a cura di TheVigilantCitizen 1
Premessa
Il Baphomet è un'enigmatica figura con la testa di capro, che si ritrova in diversi esempi nella storia dell'occultismo. Dai Cavalieri Templari del Medioevo, ai massoni del XIX secolo, alle correnti moderne di occultismo, il Baphomet non ha mai smesso di creare polemiche attorno alla sua figura. Ma da dove ha origine la figura del Baphomet e, soprattutto, qual'è il vero significato di questa figura simbolica? Questo articolo esaminerà le origini del Baphomet, il suo significato esoterico e la sua incidenza nella cultura popolare.
In tutta la storia dell'occultismo occidentale, il nome del misterioso Baphomet viene spesso invocato. Nonostante sia divenuto un nome conosciuto comunemente nel XX secolo, testimonianze del Baphomet si trovano in documenti risalenti all'XI secolo. Oggi, questo simbolo è associato a qualcosa di relativo all'occultismo, alla magia rituale, alla stregoneria, al satanismo e all'esoterismo.
Il Baphomet appare spesso nella cultura popolare per identificare qualcosa di occulto. La raffigurazione più famosa del Baphomet si trova nel libro di Eliphas Levi (1811-1878) Dogme et Rituel de la Haute Magie, un libro del 1856 che è diventato uno standard di riferimento per l'occultismo moderno.
Che cosa rappresenta questa creatura? Qual'è il significato dei simboli che la circondano? Perché è così importante per l'occultismo? Per rispondere ad alcune di queste domande, dobbiamo prima guardare alle sue origini. Diamo ora un'occhiata alla storia del Baphomet e ai diversi esempi di riferimenti a questa figura nella cultura popolare.
Origini del nome
Ci sono diverse teorie circa le origini del nome «Baphomet». La spiegazione più comune sostiene che si tratterebbe di una storpiatura dal francese classico del nome di Mohammed, il profeta dell'islam (che venne latinizzato in «Maometto»). Secondo un'opinione diffusa (ma priva di prove concrete a sostegno; N.d.R.), durante le Crociate, i Cavalieri Templari, che rimasero per periodi di tempo prolungati nei Paesi del Medio Oriente, sarebbero venuti a conoscenza degli insegnamenti del misticismo arabo. Il contatto con civiltà orientali avrebbe permesso loro di riportare in Europa i principî fondamentali di quello che sarebbe in seguito divenuto l'occultismo occidentale, tra cui lo gnosticismo, l'alchimia, la Kabbalah e l'ermetismo.
L'amicizia dei Templari con i musulmani portò la Chiesa ad accusarli del culto di un idolo chiamato «Baphomet». Vi sono quindi alcuni collegamenti plausibili tra il Baphomet e Maometto. Tuttavia, ci sono altre teorie circa le origini di questo nome. Eliphas Levi, un occultista francese che ha disegnato il celebre dipinto del Baphomet, sosteneva che quesyo nome derivava da una codifica cabalistica:
Arkon Daraul (1924-1996), pseudonimo usato da Idries Shah, autore e docente di tradizione e magia sufi, sosteneva che il nome Baphomet derivava dalla parola araba Abu fihama(t), che significa «il Padre della Comprensione» 3. Il Dr. Hugh Schonfield (1901-1988), il cui lavoro sui rotoli del Mar Morto è ben noto, ha sviluppato una delle teorie più interessanti.
Schonfield, che aveva studiato un codice ebraico chiamato Atbash, che veniva utilizzata nella traduzione di alcuni dei rotoli del Mar Morto, affermò che quando si applica il codice alla parola «Baphomet», essa viene tradotta nella parola greca «sophia», che significa «Conoscenza» ed è anche sinonimo di «dea».
Possibili origini della figura
La rappresentazione moderna del Baphomet sembra trarre spunto da diverse fonti antiche, ma soprattutto dalle divinità pagane. Il Baphomet ha dei tratti in comuni a tutti gli altri dèi, tra cui quelli egizi, del Nord Europa e dell'India. Infatti, le mitologie di un gran numero di antiche civiltà parlano di una sorta di divinità cornuta.
