Prefazione
I simboli e i rituali convogliano potenti «Forze» spirituali dal Mondo Invisibile e ciò è risaputo sin dall'antichità. Del resto, anche la Santa Messa è un rituale che permette agli uomini di accostarsi al Santo Sacrificio e di congiungersi alla Comunione dei Santi a beneficio dei vivi, dei defunti, e per il bene sovrannaturale di tutti. Come esiste la Chiesa, a Sua immagine speculare, sappiamo dell'esistenza di una Contro-chiesa; esisteranno di converso simboli e riti instauranti una «catena» iniziatica («comunione dei dannati») che permetteranno l'accesso a Potenze Telluriche per il beneficio degli Iniziati (a danno delle comunità). Il merito dell'Autore è di indagare con competenza, sui personaggi e sull'ambiente in cui questa simbologia di «potenza» è nata. Tutto ciò porta ad individuare la «catena» ininterrotta che grazie alla forma simbolica congiunge gli antichi gnostici agli attuali dirigenti mondialisti. Queste tesi, mi rendo conto, possono muovere numerose obiezioni.
Gli Stati Uniti, ad esempio, con o senza Sigillo di Mammona, sarebbero comunque divenuti una grande potenza. Invito a riflettere che l'America del 1776, anno della fondazione, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale era un nano politico ai margini della storia mondiale. L'aumento di potenza politica ed economica iniziò sul finire dell'Ottocento in coincidenza con l'entrata nel «Piano» dei teosofi Blavatsky e Olcott. Il primo atto imperialista della nascente potenza mondiale fu la guerra ispano-americana (1898) con cui si attaccava una potenza cattolica per «liberare» Cuba. Il Piano dei Servitori del Mondo era stabilito: esso «irraggiava» dai «Maestri» attraverso la Blavatsky a Roerich, a Wallace, sino agli attuali vertici mondialisti in una catena ininterrotta.
Come disse Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), «a parlare di politica si finisce inevitabilmente col trattare di teologia». Ben attuale risuona l'ammonimento evangelico: «Badate che nessuno vi inganni». Dobbiamo amare la Verità, studiarla, parteciparla per non naufragare sulle rocce appuntite dell'idolatria e dell'errore. L'apostasia dell'Occidente è il culto di Mammona, del liberismo economico più sfrenato e senza regole, distruttore della morale, del bene comune e di un ordinato vivere civile fondato sulla Legge divina. Coraggio: la verità ci renderà liberi e Gesù Cristo ci libererà dalle Potenze dell'aria che solo in termini umani dirigono il mondo.
Introduzione
La crisi del dollaro di alcuni anni fa ci diede lo spunto per un breve saggio intitolato Simbologia giudeo-massonica del dollaro che pubblicammo come inserto ad Introduzione alla questione Medio-orientale, di Ugo Di Nicola, a cura del Circolo «Ezra Pound» di Perugia. Ciò che, per averci stupito, ci indusse a scriverlo fu il fatto che sul verso del biglietto da un dollaro fosse riprodotto il Sigillo di Stato americano (The Great Seal, ossia «il Gran Sigillo»), il disegno del quale è completamente colmo di esoterismo e contiene innumerevoli riferimenti alla Cabala ebraica. Intuimmo, allora, ciò che esso significasse ed ora, alla luce di nuove documentazioni e sulla base di nuove pubblicazioni francesi e statunitensi, riproponiamo il nostro saggio, naturalmente aggiornato e completato delle parti necessarie ed essenziali.
Il nostro scopo è quello di dimostrare come siano stretti e reali i nessi fra Rivoluzione, giudaismo e Massoneria 1, attraverso le allegorie riassunte dal disegno del Sigillo; questo, riprodotto sul taglio da un dollaro 2, ha tutta l'aria di innocente ornamento ma, ad un più attento esame, rivela la propria vera e sconvolgente natura. Un'osservazione attenta permetterà di capire come tutto il retro del dollaro esalti la negazione di Dio, e come il «Gran Sigillo», attraverso il tronco di Piramide, l’Occhio Onniveggente, le frasi, l’Aquila e le Stelle, esprima la secolare lotta fra Bene e Male. Apparirà chiaro anche che chi ha voluto il Sigillo riprodotto sul dollaro era un servo di Satana.
Due personaggi
Prima di addentrarci nell'esame del biglietto da un dollaro, è opportuno, per comodità del nostro lettore, ricordare brevemente i protagonisti principali della storia della banconota. Henry Agard Wallace (1888-1965), 33° Vice-Presidente degli U.S.A., da repubblicano, nel 1928 divenne democratico. Dal 1933 al 1940 fu incaricato dal Presidente Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) del Ministero per l'Agricoltura e contribuì enormemente a formulare la legislazione del New Deal, tanto che venne considerato uno dei massimi esponenti della filosofia di quest'ultimo. Roosevelt lo scelse quale Vice-Presidente per il mandato 1941-1945 e gli conferì anche gli incarichi di ambasciatore in America Latina e in Oriente. Divenne Ministro per il Commercio e resse questo dicastero anche sotto la presidenza di Harry Spencer Truman (1884-1972).
