titolo hollywood senza maschera

a cura di Mike Jason Kovar 1

 

postato: 25 marzo 2012

 

lupo smascherato

 

Quelle che trovate di seguito sono solo alcune citazioni estratte da un documentario americano (purtroppo non ancora in commercio in lingua italiana) che cerca di portare alla luce il volto meno conosciuto dell'industria hollywoodiana. Si tratta di confessioni o forse di frasi sfuggite perlopiù a famosi attori, produttori, sceneggiatori e registi pubblicate su riviste o libri sconosciuti al grande pubblico, soprattutto a quello europeo. Il bieco cinismo che trapela dalle parole di questi padreterni del piccolo e del grande schermo rivela la loro perfetta conoscenza dell'enorme potenziale che hanno nelle loro mani e degli effetti causati nello spettatore, soprattutto nel più giovane, dalla loro opera nefanda. Su di un muro nella stazione ferroviaria, nelle scene iniziali del film profetico They Live (1988), è scritto: «Essi vivono, noi dormiamo». É giunta l'ora di svegliarsi prima che sia troppo tardi...

 

 

«L'attrazione più potente a cui puoi fare ricorso è quella emotiva. Se riesci a far fluire le loro emozioni, facendogli dimenticare la logica, li hai beccati. Ad MTV, non bersagliamo i quattordicenni, li abbiamo in pugno»!

 

- Bob Pittman, fondatore di MTV

(«MTV is Rock Around the Clock», in Philadelphia Inquirer, del 3 novembre 1982).

  • «Come genitore di cinque figli non ho bisogno di esperti che mi dicano che tutta la violenza che c'è nella televisione dei giorni nostri può nuocere ai bambini [...]. La violenza in televisione è il fattore maggiore che contribuisce alla violenza in America»!
    - Ted Turner, fondatore della rete televisiva CNN 2.

  • «Uso la violenza perché mi piace. Non sono uno che rifugge la violenza. Mi piace vedere le cose distrutte. Mi piace vedere cosa succede quando fai violenza a qualcun altro».
    - Paul Verhoven, regista.

  • «Molti di voi hanno già letto i miei scritti che indicano la televisione come la nuova divinità. C'è una piccola cosa che non ho ancora intenzionalmente detto: la televisione è la più grande infiltrata della nuova religione satanica. La televisione, o altare di famiglia satanico, è diventata sempre più elaborata fin dai primi anni '50, partendo dal piccolo schermo fino al gigantesco monitor o a più monitor che ricoprono intere pareti di casa. Ciò che è cominciato come un innocente passatempo dalla vita quotidiana è divenuto un sostituto nella vita reale di milioni di persone, la più grande religione per le masse».
    - Anton Szandor LaVey (1930-1997), fondatore della Church of Satan 3.

  • «La televisione sta guidando i bambini verso il degrado morale».
    - Steve Allen (1921-2000), musicista, comico e inventore del talk show 4.

bob pittman ted turner steve allen
Bob Pittman Ted Turner Steve Allen
  • «Sai che siamo influenzati da tutto quello che ci circonda [...]. Certi film violenti ci influenzano, i programmi televisivi ci influenzano. Più la famiglia è debole, più i figli sono influenzabili [...]. I problemi familiari nelle nostre città sono catastrofici, quando fai vedere programmi violenti a persone che non hanno avuto tanto amore, che sono comunque arrabbiate, è come gettare benzina sul fuoco».
    - Ted Turner, fondatore della rete televisiva CNN 5.

  • «Moltissime cose nel nostro mondo sono pericolose; la pubblicità e la televisione sono pericolose, così il mondo delle sit-com 6. Ma nessuno fà niente perché fanno guadagnare un sacco di soldi».
    - Wes Craven, attore, regista e produttore di film horror 7.

  • «Molti registi, scrittori e produttori di Hollywood si comportano come "crociati" che vorrebbero promuovere certe riforme sociali in America. Essi lo considerano come un loro dovere in vista di una ristrutturazione della nostra cultura attraverso la loro immagine».
    - Robert Lichter, Stanley Rothman, Linda S. Lichter 8.

  • «Ho fatto i film più volgari, più divertenti, pieni di azione, dando agli spettatori un brivido ogni cinque minuti. Sesso, violenza, humor, perché voglio che la gente venga e li veda»!
    - Francis Ford Coppola, regista 9.

  • «Ogni quindici pagine (di sceneggiatura di un film) ci dev'essere un nudo. Può essere solo una gamba, un nudo integrale, o anche solo la suggestione del nudo. Ogni quindici pagine devi mantenere vivo l'interesse del pubblico».
    - Martin Scorsese, regista.

wes craven francis ford coppola martin scorsese
Wes Craven Francis Ford Coppola Martin Scorsese
  • «L'unica cosa che mi interessava era di fare un film malvagio».
    - Wes Craven, attore, regista e produttore di film horror 10.