Nella teoria jungiana, il Baphomet è una continuazione dell'archetipo del dio cornuto, un concetto di divinità che è universalmente presente nella psiche individuale. Cernunno, Pan, Hathor, il diavolo (come illustrato dal cristianesimo) e il Baphomet hanno un'origine comune? Alcuni dei loro attributi sono sorprendentemente simili.
Il Baphomet di Eliphas Levi
La raffigurazione del Baphomet di Eliphas Levi presente nel suo libro Dogmes Rituels et de la Haute Magie è divenuta la figura «ufficiale» del Baphomet. Nel 1861, l'occultista francese Eliphas Levi incluse nel suo succitato libro un disegno che sarebbe diventato la più famosa rappresentazione del Baphomet: un capro umanoide alato con un paio di seni e una torcia sulla testa tra le corna. La figura reca numerose somiglianze con le divinità sopra citate. Esso comprende anche diversi altri simboli esoterici relativi ai concetti magici incarnati dallo stesso Baphomet. Nella prefazione al suo libro, Levi dichiara:
Nella rappresentazione di Levi, il Baphomet incarna il culmine del processo alchemico, ossia l'unione di forze opposte per creare luce astrale, la base della magia e, infine, l'illuminazione. Uno sguardo da vicino ai dettagli dell'immagine rivela che ogni simbolo è inevitabilmente equilibrato con il suo opposto. Il Baphomet è un personaggio androgino in quanto è in possesso delle caratteristiche di entrambi i sessi: seni femminili e un'asta che rappresenta il fallo eretto.
Il concetto di androgenismo è di grande importanza nella filosofia occulta in quanto rappresenta il più alto livello di iniziazione alla ricerca dell'unione con Dio. Il fallo del Baphomet è in realtà il Caduceo di Hermes – un'asta intrecciata composta da due serpenti. Questo antico simbolo ha rappresentato per secoli l'ermetismo. Il Caduceo rappresenta esotericamente l'attivazione dei chakra, dalla base della spina dorsale fino alla ghiandola pineale, usando il potere del serpente (da qui i due rettili) o Luce Astrale.
Sopra: il Caduceo di Hermes.
Il caduceo come simbolo dell'attivazione dei chakra.
Il Baphomet è quindi un simbolo della Grande Opera alchemica in cui si uniscono le forze separate e contrapposte in perfetto equilibrio per generare la Luce Astrale. Questo processo alchemico è rappresentato nell'immagine di Levi dai termini «Solve et Coagula» sulle braccia del Baphomet.
Mentre concorrono ad ottenere risultati opposti, «sciogliere» (trasformare ciò che è solido in un liquido) e «coagulare» (trasformare ciò che è liquido in un solido) sono due passaggi necessari del processo alchemico che mira a trasformare la pietra in oro o, in termini esoterici, un uomo profano in un uomo illuminato.
Le due scritte sono sulle braccia che puntano in direzioni opposte, a sottolineare ancora una volta la loro natura opposta. Le mani del Baphomet formano il «segno dell'ermetismo», che è una rappresentazione visiva dell'assioma ermetico «come sopra, così sotto». Questa massima riassume l'insieme degli insegnamenti e gli obiettivi dell'ermetismo, dove il microcosmo (l'uomo) è come il macrocosmo (l'Universo).
Pertanto, la comprensione dell'uno fà capire l'altro. Questa Legge di Corrispondenza nasce dalla Tavolette di Smeraldo di Ermete Trismegisto, su cui era scritto:
Il dominio di
questa forza di vita, la Vita Astrale, è ciò che viene chiamato
magick dagli occultisti moderni.
Il Tarocco del Mago ripropone l'assioma ermetico «come in alto, così in basso».
Le mani del Baphomet puntano verso Lune opposte, che Levi chiama Chesed e Geburah, due concetti opposti ripresi dalla Kabbalah ebraica. Nel cabalistico albero della vita, Chesed è associato alla «gentilezza verso gli altri», mentre Geburah si riferisce alla «moderazione del proprio desiderio di donare la bontà agli altri, quando il destinatario di quel bene è giudicato indegno e sospetto di farne cattivo uso».
