Il
contenuto di questo articolo è apparso come prefazione al
libro di Mons. George F. Dillon,
missionario apostolico di Sidney, intitolato Grand Orient
Freemasonry Unmasked («Il Grand'Oriente della Massoneria
smascherato»). Esso raccoglie il testo di alcune conferenze
tenute dall'Autore ad Edimburgo nel 1884. Il libro uscì
l'anno successivo per i tipi di M. H. Gill & Son, di
Dublino, con il titolo The War of Antichrist with the
Church and Christian Civilization («La guerra
dell'anticristo contro la Chiesa e la civiltà cristiana»).
L'opera di Mons. Dillon, un profilo perfetto della piovra
massonica, rischiava di essere dimenticata quando venne
provvidenzialmente ristampata nel 1950 dall'editore
Britons Publishing Company, con la prefazione di
Padre Denis Fahey c.s.sp. (1883-1954).
Quest'ultimo, dopo gli studi all Pontificia Università
Gregoriana, è
stato ordinato sacerdote nel 1910 nella
Congregazione dello Spirito Santo, e ha svolto il proprio
ministero in Irlanda come Docente di Filosofia e di Storia
della Chiesa. Seguendo le direttive emanate da
Papa Pio XI (1857-1939) nell'Enciclica Quas
Primas (dell'11 dicembre 1925), su Cristo Re (dei cuori
e delle nazioni), egli si è distinto come grande sostenitore
della dottrina cattolica sulla Regalità Sociale di Nostro
Signore Gesù Cristo contro il naturalismo e il
laicismo professati e divulgati a quel tempo (e
purtroppo anche oggi) dalla Massoneria e dall'internazionale
ebraica, scrivendo almeno una ventina di volumi su questo
argomento. Al cuore di gran parte dell'opera di Padre Fahey
c'è l'idea centrale dell'esistenza di un programma divino
per l'umanità proclamato da Gesù Cristo, ma
rifiutato dalla maggior parte degli ebrei, i primi
destinatari di tale programma. Secondo Padre Fahey, la
Storia dev'essere unicamente letta come il «resoconto
dell'accettazione o del rifiuto del programma sociale di
Nostro Signore»
2.
inoltre, egli
sosteneva che il sistema corporativo medievale era quello
che più si era avvicinato al programma divino, ma che
allontanandosi da quell'ideale, la società era andata in
decadimento. Le tre tappe principali di tale processo di
declino erano state la Riforma protestante, la
Rivoluzione Francese e la Rivoluzione d'Ottobre.
La prefazione (pagg. VII-XXIII) all'opera di Mons. Dillon,
che qui presentiamo, riassume egregiamente il pensiero di
Padre Fahey, che dopo mezzo secolo rimane - ahimè - di
grande attualità. |
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Ci congratuliamo con la
Britons Publishing
Company per aver
ristampato questo magnifico testo sulla Massoneria di Mons. George Dillon. La
conferenza venne tenuta dall'Autore ad Edimburgo nell'ottobre del
1884, ossia circa sei mesi dopo la pubblicazione della
famosa Lettera Enciclica di Papa Leone XIII (1810-1903) Humanum
Genus, sulla Massoneria. Dietro insistenza di molti che avevano
assistito alla conferenza e di altri che avevano letto i resoconti apparsi
sui giornali, Mons. Dillon decise di pubblicarlo, insieme al testo
di un'altra conferenza tenuta davanti allo stesso pubblico sulla
Spoliazione della Congregazione della Propaganda. Il libro venne
dato alle stampe dall'eccellente editore
M. H. Gill and Son, Ltd.,
di Dublino, nel 1885, ma è rimasto esaurito per lungo tempo. Nella
prefazione originale, l'Autore precisa che la conferenza non
pretendeva di essere una trattazione formale ed esaustiva del
soggetto, e che aveva inserito nel libro molti documenti citati
nelle conferenze solo parzialmente. Il suo scopo era di fornire un
contorno chiaro «all'intera faccenda di questa organizzazione segreta
e ateistica, alla sua origine, alla sua natura
e alla sua storia nell'ultimo secolo (l'Ottocento) e in questo
(il Novecento), e alla sua unità negli intenti satanici, pur
nella sorprendente
diversità di forme». Egli riteneva necessario
fare ciò in quanto «pochissimi, quasi zero, erano stati i
tentativi fatti nella nostra lingua di trattare questo tema nel suo insieme. Molti scrittori sembrano
ritenere come risaputo ciò che in realtà è ignoto a molti: e pochi
hanno appena sfiorato la questione della direzione suprema impressa all'universalità
delle Società Segrete da una giunta invisibile e sconosciuta - anche
alla stessa
truppa dei membri delle Società Segrete - nella guida e nel governo».
