Da Helena Petrovna Blavatsky ad Adolf Hitler

 

di Jean-Claude Lozac'hmeur 1

 

ultima modifica: 13 aprile 2015

 

helena petrovna blavatsky - adolf hitler

 

Con la modernità, non solo l'immaginazione si è liberata dal reale, ma più ancora, tenta di sottometterlo: il volontarismo si sostituisce alla ragione. Le utopie - spesso immaginate da alcuni «iniziati» - trovano oramai un'eco favorevole nelle società di pensiero (Logge, partiti, ecc…) che le propagano. Così, si sviluppano le ideologie (liberalismo, nazionalismo, socialismo), la cui piena realizzazione sfocia in regimi inediti e mostruosi: i totalitarismi. Nella sua tesi di dottorato, sostenuta ad Oxford, Nicholas Goodrick-Clarke ha cercato di stabilire la genesi di uno di questi regimi: il nazionalsocialismo. Quella che segue ne è una recensione.

 

 

Un'opera universitaria
 

Nel 1985, è apparso in Gran Bretagna uno studio di Nicholas Goodrick-Clarke intitolato The Occult Roots of Nazism («Le radici occulte del nazismo») 2. Si trattava di una tesi di dottorato sostenuto all'università di Oxford la cui traduzione francese è stata pubblicata nel 1989 dalle Edizioni Pardès 3. L'Autore, un germanista laureato in Scienze Politiche ed Economiche, esamina da storico le affermazioni di certi libri di successo 4, secondo cui il nazionalsocialismo sarebbe stato creato da alcune Società Segrete infeudate ad un potere occulto controllato da Adolf Hitler (1883-1945). Per condurre la sua inchiesta, questo ricercatore ha consultato diverse centinaia di articoli e di opere di prima mano. Ne risulta un'esposizione ben scritta, ben costruita, globalmente affidabile, e di cui raccomandiamo caldamente la lettura, anche se questo specialista, universitario «convinto», non trae sempre tutte le conclusioni dai fatti che mette in luce. Per smontare il meccanismo che ha partorito questo sistema mostruoso, Nicholas Goodrick-Clarke si sforza di seguire l'ordine logico e cronologico degli avvenimenti e dei fatti.

 

- La prima parte (pagg. 11-43) è dedicata al background ideologico tedesco degli anni 1880-1910;

- La seconda parte (pagg. 47-174), presenta i principali autori e divulgatori della dottrina esoterica all'origine del nazismo;

- La terza parte (pagg. 177-284), la più importante, è dedicata all'applicazione politica che ha comportato due aspetti: la creazione di Società Segrete e delle loro propaggini (i partiti nazionalisti), e l'intervento di uomini-chiave, soprattutto Hitler e Heinrich Himmler (1900-1945). Alcune appendici, ricche di illustrazioni, e un'abbondante bibliografia completano questo libro troppo poco conosciuto di cui l'analisi che segue non ne esaurirà la ricchezza.


I
LO SFONDO IDEOLOGICO

 

A questo punto, occorre esaminare due elementi: il pangermanesimo e la passione per l'occultismo nei Paesi di lingua tedesca alla fine del XIX secolo.

 

Il pangermanesimo
 

Ideologia che mira, come indica il suo nome, a raggruppare in un unico Stato tutti i popoli di origine tedesca, il pangermanesimo era diffuso particolarmente in Austria. Nel 1910, dieci milioni di tedeschi rappresentavano solamente il 35% della popolazione dell'impero austroungarico, essendo il resto costituito da ungheresi, da polacchi, di ruteni, di cechi, di rumeni, di sloveni, di italiani, di croati e di serbi. Il pangermanesimo ebbe inizio con Georg von Schönerer (1842-1921) che, in occasione di decreti linguistici favorevoli al ceco, seppe sfruttare il malcontento latente. Da molto, del resto, egli era in guerra contro la Chiesa cattolica, che considerava un corpo estraneo alla civiltà germanica.

 

Reviviscenza occultista nei Paesi di lingua tedesca (1880-1910)
 

