CAPITOLO X
EBRAISMO E MASSONERIA
|
«Lo spirito della
Massoneria è lo spirito del giudaismo nelle sue credenze
più fondamentali; sono le sue idee, è il suo linguaggio, è
quasi la sua organizzazione» 209. |
«Le affinità che uniscono ebrei e massoni»
Spiega Léon de Poncins
210:
«Le affinità che
uniscono ebrei e massoni sono state molte volte segnalate nelle
opere consacrate allo studio della Massoneria, e Mons. Jouin creò la
parola "giudeo-Massoneria" che è rimasta di uso
corrente». |
Passiamo in rassegna le principali di queste affinità.
-
Affinità in materia di ideologia
Abbiamo appena visto che l'occultismo
massonico è generato in maggiore parte dalla Kabbalah. Quanto
al razionalismo massonico, sappiamo che esso si è espresso nella
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo del 1789, codificazione
dell'ideologia rivoluzionaria. Quali sono i rapporti con l'ebraismo?
Quelli che esprimeva in questi termini il Gran Rabbino di Francia
Joseph Haïm Sitruk (1944-2016):
«Il giudaismo
impregna tutto il mondo moderno, e particolarmente la
Rivoluzione Francese e la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo»
211. |
Sopra:
il Gran Rabbino di Francia Joseph Haïm Sitruk.
- Affinità in materia
di simbolismo e di rituali
Scrive il Cardinale José María Caro
Rodríguez (1866-1958): «Il rituale massonico manifesta la sua
origine giudaica», e ne dà i seguenti esempi:
«Gli armadi in cui
si ritrovano le diverse figure di cherubini descritti nella seconda
visione di Ezechiele, un bue, un uomo, un leone e un'aquila; le due
colonne del tempio massonico che si presentano come un ricordo del
Tempio di Salomone; la ricostruzione del Tempio, certe espressioni
che servono a qualificare l'opera massonica; le leggende e gli
insegnamenti estratti in gran parte dalla Bibbia e quasi sempre
mescolati con la tradizione delle corporazioni di massoni; e
specialmente la leggenda di Hiram che gioca un ruolo così importante
nel rituale; diverse denominazioni come i nomi delle colonne del
tempio, Boaz e Jachin, le parole di riconoscimento e parole d'ordine
come Tubalcain, Shibboleth, Macbenach, Giblem o Moabon, Nekum o
Nekam, Abibal, ecc... [...]. L'importanza legata ai numeri,
una caratteristica della Kabbalah, è un'altra testimonianza
dell'influenza cabalistica sulla Massoneria»
212. |
Sopra: il Cardinale José María Caro
Rodríguez.
- Affinità in materia di
organizzazione
Durante i diciassette secoli che seguirono la
distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio per mano di Tito
(nell'anno 70 d.C.), la nazione ebraica ha vissuto nella dispersione
e nella persecuzione; essa ha dovuto nascondere i suoi organi di
direzione e ha acquisito, per via di questo fatto,
una certa padronanza per quel che riguarda gli apparati segreti.
Quando si è organizzata nelle sue strutture attuali, all'inizio del
XVIII secolo, la Massoneria ha dato prova della stessa padronanza,
che dà l'impressione di esserle connaturata. Ha forse preso in
prestito dalla nazione ebraica questa tecnica così difficile? È la
tesi che sostiene, con argomenti convincenti, l'ex massone Paul
Copin-Albancelli nel suo libro Le drame maçonnique: la conjuration juive contre le monde chrétien.
Sopra: il libro di
Copin-Albancelli.
- Affinità negli
obiettivi
Un stesso ideale messianico di felicità
terrena, la stessa attesa di un impossibile millennio animano il
giudaismo (talmudico) e la Massoneria. La stessa tendenza, nell'uno
e nell'altra, a divinizzare l'umanità. Anche l'ostilità a riguardo
della Chiesa cattolica. In definitiva, anche la tendenza a favorire
i regimi rivoluzionari.
Testimonianze di autori ebrei
Numerosi autori ebrei hanno constatato queste
affinità. Aggiungeremo alcune testimonianze, a quelle già citate del
rabbino livornese Elia Benamozegh.
- La Vérité Israélite
«Lo spirito
della Massoneria è lo spirito dell'ebraismo nelle sue
credenze più fondamentali; sono le sue idee, è il suo
linguaggio, è quasi la sua organizzazione [...]. La speranza
che sostiene e fortifica la Massoneria è quella che illumina e
irrobustisce Israele nella sua via dolorosa che gli mostra
nell'avvenire un trionfo certo. L'avvento dei tempi messianici non è
nient'altro se non la constatazione solenne e la proclamazione
definitiva degli eterni principî di fratellanza e d'amore, l'unione
di tutti i cuori e di tutti gli sforzi nell'interesse di ciascuno e
di tutti, il coronamento di quella meravigliosa casa di preghiera
di tutti i popoli di cui Gerusalemme sarà il centro e il simbolo
trionfante» 213. |
- Il rabbino Isaac Mayer Wise
(1819-1900)
«La Massoneria è
un'istituzione ebraica la cui storia, i Gradi,
le cariche e le parole d'ordine sono ebraiche dal principio
alla fine» 214. |
Sopra: rabbi Isaac Mayer Wise.
- The Jewish Tribune
«La Massoneria è
basata sull'ebraismo. Eliminate dal rituale massonico gli
insegnamenti del giudaismo, che cosa ne resta»?
215. |
- Les Archives
israélites
«Jules Lemaitre
sembra credere che la Massoneria sia di origine ebraica; non
ha torto. Ci sono cose molto più difficili da provare»
216. |
- Bernard Lazare
«Quale furono
i rapporti tra gli ebrei e queste società segrete? Ecco un dato che
non è facile da delucidare, perché mancano i documenti seri.
