CAPITOLO XII
Fiera delle sue vittorie, oggi la Massoneria manifesta trionfalismo annunciando nuove conquiste. Nel marzo del 1991, il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia dichiarava:
Diverse vittorie in molteplici campi...
Questo trionfalismo si spiega se si tiene conto dei successi massonici ottenuti nel mondo intero:
- Successo nel campo delle idee La nostra società è caratterizzata dal razionalismo («dogma» della sovranità popolare; istituzioni e vita sociale laicizzati; rifiuto di sottomettersi all'ordine divino - naturale e soprannaturale - la politica, l'educazione, la cultura, l'economia...) e dall'occultismo, di cui il Movimento New Age manifesta il potere latente. Ora, razionalismo e occultismo costituiscono i due componenti dell'ideologia massonica.
- Successo nel campo morale Inizialmente sviluppata nelle Logge, la «morale» massonica in materia di contraccezione, di aborto, di eutanasia, di libertà sessuale, ecc..., è stata legalizzata quasi ovunque o lo sarà prossimamente.
Sopra: i frutti della liberazione sessuale.
- Successo in campo politico Dopo avere sperimentato i meccanismi nelle sue Logge, la Massoneria ha fatto adottare, in numerosi Paesi, un regime politico a sua immagine e a sua convenienza; un regime chiamato «democrazia» che lo storico francese François Furet (1927-1997) così caratterizza:
Sopra: lo storico François Furet.
- Successo nella conquista dei livelli elevati del potere Il presidente degli Stati Uniti, Georges Bush sr. è «Potentissimo Sovrano Commendatore del 33 Grado» della Massoneria americana 251. Il gabinetto ministeriale di Édith Cresson conta numerosi massoni 252.
Sopra: Édith Cresson, primo ministro di Francia negli anni 1991-1992.
- Successo nel campo dell'insegnamento e della scuola
Due risultati particolarmente importanti
Insisteremo su tre aspetti della vittoria massonica che hanno segnato in profondità la società civile e religiosa.
- La penetrazione del liberalismo nella Chiesa Non si può negare che grazie al Concilio Vaticano II (1962-1965), le idee liberali abbiano accentuato la loro penetrazione nella Chiesa. Nel suo libro L'œcuménisme vu par un franc-maçon de tradition («L'ecumenismo visto da un massone di tradizione»), apparso nel 1964, il massone Yves Marsaudon (1899-1984) si rallegrava di questo fatto:
Sopra: il barone Yves Marsaudon e il suo libro, scritto mentre il Concilio Vaticano II era in corso, L'œcuménisme vu par un franc-maçon de tradition.
In definitiva, nel 1964 Yves Marsaudon constatava la realizzazione parziale del piano massonico esposto dall'Alta Vendita italiana nel 1819. Si può immaginare una ferita più temibile portata alla religione fondata sulla Verità rivelata che quella che consiste nel distruggere dall'interno la nozione stessa di verità? Basta dare un'occhiata ai nostri «percorsi catechistici» per misurare l'ampiezza delle devastazioni causate da questa rivoluzione.
- L'adozione universale del «dogma» della sovranità popolare Questo «dogma» può essere così riassunto:
Conseguenza inevitabile: la laicità. Diceva il politico massone Ferdinand Buisson (1841-1932): «La laicità è il corollario della sovranità popolare» 255. La diffusione di queste idee politiche e la loro messa in pratica universale è certamente opera delle Logge. In presenza di tali risultati si comprende come l'ex Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia, Michel Baroin, abbia potuto dichiarare nel 1979: «L'ora della Massoneria è suonata».
Sopra: il massone Ferdinand Buisson, fondatore e presidente della Lega per i Diritti dell'Uomo.
CAPITOLO XIII
Ad esaminarla come abbiamo fatto fin qui, la Massoneria può dare l'impressione di essere un’organizzazione impeccabile, così potente da non avere alcuna fretta di vincere, oltre al fatto che due secoli di vittorie le conferiscono una specie di invincibilità. È dunque essenziale proseguire l'esame illustrando i punti deboli del dispositivo massonico.
Le liti tra clan massonici
«Le religioni dividono, la Massoneria unisce»: questo slogan massonico costituisce una vera falsità. Durante i suoi due secoli e mezzo di esistenza, la Massoneria si è divisa in numerose obbedienze tra le quali le liti sono state sempre vivaci e frequenti. Menzioniamo l'esempio delle due grandi obbedienze inglesi del XVIII secolo.
Sopra: da sinistra, il logo del Grand'Oriente d'Italia e quello della Gran Loggia, le due obbedienze massoniche italiane separate dalla questione del Grande Architetto dell'Universo.