L'occultismo, ed in questo caso più precisamente il teosofismo, era al tempo stesso una corrente di pensiero e un movimento formatosi sulla scia degli scritti di una russa, Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891). Appassionata di spiritismo, la Blavatsky fondò nel 1875 a New York la Società Teosofica. Essa soggiornò in India dove trasferì la sede di detta Società. Fece sapere che aveva ricevuto da alcuni iniziati indiani diverse rivelazioni che riguardavano il passato e l'avvenire dell'umanità. Fu a Madras, nel 1888, che scrisse La Dottrina Segreta, un'opera in che dava al suo sistema una formulazione più rigorosa di quanto fosse prima e da cui deriva, in ultima analisi, il nazionalsocialismo: «Secondo Madame Blavatsky, il nostro pianeta attraversava il quarto ciclo cosmico e l'umanità attuale rappresentava la quinta razza-madre di un "periodo mondiale"; dunque, essa inaugurava un processo di restaurazione spirituale. La quinta razza-madre era chiamata "razza ariana", ed era stata preceduta dagli atlantidei, la quarta razza-madre che era quasi interamente perita nel diluvio che aveva sommerso il loro continente situato nel mezzo dell'atlantico» 5. A partire da 1892, alcuni testi sacri indiani e i suoi scritti apparvero sulla rivista Lothusblüther («Fiori di loto»), che diffuse le idee del movimento. Fu la prima pubblicazione in lingua tedesca ad ostentare lo svastica teosofica sulla sua copertina.

 

heinrich himmler

georg von schönerer

sigillo della teosofia

Da sinistra: Heinrich Himmler, Georg von Schönerer e il sigillo della Teosofia.

 

II

ORIGINI DELLA DOTTRINA:

GLI OCCULTISTI AUSTRIACI

 

Guido von List
 

guido von list Karl Anton Guido List (1848-1919) fu il primo scrittore popolare a combinare l'ideologia vôlkisch (nazionalista ed antisemita) con l'occultismo e il teosofismo. Egli nacque a Vienna il 5 ottobre 1848. Suo padre, Karl List, era un sellaio. Il figlio si autonobilitò aggiungendo in un secondo tempo al suo nome la particella von. La famiglia List era cattolica. Un incidente di gioventù rivela il vero atteggiamento del personaggio a riguardo del cristianesimo. Nel 1862, quando aveva quattordici anni, in occasione di una visita della cattedrale di Santo Stefano, a Vienna, si inginocchiò davanti ai resti di un altare pagano e giurò di costruire un tempio al dio Wotan. Ben presto, List manifestò la sua intenzione di diventare scrittore. E così fu. Il suo primo romanzo, Carnuntum, apparve nel 1888 e ottenne un grande successo negli ambienti nazionalisti tedeschi. In esso si descrive la lotta vittoriosa, nel IV secolo, delle tribù germaniche installate in Austria contro le truppe cristiane dell'occupante romano. Dal 1890 a 1900, parallelamente alla sua attività di romanziere, List portò il suo sostegno alla causa pangermanista mediante conferenze e opere teatrali. Ma nel 1902 si produsse un cambiamento fondamentale del suo orientamento ideologico: alcune nozioni occultiste si mescolarono alla sua rappresentazione della vecchia religione germanica. Sei anni più tardi fondò la «Società List» che aveva per scopo la diffusione delle opere dello «scienziato». Tale Società comportava un cerchio di iniziati, l'Hoher Armanen Orden («Ordine Superiore degli Armani»). La sua influenza, a lungo termine, fu incontestabile poiché alcuni dei suoi membri, verso il 1935, riuscirono a convincere Heinrich Himmler e parteciparono all'elaborazione del rituale delle SS. Indebolito dalle privazioni della guerra, List morì il 17 maggio 1919 in un hotel di Berlino. Un necrologio venne pubblicato sul Muncherer Beobachter, un giornale nazionalista che l'anno successivo sarebbe divenuto l'organo ufficiale del Partito Nazionalsocialista. Il sistema di List comportava tre elementi:

 

- il wotanismo;

- l'Armanenschaft;

- il millennium.

 

Il wotanismo

 

List pretendeva che gli antichi germani rendessero un culto esoterico al dio Wotan, un culto che avrebbe comportato alcune iniziazioni ai misteri della natura. In un articolo apparso nel 1899, egli suggeriva che «la svastica fosse un simbolo ariano sacro perché rappresentava il "Feuerquirl" ("turbine di fuoco"), grazie al quale Mundelföri ("il dio delle origini") aveva trasformato il caos nel cosmo» 6. Negli anni che seguirono, List aderì più risolutamente al teosofismo di Madame Blavatsky identificando il germano con la quinta razza-madre del suo sistema.
 

L'Armanenschaft
 

è interpretando in modo erroneo un passo di Tacito (55-117) nel libro Germania 7 che List giunse ad affermare che i tre popoli menzionati dallo storico romano corrispondevano alle tre caste della nazione «ario-germanica». Per lui, gli ingaevones, gli hermiones e gli istaevones - nozioni, in realtà, puramente geografiche - rappresentavano rispettivamente gli agricoltori, gli intellettuali e i guerrieri. La casta degli intellettuali - secondo List i «re-sacerdoti» - infiammò l'immaginazione di List. «Egli trasformò il parola "hermiones" in "armanen", termine che significava nei suoi spirito "eredi del sole-re", e questo clero antico ricevette il nome collettivo di “Armanenschaft"» 8.

