Ave Maris Stella è una preghiera cattolica dedicata alla Beata Vergine Maria. Il titolo latino significa: «Ti saluto, stella del mare». L'origine della preghiera è incerta. Alcuni l'attribuiscono a San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), ma forse è di Venanzio Fortunato (530-609) o di Paolo Diacono. Essa risale almeno al IX secolo, poiché la si ritrova nel Codex Sangallensis custodito nell'Abbazia di San Gallo. Quest'inno religioso viene sempre recitato nell'Ufficio Divino e durante l'Ufficio della Beata Vergine Maria, così come durante i Vespri, ed è presente nel breviario romano che ne prevede la recita in occasione delle feste mariane.
Questo poema si compone di sette quartine accentate, non rimate. Il cantico chiede a Maria di mostrarsi nostra Madre, di dare la luce ai ciechi, di scacciare i nostri mali, di donarci la pace, di donarci un'esistenza innocente, di renderci miti e casti e di accogliere le nostre preghiere. Comincia con un saluto e termina con una lode a Dio e alla Trinità. La Chiesa consiglia di dire la prima strofa in ginocchio. Il titolo Stella del mare viene solitamente interpretato come sinonimo di stella polare, guida tradizionale dei naviganti.
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