Prefazione
Ẻ un dato di fatto che ai nostri giorni la maggior parte delle persone, di ogni fascia di età, crede che la teoria evoluzionista sia un fatto scientifico accertato. Nella maggior parte dei casi, tale convinzione non è frutto di una conoscenza o di uno studio approfondito di questa materia, ma è il risultato di un martellamento ideologico che inizia dall'infanzia e prosegue per tutta la vita. I libri scolastici, i musei di storia naturale, i documentari sulla natura e sull'ambiente (pensiamo a Discovery Channel) e i media in generale non fanno che riproporre incessantemente questa teoria presentandola come un fatto acquisito.
Ogni tentativo di rimettere in discussione questa tesi, anche se proposto da scienziati seri, viene sistematicamente ignorato, e i detrattori dell'evoluzionismo vengono etichettati come retrogradi bigotti nemici del progresso. Nessun canale televisivo oserà mandare in onda un dibattito su questo argomento o un documentario di segno opposto.
Si tratta, come sottolinea l'Autore di questo articolo, di un dogma intoccabile, di una «verità» (smentita dalla stessa scienza) che il mondo moderno considera uno dei pilastri del pensiero laico. Eppure... fa acqua da tutte le parti e dev'essere continuamente puntellato per poter rimanere in piedi di fronte alle critiche fondate dovute alla sua incongruenza in materie come la genetica e la biologia.
Sopra: due pagine sull'evoluzione estratte da testi scolastici per le scuole elementari.
Prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo vorrei concludere con un'osservazione che va oltre il fatto in sé dell'impostura evoluzionista e sulla quale è doveroso meditare. Se i media e il mondo della cultura e dell'informazione diffondono senza pudore da decenni quella che è a tutti gli effetti una grossa bugia, quali altre false verità (o gravi omissioni) vengono date in pasto alle masse? E questo non solo in campo scientifico, ma anche in altri ambiti (come quello storico)! Quante altre menzogne ci sono state propinate fin dall'età scolastica? Quante verità ci sono state nascoste perché ritenute «politicamente scorrette»?
Premessa
Il 22 ottobre 1996, Giovanni Paolo II (1920-2005) ha rivolto alla Pontificia Accademia delle Scienze un Messaggio sull'origine della vita e sull'evoluzione di cui riportiamo un estratto:
Questo messaggio è stato ampiamente commentato dalla stampa internazionale: «L'Église se rallie enfin à la théorie de Darwin» («La Chiesa si sta finalmente avvicinando alla teoria di Darwin»), intitolava il quotidiano francese Le Monde, del 29 novembre 1996. Visto che la controversia sull'evoluzione è tornata con forza alla ribalta, riteniamo utile rievocarne alcuni aspetti attraverso un recente libro sull'argomento: Création et rédemption («Creazione e redenzione»), del marianista Padre André Boulet.
L'evoluzionismo, una teoria contestata
La teoria dell'evoluzione 3 gode di uno status speciale: essa è quasi ovunque considerata «scientificamente corretta», il che la dispensa dal dover presentare argomenti seri per provare la sua validità; tale teoria beneficia del supporto dei media; chi la critica difficilmente riesce a far sentire la propria voce; è comunemente insegnata, come verità scientifica, nelle scuole e nelle Università; in breve, essa costituisce un dogma apparentemente intangibile della nostra società moderna.
Eppure, dal momento in cui è stata resa popolare 4, tale teoria ha suscitato molte critiche da parte di scienziati, filosofi e teologi. A causa delle scoperte avvenute negli ultimi cento anni in diverse discipline (paleontologia, biologia molecolare, geologia, ecc...) sembra ancora più improbabile oggi che ai tempi di Charles Darwin (1809-1882). E la corrente di idee che la combatte continua a manifestarsi, soprattutto nei Paesi anglofoni, attraverso studi solidamente supportati.
Tra le opere di questa corrente pubblicate recentemente, citiamo:
In questa sede, ci proponiamo di analizzare quest'ultimo libro e di presentare, in modo sintetico, gli argomenti principali che tratta.
Oggetto e piano del libro
Padre Boulet presenta con queste parole l'oggetto del suo libro:
Oggi, l'insegnamento sulla creazione è compromesso a causa di
Il libro Création et rédemption contiene:
Evoluzione ed evoluzionismo
Padre Boulet distingue giustamente tra la teoria dell'evoluzione e le teorie evoluzioniste.