Mons Dillon non parla esplicitamente delle due
correnti di pensiero e d'azione che procedono dalla massonica Rivoluzione
Francese, vale a dire la corrente rousseauniano-lockiana
- il liberalismo massonico - e la corrente socialista e comunista
3. Implicitamente, tuttavia, egli lo fà quando,
da un lato, presagisce la creazione degli Stati Uniti d'Europa e del
Federalismo Mondiale, e, dall'altro, cita l'infame Dichiarazione dell'Internazionale
del
1868. Sarà bene riportare, almeno in parte, tale Dichiarazione formulata al Congresso Internazionale
tenutosi a Ginevra nel 1868, e citata da Mons. Dillon nella sua
prefazione. In essa si afferma quanto segue: «Lo scopo
dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, come di ogni altra
Associazione socialista, è di farla finita con i parassiti e con i
paria. Ora, quale parassita può essere paragonato al prete?
[...] Dio e Cristo, questi cittadini-Provvidenze, sono
sempre stati l'armatura del Capitale e i nemici più
sanguinari della classe operaia.
è colpa di Dio e di
Cristo se ancora oggi siamo ridotti in schiavitù.
è deludendoci con
menzognere speranze che i preti ci hanno spinti ad accettare tutte
le sofferenze di questa terra. Solo dopo aver spazzato via ogni
religione, e dopo aver fatto a pezzi anche l'ultima radice di ogni
idea religiosa, potremo coronare il nostro ideale politico e sociale
[...]. Basta, dunque, con Dio e con Cristo!
Basta con i despoti del cielo e della terra! Morte ai
preti! Questo è il motto della nostra grande crociata».
La Massoneria e la nazione ebraica
In
una nota a pagina 20 dell'edizione originale, Mons. Dillon ritorna
sulla questione della direzione di Massoneria che aveva menzionato
nella sua prefazione, e afferma: «Il collegamento tra l'ebraismo
e la Massoneria moderna è un fatto stabilito e ovunque manifesto
nella sua storia. Le
formule ebraiche impiegate dalla Massoneria e
le tradizioni israelite che risuonano nel suo cerimoniale conducono
ad un'origine giudaica, o all'opera di macchinazioni ebraiche
[...]. Chi non sa che dietro l'ateismo e al desiderio impellente
di guadagno che li sprona a perseguitare i cristiani e a distruggere
la Chiesa, arde nascosta la speranza di ricostruire il loro Tempio,
e che nelle profondità più oscure delle Società Segrete si cela una
società ancora più nascosta che aspira ad un ritorno nella terra di
Giuda e alla ricostruzione del Tempio di Gerusalemme»? Questi
considerazioni possono fornire il punto iniziale per un esame più
approfondito dell'intera questione delle Società Segrete e della
loro azione, studiata alla luce delle Encicliche dei Sommi Pontefici
e della Storia. Il rifiuto dell'ordine da parte di Satana e degli
altri angeli ribelli è stato ed è irrevocabile. Si è trattato di una
dichiarazione unanime di guerra perpetua e di odio implacabile
contro
la SS.ma Trinità e contro la vita soprannaturale della Grazia. La
caduta della stirpe umana avrebbe potuto essere annullata, in quanto
gli uomini possono mutare idea, e l'umanità sarebbe successivamente
venuta all'esistenza per propagazione dal primo Adamo. Nondimeno,
prima di cancellare la caduta, Dio permise un secondo rifiuto
dell'ordine. Malgrado fossero stati ripetutamente
avvisati, mediante modelli e figure, e oralmente, tramite i Profeti,
che avevano fornito loro gli elementi necessari per riconoscere il
vero Messia, allorché Cristo giunse, gli ebrei si rivoltarono contro
di Lui e contro il Piano Egli che aveva loro proposto.
