, più nascosto, appare subito dopo.
La «Repubblica Universale»
Fin dalle sue origini, la Massoneria ha messo
nel novero dei suoi obiettivi l'avvento di una «Repubblica
Universale», di ciò che oggi si è soliti definire un «Governo
Mondiale».
«Duecento anni fa,
il cavaliere Ramsay ha annunciato la realizzazione di una
Repubblica Universale. Da allora, instancabilmente [...],
i massoni del mondo intero partecipano alla sua
edificazione» 112. |
Sopra: simbolo del
Governo Mondiale.
Non stupirà, dunque, il fatto di vedere
numerosi massoni contribuire alla dissoluzione delle nazioni
113 in un gran tutto mondialista e opporsi
alle vere forme di rinascita nazionale 114.
Non ci si stupirà nemmeno di vedere come il presidente americano
Georges Bush sr. (1924-2018), massone del 33º Grado, presentarsi
come un campione del «Nuovo Ordine Mondiale».
- La Massoneria e la «Società
delle Nazioni»
La «Società delle Nazioni» fu un'organizzazione
internazionale nata dal Trattato di Versailles; fondata nel 1920,
essa sparì ufficialmente nel 1946 per essere sostituita dall'ONU.
La «Società delle Nazioni» costituì un primo abbozzo nella via che
conduce al Governo Mondiale. Spiega Léon de Poncins nella sua opera Société des nations, super-état
maçonnique:
- «Durante la
Prima Guerra Mondiale, la Massoneria è stata la creatrice
della Società delle Nazioni, ed essa è divenuta, nel suo
spirito, lo scopo stesso della guerra»
115.
- «La Società delle Nazioni ha sostenuto il ruolo di un
super-Stato destinato a mantenere l'egemonia dei principî
massonici sanciti dal Trattato di Versailles»
116.
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Sopra: l'opera di Léon de Poncins Société des nations, super-état
maçonnique.
Alla fine, la storia dei ventanni che hanno
separato la guerra del 1914 da quella del 1939-1945 ha visto la
realizzazione dell'auspicio espresso al Convento del 1923 della Gran
Loggia di Francia:
«La Società delle
Nazioni che desideriamo avrà più forza morale reale e
influenza sui popoli nella misura in cui potrà fare
affidamento sui raggruppamenti massonici del mondo intero»
117. |
- La Massoneria e l'Europa
Scrive Jacques Ploncard d'Assac
(1910-2005) 118:
«La costruzione di un spazio europeo non è, per i massoni,
che "il precursore di uno spazio universale, di una
Terra patria"» 119. Il Gran
Maestro della Gran Loggia di Francia Guy Piau conferma: «La
ricerca di una comunità europea, e in seguito universale,
rientra evidentemente nel campo delle nostre riflessioni e delle
nostre azioni» 120.
«Repubblica Universale», «comunità universale»... Da Ramsay a Guy
Piau, il pensiero massonico non è variato su questo punto.
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J. Ploncard d'Assac
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Guy Piau |
CAPITOLO VII
L'ORGANIZZAZIONE MASSONICA
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«La Massoneria è una
sovrapposizione di società segrete in cui ogni Grado conosce
l'esistenza e i segreti del suo gruppo e dei gruppi
inferiori, ma ignora ciò che si trama e si decide nel
gruppo immediatamente superiore»
121. |
L'organizzazione massonica è difficile da
conoscere, perché andiamo a tastare un terreno in cui il segreto
gioca un ruolo determinante.
Spiegazione generale
L'idea generale è la seguente: la Massoneria è
costituita da una piramide di società segrete che si comandano le
une le altre, senza che in una società si possano riconoscere come
tali gli elementi che comandano dagli elementi comandati. Ci sono
dunque al tempo stesso gerarchia e suddivisione. Ecco una
spiegazione più dettagliata fornita da quel grande specialista della
Massoneria che fu Léon de Poncins nel suo libro La
Franc-maçonnerie contre la France, pubblicato nel 1941: «(Nella
Massoneria) esiste una doppia organizzazione simultanea:
l'organizzazione amministrativa visibile e l'organizzazione occulta,
ignota talvolta ai massoni stessi».
- Organizzazione
amministrativa visibile
«La Massoneria
del mondo intero è divisa amministrativamente in numerosi
gruppi indipendenti gli uni dagli altri; ciascuno di questi
gruppi corrisponde ad un Paese. Essi hanno nomi diversi
come: Federazione della Gran Loggia d'Inghilterra, del
Grand'Oriente di Francia, ecc... L'organizzazione
amministrativa di ciascuno di questi gruppi o federazioni è
sensibilmente ovunque la stessa. Prendiamo, ad esempio, una
di esse: quella del Grand'Oriente di Francia. Essa comprende
circa 39.000 aderenti ripartiti in 450 Logge. I suoi
effettivi non sono tantissimi (circa 50.000 massoni in
Francia 122),
ma giocano un ruolo sproporzionato se paragonato ai suoi
effettivi perché i suoi uomini occupano posizioni in diversi
posti di comando e diffondono le parole d'ordine massoniche
in ogni genere di organizzazione che ricevono così, senza
esserne consapevoli, determinate direttive occulte che fanno
parte di un vasto piano d'insieme. Ogni Loggia è guidata da
ufficiali eletti per un anno. Essi sono cinque: il
Venerabile, il primo e il secondo Sorvegliante,
l'Oratore e il Segretario; essi non hanno
autorità che nella loro Loggia. Anche l'autorità centrale
dell'insieme sociale è nominata per elezione. Ogni Loggia
elegge un delegato; questi delegati si riuniscono due volte
l'anno, e l'assemblea così formata si chiama "Convento".
