a cura di
Mike Jason Kovar
1
Quelle che trovate di
seguito sono solo alcune citazioni estratte da un
documentario americano (purtroppo non ancora in commercio in
lingua italiana) che cerca di portare alla luce il volto
meno conosciuto dell'industria hollywoodiana. Si tratta di
confessioni o forse di frasi sfuggite perlopiù a famosi
attori, produttori, sceneggiatori e registi pubblicate su
riviste o libri sconosciuti al grande pubblico, soprattutto
a quello europeo. Il bieco cinismo che trapela dalle parole
di questi padreterni del piccolo e del grande schermo rivela
la loro perfetta conoscenza dell'enorme potenziale che hanno
nelle loro mani e degli effetti causati nello spettatore,
soprattutto nel più giovane, dalla loro opera nefanda. Su di
un muro nella stazione ferroviaria, nelle scene iniziali del
film profetico
They Live (1988), è scritto: «Essi
vivono, noi dormiamo». É giunta l'ora di svegliarsi
prima che sia troppo tardi... |
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«L'attrazione più potente a
cui puoi fare ricorso è quella emotiva. Se riesci a far
fluire le loro emozioni, facendogli dimenticare la logica,
li hai beccati. Ad MTV, non bersagliamo i quattordicenni,
li abbiamo in pugno»!
- Bob Pittman, fondatore
di MTV
(«MTV is Rock Around
the Clock», in Philadelphia Inquirer, del 3
novembre 1982). |
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«Come genitore di cinque figli
non ho bisogno di esperti che mi dicano che tutta la violenza
che c'è nella televisione dei giorni nostri può nuocere ai
bambini [...]. La violenza in televisione è il fattore
maggiore che contribuisce alla violenza in America»!
- Ted Turner, fondatore della rete televisiva CNN
2.
-
«Molti di voi hanno già letto i
miei scritti che indicano la televisione come la nuova divinità.
C'è una piccola cosa che non ho ancora intenzionalmente detto:
la televisione è la più grande infiltrata della nuova religione
satanica. La televisione, o altare di famiglia satanico, è
diventata sempre più elaborata fin dai primi anni '50, partendo
dal piccolo schermo fino al gigantesco monitor o a più monitor
che ricoprono intere pareti di casa. Ciò che è cominciato come
un innocente passatempo dalla vita quotidiana è divenuto un
sostituto nella vita reale di milioni di persone, la più grande
religione per le masse».
-
Anton Szandor LaVey (1930-1997), fondatore della
Church of Satan 3.
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Bob Pittman |
Ted Turner |
Steve Allen |
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«Sai che siamo influenzati da
tutto quello che ci circonda [...]. Certi film violenti
ci influenzano, i programmi televisivi ci influenzano. Più la
famiglia è debole, più i figli sono influenzabili [...].
I problemi familiari nelle nostre città sono catastrofici,
quando fai vedere programmi violenti a persone che non hanno
avuto tanto amore, che sono comunque arrabbiate, è come gettare
benzina sul fuoco».
- Ted Turner, fondatore della rete televisiva CNN
5.
-
«Moltissime cose nel nostro
mondo sono pericolose; la pubblicità e la televisione sono
pericolose, così il mondo delle sit-com
6. Ma nessuno fà niente
perché fanno guadagnare un sacco di soldi».
- Wes Craven, attore, regista e produttore di film
horror 7.
-
«Molti registi, scrittori e
produttori di Hollywood si comportano come "crociati" che
vorrebbero promuovere certe riforme sociali in America. Essi lo
considerano come un loro dovere in vista di una ristrutturazione
della nostra cultura attraverso la loro immagine».
-
Robert Lichter,
Stanley Rothman, Linda S.
Lichter 8.
-
«Ho fatto i film più volgari,
più divertenti, pieni di azione, dando agli spettatori un
brivido ogni cinque minuti. Sesso, violenza, humor, perché
voglio che la gente venga e li veda»!
