Harvey
Weinstein è nato nel 1952 a Flushing, nello Stato di New
York, in una famiglia ebraica. Egli è divenuto in breve
tempo un noto produttore cinematografico. Assieme al
fratello Bob ha fondato la Miramax (una costola della
Disney), che ha prodotto negli anni molti film
indipendenti di successo, tra cui Pulp Fiction. In
seguito, Harvey e suo fratello Bob sono diventati presidenti
della Weinstein Company dal 2005 al 2017.
Nell'ottobre del 2017, in seguito a numerose accuse di
molestie sessuali, Harvey Weinsten è stato licenziato dal
consiglio d'amministrazione della sua compagnia ed espulso
dall'Academy Motion Picture Arts and Sciences. Come
mai un boss così potente è stato scaricato solo ora
dai suoi amici politici che non potevano essere all'oscuro
di fatti di pubblico dominio? C'è dietro qualcos'altro? Si
cerca forse di coprire un altro scandalo ben più grave,
ossia quello della pedofilia che regna incontrastata ad
Hollywood da decenni?
Premessa
Un volta considerato potente e
intoccabile mogul di Hollywood, Harvey Weinstein è ora caduto in
disgrazia e licenziato dall'azienda che porta il suo stesso nome.
Che cosa è successo? Weinstein è
l'archetipo del produttore di Hollywood. Egli ha promesso ruoli ad
attrici giovani e belle in cambio di favori sessuali.
Se le cose non
andavano per il verso giusto, questa era la sua risposta: «Non
lavorerai mai più in questa città». Se le vittime delle sue
perversioni osavano minacciarlo, avrebbe pagato fortune per farle
stare zitte. O peggio, avrebbe minacciato di distruggere la loro
carriera attraverso i suoi collegamenti ai mass media.
«Più fonti hanno
affermato che Weinstein si vantava di come perseguitasse coloro che
parlavano male di lui; queste stesse fonti temevano un destino
simile»2.
Se hai letto altri articoli su questo sito, sai già che l'élite
di Hollywood è piena di individui malvagi, viscidi, pervertiti,
manipolatori e insolitamente crudeli. Harvey Weinstein era uno di
loro.
Un segreto noto a tutti
Per anni, gli assalti sessuali di Weinstein erano un «segreto» di
cui tutti erano a conoscenza. Ecco un filmato (in lingua inglese)
della notte degli Oscar 2013 in cui il conduttore televisivo Seth McFarlane
allude agli abusi subiti dalle attrici da parte di Weinstein:
La risata della folla è un po' inquietante. Ecco un altro filmato
(sempre in lingua inglese) estratto dalla serie televisiva 30 Rock
in cui il personaggio di Jenna rifiuta di lavorare con Weinstein.
La sfera di potere di Weinstein non si limitava ad Hollywood.
Quest'uomo si è fatto strada nell'élite politica diventando
un importante sostenitore finanziario di tutti i principali
candidati democratici negli ultimi due decenni. Secondo il Center
for Responsive Politics, Weinstein ha personalmente donato 1,4
milioni di dollari al Partito Democratico, ai suoi candidati e alle
sue commissioni già dal 1990. Inoltre, la sua rete ha raccolto
centinaia di migliaia di dollari per Barack Obama nel 2012 e
per Hillary Clinton nel 2016, cosa che gli ha permesso di
raggiungere un livello più elevato nella scala dei donatori, e in
generale un livello di accesso più elevato.
Ad esempio, nell'agosto del 2011, Weinstein ha invitato i VIP
di New York (tra cui stars come Gwyneth Paltrow e
Alicia Keys) nella sua casa di New York per una raccolta fondi
per il presidente Barack Obama (presente anche lui). Sì, Obama era a
casa sua. Harvey Weinstein visitava regolarmente la Casa Bianca. Nel
2011, si sedette al tavolo d'onore in un pranzo del Dipartimento di
Stato con Hillary Clinton e Angela Merkel. Nel 2012,
Weinstein è stato ad una cena di Stato in onore del primo ministro
britannico David Cameron.
Sopra: Harvey Weinstein presenzia, insieme
all'attrice Whoopi
Goldberg
(una femminista scatenata), ad una
conferenza della First Lady
Michelle Obama.
La moglie di Weinstein, Georgina Chapman, ha progettato
l'abito di Michelle Obama per l'occasione. Il 20 giugno 2016,
Hillary Clinton ha partecipato ad una raccolta fondi nella casa di
New York di Weinstein, dove circa sessanta partecipanti hanno pagato
33.400 dollari o più per partecipare. Sì, la Clinton era a casa sua.