A grandi linee, si tratta del parlamento massonico della
Federazione. Tale Convento elegge trentatre membri chiamati
per tre anni a formare il Consiglio dell'Ordine, ossia il
comitato esecutivo di tutta la Federazione. A capo del
Consiglio dell'Ordine, vi è un ufficio, e alla guida di
questo ufficio c'è un presidente. In altre Federazioni,
questo presidente viene chiamato Gran Maestro. Questo
presidente o Gran Maestro si trova a capo di
un'amministrazione federativa massonica, che non ha
l'importanza che si potrebbe credere. Il Convento esamina le
questioni di interesse massonico generale, regola il
bilancio, decidi le modifiche agli statuti, entra in
rapporto con le altre federazioni e si occupa soprattutto
delle questioni politiche e religiose». |
- Organizzazione
occulta dei Gradi
«Questo per quel che
riguarda l'organizzazione visibile; ne esiste simultaneamente
un'altra molto più segreta: quella dei Gradi. Quando una persona
entra nella Massoneria, fa innanzi tutto parte di una Loggia detta
di "Apprendisti"; viene dunque ricevuto come Apprendista.
Dopo un certo periodo di tempo, quando si giudica che il suo spirito
è sufficientemente aperto alla luce massonica, egli passa al Grado
di Compagno, e viene ammesso in una Loggia di Compagni. Dopo
un nuovo periodo di osservazione più o meno lungo, e se lo si
giudica pronto, il Compagno verrà nominato Maestro, ed
entrerà in una Loggia di Maestri. Ogni massone può visitare una
Loggia straniero di un Grado analogo o inferiore al suo. Ogni Grado
ha dei catechismi, dei rituali e dei simboli che gli sono proprî.
Notiamo qui una differenza: nell'organizzazione amministrativa
visibile, i capi sono nominati per elezione, mentre
nell'organizzazione dei Gradi, lo sono per selezione. I massoni di
Grado superiore osservano i loro Fratelli di Grado inferiore, e non
ammettono tra essi che quelli che scelgono. Altra particolarità: un
massone chiamato ad un Grado qualsiasi lo è per sempre, mentre,
nell'organizzazione amministrativa, l'elezione è sempre temporanea.
I Gradi di Apprendista, Compagno e Maestro formano la Massoneria
inferiore o Massoneria blu, dalla quale si può uscire
abbastanza facilmente. Essa è al di sotto della Massoneria degli
Alti Gradi. La cifra rituale ne indica trentatre, ma, attualmente,
in Francia, non ne vengono praticati più di otto:
- 1º Grado: Apprendista;
- 2º Grado: Compagno;
- 3º Grado: Maestro;
- 18º Grado: Sovrano
Principe Rosacroce;
- 30º Grado: Grande Eletto
Cavaliere Kadosh;
- 31º Grado: Grande
Ispettore Inquisitore Commendatore;
- 32º Grado; Sublime
Principe del Real Segreto;
- 33º Grado: Sovrano Grande
Ispettore Generale.
In una riunione di Loggia di
un Grado qualsiasi, ci sono sempre uno o più massoni di Grado
superiore che assistono, molto spesso senza che i membri ordinari se
ne accorgano. Ogni massone ignora tutto ciò che si dice o ciò che
accade nei laboratori superiori a quelli del suo Grado, perché
l'accesso non gli è consentito. È un dovere essenziale imposto ai
superiori di frequentare le Logge dei Gradi inferiori e di portare
lì le ispirazioni che hanno ricevuto. Dunque, la Massoneria è una
sovrapposizione di società segrete. Mentre nell'organizzazione
amministrativa la direzione viene per elezione, nell'organizzazione
occulta dei Gradi, al contrario, l'autorità viene dall'alto per
selezione. Il segreto da una parte, l'esoterismo dei rituali
dall'altra, e infine l'organizzazione più o meno occulta degli alti
Gradi, lasciano intravedere la presenza di ispiratori che fanno
circolare anonimamente le loro direttive dall'alto al basso
dell'organizzazione massonica. Ricordiamo che quando un massone
viene chiamato ad un Grado superiore:
- Lo è per sempre;
- è scelto dal gruppo
superiore che lo chiama a lui e non eletto per suffragio dei suoi
pari, come avviene per l'elezione al Convento e alle stazioni
amministrative di Venerabile e di altri.
- I suoi vecchi compagni di
Loggia ignorano spesso la sua nuova dignità, benché egli continui a
frequentarli ufficialmente.
Queste tre condizioni
offrono la soluzione di questo problema in apparenza
incomprensibile: quello di un potere invisibile che trasmette
invisibilmente le sue volontà riuscendo ad acquisire invisibilmente
un considerevole potere politico. Come abbiamo già detto, la
Massoneria è una sovrapposizione di società segrete nella quale ogni
Grado conosce l'esistenza e i segreti del suo gruppo e dei gruppi
inferiori, ma ignora ciò che si trama e si decide nel gruppo
immediatamente superiore. Se due o tre membri di un gruppo
superiore, d'accordo tra loro, prendono parte ad una riunione di un
gruppo subalterno, faranno adottare facilmente le loro suggestioni
poiché la loro intesa è sconosciuta; all'occorrenza, essi
impiegheranno il tempo che necessario. È per tale motivo che le
volontà si trasmettono generalmente per suggestione e non per
ordine, senza rischiare di scoprire e compromettere la sorgente
d'ispirazione» 123.