Questi due concetti sono opposti e, come ogni altra cosa nella vita, dev'essere trovato un equilibrio tra i due. La caratteristica più riconoscibile del Baphomet è, naturalmente, la testa di capro.
Questa testa mostruosa rappresenta l'animale che c'è nell'uomo e la sua natura peccaminosa, le sue tendenze egoistiche e i suoi bassi istinti. In contrasto con la natura spirituale dell'uomo (simboleggiata dalla «luce divina» sulla sua testa), questo lato animale è visto a prescindere come una parte necessaria alla natura dualistica dell'uomo, dove l'animale e lo spirituale devono unirsi in armonia.
É possibile inoltre sostenere che l'aspetto grottesco complessivo del Baphomet possa servire ad allontanare e a respingere i profani che non sono iniziati al significato esoterico del simbolo.
Nelle Società Segrete
Sebbene la raffigurazione di Levi del 1861 sia la più famosa del Baphomet, il nome di questo idolo stava già circolando da oltre mille anni, nelle Società Segrete e nei circoli occulti. La prima menzione registrata del Baphomet come parte di un rituale occulto apparve durante l'era dei Cavalieri Templari.
I Cavalieri Templari
Viene ampiamente riconosciuto dai ricercatori occulti che la figura del Baphomet fu di grande importanza nei rituali dei Cavalieri Templari. La prima occorrenza del nome Baphomet è apparsa in una lettera del 1098 del crociato Anselmo de Ribemont in cui si afferma:
Durante i processi ai Templari del 1307, dove vennero torturati i Templari e interrogati su richiesta del re Filippo IV di Francia (1268-1314), il nome del Baphomet venne menzionato più volte. Mentre alcuni Templari negarono l'esistenza del Baphomet, altri lo descrissero come un gatto, o come una testa con tre facce.
Mentre i libri finalizzati al consumo di massa spesso negano qualsiasi legame tra i Cavalieri Templari e il Baphomet, sostenendo che esso fosse un'invenzione della Chiesa per demonizzarli, quasi tutti gli autori studiosi di occultismo (che scrissero cioè libri destinati agli iniziati) riconoscono tale collegamento.
L'idolo viene spesso definito come «il Baphomet dei Templari».
La Massoneria
Poco dopo l'uscita dell'illustrazione di Levi, lo scrittore e giornalista francese Léo Taxil (1854-1907) pubblicò una serie di opuscoli e di libri che denunciavano la Massoneria, accusando le Logge di adorare il diavolo. Al centro delle sue accuse vi era il Baphomet, che venne descritto come l'oggetto di culto del massone.
Nel 1897, dopo aver causato molto scalpore a causa delle sue rivelazioni sulla Massoneria francese, Léo Taxil convocò una conferenza-stampa dove annunciò che molte delle sue rivelazioni erano delle invenzioni 10. Da allora, questa serie di eventi venne soprannominata la «bufala di Léo Taxil». Tuttavia, alcuni sostengono che vi siano forti probabilità che Taxil fosse stato costretto a confessare al fine di sedare la polemica che aveva coinvolto la Massoneria. Qualunque sia il caso, il collegamento più probabile tra la Massoneria e il Baphomet è presente nel simbolismo, in cui l'idolo diventa un'allegoria profonda di concetti esoterici.
L'autore massonico Albert Pike (1809-1891) sostiene che, nella Massoneria, il Baphomet non è un oggetto di culto, ma un simbolo, il cui vero significato è rivelato solo agli iniziati di alto Grado.
Aleister Crowley
L'occultista Aleister Crowley (1875-1947) nacque circa sei mesi dopo la morte di Eliphas Levi, e credeva di esserne la reincarnazione. Anche per questo, Crowley era conosciuto all'interno dell'Ordo Templi Orientis (O.T.O.) - la Società Segreta che rese famosa - come «Baphomet».
Sopra: Una fotografia autografa di Crowley in cui si firma «Baphomet».
