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Questo
articolo
1,
trovato in rete, fornisce alcune nozioni interessanti circa
l'uso della tavola Ouija, un argomento sul quale
esiste poco materiale informativo. Tuttavia, data la matrice
a tratti razionalista e a tratti scientista, la sua
pubblicazione in questo sito non significa necessariamente
che ne condividiamo tutte le conclusioni. |
Per certe persone inesperte o
influenzabili, spalancare le porte del paranormale è un atto che
potrebbe condurre a gravi squilibri, in certi casi molto pericolosi.
La pratica dello spiritismo, sia con l'ausilio delle tavole Ouija
o di tecniche come la scrittura automatica, è realmente senza
pericolo? Numerose cadute, che talvolta conducono anche all'omicidio
satanico, attestano il fatto che non si possono impunemente superare
le soglie dell'occulto.
Il
caso di David Mac Callum
Alcuni giorni prima della festa di Natale 1995, nel quartiere di
Mayfair, a Londra,
David Mac Callum avvicinò due studenti quindicenni e propose
loro di andare a casa sua ad ascoltare musica heavy metal e a
visionare alcuni video «super rari». I due adolescenti,
Michael
Earridge e Stephen Cullan, erano fans
accaniti di questo genere musicale; benché proveniente da uno
sconosciuto, essi accettarono l'invito e seguirono questo nuovo
amico, più vecchio di loro di alcuni anni. Nell'appartamento di Mac
Callum, i due invitati attraversano un soggiorno in cui
regnava il disordine e la sporcizia: sembrava che David vivesse in
mezzo ad un caos indescrivibile, tra montagne di dischi degli
Iron Maiden e dei
Metallica, mescolate a pile di libri, tutti dedicati a
Charles Manson, il serial-killer illuminato, mandante
dell'omicidio dell'attrice
Sharon Tate (1943-1969). Sorpresa: al centro del locale
immerso nella penombra, c'era una specie di altare addobbato di nero
e illuminato ad ogni estremità da ceri accesi. Ai suoi invitati un
po' sconcertati, Mac Callum spiegò con tono pacifico: «Questo
altare è consacrato a Satana. Il mio amico Dennis e io stesso
prestiamo al diavolo un vero e proprio culto. É lui che ci permette
di comunicare con i defunti, tramite la tavola Ouija». Puntò con
il dito, sorridente, la tavola Ouija disposta ai piedi
dell'altare e propose: «Prima di ascoltare un po' di musica,
volete partecipare ad una seduta? Vi inizierò mentre aspettiamo
Dennis». Incuriositi, Michael e Stephen accettano. Appena
arrivato Dennis, i quattro giovani presero posto, seduti sul
pavimento, attorno alla tavola Ouija e, secondo l'uso,
ciascuno pose una mano sul triangolo mobile collocato al centro
della tavola. Quasi subito, la voce stranamente rauca di Mac Callum,
ruppe il silenzio: «Satana, so che sei tra noi. Impartiscici i
tuoi ordini! Detta la tua volontà! Satana, cosa vuoi che
faccia»? La risposta giunse al solo Mac Callum. Si alzò
bruscamente, afferrò il giovane Michael e lo gettò sul letto
dove lo immobilizzò.