Quando essi
si rifiutarono di conformarsi ai Suoi disegni, Dio permise il
crimine del deicidio, e attraverso l'atto supremo
dell'umile
sottomissione sul Calvario, la vita soprannaturale della Grazia
venne restituita al mondo. Adempiendo alla lettera le profezie dell'Antico
Testamento, Nostro Signore, il secondo Adamo, permise
di essere messo a morte, ma morendo proclamò l'ordine stabilito dal
Piano Divino. Dio aveva invitato gli ebrei, in quanto popolo, ad
accettare il Suo Unico Figlio, generato prima di tutti i secoli, e a
divenire gli araldi del soprannaturale, della vita sovrannazionale
del Suo Corpo Mistico. Ad essi, dunque, era stata offerta la grande
opportunità di proclamare e di lavorare per l'unico modo di
realizzare l'unione e la fratellanza delle nazioni fin dai tempi
della caduta. Ottenebrati dal loro orgoglio razziale, essi si
rifiutarono di accettare il fatto che potesse esistere un altra vita
più elevata della loro vita nazionale, e respinsero con sdegno
l'idea che le nazioni pagane avrebbero potuto entrare nel Regno del
Corpo Mistico allo loro stesso livello. Tuttavia, la crocifissione
di Nostro Signore sul Calvario non comportò solo il rifiuto pubblico
del Piano Divino da parte della nazione ebraica, ma allo stesso
tempo anche la proclamazione della determinazione di quel popolo a lavorare contro Dio per il trionfo di un altro
«messia». Poiché Nostro
Signore Gesù Cristo, il vero Messia, è la Fonte della vita
soprannaturale a cui è possibile attingere unicamente attraverso
l'appartenenza al Suo Corpo Mistico, il «messia» futuro che
attendono gli ebrei deve necessariamente essere antisoprannaturale
o naturalistico, e l'appartenenza a Cristo dev'essere eliminata in
preparazione al suo avvento. Giacché il vero Messia soprannaturale
è venuto a fondare il Regno sovrannazionale del Suo Corpo Mistico,
chiedendo alla nazione giudaica di condurvi tutte le nazioni, il
«messia» futuro dovrà ineluttabilmente essere un «messia» ebreo
puramente nazionale, e la sua missione non potrà avere altro scopo
che imporre il dominio della nazione ebraica sulle altre nazioni. La
scelta presentata al popolo israelita dal momento della venuta di
Nostro Signore Gesù Cristo può essere
rappresentata nel modo seguente:
Regno soprannaturale e sovrannazionale del Corpo Mistico di
Cristo. La nazione ebraica istruita dai Profeti. |
L'ambizione naturalistica di imporre il dominio della loro
nazione sugli altri popoli. |
La nazione ebraica istruita dai Profeti e dalle figure dell'Antico
Testamento, e, da ultimo, da San Giovanni Battista, fu invitata
dall'alto, dal Dio fatto Uomo, a mettere tutte le sue splendide
qualità naturali al servizio del vero ordine soprannaturale in tutto
il mondo. Anziché accettare
questo invito, essa preferì la
schiavitù di un'ambizione egocentrica dettata dall'orgoglio
nazionale. L'atteggiamento di Saulo prima della sua conversione
sulla via di Damasco è tipico delle idee falsate riguardanti la
missione del Messia che avevano fatto presa sulle menti degli ebrei, e
che li avevano condotti al rifiuto di Nostro Signore Gesù Cristo. Dopo
la conversione, San Paolo apprese la verità sul Corpo Mistico di
Cristo e tentò di convincere i suoi compatrioti a riconoscere
il loro errore, ma la nazione in quanto tale si rifiutò di
ascoltarlo. Nella sua Allocuzione natalizia del 1948, Papa
Pio XII (1876-1958) parlò del contrasto tra le due alternative
tra cui dovette scegliere la nazione ebraica con l'avvento di Nostro
Signore: «Sento, mentre echeggiano di notte come le campane di
Natale, le parole ammirabili dell'Apostolo delle Genti, che era
stato anch'egli schiavo dei gretti pregiudizi dell'orgoglio
nazionalista e razziale, e in seguito disarcionato sulla via di
Damasco: "Egli (Cristo) infatti è la nostra pace, colui che
ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione
che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della
sua carne,
la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare
in sè stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per
riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della
croce, distruggendo in sè stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò
ad annunciare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che
erano vicini" (Ef 2, 14-17)» 4.