Evidentemente essi non dominarono in queste associazioni, come
pretendono gli scrittori che ho appena nominato, non furono
"necessariamente l'anima, il capo, il Gran Maestro della
Massoneria", come afferma Gougenot de Mousseaux. È certo che ci
furono degli ebrei nella culla stessa della Massoneria, degli ebrei
cabalisti, come lo provano certi riti conservati; molto
probabilmente, durante gli anni che precedettero la Rivoluzione
Francese, essi si introdussero in numero ancor più grande nei
consigli di questa società, e fondarono essi stessi delle società
segrete. Ci furono degli ebrei attorno a Weishaupt;
Martinès de Pasqually, un ebreo di origine portoghese, organizzò
numerosi gruppi illuministi in Francia e reclutò molti adepti che
iniziò al dogma della reintegrazione. Le Logge martineziste furono
mistiche, mentre gli altri Ordini della Massoneria furono piuttosto
razionalisti; il che può permettere di dire che le società
segrete rappresentano i due aspetti dello spirito ebraico: il
razionalismo pratico e il panteismo, quel panteismo che,
riflesso metafisico della credenza nel Dio unico, finisce talvolta
nella teurgia cabalistica. Si potrebbe facilmente mostrare
l'accordo di queste due tendenze, l'alleanza di Cazotte, di
Cagliostro, di Martinez, di Saint-Martin, del conte di Saint-Germain,
di Eckartshausen, con gli enciclopedisti e i giacobini, e il modo in
cui, malgrado la loro opposizione, essi giunsero allo stesso
risultato, ossia all'indebolimento del cristianesimo. Ancora
una volta, ciò servirebbe unicamente a provare che probabilmente
gli ebrei furono gli agenti delle società segrete, perché le
dottrine di queste società segrete si accordavano con loro dottrine,
ma non che ne furono gli iniziatori»
217. |
Sopra: il massone ed
occultista
Martinès de Pasqually
e
a lato il simbolo del
Tempio degli Eletti Cohen, da lui fondato.
- Élie Faure
Nel suo libro L'âme juive («L'anima
ebraica»), pubblicato in onore e in difesa degli israeliti, lo
scrittore ebreo élie
Faure (1873-1937) caratterizza così l'azione dello spirito
ebraico sulla società contemporanea:
«Da Maimonide a Charlie Chaplin, la traccia
è facile da seguire, sebbene la circolazione dello spirito ebraico
sia, per così dire, eterea, e che il suo potere di disintegrazione
non sia stato percepito che dopo il suo passaggio [...].
Freud, Einstein, Marcel Proust e Charlie Chaplin hanno aperto in
ogni senso dentro a noi stessi dei prodigiosi viali che hanno
abbattuto le mura dell'edificio classico greco-latino e cattolico,
in seno al quale il dubbio ardente dell'anima ebraica aveva
aspettato per cinque o sei secoli il momento opportuno per questa
demolizione. Si tratta di un fatto notevole: a quanto pare, è stato
il suo ruolo di agente dello scetticismo che per primo è
emerso del completo silenzio che avvolgeva l'azione dello spirito
ebraico nel Medioevo, un silenzio che fu rotto da alcune voci a
partire dal Rinascimento, e che oggi si è trasformato in un
potente tumulto. Persi nelle profondità della massa delle società
cristiane occidentali, che altro avrebbero potuto fare gli ebrei,
ridotti al silenzio per quindici secoli, se non negare - nei limiti
e in seno alla gerarchia imposta da queste società - il
cristianesimo (con Montaigne), il cartesianesimo (con Spinoza), il
capitalismo (con Marx), il newtonismo (con Einstein), e se si vuole
il kantismo (con Freud) nell'attesa che questa negazione stessa
apparisse poco a poco come un nuovo edificio profondamente segnato
da un intelletto da sempre formato ad eliminare il soprannaturale
dall'orizzonte dell'uomo»
218. |
Sopra: lo scrittore
israelita élie
Faure e a lato il suo libro L'âme juive.
«Un intelletto da sempre formato ad
eliminare il soprannaturale dall'orizzonte dell'uomo»: questa
formula caratterizza, secondo
élie Faure, un certo
spirito ebraico; essa designa anche l'ideologia massonica: da qui
l'evidenza di una profonda parentela tra l'uno e l'altra.
|
«Le Logge
massoniche sono state edificate in tutto il mondo per
aiutarci ad ottenere la nostra indipendenza. Questi
maiali, i massoni non ebrei, non capiranno mai
gli obiettivi finali della Massoneria».
-
Theodor Herzl
(1860-1904)
Fondatore del movimento sionista e a sua volta
massone, durante il Primo Congresso Sionista tenutosi a
Basilea nel 1897. |
CAPITOLO XI
LA MASSONERIA E LA CHIESA
|
«Personificazione
permanente della Rivoluzione, (la Massoneria) costituisce un
tipo di società rovesciata il cui scopo è di
esercitare una sovranità occulta sulla società riconosciuta
e la cui ragion d'essere consiste interamente nella guerra
da fare a Dio e alla sua Chiesa»
219. |
La dottrina della Chiesa sulla Massoneria
-
I documenti pontifici
è
a partire dal 1717 che è stata messa in piedi l'organizzazione della
Massoneria così come funziona ancora oggi. Vent'anni dopo, il 28
aprile 1738, Papa Clemente XII (1652-1740), con la Bolla
In eminenti, mise in guardia i cattolici guardia contro
«le società dette dei massoni o chiamate in altro modo», e vietò
loro formalmente di affiliarsi a questa sètta. In seguito, numerosi
documenti pontifici hanno confermato la posizione della Santa Sede.
Sopra: Papa
Clemente XII (1652-1740) e la
Costituzione Apostolica In eminenti apostolatus specula.
