Satana ha compreso l'irresistibile potere dell'associazione; e ha adoperato tutta la avvedutezza della sua intelligenza e tutta la forza della volontà per opporre alla società delle anime le quali sacrificano i loro interessi egoistici al trionfo della causa di Dio, un'associazione di anime, egualmente compatta, che, a costo dei loro interessi eterni, lavorino per il trionfo della sua causa del male. Se la Chiesa dei Santi è il capolavoro del Verbo Incarnato, l'infernale congrega dei malvagi è il capolavoro dell'arcangelo caduto. In questo, come in tutto il rimanente, egli si dimostra l'imitatore o piuttosto, secondo l'espressione di un santo Padre, la scimmia di Dio. Anch'egli ha dato alla sua «chiesa» una specie di gerarchia, i cui gradi sono tutti perfettamente legati tra loro. In mancanza di carità, la quale distrugge i vili egoismi e accomuna gli interessi, egli unisce i cuori con la fiamma dell'odio che sopisce le discordie fino al giorno della vittoria. Quindi, si vedono teste superbe sottomettersi all'altrui superbia, ed egoisti, discordi in tutto il resto, unirsi per muovere guerra alla carità. In ciò nessuna dottrina positiva; solo convengono nel negare; nessun accordo allo scopo di edificare, ma accordo unanime finché si tratta di distruggere. Dall'eretico, il quale nega l'autorità della Chiesa, fino al panteista e all'ateo, che negano Dio; fino allo scettico che nega tutto, si danno gradazioni senza numero. Sono i diversi corpi del grande esercito della negazione, vale a dire dell'esercito di Satana, l'avversario, il nemico della verità. Ognuna di quelle negazioni gli è utile; e se ne serve scaltramente a tempo e luogo. E in modo mirabile egli trae partito, per sedurre le anime, da quel po' di vero che pur rimane presso molti dei suoi seguaci; perché, nulla riuscirebbe a lui tanto nocivo, anche se ciò non fosse impossibile, quanto il dover sostenere l'errore nudo e crudo.
arebbe poi lungi dal vero chi credesse che tutti i suoi sono pienamente informati dello scopo cui egli persegue. Al contrario, solo a un piccolo numero di caporioni conosce tutto il segreto: agli altri viene comunicato via via e secondo che progrediscono nella malvagità: la moltitudine si lascia trascinare alla cieca con i vincoli delle passioni e dei pregiudizi. Concepiti negli antri infernali e ricoperti dell'impenetrabile velo del mistero, i sacrileghi disegni dei satelliti di Satana altro scopo non hanno che il disordine e lo sfacelo. Quante volte le loro tenebrose congiure hanno sconvolto fino dalle basi gli Stati più solidamente costituiti; quante volte hanno rovesciato i regni e i re, seppellendo in una comune rovina gli imperi e le dinastie, le istituzioni e gli nomini! Ma specialmente alla Chiesa essi mirano, e contro di lei le potenze dell'inferno cercano di prevalere. Lo sappiamo; questi empi sforzi riusciranno vani; ma intanto trascinano nell'abisso un grande numero di vittime: si direbbe che Lucifero, tante volte sconfitto, faccia in questo momento l'ultimo suo sforzo per trionfare su Nostro Signore Gesù Cristo. Ma dove attinge la sua forza questa assemblea di malvagi? Donde trae quel pernicioso suo influsso che la fà essere, ora specialmente, il più grande pericolo per l'intero Universo? Ah! non ce lo dissimuliamo; la forza le viene dall'associazione. Segreti vincoli ne uniscono i membri tra loro: tutti i mezzi di comunicazione che l'industria umana ha inventati; la stampa, il commercio, le società industriali, la beneficenza stessa, il vapore, l'elettricità; tutto serve loro per più avvicinarsi, per rendere più compatta la lega, più perfetta l'intesa, meglio concertata l'azione, più irresistibile l'influenza. E piacesse a Dio che tutti i cristiani usassero per la loro santa causa la stessa attività e, bisogna pur dirlo, la medesima abnegazione che i ministri di Satana mostrano nel distruggere. Non li vediamo infatti correre senza posa da un capo all'altro dell'Europa, affrontare pericoli, superare tutte le barriere che si cerca di opporre loro? Quante dogane, che non è dato alle dottrine della Chiesa di Cristo oltrepassare, tentano invano di arrestare le più abominevoli produzioni della congrega satanica? Chi dunque fornisce i fondi per stampare tanti cattivi libri e venderli a così poco prezzo? Chi assolda tutti quei venditori ambulanti? Chi provvede alla spesa di tante società operaie? Chi paga quegli emissari inviati a paesi lontani?