Accecata da
quella ristretta prospettiva nazionale dettata dall'orgoglio razziale,
che Papa Pio XII disse che era stata abbattuta con San Paolo sulla
via di Damasco, la nazione ebraica ha continuato a macchinare nel
corso dei secoli.
Tale prospettiva, infatti, è divenuta nel tempo sempre più accentuata.
Di conseguenza, oltre al disordine fondamentale causato dal peccato
originale, nel nostro mondo caduto e riscattato è sorta una fonte
ulteriore di disordine dovuta all'opposizione decisa dalla
nazione giudaica all'ordine voluto dal Redentore. Oltre alla lotta contro
le tendenze egoistiche delle anime individuali,
la Chiesa cattolica, il Corpo Mistico di Cristo, ha dovuto e deve affrontare
l'opposizione persistente della nazione ebraica. Secondo i capi
di tale nazione, ora
come 2.000 anni fa, l'unione delle nazioni non si realizzerà tramite
l'ingresso e
l'accettazione del Regno sovrannazionale del Corpo Mistico di Nostro
Signore, ma attraverso l'accettazione e la sottomissione al
messianismo naturalistico della nazione israelita.
è ciò che è stato
scritto in una lettera
molto chiara dal rabbino-capo della Palestina, pubblicata dal
giornale The Irish Independent (di Dublino), del 6 gennaio 1948. Riferendosi
alla creazione del nuovo Stato d'Israele, il rabbino Isaac Hertzog
(1889-1959) ha affermato:
«Alla fine si giungerà all'inaugurazione della vera unione delle
nazioni attraverso l'adempimento del messaggio eterno all'umanità
dei nostri immortali profeti» 5.
Duplice opposizione all'ordine da parte della nazione
ebraica
Il naturalismo ebraico, o il suo antisoprannaturalismo, mediante il
suo sforzo per giungere ad una nuova era messianica, contiene una
duplice fonte di corruzione e di decadenza per le altre nazioni. Da
una parte, tramite l'opposizione alla vita soprannaturale, che
proviene da Nostro Signore, esso si oppone direttamente alla luce e
alla forza mediante le quali la vita umana, individuale e nazionale,
può essere vissuta nell'ordine voluto da Dio.
Dall'altro lato, se il
«messia» naturalistico che deve venire è un ebreo individuale o la
razza ebraica, ciò significa che gli ebrei, in quanto nazione, stanno
cercando di imporre la loro particolare forma nazionale alle altre
nazioni. L'imposizione a tutte le nazioni della propria forma
nazionale intacca direttamente la linea naturale o normale di
sviluppo di quella nazione e mina le sue virtù naturali, che sono le
fondamenta e il baluardo delle virtù soprannaturali. Così,
attraverso due strade, gli ebrei, come nazione, stanno
obiettivamente tentando di imprimere alla società una direzione che
è in totale opposizione all'ordine proclamato dal Dio fatto Uomo.
Storia della Regalità di Cristo nel mondo
Nonostante l'opposizione naturalistica della nazione giudaica e
malgrado la debolezza della decaduta natura umana, nel Medioevo,
l'Europa occidentale aveva accettato il Programma di Cristo Re e
aveva organizzato la società su quel fondamento. L'organizzazione
era imperfetta, come del resto lo sono inevitabilmente tutte le
strutture sociali edificate dall'umanità decaduta e redenta, ma era
la risposta all'amore condiscendente di Dio. Dopo questo periodo,
iniziò un'epoca di decadenza.