Sopra: Harvey Weinstein e la moglie Georgina Chapman.
«Con il candidato presente di persona, la raccolta di fondi del
20 giugno 2016 nella casa di Weinstein a Manhattan ha fruttato 1,8
milioni di dollari per la campagna della Clinton. Leonardo
DiCaprio, Jennifer Lopez, Sarah Jessica Parker e
Matthew Broderick hanno partecipato all'evento, uno dei tanti
in cui Weinstein è stato coinvolto lo scorso anno nella battaglia
della Clinton per la nomina, e poi contro Donald Trump nel suo
sforzo di diventare il primo presidente donna americano. Spingendo
altri a firmare assegni importanti, Weinstein ha donato
personalmente migliaia di dollari alla campagna della Clinton e
30.000 dollari al "Clinton Victory Fund"»3.
Weinstein era molto vicino ad Hillary
Clinton...
...a suo marito Bill...
...e anche a sua figlia Chelsea.
Sopra: da sinistra, l'ex presidente
Barack Obama, Harvey Weinstein
e (a destra) il senatore democratico
Chuck Schumer.
Harvey Weinstein al Gala per il 100º
Anniversario
del Planned Parenthood, il 2
maggio 2017, con Hillary Clinton.
Un'altra curiosità: nel 2004 Weinstein è stato
nominato Comandante onorario dell'Ordine dell'Impero britannico.
La caduta in disgrazia
Da decenni Weinstein sembrava inattaccabile, ma
recentemente è accaduto qualcosa. L'élite ha smesso di
proteggerlo. L'omertà è finita. Le voci si sono trasformate in
prove. Da allora, un sorprendente numero di attrici di Hollywood si
è fatto avanti accusando Weinstein di tutto, dai «comportamenti
inappropriati» allo stupro. Ecco l'elenco delle accusi più recenti.
Cara Delevingne: L'attrice modella ha detto che Weinstein
cercò di coinvolgerla in un rapporto a tre con un'altra
donna in una stanza di New York City.
Gwyneth Paltrow: La
star ha rivelato al New York Times che Weinstein
l'ha toccata e ha suggerito di farsi fare dei massaggi nella sua
stanza prima di iniziare le riprese per il film Emma del 1996.
Essa ha riferito tutto ciò all'allora fidanzato Brad Pitt che
affrontò il
mogul.
Angelina Jolie: La Jolie ha detto al
Times di aver dovuto declinare
le avances di Weinstein nel 1998 e di aver scelto di non lavorare più con
lui. Essa avvertì anche altre donne del tipo di personaggio.
Louisette Geiss: L'attrice è stata chiamata ad una riunione
a tarda
notte con Weinstein nel 2008. La donna afferma che Weinstein apparve
in accappatoio dicendo che avrebbe dato l'OK al suo copione se lo
avesse guardato mentre si masturbava. Essa abbandonò l'incontro.
Judith Godreche: L'attrice francese dice che Weinstein
cercò di
massaggiarla e di toglierle il maglione dopo averle chiesto di
salire per vedere la sua suite a Cannes nel 1996.
Dawn Dunning: L'aspirante attrice dice di essere stata chiamata ad
un incontro sui futuri progetti cinematografici nel 2003. Quando è
arrivata, Weinstein le presentò tre sceneggiature per i suoi tre
successivi film in cui avrebbe avuto il ruolo di protagonista. Il
prezzo sarebbe stato quello di avere un rapporto completo (compreso
il sesso anale e
orale). L'attrice fuggì dall'hotel.
Tomi-Ann Roberts: Weinstein la
incontrò nel 1984 mentre serviva
ai tavoli e le disse di incontrarlo a casa sua. Quando arrivo,
ritrovò l'uomo
nudo nel bagno. Il mogul le disse che l'audizione sarebbe stata
migliore se lei si fosse spogliata. Essa dice di aver rifiutato andandosene.
Asia Argento: L'attrice italiana
ha accusato Weinstein di aver eseguito
del sesso orale su di lei senza consenso. «Mi ha terrorizzato, ed
era grande. Non si fermava. É stato un incubo». Disse di aver
continuato
ad avere relazioni consensuali con lui negli anni che seguirono.
Ha documentato il suo presunto stupro nel film del 2000 Scarlet Diva.