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Testimonianze di ex massoni
Per illustrare questa esposizione di Léon de
Poncins, ecco alcune testimonianze.
- Testimonianze sull'esistenza
e sul ruolo delle società segrete superiori
124:
- L'ex massone Paul Copin-Albancelli
Nel suo piccolo libro pubblicato nel 1905 e
intitolato Comment je suis entré dans la Franc-maçonnerie et
comment j'en suis sorti («Come sono entrato nella Massoneria e
come ne sono uscito»), Copin-Albancelli racconta la sollecitazione
di cui fu oggetto nel momento in cui pensava di disertare:
«Uno degli uomini
più considerevoli, non del mondo politico, ma del mondo
massonico, mi aveva proposto un appuntamento per una
comunicazione che mi diceva essere di estrema importanza
[...]. Egli iniziò chiedendomi di mantenere il segreto su
quella conversazione. Poi mi disse: "Potete calcolare il
potere della Massoneria. E tuttavia siete anche in grado di
rendervi conto della mediocrità degli elementi che la
compongono. Siamo onnipotenti, non perché i massoni sono più
intelligenti, più abili o più istruiti dei profani più
volgari - sapete che questo non conta nulla - ma perché
siamo organizzati [...]. Il Paese ignora la
nostra organizzazione e i nostri scopi. Ne deriva che
possiamo agire senza che se ne dubiti, e di
conseguenza senza che qualcuno si opponga alla nostra azione.
Ecco il segreto della nostra forza. Ma al posto di
un'associazione di venticinquemila nullità, supponete
un'altra associazione che contasse solo mille membri, ma che
non ammettesse un nuovo membro senza averlo prima studiato e
seguito per anni, che creasse attorno a lui le circostanze
più diverse allo scopo di provarlo, che gli suscitasse delle
difficoltà contro le quali potrebbe, con il potere del
proprio sforzo, dare prova della sua intelligenza e della
sua volontà. Supponete che un tale associazione arrivasse,
mediante un simile reclutamento, a contare solamente su
membri di prima scelta, al punto tale che si potrebbe dire
che tutti insieme essi non sono che un'unica testa, un unico
cuore, un unico braccio... Che cosa pensereste della forza
di cui disporrebbe una simile associazione"? Risposi
naturalmente che questa associazione sarebbe la regina del
mondo. Allora, dopo avermi ripetuto che la cosa doveva
restare per sempre tra di noi, il mio interlocutore mi
disse: "Bene! Questa associazione esiste e sono autorizzato,
se lo volete, a farvi entrare in essa"»
125. |
- Il membro dell'Alta
Vendita «Piccolo Tigre»
126
«Le Logge sono un
luogo di deposito, una specie di stazione di monta equina,
un centro per cui bisogna passare prima di arrivare a noi,
società segreta superiore [...]. Insegnandogli a
muovere i primi passi, ci si impossessa della volontà,
dell'intelligenza e della libertà di un uomo.
Si dispone di lui, lo si rigira, lo si studia.
Si indovinano le sue inclinazioni, i suoi affetti e le sue
tendenze; quando per noi è maturo, lo si dirige verso quella
società segreta di cui la Massoneria non può essere che
un'anticamera poco illuminata» 127. |
- Testimonianza sull'azione
basata sulla suggestione
Spiega Léon de Poncins in un testo già citato:
«(Nella Massoneria) le volontà si trasmettono generalmente per
suggestione e non per ordine, senza rischiare di scoprire e
compromettere la sorgente di ispirazione». Copin-Albancelli
conferma questo punto con la sua esperienza:
«Non ho mai ricevuto un ordine durante i sei
anni che ho passato in questa Società. Non ne ho mai dati. Non ho
mai visto un massone né darne né riceverne, salvo che in un caso di
cui parlerò fra breve. È per suggestione che si agisce. Si applica
il metodo che si trova indicato nelle seguenti parole apparse sulla
"Revue maçonnique": "Un'intimazione ufficiale che viene della
Massoneria è destinata ad abortire. Occorre invece fare uso di
"influenze individuali accuratamente dissimulate". Dunque, niente
ordini; niente "intimazioni ufficiali", ma suggestioni; "influenze
individuali accuratamente dissimulate" che agiscono sotto
l'ispirazione nascosta del Potere occulto, spesso inconsapevolmente,
ma costantemente e nello stesso senso, grazie al meccanismo che
abbiamo descritto; e ciò, per mesi, per anni, per i decenni che
occorrono affinché siano creati gli stati d'animo di cui si ha
bisogno. È necessario insistere su questo punto, innanzi tutto
perché è tramite questo fattore che si spiega la possibilità di
funzionamento del Potere occulto; poi perché questo particolare è
ignorato dal pubblico, e che la conoscenza di questo fatto è
tuttavia di grande importanza dal punto di vista della scelta dei
metodi di lotta contro la Massoneria» 128. |
Agire per suggestione, senza impartire direttamente degli ordini, è
un procedimento che si presta poco ad un'azione politica diretta; al
contrario, esso si adatta bene ad un'azione a lungo termine
sull'opinione pubblica, un'operazione che costituisce - come vedremo
- l'essenziale dell'azione della Massoneria di rango inferiore.