Parlando della scomunica
Clemente XII scrive:
«Nessuno
potrà essere sciolto se non da Noi
o dal Romano
Pontefice allora esistente,
eccetto che in articolo mortis». |
Ecco l'elenco dei principali di essi:
-
Benedetto XIV: Providas, del 16 marzo 1751;
-
Clemente XIII: A quo die, del 14 settembre 1758;
Ut Primum, del 3 settembre 1759; Christianæ republicæ
salus, del 25 novembre 1766;
-
Pio
VI: Inscrutabile, del 25 dicembre 1775;
-
Pio
VII: Ecclesiam a Jesu Christo, del 14 settembre
1820;
-
Leone XII: Quo Graviora, del 13 marzo 1826;
-
Pio
VIII: Traditi, del 21 maggio 1829;
-
Gregorio XVI: Mirari Vos, del 15 agosto 1832;
-
Pio
IX: Qui pluribus, 9 settembre 1846; Quibus
quantique, del 20 aprile 1849; Multiplices inter, del
25 settembre 1865;
-
Leone XIII: Humanum genus, del 20 aprile 1884;
Lettera all'Episcopato d'Italia, dell'8 dicembre 1892;
Lettera al popolo italiano, dell'8 dicembre 1892;
Vigesimo quinto anno, del 19 marzo 1902;
-
Pio
X: Vehementer, dell'11 febbraio 1906; Lettera alla
Francia Une fois encore, del 6 gennaio 1907;
-
Pio
XI: Caritate Christi compulsi, del 3 maggio 1932;
Divini Redemptoris, del 19 marzo 1937;
-
io
XII: Risposta della Sacra Congregazione del
Sant'Uffizio alle domande poste dai Vescovi italiani (1946 e
20 aprile 1949).
Ecco alcuni brani estratti da questi testi:
- «(I massoni)
hanno avuto il disegno satanico di sostituire al cristianesimo il
naturalismo [...]. Ricordiamoci che il cristianesimo e
la Massoneria sono essenzialmente inconciliabili, cosicché
aggregarsi all'una equivale a divorziare dall'altro. Non si può
conciliare le massime del Vangelo con queste della Rivoluzione,
Cristo con Belial, la Chiesa di Dio con la chiesa senza Dio»
220.
-
«E in
quest'opera perniciosa e sleale va innanzi agli altri una sètta
tenebrosa, che la società porta da lunghi anni nei suoi fianchi,
come un morbo letale, che ne contamina la sanità, la fecondità e la
vita. Personificazione permanente della rivoluzione, costituisce
una specie di società a rovescio, il cui scopo è un predominio
occulto sulla società riconosciuta, e la cui ragione d'essere
consiste nella guerra a Dio e alla sua Chiesa. Non sarebbe
d'uopo neppure nominarla, ché tutti raffigurano a questi
contrassegni la Massoneria, della quale parlammo di proposito nella
Nostra Enciclica "Humanum genus" del 20 aprile 1884, denunziandone
le malefiche tendenze, le false dottrine, le opere nefaste. Questa
sètta, che abbraccia nell'immensa rete quasi tutte le nazioni e si
collega con altre sètte, che muove con occulti fili, allettando i
suoi affiliati con l'esca dei vantaggi che loro procura, piegando i
reggitori ai suoi disegni or con promesse, or con minacce, è giunta
ad infiltrarsi in tutti gli ordini sociali e a formare quasi uno
Stato invisibile e irresponsabile nello Stato legittimo. Piena
dello spirito di Satana che, come diceva l'Apostolo, sa all'uopo
trasfigurarsi in angelo di luce (2 Cor 11, 14), vanta fini
umanitari, ma tutto sfrutta ad intento sèttario, e mentre dichiara
di non aver mire politiche, esercita larga azione nel movimento
legislativo e amministrativo dello Stato; mentre professa rispetto
alle autorità imperanti e perfino alla religione, mira come a scopo
supremo (e i suoi stessi regolamenti lo affermano) allo sterminio
dell'impero e del sacerdozio considerati da essa come nemici della
libertà» 221.
- «Rimane
pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi
delle associazioni massoniche, poiché i loro principî sono stati
sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e
perciò l'iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che
appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato
grave e non possono accedere alla Santa Comunione»
222. |
- La
Massoneria è condannata, che sia deista o atea
Secondo certi ecclesiastici, le
condanne della Chiesa riguarderebbero solamente la Massoneria atea e
non quella che si dice deista. Questa affermazione è falsa. Nel
documento pontificio più importante, l'Enciclica Humanum genus,
Papa Leone XIII scrive:
«Sebbene presa nel
suo insieme, la sètta faccia professione di credere all'esistenza di
Dio, la testimonianza dei suoi membri stabilisce che questa credenza
non è, per ciascuno di essi individualmente, oggetto di un assenso
fermo e di un'incrollabile certezza». |
Sopra: Papa Leone XIII
e la sua Lettera Enciclica Humanum genus.
Pur riconoscendo il deismo della
maggioranza dei massoni, il Papa rimane fermo nel mantenere la
condanna. Quali sono i motivi di questo atteggiamento? Essi si
riferiscono essenzialmente al carattere naturalista dell'ideologia
massonica e al carattere segreto dell'organizzazione.