Ecco la spiegazione di Crowley dell'etimologia del nome «Baphomet», tratto dal suo libro del 1929 The Confessions of Aleister Crowley:
Il Baphomet è una figura importante all'interno di Thélema, il sistema mistico che Crowley fondò all'inizio del XX secolo. In una delle sue opere più importanti, Magick (1929), Crowley descrive il Baphomet come un androgino divino:
L'Ecclesia Gnostica Catholica, il braccio ecclesiastico dell'Ordo Templi Orientis, recita nel corso della sua Messa Gnostica: «E io credo nel Serpente e nel Leone, Mistero del Mistero, nel Suo nome "Baphomet"» 14. Il Baphomet è considerato come l'unione di Caos e Babilonia, l'energia femminile e quella maschile, il fallo e l'utero.
La Church of Satan
Anche se non è tecnicamente una società segreta, la Church of Satan di Anton Szandor LaVey (1930-1997) rimane un Ordine occulto molto influente. Fondata nel 1966, l'organizzazione ha adottato il "Sigillo di Baphomet" come insignium ufficiale.
Il Sigillo di Baphomet fu fortemente ispirato da questa illustrazione estratta da La Clef de la Magie Noire («La chiave della magia nera»), un'opera del 1897 scritta dall'occultista Stanislas de Guaita (1861-1897).
Secondo Anton Lavey, i Templari adoravano il Baphomet come simbolo di Satana. Il Baphomet è presente in maniera prominente durante i rituali della Church of Satan, e come simbolo è posto sopra l'altare rituale. In The Satanic Bible, Lavey descrive con queste parole il simbolo del Baphomet:
Il Baphomet nella cultura popolare
Soprattutto a causa dell'influenza di Aleister Crowley e Anton Lavey nella cultura popolare, i riferimenti al Baphomet la permeano sempre più. In alcuni casi, come in quelli dei gruppi heavy metal, i riferimenti sono piuttosto chiari ed inequivocabili: queste band non nascondono in alcun modo le influenze di queste scuole di occultismo sul loro immaginario. Ecco alcuni esempi:
Sopra: Marilyn Manson indossa una t-shirt con il Baphomet.
Sopra: il Baphometh appare anche sulla cover di Üdü Wüdü (1976), del gruppo progressive rock francese Magma.
Nell'intrattenimento commerciale («corporativo»), i riferimenti al Baphomet sono molto più vaghi e nascosti. Rivolti ad un pubblico più giovane, tali riferimenti ci sono, ma, probabilmente, non vengono riconosciuti e compresi consapevolmente dalla maggior parte del pubblico. Ecco alcuni esempi.
In un fotomontaggio Lady Gaga assume la posa del Baphomet.
Sopra: la cantante Poppy (Moriah Rose Pereira) nel video del brano Lowlife (2016) assume la posa del Baphomet.
Sopra: il Baphomet nel video Blood and Rockets, dei The Claypool Lennon Delirium (di cui fa parte Sean Lennon, figlio di John Lennon e Yoko Ono).
Uno screen-shoot dal popolare videogioco online Ragnarök.
Copertina dell'album Baphomet (KarenT 2011), di Kiichi.
Riferimenti, ancora più oscuri, potranno essere trovati da coloro che hanno «occhi per guardare» (e non semplicemente per vedere).
In conclusione
Il Baphomet è una creazione composita simbolica della realizzazione alchemica attraverso l'unione di forze opposte. Gli occultisti credono che, attraverso la padronanza della forza vitale, l'iniziato sia in grado di produrre l'illuminazione magica e spirituale. La rappresentazione di Eliphas Levi del Baphomet include diversi simboli che alludono all'innalzamento della kundalini – l'energia del Serpente – che conduce verso l'attivazione della ghiandola pineale, conosciuta anche come il «Terzo Occhio».
Così, da un punto di vista esoterico, il Baphomet rappresenta questo processo occulto. Tuttavia, nel corso del tempo, il simbolo è andato via via rappresentando molto di più del suo significato esoterico. Attraverso polemiche, il Baphomet è diventato nell'occultism, a seconda del punto di vista, una rappresentazione di tutto ciò che è buono o di tutto ciò che è malefico. É, infatti, l'ultimo «capro espiatorio», il volto della stregoneria, della magia nera e del satanismo.