L'importanza del segreto
L'organizzazione massonica, caratterizzata
dalla suddivisione orizzontale precedentemente spiegata
129 è fondata necessariamente sul segreto.
Non ci si stupirà, dunque, di vedere numerosissimi testi massonici
insistere sull'importanza del segreto:
- «Il
nostro Ordine non può conservare la sua forza e il suo
valore se non conserva il suo carattere segreto. Il giorno
in cui avremo perso il nostro carattere specifico che poggia
sulla nostra discrezione e sul nostro segreto, la nostra
azione nel Paese sarà finita»
130.
- «Ciò
che fa la forza della Massoneria è che essa è discreta.
I nostri avversari ci temono nella misura in cui non
riveliamo loro i nostri metodi d'azione»
131.
- «La
Massoneria è e non può unicamente che essere una società
segreta. Il delicato e pericoloso esercizio che costituisce
il compimento di un'ascesi iniziatica non può effettuarsi
sulla piazza all'aria aperta in un posto pubblico»
132.
- «Alla Gran Loggia di Francia
ci impegniamo a non rivelare mai nessuno dei segreti della
Massoneria a chi non ha qualità necessarie per conoscerli»
133. |
E per finire, ecco una nota più poetica:
- «I
massoni, retti dalle loro leggi, sono come un popolo
invisibile in mezzo al mondo profano [...], un
popolo che circola come le ombre nel bel mezzo del movimento
universale» 134. |
Torniamo alla formula del Gran Maestro
Richard Dupuy (1914-1985): «La Massoneria è e non può
unicamente che essere una società segreta». È evidente che i
segreti in ballo appartengono a due categorie:
Sopra: il Gran Maestro
Richard Dupuy.
Esiste un centro direttivo delle società
segrete?
Osservazione preliminare: fin dalle sue
origini, si constatano in seno alla Massoneria delle lotte, spesso
violente, tra clan massonici 135.
Questo fatto non è incompatibile con l'esistenza di un centro di
direzione per l'insieme delle società segrete. Infatti, un tale
centro, se esiste, potrebbe trarre profitto, per i suoi obiettivi a
lungo termine, dalla situazione dialettica generata dalle lotte tra
società massoniche inferiori. La questione sollevata è così
suddivisa:
-
Esiste un'unità di direzione per l'insieme
delle società segrete massoniche?
-
Se sì, l'unità di direzione è assicurata da
società segrete superiori, oppure occorre fare intervenire altri
fattori?
Ci limiteremo a citare l'opinione a questo
proposito di tre autori anti-massonici e quella del grande uomo di
Stato britannico Benjamin Disraeli (1804-1881).
- La spiegazione di Claudio
Jannet
Lo storico anti-massonico Claudio Jannet
(1844-1894) fu incaricato di ripubblicare l'opera principale sulla
Massoneria apparsa nel XIX secolo: Les sociétés secrètes et la
société («Le società segrete e la società»), del gesuita
Padre Nicolas Deschamps (1797-1873). Nell'importante prefazione
alla riedizione del 1880, egli fornisce le seguenti spiegazioni:
«La
storia delle sètte ci rivela l'esistenza, fin dal XVI
secolo, all'epoca del Convento di Colonia, di
un'organizzazione segreta, che era riconducibile ad un
unico Patriarca conosciuto solo da un piccolo numero di
Maestri. Nel XVIII secolo, l'importante l'Ordine del Tempio
ricopriva nei confronti delle Logge massoniche il ruolo di
Ordine interno" e dirigeva i lavori dei massoni ordinari
senza che questi ne fossero al corrente: fu grazie ad
esso che alla fine del secolo l'Illuminismo
136 giunse
a dominare tutti le Logge e tutti i Riti. A quel tempo, gli
alti Gradi Scozzesi servivano da santuari a questo Ordine
interno, ed è per questo motivo che tali Gradi sono sempre
stati riconosciuti dai "poteri massonici", malgrado le
proteste di numerosi massoni dei Gradi simbolici e degli
scismi passeggeri. Ma ai nostri giorni gli alti Gradi hanno
perso questo significato, e non è nei loro Capitoli che
bisogna andare a cercare il centro in cui si nasconde la
direzione suprema della Massoneria universale. E, tuttavia,
questa direzione ha continuato ad esistere. Si può averne la
prova nella brusca evoluzione compiuta dalla Massoneria
quando abbandonò Napoleone I nel 1808. D'altra parte,
abbiamo delle testimonianze precise sulla sua esistenza
all'epoca della Restaurazione. Un scrittore massonico
attribuisce questo ruolo alla continuazione dell'Ordine del
Tempio. Più o meno nella stessa epoca, l'Alta Vendita
romana, la cui corrispondenza cadde nelle mani del governo
di Gregorio XVI, esercitava una supremazia incontestata sia
sui carbonari che sulle Logge massoniche di Francia e
Germania. Essa riuscì per un certo tempo ad imporre il suo
dominio anche su Mazzini, fino al giorno in cui questi si
sbarazzò dei suoi membri mediante procedimenti sommari cui
era abituato. Un po' più tardi, il centro di direzione si
spostò, e, come ci insegna Fratel Malapert, "la parola
d'ordine data alle Logge del mondo intera parte da
Pietroburgo e da Berlino, e non più da Parigi". Verso il
1840, aggiunge Malapert, la parola d'ordine venne inviata
alle correnti del pangermanesimo e del panslavismo»
137. |
Sopra: Lo storico anti-massonico Claudio Jannet
e il libro Les sociétés secrètes et la
société.