- Francis Ford Coppola, regista 9.
-
«Ogni quindici pagine (di
sceneggiatura di un film) ci dev'essere un nudo. Può essere
solo una gamba, un nudo integrale, o anche solo la suggestione
del nudo. Ogni quindici pagine devi mantenere vivo l'interesse
del pubblico».
- Martin Scorsese, regista.
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Wes Craven |
Francis Ford Coppola |
Martin Scorsese |
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«Tutto nei film è
manipolazione. Quando entri al cinema, compri un biglietto per
essere manipolato [...]. L'intero processo consiste nel
manipolare qualcuno che non lo era, finché è entrato nel cinema
ed è stato manipolato».
- Steven Spielberg, regista 11.
-
«Credo che l'immagine
adeguatamente manipolata possa portare il pubblico sull'orlo di
una rivolta, al sesso sfrenato e alla morte istantanea. Il
materiale cruento include elementi primari e potenzialmente
spaventosi come la violenza, il sesso e la morte. Quel mondo
primordiale fatto di sangue e di fiamme è ancora dentro di noi».
- Gus Van Sant, regista 12.
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«La violenza nei film è come
mangiare il sale: più ne mangi, più hai bisogno di mangiarne per
sentirne il sapore. La gente sta diventando immune ai suoi
effetti. La conta dei morti si è quadruplicata e gli spettatori
sono diventati insensibili. Si è sviluppata in loro
un'insaziabilità per le sensazioni cruente».
- Alan J. Pakula (1928-1998), regista
13.
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Steven Spielberg |
Gus Van Sant |
Alan J. Pakula |
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«Sapete cos'ha rivelato di così
stupefacente nel 1982 il Direttore Generale della Sanità degli
Stati Uniti d'America? I cinque volumi da lui pubblicati
contengono tutta la documentazione che prova al di là di ogni
dubbio scientifico che la prolungata esposizione ad immagini
violente, porta ad avere atteggiamenti ostili, violenti e
aggressivi nella vita reale. L'emittente ABC ha risposto:
"Sfortunatamente, non abbiamo prove definitive che le immagini
televisive influenzino in alcun modo il comportamento nel mondo
reale". Quindi, se l'ABC è davvero convinta di quello che dice,
farebbe meglio a restituire i miliardi di dollari che intasca
per le pubblicità. Se le immagini televisive non influenzano il
comportamento umano, perché mai continuano a vendere spazi
pubblicitari»?
- Michael Medved, autore radiofonico e critico
cinematografico 15.
-
«L'Istituto Nazionale della
Salute Mentale, dopo oltre mille ricerche ha stabilito che la
violenza che si vede alla televisione e l'aggressività sono
collegate. Se la comunità scientifica dopo un migliaio di studi
approfonditi stabilisse che il cancro è causato dal latte, le
industrie del latte collasserebbero nottetempo».
-
«Abbiamo cercato di prevedere
l'andamento futuro del crimine attraverso l'uso di computer, e
il risultato è stato il seguente: "Omicidio". L'epoca in cui
viviamo è la quiete prima della tempesta criminale in arrivo nei
prossimi dieci anni. Una crescente tremenda ondata, fatta non da
criminali incalliti, ma da giovani spietati. Giovani diventati
assassini perché l'omicidio non è più il tabù che era un tempo.
Molto di questo lo dobbiamo alla televisione. I ragazzini sono
stati insensibilizzati. Noleggiano film e riguardano le loro
scene preferite un sacco di volte. Che effetto pensate che abbia
una scena di stupro su di un ragazzino che la vede per la prima
volta? É un immagine davvero potente. I ragazzini sono i più
influenzabili».
- James Alan Fox, Decano del Dipartimento di Criminologia
alla Northeastern University di Boston
16.
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Jerry Lewis |
Michael Medved |
James Alan Fox |
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«Trent'anni fa, la televisione
ha influenzato le mie azioni [...]. La TV dei nostri
giorni mi impaurisce. Non oso immaginare l'effetto che avrebbe
avuto su di me allora».