-
Primo motivo
di condanna: il naturalismo
Ecco come si esprime Leone XIII nel
paragrafo dell'Enciclica Humanum genus concernente gli errori
massonici:
«Si tratta, per i
massoni, di distruggere da cima a fondo tutta la disciplina
religiosa e sociale che è nata dalle istituzioni cristiane e di
sostituirgliene una nuova basata sulle loro idee, e i cui principî
fondamentali e le leggi sono presi in prestito dal naturalismo. Ora,
il primo principio dei naturalisti è che in ogni cosa la natura o la
ragione umana devono essere signore e sovrane. Ciò posto, si tratta
dei doveri verso Dio, cui essi fanno poco caso, o ne alterano
l'essenza mediante opinioni vaghe e sentimenti erronei. Essi negano
che Dio sia l'autore di una Rivelazione. Per essi, all'infuori di
ciò che può comprendere la ragione umana, non c'è dogma religioso,
né verità che, in nome del suo mandato ufficiale di insegnamento, in
cui si debba avere fede». |
È il suo naturalismo dunque, ovvero il
suo «atteggiamento indipendente e repulsivo a riguardo
dell'ordine soprannaturale e rivelato», che costituisce, per la
Massoneria, il primo e principale motivo di condanna. Se il
naturalismo è condannato nel suo principio, sono condannate anche le
tesi politiche che ne conseguono. Scrive nella stessa Enciclica Papa
Leone XIII:
«Vengono poi i
dogmi della scienza politica. Ecco quali sono in questa materia le
tesi dei naturalisti: gli uomini sono uguali per diritto; tutti, da
tutti i punti di vista, sono di uguale condizione. Essendo tutti
liberi per natura, nessuno di essi ha il diritto di comandare ad uno
dei suoi simili, ed è fare violenza agli uomini pretendere di
sottometterli ad un'autorità qualsiasi, a meno che questa autorità
non proceda da loro stessi. Ogni potere è nel popolo libero; quelli
che esercitano il comando non ne sono i detentori che per mandato o
concessione del popolo, in modo tale che se la volontà popolare
cambia, bisogna spogliare della loro autorità i capi dello Stato,
anche loro malgrado. La fonte di tutti i diritti e di tutte le
funzioni civili risiede o nella moltitudine o nel potere che regge
lo Stato, ma solo quando è stato costituito secondo i nuovi
principî. Inoltre, lo Stato dev'essere ateo. Non si
trova, infatti, nelle diverse forme religiose, alcuna
ragione di preferirne una all'altra; dunque, tutte
devono essere messe su un piede di uguaglianza». |
- Secondo
motivo di condanna: il carattere segreto dell'apparato
massonico
- La Bolla In eminenti
La Bolla In eminenti di Papa
Clemente XII (1652-1740), del 28 aprile 1738, il primo documento
pontificio relativo alla Massoneria (di condanna), comincia con
queste parole:
«Già per la stessa
pubblica fama ci è noto che si estendono in ogni direzione, e di
giorno in giorno si avvalorano, alcune società, unioni, riunioni,
adunanze, conventicole o aggregazioni comunemente chiamate dei
liberi muratori o framassoni, o con altre denominazioni chiamate a
seconda della varietà delle lingue, nelle quali con stretta e
segreta alleanza, secondo loro Leggi e Statuti, si uniscono tra di
loro uomini di qualunque religione e sètta, contenti di una certa
affettata apparenza di naturale onestà. Tali società, con stretto
giuramento preso sulle Sacre Scritture, e con esagerazione di gravi
pene, sono obbligate a mantenere un inviolabile silenzio intorno
alle cose che esse compiono segretamente [...]. Noi
pertanto, meditando sui gravissimi danni che per lo più tali società
o conventicole recano non solo alla tranquillità della temporale
repubblica, ma anche alla salute spirituale delle anime, in quanto
non si accordano in alcun modo né con le leggi civili né con quelle
canoniche...». |
Sopra: candidato al
primo Grado di Apprendista.
Altri testi pontifici insistono sul
segreto. Menzioniamo in particolare:
-
Benedetto XIV (1675-1758), Bolla Providas Romanorum:
«Il terzo motivo è
il giuramento con il quale si impegnano ad osservare inviolabilmente
detto segreto, quasi che sia lecito a qualcuno, interrogato da
legittimo potere, con la scusa di qualche promessa o giuramento di
sottrarsi all'obbligo di confessare tutto ciò che si ricerca, per
conoscere se in tali conventicole si faccia qualche cosa contraria
alla stabilità e alle leggi della religione e della repubblica». |
Sopra: Papa
Benedetto XIV.
- Leone XIII, Enciclica Humanum genus:
«è
così che, sotto apparenze menzognere e facendo della dissimulazione
una regola costante di condotta, come un tempo i manichei, i massoni
non risparmiano nessuno sforzo per nascondere e non avere altri
testimoni che i loro complici». |
- Perché le società
segrete sono condannate?