 

Tale casta, che avrebbe goduto di privilegi e posseduto uno statuto sacro, sarebbe stata distrutta dalla Chiesa di Roma. Ma prima di scomparire, «i sacerdoti-re delle origini avrebbero affidato le loro conoscenze ai rabbini di Colonia, durante l'VIII secolo, affinché potessero sopravvivere alle persecuzioni cristiane. I rabbini avrebbero poi trascritto questi segreti nei libri cabalistici che, inoltre, si credeva rappresentassero la tradizione mistica ebraica» 9. Condotto dalla sua intrepida logica , List giunse a riferirsi costantemente a coloro che considerava gli eredi dell'Armanenschaft, e cioè:johann reuchlin

 

- i cabalisti;

- i Templari;

- i Rosacroce;

- gli alchimisti;

- i massoni;

- e i maghi del Rinascimento, al primo posto dai quali figurava il cabalista tedesco Johann Reuchlin (1455-1522), di cui pretendeva di essere la reincarnazione.
 

Di più: descrivendo il sistema élitario della società ariana originale (concezione che venne poi ripresa dalle SS), egli affermava che essa poggiava «sull'Albero della Vita cabalistico. Questo sistema, composto da dieci Gradi iniziatici, doveva servire da base all'ordine nuovo» 10.

 

Il millennium tedesco
 

List proclamava che per il popolo tedesco si avvicinava un'era di prosperità di mille anni. Egli ripeteva che la situazione sfavorevole in cui si trovava era opera dei poteri malefici, essenzialmente quelli dei cristiani e degli ebrei. Citava spesso un passo del Völuspa (un canto profetico dell'Edda), annunciando l'arrivo di un «Starker von oben» (un uomo potente venuto dall'alto), un vero messia germanico che avrebbe inaugurato una nuova Epoca d'Oro. Nicholas Goodrick-Clarke nota a questo proposito: «Basandosi su alcuni suoi calcoli sulle "leggi cosmiche e astrologiche", List dedusse che gli anni 1914, 1923 e 1932 erano picchetti particolarmente importanti sulla via del millennium armanico. Egli dava un'attenzione tutta speciale al 1932, perché sarebbe stato in quell'anno, pensava, che una forza divina si sarebbe impossessata dell'inconscio collettivo del popolo tedesco» 11.

 

Non era poi così lontano dalla realtà visto che fu nel 1933 che Hitler diventò cancelliere del Reich. Quanto al 1914, un'altra "profezia" annunciava l'Anschluss, che si presentava come una delle conseguenze dell'Epoca d'Oro: la Germania e l'Austria si sarebbero congiunte «in un regno teocratico pangermanico in cui gli interessi non germanici non avrebbero avuto alcun posto» 12.

 

Jörg Lanz von Liebenfels

Jörg Lanz von Liebenfels (1874-1954) nacque a Vienna-Penzing. Era figlio di un maestro di scuola. Nel 1893, egli entrò come novizio nell'abbazia cistercense di Heiligenkreuz. Studiò le lingue orientali. L'elemento decisivo della sua esistenza fu la scoperta, nel suo convento, di una tomba che rappresenta un cavaliere che calpesta una bestia con testa umana, che più tardi divenne per lui il simbolo delle razze inferiori. Nel 1899, a venticinque anni, lasciò il monastero e si sposò. Mescolando concezioni razziste alla Sacra Scrittura, Lanz elaborò una dottrina dualistica che assimilava la razza ariana al principio del Bene e le altre razze a quello del Male. Secondo lui, la razza ariana era caratterizzata dagli occhi azzurri e dai capelli biondi. Nel 1904, Lanz pubblicò il suo libro di base: La Teozoologia o la scienza delle creature scimmiesche sodomite e l'elettrone divino. In esso, Lanz descrive il regno di Satana come se avesse avuto origine da Adamo, il «primo pigmeo» che aveva generato una razza semi-animale. Gli dèi, da cui sarebbero derivati i germanici (i «Theozoa») erano di essenza superiore, distinta dalla razza adamitica (gli «Anthropoza»). Le leggi della natura richiedevano, dunque, che si ponesse fine all'influenza delle razze inferiori sterminandole o sterilizzandole. Lanz immaginò «conventi eugenetici» («Zucht-Klôster»), dove le riproduttrici avrebbero potuto congiungersi agli ariani di sangue puro. Questa idea venne ripresa più tardi da Himmler (Lebensborn). Inoltre, Lanz sosteneva che al fine permettere il ritorno dell'Epoca d'Oro degli ariani, fosse necessario un conflitto apocalittico. è evidente che il programma nazista si trovava già in germe nei suoi scritti. Per diffondere le sue idee, Lanz creò la rivista Ostara, del nome della dea germanica della primavera. Tra i suoi abbonati c'era anche… Adolf Hitler, che lesse una gran parte della collezione 13.

