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Note
1 L'apparizione miracolosa di cui si parla nell'orazione finale è quella dell'immagine giunta prodigiosamente dall'Albania. Nel 1467, a Genazzano (Roma) la terziaria agostiniana Petruccia di Ienco, successivamente divenuta beata per volere di Papa Clemente XIV il 22 novembre 1735, detta «Beata Petruccia», vedova di Giovanni di Nocera, spese tutti i suoi beni per restaurare una primitiva chiesa del 1356, dedicata alla «Madonna del Buon Consiglio», che era in rovina e in stato di abbandono. Poiché i suoi beni non erano sufficienti per terminare il lavoro, gli abitanti di Genazzano iniziarono a deriderla. Ma lei disse con tranquillità: «Non vi preoccupate, figlioli miei, prima che io muoia - allora era già molto avanzata in età - la Beata Vergine e Sant'Agostino porteranno a termine i lavori della chiesa stessa». Un anno dopo la pronuncia di queste parole i turchi ottomani invasero l'Albania e arrivarono ad assediare la città di Scutari. Quel giorno, un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino si staccò miracolosamente da un muro della basilica di Scutari (distrutta prima dai turchi, poi ricostruita e nuovamente distrutta durante il dominio comunista in Albania, e ricostruita nuovamente negli anni '80-'90) per sfuggire alla distruzione. Due uomini a lei devoti, Giorgi e De Sclavis, videro la sacra immagine volare e sorretta dagli angeli. I due decisero di seguirla e, per volere della Madonna, percorsero il mar Adriatico a piedi. Il 25 aprile 1467, durante la festa di San Marco, l'immagine arrivò e si posò sulla chiesa in costruzione. La notizia di questo fatto miracoloso si diffuse e per questo cominciarono pellegrinaggi da tutta Italia, in particolare si ricorda quello da Nepi e, grazie a miracoli e guarigioni miracolose, vennero fatte molte elemosine dai pellegrini, e così non solo venne completata la chiesa, ma venne eretto anche un convento.
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