a cura di The VigilantCitizen 1
Premessa
Con la sua storia memorabile e il suo cast di personaggi pittoreschi, Il Mago di Oz è divenuto rapidamente un classico della letteratura americana. Più di cento anni dopo l'uscita di questo libro, i bambini di tutto il mondo sono ancora incantati dalle meraviglie del mondo di Oz. Pochi, tuttavia, sanno che, sotto la sua ingannevole semplicità, la storia de Il Mago di Oz nasconde profonde verità esoteriche ispirate alla Teosofia. Vedremo ora il significato occulto de Il Mago di Oz e il background culturale del suo autore. Anche se Il Mago di Oz è percepito come una fiaba innocente per bambini, è quasi impossibile non attribuire un significato simbolico per quanto riguarda la ricerca di Dorothy.
Come in tutte le grandi storie, i personaggi e i simboli possono essere percepiti con una seconda chiave interpretativa che può variare a seconda della percezione del lettore. Molte analisi sono apparse nel corso degli anni che descrivono la storia come un «manifesto ateo», mentre altri lo vedevano come una promozione del populismo. Ma è solo attraverso la comprensione del background filosofico dell'autore e delle sue credenze che il vero significato del racconto può essere compreso. Lyman Frank Baum (1856-1919), l'autore de Il Mago di Oz, è stato membro della Società Teosofica, che è un'organizzazione basata sulla ricerca occulta e sullo studio comparato delle religioni. Baum aveva una profonda comprensione della Teosofia e, consapevolmente o meno, quando ha scritto Il Mago di Oz ha creato un'allegoria degli insegnamenti teosofici.
l Che cos'è la Teosofia?
La Società Teosofica è un'organizzazione occulta, basata principalmente sugli insegnamenti di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), che cerca di estrarre le radici comuni di tutte le religioni per formare una dottrina universale.
I tre obiettivi di questa religione, come stabilito dalla Blavatsky, da William Quan Judge (1851-1896) e da Henry Steel Olcott (1832-1907), ossia dai fondatori, sono i seguenti:
I principî fondamentali della Teosofia sono accuratamente descritti nelle opere della Blavatsky: l'Iside Svelata (1877) e La Dottrina Segreta (1888). Al centro degli insegnamenti teosofici ci sono gli stessi principî che si trovano in molte altre scuole occulte: la convinzione della presenza di una «scintilla divina» all'interno di ogni persona (gnosticismo) che, con la disciplina e la formazione adeguata, può portare a un'illuminazione spirituale e a uno stato di virtuale autodeificazione. Un altro principio importante che si trova nella Teosofia è la reincarnazione. Si crede che l'anima umana, come tutte le altre cose nell'Universo, passi attraverso sette stadi di sviluppo.
L'obiettivo finale è ovviamente quello di tornare allo stato di divinità da cui siamo emersi. Gli stessi principî (con sottili variazioni) si possono trovare in altri ordini quali i Rosacroce, la Massoneria e altri culti mistici.
Lyman Frank Baum, un noto teosofista
Prima di scrivere Il Mago di Oz, Baum cambiò molti lavori. Uno di essi fu il redattore presso l'Aberdeen Saturday Pioneer. Nel 1890, Baum scrisse una serie di articoli che introdussero i suoi lettori alla Teosofia. In essi possiamo inoltre trovare le sue opinioni su Buddha, Maometto, Confucio e Cristo. A quel tempo, Baum non era ancora membro della Società Teosofica, ma mostrava una comprensione «innata» delle teorie di questa sètta. Ecco un estratto delle sue Meditazioni:
In un altro dei suoi libri, Baum discute sull'uso del simbolismo mistico nei romanzi, qualcosa che avrebbe messo in pratica dieci anni più tardi con Il Mago di Oz:
Alla fine di questo articolo, Baum insiste sull'occultismo nella letteratura:
Due anni dopo aver scritto questi articoli, Lyman Frank Baum e la moglie Maud Gage (1861-1953) aderirono alla Società Teosofica di Chicago. Gli archivi della Società Teosofica di Pasadena, in California, registrarono la loro iscrizione il 4 settembre 1892. Nel 1890, Il Mago di Oz venne pubblicato. Alla domanda su cosa avesse ispirato Baum nella stesura della storia, egli rispose:
Il mago di Oz è molto apprezzato all'interno della Società Teosofica. Nel 1986, la rivista American Teosophist ha riconosciuto Baum come un «teosofo notevole», che ben rappresenta la filosofia dell'organizzazione.