 

manifesti razza ariana

Manifesti propagandistici nazisti che esaltano la razza ariana rappresentandola esattamente come l'aveva descritta Jörg Lanz von Liebenfels nel 1904.

 

Altri gruppi ariosofi 14

 

Tra le innumerevoli società di pensiero e gruppi esoterici nazionalisti, due sono segnalati come particolarmente importanti:

 

- la «Società dell'Edda», creata nel 1925 da Rudolf John Gorsleben (1883-1930), alla quale era associata una religione misterica;

- Il «Circolo Svastica» di Herbert Reichstein, un gruppo berlinese di occultisti formatosi intorno al 1920. Nel 1924, si affiliò a questa società Gregor Schwartz-Bostunitsch, un emigrato russo molto attivo la cui esperienza diretta della Rivoluzione del 1917 lo aveva condotto ad un antibolscevismo virulento, unito ad una credenza risoluta in una cospirazione mondiale ebraica 15.

 

rudolf john gorsleben

gregor schwartz-bostunitsch

Da sinistra: R. J. Gorsleben e G. Schwartz-Bostunitsch.

 

III

LA MESSA IN PRATICA POLITICA

 

L'Autore mostra lo stretto legame che esisteva tra le Società Segrete e i partiti politici che servivano loro da vetrina. In particolare, tre organizzazioni segrete hanno attratto la sua attenzione:

 

- l'Ordine del Nuovo Tempio;

- il Germanenorden;

- la Società Thule.

 

L'ordine del Nuovo Tempio (Ordo Novi Templi)
 

L'Ordo Novi Templi fu fondato da Lanz von Liebenfels che, influenzato dai romanzi sul Graal, si era appassionato per i Templari. Il suo rituale era ricalcato sulla liturgia cattolica. Nel 1932, venne creato il Lumenclub, un club politico dal nome trasparente. Esso ebbe «un suo bollettino, organizzò conferenze e divenne un rifugio e un vivaio per il Partito Nazionalsocialista, illegale in Austria, negli anni che precedettero la caduta della Repubblica e l'Anschluss nel marzo del 1938» 16. L'Ordo Novi Templi e il suo braccio politico furono soppressi dalla Gestapo nel 1942 in applicazione di un editto del Partito riguardante numerose sètte.

 

Il Germanenorden
 

La storia del Germanenorden è complessa. Dal punto di vista ideologico, l'organizzazione era vicino alle concezioni di List. Fu intorno al 1910 che certi nazionalisti ebbero l'idea di creare un'organizzazione segreta sul modello delle Logge massoniche. Persuasi che l'influenza degli ebrei sulla società tedesca fosse il risultato disvastica dalle braccia curve una cospirazione universale, pensavano che il braccio secolare di quest'ultima fosse la Massoneria, la quale non poteva essere combattuta vittoriosamente che «da un'organizzazione antisemita similare» 17. In una lettera del 1911, uno dei suoi membri, Johannes Hering, confidò a Stauff, un altra figura di spicco dell'organizzazione, «che era massone dal 1894, ma che questa "antica istituzione germanica" era stata corrotta dalle idee degli ebrei e dai ricchi rifatti: ne concludeva che sarebbe stato vantaggioso per gli antisemiti procedere alla rinascita di una Loggia ariana» 18. L'anno seguente, il Germanenorden si diffuse nel Nord e nell'Est della Germania. A partire dal 1916, il bollettino ufficiale dell'ordine recava sulla copertina «una svastica dalle braccia curve, sovrapposti ad una croce» 19. Nell'ottobre dello stesso anno si produsse uno scisma carico di conseguenze. Venne fondato un nuovo ramo detto «del Santo Graal», capitanato da Herman Pohl, un cancelliere scontento di essere stato estromesso dalle sue funzioni. Tale organizzazione ebbe come membro Rudolf von Sebottendorf (1875-1945).

 

Rudolf von Sebottendorf e la Società Thule

 