Gli ebrei e l'origine della Massoneria
Nel XVI secolo, la rivolta protestante ruppe l'unità del
Corpo Mistico di Cristo. Il cap. XVI della splendida opera di
William Thomas Walsh (1891-1949)
Philip II, è intitolato
«Freemasonry in the 16th
Century» («La Massoneria nel XVI secolo»), e dimostra che a quel
tempo esisteva
già una sorta di organizzazione segreta impegnata a
diffondere il naturalismo contro la sottomissione all'ordine voluto
da Cristo Re. In questo libro l'Autore afferma: «è ormai fuori discussione il
fatto i capi degli ebrei abbiano originato le Società Segrete per
celare le loro attività anticristiane e influenzare i membri più
sprovveduti delle varie comunità cristiane. I Gradi e i riti
della Massoneria sono completamente impregnati di simbolismo ebraico:
il candidato che va ad Est, verso Gerusalemme, sta andando a
ricostruire il Tempio (distrutto come aveva predetto (Cristo)
[...]. Il Grand'Oriente e le Logge di Rito Scozzese, fonti di
così tante rivoluzioni moderne, sono più militanti, più aperti ed
evidentemente più virulenti di tutte le altre sètte che si stanno
gradualmente integrando all'interno di una singola organizzazione
mondiale» 6. Da quello che sappiamo
oggi, possiamo concludere che «qualcosa di molto simile alla
Massoneria moderna, certamente nello spirito e probabilmente in
larga misura anche nella forma [...], esisteva già ai tempi
di Filippo II (1527-1598)» 7. Ciò
che vediamo emergere dopo il 1717 è piuttosto l'uscita allo scoperto
di una forza organizzata e segreta che mira ad arruolare e a formare
quadri di adepti che lavorino per il naturalismo, ovvero per il
rifiuto della vita soprannaturale e per l'eliminazione
dell'appartenenza a Cristo mediante la società. La nazione ebraica è
una forza naturalista organizzata e non segreta, il che equivale a
dire che la sua opposizione naturalistica al Corpo Mistico di Cristo
viene proclamata in modo aperto. La Massoneria, la forza naturalista
organizzata che agisce in maniera subordinata e congiunta con la
nazione ebraica, è una Società Segreta, o un insieme di Società il
cui naturalismo o antisoprannaturalismo è segreto o camuffato
8.
Relativamente pochi dei suoi membri sono
completamente consapevoli del naturalismo dei suoi scopi, del suo ritualismo
e del suo simbolismo. Secondo le Costituzioni di James
Anderson (1678-1739), la
società massonica obbliga i suoi membri ad
essere uomini giusti e leali, ma insiste anche sul fatto che per
essere moralmente
integri, occorre essere indifferenti a riguardo del Piano di Dio
sulla restaurazione della nostra vita soprannaturale attraverso
Nostro Signore
Gesù Cristo. Ora, a causa del peccato originale, l'uomo ha
perduto la vita soprannaturale della Grazia, ma abbiamo bisogno di
questa vita di Grazia se vogliamo vivere in modo ordinato.
Ciò nonostante, questa Società sostiene che un uomo può essere buono
e leale, ossia moralmente ordinato, restando totalmente indifferente
all'unica Fonte di Grazia, Nostro
Signore Gesù Cristo, e alla Sua divinità. Ciò equivale ad un
rifiuto della dottrina sul peccato originale, ed è naturalismo allo
stato puro. Nella sua grande Lettera Enciclica, Humanum Genus, sulla
Massoneria, del 20 aprile 1884, Papa Leone XIII insiste che «in
verità, i naturalisti e i massoni, rifiutando di credere in ciò che
ci è stato rivelato da Dio, negano che il progenitore del genere
umano abbia peccato». Ecco l'errore
fondamentale della Massoneria, vale a dire il suo naturalismo. Di nuovo,
il grande Pontefice riafferma che «dai certissimi indizi che
prima ricordavamo, risulta chiaro il loro supremo proposito, è di
distruggere a fondo tutta quella educazione religiosa e civile che
le istituzioni cristiane hanno insegnato,
e fondare una nuova dottrina a misura del loro intelletto, traendo dal
naturalismo i fondamenti e le leggi». Ciò comporta l'eliminazione
dalla società di ogni riconoscimento della vita soprannaturale dei
membri di Cristo. Inoltre, nella sua Lettera Enciclica, Papa Leone XIII
mostra l'opposizione della Massoneria ad almeno cinque dei sei punti
principali del Programma per la società di Cristo Re
9. A riguardo
del quinto punto, vale a dire della diffusione della proprietà, il Papa
insiste sul fatto che «questa sovversione è lo scopo e il tema
delle meditazioni di numerose associazioni di comunisti e di
socialisti; ai propositi di costoro non si direbbe aliena la sètta
dei massoni, che accoglie con favore le loro opinioni e ha in comune
con essi i più importanti assiomi».