Dopo avere citato la testimonianza su tale
questione di Benjamin Disraeli e di Henri Misley (1801-1863),
un personaggio che fu in stretto contatto con gli ambienti massonici
italiani, Claudio Jannet conclude:
«Pur
ammettendo l'esistenza continua di questo centro unico
direzionale che è succeduto al vecchio "Patriarca sovrano
dell'Ordine", siamo portati a credere che l'autorità di
questa direzione non sia sempre universalmente riconosciuta
che tra l'esercito delle società segrete delle nuove forze
emergenti, che talvolta entrano in conflitto con le vecchie,
cercando di impossessarsi della direzione suprema, le quali
si sottopongono unicamente a metà dei suoi ordini in attesa
che possano esse stesse penetrare in questo centro supremo.
Ai nostri giorni, Mazzini e l'Alta Vendita romana, Luigi
Napoleone e Mazzini, Karl Marx e Bismarck, non si sono
sempre potuti accordare, malgrado i legami che li
stringevano gli uni agli altri» 138. |
-
La spiegazione fornita da Padre Emmanuel
Barbier
«Nel corso
del XIX secolo, l'Alta Vendita sembrava aver preso il posto
dell'Illuminismo nella direzione generale delle sètte
segrete. Essa era composta forse da oltre quaranta membri,
diretti a loro volta da un Comitato ristretto e ignoto a
tutti gli associati stessi. È il governo occulto di cui le
notevoli opere di Paul Copin-Albancelli mettono in evidenza
l'azione» 139. |
- La spiegazione
fornita da Léon de Poncins
«Non
cercate nella Massoneria, dicono gli uni, il centro
internazionale segreto. La Massoneria è l'espressione di un
filosofia anti-tradizionale e anti-spirituale che spesso è
intesa piuttosto che formulata esplicitamente, e che ha
portato nel triplo campo politico, sociale e religioso, le
conseguenze che ci hanno condotto all'attuale disastro
[...]. Tuttavia, obietteranno gli altri, il segreto di
cui si circonda la Massoneria è già di per sé molto
sospetto, e d'altra parte, la Massoneria non limita le sua
attività al campo delle idee. Durante l'ultimo secolo, non
c'è stato un solo movimento rivoluzionario con il quale non
abbia cooperato. Forse che il potere di un'idea spiega
simili risultati? È lecito dubitare. Se prendiamo degli
esempi recenti, all'epoca della rivoluzioni dei Giovani
Turchi del 1905, quella portoghese del 1908, quella russa
del 1917, quella austriaca, ungherese e tedesca del 1918,
quella spagnola del 1931, sono stati dei massoni che hanno
preparato il cambiamento di regime e preso il potere. La
vita secolare della Massoneria, la sua universalità,
l'agilità e l'abilità con cui persegue nell'ombra scopi
immutabili, il ruolo enorme che ha giocato nei movimenti
rivoluzionari, la religione del segreto che impone così
accanitamente ai suoi membri - che sembra essere per lei una
necessità vitale - tutto ciò ci sembra difficile da
concepire se non si ammette l'esistenza di un centro
ispiratore internazionale occulto. Ciò che si può dire,
tuttavia, è che, se esiste, questo centro è al di sopra
della Massoneria, e che quest'ultima non è che un'arma tra
le sue mani» 140. |
La spiegazione di Léon de Poncins completa
quella di Claudio Jannet e di Padre Emmanuel Barbier. Essi mostrano
che le società segrete superiori come l'Illuminismo (gli Illuminati
di Baviera) o l'Alta Vendita italiana, hanno potuto giocare un ruolo
direttivo, ma in modo imperfetto. Secondo Léon de Poncins, il
vero centro di direzione sarebbe da ricercarsi al di sopra della
Massoneria.
- La spiegazione di
Lord Disraeli
É famosa la celebre osservazione che Lord
Disraeli 141 fece nel 1852, in un
discorso alla Camera dei Comuni, riferendosi agli avvenimenti
rivoluzionari del 1848:
«L'influenza degli ebrei si riconosce nella recente
esplosione del principio distruttore in Europa.
Un'insurrezione si sviluppa contro la tradizione e
l'aristocrazia, contro la religione e la proprietà.
L'uguaglianza naturale degli uomini e l'abrogazione della
proprietà privata vengono proclamate da società segrete che
formano governi provvisori; e alcuni uomini di razza
ebraica si trovano al comando di ciascuna di tali società»
142. |
Sopra: Lord Benjamin Disraeli.
Ecco dove si trovano, secondo il grande uomo di
Stato britannico, i tre gradini fondamentali del potere politico.
Tenuto conto dell'esperienza acquisita in un secolo sull'azione
politica delle forze ebraiche, come dargli torto?