La Società Thule ha giocato un ruolo capitale nella nascita del nazismo. Colui che si faceva chiamare «Barone Rudolf von Sebottendorf» era nato il 9 novembre 1875 a Hoyerswerda, a Nord-Est di Dresda. Suo padre, Ernst Rudolf Glauer, era un conducente di locomotive. Sebottendorf ebbe una vita da avventuriero. Arrivato ad Alessandria d'Egitto nel luglio 1900, già in ottobre faceva il sorvegliante dei campi anatolici di Hussein Pacha, un ricco proprietario turco al servizio del Khédive o viceré d'Egitto. In Turchia, «a Brousse, fece la conoscenza della famiglia Termudi, degli ebrei greci di Salonicco. Il padre si era ritirato dagli affari per dedicarsi allo studio della Cabala e alla raccolta di testi alchemici e rosicruciani, mentre suo figlio maggiore Abramo dirigeva la loro banca a Brousse, e un altro fratello cadetto si occupava di una succursale a Salonicco […]. I Termudi erano massoni e appartenevano ad una Loggia, forse affiliata al Rito francese di Memphis, che aveva sciamato in Oriente e in Medio Oriente. Glauer venne iniziato nella Loggia dal vecchio Termudi e in seguito ereditò tutta la sua biblioteca occultista. In uno di questi libri, Glauer scoprì una nota di Hussein Pasha, che descriveva gli esercizi mistici segreti degli alchimisti islamici» 20, argomento su cui scrisse un libro più tardi 21.

 

Egli lasciò provvisoriamente la Turchia per la Germania dove la sua presenza fu segnalata nel 1902 e nel 1903. Attratto dalla rivoluzione Giovane Turco, si recò a Costantinopoli verso la fine del 1908. Il suo secondo soggiorno durò quattro anni. Sembra che abbia fatto alcune conferenze sull'esoterismo a Pera, dove abitava, e che successivamente abbia fondato una Loggia mistica nel dicembre del 1910. Nel 1911, a suo dire, avrebbe preso la nazionalità turca e si sarebbe fatto adottare da un barone espatriato, Heinrich von Sebottendorf. Egli prese parte alla seconda guerra balcanica (ottobre-dicembre 1912, durante la quale fu ferito nei ranghi dell'esercito turco). All'inizio del 1913, si installò a Berlino. Si sa ben poco sulle sue attività durante la prima metà della Grande Guerra. Ciò che è certo, è che in Baviera, nel 1916, scoprì il Germanenorden. Aderì al ramo scismatico fondato da Herman Pohl e venne eletto Maestro della Provincia.

 

simbolo società thule

rudolf von sebottendorf

bevor hitler kam

Da sinistra: la Società Thule, Rudolf von Sebottendorf e il suo libro Bevor Hitler kam.

 

Molto risoluto, Sebottendorf organizzò fino al mese di luglio del 1918 alcune riunioni nel suo appartamento di Monaco. Egli aveva scelto per l'Ordine il nome di «Società Thule» per deviare i sospetti dei partiti di sinistra. Il termine designava la terra più settentrionale che aveva scoperto runa società thulel'esploratore greco Pitea (380-310 a. C.) verso il 300. Gli ariosofi la identificavano con l'Islanda. L'organizzazione giocò una ruolo-chiave negli avvenimenti che seguirono. In un libro dal titolo audace pubblicato nel 1933 - Bevor Hitler kam: Urkundlich aus der Frühzeit der Nationalsozialistischen Bewegung («Prima che Hitler arrivasse: documenti dei primi giorni del Movimento Nazionalsocialista») - Sebottendorf fornisce alcuni dettagli sulle sue attività in quell'epoca: «I membri del "Società Thule" furono le prime persone a cui Hitler si rivolse, e che per prime si unirono a lui. Le forze del futuro Führer comprendevano (oltre alla stessa "Società Thule"), il Deutscher Arbeiterverein (L'Unione dei Lavoratori Tedeschi"), fondata nella "Società Thule" dal "Fratello" Karl Harrer a Monaco, e il Deutsch-Sozialistiche Partei («il Partito Socialista Tedesco"), diretto da Hans Georg Grassinger, il cui l'organo ufficiale era il "Munchener Beobachter" (L"'Osservatore di Monaco"). Di questi tre raggruppamenti, Hitler fece il Nationalsozialistiche Arbeitpartei ("Il Partito Nazionalista dei Lavoratori") 22. Sebbene visibilmente stupito da un documento così esplicito, Nicholas Goodrick-Clarke non ne contesta la validità: «Reginald Phelps, che ha esaminato nel dettaglio queste dichiarazioni sulla base di archivi e di racconti indipendenti, conclude che ciò che Sebottendorf afferma non è privo di sostanza» 23. Ma il contributo della Società Thule alla reazione nazionalista non si fermò qui. Il gruppo di combattimento che aveva formato prese parte alla lotta vittoriosa dei bianchi - dal 30 aprile al 3 maggio 1919 - contro i comunisti che occupavano Monaco.