• L'evoluzione, secondo la definizione già data in nota (nº 3), è la teoria secondo cui tutte le forme animali attualmente viventi, dall'ameba all'uomo, discenderebbero, per generazione, da un antenato comune. Essa postula «la comparsa, nel corso di ere geologiche successive, di esseri viventi sempre più complessi, dagli organismi unicellulari all'uomo» 8. L'evoluzione implica la possibilità del «passaggio graduale da un tipo di organismo ad un altro» 9. Secondo i sostenitori dell'evoluzione, questa non sarebbe una teoria, un'ipotesi, ma un «fatto».
Il cammino evolutivo dall'ameba all'uomo...
• Le teorie evoluzioniste cercano di spiegare il processo attraverso il quale l'evoluzione avrebbe avuto luogo. Quella di Darwin si basava sull'eredità delle variazioni acquisite e sulla conservazione, mediante selezione naturale, delle vantaggiose variazioni acquisite 10. Dopo Darwin, furono sviluppate altre teorie, che spesso coinvolgevano, oltre alla selezione naturale, diversi tipi di mutazioni genetiche. Nessuna di queste teorie è riuscita a guadagnare terreno perché non concorda con i fatti. Prima di un ulteriore esame, possiamo quindi affermare che l'evoluzione è solo un'ipotesi e non un «fatto».
Richiami dottrinali sulla Creazione e sulla Redenzione
Questi richiami occupano gran parte del libro (ottanta pagine) e sono generalmente ben fatti. Ci rammarichiamo del fatto che il ricorso troppo esclusivo ai testi conciliari 11 e postconciliari abbia portato ad eclissare i riferimenti ai testi del Magistero anteriori al Concilio Vaticano II (1962-1965); si fa solo un riferimento all'Enciclica di Pio XII (1876-1958) Humani generis, del 12 agosto 1950. Importanti riserve vanno fatte su alcune affermazioni, come quella secondo cui «la Sacra Scrittura non rivela nulla a riguardo di come è avvenuta la creazione» 12.
Sì, invece, la Bibbia rivela molte cose, se non altro le fasi indicate (i sette giorni) e dalla ripetizione della formula «secondo la sua specie» dopo il racconto della creazione delle diverse categorie di esseri viventi. L'Enciclica Humani generis richiama chiaramente il carattere storico dei primi undici capitoli del Libro della Genesi 13, in un testo che lo stesso Padre Boulet cita nel suo libro 14.
Padre Boulet riassume (a volte anche troppo) l'esposizione e la critica delle «prove» dell'evoluzionismo. Egli esamina le diverse discipline in cui le scoperte fatte negli ultimi sessant'anni forniscono potenti argomenti agli oppositori di questa teoria. Ed ecco alcune delle sue conclusioni:
Datazioni
Questo è un punto essenziale. Se la scala temporale preistorica, inventata dal geologo inglese Charles Lyell (1797-1875) nel XIX secolo, venisse messa in discussione e sostituita da periodi di tempo molto più brevi, tutta la base delle teorie evolutive crollerebbe: infatti, l'evoluzione - intesa nel senso di macroevoluzione 16 - è concepibile solo a condizione di poter essere distribuita su spazi di tempo considerevoli.
Padre Boulet dedica alcune pagine 17 agli studi molto interessanti del sedimentologo Guy Berthaut. Questa è una linea di ricerca che finora non è stata esplorata. A questo proposito, condividiamo il giudizio di Dominique Viain nella sua recensione del libro Création et rédemption:
Sopra: l'esplosione del Monte St. Helens avvenuta il 18 maggio 1980.
Aggiungiamo che altri fenomeni indicano la possibilità di stratificazioni in tempi brevissimi; citiamo, ad esempio, il caso degli alberi polistrati, grandi alberi fossili che attraversano diversi strati geologici 20.
Biochimica e parentela delle specie Padre Boulet cita l'australiano Michael Denton, specialista in biologia molecolare, direttore del Centre for Research in Human Genetics di Sydney, autore del già citato libro Evolution: a Theory in Crisis:
E conclude:
Sopra: Michael Denton e il suo libro Evolution: a Theory in Crisis.
Ruolo delle mutazioni aleatorie Questo ruolo è stato studiato nel caso del fenomeno reale della microevoluzione.