Rivalità e purghe
Alle cause proprie dell'organizzazione massonica vengono ad aggiungersi altri motivi di litigio: quelli provocati dalla diversità delle opzioni politiche tra massoni. A questo titolo, l'esempio della Rivoluzione Francese è tipico. Prima di riconoscere che «le idee della Rivoluzione erano maturate nelle Logge» 257, e che «tra 1789 e 1793, la Massoneria fornì indiscutibilmente una parte dei suoi quadri alla Rivoluzione», il massone Jean-André Faucher (1921-1999) aveva sottolineato l'ecatombe di massoni avvenuta nello stesso periodo:
Come abbiamo mostrato, la Massoneria mira a far superare un modello di società utilizzando a questa fine tutte le opzioni politiche disponibili; il modello di società è l'essenziale; l'opzione politica, il mezzo. Ma la realtà è più complessa di questo schema. Gli uomini si attaccano alle opzioni politiche, la loro ambizione se ne nutre; da qui sorgono contrasti inspiegabili tra Fratelli massoni, purghe e guerre tra collettività umane dirette da massoni. A tale punto che un autore come Léon de Poncins ha potuto dire una boutade che contiene una larga parte di verità: «Le guerre moderne sono guerre civili della Rivoluzione».
I Superiori Incogniti
Per via del fatto della suddivisione orizzontale propria di ogni apparato segreto, il massone non conosce la persona dei suoi superiori: si tratta di personaggi ignoti che si manifestano più per suggestione che mediante gli ordini, e con cui non è possibile intrattenere delle relazioni personali. Dunque, il massone è privato della relazione umana con un capo conosciuto, rispettato e amato, relazione che possiede di per sé una grande forza di mobilitazione.
Parole vuote, scopi e risultati sordidi o ripugnanti
Che cosa propongono infatti questi massoni che hanno sempre sulla bocca le parole «umanità», «progresso» e «solidarietà»? Una società in cui la famiglia non esisterà più, in cui saranno praticati nuovi costumi a base di contraccezione, di aborto, di eutanasia, di inseminazione artificiale, di libertà sessuale più totale... una visione del mondo laicizzata, senza Dio, né fine ultimo, e che conduce alla disperazione...
Nulla che elevi il cuore; solo fango e sangue. Fango e sangue che, malgrado il vocabolario umanitario utilizzato per camuffarli, appaiono alla luce del giorno, per poco che si voglia guardare. Le grandi purghe della Rivoluzione Francese, l'espulsione di decine di migliaia di religiosi all'inizio del XX secolo, le centinaia di migliaia di aborti all'anno: ecco l'opera della Massoneria.
Sopra: prete cattolico massacrato dai giacobini.
Un aspetto ridicolo e stravagante
Accanto all'odioso appare il ridicolo che, se non uccide, scredita. Da qui l'interesse di conoscere gli aspetti ridicoli della Massoneria.
- Il ridicolo dei titoli e dei Gradi Ricordiamo i titoli del 31º 32º e 33º Grado della Massoneria degli alti Gradi: «Grande Ispettore Inquisitore Commendatore», «Sublime Principe del Real Segreto», «Sovrano Gran Ispettore Generale». Ecco la genesi del celebre 33º Grado:
Sopra: grembiuli massonici appartenenti ai Gradi più elevati.
Sopra: la struttura dei 33 Gradi del Rito Scozzese.
Il «Rito di Perfezione» così creato fu esportato negli Stati Uniti:
Sopra: simbolo del 33º Grado del Rito Scozzese.
- Il ridicolo degli abiti e delle cerimonie Grembiuli di seta, pose ieratiche, interrogatori strampalati... Negli Stati Uniti, una delle obbedienze, il Mystic Shrine («Santuario Mistico»), organizza grandi parate dei suoi adepti in abiti egizi che assomigliano alle sfilate del circo.
Sopra: parata di shriners su ridicole mini-automobili negli Stati Uniti.
- Il ridicolo di certe proposizioni massoniche Come la visione idilliaca di un mondo futuro in cui il rapporto a tre diverrebbe la regola universale. Scrive il già citato ex Gran Maestro della Gran Loggia di Francia Pierre Simon:
- La lentezza d'azione del processo massonico È lo stesso Pierre Simon che, per descrivere il processo utilizzato per giungere alla legalizzazione della contraccezione e dell'aborto, ha parlato di «lunga marcia»:
Una lunga marcia che è durata trent'anni (dal 1950 al 1980). Per la Massoneria questa lentezza è al tempo stesso un vantaggio (perché permette un lavoro in profondità) e un inconveniente (perché dà agli avversari della Massoneria il tempo di reagire). Perché questa lentezza nell'azione? Perché il processo messo in opera (agire per mezzo di suggestione, per modificare l'opinione pubblica e creare nuovi consensi) esige del tempo.