Nel suo libro Les infiltrations maçonniques
dans l'Église 220, Padre Emmanuel Barbier sviluppa il punto di
morale sociale evocata nei succitati testi pontifici:
«Una dichiarazione della Sacra Penitenzieria, in data 21 settembre
1850, fissa l'estensione delle Bolle pontefice contro le società di
questo genere. Essa dichiara che: "le associazioni che non
professano di complottare contro la religione o lo Stato e,
tuttavia, formano una società occulta confermata dal giuramento,
sono compresi in queste Bolle". Un'istruzione del Sant'Uffizio
inviata ai Vescovi il 18 maggio 1884 dice: "Oltre a queste società
(alla Massoneria e alle società anti-cattoliche), ci sono altre
sétte vietate e che si devono evitare sotto pena di peccato grave,
tra cui bisogna enumerare soprattutto queste che esigono dai loro
adepti un segreto che non possono rivelare a nessuno e un'ubbidienza
assoluta ai capi occulti". Alla stessa pagina, in nota, l'Editore
degli Atti della Santa Sede ricorda che tutte le società occulte
sono oggetto dei divieti della Chiesa, sia che esigano o non esigano
un giuramento, perché si tratta di società contrarie al diritto
naturale. Infatti, secondo il diritto naturale e il diritto divino
rivelato, non esistono che due società indipendenti e perfette: la
Chiesa e lo Stato. Tutti le altre società devono ricollegarsi
all'una o all'altro; essi ne sono membri e non può esistere altra
associazione che sia legittima se non dipende dalla Chiesa o dallo
Stato. Ora, una società segreta, per il solo fatto del segreto,
diviene indipendente dalla Chiesa e dallo Stato che non ha alcun
mezzo di controllo relativo alla sua organizzazione, al suo scopo e
alla sua azione. Dunque, una tale società non ha la sua origine né
nel diritto naturale, né nel diritto divino rivelato. L'autorità che
la governa non viene da Dio, ma viene dal demonio, e, dunque,
è fondamentalmente illegittima» 223. |
- La legittimità delle società che sono
segrete solo accidentalmente
Il libro L'Action
(«L'azione») di Jean Ousset (1914-1994), che cita il testo
che abbiamo appena visto, lo commenta nel modo seguente:
«Bisogna
comprendere che questi decreti riguardano unicamente le società che
si vogliono normalmente segrete. La clandestinità fortuita in cui ci
si può trovare in certe circostanze - ad esempio in caso di
persecuzione - non rientra nella sfera influenza delle condanne che
abbiamo appena letto, in quanto in questo caso il segreto è
accidentale e dovuto alle circostanze. Un caso è quello della Chiesa
nascente costretta a rintanarsi nelle catacombe. Essa non era, né si
voleva essenzialmente segreta. Lo era solo per le circostanze»
224. |
Sopra: lo scrittore e
filosofo francese Jean Ousset e il suo libro L'action (1972).
Quando si sono compresi i motivi della condanna
225, si vede fino a che punto sono illusori
i tentativi di avvicinamento tra la Chiesa e la Massoneria
considerata come un potere «spirituale» suscettibile di un'alleanza
per opporsi vittoriosamente al materialismo. Tuttavia, è proprio
tale illusione che, a più riprese, è stata propugnata in certi
ambienti cattolici.
Atteggiamenti della Massoneria a riguardo
della Chiesa e degli ambienti cattolici
Si constatano tre atteggiamenti principali che
sono stati adottati successivamente e spesso simultaneamente (il che
rende possibile la diversità delle obbedienze massoniche):
- La persecuzione
La persecuzione cruenta
Abbondano gli esempi di cattolici massacrati in
odio alla fede da Stati retti da massoni. Basti ricordare:
-
i martiri della Rivoluzione Francese;
trecentosessanta religiosi, quattordici dei quali sono stati
beatificati;
-
i martiri che fecero i governi massonici
del Messico, negli anni 1920-1930, e di Spagna, all'inizio della
Rivoluzione spagnola del 1936.
Sopra: religiosi
trucidati dai giacobini nel 1790.
- La persecuzione per via legislativa
Segnaliamo, come esempio, quella che si
sviluppò in Francia dal 1876 al 1914, sotto governi quasi
interamente massonici:
-
1880: espulsione di trentotto congregazioni
religiose maschili;
-
1882: laicizzazione dei programmi delle
scuole primarie pubbliche;
-
1886: laicizzazione del personale
dell'insegnamento primario pubblico, dove ancora insegnavano
3.403 religiosi e 14.958 suore 226;
-
1902: chiusura di 2.500 scuole tenute da
religiosi 227;
-
1903: chiusura di 11.000 edifici scolastici
e ospedalieri tenuti da religiosi 228;
-
dal 1904 al 1911: chiusura di 1.843 edifici
scolastici e di altri 974 istituti tenuti da religiosi.
Contemporaneamente a queste chiusure, oltre 40.000
«congregazionisti» (ossia religiosi e religiose) furono messi
sulla strada 229, la maggior parte
dei quali espatriarono; i superstiti ritornarono in Francia solo
dopo la Prima Guerra Mondiale;
-
1905: rottura del Concordato tra la Chiesa
e lo Stato francese e successiva legge di separazione della
Chiesa dallo Stato.
Sopra: religiose
espulse dagli edifici ecclesiastici per effetto della legge del
1905.
- La penetrazione nascosta
I metodi mediante i quali la Massoneria ha
tentato di infiltrarsi nella Chiesa sono stati esposti nei documenti
dell'Alta Vendita italiana caduti tra le mani di Papa Leone XII
(1760-1829) e che abbracciano un periodo che va dal 1820 al 1846
230.
- Brano estratto dalle
istruzioni segrete dell'Alta Vendita
231
«Il Papa, chiunque
sia, non verrà mai alle società segrete; tocca alle società
segrete di fare il primo passo verso la Chiesa e verso il Papa,
con lo scopo di vincerli tutti e due. Noi non intendiamo già di guadagnare il
Papa alla nostra causa, né di farne un neofita dei nostri principî,
o un propagatore delle nostre idee. Sarebbe questo un sogno
ridicolo; e in qualunque modo siano per volgere gli avvenimenti, se
anche accadesse che qualche Cardinale o qualche Prelato, di piena
sua buona voglia o per insidia, entrasse a parte dei nostri segreti,
non sarebbe questa una ragione per desiderare la sua elevazione alla
Sede di Pietro. Questa elevazione sarebbe anzi la nostra rovina.
Giacché, siccome egli sarebbe stato condotto all'apostasia per sola
ambizione, così il bisogno del potere lo condurrebbe necessariamente
a sacrificarci» 232. |
Sopra: riunione della
Carboneria, di cui l'Alta Vendita non era che un'emanazione.
- Commento di Padre
Barbier
«Questi
seguaci di Satana, parecchi dei quali hanno in apparenza un piede
nella Chiesa, non ignorano che lo Spirito di Dio preserva il suo
Capo da ogni errore nella fede. Ciò che occorre loro, lo hanno già
detto, è solamente un papa secondo i loro bisogni, non un
papa scandaloso come Borgia, ma un papa accessibile alle
influenze esterne come Ganganelli
233 che "si diede piedi e
mani legate ai ministri dei Borboni, che gli facevano paura, agli
increduli che celebravano la sua tolleranza [...]. Non dubitiamo di
arrivare a questo termine supremo dei nostri sforzi. Ma quando? Ma
come"? 234.
