
di
P. B. 1

Secondo i libri di
Storia
della scuola dell'obbligo, la scintilla che avrebbe
provocato lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sarebbe
stata determinata dall'invasione della Polonia da parte
della Germania
di Hitler. I compilatori di queste opere,
destinate alla formazione dei ragazzi, si guardano
bene dal dire che l'invasione della nazione polacca fu
realizzata con una manovra a tenaglia condotta nel 1940
dalle truppe germaniche e da quelle sovietiche che dopo
averla conquistata se la spartirono da buoni amici. Il
famoso patto Ribbentrop-Molotov tra il III Reich e la
Russia di Stalin è uno di quei fatti politicamente scorretti
che si preferisce passare sotto silenzio per non turbare
l'immagine suggestiva di un'Unione Sovietica nemica del
nazismo e di ogni dittatura fascista. E sebbene il moloch
sovietico sia morto e sepolto da un pezzo e che gli attuali
vertici della Russia abbiano ammesso i crimini di Stalin, i
delitti di stampo comunista continuano ad essere un
argomento da evitare accuratamente. Da qui il dovere di
ristabilire la verità storica, anche se qualche nostalgico
della bandiera rossa storcerà il naso... Un'ultima
osservazione: perché mai nel 1940 la Francia e
l'Inghilterra, alleate della Polonia, dichiarano guerra solo
alla Germania? Perché, nonostante il tradimento di Stalin,
dopo il 1941 esse iniziarono ad aiutare in maniera
preponderante una dittatura pari (se non peggiore) a quella
nazista? La politica degli alleati nei confronti della
Russia è incomprensibile se non alla luce di una futura
spartizione dell'Europa in due blocchi in vista di un
Nuovo Ordine Mondiale
(a questo proposito, vedi l'articolo su
Pearl Harbor). |
Premessa
Si tratta di un film eccezionale di
Andrzej Wajda, da vedere e da far vedere. Katyn parla
della spartizione della Polonia e del massacro delle élite
polacche a Katyn, presso Smolensk, da parte dei sovietici nella
primavera del 1940, e più generalmente del massacro dei polacchi.
Parimenti, questa pellicola parla dell'occupazione e dei massacri
effettuati dal Reich hitleriano in Polonia, dal 1939 al 1945,
e in seguito dell'occupazione sovietica, sullo sfondo di «due anni
di alleanza nazi-sovietica 2 (23 agosto
1939-22 giugno 1941), alleanza che ha scatenato la Seconda Guerra
Mondiale. Per quelli che hanno letto tutto sui fatti di Katyn, il
film è ricco di simboli e anche di simboli cattolici, di frasi
sobrie, piene di coraggio, di frasi di speranza che nascondono
un'indicibile angoscia, dei piani rivelatori, di personaggi di
secondo piano che rivelano la drammatica situazione e l'evoluzione
della condizione dei polacchi e delle loro famiglie, sia dei
militari che delle popolazioni civili. In Polonia, il successo del
film tanto atteso è stato massiccio: diversi milioni di incassi, e
il film Katyn è stato un avvenimento nazionale. È da notare
che il grande cineasta polacco Wajda, conosciuto universalmente, non
ha trovato un grande produttore che desiderasse realizzare il suo
film, né un grande distributore sufficientemente indipendente per
diffonderlo, e che è stata una piccola casa produttrice - la Kino Vista
- specializzata in film russi, che ha raccolto la sfida
3. Per coloro che non conoscono l'argomento,
per quelli che sono stati vittima dell'enorme silenzio che da
decenni ricopre
l'intera vicenda 4 o per quelli che sono
stati oggetto di violente attacchi appena hanno cercato di
affrontare l'argomento Katyn (attacchi destinati a fermare, ad
intimidire, ad ingannare e a far tacere, perché la vicenda è
troppo scottante), per tutti costoro vedere il film è un imperativo.
Bisogna annichilare cinquant'anni anni di menzogne e di propaganda
comunista, e squarciare il silenzio che ha regnato sovrano per
anni.