«Non potendo impartire ordini, il Potere occulto, ha bisogno dei lunghi spazi di tempo per raggiungere i suoi scopi» 263, osserva l'ex massone Paul Copin-Albancelli che conclude: «Possiamo utilizzare questo tempo per organizzare la lotta» 264. Ciò è stato scritto nel 1909. Malgrado il tempo perso da allora, l'osservazione resta vera.
CAPITOLO XV
Perché, malgrado i punti deboli che abbiamo appena segnalato, la Massoneria è così potente? Il motivo sta nella nota osservazione di Papa San Pio X (1835-1914) che bisogna ripetere instancabilmente:
Mollezza nella preghiera, mollezza nello studio, mollezza nell'azione.
Il ricorso alla preghiera
Il Vangelo ce lo insegna: certi demoni si scacciano solamente con il digiuno e la preghiera (Mc 9, 16). Da qui l'importanza della preghiera per lottare contro un organismo che incarna sulla terra il «non serviam» di Lucifero. Quale preghiera più particolarmente? Nella sua Enciclica Humanum genus Papa Leone XIII lo precisa:
Non dimentichiamo di pregare per la conversione dei massoni; Padre Massimiliano Kolbe (1894-1941), che dedicò una parte dei suoi sforzi alla lotta contro la Massoneria, attribuiva una grande importanza a questa intenzione di preghiera.
Sopra: Padre Massimiliano Kolbe.
Una conoscenza migliore
Constatiamolo: attorno a noi la Massoneria è poco conosciuta; rare sono le persone che si prendono la pena di studiarla; alle sue manifestazioni discrete di potere e di vittoria non si accorda che una condiscendenza divertita. Ignorarla fino a questo punto non equivale forse a fare il gioco dell'avversario? In un testo già citato, Paul Copin-Albancelli riferisce di una conversazione che ebbe con un massone di alto Grado:
Da qui la prima forma d'azione anti-massonica: conoscere l'organizzazione e gli scopi massonici: «Mostrare il vero volto della Massoneria, dopo averle strappato la maschera» 267. Oggi i massoni facilitano questo compito rivelando essi stessi nei loro libri alcune delle loro modalità d'azione, come nel caso de La vie avant toute chose di Pierre Simon, un'opera che meriterebbe di essere studiata con maggiore profondità.
Un contrattacco intelligente
Oltre alla preghiera «prima forma e prima forza d'azione» 268, oltre allo studio dell'ideologia, dell'organizzazione e dei metodi massonici, che cosa si deve fare?
- Una reazione sul piano personale e familiare Una riflessione di Padre de Clorivière s.j. ci servirà da guida:
Libertinaggio degli spiriti, libertinaggio dei
costumi, inclinazione eccessiva per le mezze misure e per la
conciliazione: questi tre fattori hanno contribuito - e
contribuiscono ancora - al successo della Rivoluzione, ossia a
quello della Massoneria. Reagire contro queste tendenze costituisce
una prima linea d'azione. - Reazione intellettuale: il rifiuto del liberalismo L'espressione «libertinaggio degli spiriti» che utilizza Padre de Clorivière qualifica in maniera esatta il liberalismo intellettuale, universalmente propugnato dai massoni, una teoria secondo cui, in assenza di ogni verità universale, ciascuno si fa la propria verità. L'intelligenza è fatta per la verità; il liberalismo dissolve la nozione stessa di verità.
- Reazione morale: il rifiuto dei costumi pagani introdotti dai massoni Diceva il massone Vindice: «Fate dei cuori viziosi e non avrete più cattolici». Da qui il programma di corruzione di cui tracciava le grandi linee e che in seguito è stato realizzato. Come potrebbero sperare i cattolici una certa efficacia della loro lotta anti-massonica se si lasciano contaminare dalla corruzione massonica e adottano più o meno i costumi massonici caratterizzati dall'infedeltà coniugale, dal mancato rispetto per la vita, dall'indecenza nell'abbigliamento e dalla perdita totale del senso di purezza?
- Altra reazione morale: il rifiuto delle mezze misure e dello spirito di conciliazione ad oltranza Esempio di mezza misura: pur rifiutando ogni legame con la Massoneria, ci si affilierà, pensando di poter trarre profitto per la buona causa, ad una di quelle società di spirito massonico che proliferano in Europa, e di cui il Rotary ed il Lion's Club sono gli esempi più conosciuti.