Katherine Kendall: All'attrice
del film del 1996 Swingers venne detto che doveva
fermarsi con Weinstein nel suo appartamento per prendere una cosa
dopo uno screening nel 1993. Weinstein si mise in accappatoio e
disse all'attrice di massaggiarlo. Quando essa oppose resistenza, il
mogul
si spogliò completamente nudo e la inseguì.
Lucia Evans: L'attrice, precedentemente conosciuta come
Lucia Stoller, afferma che Weinstein l'ha costretta
ad fare sesso orale con lui nel 2004. Parlando con il New Yorker,
essa ha affermato di essere
rimasta traumatizzata per anni dopo l'incidente, avvenuto in una
«riunione per il casting» in un ufficio Miramax a Manhattan. La
donna fu chiamata da Weinstein a tarda notte dopo l'incidente.
Mira Sorvino: L'attrice
del film Mighty Aphrodite (1995) ha detto al New Yorker
che Weinstein cercò di massaggiarla in una camera d'albergo al
Festival Internazionale del Film di Toronto nel 1995. Weinstein poi,
nel bel mezzo della notte, andò a casa sua, ma la donna chiamò un amico
per proteggerla. Essa ha detto che aver rifiutato le avances
del mogul ha influenzato negativamente la sua carriera.
Rosanna Arquette: Anche questa attrice ha detto che la sua carriera
ha subito un impatto negativo dopo aver rifiutato Weinstein nei primi
anni '90. In un incontro in un hotel il mogul cercò di
farle metterle la mano sui suoi genitali.
Rose McGowan: L'attrice, che
debuttò nel film Scream del 1996
(prodotto da Weinstein), ha riferito di aver denunciato Weinstein
dopo essere stata aggredita nel 1997 al Sundance Film Festival.
Essa firmò un accordo di non divulgazione alla chiusura
della causa e da allora si è riferita a lui solo attraverso i
social media e in modo
indiretto. La McGowan ha riferito di essere stata abusata da un «mostro».
Ashley Judd: I film della Judd includono il
thriller del 1997 Kiss the Girls. Ella sostiene che durante le riprese di quel film, Weinstein
ha ripetutamente chiesto di guardarlo mentre si faceva la
doccia. É
stata una delle donne che ha parlato al New York Times dicendo:
«Le donne stanno parlando fra loro di Harvey da
tanto tempo. É giunta l'ora di far conoscere questa conversazione
al pubblico»4.
Emma De Caunes:
l'attrice francese ha affermato di
aver incontrato Weinstein nel 2010, quando il produttore stava
lavorando ad un film con un soggetto femminile molto forte.
Weinstein si offrì di mostrarle la sceneggiatura, e le chiese di
accompagnarlo fino alla sua stanza d'albergo, dove cominciò a farsi
una doccia. Uscì quindi nudo chiedendole di
stendersi con lui sul letto e dicendole che molte l'avevano già
fatto prima. «Ero pietrificata», ha detto la de Caunes. «Ma non
volevo mostrargli di essere pietrificata, perché sembrava eccitarsi
ancora di più vedendomi impaurita».
Lauren
O'Connor: Una ex dipendente della Weinstein Company, ha detto
ai dirigenti dell'azienda nell'autunno del 2015 che all'interno
della società c'era un ambiente tossico per le donne dopo che una
delle sue colleghe le disse che Weinstein aveva fatto pressioni per
farsi massaggiare nudo.
Ambra Battilana: Attrice e modella italiana, ha detto al
New York Times che nel
marzo del 2015 Weinstein la invitò nel suo ufficio di New York. Lì,
le chiese se il suo seno era vero prima di afferrarla mettendole le
mani sotto la gonna. La Battilana riportò l'incidente alla polizia, ma
essa non intervenne. Secondo il quotidiano, Weinstein risolse la cosa
economicamente.
\
Jessica Barth: Weinstein ha fatto pressioni sulla Barth, un'attrice, affinché lo massaggiasse nudo al
Peninsula Hotel nel 2011.
Laura Madden: Una ex dipendente, ha detto al
New York Times che Weinstein le
chiese di fargli dei massaggi nel 1991, mentre erano a Londra e
a Dublino. «Era così manipolativo», disse al
quotidiano. «Continuavo a
chiedermi: sono io il problema»? Weinstein nega le accuse.
Emily Nestor:
Riferisce il
New York Times che la Nestor fu
per un solo giorno nel 2014 una dipendente della Weinstein Company quando Weinstein si
avvicinò e le propose di migliorare la sua carriera in cambio di
rapporti sessuali.