Ma lasciamo a Gesù Cristo la cura di vegliare sul suo Vicario e
rivolgiamo la nostra attenzione soprattutto sui mezzi inventati dal
loro infernale nemico per raggiungere il suo scopo»
235. |
- Seguito dell'estratto dalle
Istruzioni segrete dell'Alta Vendita
«"Or dunque,
per assicurarci un Papa fornito delle qualità richieste, trattasi di
formare a questo Papa una generazione degna del regno che noi
desideriamo". Seguono le Istruzioni che abbiamo riportate per
corrompere i costumi e le idee nella gioventù laica e soprattutto
nella gioventù clericale: "In alcuni anni questo giovane clero, per
la forza delle cose, avrà occupato tutti gli uffici, esso governerà,
amministrerà, giudicherà, formerà il consiglio del sommo gerarca,
sarà chiamato a scegliere il Pontefice che deve regnare, e questo
Pontefice come la maggior parte dei suoi contemporanei, sarà
necessariamente imbevuto più o meno dei principî italiani e
umanitari che abbiamo cominciato a mettere in circolazione
[...]. Volete rivoluzionare l’Italia? Cercate il Papa di cui
vi abbiamo fatto il ritratto. Volete stabilire il regno degli
eletti sul trono della prostituta di Babilonia? Fate che il clero
cammini sotto la vostra bandiera, credendo di camminare sotto
la bandiera delle Chiavi apostoliche. Volete far sparire
l'ultimo vestigio dei tiranni e degli oppressori? Tendete le vostre
reti come Simone Barjona: tendetele al fondo delle sacrestie,
dei seminari e dei conventi, anziché al fondo del mare; e se voi
non precipiterete nulla, noi vi promettiamo una pesca più miracolosa
della sua [...]. Voi avrete così pescato una rivoluzione
in tiara e cappa, preceduta dalla croce e dal gonfalone; una
rivoluzione che non avrà bisogno che di ben piccolo aiuto per
appiccare il fuoco ai quattro angoli del mondo»
236. |
Questo testo, vecchio di più quasi due secoli,
apporta senza dubbio una delle chiavi di lettura dell'attuale crisi
nella Chiesa.
- Un aspetto
essenziale dell'azione massonica: la propaganda del
liberalismo
Si noterà l'obiettivo iniziale: far penetrare
negli ambienti cattolici le «nostre dottrine», quelle che
negli scritti dell'Alta Vendita vengono denominate «principi
italiani e umanitari», vale a dire il liberalismo. Ecco
una presentazione più recente dello stesso obiettivo contenuta
nell'articolo «L'évolution de la Maçonnerie» («L’evoluzione
della Massoneria») 237, articolo che
lascia intendere che, almeno in Francia, l'infiltrazione
nascosta avrebbe preso il posto della persecuzione diretta
238:
«Cosa faremo,
dunque, chiederanno i Fratelli, che cosa domina il nobile ardore
della combattività da rinunciare alla lotta contro la Chiesa? La si
continuerà non come prima, ma più bella, cambiandone le modalità. Al
posto della lotta per via di leggi oppressive dei privilegi che
conserva la Chiesa cattolica sotto il regime concordatario,
occorrerà utilizzare la lotta per mezzo della propaganda
[...]. Ciò che è certo è che molte persone che appartengono al
massa indifferente considerano ancora certe cerimonie del culto,
come il matrimonio, il battesimo, la prima comunione e il funerale,
come un rito sociale obbligatorio. Guardatevi attorno e constatate
quanti sono i matrimoni puramente civili, di non battezzati o i
funerali civili; chiedete ai maestri qual' è la proporzione dei non
comunicandi e dei comunicandi tra i loro alunni, e constaterete la
forza non della religione propriamente detta, ma del rito sociale
delle cerimonie e delle consacrazioni ecclesiastiche. E da questo
compimento del rito può risultare il ritorno alla credenza. È
questo che bisogna combattere, e non lo si può fare ricorrendo a
misure legislative. Lo si può fare unicamente mediante la parola e
la propaganda, opponendole alla parola e alla propaganda
ecclesiastica. Ma questa propaganda non deve avere lo
scopo di
sostituire una credenza con un'altra, come farebbe la propaganda
religiosa; neanche opponendo l'ateismo al deismo, o evocando il
materialismo che attacca violentemente lo spiritualismo. Si tratta
di affermazioni che cercano di imporsi mediante la fede, vale a dire
di altre
forme di religione. Ciò che dobbiamo proporre è la
convinzione che ciascuno deve crearsi le proprie opinioni,
come risultato delle sue riflessioni personali o per mezzo degli
insegnamenti che ha ricevuto e che gli sono sembrati buoni. E se
ciascuno ha il diritto di farsi una sua opinione delle cose, deve
rispettare questa stessa libertà negli altri, e non irritarsi se
il suo prossimo la pensa diversamente, e rende manifesto il suo
pensiero; e poiché l'errore è una debolezza comune alla specie
umana, è più che probabile che fosse lui che si sbagliava. Ecco
l'insegnamento della pura
dottrina massonica, che non è fatta per
essere chiusa nei templi con i suoi simboli, ma al contrario
propugnata all'esterno. È a questo risultato, a questa nuova forma
di lotta contro la Chiesa che ci condurrà la reazione ritualista,
simbolista, e - perché non dirlo? - religiosa nel senso sociale
della parola che inizia nella Massoneria francese. Sarà la
manifestazione prossima della legge dell'oscillazione»
239. |
Nonostante
l'aperto anti-cristianesimo espresso in più occasioni dai
capi della sètta e le numerose condanne della Chiesa, c'è
qualche ecclesiastico che vorrebbe, come il Cardinale
Gianfranco Ravasi, cercare punti di contatto con la
Massoneria. Questo prelato ha indirizzato una lettera aperta
ai «Cari Fratelli massoni», pubblicata su Il Sole
24Ore, del 14 febbraio 2016. |
L'apologia del pluralismo dottrinale
e della libertà di coscienza, in senso liberale, che figura in
questo testo massonico del 1908 non si ritrova forse in molte
pubblicazioni cattoliche odierne?