Ma allora qual'è il significato esoterico di questa favola per bambini, frutto di un'«ispirazione divina» di Baum?
Il significato occulto de Il Mago di Oz
Se non hai mai letto o guardato Il
mago di Oz ci sarà bisogno di rinfrescare la memoria; ecco qui
un breve riassunto:
Detto questo, tutta la storia de Il Mago di Oz è un racconto allegorico del cammino dell'anima verso l'illuminazione (la Yellow Brick Road). Nel buddismo (che ha una parte importante degli insegnamenti teosofici), lo stesso concetto viene indicato come il «Sentiero d'oro». La storia inizia con Dorothy Gale che vive nel Kansas, a simboleggiare il mondo materiale, il piano fisico, dove ognuno di noi inizia il proprio cammino spirituale. Dorothy sente il bisogno di «andare oltre l'Arcobaleno», per raggiungere il regno etereo e seguire il percorso dell'illuminazione. Essa ha fondamentalmente «superato il Nadir», dimostrando la voglia di cercare una verità più elevata.
Dorothy viene poi portata a Oz da un ciclone gigante, che rappresenta il ciclo del karma, il ciclo di errori e di lezioni apprese. Esso rappresenta anche la credenza nella reincarnazione teosofica: il ciclo delle nascite e delle morti fisiche che hanno lo scopo di preparare l'anima ad essere divina. É anche interessante notare che la Yellow Brick Road di Oz inizia come una spirale in espansione verso l'esterno. Nel simbolismo occulto, questa spirale rappresenta il sé in continua evoluzione, l'anima che ascende dalla materia al mondo dello spirito.
Ecco una breve spiegazione sulla Spirale come simbolo occulto:
Prima di intraprendere il suo viaggio, a Dorothy vengono date le «scarpe d'argento», che rappresentano il «cordone d'argento» delle scuole misteriche 7. Nelle scuole occulte, il cordone d'argento è considerato il legame tra il nostro io materiale e la nostra identità spirituale.
Durante il suo viaggio lungo la strada di mattoni gialli, Dorothy incontra lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Codardo che sono, rispettivamente, alla ricerca di un cervello, di un cuore e del coraggio. Questi strani personaggi incarnano le qualità necessarie per gli iniziati al fine di completare la loro ricerca per l'illuminazione. Baum è stato probabilmente ispirato da queste parole di Madame Blavatsky:
Dopo aver superato molti ostacoli, il gruppo raggiunge finalmente la Città di Smeraldo, al fine di soddisfare le richieste del Mago.
Il Mago
Circondato da artifici ed effetti speciali, il Mago si presenta come crudele, rozzo e imprudente. Il Mago è in realtà una controfigura che rappresenta il Dio personale dei cristiani e degli ebrei, la figura opprimente usata dalle religioni tradizionali per mantenere le masse nelle tenebre spirituali: Geova o Yahwéh Si viene poi a scoprire che il mago è un impostore e un ciarlatano, che spaventa le persone. Sicuramente non avrebbe potuto aiutare i protagonisti nella missione. Se si legge la letteratura delle scuole misteriche questo punto di vista nei confronti del cristianesimo viene costantemente espresso.
Detto e fatto tutto, il cervello, il cuore e il coraggio necessari per completare i vari obiettivi, di Dorothy, dello Spaventapasseri, di Tinman e del Leone vengono trovati proprio all'interno dei nostri protagonisti. Le scuole misteriche hanno sempre insegnato ai loro studenti che va fatto affidamento su sé stessi per ottenere la salvezza. Per tutta la storia il cane di Dorothy, Toto, rappresenta la sua «voce interiore», il suo intuito. Ecco una descrizione di Totò tratta dal sito web della Società Teosofica:
Come già detto, il falso mago invita Dorothy nella sua mongolfiera per farla tornare nel Kansas, la sua destinazione finale. Tuttavia, la ragazza segue Toto (il suo intuito) e scende dal pallone aerostatico, che rappresenta le vuote promesse delle religioni organizzate. Questo la porta verso la sua rivelazione finale e, con l'aiuto della Strega Buona del Nord (la sua guida divina), capisce finalmente: tutto ciò che si desidera si può trovare comodamente nel proprio cortile di casa. Al fine di ottenere l'illuminazione, Dorothy deve sconfiggere le streghe cattive d'Oriente e d'Occidente che stavano formando un asse orizzontale malvagio: il mondo materiale. Essa è stata saggia ad ascoltare i consigli delle streghe benigne del Nord e del Sud, ossia l'asse verticale: la dimensione spirituale.