Zelda Perkins: Assistente di Weinstein, a Londra nel 1998; all'epoca
venticinquenne, essa prese le distanze dal mogul dopo che
lei e molte altre assistenti erano
state molestate.
Elizabeth Karlsen: La produttrice di
Carol e di The Crying Game,
film che hanno ricevuto una nomination per l'Oscar, ha detto al
The
Hollywood Reporter5 che circa
trent'anni fa, un'anonima giovane
executive che aveva lavorato alla Miramax con Weinstein lo aveva
trovato nudo nella sua camera da letto. La executive era in una casa
affittata dalla Miramax al momento, per ridurre i costi generali.
Liza Campbell:
Essa ha detto al Sunday Times6 che Weinstein la
convocò
nella sua camera d'albergo a Londra prima di dirle di farsi una
doccia con lui.
Lauren Sivan:
Secondo The Huffington Post7,
l'ex giornalista della Fox ha detto che Weinstein l'ha
portata in un ristorante, bloccato le porte, ha tentato di
baciarla e si è messo poi a masturbasi
davanti a lei nel 2007.
Jessica Hynes: L'attrice britannica, meglio conosciuta per i suoi
ruoli nei film di Bridget Jones e per co-creare e co-scrivere la
sitcomSpaced, ha detto che è stata invitata ad audizione di Weinstein
quando aveva diciannove anni, in bikini. La Hynes, precedentemente
nota come Jessica Stevenson, disse che rifiutò di indossare i due
striminziti pezzi di stoffa, e di aver perso il lavoro.
Romola Garai: L'attrice britannica ha dichiarato di
essersi sentita «violata» dopo un incontro con Weinstein
nella sua camera d'albergo a Londra quando aveva diciotto anni (Weinstein
era in accappatoio). La Garai, meglio conosciuta per il suo ruolo in
Atonement, disse che era già stata scritturata per una parte, ma
le fu detto che doveva assolutamente fare un'audizione privata con
il mogul di Hollywood, perché era necessaria «la sua personale
approvazione». «Come ogni altra donna del settore, ho avuto
un'audizione con Harvey Weinstein», ha detto al The Guardian. «Sono
dovuta andare nella sua camera d'albergo al Savoy per ritrovarmelo
in accappatoio. Avevo solo diciotto anni. Mi sono sentita violata».
Un'assistente senza nome: Weinstein presumibilmente si è comportato in
modo inappropriato verso una donna impiegata come sua assistente nel
1990. Il caso è stato risolto in tribunale.
Un'altra assistente senza nome: nel 2015, Weinstein fece pressioni
su di un'altra assistente per avere un massaggio.
Una impiegata senza nome della Miramax: Ad un certo punto, nei primi
anni '90, una giovane donna ha dovuto lasciare improvvisamente la
società dopo un incontro con Weinstein. Anche questo caso è stato
risolto in tribunale.
Un'altra senza nome: una donna che non voleva essere riconosciuta
perché temeva una ritorsione di Weinstein grazie alle sue conoscenze
politiche, ha detto al
The New York Times che il produttore l'ha convocata nel suo
hotel per poi
violentarla.
Più di ottanta donne si sono fatte avanti accusando Weinstein di ogni
tipo di cattiva condotta. Alcune di queste affermazioni fanno
riferimento a fatti accaduti più di vent'anni fa. Hillary Clinton
dice di essere rimasta «allibita, scioccata e sconvolta», come se fosse
caduta dalle nuvole.
Perché, solo ora, si viene a sapere di questi fatti? Perché queste
stars si sono fatte avanti tutte nello stesso momento?
Quando Weinstein era protetto dall'élite, le attrici che cercarono di
raccontare le loro storie furono zittite, e se ciò non fosse
bastato, il denaro avrebbe coperto ogni colpa. Forse la ragione è che molte donne di alto livello hanno deciso di
denunciare Weinstein, o forse la ragione proprio non la sappiamo… In
ogni caso, Weinstein è caduto in disgrazia poiché l'élite hollywoodiana
ha smesso di proteggerlo. La parete mediatica che lo difendeva – e che
difende innumerevoli altri abusi da parte dell'élite – è caduta.
Sopra: il predatore sessuale seriale
Weinstein beato tra le donne.