  • «Tutto nei film è manipolazione. Quando entri al cinema, compri un biglietto per essere manipolato [...]. L'intero processo consiste nel manipolare qualcuno che non lo era, finché è entrato nel cinema ed è stato manipolato».
    - Steven Spielberg, regista 11.

  • «Credo che l'immagine adeguatamente manipolata possa portare il pubblico sull'orlo di una rivolta, al sesso sfrenato e alla morte istantanea. Il materiale cruento include elementi primari e potenzialmente spaventosi come la violenza, il sesso e la morte. Quel mondo primordiale fatto di sangue e di fiamme è ancora dentro di noi».
    - Gus Van Sant, regista 12.

  • «La violenza nei film è come mangiare il sale: più ne mangi, più hai bisogno di mangiarne per sentirne il sapore. La gente sta diventando immune ai suoi effetti. La conta dei morti si è quadruplicata e gli spettatori sono diventati insensibili. Si è sviluppata in loro un'insaziabilità per le sensazioni cruente».
    - Alan J. Pakula (1928-1998), regista 13.

steven spielberg gus van sant alan j. pakula
Steven Spielberg Gus Van Sant Alan J. Pakula
  • «La televisione è diventata una delle forze più distruttive nella nostra società. Chiedimi cosa penso della violenza e ti risponderò che è stata la televisione a causarla [...]. La televisione distrugge i sogni»!
    - Jerry Lewis, attore comico 14.

  • «Sapete cos'ha rivelato di così stupefacente nel 1982 il Direttore Generale della Sanità degli Stati Uniti d'America? I cinque volumi da lui pubblicati contengono tutta la documentazione che prova al di là di ogni dubbio scientifico che la prolungata esposizione ad immagini violente, porta ad avere atteggiamenti ostili, violenti e aggressivi nella vita reale. L'emittente ABC ha risposto: "Sfortunatamente, non abbiamo prove definitive che le immagini televisive influenzino in alcun modo il comportamento nel mondo reale". Quindi, se l'ABC è davvero convinta di quello che dice, farebbe meglio a restituire i miliardi di dollari che intasca per le pubblicità. Se le immagini televisive non influenzano il comportamento umano, perché mai continuano a vendere spazi pubblicitari»?
    - Michael Medved, autore radiofonico e critico cinematografico 15.

  • «L'Istituto Nazionale della Salute Mentale, dopo oltre mille ricerche ha stabilito che la violenza che si vede alla televisione e l'aggressività sono collegate. Se la comunità scientifica dopo un migliaio di studi approfonditi stabilisse che il cancro è causato dal latte, le industrie del latte collasserebbero nottetempo».

  • «Abbiamo cercato di prevedere l'andamento futuro del crimine attraverso l'uso di computer, e il risultato è stato il seguente: "Omicidio". L'epoca in cui viviamo è la quiete prima della tempesta criminale in arrivo nei prossimi dieci anni. Una crescente tremenda ondata, fatta non da criminali incalliti, ma da giovani spietati. Giovani diventati assassini perché l'omicidio non è più il tabù che era un tempo. Molto di questo lo dobbiamo alla televisione. I ragazzini sono stati insensibilizzati. Noleggiano film e riguardano le loro scene preferite un sacco di volte. Che effetto pensate che abbia una scena di stupro su di un ragazzino che la vede per la prima volta? É un immagine davvero potente. I ragazzini sono i più influenzabili».
    - James Alan Fox, Decano del Dipartimento di Criminologia alla Northeastern University di Boston 16.

jerry lewis michael medved james alan fox
Jerry Lewis Michael Medved James Alan Fox
  • «Questo è un gran film! Ti fà venire voglia di uscire e uccidere qualcuno»!
    - Oliver Stone, regista 17.

  • «Potrebbe essere stato quel nostro film (Basketball Diaries; 1995) l'elemento scatenante dell'oscura ispirazione che ha causato i crimini al liceo di Columbine».
    - Così il responsabile dello studio hollywoodiano New Line Cinema 18.

  • «Trent'anni fa, la televisione ha influenzato le mie azioni [...]. La TV dei nostri giorni mi impaurisce. Non oso immaginare l'effetto che avrebbe avuto su di me allora».
    - Ted Bundy, serial killer, autore di trentacinque omicidi di giovani donne 19.