La suddivisione del lavoro tra azione
pacifica e azione violenta
Si tratta di una questione raramente affrontata
nei libri sulla Massoneria. Ecco le spiegazioni che si trovano nel
già citato testo di Claudio Jannet; esse riassumono le ricerche
fatte su questo argomento da Eduard Emil Eckert (morto nel
1866), avvocato di Dresda, uno dei più grandi specialisti della
Massoneria del XIX secolo.
«Tutte le rivoluzioni moderne provano che l'Ordine è
suddiviso in due parti distinte: una "pacifica",
l'altra "guerriera". La prima utilizza unicamente
mezzi intellettuali, vale a dire la parola e gli scritti.
Essa guida le autorità e le persone - di cui ha progettato
la fine - fino al suicidio o alla distruzione reciproca, e
conquista a vantaggio dell'Ordine tutti i posti nello Stato,
nella Chiesa
143 e
nelle Università, in una parola in tutte le posizioni
influenti. Essa seduce le masse, domina l'opinione pubblica
per mezzo della stampa o delle associazioni [...]. Il
suo direttorio porta il nome di Grand'Oriente, e le sue
Logge si chiudono appena la fazione "guerriera" fa scendere
nelle strade le masse che ha acquisito all'Ordine. Non
appena la fazione "pacifica" è riuscita a portare abbastanza
avanti il suo lavoro ecco che dopo poco quella "guerriera"
ha in serbo un violento attacco con buone probabilità di
successo; quando le passioni sono infiammate, quando
l'autorità è sufficientemente indebolita o i posti
importanti sono stati occupati dai traditori, la divisione
"guerriera" riceve l'ordine di spiegare ogni sua attività.
Il direttorio della fazione belligerante è detto
"firmamento". Non appena si passa agli attacchi a mano
armata e che la fazione belligerante ha preso le redini
dell'insurrezione, le Logge della fazione "pacifica"
chiudono i battenti. Questa tattica denota ancora tutte le
astuzie dell'Ordine. Infatti, si impedisce a chiunque di
poter accusare l'Ordine di cooperare alla rivolta. Inoltre,
poiché numerosi membri della divisione belligerante, in
quanto alti dignitari, fanno anche parte della divisione
pacifica, mentre il contrario non avviene; poiché
l'esistenza di questa fazione è sconosciuta alla gran parte
dei membri dell'altra fazione, i primi potranno riunirsi ai
secondi in caso di insuccesso. Le Logge "pacifiche" si
affrettano a proteggere con tutti i mezzi i Fratelli della
sezione belligerante, presentandoli come i patrioti troppo
ardenti che si sono lasciati trascinare dalla corrente al di
là delle prescrizioni dell'Ordine e della prudenza»
144. |
Sopra: il
libro di Eckert (da cui è stata estratta la lunga citazione)
intitolato Magazin der Beweisführung für Verurtheilung des
Freimaurerordens, ais Ausgangspunkt aller Zerstorungthaetighet gegen
jedes Kirchenthum, Stratenthum und Eigenthum
(«Rivista che prova la convinzione che l'Ordine dei massoni
sia il punto di partenza di tutti gli atti distruttivi
contro ogni Chiesa, Stato e proprietà»). |
Aspetti complementari dell'organizzazione
massonica
- Le Fraternali
Accanto alle Logge (o Laboratori o Capitoli)
che riuniscono i massoni per obbedienza e per Grado, esistono altri
gruppi massonici chiamati «Fraternali»: in esse vi si trovano
dei massoni di Gradi e di obbedienze diverse che hanno un'affinità
comune (la stessa professione, lo stesso interesse culturale o
sociale, l'appartenenza alla stessa società profana, allo stesso
partito politico, ecc...). Strutture più agili delle Logge, le Fraternali permettono ai massoni di coordinare meglio e di
moltiplicare la loro azione; eventualmente, esse sostengono il ruolo
di gerarchie parallele nei gruppi o nelle società in cui operano.
- Gli intermediari della Massoneria
Essi agiscono come gruppi e associazioni distinti dalla Massoneria,
ma sono diretti o influenzati da essa.
- Le sotto-Massonerie
Si tratta di associazioni create da massoni, o con il loro appoggio,
che subiscono la direzione massonica talvolta senza che i membri ne
siano al corrente. Un esempio: «La Ligue de l'enseignement»
(un'associazione che si batteva per la scuola laica), fondata
dal Maestro massone
Jean Macé (1815-1894), un organismo che è stato definito una
Massoneria esterna.
Sopra: il massone Jean Macé.
Altro esempio: il Rotary e il
Lion's Club, entrambi fondati dai massoni
americani Paul Harris (1868-1947) e Melvin Jones
(1879-1961). Nel suo nº 30 fuori serie del 1973 intitolato Les
francs-maçons, e favorevole a questi ultimi, la rivista
Historia precisava che questi club, a detta dei loro
membri, non erano
«delle
emanazioni anglosassoni della Massoneria. E tuttavia
questi club sono di essenza massonica. Essi sono un
veicolo degli ideali massonici di fratellanza, di
solidarietà, di universalità. Molti dei loro dirigenti sono
massoni». |
Sopra: il nº
30 della rivista Historia, del 1º gennaio 1973.