Il
significato più profondo dei Diritti dell'Uomo
Che la preparazione e il trionfo della
Rivoluzione Francese siano stati opera della Massoneria non è cosa
cha si debbe provare, giacché i massoni stessi ne fanno un vanto
10. Di conseguenza, la Dichiarazione dei
Diritti dell'Uomo è una produzione massonica. «Quando la
Bastiglia cadde - disse Bonnet, l'oratore all'Assemblea
del Grand'Oriente del 1904 - la Massoneria ebbe l'onore supremo
di donare all'umanità la Magna Charta che aveva amorevolmente
elaborato. Fu il nostro Fratello La Fayette che per primo presentò
"il progetto di una Dichiarazione dei Diritti naturali
dell'Uomo e del cittadino che vive in società", per essere il primo
capitolo della Costituzione. Il 25 agosto 1789, l'Assemblea
Costituente, di cui facevano parte oltre trecento massoni,
adottò definitivamente, quasi parola per parola, nella forma
stabilita nelle Logge, il testo dell'immortale Dichiarazione dei
Diritti dell'Uomo».
Dato il naturalismo della Massoneria, ne
consegue che la Dichiarazione è semplicemente una rinuncia formale
alla fedeltà a Cristo Re, alla vita soprannaturale e
all'appartenenza al Suo Corpo Mistico. In tal modo, lo Stato
francese dichiarò ufficialmente che non avrebbe più riconosciuto
alcun diritto a Dio attraverso il Nostro Signore Gesù Cristo, e che
non avrebbe più tenuto conto nei suoi cittadini della dignità
dell'appartenenza a Cristo.
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La
più famosa rappresentazione della Dichiarazione dei
Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789. Da notare la
forma delle tavole molto simili a quelle date da Dio a Mosè,
a significare che dai Diritti di Dio si passa a quelli
dell'Uomo. Altri simboli prettamente massonici appaiono in
questo dipinto. In alto, l'Occhio onniveggente nel
Triangolo, simbolo del Grande Architetto dell'Universo.
Appena sotto, l'Uroboro, il Serpente che si morde la
coda, simbolo dell'iniziazione; infine il berretto frigio,
proprio degli adoratori del dio Mithra, e il fascio
littorio, altro simbolo usato dalla sètta massonica per
identificare il potere. |
A partire da quel momento, esso iniziò ad
attaccare l'organizzazione della società secondo l'ordine voluto da
Cristo Re, una guerra che è continuata fino a i nostri giorni.
Quello era solamente il primo passo. Scrive
Padre
Joseph Lémann:
«Il servilismo della
Massoneria nei confronti degli ebrei si
manifestò ben presto. Come? [...] Quando la questione dell'emancipazione ebraica
venne esaminata dall'Assemblea Costituente (1789-1791), i
deputati che si assunsero il compito di farla votare erano
tutti massoni. Mirabeau mise al suo servizio l'aiuto perseverante
della sua eloquenza - e Mirabeau era un massone di alto Grado -
intimo di Weishaupt e dei suoi soci, e strettamente collegato agli ebrei
di Berlino. Quando, dopo avere esitato per due anni, l'Assemblea
Costituente nella sua penultima riunione stava ancora titubando, fu il massone e
giacobino A. Duport che ne pretese il voto minacciando [...]. Tale
fu il primo favore segreto reso al giudaismo dalla
Massoneria. Dopo quel primo ne seguirono molti altri»
11.