Quale attività, quale zelo, quale orribile abnegazione! Anche questa congrega ha i suoi «sacramenti», e forse i suoi abominevoli sacrifici, che si studia di avvolgere nel più impenetrabile mistero, ma sopra i quali la Provvidenza divina fa risplendere, di tempo in tempo, un raggio di luce che ne svela tutto l'errore. Chi, specie ai nostri tempi, non ha inteso parlare delle Società Segrete, delle loro vendite e delle loro Logge? Chi non sa che sotto il velo di uno scopo filantropico, si ordiscono, tra i veri iniziati, le trame più orrende contro il Signore e il suo Cristo, contro la Chiesa e il suo Capo, contro il potere temporale e i più sacri interessi della Società, e che i disegni satanici dei capi della sètta sono difesi dalla legge inviolabile di un giuramento sacrilego? È il male che lotta contro la luce, il vizio contro la virtù, la morte contro la vita, l'inferno contro il cielo, Satana contro Dio; lotta terribile, che è cominciata con la prevaricazione dell'angelo ribelle e che non ha cessato di rinnovarsi durante il corso dei secoli, sebbene sotto forme differenti e con esito diverso. Se la natura stessa di questa guerra subdola e tenebrosa, che lo spirito di menzogna muove al Dio della verità, non ci nascondesse la maggior parte delle sue mosse; se, come si è scritta la storia della Chiesa di Gesù Cristo, si potesse scrivere quella della «chiesa» di Satana, si vedrebbe con quale unità d'intendimenti, con quale cospirazione di sforzi, con quale tattica pieghevole insieme e tenace sia stata condotta tale guerra. Vi riconosceremmo facilmente la discendenza dei figli di Caino e di Canaan, dal principio dei secoli fino ai nostri giorni: e questa storia, da sola, sarebbe una prova convincente del potere formidabile che le anime posseggono quando si uniscono tra loro. Quale infatti non deve essere la forza dell'associazione, se osa disputare la vittoria allo stesso Dio e impedire per molti secoli il frutto degli sforzi del Verbo Incarnato, dei suoi angeli e dei suoi Santi? Così, l'associazione è sempre un principio di forza, anche quando non può esserlo di perfezione e di felicità.
Come in cielo l'unione di tutti i Santi in uno stesso amore è la sorgente della loro felicità divina; così nell'inferno l'associazione degli angeli ribelli in un medesimo odio è la sorgente della loro funesta potenza. E la terra, posta tra il cielo e l'inferno è il campo dì battaglia di cui, ormai da sessanta secoli, le due grandi società si disputano l'impero. Essenzialmente opposte per lo spirito che le anima, i capi che le reggono, il motivo che le spinge, le opere che compiono, il fine al quale tendono e per il termine a cui giungono, le due associazioni convengono in un solo punto; nella dimostrazione che ci forniscono della potenza che nasce dall'unione delle anime in un medesimo intento.
L'una viene dal cielo e conduce gli uomini al cielo per la via della virtù, l'altra, che ha origine dall'inferno, vi trascina i più dei suoi adepti per la via larga della colpa. Quante meraviglie da un lato; quanti delitti dall'altro! Qui le virtù più divine crescono e si svolgono, illuminate dal sole di verità e fecondate dall'amore: là, quasi rettili schifosi, vizi nefandi si moltiplicano nelle sentine dell'errore. Ma a chi attribuire questi grandi risultati per il bene e per il male? Lo ripetiamo: alla potenza dell'associazione. La virtù, per essere feconda, ha bisogno di unirsi alla virtù; come il vizio d'altra parte deve al contatto col vizio il suo spaventevole riprodursi.
Note
1 Cfr. P. H. Ramière s.j., L'apostolato della preghiera in unione col Cuore SS.mo di Gesù, Messaggero del Sacro Cuore, Roma 1927, pagg. 179-185.
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