Sopra: secondo il trasformismo evoluzionista, i pesci sarebbero usciti dalle acque e le pinne si sarebbero trasformate in zampe.
Padre Boulet si appoggia, a sostegno delle sue affermazioni, al libro di Michael Denton e a quello di Georges Salet intitolato Hasard et certitude («Caso e certezza») 24, scritto nel 1972 in risposta al libro dell'evoluzionista Jacques Monod (1910-1976) Le hasard et nécessité (Il caso e la necessità»).
Paleontologia Il grande pubblico crede
Michaël Denton conclude:
Conclusioni generali
Ma allora perché la maggior parte della gente crede ancora all'evoluzione? Senza dubbio per motivi extra scientifici, come suggeriscono le parole dell'evoluzionista Yves Delage (1854-1920) e dell'ex direttore del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi Paul Lemoine (1878-1940):
Evoluzionismo (o trasformismo) e fede cattolica 31
Dopo aver mostrato la non credibilità dell'evoluzione, Padre Boulet esamina la mentalità evoluzionista e le sue ripercussioni sulla fede.
La visione così indotta è caratterizzata da «un cambiamento perpetuo concepito come un miglioramento incessante» 33.
Trasformazione meccanicistica e fede cattolica Dobbiamo distinguere tra trasformismo meccanicistico (l'anima verrebbe dalla materia) e trasformismo spiritualista (per cui Dio interverrebbe per creare e infondere l'anima).
«E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza"» (Gn 1, 26).
Trasformazione spiritualista e fede cattolica
Sopra: l'homo habilis.
Padre Boulet dimostra che una simile teoria, comunemente accettata negli ambienti cattolici, «non sembra indifferente rispetto alla fede cristiana» 36.
Trasformismo spiritualista e filosofia Poiché ammette che tutte le specie si trasformino l'una nell'altra, questo trasformismo elimina, nel campo delle scienze naturali, la nozione filosofica di forma specifica e tende a svalutarla in tal modo in altri campi. Tale questione, non affrontata da Padre Boulet, è così evocata da Louis Bounoure, docente di Biologia a Strasburgo, in un testo risalente al 1939, ma che risulta essere perfettamente conforme con i recenti sviluppi di questa branca della scienza:
Una teoria usata per giustificare il «mito del progresso»
Come giustificare l'ideologia del progresso? È qui che entra in gioco la teoria dell'evoluzione, che pretende di mostrare il progresso in azione nella natura, nella genesi degli esseri viventi che avviene attraverso il passaggio da forme viventi considerate imperfette a forme viventi che sarebbero molto più perfette:
Sopra: il «Sol dell'Avvenire», simbolo del mito del progresso.
Ma questo fondamento naturale non esiste; e il mito del progresso appare per quello che è: un'utopia basata su un errore nella nostra concezione del tempo:
Una teoria poco compatibile con la storia della creazione fornita dal Libro della Genesi
Una teoria che non si adatta al monogenismo e alla perfezione originaria di Adamo ed Eva Il trasformismo spiritualista ha grande difficoltà ad accettare il monogenismo 44 (che appare come un'incoerenza nel processo evolutivo) e la perfezione originaria dei nostri progenitori (che mal si adatta al passaggio graduale dall'animale all'uomo) 45. Esso tende ad orientare i suoi sostenitori verso il poligenismo 46 e la teoria di un lento emergere dell'intelligenza e della coscienza umana, e quindi anche della libertà umana, dai primi esseri umani all'uomo di oggi 47. Sappiamo che, nell'Enciclica Humani generis, Papa Pio XII (1876-1958) ha condannato il poligenismo perché tale teoria è incompatibile con il dogma del peccato originale. Padre Boulet evoca un altro punto:
Sopra: S. S. Papa Pio XII e l'Encliclica Humani generis.
