di Richard Evans 1
Sopra: il primo uomo, l'Adam Kadmon, secondo il trattato Zohar.
Premessa
Nell'ottobre del 1946, la spia sovietica Alger Hiss (1904-1996) invitò lo psichiatra canadese Brock Chisholm (1896-1971) a Washington DC a gettare le basi per la corruzione delle scuole pubbliche americane tramite l'educazione sessuale e i corsi di sensibilizzazione. Chisholm, un unitariano che divenne ben presto il primo direttore dell'Organizzazione Mondo della Sanità (OMS), si impegnò a sottrarre i figli dall'«influenza morale dei loro genitori» e a spingerli verso l'amoralità della Kabbalah 2. Molti anni più tardi (nel 2005), durante il XIV World Jewish Congress («Congresso Mondiale Ebraico»), il Dr. Avraham Elqayam della Bar-Ilan University, affermò che la mentalità cabalista stava diventando una tendenza dominante grazie a veicoli come i libri e i film di Harry Potter, la cantante-attrice Madonna e altre celebrità.
Perché le Nazioni Unite e il World Jewish Congress vogliono che la Kabbalah venga insegnata alle masse dell'Occidente? La Kabbalah è la religione inconfessata del mondo occidentale, un fatto che col tempo diverrà evidente. Si tratta di un sistema di credenze diffuso dalla Massoneria e da potenti organizzazioni ebraiche internazionali, le due forze che governano il mondo. È la ragione per cui Dio e i Dieci Comandamenti sono stati banditi dalla vita pubblica, la causa per cui il cristianesimo è stato sventrato e sostituito dal relativismo morale.
La Kabbalah nega la vera natura di Dio
Nella sua forma corrente, la Kabbalah fu creata da Isaac ben Solomon Luria (1534-1572.). Egli la ricavò dallo Zohar («in ebraico «Splendore»), un'opera del XIII secolo in ventitre volumi redatta dall'ebreo spagnolo Moses de Leon (1250-1305), noto come Moshe ben Shem-Tov. Quest'ultimo fu uno scrittore prolifico di libri intrisi di filosofia medievale e di misticismo occulto. Secondo Wikipedia, «egli seppe incantare i suoi lettori con frasi brillanti e impressionanti senza esprimere alcun pensiero ben definito. Fu uno scrittore fecondo e scrisse molte opere mistiche e cabalistiche in rapida successione» 3.
Secondo questi libri, Dio, «Colui che è infinito» (Ein Sof), non possiede alcun attributo morale. Moses de Leon sosteneva che la distinzione tra il bene e il male pone un limite all'infinità dell'Ein Sof. Inoltre, l'Ein Sof è così trascendente che Dio non è presente in questo Universo e non ha interazioni dirette con esso, ma può essere conosciuto solamente attraverso le dieci emanazioni o qualità di energia dette «Sefirot». Le Sefirot sono i dieci cerchi presenti nell'«Albero della Vita», un diagramma contenuto nello Zohar e nella Kabbalah. Questi misteriosi elementi medievali attrassero molti creduloni e lo fecero diventare un best seller del Medioevo.
Sopra: l'Albero della vita della Kabbalah, con le sue dieci Sephirot, le emanazioni divine che da Dio scendono verso l'uomo in un'evoluzione che corrompe l'essenza divina.
Da dove proviene la Kabbalah?
La Kabbalah è basata soprattutto sullo Zohar. Secondo la Jewish Encyclopedia («Enciclopedia Ebraica»), questa è la sua origine: «C'è una storia tramandata in cui si dice che dopo la morte di Moses de Leon, un uomo ricco di Avila chiamato Giuseppe offrì alla vedova, che era rimasta senza un soldo, una grossa somma di denaro in cambio dell'originale dal quale il marito aveva fatto la copia; in seguito, essa confessò che suo marito stesso era l'autore dell'opera. La donna aveva chiesto più volte al marito perché aveva scelto di attribuire ad altri i suoi insegnamenti, e lui aveva sempre risposto che un giorno le dottrine accreditate all'operatore di miracoli Simeon Yohai sarebbero divenute una ricca fonte di guadagno» 4. La seducente nozione di una scuola misterica segreta ebraica, completa di sistemi divinatori e di magia in grado di alterare la realtà, fece una certa impressione agli ebrei di tutta l'Europa. Tuttavia, i dotti capi ebrei della Spagna sefardita liquidarono lo Zohar come una frode piena di idee eretiche e pericolose, e ne proibirono la lettura. Quando i cattolici ripresero il controllo della Spagna ed espulsero (o convertirono) gli ebrei nel 1492, il dominio della cultura sefardita era notevolmente diminuito. Molti intellettuali erano andati in esilio a Gerusalemme, dove Isaac Luria insegnava lo Zohar. Il severo divieto di studiare lo Zohar venne rimosso nel 1540 quando l'equilibrio del potere si spostò in favore dei rabbini ashkenaziti (provenienti dalla Germania). L'opera cabalistica di Luria venne pubblicata dopo la sua morte, e la Kabbalah sostituì l'Hakirah (Mishne Toràh) in qualità di teologia principale del giudaismo. La ragione fondamentale per cui la Kabbalah divenne predominante fu che essa sosteneva la credenza nell'avvento del Messia, e con lui, del dominio del mondo ebraico. In un baleno si diffusero numerose dicerie secondo cui la venuta del Moshiac (il Messia) era imminente.