Weinstein è protagonista della classica «caduta americana». Nel
giro di pochi giorni, sono piovute accuse da ogni dove, il suo
matrimonio è andato in pezzi ed è stato licenziato dalla sua
stessa compagnia.
Nonostante tutto questo, molti temono che Weinstein potrebbe fare
una mossa alla Polanski8 evitando ogni tipo di perseguimento legale. Mentre la carriera
hollywoodiana di Weinstein è finita, potrebbe ora realisticamente
godersi i suoi milioni di dollari ed evitare la prigione per il
resto della sua vita. Finora non sono state avanzate accuse penali.
Lindsay Lohan non è d'accordo
Sopra: l'attrice Lindsay Lohan e
Harvey Weinstein.
Ad andare contro corrente rispetto a questa ondata di
accuse è l'attrice, cantante e modella statunitense Lindsay Lohan.
In un video bizzarro pubblicato su Instagram, la Lohan (con il suo nuovo
strano accento) ha dichiarato:
«(Weinstein)
non mi ha mai fatto del male. Abbiamo fatto diversi film insieme.
Credo che dovrebbero finirla di accusarlo. Penso sia sbagliato».
Il video della Lohan su Instagram (cancellato dopo un'ora)
Sotto, lo stesso breve filmato su
YouTube.
Questo video sorprende perché la Lohan è uno dei casi
più evidenti di celebrità abusate dal «sistema Hollywood». Essa è
anche apparsa in fotografie (vedi sotto) che descrivevano il suo
status di donna mentalmente controllata (Beta Kitten).
Sopra: Lindsay Lohan in una
fotografia di Tyler Shields
in cui sta per essere «usata» da un
gruppo di uomini.
Il video della Lohan è stato cancellato dopo circa
un'ora. Rose McGowan, una delle accusatrici più ferventi di
Weinstein ha twittato:
«Per favore,
andateci piano con Lindsay Lohan. Essere un'attrice bambina
trasformata in sex symbol distorce il cervello in modi che non
potete neppure immaginare».
La McGowan ha ragione. Gli attori bambini vengono ripetutamente
abusati e traumatizzati per fare di loro degli schiavi
MK-ULTRA. Come è stato spiegato in un altro articolo, la
Lohan ha improvvisamente cambiato accento e modo di parlare, un
sintomo del controllo mentale basato sul trauma.
Solo la punta dell'iceberg
Anche se le accuse contro Weinstein sono spaventose e disgustose,
esse rappresentano solo la punta dell'iceberg delle sordide
azioni compiute ogni giorno dall'élite. Vogliamo parlare del
traffico di bambini? Degli abusi rituali? Degli schiavi MK-ULTRA?
Degli hitman (i sicari)? Naturalmente, divulgare queste
informazioni metterebbe a rischio i delinquenti che sono protetti
dell'élite.
Ora come ora, le accuse contro Weinstein coinvolgono soltanto
Weinstein, ed è così che vogliono mantenere l'intera vicenda. È una
demolizione controllata. L'attore James Van Der Beek ha
pubblicato alcuni tweets a sostegno delle attrici che hanno
parlato rivelando le loro esperienze.
«Ho avuto il mio sedere palpato da vecchi e potenti
uomini, mi hanno messo all'angolo con inappropriate
conversazioni sessuali quando ero molto più giovane...».
Sopra:
l'attore James Van Der Beek.
Come potete vedere, Van Der Beek non ha rivelato il nome di questi
«vecchi e potenti uomini». Perché mai? Perché sono ancora
sotto la protezione dell'élite. Weinstein era coinvolto in
qualcosa di più che in gravi assalti sessuali? Probabilmente non lo
scopriremo mai. Tuttavia, l'ultimo paragrafo dell'articolo del
New Yorker su Weinstein, ci fa sicuramente pensare:
«"Lo sta facendo sistematicamente da molto tempo", mi
disse l'ex dipendente utilizzata come talpa per un certo
periodo. Mi ha detto che spesso pensa a qualcosa che
Weinstein ha sussurrato a se stesso, dopo una delle sue
"sessioni" in ufficio: "Ci sono cose che ho
fatto che nessuno sa"»9.
8
Il regista Roman Polanski (ebreo pure lui) è stato accusato dell'abuso di una bambina
di tredci anni, ma ha evitato ogni azione legale negli Stati Uniti
fuggendo in Europa e continua ad essere venerato come regista.
9
Cfr. The New Yorker, «From Aggressive Overtures to Assault:
Harvey Weinstein's Accusers Tell Their Stories»