Nel suo libro, Padre Boulet dà per scontato il fatto che le specie animali fossero originariamente vegetariane e, come l'uomo, non fossero destinate alla morte. Come sottolinea Dominique Viain, nella sua interessantissima recensione, già citata, del libro Création et rédemption, si tratta di punti su cui l'Autore passa un po' velocemente e «sui quali preferiamo non esprimere un giudizio perché l'argomento è difficile e riservato ai teologi». In definitiva, anche se spiritualista, il trasformismo non sembra accordarsi meglio con la fede cattolica che con le varie discipline scientifiche, accordo che appare difficile o impossibile in particolare sui seguenti punti:
Un nuovo discorso teologico ispirato alle teorie evoluzioniste
Tale questione venne affrontata dieci anni fa in un articolo già citato di Mons. Pier Carlo Landucci (1900-1986) intitolato «La contagion de la théologie par le darwinisme». Partendo da basi più recenti, Padre Boulet ha ripreso quello studio citando tre autori di questa materia (appartenenti alla corrente progressista): François Varone, Padre Gustave Martelet s.j. (1916-2014) e Jacques Bur.
Punti comuni ai fautori di questa teoria Tra quelli forniti da Padre Boulet, ricordiamo:
Tra i punti in questione, c'è l'insegnamento tradizionale sul primo uomo (monogenismo, perfezione originaria, ecc...), sul peccato originale, sulle cause del male e della sofferenza.
Da qui il rifiuto della dottrina del peccato originale. Scrive il modernista François Varone:
Bisogna riconoscere che teologi come quello appena citato traggono solo le conseguenze logiche dalla teoria del trasformismo spiritualista a cui hanno aderito.
Un nuovo concetto di Redenzione
Troviamo il concetto di evoluzione redentrice nel pensiero caratteristico del gesuita eretico Pierre Teilhard de Chardin 54.
Conseguenze di questo nuovo discorso teologico
Conclusione
L'importanza della questione fin qui discussa non deve essere sottovalutata. Come ha osservato Padre Boulet,
• L'influenza in questione è negativa: è infatti facile passare dalla teoria dell'evoluzione ad uno stato d'animo evoluzionista; una volta adottata questa mentalità, tendono a scomparire i fulcri dell'edificio cattolico, come i dogmi sulla perfezione originaria dei nostri primogenitori e sul peccato originale.
• L'influenza in questione è diffusa: per decenni l'evoluzione è stata sostenuta da un'intensa propaganda volta a spacciarla per un «fatto» scientifico. Il grande pubblico ha finito per crederci.
• E tuttavia è una teoria in crisi... e lo è da molto tempo. Cinquant'anni prima della pubblicazione del libro Création et Rédemption, che mostrava l'aspetto di tale crisi, Padre Pedro Descoqs s.j. (1877-1946) aveva pubblicato nel 1944 un opuscolo intitolato Autour de la crise du transformisme, fornendo lo stato della questione. Rileggendolo, vediamo che la crisi odierna non è che un prolungamento di quella di ieri.
• In realtà, quella dell'evoluzione è una teoria pseudo-scientifica usata come macchina da guerra contro la fede: questa è la ragione del suo successo mediatico. Il fatto che sia una teoria in crisi - e in crisi permanente - costituisce un elemento favorevole di cui bisogna approfittare: abbiamo il diritto e il dovere di impedire all'impostura evoluzionista di avvelenare le menti dei nostri contemporanei.
• In definitiva, con l'evoluzione, siamo in presenza di un sistema di pensiero che si avvicina ai temi gnostici della Manifestazione e dell'Emanazione 57..., e quindi del panteismo («tutto è Dio»). Papa Pio XII, nell'Enciclica Humani generis, rilevava quest'ultimo punto:
Questa è, secondo Pio XII, la terribile conseguenza dello stato d'animo evoluzionista. Potremo rimanere indifferenti a questo riguardo o a riguardo delle imposture scientifiche che gli servono da supporto?
Sopra: nonostante sia una teoria in crisi, l'evoluzionismo continua ad essere presentato nei musei di scienza naturale come un fatto scientificamente provato.