 

Sembra che a causa di una negligenza di Sebottendorf, sette dei membri della Loggia siano stati presi in ostaggio dai rossi e fucilati. Beneficiando dell'aureola del martirio, la Società Thule e il Germanenorden videro la loro influenza crescere, il che facilitò i progressi dei movimenti estremisti di destra. Hitler si mise in contatto con il Deutscher Arbeitpartei («Partito dei Lavoratori Tedeschi»), un altro nome del Deutsche Arbeiterverein, all'epoca della riunione del 12 settembre 1919. Mandato come spia dall'l'esercito, Hitler si introdusse nel gruppo di cui prese assai rapidamente le redini. Egli stese senza tardare un regolamento interno che vietava ogni «governo parallelo» costituito da «un circolo o da una Loggia». Difatti, il «Fratello» Harrer venne escluso dall'ufficio nel gennaio del 1920. Quanto a Sebottendorf, cacciato dalla Società Thule nel giugno 1919, in seguito all'a questione degli ostaggi, sparì dalla scena politica. Viaggiò molto, tornò a Monaco nel 1933, ma cadde in disgrazia presso le autorità naziste malgrado (o a causa) del suo succitato libro. Di ritorno dalla Turchia, egli venne utilizzato dai servizi segreti tedeschi e si suicidò il 9 maggio 1945 gettandosi nel Bosforo.

 

I politici
 

Nicholas Goordick-Clarke minimizza l'influenza dei circoli esoterici nello sviluppo del nazismo: «Eckart e Rosenberg non furono nient'altro che ospiti della "Societàkarl maria willigut Thule" al tempo del suo splendore, e non esiste alcuna prova che permetta di associare Haushofer a questo raggruppamento» 24. Ma i due uomini che operarono più efficacemente per realizzare il programma delle Logge ariosofiche furono indubbiamente Hitler e Himmler. La domanda che si pone è questa: questi due personaggi erano occultisti? Per ciò che riguarda Hitler, la risposta di Goordick-Clarke è risolutamente negativa. Non esiste nessun documento che dimostri dei legami tra Hitler e il Germanenorden o con altri gruppi nazionalisti precedenti alla Prima Guerra mondiale. Non c'è nemmeno una prova che egli abbia frequentato la Loggia Thule. Il registro delle riunioni «tenute tra il 1920 e il 1923 da Johannes Hering menziona la presenza di altri capi nazisti, ma mai di Hitler» 25. In compenso, è stato stabilito in base ad una dichiarazione di Lanz von Liebenfels, raccolta l'11 maggio 1951, che Hitler rese visita a quest'ultimo alla sede della rivista Ostara, a Rodaun, nel 1909, e che ricevette gratuitamente da lui i numeri che aveva richiesto 26. I fatti dimostrano che il futuro dittatore venne profondamente influenzato dalle idee diffuse dall'ex monaco. Peraltro, non si può escludere assolutamente che egli sia stato membro, almeno per un periodo della sua esistenza, di un'organizzazione esoterica, poiché - come riconosce Nicholas Goodrick-Clarke 27 - uno dei primi nazisti, il dottor Steininger, gli dedicò nel 1921 un Trattato di Tagore sul nazionalismo scrivendo: «Ad Adolf Hitler, il mio caro fratello armano». Per ciò che riguarda Himmler, le influenze occultiste sono più evidenti. L'organizzazione SS uscì direttamente dai sogni di Guido von List e di Lanz von Liebenfels. Himmler era un iniziato? Non si sa. Ciò che è certo è che ebbe per consigliare un fanatico, Karl Maria Willigut (1866-1946), un vero «Rasputin nazista» che sprofondò nella follia e dovette essere rimosso dalle sue funzioni 28.

 

IV

A CONTI FATTI,

UN LIBRO DA LEGGERE

 

La presente analisi porterà forse i nostri lettori a prendere conoscenza di quest'opera che svela l'azione della Gnosi nella storia contemporanea. Ma la nostra recensione sarebbe incompleta se non segnalassimo i difetti della tesi di Nicholas Goodrick-Clarke. Per quanto brillante, essa dev'essere oggetto di alcune riserve.

 