Alla fine della storia, Dorothy si risveglia nel Kansas: essa ha saputo unire correttamente la realtà materiale a quella spirituale. Ora è di nuovo contenta e, nonostante la sua famiglia non creda veramente ai dettagli della sua ricerca (gli ignoranti profani), può finalmente dire: «Non c'è nessun posto come casa».
Il Mago di Oz utilizzato nella programmazione Monarch
Quasi tutta la documentazione relativa al progetto MK Ultra sottolinea l'importanza de Il Mago di Oz. Nel 1940, la storia venne scelta, come riferito dai membri della comunità d'intelligence degli Stati Uniti, per fornire una base tematica per il loro programma di controllo mentale basato sul trauma. Il film venne modificato e al fine di utilizzarlo come strumento per rafforzare la programmazione nelle vittime. Ecco alcuni esempi tratti da Total Mind Control Slave di Fritz Springmeier:
Somewhere Over the Rainbow è probabilmente la canzone più dissociativa mai scritta ed è spesso usata come colonna sonora dei film nei momenti violenti o di forte trauma (guardatevi Face-Off). Lo strano effetto prodotto, dove la violenza non sembra più reale, è esattamente come funziona la dissociazione nelle vittime del controllo mentale. Potremo anche ipotizzare che la scena in cui Dorothy si addormenta in un campo di papaveri è un riferimento all'utilizzo di eroina per rilassare e manipolare le vittime del controllo mentale. Considerate anche la neve che cade dal cielo che risveglia Dorothy dal suo sonno. Potrebbe essere un riferimento alla cocaina?
Concludendo
Leggende allegoriche che trasmettono verità spirituali esistono fin dall'inizio della storia dell'umanità. Questi racconti, estremamente semplici, ma allo stesso tempo profondi, si possono trovare in tutte le civiltà: in quella celtica, in quella indiana, in quella persiana, in quella azteca, in quella greca, in quella egizia e in molte altre. Consapevolmente o no, Frank Baum ha dato forma ad una allegoria classica che, allo stesso modo dell'Odissea di Omero, intrattiene le masse e contiene messaggi mistici che possono essere compresi dai «risvegliati». Il successo de Il Mago di Oz in America (e del mondo occidentale) conferma quale sia il vero dogma spirituale.
Scritta durante il 1890, quando la maggior parte degli americani erano cristiani conservatori, la storia di Baum prevede il progressivo abbandono delle religioni tradizionali da parte del popolo e l'abbraccio di una nuova forma di spiritualità. I movimenti New Age odierni stanno guadagnando molti adepti e, anche se la maggior parte di loro sono delle buffonate totali, tutti affermano di essersi ispirati alla Teosofia. Potrebbero, storie del genere, aver contribuito alla spettacolare diminuzione del cristianesimo negli ultimi decenni a vantaggio dei nuovi movimenti teosofici?
Note
1 Articolo reperibile alla pagina web http://vigilantcitizen.com/moviesandtv/the-occult-roots-of-the-wizard-of-oz/ Traduzione dall'originale inglese The Occult Roots of The Wizard of Oz, a cura di Neovitruvian, reperibile alla pagina web http://www.neovitruvian.it/2012/03/07/le-origini-occulte-del-mago-di-oz/ 2 Cfr. The Theosophist, vol LXXV, nº 6. 3 Cfr. L. F. Baum, in Aberdeen Saturday Pioneer, del 25 gennaio 1890. 4 Cfr. L. F. Baum, in Aberdeen Saturday Pioneer, del 22 febbraio 1890. 5 Cfr. M. P. Hearn, The Wizard of Oz: the Screenplay, 1989, pag. 73. 6 Cfr. The Encyclopedic Theosophical Glossary. 7 Dorothy indossa scarpette rosse nel film a causa di un cambiamento all'ultimo minuto da parte del regista, che pensava che il colore rubino contrastasse meglio con la Yellow Brick Road. 8 Cfr. E. I. Schwartz, Finding Oz: How L. Frank Baum Discovered the Great American Story.
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