Note
1 Cfr. Traduzione dall'originale francese évolution: une théorie sans preuves (Action Familiale et Scolaire, Parigi 1997), a cura di Paolo Baroni. 2 http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/pont_messages/1996/documents/hf_jp-ii_mes_19961022_evoluzione.html Come in quasi tutti i documenti emanati dalla Santa Sede dopo il Concilio, anche questo messaggio è contrassegnato dall'ambiguità. Dopo poche righe in cui avvalora la teoria dell'evoluzione, Karol Wojtyla ne riafferma i limiti: «La teoria dimostra la sua validità nella misura in cui è suscettibile di verifica; è costantemente valutata a livello dei fatti; laddove non viene più dimostrata dai fatti, manifesta i suoi limiti e la sua inadeguatezza. Deve allora essere ripensata». Naturalmente, i media hanno sottolineato unicamente quelle parole di Giovanni Paolo II che manifestano un avvicinamento alla teoria darwinista (N.d.T.). 3 Teoria secondo la quale tutte le forme animali attualmente viventi, dall'ameba all'uomo, discendono, per generazione, da un antenato comune. 4 Fu a partire dal libro di Charles Darwin On theOn the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life (1859) e dagli studi del suo amico geologo Charles Lyell che la teoria fu lanciata nella seconda metà del XIX scorso. 5 Tra le opere in lingua inglese apparse più recentemente, oltre ai succitati libri di Michael Denton e di Phillip E. Johnson, menzioniamo: - Creation Rediscovered («Creazione riscoperta»), di Gerard J. Keane, Credis Pty Ltd, Doncaster Vic 1991; - Science Vs Evolution («Scienza contro evoluzione»), di Malcom Bowden, Sovereign Publications, Kent 1991. 6 Cfr. P. A. Boulet, Création et rédemption, quarta di copertina. 7 Ibid. 8 Ibid., pag. 90. 9 Cfr. P. E. Johnson, Darwin on Trial, pag. 50. 10 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 92. 11 Il passo della Costituzione Pastorale Gaudium et spes (22,2), del 7 dicembre 1965, in cui si afferma che «con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo», un testo almeno molto ambiguo e che serve da supporto alla teologia modernista, è citato per due volte (a pag. 157 e a pag. 163). 12 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 73. 13 Si veda a questo riguardo il Decreto del 30 giugno 1909 della Pontificia Commissione Biblica sul carattere storico dei primi capitoli della Genesi (cfr. Denzinger, nn. 2121-2128): - «Dubbio I: i vari sistemi di esegesi che sono inventati per escludere il significato storico letterale dei primi tre capitoli della Genesi e che sono giustificati sotto le spoglie della scienza, poggiano su solide basi? - Risposta: no». 14 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 47. 15 Ibid., pagg. 97-98. 16 Distinguiamo tra microevoluzione e macroevoluzione. «La microevoluzione si verifica all'interno di un gruppo zoologico, rimane interna a quel gruppo ed è limitata nei suoi effetti» (cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 112). Essa risulta nella modifica dei caratteri secondari (ad esempio, nel colore dei capelli o delle piume ). La macroevoluzione è l'evoluzione che permetterebbe di passare da una specie ad un'altra. 17 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pagg. 249-252. 18 «Abbiamo visto la formazione, in pochi giorni, nello Stato di Washington, a seguito dell'eruzione di un vicino vulcano (l'esplosione del Monte Sant'Elena avvenuta il 18 maggio 1980), di un vero e proprio canyon, con gole alte 42 metri. Tale eruzione ha anche provocato, nel vicino lago (Spirit Lake), un deposito sedimentario di 180 metri di spessore, e alcuni strati di spessore superiore ad un metro si sono accumulati in pochi secondi. Vediamo che gli strati inferiori sono ovviamente, in questo caso, contemporanei agli strati superiori» (cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 248). 19 Cfr. Le sel de la terre, n° 18, Autunno 1996, pag. 247. 20 Cfr. M. Bowden, Science Vs Evolution, pag. 6. 21 Cfr. M. Denton, Evolution: a Theory in Crisis, pag. 298. 22 Ibid., pag. 103. 23 Ibid., pag. 105. «Lo stesso Darwin disse che il solo pensiero dell'aspetto dell'occhio da parte del meccanismo evolutivo generava in lui una grandissima perplessità». 24 éditions Scientifiques Saint Edme. 25 Cfr. M. Denton, op. cit., pagg. 105-106. 26 Ibid., pagg. 107-108. 27 Ibid., pag. 111. 28 Ibid., pagg. 355-356. 