Poi un coltello da combattimento spuntò nella
sua mano: con rara ferocia, egli pugnalò la sua vittima. La lunga
lama affilata si abbatté undici volte sul viso e sul corpo del
povero ragazzo. Dennis, che nel frattempo teneva fermo Stephen, che
urlava per la paura, gridò infine a Mac Callum: «Basta, David,
fermati! È morto»! Con un sussulto, Stephen riuscì a liberarsi e
fuggì a gambe levate. Rimasti
soli, David e Dennis avvolsero il
cadavere di Michael in un lenzuolo e in una coperta. Decisero di
trasportarlo nel bagagliaio della loro automobile e si sbarazzarono
del corpo gettandolo in una discarica pubblica, situata tra due
blocchi di palazzi alla periferia Sud-Ovest di Londra. Fermati poco
dopo su indicazioni fornite dal superstite del delitto, si
scoprì che i due adoratori di Satana, e in particolarmente Mac
Callum, erano già stati oggetto di una doppia indagine psichiatrica
e poliziesca. Secondo i rapporti disponibili, il macabro e l'occulto
tormentavano in modo ossessivo lo spirito malato di Mac Callum,
assuefatto all'heavy metal e al richiamo del sangue, alla
morte e ai rituali satanici. Sulla sua televisione, Mac Callum aveva
scarabocchiato alcune parole estratte dai testi degli
Iron Maiden, come ad
esempio «Assassino diabolico» e «omicidi 666». Al
momento di comparire davanti alla Corte durante il processo, a
fianco dell'amico Dennis, David spiegò che le voci trasmesse dalla
tavola Ouija lo avevano spinto in modo irresistibile a
commettere quel crimine. I giudici, considerandolo più come un
«massacratore» demente che come un banale omicida, lo fecero
rinchiudere a vita nella prigione di Broadmoor, nel braccio di
massima sicurezza riservata ai pazzi criminali. Essi condannarono il
suo complice a dieci anni di reclusione in una struttura
psichiatrica. Della nefandezza di questo orribile delitto emerge una
domanda: l'uso sfrenato della tavola Ouija da parte di Mac
Callum può avere esercitato un'influenza determinante nella condotta
criminale di questo ragazzo di vent'anni? La risposta risiede in un
esame attento dell'ambiente naturale della tavola Ouija, che
i suoi inventori pretendono essere solamente un gioco di società...
che, in realtà, potrebbe essere realmente un fenomeno sociale!
Un gioco di società?
La tavola Ouija trae il suo
nome dalla congiunzione della parola francese oui («sì») e
del suo omologo tedesco ja: si pensa che questo «gioco»
fornisca ai suoi utenti delle risposte che proverrebbero
direttamente dagli spiriti dei defunti. Infatti, su questa tavola
rettangolare in legno verniciato, sono iscritte, in forma di
semicerchio e su due linee, le ventisei lettere dell'alfabeto e, al
centro, viene posto un triangolo mobile che poggia su delle
rotelline o sul feltro. Questo triangolo è teoricamente un
«indicatore di messaggio», un «puntatore» che si muove
spontaneamente o su ordine delle anime dei morti. Alle domande poste
dai partecipanti che hanno posto le loro dita sul puntatore,
quest'ultimo risponde spostandosi, formando, lettera dopo lettera,
intere parole.
Esso può fermarsi più semplicemente anche sul «sì» o
sul «no» quando il giocatore attende una risposta affermativa o
negativa alla sua domanda. A dire il vero, la tavola Ouija è
solamente una delle molteplici tecniche usate per comunicare con le
anime dei defunti. É noto che, per contattare i loro antenati, gli
antichi egizi si servivano di un metodo particolare: sospeso ad un
filo al di sotto di un vassoio decorato con simboli, c'era un anello
che formulava i messaggi del defunto. Allan Kardec
(1804-1869), l'apostolo dello spiritismo, utilizzava come medium
certe tecniche rudimentali molto simili, e in particolare quella del
corbeille-toupie («cestino-trottola»). Considerato come un
semplice gioco di società quando fu inventato dai fratelli
William (1870-1927) e Isaac Fuld (1820-1909), a
Baltimora, negli Stati Uniti, nel 1898, la tavola Ouija
assunse un'altra dimensione in occasione delle due guerre mondiali.
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Allan Kardec |
William Fuld |
Isaac Fuld |
Poiché le vedove di guerra speravano disperatamente di poter
comunicare con i loro mariti morti in combattimento, la richiesta di
tavole Ouija esplose a tal punto che i fratelli Fuld
riuscirono a malapena a soddisfarla. In seguito, nel 1996, il
fabbricante di giochi americano Parker Brothers acquistò
presso i discendenti dei Fuld i diritti di produzione della tavola
Ouija. Felice ispirazione: si stima che ad oggi, 25.000.000 di
cofanetti siono stati venduti in tutta l'America e in Europa.