- La penetrazione di gruppi
non massonici
Il resoconto del Congresso massonico di Amiens
del 1894 indica com'è considerata questa penetrazione:
«Fare
concorrere alla nostra Opera, ovunque sarà possibile,
giornali diretti dai nostri Fratelli, senza mai scoprire le
Logge e divulgare i nostri lavori [...]. Creare delle
società di libero pensiero e di soccorso originate nelle
Logge, sovvenzionare i gruppi profani che esistono [...],
e far penetrare i Fratelli massoni nelle società già
costituite, ma con la più grande prudenza. Fare propaganda
per la beneficenza partecipando alle buone opere e agli
incoraggiamenti. Tutti questi mezzi sono nostri»
145. |
Oggi i metodi non sono cambiati. Nel settembre
del 1979, il massone Michel Baroin dichiarava nella rivista
ufficiale del Grand'Oriente:
«L'ora
della Massoneria è suonata. Abbiamo tutto ciò che occorre
nelle nostre Logge, gli uomini e i metodi [...].
Se la Massoneria non dev'essere presente da nessuna
parte, i massoni devono essere ovunque, nei
partiti, nei sindacati, nelle associazioni e
nelle cooperative» 146. |
Note
96
Brano estratto dall'Istruzione Permanente dell’Alta Vendita,
un testo redatto nel 1819 e riprodotto da Jacques Crétineau-Joly
(1803-1875) nel suo libro L'Église romaine en face de la
Révolution («La Chiesa romana di fronte alla Rivoluzione»; vol.
II, pagg. 72-79). L'Alta Vendita era una società segreta italiana
che, nel corso della prima metà del XIX secolo, sembra avere essere
succeduta all'Illuminismo nella direzione generale delle società
segrete.
97
Sul ruolo di Lord Palmerston, vedi il capitolo «Lord
Palmerston» del libro di Mons. George Francis Dillon (1836-1893)
intitolato Grand Orient Free-Masonry Unmasked («Il
Grand'Oriente massonico smascherato»; 1884).
98
Cfr. P. G. de Nantes,
«La Franc-maçonnerie anglo-protestante et satanique», in
La contre-réforme catholique du XXème siècle, n° 152, aprile
1980, pag. 12
99
Testo del massone Conrard nella Bauhütte di Leipzig (1874);
cit. in J. Ousset,
op. cit., pag. 200.
100 Espressione utilizzata da Piccolo Tigre, agente ebreo
dell'Alta Vendita, in una lettera del 18 gennaio 1822; cit. in J.
Crétineau-Joly, op.
cit., vol. II, pag. 107.
101 Cfr. P.
Copin-Albancelli, Le drame maçonnique: la conjuration
juive contre le monde chrétien («Il dramma massonico: la
congiura ebraica contro il mondo cristiano»), 1909, pag. 61.
102 Vedi la legalizzazione del divorzio in Francia nel
1884 con la legge del massone Alfred Naquet.
103 Vedi l'articolo «Visa pour notre mort»,
apparso sul Nouvel Observateur, del 24 aprile 1978: «In
materia di costumi, H. Caillavet ha indubbiamente contribuito a
modificare il paesaggio sociologico della Francia. Anche se da
altri, generalmente dello schieramento opposto, sono stati fatti
passare in Parlamento diversi suoi progetti. La proposta di legge
sul divorzio per consenso reciproco del 1968 è sua. Anche il primo
testo liberale sull'aborto del 1971 è suo. Sua la paternità anche di
quello relativo all'abbandono dei testi discriminatori a riguardo
degli omosessuali di qualche settimana fa».
104 Ecco una dichiarazione di Fred Zeller, ex Gran
Maestro del Grand'Oriente di Francia: «Credetemi, questi tempi
ultimi, è soprattutto grazie ai nostri accordi (tra massoni) contro
i conservatori inveterati e incorreggibili che sono potuti passare
testi come quelli concernenti l'aborto o la pianificazione
familiare» (cfr. Nouvel Observateur, del 24 maggio 1976,
pag. 101).
105 Proposta di legge del 26 ottobre 1978, dei massoni H.
Caillavet e J. Mazard.
106 Cfr. The Catholic Encyclopedia, Encyclopedia
Press, New York 1913, pag. 783, voce «Freemasonry»,
a cura di Padre Hermann Gruber s.j.; cit. in P. A.
Fisher, Behind the
Lodge's Door, pag. 40. Inspiegabilmente, pochi anni dopo questo
gesuita divenne un acceso sostenitore della riconciliazione tra
Chiesa cattolica e sètta massonica (N.d.T.).
107 Organo che sta al vertice della gerarchia giudiziaria
dello Stato americano.
108 Cfr. P. A.
Fischer, op. cit., pagg. 40 e 266-267.
109 Notiamo che nello stesso periodo, tre su cinque
presidenti della Repubblica (Roosevelt, Truman e Johnson) furono
massoni.
110 Motto alchemico che venne adottato prima dai
Rosacroce e in seguito dalla Massoneria.
111 Estratto da un articolo del massone Hiram, pubblicato
nel 1910 sulla rivista massonica L'Acacia; cit. in L.
de Poncins, Société
des nations, super-État maçonnique («Società delle Nazioni,
super-Stato massonico»), pag. 40.
112 Così Leray, Gran Maestro del Grand'Oriente di
Francia, parlando al Convento del 1968 (cfr. Humanisme, di
luglio 1969; cit. in J.