29 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 116. 30 Così Paul Lemoine, nella sua conclusione al vol. V de L'Encyclopédie Française, pubblicato sotto la direzione di A. de Monzie (1937); cit. in P. A. Boulet, op. cit., pag. 116. Vedi il testo più completo in P. Descoqs s.j., Autour de la crise du transformisme («A proposito della crisi del trasformismo»), pag. 1. 31 Nel libro Création et rédemption, le parole «evoluzionismo» e «trasformismo» vengono utilizzate dando loro lo stesso significato. 32 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 119. 33 Ibid. 34 Ibid., pagg. 120-121. 35 Ibid., pag. 121. 36 Ibid., pag. 124. 37 Cfr. L. Bounoure, L'origine des cellules reproductrices («L'origine delle cellule riproduttive»), pag. 10; cit in P. Descoqs s. j., op. cit., pag. 22. 38 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 124. 39 Ibid., pag. 125. 40 Ibid. 41 Ibid., pag. 126. «A questo proposito, va ricordato, come ha mostrato chiaramente Michael Denton, che la nozione di complessità crescente è abbastanza discutibile dal punto di vista scientifico: tale nozione non trova alcun supporto oggettivo nelle osservazioni scientifiche. In altre parole, la complessità biochimica di un microbo non è inferiore a quella di una pianta o di un animale». 42 Ibid., pag. 129. 43 Ibid., pag 128. 44 Dottrina secondo cui tutte le razze umane discendono dalla stessa coppia primitiva. 45 Vedi le osservazioni di Mons. Pier Carlo Landucci nel suo articolo «La contagion de la théologie par le darwinisme» («Il contagio della teologia per mezzo del darwinismo»), in La pensée catholique, luglio-agosto 1986: «La mentalità evoluzionista non può ammettere il monogenismo (Qualunque siano le ipotesi fatte sull'evoluzione biologica, è come se il Creatore non potesse insufflare l'anima, che caratterizza l'essere umano, ad una sola coppia!). Allo stesso modo, l'evoluzionismo non ammette, nel quadro della prospettiva evoluzionista, che va dal "meno" al "più", che la prima coppia, prima della caduta, si trovasse nel "più", cioè in uno stato privilegiato di natura "pura" arricchita da doni "soprannaturali" (niente passioni ribelli, stanchezza, dolore e morte), una natura che, per grazia, era già stata elevata allo stato "soprannaturale", e che questa coppia sia passata al "meno", a causa del peccato originale». Mons. Pier Carlo Landucci è autore di un opuscolo intitolato La verità sull'evoluzione e sulle origini dell'uomo (Editrice La Roccia, Roma). 46 Una teoria «i cui assertori insegnano che dopo Adamo sono esistiti qui sulla terra veri uomini che non hanno avuto origine, per generazione naturale, dal medesimo come da progenitore di tutti gli uomini, oppure che Adamo rappresenta l'insieme di molti progenitori» (cfr. Pio XII, Enciclica Humani generis, del 22 agosto 1950). 47 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 178. 48 Ibid., pag. 134. 49 Ibid., pag. 176. 50 Ibid., pag. 177. 51 Ibid., pag. 178. 52 Cfr. F. Varone, Ce Dieu censé aimer la souffrance («Questo Dio che si pensa ami la sofferenza»), pag. 175; cit. in P. A. Boulet, op. cit., pag. 179. 53 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pagg. 186-187. 54 Vedi l'opera X.X.X. L'évolution rédemptrice du P. Teilhard de Chardin («L'evoluzione redentrice di Padre Teilhard de Chardin»), éditions du Cédre, 1950. 55 Cfr. P. A. Boulet, op. cit., pag. 201. 56 Ibid., pag. 203. 57 «Gli scrittori esoterici non danno all'Universo il nome di "creazione". Essi lo chiamano "la Manifestazione" facendo dell'Universo un'emanazione esistenziale del "Principio Supremo". Per essi, l'Universo non è stato creato nel senso che viene abitualmente attribuito a questo verbo; esso è la concretizzazione di una delle virtualità contenute nel "Principio Supremo". Questi autori precisano che nella "Manifestazione" ci sono diversi stadi che sono a loro volta le emanazioni gli uni degli altri». Ora, noi sappiamo che «l'Universo non è "emanato da Dio". Esso non è un flusso esterno della sostanza divina, poiché in questo caso sarebbe lui stesso divino, il che equivarrebbe ad ammettere il panteismo («tutto è Dio»). L'Universo è stato creato ex nihilo ("dal nulla"); più precisamente, Dio l'ha fatto apparire dove non c'era niente» (cfr. J. Vaquié, Occultisme et foi catholique, AFS, Parigi, pag. 12).
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