  • «É mia responsabilità uccidere più gente possibile [...]. E parte di queste verità non sono gradite a tutti. La mia responsabilità è quella di sbattermene le palle. La mia responsabilità è quella di fregarmene».
    - Clive Barker, regista e romanziere 20.

  • «Penso che l'America debba sanguinare. Penso che i corpi debbano essere ammassati l'uno sopra l'altro. Penso che i ragazzi americani debbano morire ancora. Che le loro madri piangano per i loro lutti»!
    - Oliver Stone, regista 21.

oliver stone ted bundy clive barker
Oliver Stone Ted Bundy Clive Barker
  • «I film da cassetta hanno sempre imperversato. Perché la gente va a vedere questo tipo di film se non sono buoni? Se sono così stupidi non è colpa mia. Io capisco solo quello che vogliono vedere. E Steven (Spielberg) fà lo stesso. Siamo insieme in questa cosa».
    - George Lucas, regista e produttore cinematografico 22.

  • «Quando mettere in discussione l'autorità diventa lo slogan principale di una cultura, tale cultura è destinata a fallire perché non sarà mai capace di stare in piedi. Il cinismo ha oltrepassato la soglia di sicurezza. La nostra situazione è la stessa descritta dai libri di Storia quando narrano della mancanza di virtù nel decadente impero romano».
    - Oliver Stone, regista 23.

  • «Ai nostri giorni, pensiamo agli eccessi dei circhi romani, dove alla fine centinaia di migliaia di persone morivano, ma all'inizio non era così. Era cominciato come un intrattenimento estremamente leggero. Ma il pubblico voleva sempre di più, e lo spettacolo venne trasformato in qualcosa di sempre più grottesco. [...]. Il pubblico vuole sempre più violenza, e la storia si ripete. Qualcuno dovrebbe dire: "Basta! Tutto ciò non è bene per noi, stiamo facendoci del male. Stiamo distruggendo la struttura della nostra società»!
    - David Puttman, produttore cinematografico, ex presidente della Columbia Pictures 24.

  • «(Il wrestling) sta diventando come l'antica Roma, perché più ne dai (al pubblico) più loro ne vogliono. Una volta abituati al sangue, vogliono solo quello. Diventa una forma di frenesia. E questo è folle. É assolutamente una pazzia. Quello che le scimmie vedono poi lo fanno, credetemi».
    - Sid Caesar, attore, personaggio televisivo e musicista.

  • «Anche il Colosseo era una macchina. Chiunque moriva finiva tritato [...]. Le prostitute svolgevano le loro mansioni tra il pubblico durante gli incontri più brutali perché in quei momenti i gli astanti erano più eccitati. Come ai nostri giorni. Siamo arrivati fino a quel punto».
    - David Franzoni, sceneggiatore cinematografico del film Il Gladiatore (2000).

george lucas david puttman sid caesar
George Lucas David Puttman Sid Caesar
  • «Il compito dell'artista è quello di dire: "Vaffanc...lo Dio, vaffanc...lo tu e il tuo Vecchio Testamento"»!
    - Ken Kesey (1935-2001), scrittore, esponente di spicco della controcultura americana degli anni '60 25.

  • «Sì, abbiamo il morbo, il virus è in noi, sta diventando sempre più grande. Avremo un'esecuzione televisiva. L'avremo»!
    - Oliver Stone, regista.

  • «Qualcuno mi ha dato un libro sul Colosseo. Questa lettura ha collegato la mia mente al wrestling, agli eroi sportivi moderni con i gladiatori del Colosseo. L'intento (dei gladiatori) era di essere attorno a noi; l'arena doveva essere un tempio. Ogni gioco diventava un sacrificio agli dèi. Ogni cultura tende a giustificare l'omicidio di massa, a declassificare le sue vittime ad essere meno che esseri umani [...]. Siamo noi»!
    - David Franzoni, sceneggiatore cinematografico del film Il Gladiatore.

  • «Questo genere di fottuti bigotti, quest'ala corretta, questa fottuta maggioranza moralista, questa fottuta gente sta rovinando il Paese».
    - Rob Reiner, attore, regista, produttore e attivista politico a proposito della censura 26.

  • «Come esseri umani, siamo nati e siamo stati indottrinati attraverso i veleni della cultura cristiana».
    - Steven Segal, attore convertito al buddismo 27.