- Ted Bundy, serial killer, autore di trentacinque
omicidi di giovani donne 19.
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Oliver Stone |
Ted Bundy |
Clive Barker |
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«I film da cassetta hanno
sempre imperversato. Perché la gente va a vedere questo tipo di
film se non sono buoni? Se sono così stupidi non è colpa mia. Io
capisco solo quello che vogliono vedere. E Steven
(Spielberg) fà lo stesso. Siamo insieme in questa cosa».
- George Lucas, regista e produttore cinematografico
22.
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«Quando mettere in discussione
l'autorità diventa lo slogan principale di una cultura, tale
cultura è destinata a fallire perché non sarà mai capace di
stare in piedi. Il cinismo ha oltrepassato la soglia di
sicurezza. La nostra situazione è la stessa descritta dai libri
di Storia quando narrano della mancanza di virtù nel decadente
impero romano».
- Oliver Stone, regista 23.
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«Ai nostri giorni, pensiamo
agli eccessi dei circhi romani, dove alla fine centinaia di
migliaia di persone morivano, ma all'inizio non era così. Era
cominciato come un intrattenimento estremamente leggero. Ma il
pubblico voleva sempre di più, e lo spettacolo venne trasformato
in qualcosa di sempre più grottesco. [...]. Il pubblico
vuole sempre più violenza, e la storia si ripete. Qualcuno
dovrebbe dire: "Basta! Tutto ciò non è bene per noi, stiamo
facendoci del male. Stiamo distruggendo la struttura della
nostra società»!
- David Puttman, produttore cinematografico, ex
presidente della Columbia Pictures 24.
-
«(Il wrestling) sta
diventando come l'antica Roma, perché più ne dai (al
pubblico) più loro ne vogliono. Una volta abituati al sangue,
vogliono solo quello. Diventa una forma di frenesia. E questo è
folle. É assolutamente una pazzia. Quello che le scimmie vedono
poi lo fanno, credetemi».
- Sid Caesar, attore, personaggio televisivo e musicista.
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«Anche il Colosseo era una
macchina. Chiunque moriva finiva tritato [...]. Le
prostitute svolgevano le loro mansioni tra il pubblico durante
gli incontri più brutali perché in quei momenti i gli astanti
erano più eccitati. Come ai nostri giorni. Siamo arrivati fino a
quel punto».
-
David Franzoni, sceneggiatore cinematografico del film
Il Gladiatore (2000).
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George Lucas |
David Puttman |
Sid Caesar |
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«Il compito dell'artista è
quello di dire: "Vaffanc...lo Dio, vaffanc...lo tu e il tuo
Vecchio Testamento"»!
- Ken Kesey (1935-2001), scrittore, esponente di spicco
della controcultura americana degli anni '60
25.
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«Sì, abbiamo il morbo, il virus
è in noi, sta diventando sempre più grande. Avremo un'esecuzione
televisiva. L'avremo»!
- Oliver Stone, regista.
-
«Qualcuno mi ha dato un libro
sul Colosseo. Questa lettura ha collegato la mia mente al
wrestling, agli eroi sportivi moderni con i gladiatori del
Colosseo. L'intento (dei gladiatori) era di essere
attorno a noi; l'arena doveva essere un tempio. Ogni gioco
diventava un sacrificio agli dèi. Ogni cultura tende a
giustificare l'omicidio di massa, a declassificare le sue
vittime ad essere meno che esseri umani [...]. Siamo
noi»!
- David Franzoni, sceneggiatore cinematografico del film
Il Gladiatore.
-
«Questo genere di fottuti
bigotti, quest'ala corretta, questa fottuta maggioranza
moralista, questa fottuta gente sta rovinando il Paese».
- Rob Reiner, attore, regista, produttore e attivista
politico a proposito della censura 26.
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