Per i comunisti era assolutamente necessario occultare con
tutti i mezzi due anni di alleanza nazi-sovietica: alleanza
militare, commerciale, repressiva e genocida. L'ammissione ufficiale
sovietica da parte di Mikhaïl Gorbaciov, è arrivata il 13
aprile 1990, con la trasmissione alla Polonia dell'ordine firmato il
5 marzo 1940 da Stalin (1878-1953) 5
e da tutto il Politburo 6. Questa
ammissione ufficiale seguiva il riconoscimento ufficiale, del 9
giugno 1989, del patto nazi-sovietico e dei suoi protocolli segreti
7 per molto tempo negati. Ecco un brano dei
protocolli segreti: «Nessuna delle due parti tollererà sul
proprio territorio qualsiasi forma di agitazione (ossia nessun
tipo di
resistenza) che minaccerebbe il territorio dell'altra parte.
Ciascuna parte schiaccerà sul proprio territorio ogni embrione di una
simile agitazione, e tutti e due si informeranno reciprocamente
circa i mezzi adeguati che possono essere utilizzati a questo fine…».
 |
 |
Mikhaïl Gorbaciov |
Iozif Stalin |
Colpevolezza dei sovietici nel massacro di
Katyn
Fin dal dopo-guerra, visto il processo
di Norimberga e visto il Rapporto Bourdenko (1944), rapporto
della Commissione speciale sovietica (rapporto che «si è evoluto»
molto spesso in modo contraddittorio fin dalle prime versioni) e che omette cinque punti di importanza capitale
8, rapporto firmato unicamente dai militari
polacchi arruolati nell'esercito rosso, il dubbio non era più
possibile. Dopo la guerra, i membri della
Commissione Internazionale
dei Medici Legali confermarono i risultati delle loro indagini
firmate a fine aprile del
1943, (solamente due ritrattazioni), firme eseguite dopo le
riesumazioni, le autopsie, i prelievi di organi, la conservazione
dei documenti trovati sui cadaveri, le inchieste sul vicinato e
sull'ambiente naturale, ecc.... La Commissione Internazionale dei Medici
Legali aveva potuto lavorare indipendentemente dai tedeschi, sebbene
invitata da essi (a quell'epoca Katyn era ancora sotto occupazione
tedesca). Il massacro aveva avuto luogo nell'aprile-maggio 1940, più
di un anno prima dell'invasione nazista, ed erano stati usati
proiettili tedeschi. Questo punto è stato sfruttato all'eccesso
dalla propaganda sovietica. Ma la data aprile-maggio 1940 è stata
ampiamente dimostrata: età degli alberi piantati sulle fosse, grado
di saponificazione dei corpi, moltitudine di documenti datati
trovati sui cadaveri, vestiti invernali, ordine di accatastamento
dei cadaveri, foresta di Katyn dichiarata dai sovietici zona vietata
dopo la guerra, collocamento delle fosse lontano dai comunisti
polacchi, rifiuto totale della presenza di organizzazioni
internazionali, dei periti indipendenti o dei rappresentanti dei
Paesi neutrali, caccia mortale ai testimoni, o ai testimoni «tornati»
perché originari dei Paesi caduti sotto tutela
sovietica dopo la
guerra, caccia ai documenti ritrovati sulle spoglie delle vittime,
eliminazione del procuratore polacco R. Martini,
avvenuta il 28 marzo 1946 a Cracovia (scomparsa del suo dossier
su Katyn), e assassinio del procuratore sovietico N. D.