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Da sinistra:
La Fayette, Mirabeau e Adam Weishaupt. |
Dalla Rivoluzione del 1789 in poi, lo Stato francese non solo
decretò
l'ostracismo del vero Messia e del Suo Piano soprannaturale, ma
conferì piena cittadinanza ai membri della nazione ebraica, permettendo loro così di
operare liberamente per il dominio
antisoprannaturale della loro nazione. In larga parte, la Storia moderna dal
1789 in poi, non è che il resoconto della dominazione,
Stato dopo Stato, del sopranazionalismo antisoprannaturale della
Massoneria, dietro la quale emerge costantemente ed energicamente il sopranazionalismo antisoprannaturale
della nazione ebraica. Ecco perché l'epoca post-rivoluzionaria ha
visto, Paese dopo Paese, il persistente attacco al Programma di Cristo Re.
Dopo ogni rivoluzione massonica riuscita, dal 1789
in poi, inclusa la rivoluzione spagnola del 1931, il mondo
cominciò presto a sentire parlare della via che conduce al «Progresso»
mediante l'introduzione di riforme «illuminate», come la
separazione tra Chiesa e Stato (o il mettere tutte le
religioni
sullo stesso piano), la legalizzazione del divorzio (ai
nostri tempi anche dell'aborto e dell'eutanasia;
N.d.T.), la laicizzazione dell'insegnamento pubblico nelle
scuole, la soppressione e la messa al bando degli
Ordini e delle Congregazioni religiose, la glorificazione della
Massoneria, la nazionalizzazione della proprietà e la sfrenata
dissolutezza della
stampa. Il processo di eliminazione dell'unione delle nazioni
realizzata attraverso il Corpo Mistico di Cristo, e la sua
sostituzione con il dominio naturalistico della nazione ebraica
sembra essere giunto ai nostri tempi al limite del trionfo. Già nel
1922, l'Assemblea della Gran Loggia di Francia insistette che fra i
compiti che aspettavano di essere portati a termine vi era «la
creazione di uno spirito europeo [...], la formazione
degli Stati Uniti d'Europa, o piuttosto di una
Federazione Mondiale». Da questa parte della Cortina di
Ferro si chiede ai singoli Stati di rinunciare alla loro sovranità
nazionale per entrare a far parte di una sorta di federazione in cui
coloro che controllano la Massoneria mondiale godrebbero certamente
di un enorme potere, e nella quale l'autentico Insegnante della
Legge morale non sarebbe più ascoltato 12.
Dall'altro lato della Cortina di Ferro, vediamo la continuazione di
ciò che affermò a San Pietroburgo il Ministro Olandese M.
Oudendyke, una dichiarazione resa nota
dal British White Paper
nell'aprile del 1919: «A
meno che il bolscevismo venga immediatamente distrutto sul nascere,
esso è destinato a diffondere, in una forma o in un'altra, in Europa
e nel mondo intero, un modello organizzato e preparato da ebrei che
non hanno alcuna nazionalità e il cui scopo è distruggere per i loro
fini l'ordine esistente delle cose» 13.
Sul G. K.'s Weekly, il 4 febbraio 1937, lo scrittore
cattolico inglese Hilaire Belloc (1870-1953) scrisse: «Se
oggi la maggior parte della gente non sa che l'attuale movimento
rivoluzionario bolscevico in Russia è ebraico, posso solo dire che è
vittima della deplorevole omertà della
nostra stampa». Chiunque, ad esempio, abbia studiato attentamente
l'identità dei capi della Russia e degli Stati satellite come la Polonia e l'Ungheria,
sarà costretto dai fatti a giungere alla medesima conclusione
14.
Massoneria anglosassone e Massoneria latina
L'opposizione di tutti i rami della
Massoneria francese, italiana,
anglosassone, ecc..., alla Chiesa cattolica è essenziale e
inestirpabile, in quanto è l'opposizione del naturalismo alla vita
soprannaturale del Corpo Mistico di Cristo e all'organizzazione della società basata
sull'infinita dignità di
tale appartenenza. In altre parole, è l'opposizione dell'Anticristo
a Cristo. Sarà bene evidenziare questa grande verità, soprattutto a
causa di certe
asserzioni che spesso sentiamo secondo cui la Massoneria inglese e americana
sarebbero assai diverse dalla Massoneria continentale.