Lo spirito e la materia
A dispetto di un innegabile successo
commerciale, la tavola Ouija si iscrive nella categoria dei
fenomeni preternaturali soggetti a forte rischio. Per molti
scettici, sarebbero gli spasmi involontari dei muscoli dei giocatori
a provocare lo spostamento del «puntatore» sul vassoio della tavola
Ouija. Tuttavia, secondo l'opinione di numerosi ricercatori e
sperimentatori di questo strumento medianico, è improbabile che tali
movimenti bastino a muovere il «puntatore» in modo significativo e a
portarlo a formulare, per mezzo dell'alfabeto raffigurato sul
riquadro, frasi coerenti. Da un punto di vista scientifico, è più
verosimile che i sedicenti messaggi provengano semplicemente dal
subconscio dei presenti. Comunque sia, se si considera il numero di
casi in cui l'utilizzo delle tavole Ouija ha perturbato o
traumatizzato i giocatori, il fenomeno va ben al di là di semplici
spasmi...
Una porta aperta sull'inferno?
La tavola Ouija è un semplice
gioco di società? Per certi studiosi, si tratterebbe invece di uno
strumento pericoloso, specialmente quando cade in cattive mani.
David Farrant, direttore della British
Psychic & Occult Society, considera la tavola Ouija
come una porta aperta su certe forze temibili e malefiche.
«Se penetrate delle entità, delle forze occulte tramite la tavola
Ouija ignorando ciò che fate, esse possono
diventare una realtà
vivente e farvi prigionieri, cosa che fanno con chiunque tenti di
contattarle», precisa Farrant. Egli possiede una brulicante
raccolta di ritagli di giornale e di servizi che riportano le
conseguenze spiacevoli accadute a persone che hanno fatto ricorso
alla tavola Ouija. Farrant ha studiato questo strumento per
tutta la sua vita professionale, e le sue osservazioni si sono
spesso imbattute in casi di morte. Così, nel 1933, Mattie Turley,
una ragazza di quindici anni, uccise suo padre sparandogli con una
pistola: gli spiriti le avevano intimato l'ordine di ammazzare il
genitore nel corso di una seduta con la tavola Ouija,
praticata in compagnia della madre Dorothy. Mattie era convinta che
il suo gesto avrebbe permesso a sua madre di liberarsi
dall'ascendente di suo padre e di sposare un misterioso cowboy.
Più recentemente, il quindicenne Colin Roberts, è stato
ritrovato impiccato ad un albero nei giardini di una chiesa di
Belfast, in Irlanda. Prima di darsi la morte, il giovane aveva
confidato ai suoi amici di aver concluso un patto col diavolo
tramite la tavola Ouija, cui ricorreva assiduamente. Questi
esempi drammatici dimostrano forse che la tavola Ouija può
aprire le porte ad entità negative e permette loro di accedere al
mondo dei vivi? La risposta può variare. Nel caso di Mattie Turlay,
la spiegazione del suo gesto omicida è più terra a terra. Fu
probabilmente sua madre a muovere il «puntatore» sul riquadro,
dettando alla figlia l'ordine di uccidere il padre per convolare a
nuove nozze con il suo amante! In compenso, il suicidio del giovane
Colin Roberts resta ancora
inspiegabile. Com'è possibile che un
adolescente stimato da tutti come intelligente, realista, per nulla
schizofrenico o affetto da disturbi mentali, possa essere giunto ad
utilizzare la tavola Ouija per comunicare con il diavolo in
persona? Psicologo ed esperto in esorcismi, il vescovo anglicano
Dominic Walker racconta di aver trattato più di mille persone la
cui esistenza era stata gravemente turbata da un tentativo di
incursione nel paranormale. «Ma - ha confidato ad un
giornalista - non credo che la pratica della tavola Ouija
permetta di comunicare con gli spiriti; penso piuttosto che essa
eserciti un'influenza concreta, materiale, sul nostro spirito, ed è
questo particolare impatto che presenta un reale pericolo».
