postato: 29 febbraio 2016

 

 

Una delle principali obiezioni sollevate più spesso a riguardo dei backmasking rovesciati è quella secondo cui il nostro cervello non sarebbe in grado di decodificare parole o frasi ascoltate al contrario. Una prima risposta a questa difficoltà viene dal funzionamento dell'occhio umano. É un fatto certo che il nostro occhio invia alla retina qualsiasi immagine che percepisce - tramite la cornea, la pupilla, l'iride e il cristallino - proiettandola a rovescio sulla retina.

 

 

Solo in un secondo tempo, il nostro cervello provvede a raddrizzare l'immagine percepita tramite il nervo ottico presentandocela così com'è realmente. Dunque, il nostro cervello compie già operazioni molto simili a quella del cosiddetto mirror reading («lettura speculare»). L'esperimento che andiamo a presentarvi andrà a rafforzare questa convinzione. Sotto potete vedere un immagine con uno spazio bianco a fianco. Si tratta di un negativo fotografico di un ritratto femminile. Ecco cosa dovrete fare:

  • Fissate il puntino rosso sul naso della figura per almeno quindici secondi. Più tempo si rimane sull'immagine, più il risultato finale sarà sorprendente;

  • Terminato il tempo, spostate subito il vostro sguardo sul riquadro bianco a lato del negativo;

  • Chiudete riaprite gli occhi velocemente per migliorarne la percezione.

negativo fotografico per esperimento

 

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