Per certe persone inesperte o influenzabili, spalancare le porte del paranormale è un atto che potrebbe condurre a gravi squilibri, in certi casi molto pericolosi. La pratica dello spiritismo, sia con l'ausilio delle tavole Ouija o di tecniche come la scrittura automatica, è realmente senza pericolo? Numerose cadute, che talvolta conducono anche all'omicidio satanico, attestano il fatto che non si possono impunemente superare le soglie dell'occulto.
Il
caso di David Mac Callum
Poi un coltello da combattimento spuntò nella sua mano: con rara ferocia, egli pugnalò la sua vittima. La lunga lama affilata si abbatté undici volte sul viso e sul corpo del povero ragazzo. Dennis, che nel frattempo teneva fermo Stephen, che urlava per la paura, gridò infine a Mac Callum: «Basta, David, fermati! È morto»! Con un sussulto, Stephen riuscì a liberarsi e fuggì a gambe levate. Rimasti soli, David e Dennis avvolsero il cadavere di Michael in un lenzuolo e in una coperta. Decisero di trasportarlo nel bagagliaio della loro automobile e si sbarazzarono del corpo gettandolo in una discarica pubblica, situata tra due blocchi di palazzi alla periferia Sud-Ovest di Londra. Fermati poco dopo su indicazioni fornite dal superstite del delitto, si scoprì che i due adoratori di Satana, e in particolarmente Mac Callum, erano già stati oggetto di una doppia indagine psichiatrica e poliziesca. Secondo i rapporti disponibili, il macabro e l'occulto tormentavano in modo ossessivo lo spirito malato di Mac Callum, assuefatto all'heavy metal e al richiamo del sangue, alla morte e ai rituali satanici. Sulla sua televisione, Mac Callum aveva scarabocchiato alcune parole estratte dai testi degli Iron Maiden, come ad esempio «Assassino diabolico» e «omicidi 666». Al momento di comparire davanti alla Corte durante il processo, a fianco dell'amico Dennis, David spiegò che le voci trasmesse dalla tavola Ouija lo avevano spinto in modo irresistibile a commettere quel crimine. I giudici, considerandolo più come un «massacratore» demente che come un banale omicida, lo fecero rinchiudere a vita nella prigione di Broadmoor, nel braccio di massima sicurezza riservata ai pazzi criminali. Essi condannarono il suo complice a dieci anni di reclusione in una struttura psichiatrica. Della nefandezza di questo orribile delitto emerge una domanda: l'uso sfrenato della tavola Ouija da parte di Mac Callum può avere esercitato un'influenza determinante nella condotta criminale di questo ragazzo di vent'anni? La risposta risiede in un esame attento dell'ambiente naturale della tavola Ouija, che i suoi inventori pretendono essere solamente un gioco di società... che, in realtà, potrebbe essere realmente un fenomeno sociale!
Un gioco di società? La tavola Ouija trae il suo nome dalla congiunzione della parola francese oui («sì») e del suo omologo tedesco ja: si pensa che questo «gioco» fornisca ai suoi utenti delle risposte che proverrebbero direttamente dagli spiriti dei defunti. Infatti, su questa tavola rettangolare in legno verniciato, sono iscritte, in forma di semicerchio e su due linee, le ventisei lettere dell'alfabeto e, al centro, viene posto un triangolo mobile che poggia su delle rotelline o sul feltro. Questo triangolo è teoricamente un «indicatore di messaggio», un «puntatore» che si muove spontaneamente o su ordine delle anime dei morti. Alle domande poste dai partecipanti che hanno posto le loro dita sul puntatore, quest'ultimo risponde spostandosi, formando, lettera dopo lettera, intere parole.
Esso può fermarsi più semplicemente anche sul «sì» o sul «no» quando il giocatore attende una risposta affermativa o negativa alla sua domanda. A dire il vero, la tavola Ouija è solamente una delle molteplici tecniche usate per comunicare con le anime dei defunti. É noto che, per contattare i loro antenati, gli antichi egizi si servivano di un metodo particolare: sospeso ad un filo al di sotto di un vassoio decorato con simboli, c'era un anello che formulava i messaggi del defunto. Allan Kardec (1804-1869), l'apostolo dello spiritismo, utilizzava come medium certe tecniche rudimentali molto simili, e in particolare quella del corbeille-toupie («cestino-trottola»). Considerato come un semplice gioco di società quando fu inventato dai fratelli William (1870-1927) e Isaac Fuld (1820-1909), a Baltimora, negli Stati Uniti, nel 1898, la tavola Ouija assunse un'altra dimensione in occasione delle due guerre mondiali.
Poiché le vedove di guerra speravano disperatamente di poter comunicare con i loro mariti morti in combattimento, la richiesta di tavole Ouija esplose a tal punto che i fratelli Fuld riuscirono a malapena a soddisfarla. In seguito, nel 1996, il fabbricante di giochi americano Parker Brothers acquistò presso i discendenti dei Fuld i diritti di produzione della tavola Ouija. Felice ispirazione: si stima che ad oggi, 25.000.000 di cofanetti siono stati venduti in tutta l'America e in Europa.
