di Autori Vari 1
Prefazione
Perché parlare di Kabbalah? Innanzi tutto per una ragione di attualità. In questi ultimi tempi, infatti, un certo numero di star hollywoodiane si è immerso nello studio e nella pratica del misticismo ebraico. Tra queste, la più famosa è certamente Luisa Veronica Ciccone, in arte «Madonna», che a partire dal 2004 è divenuta un'assidua frequentatrice del Kabbalah Learning Centre di New York, fondato dal rabbino Philip Shagra Berg (il cui vero nome è Feivel Gruberger), la guida spirituale del Centro.
Questi, dal 1971, insieme alla moglie Karen Cohen, ha costruito un vero e proprio impero miliardario vendendo bottiglie di «acqua kabbalah» (da lui «benedetta» che, secondo Berg, avrebbe miracolose proprietà curative nei confronti del cancro, dell'AIDS e della SARS), braccialetti rossi contro il malocchio ed elargendo la sua sapienza a generosi personaggi dello spettacolo dietro cospicui compensi. Tra questi figurano nomi prestigiosi come Demi Moore, Ashton Kutcher (che si è sposato con la Moore davanti ad un rabbino con un rito cabalistico), Elizabeth Taylor (1932-2011), Britney Spears, Lindsay Lohan, Gwyneth Paltrow, Paris Hilton, Sharon Osbourne (figlia di Ozzy Osbourne), Winona Ryder, David e Victoria Beckham, Sarah Jessica Parker, Diane Keaton, Mick Jagger, Naomi Campbell e Courtney Love (moglie del suicida Kurt Cobain) 2.
Ma al di là di questi aspetti mondani - stile New Age - della Kabbalah, abbracciata in molti casi più per moda che per vera convinzione, il misticismo ebraico è degno di interesse come componente molto importante della cultura occultista in generale. Ma prima di affrontare questo aspetto, è bene dirimere una questione di fondo: cosa pensano gli studiosi cattolici della Kabbalah? Fondamentalmente, la riflessione cattolica sulla Kabbalah ha dato origine a due scuole di pensiero:
- Una prima corrente sostiene l'esistenza di una Kabbalah primitiva «buona». Secondo tale corrente, oltre alla Rivelazione scritta (la Bibbia) esisterebbe una rivelazione orale che avrebbe dovuto rimanere segreta fino alla venuta del Messia. Dio avrebbe realmente rivelato ad Adamo, a Noè, ad Abramo e a Mosè alcuni aspetti della Sua vita interiore, compresa la Trinità delle Persone nell'unità della natura e l'Incarnazione del Verbo. Ma col passare dei secoli, e soprattutto a causa della contaminazione causata dal contatto con le religioni pagane dei popoli circostanti (caldei, egizi, babilonesi, ecc...), tale rivelazione sarebbe stata inquinata da elementi esterni di natura magica e gnostica che l'avrebbero deturpata. Di questa opinione era il grande studioso dello gnosticismo ebraico Padre Julio Meinvielle (1905-1973), che la espone nel suo bellissimo libro De la Cábala al progresismo («Dalla Cabala al progressismo») 3.
- Una seconda scuola di pensiero sostiene invece che la Kabbalah sarebbe una produzione tardiva facente parte, insieme al Talmud, della letteratura rabbinica post-biblica e anticristiana - anche se spesso Talmud (giuridismo) e Kabbalah (misticismo) sono stati in opposizione - e che l'unica tradizione orale e scritta esistente prima della venuta di Gesù Cristo, e contenente in nuce misteri cristiani, sarebbe stata quella dei Profeti.
Chi delle due ha ragione? A mio modesto avviso la seconda. In effetti, sia Padre Meinvielle che gli altri autori cattolici che sostengono l'esistenza di una Kabbalah primordiale «buona» e una «cattiva» 4 più tardiva (spuria) - poggiano tutti unicamente sulle tesi alquanto bizzarre dell'ex rabbino convertito David-Paul Drach. Sebbene non si possa dubitare della sincerità della sua conversione al cattolicesimo 5 e sulla sua onestà e buona fede, nella sua opera in due volumi De l'Harmonie entre l'Église et la Synagogue (1844), Drach espone una tesi che non sta in piedi.
Nel tentativo ingenuo e stiracchiato di dimostrare una certa continuità tra religione mosaica e religione cattolica, l'ex rabbino giunge a paragonare il Tempio di Gerusalemme e il Sommo Sacerdote alla Chiesa di Roma e al Papa. Anche la segretezza della presunta Kabbalah «buona», che avrebbe dovuto cessare con la venuta del Messia e rivelata a tempo debito al popolo dai suoi depositari (i dottori della Legge), è in contrasto con lo spirito vetero-testamentario, che non contempla alcun genere di rivelazioni segrete, seppure temporanee. Appianato questo equivoco di fondo, che ha tratto in inganno molti studiosi, è necessario ora capire come la Kabbalah sia riuscita ad insinuarsi nella cristianità. Tale penetrazione risale al Rinascimento e coincide con la diffusione dell'Umanesimo. A differenza dell'uomo medievale, il filosofo rinascimentale era tormentato dal bisogno di liberarsi dalle ferree categorie tracciate dalla Scolastica di San Tommaso |