Una tesi incompleta
 

Sul piano scientifico, essa è lacunosa. Trattando di un'ideologia che rivendicava l'eredità degli «ariani», omette un secolo di ricerche nel campo degli studi indoeuropei. Ora, questi ultimi confermano la tripartizione della società preistorica postulata dagli ariosofi. Piramidale, essa comportava - salvo eccezioni «regionali» - tre classi: i sacerdoti, i guerrieri e i produttori. Ma, in modo inaspettato, questi stessi studi indoeuropei confutano le pretese dei teorici del nazismo dimostrando che i popoli di lingua tedesca non possono, con gli slavi, rivendicare l'esistenza, presso i loro lontani antenati, di una classe come l'Armanenschaft. Scrive uno germanispecialista come Padre Julien Ries: «è evidente che le società del mondo germanico non erano guidate da un ordine sacerdotale. In questo campo, la scoperta di Vendryes è importante: l'assenza di tutto un vocabolario religioso presso i germani, "di termini mistici come quelli che designano la fede nell'efficacia dell'atto sacro, (in sanscrito "shraddha", in latino "credo", in irlandese "cretim"), la purezza rituale e morale, l'esattezza rituale, l'offerta alla divinità e il suo beneplacito, la protezione divina, la prosperità, la parola che indica la recita delle formule, i nomi di uomini incaricati di funzioni sacre, i nomi degli dèi, che non sopravvissero che sui due margini opposti, alle due estremità del territorio segnato dalle lingue indoeuropee» 29. La stessa mancanza di curiosità per tutto ciò che non era pertinente alla sua disciplina in senso stretto ha condotto il nostro Autore a trascurare le notizie che potevano fornirgli i testi greco-latini. Ne sarebbe valsa la pena perché avrebbe trovato alcune indicazioni preziose sulle origini mitiche del nazismo e, in una certa misura, del comunismo. Così, lo scrittore latino Gaio Giulio Solino (III secolo d. C.), nel suo Polyhistor («Erudito»), composto verso l'anno 230 della nostra era, presenta l'isola di Thule come un'oasi dove si sarebbe conservata la civiltà dell'Epoca d'Oro: «Gli orcadi si sono separati da Thule per cinque giorni e cinque notti di navigazione. Ma Thule beneficia di abbondanti e lunghi raccolti di frutti […] Essi (gli abitanti) mettono da parte i frutti degli alberi in previsione dell'inverno; le donne sono in comune, nessuno di essi ha un'unione stabile» 30. Dal suo canto, tre secoli prima, verso il 50 a. C., lo storico Diodoro Siciliano segnalò l'esistenza di un'«Isola del Sole» dove si praticava l'eugenetica e l'eutanasia, e che presentava strette analogie con La Repubblica di Platone (428-348 a. C.) e La Città del Sole di Tommaso Campanella (1568-1639): «Gli impieghi sono suddivisi; alcuni vanno a caccia, altri si dedicano ad alcuni mestieri meccanici; altri si occupano di lavori utili; infine, eccetto gli anziani, tutti esercitano, alternativamente e durante un certo tempo, funzioni pubbliche […]. Il modo di vivere degli abitanti è sottoposto a regole fisse; non si serve lo stesso pasto tutti i giorni […]. Una legge severa condanna a morte tutti coloro che sono deformi o storpi […]. Quando gli abitanti giungono all'età indicata, si danno volontariamente la morte mediante un procedimento particolare […]. Il matrimonio non è in uso tra essi; le donne e i bambini vengono mantenute e cresciuti a spese della comunità e con un uguale affetto. I bambini che allattano ancora cambiano spesso nutrice, affinché le madri non riconoscano più i loro figli. Poiché non si essere né gelosi né ambiziosi, gli abitanti vivono tra loro nella più perfetta armonia […]. Nelle feste e nelle grandi solennità, essi recitano e cantano inni e lodi in onore degli dèi, e particolarmente in onore del Sole, al quale hanno dedicato le loro isole e le loro persone» 31. Anziché aver aperto questa porta socchiusa, lo storico si è fermato nella sua ricerca sulle origini. Ma la cosa non è così deplorevole.

 

padre julien ries

diodoro siciliano

tommaso campanella

Da sinistra: Padre Julien Ries, Diodoro Siciliano e Tommaso Campanella.

 

Un certo partito preso ideologico
 

Anche sul piano ideologico, si impongono alcune riserve. Nicholas Goodrick-Clarke non è tra quelli che considerano il comunismo come «intrinsecamente perverso» (come disse Pio XI). Per lui, il male assoluto è il nazismo. Quanto al comunismo, egli si accontenta di denunciarne gli eccessi. Seguendo la stessa logica, non condanna nemmeno in blocco le Società Segrete e distingue tra «i cattivi» (le Logge pangermaniche) e gli altri (quelle della Massoneria ufficiale), che considera con una certa simpatia mescolata talvolta ad un certo fastidio. Allo stesso modo, non dice una parola sul ruolo determinante delle Società Segrete nello scoppio della Rivoluzione russa. Ecco un riflesso tipico dell'intellettuale di sinistra.


 

Risposte alla problematico della tesi
 

Fatte queste riserve fatte, la dimostrazione è impareggiabile. Davanti alla testimonianza dei testi, non ci si può che inchinare e ammettere le conclusioni dell'Autore. Riportate all'essenziale, esse possono essere riassunte nei due seguenti punti:

 

- L'ideologia nazista non è nient'altro che la trasposizione sul piano politico della dottrina delle Società Segrete, le quali si ispiravano alla Massoneria e alla Cabala;

- Contrariamente a ciò che affermano certi storici dilettanti, bene lungi dall'essere controllato dalle Logge nazionaliste che avevano facilitato la sua ascensione, Hitler prese le misure necessarie per neutralizzarle in un primo tempo, per poi scioglierle definitivamente.