Lo spirito e la materia
A dispetto di un innegabile successo commerciale, la tavola Ouija si iscrive nella categoria dei fenomeni preternaturali soggetti a forte rischio. Per molti scettici, sarebbero gli spasmi involontari dei muscoli dei giocatori a provocare lo spostamento del «puntatore» sul vassoio della tavola Ouija. Tuttavia, secondo l'opinione di numerosi ricercatori e sperimentatori di questo strumento medianico, è improbabile che tali movimenti bastino a muovere il «puntatore» in modo significativo e a portarlo a formulare, per mezzo dell'alfabeto raffigurato sul riquadro, frasi coerenti. Da un punto di vista scientifico, è più verosimile che i sedicenti messaggi provengano semplicemente dal subconscio dei presenti. Comunque sia, se si considera il numero di casi in cui l'utilizzo delle tavole Ouija ha perturbato o traumatizzato i giocatori, il fenomeno va ben al di là di semplici spasmi...
Una porta aperta sull'inferno?
La tavola Ouija è un semplice gioco di società? Per certi studiosi, si tratterebbe invece di uno strumento pericoloso, specialmente quando cade in cattive mani. David Farrant, direttore della British Psychic & Occult Society, considera la tavola Ouija come una porta aperta su certe forze temibili e malefiche. «Se penetrate delle entità, delle forze occulte tramite la tavola Ouija ignorando ciò che fate, esse possono diventare una realtà vivente e farvi prigionieri, cosa che fanno con chiunque tenti di contattarle», precisa Farrant. Egli possiede una brulicante raccolta di ritagli di giornale e di servizi che riportano le conseguenze spiacevoli accadute a persone che hanno fatto ricorso alla tavola Ouija. Farrant ha studiato questo strumento per tutta la sua vita professionale, e le sue osservazioni si sono spesso imbattute in casi di morte. Così, nel 1933, Mattie Turley, una ragazza di quindici anni, uccise suo padre sparandogli con una pistola: gli spiriti le avevano intimato l'ordine di ammazzare il genitore nel corso di una seduta con la tavola Ouija, praticata in compagnia della madre Dorothy. Mattie era convinta che il suo gesto avrebbe permesso a sua madre di liberarsi dall'ascendente di suo padre e di sposare un misterioso cowboy. Più recentemente, il quindicenne Colin Roberts, è stato ritrovato impiccato ad un albero nei giardini di una chiesa di Belfast, in Irlanda. Prima di darsi la morte, il giovane aveva confidato ai suoi amici di aver concluso un patto col diavolo tramite la tavola Ouija, cui ricorreva assiduamente. Questi esempi drammatici dimostrano forse che la tavola Ouija può aprire le porte ad entità negative e permette loro di accedere al mondo dei vivi? La risposta può variare. Nel caso di Mattie Turlay, la spiegazione del suo gesto omicida è più terra a terra. Fu probabilmente sua madre a muovere il «puntatore» sul riquadro, dettando alla figlia l'ordine di uccidere il padre per convolare a nuove nozze con il suo amante! In compenso, il suicidio del giovane Colin Roberts resta ancora inspiegabile. Com'è possibile che un adolescente stimato da tutti come intelligente, realista, per nulla schizofrenico o affetto da disturbi mentali, possa essere giunto ad utilizzare la tavola Ouija per comunicare con il diavolo in persona? Psicologo ed esperto in esorcismi, il vescovo anglicano Dominic Walker racconta di aver trattato più di mille persone la cui esistenza era stata gravemente turbata da un tentativo di incursione nel paranormale. «Ma - ha confidato ad un giornalista - non credo che la pratica della tavola Ouija permetta di comunicare con gli spiriti; penso piuttosto che essa eserciti un'influenza concreta, materiale, sul nostro spirito, ed è questo particolare impatto che presenta un reale pericolo». L'opinione di Dominic Walker concorda in un certo qual modo con quella di numerosi psicologi e psichiatri, i quali ritengono che un'intrusione nell'occulto possa nuocere solamente a persone già potenzialmente instabili da un punto di vista mentale. Dopo aver seguito per molto tempo da vicino le vittime del paranormale, l'avvocato Gordon Wrigh ha scritto: «Ho discusso a lungo con numerosi adulti e bambini che hanno tentato di suicidarsi o si sono mutilati. A sentir loro, questo comportamento non aveva nulla di impulsivo, ma procedeva piuttosto da una lunga e ossessiva attrazione verso il passaggio all'atto, un'attrazione quasi magnetica. E questo slancio così potente era spesso legato all'occulto». Nello stesso ordine di idee, lo scrittore e ricercatore Andrew Boyd è incerto sul potere soprannaturale della tavola Ouija. Al termine di una delle più vaste inchieste mai fatte sul ruolo dell'occulto nella società, egli è giunto a questa conclusione: «Le persone che si avventurano nell'occulto ignorano tutto ciò che esso comporta di indefinibile, di confuso, delle false concezioni della realtà. A quel punto, esse possono perdersi in una zona d'ombra sovrannaturale popolata di miti, di magia e di morbosità. Private dello scibile, dotate di tanta incoscienza, esse lavorano attivamente ad erodersi, a distruggere il loro equilibrio e il loro benessere psicologico».
Sul filo del rasoio
Note
1 Traduzione dall'originale francese Le Ouija, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web http://franckom38.skyrock.com/16.html 2 Cfr. «Teen claims Ouija board told him to stab friend» («Un adolescente afferma che la tavola Ouija gli ha detto di accoltellare un amico»), in Toronto Sun, del 17 marzo 2012.
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