ultima
modifica: 20 aprile 2015
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Nella foto sopra, i piedi minuscoli,
ma perfettamente formati, di un
bambino alla decima settimana di
gestazione.
«Oggi, il luogo più
pericoloso al mondo è l'utero».
«Il fatto che l'aborto e l'infanticidio diano luogo alla
distruzione di esseri umani innocenti non è,
in sé stessa, una ragione per considerare tali azioni come
sbagliate».
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Ai nostri giorni, molte persone
pensano erroneamente che l'aborto sia un problema eminentemente «politico» o
«religioso». In realtà, non è così. Prima ancora, esso è un problema
scientifico e, specificamente, un problema biologico.
L'autorità scientifica che può dirci con certezza quando ha inizio
la vita umana è la biologia. Ma spesso, le ultime persone consultate
quando si cerca una risposta a questo riguardo sono proprio i
biologi. Questa branca della scienza moderna è giunta ad una
conclusione chiara, cristallina: la vita umana comincia al
momento del concepimento. Si tratta di un fatto scientifico,
non di una filosofia, di una speculazione, di un'opinione, di una
congettura o di una teoria. Oggi, l'evidenza che la vita umana
inizia fin dal concepimento è un fatto così ben documentato che
nessuno scienziato intellettualmente onesto e informato o un medico
possono negarlo. Nel 1973, la Corte Suprema concluse, nella sua
sentenza al termine del famoso processo Roe v. Wade, che non
era possibile dare
una risposta certa al «difficile quesito» di quando ha inizio la vita. Perché mai? In sostanza, la Corte Suprema affermò: «è
impossibile dire con certezza quando inizia la vita umana»
4. Così facendo, la Corte Suprema fuorviò il
pubblico, e altri continuano a farlo oggi. Chiunque ha una certa
familiarità con la storia recente della Corte Suprema sa che due
anni prima di Roe v. Wade, nell'ottobre del 1971, un gruppo
composto da 220 medici, scienziati e stimati professori sottoposero
un fascicolo amicus curiæ 5 alla Corte Suprema.
Essi dimostrarono alla Corte come
la scienza moderna aveva già stabilito da tempo che la vita della creatura umana
è
un continuum, e che il bambino non nato, fin dal momento del concepimento, dev'essere considerato una persona come
la madre 6. Il documento serviva a
comprovare «come in modo chiaro e
conclusivo la scienza moderna - l'embriologia, la fetologia, la genetica,
la perinatologia e tutta la biologia - conferma l'umanità del
bambino non nato» 7. Ad esempio,
«nella settima settimana di gestazione, (il bambino non nato)
ha già tutte le
caratteristiche esterne familiari e tutti gli organi interni
dell'adulto [...]. Il cervello in configurazione è già come
quello di un adulto, ed emette gli impulsi che normalmente coordinano la funzione
degli altri organi. Il cuore batte vigorosamente. Lo stomaco produce
gli acidi digestivi. Il fegato produce le cellule sanguigne e i reni
iniziano a funzionare estraendo acido urico dal sangue del bambino
[...]. I muscoli delle braccia e del corpo sono già in grado di
funzionare. Dopo l'ottava settimana [...], è già presente tutto
ciò che ci sarà nel bambino giunto al termine dell'epoca
gestazionale» 8.
Questo breve documento provò scientificamente oltre ogni dubbio che
la vita
di un essere umano comincia fin dal concepimento e che «il non
nato è una persona all'interno del significato espresso dal Quinto e
dal Quattordicesimo
Emendamento della Costituzione» 9.
Infatti, prima di Roe v. Wade, quasi tutti i manuali
medici e biologici ammettevano e insegnavano che la vita della creatura umana
inizia al momento del concepimento. Che la vita dell'essere umano cominci
fin dal concepimento era un fatto medico accettato, ma non
necessariamente un fatto medico discusso. Ecco perché molti
manuali non approfondirono questo problema. Ma molti
altri lo fecero. Ad esempio, nel 1975, Patrick A. Trueman
preparò un fascicolo sul nascituro da presentare alla Corte Suprema
dell'Illinois. In esso, egli scrisse: «Presentiamo un affidavit
di un professore di medicina che
elenca diciannove manuali riguardanti l'embriologia usati
universalmente nelle odierne Università mediche, i quali concordano
sul fatto
che la vita umana inizi al momento del concepimento [...].
Questi manuali sono
concordi sul momento in cui comincia la vita umana. Questa Corte
non può non tenerne conto, perché ogni legge necessita di una base
logico-biologica» 10. Dunque,
nonostante la Corte Suprema fosse stata ampiamente informata circa
l'evidenza scientifica, i suoi membri decisero di argomentare che
tale evidenza (che il bambino non nato è completamente umano) era
insufficiente. In realtà, la loro decisione rifletteva unicamente
un'opinione e non un fatto scientifico. Anche durante l'acceso
dibattito sull'aborto del 1970, i redattori della rivista
scientifica California Medicine notarono «la curiosa
elusione del fatto scientifico di cui tutti siamo a conoscenza,
ossia che la vita dell'essere umano comincia al concepimento e che è
un continuum sia dentro che fuori dall'utero materno fino alla
morte» 11. Anche venticinque anni
dopo la rivoluzione dell'aborto che politicizzò un'opinione
scientifica, spesso, gli attuali testi medici affermano che la
vita umana ha inizio con il concepimento. Ad esempio, Keith L.
Moore è professore e presidente del Dipartimento di Anatomia
all'Università di Toronto, Facoltà di Medicina. Il suo testo,
The
Developing Human: Clinically Oriented Embryology («La creatura
umana in sviluppo: embriologia clinicamente orientata»), è
ampiamente utilizzato durante i corsi intensivi di embriologia
medica.
Questo testo asserisce: «I processi mediante i quali
un bambino si sviluppa da una sola cellula sono miracolosi
[...]. Lo sviluppo umano è un processo continuo che inizia quando
un ovulo viene fecondato da uno spermatozoo. La crescita e la
differenziazione trasformano lo zigote, un'unica cellula [...],
in un essere umano adulto multicellulare» 12.
Il riferimento a «processi miracolosi» in un testo scolastico
non è affatto sorprendente. Anche un solo filamento di
DNA di una cellula umana
contiene informazioni equivalenti ad una biblioteca di circa 1.000 volumi.
Secondo il Dr. Hymie Gordon, genetista capo alla Mayo
Clinic, la complessità dello stesso zigote «è così grande che
va oltre la nostra comprensione» 13.
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Da sinistra:
Patrick A. Trueman, Keith L.
Moore e Hymie Gordon. |
Nel breve tempo di nove mesi, l'ovulo fecondato cresce e si trasforma in un
essere vivente, in una persona che respira formata da 6.000.000.000
(6 miliardi) di cellule. Va anche detto che tutti i dizionari
e le enciclopedie mediche affermano che
l'embrione è umano. Fra i tanti che potremmo citare c'è il
Dorland's
Illustrated Medical Dictionary, il
Taber |