Il fatto che questo simbolo sia piuttosto mostruoso e grottesco ha probabilmente contribuito ad innalzare ulteriormente il simbolo al suo attuale livello di infamia; nessun simbolo ha mai urtato così tanto le religioni e attirato attorno a sé coloro che si ribellano ad esse. L'immagine del Baphomet viene attualmente utilizzata come simbolo per qualunque cosa riguardi l'occultismo e il ritualismo.
Sopra: il Terzo Occhio degli occultisti.
Nei mass media di proprietà delle multinazionali, che hanno stretti legami con le Società Segrete, la figura del Baphomet appare nei posti più strani, spesso davanti ad un pubblico troppo giovane per capire il riferimento occulto. Forse che il Baphomet viene usato nella cultura pop come simbolo del potere delle élite occulte sulle masse ignoranti? Dopo secoli di miti, di bufale, di propaganda e di disinformazione da entrambi i lati dello spettro, possiamo veramente rispondere alla domanda originale poste da questo articolo: «Chi è il Baphomet»? É un simbolo di Satana o di illuminazione spirituale? É un simbolo del bene e del male?
La risposta si trova all'interno dello stesso simbolo: esso è, nell'ottica dualista di un certo satanismo, entrambe le cose. Nella mitologia egizia, Toth Hermes era una potenza mediatrice tra il bene e il male, assicurandosi che nessuno dei due avesse una vittoria decisiva sull'altro. Il Baphomet rappresenta il compimento di questo compito cosmico su scala molto piccola, all'interno di sé stessi. Una volta che l'equilibrio perfetto viene raggiunto a livello personale, l'iniziato all'occultismo può puntare una mano verso il cielo e una mano verso la terra, e pronunciare questo assioma ermetico che si riverbera attraverso i millenni: «Come in alto, così in basso».
Note
1 Articolo reperibile alla pagina web http://vigilantcitizen.com/hidden-knowledge/whoisbaphomet/ Traduzione dall'originale inglese a cura di Neovitruvian reperibile alla pagina web http://www.neovitruvian.it/2011/07/08/chi-e-baphomet/ 2 Cfr. E. Levi, Dogmes et Rituel de la Haute Magie («Dogma e rituale dell'Alta Magia). 3 Cfr. A. Daraul, A History of Secret Societies («Una storia delle Società Segrete»). 4 Cfr. E. Levi, op. cit. 5 Cfr. A. Pike, Morals and Dogma («Morali e dogma»). 6 Ermete Trismegisto è un personaggio leggendario dell'età ellenistica, venerato come maestro di sapienza e ritenuto l'autore del Corpus hermeticum. A lui è attribuita la fondazione di quella corrente filosofica nota come ermetismo. 7 Cfr. M. P. Hall, The Secret Teachings of All Ages («Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche»). 8 Cfr. M. Barber-K. Bate, Letters from the East: Crusaders, Pilgrims and Settlers in the 12th-13th Centuries («Lettere dall'Oriente: crociati, pellegrini e coloni nei secoli XII e XIII»). 9 Cfr. E. Levi, op. cit. 10 Cfr. The Confessions of Léo Taxil («Le confessioni di Léo Taxil»), del 25 aprile 1897. 11 Cfr. A. Pike, op. cit. 12 Cfr. A. Crowley, The Confessions of Aleister Crowley («Le confessioni di Aleister Crowley»). 13 Cfr. A. Crowley, Magick in Theory and Practice («La magia nella teoria e nella pratica»), Liber ABA, Libro IV. 14 Cfr. H.-T. Apiron, The Invisible Basilica: The Creed of the Gnostic Catholic Church: An Examination («La basilica invisibile: il credo della chiesa gnostica cattolica: un esame»). 15 Cfr. A. S. LaVey, The Satanic Bible («La bibbia satanica»), Avon Book 1969.
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