- Altro aspetto essenziale
dell'azione massonica: la corruzione
Nello stesso momento in cui si opera il degrado
dell'intelligenza per mezzo del liberalismo, verrà attuata la
corruzione dei costumi. Il programma corrispondente è così tracciato
da Vindice, un membro dell'Alta Vendita italiana:
«Il cattolicesimo,
meno ancora della monarchia, non teme la punta d'un pugnale ben
affilato; ma queste due basi dell'ordine sociale possono cadere
sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di
corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri
era seme di cristiani. Ora è deciso nei nostri consigli, che non
vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma
rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Bisogna che lo
respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne
siano sature. Fate dei cuori viziosi, e voi non
avrete più cattolici [...]. Allontanate il prete dal
lavoro, allontanatelo dall'altare e dalla virtù,
cercate destramente di occupare in altre cose i suoi pensieri e le
sue ore. Rendetelo ozioso e patriota; egli diventerà ambizioso,
intrigante e perverso [...]. È la corruzione in grande che
abbiamo intrapresa [...]. La corruzione del popolo per mezzo
del clero, e del clero per mezzo nostro: la corruzione
che deve condurci un giorno al seppellimento della Chiesa cattolica.
Lo scopo è abbastanza bello per tentare uomini come noi. [...].
Uno dei nostri amici, giorni sono, rideva filosoficamente dei nostri
progetti e diceva: "Per abbattere il cattolicesimo bisogna prima
sopprimere la donna". Questa frase è vera in un senso, ma poiché non
possiamo sopprimere la donna, corrompiamola insieme colla Chiesa.
"Corruptio optimi pessima". [...] Il miglior pugnale per
assassinare la Chiesa e per colpirla al cuore è la corruzione.
Dunque all'opera fino al termine»! 240. |
- La politica della
mano tesa
Con questo terzo atteggiamento i massoni
cercano una collaborazione aperta con i cattolici. Ecco
un'espressione recente:
«Pur rivendicando
la propria specificità, la Massoneria è pronta a partecipare ad un
progetto etico con la Chiesa cattolica per risolvere i gravi mali
che affliggono l'uomo contemporaneo, dato che entrambi operano nello
stesso ambiente per difendere i valori morali e spirituali basati
sulla trascendenza» 241. |
Sopra: stretta di mano
massonica.
La prima manifestazione di questo nuovo
orientamento massonico ebbe luogo nel 1937 con la pubblicazione,
redatta da un massone di alto Grado - Albert Lantoine
(1869-1949) - della sua Lettre ouverte au Souverain Pontife
(«Lettera aperta al Sommo Pontefice»). In essa si incontra lo stesso
pensiero del Gran Maestro italiano appena citato 242:
«Noi siamo dei liberi pensatori, voi siete dei credenti. Non
insisteremo su questa formidabile divergenza
243. La questione è di
sapere se oggi, davanti al pericolo comune che ci minaccia, non
sarebbe opportuno mettere in sordina l'espressione del nostro
dissenso 244.
Dunque, nell'epoca tragica in cui viviamo, è proprio necessario che
le religioni che non sono morte continuino ancora a combattersi a
forza di sarcasmi, di menzogne e di scomuniche? La Massoneria
persegue l'esaltazione dell’uomo, la Chiesa, l'esaltazione di Dio.
Rivalità? No. Congiunzione, malgrado tutto! Il pensatore che non
transige con gli imperativi del suo dovere e il credente che non
manca alle esigenze del suo culto si congiungono in spirito al di
sopra delle divergenze dei loro postulati»
245. |
Sopra: il massone
Albert Lantoine sul letto di morte.
A lato la sua Lettre ouverte au Souverain Pontife.
Tentazione grossolana... anche se formulata in
termini patetici. È triste constatare che molti cattolici hanno
ceduto di fronte a queste lusinghe. L'esempio più sorprendente è
stato dato nel novembre del 1985, quando il Consiglio Permanente
dell'Episcopato Francese si è associato all'«appello comune alla
fratellanza» lanciato dagli organismi massonici o
para-massonici, tra cui il Grand'Oriente di Francia e la Gran Loggia
di Francia 246. Ecco un esempio più
recente: il 18 novembre 1991 l'agenzia France-Presse ha
annunciato che
«il Cardinale
Albert Decourtray, Arcivescovo di Lione e Primate delle Gallie, ha
ricevuto questo fine settimana un premio per l'azione umanitaria
dall'associazione ebraica B’nai B'rith (i figli dell'Alleanza), per
la sua azione in favore delle relazioni interreligiose»
247. |
Sopra: il
Cardinale
Albert Decourtray (1923-1994).
Quando un Cardinale di santa romana Chiesa
accetta un premio da una Loggia massonica, non bisogna forse
concluderne che la politica della mano tesa - anche se
temporaneamente - abbia avuto successo?
Note
209
Cfr. Vérité israélite, vol. V, 1861, pag. 74.
210 Cfr. L. de
Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 101.
211 Dichiarazione su France-Inter, del 21 dicembre
1988; riprodotta in Rivarol, del 23 dicembre 1988 (si tratta
evidentemente del giudaismo talmudico e non di quello mosaico).