Zoria, collaboratore del procuratore generale sovietico al
processo di Norimberga, il 22 maggio 1946 a Norimberga! N. D Zoria,
dopo aver studiato il dossier, era giunto a riconoscere la
colpevolezza sovietica. Per incoronare il tutto - ed è inevitabile -
i sovietici non hanno mai fornito (e si capisce il perché), il più
piccolo documento relativo alla presenza o al
trasporto tra i
campi, o alla «vigilanza» nell'URSS, delle élite civili e militari polacche cadute
nelle loro
mani (25.700 polacchi sparirono, tra cui ufficiali, sottoufficiali,
ingegneri, piloti,
funzionari, cappellani, preti, medici, professori universitari,
letterati, giornalisti, poeti, ecc…), per il periodo che va dalla primavera
del 1940 (data
dell'evacuazione dei campi di «rieducazione» di Kozielsk, Starobielsk, Ostachkov), all'autunno
1941, (data del supposto massacro nazista, fornita dal Rapporto della
commissione
sovietica). Nel Paese della burocrazia totalitaria e della
suddivisione
sistematica delle
popolazioni, 25.700 persone (classificate nella categoria
dei «nemici
giurati del potere sovietico, pieni di odio contro il sistema
sovietico» 9) risultarono
disperse o introvabili per ben diciassette mesi, di cui quattordici nel periodo di
pace… e la cui ultima traccia risaliva ad alcune centinaia di chilometri
da Mosca! Solamente 448 persone, giudicate sufficientemente
permeabili all'indottrinamento e/o alle pressioni sovietiche, ai
ricatti, o semplicemente utilizzabili, non furono fucilate. Alcune
sopravvissero e
fornirono più tardi l'implacabile cronologia degli
avvenimenti 10. L'ordine di uscita
delle vittime, per piccoli gruppi, dal campo di Kozielsk corrisponde
all'ordine di accatastamento dei cadaveri delle vittime delle fosse
a Katyn. Per il campo di Starobielsk, le fosse comuni si trovano
nella «zona forestale del tempo libero e delle dacie» di
Kharkov. Bisogna notare che sono stati ritrovati nelle gambe delle
vittime proiettili per la pistola Nagant (arma in uso presso
l'NKVD e l'Armata Rossa), e proiettili per la carabina sovietica
Mosine 11. Per il campo di
Ostachkov, le fosse comuni sono situate a Tver (Kalinin). Occorre
notare che questo campo (e la fossa comune corrispondente) si trova
in una zona che non è mai stata occupata dalle truppe tedesche!
Bisogna anche ricordare che la tesi sovietica diceva: «Sono
scappati… sono stati ripresi dai nazisti… e sono stati
giustiziati…»! Come hanno potuti essere sepolti in una fossa
comune dai nazisti, in una zona mai conquistata da questi ultimi?
12. Il film, che dura due ore, ha inizio il
17 settembre 1939, giorno dell'invasione sovietica della Polonia,
senza dichiarazione di guerra, senza tenere in nessun conto il patto
di non aggressione firmato con la Polonia il 25 luglio 1932, e
rinnovato il 5 maggio 1934, ma con slogan ingannevoli:
«Veniamo a
liberarvi… Veniamo a
combattere i tedeschi... eliminate i vostri ufficiali…».
La resistenza polacca presa tra due fronti cessò
solamente il 5
ottobre. Nel frattempo Mosca si congratulava con Berlino per la presa di Varsavia. Il
patto
militare offensivo nazi-sovietico del 23 agosto 1939 permise
l'aggressione e la spartizione della Polonia tra Adolf Hitler
(1889-1945) e Stalin, (con
rettifica delle frontiere del 28 settembre, all'epoca della firma del secondo
trattato
intitolato «accordo di amicizia e sulle frontiere»), l'invasione dei
Paesi
Baltici, della Finlandia e della Bessarabia (a quel tempo rumena) da
parte dei
sovietici. Iniziò il calvario di questi Paesi: 1.500.000 polacchi
vennero
deportati nei
campi sovietici di lavoro forzato (Siberia, Kazakistan, Grande
Nord, miniere
degli Urali…) 13. Poco più di centomila persone sopravvissero.
L'orrore fu
lo stesso negli altri Paesi caduti nella zona di influenza sovietica
determinata dall'alleanza Hitler-Stalin dell'agosto del 1939
14.
Il film non mostra la parata di vittoria in comune delle truppe
tedesche e di quelle sovietiche del 22 settembre 1939 a Brest-Litovsk, sfilata presieduta
dal Generale tedesco Heinz Guderian (1888-1954) e dal generale sovietico
Semyon Krivoshein (1889-1978), seguita da banchetti e da discorsi
sulla collaborazione.
Ma il film mostra la deportazione dei militari polacchi e il
funzionamento degli accordi Gestapo-NKVD (il KGB dell'epoca) relativi alle popolazioni civili.