Fu favorevole all'amicizia e alla collaborazione con l'U.R.S.S. e perciò si dimise dalla carica per opposizione alla politica di diffidenza degli U.S.A. verso l'Unione Sovietica. Il legame con i comunisti, e con agenti dello spionaggio sovietico (come Owen Lattimore), lo portò alla fondazione del Partito Progressista (un vero e proprio Partito Comunista) e alla partecipazione alle Presidenziali del 1948 subendo, però, una catastrofe elettorale: Truman (Partito Democratico) ottenne 303 voti elettorali; Dewey (Repubblicano) 189 voti; Thurmond (Destra) 39 voti; Wallace, con 1.157.172 preferenze, non ottenne alcun voto elettorale. Dopo la sonora sconfitta, rientrò nel Partito Democratico 3.
Particolarmente significativo è il ritratto di Wallace dato dallo storico Arthur Meier Schlesinger (1907-2007), pubblicato nel 1958 nel volume The Coming of the New Deal (pag. 31 e ss.): «L'occulto lo affascinava. Egli vide uno speciale significato racchiuso nel Gran Sigillo degli U.S.A. attraverso la sua frase “E Pluribus Unum” (concetto di unità nella diversità) del Sigillo con la Piramide incompleta dai tredici gradini in pietra e nel vertice staccato in forma di Occhio onniveggente, circondato dai motti “Annuit Coeptis” e “Novus Ordo Seclorum”» 4. Affascinato dai significati che riusciva a scoprire nel Sigillo, Wallace si adoperò affinché «il Segretario al Tesoro inserisse la Grande Piramide nella nuova moneta da un dollaro nel 1935. Egli convinse il Segretario Morgenthau dicendogli che “Novus Ordo” in latino significava “New Deal” e, per anni, Morgenthau fu assediato da gente che credeva che la figura della Piramide sulla moneta significasse un legame con una società esoterica» 5.
Nella vita di Wallace era da tempo entrato un altro personaggio, tale Nikolai Rerikh, meglio conosciuto come Nicholas Roerich (1874-1949), un ebreo di origine russa 6, seguace della fondatrice della Società Teosofica Madame Blavatsky (1831-1891); il Roerich, pittore e associato del Teatro dell'Arte di Mosca e del Diaghilev Ballett, era amico di Igor Stravinsky (1882-1971), di Maksim Gorki (1868-1936) e (del massone) Rabindranath Tagore (1861-1941). Wallace «ogni tanto lo andava a trovare al “Roerich Museum”, in Riverside Drive a New York, e l'amicizia continuò anche quando Wallace si trasferì a Washington. Le sue lettere al Roerich, al quale si indirizzava chiamandolo “Caro Guru” 7, contenevano riferimenti cabalistici a “The Flaming One” (“un tale fiammeggiante”) o “the Wavering One” (“un tale esitante”) o “the Mediocre One” (“un tale mediocre”; forse F. D. Roosevelt), a “the Sour One” (“un tale inacidito”; Cordell Hull), a “the Dark Ones” (“quei tali tenebrosi”) o “the Tigers” (“le tigri”: l'Unione Sovietica) e allusioni mistiche al calice sovrastato da una fiamma e alla discesa dell'America nelle profondità dei fuochi purificanti» 8. Il suo profondo interesse per il simbolo personale di Roerich, tre cerchi in una sfera, il Wallace lo attestò nel suo libro New Frontiers (New York, pagg. 11-17 e 269) 9.
La nuova età del mondo nel Sigillo e nel dollaro
Presentati due fra i principali personaggi della storia del dollaro, possiamo passare alla precisazione della giustificazione culturale della simbologia in esso contenuta, ricordando che il Sigillo di Stato americano ha gli stessi disegni. Descrivere perciò il Sigillo usato per gli atti ufficiali equivale a descrivere il dollaro. Le due facce del Great Seal sono riportate (dal 1935) ai due lati del biglietto di banca, separate dalla scritta In «God we trust», cioè «Noi crediamo, abbiamo fiducia in Dio». A sinistra, c'è un tronco di Piramide, sormontato da un Triangolo contenente un Occhio Vigile (o meglio onniveggente) e circondato da due motti e dalla scritta «The Great Seal», «il Gran Sigillo»; a destra, un'Aquila sormontata da varie stelle recante nel becco una fascia con la scritta «E Pluribus Unum». Il triangolo con l'All-Seeing Eye (l'Occhio onniveggente), posto fra le scritte «Annuit Coeptis» e «Novus Ordo, Seclorum» è lo stesso che si ammira in rilievo sulla facciata Nord del Memorial Americano di Saint-Laurent-sur Mer, nel Calvados 10. Val la pena qui di ricordare che nell'ex Pietroburgo sorge, eretta proprio sul piazzale antistante il Palazzo d'Inverno, la Colonna d |