  • «Il film "L'ultima tentazione di Cristo" (1988) offre un buon esempio di libertà di espressione da parte dell'establishment cinematografico, una pessima pellicola per proteggere i proprî interessi egoistici. Il film - poco importa quello che dicono i suoi difensori - è in ogni punto uno schiaffo dato in faccia ai cristiani».
    - Mickey Rooney, attore 28.

ken kesey rob reiner steven segal
Ken Kesey Rob Reiner Steven Segal


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Note

 

1 Queste citazioni sono state estratte (e trascritte da Inigo Montoya) dal DVD Hollywood Unmasked 1, Good Fight Ministries, 2003. Traduzione dall'originale inglese a cura di Francesco Santia D'Apice. Scritto reperibile alla pagina web

http://www.sermonindex.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=2198&forum=35&4

2 Cfr. Cox News, del 29 giugno 1993.

3 Cfr. A. S. LaVey, The Devils Notebook («Il taccuino del diavolo»), Feral House 1992, pag. 86.

4 Cfr. Wall Street Journal, del 13 novembre 1998.

5 Cfr. Los Angeles Times, del 3 aprile 1994 (calendar section).

6 La situation comedy, o sit-com, o sitcom, è un genere di commedia nata per la radio ma oggi rappresentata soprattutto da serie televisive. È caratterizzata dall'uso di una singola ambientazione (o un insieme ristretto di ambientazioni), per esempio un appartamento o un ufficio.

7 Cfr. L. Bouzeereau, Ultraviolent Movies («Film ultraviolenti»), Citadel Press 2000, pag. 220.

8 Cfr. Public Opinon, gennaio 1983, pag. 55.

9 da un'intervista di Coppola insieme alla moglie Eleanor. Vedi pagina web

http://digitaljournalist.org/issue0108/apocalypse.htm

10 Parlando del film Scream («Urlo»), del 1996.

11 Cfr. Filmmaking («Girare film»), pag. 76.

12 Cfr. Los Angeles Style, dicembre 1991, pag. 139.

13 Cfr. Entertainment Weekly, del 30 agosto 1990, pag. 51.

14 Cfr. C. Hingham, Celebrity Circus («Il circo della celebrità»), 1979.

15 Così Michael Medved nel corso della conferenza Hollywood’s Three Big Lies about Media and Society («Le tre grandi bugie di Hollywood a proposito dei media e della società»), tenuta al Ricks College Forum il 20 ottobre 1994.

16 Cfr. T. Baehr, The Media-Wise Family («La famiglia resa saggia dai media»), Chariot Victor Publishing, 1998, pag. 107.

17 Così Oliver Stone parlando del suo film Natural Born Killers (1994). Cit. in B. Larson, Extreme Evil: Kids Killing Kids («Male estremo: i ragazzini che uccidono i ragazzini») , Thomas Nelson Inc., 1999.

18 Cfr. B. Larson, op. cit. Il massacro della Columbine High School fu un fatto di cronaca nera, avvenuto il 20 aprile 1999 negli Stati Uniti, che coinvolse alunni e insegnanti di una scuola superiore del distretto amministrativo di Columbine, non lontano da Denver (Colorado): due studenti della Columbine High School, Eric Harris e Dylan Klebold, si introdussero nell'edificio armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni di scuola e insegnanti. Al termine della sparatoria rimasero uccisi dodici studenti e un insegnante, mentre ventiquattro furono i feriti, compresi tre che erano riusciti a fuggire all'esterno dell'edificio. I due autori della strage morirono suicidi a loro volta, asserragliati all'interno della scuola dopo che la polizia era intervenuta a circondare la zona.

19 Dall'intervista rilasciata da Ted Bundy a James Dobson poco prima di essere giustiziato il 24 gennaio 1989.

20 Cfr. D. Ehrenstein, Open Secret («Segreto aperto»), William Morrow, 1999, pagg. 265-266.

21 Cfr. New American, del 27 gennaio 1992.

22 Cfr. P. Biskind, Easy Rider, Raging Bulls: How the Sex-Drugs-and Rock 'N Roll Generation Saved Hollywood («Motociclista facile, maschio violento: come la generazione sesso-droga-e-rock'n'roll salvò Hollywood»), 1998, pag. 344.

23 Cfr. D. Chagall, Surviving the Media Jungle («Sopravvivere nella giungla dei media»), Broadman & Holman Pub., 1996, pag. 141.

24 Cfr. M. Medved, Hollywood vs. America («Hollywood contro l'America»), Harper Perennial, 1993.

25 Cfr. R. Faggen, «Ken Kesey: The Art of Fiction» («Ken Kesey: l'arte della finzione»), in The Paris Review, Primavera 1994, nº 130.

26 Cfr. Los Angeles Times, del 6 dicembre 1992.

27 Cfr. The Enlightening Times, 1997; Los Angeles Whole Life Times Cover Story.

28 Cfr. Los Angeles Times, del 6 dicembre 1992.

 

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