- Una reazione sul piano sociale e politico Ecco come l'ex massone Paul Copin-Albancelli definiva la linea di condotta che gli sembrava la migliore per l'azione anti-massonica:
Capiamo bene ciò che propone Copin-Albancelli: non si tratta di copiare i metodi massonici; non si tratta nemmeno di lasciarci trascinare in un campo che non è il nostro. Che cosa fa la Massoneria? È sempre all'avanguardia del combattimento delle idee, formando continuamente degli uomini atti a questo combattimento.
È urgente bloccarla su questo campo, di opporre una dottrina di verità alla sua fumosa ideologia, di non più incorrere nel rimprovero che il politico socialista Jean Jaurès (1859-1914) fece nel 1905 ai deputati cattolici all'epoca della discussione sulla «Legge di separazione tra Stato e Chiesa»:
Sopra: il politico socialista Jean Jaurès.
Una scuola di preparazione all'azione; e più precisamente una scuola di preparazione all'azione «ideologica» al servizio del diritto sociale cattolico: non è forse ciò che richiede in primo luogo la situazione dei Paesi cattolici d'Europa, condizionati - senza che se ne rendano conto - dalla Massoneria?
- Una reazione instancabile e continua
Note
248 Cfr. Convent du Grand'Orient 1922, pag. 362; cit. in L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 47. 249 Dichiarazione del Gran Maestro del Grand'Oriente d'Italia fatta in occasione di una conferenza stampa in occasione del Convento di questa obbedienza; essa è stata riprodotta da J. Ploncard d'Assac in Present, del 28 agosto 1991, e da Chiesa Viva, luglio-agosto 1991. 250 Cfr. F. Furet, Penser la Révolution Française («Pensare la Rivoluzione Francese»), Gallimard, Parigi 1978, pag. 241. 251 Cfr. La Stampa, del 23 marzo 1990. 252 Cfr. National Hebdo, del 13 giugno 1991. 253 Cfr. Y. Marsaudon, L'œcuménisme vu par un franc-maçon de tradition, éd. Vitiano, pagg. 120-121. Il libro di Yves Marsaudon è apparso nel 1964, quando il Concilio Vaticano II era ancora in corso. 254 Cfr. M. de la Bigne de Villeneuve, Satan dans la cité («Satana nella città»), pag. 109. 255 Ibid., pag. 163. 256 Cfr. L. de Poncins, Christianisme et Franc-maçonnerie, pag. 145. 257 Cfr. J.-A. Faucher, op. cit., pag. 74. 258 Ibid., pag. 71. 259 Cfr. La vérité sur la Franc-maçonnerie, éd. R.I.S.S., 1935, pag. 27. 260 Secondo il libro La vérité sur la Franc-maçonnerie, il numero 33 gli sarebbe stato suggerito dal grado di latitudine della città di Charleston. 261 Cfr. J. Marqués-Rivière, op. cit., pag. 105. Vedi anche J.-A. Faucher, Histoire de la Grande Loge de France («Storia della Gran Loggia di Francia»), éd. Albatros, pag. 35. 262 Cfr. P. Simon, op. cit., pag. 134. 263 Cfr. P. Copin-Albancelli, op. cit., pag. 85. 264 Ibid. 265 Testo di Padre Pierre-Joseph de Clorivière (1735-1820), riprodotto da Padre Terrien nella sua opera Histoire du père de Clorivière («Storia del Padre de Clorivière»), pag. 236; cit. in M. P. Biron, Les messes clandestines sous la Révolution («Le Messe clandestine sotto la Rivoluzione»), éd. N.E.L., pag. 29. Padre de Clorivière, gesuita, è stato uno dei migliori analisti della Rivoluzione Francese. Egli fu incaricato da Papa Pio VII di ristabilire in Francia la Compagnia di Gesù dopo la caduta di Napoleone I. 266 Cfr. P. Copin-Albancelli, op. cit.; cit. in Permanences, nº 96. 267 Cfr. S.S. Leone XIII, Lettera Enciclica Humanum genus. 268 Cfr. J. Ousset, L'action, pag. 271. 269 Cfr. P. Terrien, Histoire du Père de Clorivière, pag. 236. 270 Così Ernest Hello; cit. in J. Ousset, Pour qu'Il règne, pag. 2. 271 Cfr. P. Copin-Albancelli, op, cit., pag. 84.
272 Cfr. P. E.
Barbier, Histoire du catholicisme libéral et social en
France, vol. IV, pag. 39. |