212 Cfr. Card. J. M.
Caro Rodriguez, Le
mystère de la Franc-maçonnerie dévoilé («Il mistero della
Massoneria svelato»), 1925, § 130. Il Cardinale Caro Rodriguez fu
Arcivescovo di Santiago del Cile.
213 Cfr. La Vérité Israélite, 1865, vol. V, pag.
74; cit. in L. de Poncins,
La Franc-maçonnerie d'après ses documents secrets, pag. 265.
214 Così il rabbino Isaac Wise, in The Israelite of
America, del 3 agosto 1866; cit. in J.
Ousset, op. cit.,
pag. 250.
215 Cfr. The Jewish Tribune, del 28 ottobre 1927,
New York; cit. in J. Ousset,
op. cit., pag. 250.
216 Cfr. P. E.
Barbier, op. cit., pag. 250.
217 Cfr. B. Lazare,
op. cit., pag. 167.
218 Cfr. É. Faure,
L'âme juive, 1934; cit. in J.
Ousset, op. cit.,
pag. 255.
219 Cfr. S. S.
Leone XIII, Lettera al popolo italiano, 1892.
220 Cfr. S.S.
Leone XIII, Lettera all'Episcopato d'Italia, dell'8
dicembre 1892.
221 Cfr. S.S.
Leone XIII, Lettera Apostolica Vigesimo quinto anno,
del 19 marzo 1902.
222 La stesura di questa Dichiarazione sulla
Massoneria, del 26 novembre 1983, fu dovuta al fatto che nel
nuovo Codice di Diritto Canonico, promulgato il 25 gennaio dello
stesso anno da Giovanni Paolo II (1920-2005), nel canone che
riguardava la condanna della sètta (§ 2335) è stata tolta la parola
«Massoneria» (che invece compariva in quello del 1917), e si dice
unicamente che non ci si può affiliare ad una «associazione che
complotta contro la Chiesa». Di fronte al tripudio dei massoni e
alle perplessità di tanti cattolici, la Sacra Congregazione per la
Dottrina della Fede si è vista costretta a pubblicare questa
Dichiarazione. Ma a parte questo intervento e una dichiarazione di
inconciliabilità pubblicata nel 1980 dalla Conferenza Episcopale
tedesca, sull'onda dello spirito ecumenico di dialogo e di apertura
inaugurato dal Concilio Vaticano II (1962-1965), gli episodi di
incontri e di collaborazioni tra massoni ed ecclesiastici (anche
Vescovi e Cardinali) si sono moltiplicati. Si veda, in proposito, la
recente lettera aperta del Cardinale Gianfranco Ravasi, ai «Cari
Fratelli massoni», pubblicata su Il Sole 24Ore, del 14
febbraio 2016 (N.d.T.).
223 Cfr. P. E.
Barbier, op. cit., pag. 250.
224 Cfr. J. Ousset,
L'Action, Office, 1972, pag. 193.
225 Non sono i soli. Nell'Enciclica Humanum genus,
Papa Leone XIII menziona come motivi supplementari di condanna: 1)
la corruzione dei costumi che accompagna l'azione politica della
Massoneria; 2) il fatto che la Massoneria apre la via al comunismo.
226 Cfr. P. E.
Barbier, Histoire du catholicisme libéral et social
(«Storia del cattolicesimo liberale e sociale»), vol. V, pag. 231.
227 Cfr. J. Cornec,
Laïcité («Laicità»), pag. 120. Jean Cornec fu presidente
della FCPE (Fédération des conseils de parents d’élèves de
l'enseignement public).
228 Ibid.; A.
Rivet, Traité des
congrégations religieuses («Trattato sulle congregazioni
religiose»), pag. 38.
229 Cfr. P. E.
Barbier, Histoire du catholicisme libéral et social,
vol. V, pag. 488.
230 Documenti pubblicati per volontà di Gregorio XVI, e
in seguito di Pio IX, da Jacques Crétineau-Joly nella sua opera
L'Église romaine en face de la Révolution.
231 Testo del 1819.
232 Cfr. J.
Crétineau-Joly, op. cit., vol. II (terza edizione),
pag. 74 ; cit. in P. E.
Barbier, op. cit., pag. 5.
233 Papa Clemente XIV, che nel 1773 decretò lo
scioglimento della Compagnia di Gesù.
234 La frase tra virgolette è estratta dalle
Istruzioni dell'Alta Vendita.
235 Cfr. P. E.
Barbier, op. cit., pag. 5.
236 Cfr. J.
Crétineau-Joly, op. cit., vol. II, pagg. 76-79.
237 Cfr. L'Acacia, marzo 1908.
238 Questo articolo preparava un «congresso spiritista»
che ebbe luogo due mesi più tardi e a partire dal quale la
Massoneria francese accentuò il suo orientamento «spiritista».
239 Cfr. P. E.
Barbier, op. cit., pag. 156.
240 Lettera di Vindice a Nubius (pseudonimi di due membri
israeliti altolocati dell'Alta Vendita), del 9 agosto 1838; cit. in
J. Crétineau-Joly,
op. cit., vol. II, pag. 128.
241 Così Giuliano Di Bernardo, a quel tempo Gran Maestro
del Grand'Oriente d’Italia, in «Chiesa cattolica e Massoneria
(utopia, realtà, suggestione)», in 30 Giorni,
luglio-agosto 1991.
242 Queste tre citazioni di Albert Lantoine sono
riprodotte nel capitolo «La Franc-maçonnerie et l'Église
catholique» del libro di Léon de Porcins Christianisme et
Franc-maçonnerie (D.P.F.).
243 Cfr. L. de
Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 58.
244 Ibid., pag. 18.
245 Ibid., pag. 44.
246 Vedi l'articolo di J. B. Castetis in Présent,
del 20 novembre 1991.
247 Ibid.
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