Accordi simili furono stipulati per i militari (scambio di prigionieri di
guerra): 43.000 soldati vennero consegnati ai tedeschi contro 14.000 soldati o ufficiali
consegnati
ai sovietici - o per i profughi politici (vedi la testimonianza di
Margarete Buber-Neumann in Dans les prisons
d'Hitler et de Staline). Allo stesso modo, durante questo periodo,
nella zona tedesca, le SS deportano massicciamente i polacchi
e le loro élite che morirono, per la maggior parte, nei campi
di concentramento nazisti, o furono giustiziati sul posto come
testimoniano le innumerevoli fosse comuni rinvenute a Palmiry, vicino
a Varsavia, nel giugno del 1940 15. In
Polonia, i nazisti causarono la morte di 6.000.000 persone.
 |
A sinistra: il Generale
tedesco Heinz Guderian (a sinistra) e quello sovietico
Semyon Krivoshein (a
destra) durante la parata a Brest-Litovsk dopo la vittoria. A
destra: soldati tedeschi e russi fraternizzano dopo la resa della
Polonia. |
La
rivolta di Varsavia, che ebbe luogo dal 1 agosto al 2 ottobre 1944, mostrò ancora
una volta la connivenza de facto tra i due dittatori. In un
primo tempo, i sovietici incitarono e approvarono la rivolta di
Varsavia; poi l'Armata Rossa ricevette l'ordine di fermarsi. I
polacchi arruolati nell'esercito russo corsero ugualmente in aiuto
alla rivolta polacca, ma vennero ritirati dal fronte dai vertici
dell'Armata Rossa e i nazisti poterono liquidare la resistenza
polacca. Peggio ancora, l'aviazione sovietica aiutò la contraerea
tedesca sparando sugli aerei inglesi che tentavano di rifornire la
resistenza. Nel film si vedono i festeggiamenti natalizi nel campo
di Kozielsk nel 1939 16.
La vita
quotidiana dei prigionieri era così composta: conferenze di
indottrinamento, lunghi e ripetuti interrogatori, l'ascolto di
Radio Mosca alle 05:00 del mattino, una sola lettera autorizzata
al mese alle famiglie, che così venivano contrassegnate e deportate
nei gulag, anziani, donne e bambini compresi. Il film
descrive le retate, l'attesa interminabile delle notizie,
l'angoscia, la propaganda onnipresente (prima tedesca e poi
sovietica), le pressioni, le minacce, le privazioni, l'immenso
coraggio o lo scoraggiamento, la spartizione permanente dei due
sistemi totalitari. E dopo il 1944-45 l'occupazione sovietica, le
cose non cambiarono: la falsità permanente e la menzogna
obbligatoria sugli avvenimenti voluta dal sistema sovietico. Il film
si conclude con le esecuzioni che hanno avuto luogo
nell'aprile-maggio 1940 a Katyn e che sono state ricostituite grazie
alle numerose informazioni raccolte all'epoca delle riesumazioni
17.
Oltre al film, altri punti di
riferimento
Dopo il riconoscimento ufficiale dei
massacri da parte dell'URSS, occorre ricordare che a
Norimberga fu Mosca che chiese, accusando i tedeschi, che Katyn
fosse giudicato come un «crimine di guerra, un crimine contro
l'umanità e un genocidio». Queste accuse sono dunque
giuridicamente imputabili a Mosca. L'Unione Sovietica non aveva
firmato la convenzione di Ginevra del 1929 sui prigionieri di
guerra, ma aveva firmato la convenzione de L'Aia del 1907 e aveva
riconosciuto che questa era ancora in vigore nel 1941, e dunque
valida prima del 1940 18. L'accordo
tripartitico di «reciproca e immediata assistenza in seguito ad
un'aggressione [...] diretta o indiretta» del 24 luglio
1939 fu firmata a Mosca dai sovietici insieme alle delegazioni di
Parigi e di Londra 19. La Germania
avrebbe dichiarato la guerra e combattuto su due fronti?
20. Fu a quel punto che Stalin rinnegò l'accordo
tripartitico e provocò
la guerra firmando a Mosca il patto di aggressione della Polonia e
dell'Europa dell'Est, e i suoi protocolli segreti con Berlino, il
23 agosto
1939. E per nascondere la sua alleanza con Hitler, Stalin negò con tutti i
mezzi e con enormi menzogne l'accordo tripartitico, e attribuì allo
stesso modo ogni responsabilità a Parigi e a Londra. Anche ai nostri
giorni questa propaganda accanita, sistematica e menzognera ha
ancora corso in Europa. Bisogna sottolineare che Stalin, dopo avere aiutato Hitler nelle sue
guerre di
conquista, dopo avere dato a Hitler la straordinaria opportunità di
scatenare
la guerra su di un unico fronte 21, e
che imbrogliando rimase imbrogliato, scatenatore di guerre per gli altri e
a sua volta attaccato, chiese l'apertura di un
secondo fronte ad Ovest, fin dal mese di luglio del 1941, e ripeté senza tregua la sua
richiesta per tentare di screditare l'Occidente.