L'opinione di Dominic Walker concorda in un certo qual modo con
quella di numerosi psicologi e psichiatri, i quali ritengono che
un'intrusione nell'occulto possa nuocere solamente a persone già
potenzialmente instabili da un punto di vista mentale. Dopo aver
seguito per molto tempo da vicino le vittime del paranormale,
l'avvocato Gordon Wrigh ha scritto: «Ho discusso a lungo
con numerosi adulti e bambini che hanno tentato di suicidarsi o si
sono mutilati. A sentir loro, questo comportamento non aveva nulla
di impulsivo, ma procedeva piuttosto da una lunga e ossessiva
attrazione verso il passaggio all'atto, un'attrazione quasi
magnetica. E questo slancio così potente era spesso legato all'occulto».
Nello stesso ordine di idee, lo scrittore e ricercatore
Andrew
Boyd è incerto sul potere soprannaturale della tavola Ouija.
Al termine di una delle più vaste inchieste mai fatte sul ruolo
dell'occulto nella società, egli è giunto a questa conclusione:
«Le persone che si avventurano nell'occulto ignorano tutto ciò che
esso comporta di indefinibile, di confuso, delle false concezioni
della realtà. A quel punto, esse possono perdersi in una zona
d'ombra sovrannaturale popolata di miti, di magia e di morbosità.
Private dello scibile, dotate di tanta incoscienza, esse lavorano
attivamente ad erodersi, a distruggere il loro equilibrio e il loro
benessere psicologico».
Sul filo del rasoio
Nell'insieme, si può ragionevolmente affermare che i cittadini meno
stabili sono psichicamente quelli in l'incursione nell'occulto turba
di più. Psicologo all'Università di Glasgow, il Dr. Geoffrey
Scobie riassume così il problema: «Le persone particolarmente
impressionabili - circa il 10% della popolazione - si mettono esse
stesse in situazioni di pericolo puntando sui loro supposti poteri
psicologici. E le persone che sono già psicologicamente sul filo del
rasoio sono vittime virtuali, predestinate. Per quel tipo di
persone, la tavola Ouija diventa una vera droga. Più che attratti,
essi sono totalmente intossicati». Effettivamente, per molte
persone, l'ossessione per il paranormale, per il soprannaturale o
per l'occulto si situa ben al di là dell'interesse per un gioco come
la tavola Ouija. In verità, questa ossessione è diventata una
ragione e un modo di vivere, una vera religione.
Un adolescente
di McAllen, nel Texas, è stato accusato di aver accoltellato
il 29 febbraio 2012 il suo migliore amico di appena
quattordici anni. Egli sostiene che l'impulso gli è venuto
da una tavola Ouija che gli ha ordinato di effettuare
l'attacco. Il tentato omicidio è avvenuto in una zona
boscosa alle spalle di una scuola superiore in Weslaco, una
cittadina lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico,
nell'estremo Sud del Texas. La vittima è stata ricoverata in
terapia intensiva per tre giorni per una grave lacerazione
dell'intestino. Il presunto aggressore, il cui nome non è
stato reso pubblico, non ha una storia di problemi mentali o
di comportamento criminale. «Io non sto cercando scuse
per il ragazzo, ma penso che a volte è più difficile per
loro separare la realtà dalla finzione», ha continuato
il portavoce della polizia. «Tutto questo è bizzarro».
La polizia ha bollato il caso come «leggermente
inquietante», e ha confermato che gli investigatori
ritengono plausibile che il ragazzo che utilizzava spesso la
tavola Ouija, l'abbia usata come scusa per
razionalizzare l'attacco. «Ha creduto veramente che ciò
che la tavola Ouija gli ha consigliato, che l'amico fosse la
causa dei suoi problemi. É la parte più incredibile della
vicenda» 2.
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Note
1
Traduzione dall'originale francese Le Ouija, a cura di
Paolo Baroni. Scritto
reperibile alla pagina web
http://franckom38.skyrock.com/16.html
2
Cfr. «Teen claims Ouija board told him to stab friend» («Un
adolescente afferma che la tavola Ouija gli ha detto di accoltellare
un amico»), in Toronto Sun, del 17 marzo 2012.