 

V
CONCLUSIONE

 

Il libro di Nicholas Goodrick-Clarke va contro certe idee diffuse e apre alcune appassionanti prospettive alla ricerca storica. Ad essa ora il compito di determinare la natura del legame che esiste tra la Cabala e i tipi di società totalitaria che il comunismo e il nazismo si sforzarono, ciascuno a loro modo, di realizzare. Un punto di partenza illuminante potrebbe essere tutta l'opera di Tommaso Campanella, e in special modo la sua Città del Sole (1623). In essa, questo monaco eretico traccia i piani di una società collettivistica conquistatrice, totalitaria e poggiante sull'eugenetica.

 

Le origini del suo pensiero sono rivelatrici: «Fu forse a Nicastro - scrive Léon Blanchet 32 - e certamente a Cosenza che Campanella fece conoscenza con l'astrologo […] Abramo, indovino, spiritista e negromante, grande nemico della scolastica, la cui l'influenza sul destino del nostro Autore fu probabilmente decisiva». Si intravede da dove proviene il motto che doveva scegliere questo precursore di Marx: «Propter Sion non tacebo» («A causa di Sion, non starò zitto»). Da Campanella, bisognerebbe poi risalire alle origini gnostiche e neo-platoniche della tradizione segreta ebraica. Forse allora si comprenderebbe come il tema dell'utopia comunista sia potuta passare dell'eredità greco-latina al pensiero cabalistico.


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Note

 

1 Traduzione dall'originale francese Nazismo et occultisme: la thèse de Goodrick-Clarke, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web

http://www.viveleroy.fr/article75.html?artpage=1-5

2 Cfr. N. Goodrick-Clarke, Le radici occulte del nazismo, SugarCo, Milano 1996, pagg. 406.

3 Trattasi di una casa editrice di orientamento occultista.

4 Cfr. L. Pauwels-J. Bergier, Le matin des magiciens («Il mattino dei maghi»), 1960; E. Antebi, Ave Lucifer, 1970; J. H. Brennan, Occult Reich, 1974.

5 Cfr. Cfr. N. Goodrick-Clarke, Le racines occultes du nazisme, éditions Pardès, 1989, pag. 29.

6 Ibid., pag. 73.

7 Cfr. Publio Cornelio Tacito, Germania, II.

8 Cfr. Cfr. N. Goodrick-Clarke, op. cit., pag. 80.

9 Ibid., pag. 88.

10 Ibid., pag. 90.

11 Ibid., pag. 126.

12 Ibid., pag. 93.

13 Ibid., pagg. 275-277.

14 Come il lettore avrà compreso, questo termine rinvia alle organizzazioni occultiste che rivendicano l'eredità mitica del «popolo ariano».

15 Cfr. N. Goodrick-Clarke, op. cit., pag. 238.

16 Ibid., pag. 170.

17 Ibid., pag. 182.

18 Ibid., pag. 183.

19 Ibid., pag. 186.

20 Ibid., pag. 197.

21 Cfr. R. von Sebottendorf, Die Praxis der alten türkischen Freimaurerei, Der Schlüssel zum Verständnis der Alchimie («La pratica dell'antica Massoneria turca, la chiave per la comprensione dell'alchimia»), Leipzig, 1924.

22 Ibid., pag. 3 e ss.; cit. in N. Goodrick-Clarke, op. cit., pagg. 207-208.

23 Cfr. N. Goodrick-Clarke, op. cit., pag. 208.

24 Ibid., pag. 305.

25 Ibid., pag. 281.

26 Ibid., pagg. 272-273.

27 Ibid., pag. 278.

28 Ibid., pag. 267.

29 Cfr. J. Ries, Pensée religieuse indoeuropéenne et religion des Germains et des Scandinaves («Pensiero religioso indoeuropeo e religione dei germanie  degli scandinavi»), Louvain 1980, pagg. 75-76; G. Dumézil, Mythes («Miti»), 1939, pag. 5. Dumézil si pose questa domanda: a cos'è dovuta l'assenza di un corpo sacerdotale ben costituito presso i germani? Al momento, non c'è alcuna risposta chiara.

30 Cfr. Gaio Giulio Solino, Polyhistor, Appendice XVII; cit. in Holder, Altceltischer Sprachschatz («Antico lessico celtico»), vol. II, voce «Thule».

31 Cfr. Diodoro Siciliano, Bibliothèque historique («Biblioteca storica»), tradotta da F. Hoefer, 2ª Ed., Parigi 1865, vol. I, libro II, pagg. 179-182.

32 Cfr. L. Blanchet, Campanella, (tesi de dottorato), Parigi 1919, pag. 21.
 

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