L'alleanza
economica tra la Germania nazista e
l'Unione Sovietica è patente: firma a Berlino il 19 agosto 1939 del trattato
commerciale tedesco-sovietico. Poi il patto del 23 agosto 1939 a Mosca,
firmato ad insaputa della delegazione franco-britannica, sempre presente a Mosca, che non
ebbe altro da fare che tornarsene a casa. L'Unione Sovietica fornì tutte le materie prime necessarie
al Reich, e in
particolare i prodotti petroliferi. Il blocco navale franco-inglese
imposto alla
Germania, istituito fin dall'inizio della guerra, venne boicottato
dai sovietici. Mosca rivendicò, a più riprese, la libertà di
commercio
con Hitler! Così, buona parte dei panzer che nel maggio del 1940 invasero la Francia,
consumavano benzina sovietica. Mosca si congratulò con Hitler per la sua
vittoria sulla Francia e rispettò gli accordi di consegna di materie prime
fino alla fine, e cioè fino alla notte precedente l'attacco tedesco del 22 giugno
1941.
 |
A sinistra: 23 agosto 1939; Stalin porge la
mano a Joachim Ribbentrop, Ministro degli Esteri del Terzo Reich.
A destra: Ribbentrop firma il trattato di alleanza; alle sue spalle
il diplomatico sovietico Vjačeslav Molotov e Iozif Stalin. |
È da notare che Stalin, informato dell'attacco da
Winston
Churchill (1874-1965), dai capi del suo esercito e dalle sue
spie non mise le truppe sovietiche in stato di allerta o in ordine
di battaglia, fatto che gli costò moltissimi prigionieri. Dopo la
guerra, questi prigionieri accusati di essere vivi, di non essersi
battuti abbastanza e di essere dei traditori, furono trattati di
conseguenza. Dopo l'attacco dell'URSS, il 22 giugno 1941, Stalin
rimase in silenzio per dieci giorni, rischiando di essere estromesso
dal Politburo, ma rimase in carica perché la sua esclusione
avrebbe significato il riconoscimento dell'enorme errore commesso,
(firma del patto con Hitler, ammissione delle immense e drammatiche
conseguenze) e avrebbe distrutto la sua futura immagine di
«vincitore di Hitler».
Per relativizzare questo epiteto della
propaganda, occorre notare che Stalin, dopo alcuni disastri militari
dovuti alla sua incompetenza militare, lasciò la guida delle
operazioni ai suoi Generali. Bisogna anche sottolineare che i
convogli navali alleati che rifornivano l'URSS a Murmansk ebbero
un'importanza capitale. Leningrado fu la prima a beneficiare di
questo enorme aiuto militare giunto del Nord tramite ferrovia, e non
cadde nelle mani dei tedeschi, malgrado un lunghissimo e terribile
assedio. Stalin volle e ottenne che tutte le iscrizioni sui
materiali forniti fossero in cirillico, ossia privi di tracce di
provenienza occidentale. Questo aiuto fu totalmente occultato dopo
guerra dall'URSS e dalla sua propaganda. I convogli alleati verso
Murmansk subirono perdite enormi a causa della guerra sottomarina.
-
Marzo 2005: i deputati europei si
rifiutano di osservare un minuto di silenzio in omaggio alle
vittime polacche di Katyn 22;
-
2 febbraio 2006: il Consiglio
d'Europa vota una risoluzione che condanna i crimini comunisti.
Ma il progetto di raccomandazione al Comitato dei ministri che
invitava i quarantasei Stati membri alla stessa condanna
ufficiale di questi crimini e a campagne di sensibilizzazione su
questo argomento viene bloccato 23;
-
Giugno 2008: 116 volumi di
dossier relativi a Katyn, vengono classificati «segreti di
Stato» a Mosca 24;
-
Marzo-aprile 2009: dopo essere
stato rifiutato al Festival di Cannes nel 2007, il film di Wajda
Katyn viene infine distribuito nel 2009 dalla Kino
Vista 25.