Ploncard d'Assac, Lettres politiques, n° 232).
113 In particolare favorendo le politiche di immigrazione
delle popolazioni islamiche in Europa.
114 Cfr. L. de
Poncins, Société des nations, super-Etat maçonnique,
pag. 29.
115 Ibid.
116 Ibid., pag. 30.
117 Cfr. A. G.
Michel, La dictature de la Franc-maçonnerie sur la France
(«La dittatura della Massoneria sulla Francia»), pag. 60.
118 Cfr. Lettres politiques, n° 232.
119 Cfr. Points de vue initiatiques de la Grande Loge
de France, n° 72, 1989.
120 Per mancanza di documenti idonei, non trattiamo in
questa sede dei legami tra la Massoneria e certi organismi ben
conosciuti che operano in favore del mondialismo: ONU,
UNESCO, Council on Foreign Relations (CFR),
Commissione Trilaterale, Bilderberg Club, ecc...
121 Cfr. L. de
Poncins, La Franc-maçonnerie contre la France, pag.
21.
122 Le cifre fornite (30.000 membri del Grand'Oriente, in
un totale di 50.000 massoni in Francia) corrispondono all'anno 1940;
le cifre attuali sono di circa 30.000 per il Grand'Oriente e 70.000
per l'insieme delle altre obbedienze massoniche francesi.
123 Cfr. L. de
Poncins, La Franc-maçonnerie contre la France, pagg.
21-25.
124 Sulla designazione stessa di queste società segrete
superiori, il vocabolario varia a seconda degli autori; si vedono
spesso utilizzate espressioni come «Alta Massoneria», «Logge
direttrici», «Potere occulto», «Ordine interno» che dirige la
Massoneria classica considerata come l'«Ordine esterno» (Claudio
Jannet).
125 Cfr. P.
Copin-Albancelli, op. cit., pagg. 71-72.
126 Pseudonimo di un agente ebreo dell'Alta Vendita.
127 Cfr. J.
Cretineau-Joly, op. cit., vol. II, pag. 105.
128 Cfr. P.
Copin-Albancelli, op. cit., pagg. 65-66.
129 Ricordiamo ciò che scriveva Léon de Poncins a questo
riguardo: «Ogni Grado conosce l'esistenza e i segreti del suo
gruppo e dei gruppi inferiori, ma ignora ciò che si trama e si
decide nel gruppo immediatamente superiore».
130 Cfr. Convent du Grand Orient de 1929, pag.
200; cit. in H.-R. Petit,
Le drame maçonnique («Il dramma massonico»), pag. 149.
131 Cfr. Convent du Grand Orient de 1929, pag. 81;
cit. in L. de Poncins,
Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 77.
132 Cfr. R. Dupuy,
La foi d'un franc-maçon («La fede di un massone»), pag. 109;
cit. in J. Ploncard d'Assac,
Lettres politiques, n° 195.
133 Cfr. Points de vue initiatiques de la Grande Loge
de France, n° 76 del 1990; cit. in J.
Ploncard d'Assac,
Lettres politiques, n° 232.
134 Cfr. L'abeille maçonnique, del 28 ottobre
1830; cit. in J. Ploncard d'Assac,
Lettres politiques, n° 231.
135 «Le guerre moderne non sono che guerre civili
della Rivoluzione...», ossia della Massoneria.
136 Si tratta della sètta degli «Illuminati di Baviera»,
fondata da Adam Weishaupt nel 1776.
137 Discorso di Fratel Malapert alla Loggia «Alsace-Lorraine»,
riportato in La Chaîne d'union, anno 1874, pagg. 88-89 (nota
di Claudio Jannet).
138 Cfr. P. N.
Deschamps s.j., Les sociétés secrètes et la société;
introduzione di Claudio Jannet, vol. I, pagg. XII a XCIV, e pag.
XCVII.
139 Cfr. P. E.
Barbier, op. cit., pag. 3.
140 Cfr. L. de
Poncins, La Franc-maçonnerie contre la France, pagg.
78-79.
141 Benjamin Disraeli fu un politico inglese, figlio di
un critico letterario israelita. Dopo una carriera letteraria,
Disraeli si buttò in politica dove passò dal radicalismo al
conservatorismo. Egli ricoprì la carica di primo ministro negli anni
1867-1868, e negli anni 1874-1880, durante il periodo dell'apogeo
dell'impero britannico.
142 Cfr. D. Reed,
The Controversy of Zion («La controversia di Sion»), 1978,
pag. 166.
143 Si tratta delle chiese protestanti.
144 Cfr. E. E.
Eckert, Magazin der Beweisführung für Verurtheilung des
Freimaurerordens, ais Ausgangspunkt aller Zerstorungthaetighet gegen
jedes Kirchenthum, Stratenthum und Eigenthum, vol. I, Leipsig
1857, pagg. 29-38; tradotto da J. G.
Gyr, La
Franc-maçonnerie en elle-même et dans ses rapports avec les autres
sociétés secrètes de l’Europe, Liegi 1859, pagg. 234 e ss.;
passo citato da Claudio Jannet nella sua introduzione al già citato
dibro di Padre Nicolas Deschamps s.j. (vol. I, pag. XCIII).
145 Cfr. P.
Copin-Albancelli, op. cit., pag. 198.
146 Cfr. Lectures françaises, maggio 1980.