I satanisti sostengono la Kabbalah
Nel bel mezzo di questa fervente attesa, nel 1666 a Smirne (in Turchia), il turpe cabalista Sabbatai Zevi (1626-1676) 5 si auto-proclamò Messia. Oltre un milione di ebrei in tutto il mondo divennero suoi seguaci. Sabbatai Zevi predicava una dottrina satanica: «Lodato sia Colui che permette tutto ciò che è proibito». Egli pensava che facendo il bene l'Universo sarebbe stato troppo bilanciato e avrebbe rallentato il ritorno di Dio. Dunque, il peccato era la virtù, mentre l'osservanza della morale della Toràh era il peccato. L'essenza del satanismo consiste proprio nel ritenere il bene e il male come concetti intercambiabili nella propria mente.
Il movimento di Sabbatai Zevi prosperò finché egli promise di rovesciare il Califfo di Istanbul. Il Califfo lo fece arrestare e gli chiese di scegliere tra la conversione all'islam e la morte. Sabbatai Zevi si convertì senza esitazione, dicendo ai suoi seguaci per fare lo stesso. La conversione all'islam era inaccettabile per molti rabbini che scomunicarono i seguaci di Sabbatai. Nondimeno, un nucleo di seguaci si convertì con lui 6. Rabbi Martin Antelman crede che un numero ignoto di seguaci di Sabbatai ritornò alla corrente principale del giudaismo pur continuando a praticare segretamente il culto sabbatiano. Il Premio Nobel narratore yiddish Isaac Bashevis Singer (1904-1991) ha raccontato di certe leggende che circolavano prima dell'Olocausto fra gli ebrei in Polonia secondo cui interi villaggi erano caduti in mano a questi cabalisti satanici.
Il suo romanzo Satan in Goray è dedicato a questo argomento. Il sabbatismo divenne clandestino per riapparire un secolo dopo con il culto semi-segreto di Jacob Frank (1726-1791). Quando l'Ordine degli Illuminati di Adam Weishaupt (1748-1930) venne scoperto dalle autorità bavaresi, Amschel Mayer Rothschild (1744-1812), il capostipite della famosa dinastia bancaria, insediò Frank (e il suo culto) a Francoforte come il nuovo capo degli Illuminati. Frank seguì la strategia di Sabbatai Zevi fingendo di convertirsi ad una religione allo scopo di infiltrarsi all'interno e distruggerla. Più tardi, Frank ritornò in Polonia con i suoi seguaci e si «convertì» al cattolicesimo. Il suo finanziatore fu il re di Polonia. Ma un anno dopo la sua infamia venne scoperta ed egli venne imprigionato.
Conclusione: Hocus Pocus, fumo e specchi
La Kabbalah è una frode, e tuttavia governa la nostra società illusa e degenerata. Per il cabalista, il bene e il male sono «relativi», e quindi il male è un'illusione. Anziché giusta o sbagliata, per il cabalista ogni azione è come la Luna, con un lato illuminato e lato oscuro. I cabalisti dicono che l'adepto deve abbracciare il suo lato oscuro per divenire «un essere umano completamente integrato». Non tutti coloro che studiano la Kabbalah diventano satanisti. Ma la Kabbalah è un prerequisito indispensabile per tutti coloro che praticano la religione luciferina. Anche la Massoneria si basa sulla Kabbalah. Albert Pike (1809-1891), il «papa della Massoneria» del XIX secolo (vedi foto a lato), ha affermato: «La religione massonica dovrebbe essere da noi tutti iniziati ai Gradi più alti, conservata nella purezza della dottrina luciferina. Se Lucifero non fosse Dio, Adonai e i suoi preti lo calunnierebbero? Sì, Lucifero è Dio, e sfortunatamente anche Adonai è dio. Per la legge eterna, per cui non v'è luce senza ombra, bellezza senza bruttezza, bianco senza nero, l'assoluto può esistere solo come due divinità: essendo l'oscurità necessaria alla luce per servirle da contrasto» 7. Esiste un solo Dio. Lucifero è il vuoto agghiacciante che risulta dall'assenza di Dio. La Kabbalah è una truffa che permette ai suoi seguaci di riformulare la realtà per asservirla ai loro interessi egoistici. Ecco perché essi insegnano che «la verità è per sua stessa natura soggettiva». Il modernismo e il laicismo si basano sulla Kabbalah. Essa è la ragione per cui la nostra «civiltà» è imbevuta di violenza, di sesso e di occulto, e la causa per cui gli attuali eventi sembrano essere un copione hollywoodiano. È anche il motivo per cui i nostri leader politici e culturali sono dei bugiardi ed è la causa per cui la nostra società ha perso l'orientamento.
Il relativismo morale della Kabbalah: bene e male sono intercambiabili e conniventi.
Note
1 Traduzione dell'originale inglese The Kabbalah is a Hoax, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web http://www.henrymakow.com/whats_wrong_with_the_kabbalah.html 2 Cfr. B. Chisolm, «The Psychiatry of Enduring Peace and Social Progress» («La psichiatria della pace durevole e del progresso sociale»), in Psychiatry Journal, 1946. Vedi anche http://www.quebecoislibre.org/021207-6.htm 3 http://en.wikipedia.org/wiki/Moses_de_Le%C3%83%C2%B3n 4 Cfr. Kohler, Kaufmann e altri, voce «Leon, Moses (Ben Shem-Tob)», in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls, 1901-1906. 5 Cfr. C. Shack, Sabbatean-Frankist Messianic Conspiracy Partially Exposed («La cospirazione messianica sabbatista-frankista parzialmente esposta»); vedi pagina web http://www.archive.org/details/Sabbatean-frankistMessianicConspiracyPartiallyExposed.pdf 6 Cfr. E. Kahanoff, Marranos and Sabbateans: A Reexamination of Charismatic Religiosity («Marrani e sabbatisti: un riesame della religiosità carismatica»). 7 Cfr. A. Pike, Morals and Dogma, pag. 857; 32° Sublimi Principî del Real Segreto.
|