Vedere e far vedere il film Katyn
è tutt'ora imprescindibile ed è ancora di attualità anche ai nostri
giorni. Fate leggere questa modesta sintesi, sicuramente incompleta,
che ha solamente un unico scopo: soddisfare l'ultima richiesta di
milioni di vittime: «Chi sopravviverà dica al mondo cosa
significa il comunismo […] in nome di chi è stato assassinato
e di chi è morto di fame e di freddo» 26.
Se diffonderete questo scritto, se ristabilirete la verità,
rispetterete l'ultima volontà delle vittime e riacquisterete la
vostra libertà. Questo articolo non avrebbe potuto essere scritto
senza poter fare ricorso a libri o articoli sull'argomento. Che i
loro autori ne siano vivamente ringraziati.


Note
1
Traduzione dall'articolo 'riginale francese Katyn, a cura di
Paolo Baroni. Estratto
dalla rivista Action Familiale et Scolaire, nº 212, dicembre 2010,
pagg. 37-48.
2
Cfr. A. Rossi, Deux
ans d'alliance germano-soviétique (août 1939-juin 1941), Fayard,
1949.
3
Cfr. Reconquête, n° 258, maggio 2009.
4
Silenzio ancora constatabile in Italia: vent'anni anni dopo
l'ammissione ufficiale sovietica, solo alcuni cinema hanno accettato
di programmare il film.
5
Cfr. J. Widzialny-Niepokonany,
Katyn, éditions
de Chiré, 2010, pag. 123.
6
Ibid., pag. 127; V.
Zaslavsky, Le massacre de Katyn («Il massacro
di Katyn»), Editions du Rocher, 2003.
7
Cfr. A. Viatteau,
Katyn, la vérité sur un crime de guerre («Katyn, la verità su un
crimine di guerra»), A. Versaille, 2009, pagg. 154, 156.
8
Cfr. J. K. Zawodny,
Katyn: massacre dans la forêt («Katyn: massacro nella foresta»),
Stock, 1971, pag. 116.
9
Cfr. V.
Zaslavsky, op. cit..
10
Ibid., pag. 117.
11
Cfr. A. Viatteau,
op. cit., pag. 165.
12
Ibid.
13
Ibid., pag. 214; A. Solženicyn,
Arcipelago Gulag.
14
Vedi Arcipelago Gulag.
15
Cfr. A. Viatteau,
Katyn, l'armée polonaise assassinée («Katyn, l'esercito polacco
assassinato»), éditions
Complexe, 1989, pag. 120.
16
Durante questo periodo, i cappellani militari cattolici,
protestanti, ortodossi ed ebrei furono massacrati.
17
Cfr. A. Viatteau,
Staline assassine la Pologne («Stalin uccide la Polonia»), Seuil,
1999 (testi e foto).
18
Ibid., pag. 304; A. Viatteau,
Katyn, la vérité sur un crime de guerre, pag. 159.
19
Cfr. A. Rossi, Les
communistes français pendant la drôle de guerre 1939-40 («I
comunisti francesi durante il bizzarro 1939-40»),
éditions Albatros,
1972, pagg. 17-18.
20
Cfr. G. Bonnet, Fin
d'une Europe. De Munich à la guerre («La fine di un'Europa. Da
Monaco alla guerra»), C. Bouquin, Ginevra, 1948, Appendice II, pagg.
400-403.
21
Fu una richiesta implicita di Hitler in ricordo dei due fronti
tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale, e in ricordo degli sforzi
della Germania dell'epoca per scongiurare la guerra con la Russia.
22
Cfr. A. Viatteau,
Katyn, l'armée polonaise assassinée, pag. 218.
23
Ibid., pag. 218.
24
Ibid.
25
Ibid.
26
Cfr. J. Widzialny-Niepokonany,
op. cit., pag. 7. J.
Rozwada, Témoin vivant («Testimone vivente»);
H. de Montfort, Le
massacre de Katyn, Presse de la Cité, 1969, pag. 146.