Nella Lettera Enciclica Humanum Genus, Papa Leone XIII
condanna
il naturalismo della Massoneria e non fà alcuna distinzione
tra i diversi rami della sètta, e insegna che dev'essere fatta nessuna distinzione
del genere. Il Pontefice allude alla controversia
riguardante Dio, l'antica pietra miliare del Grande Architetto
dell'Universo, ossia alla contesa tra la Massoneria anglosassone e il Grand'Oriente
di Francia. Egli insegna che il fatto che recentemente ci sia stata
una disputa sulla verità fondamentale appartenente all'ordine
naturale come
l'esistenza di Dio è una chiara prova dell'inevitabile influenza
corruttrice del naturalismo massonico o del suo antisoprannaturalismo. Il Papa non
dispensa dalla condanna anche quelle obbedienze della Massoneria che
mantengono ancora quell'antica pietra miliare. No, la condanna
della Massoneria nell'Enciclica è universale, senza
alcuna attenuazione in favore della cosìddetta Massoneria
anglosassone
15. Il testo di Papa Leone XIII riguardante
l'esistenza di Dio
afferma: «Sebbene (i massoni)
ammettano generalmente l'esistenza di Dio, tuttavia essi stessi
dichiarano che questa credenza non aderisce alle menti di ciascuno
per fermo consenso e per stabile convinzione. Infatti, non
nascondono che questo problema di Dio è per loro la fonte e la causa
principale di dissidio; anzi, risulta che su tale argomento vi fu tra
loro in tempi recenti una rilevante discussione. Fatto sta che la
sètta lascia agli iniziati piena facoltà di difendere a buon
diritto, l'una e l'altra tesi, circa l'esistenza o meno di Dio. E
coloro che negano ostinatamente Dio sono tanto facilmente accolti
quanto coloro che credono in Dio ma lo concepiscono in modo errato,
come i panteisti: ciò significa cogliere della divina natura una
certa ingannevole apparenza e sopprimere la verità». È deplorevole
il fatto che questa Enciclica sulla Massoneria sia stata estromessa dalla
raccolta delle Lettere di Papa Leone XIII, pubblicata dalla
Bruce Publishing
Company, di
Milwaukee, e che il reverendo redattore sembra affermare, in una
nota a pagina 272, che esiste una differenza essenziale tra la Massoneria operante nei paesi anglofoni e quella dei
Paesi latini.
Questa è almeno l'impressione che le sue parole
lasciano nei lettori. Il naturalismo è l'errore fondamentale della Massoneria, ed è comune ad ogni
sua obbedienza o rito. La corruzione dell'idea di Dio è stata
inevitabilmente seguita dal rifiuto dell'unico modo istituito per
ritornare a Dio, vale a dire l'appartenenza al Corpo Mistico di Cristo.
Il Grand'Oriente di Francia ha tradito più apertamente della
Massoneria anglosassone la presenza di questo pervertimento
riguardante Dio. Questo è il vero significato della controversia
sull'eliminazione da parte del Grand'Oriente di Francia
dell'espressione «Grande Architetto dell'Universo». Il mantenimento
da parte della Gran Loggia d'Inghilterra dell'articolo relativo
al Grande Architetto dell'Universo non significa affatto che la
Massoneria inglese sia cristiana, giacché la Massoneria britannica
non accetta la supremazia
del Corpo Mistico di Cristo. Al contrario, la Massoneria
inglese è antisoprannaturalista e anticristiana esattamente come le
altre correnti della Fratellanza massonica, per cui pone Maometto e
Buddha sullo stesso livello di Cristo, negando così il Suo ruolo di
unico Mediatore tra l'umanità e Dio 16.
Questo articolo non significa nemmeno che la Massoneria inglese professi
la credenza in un Dio trascendente come noi lo conosciamo, poiché
ciò è incompatibile con l'accettazione del
panteismo, vale a dire dell'identificazione di Dio con l'uomo
17. Il mantenimento
del termine vago «Grande Architetto dell'Universo» consente alla Massoneria
inglese di atteggiarsi a religiosa, mentre continua la sua opera di
indebolimento nella credenza degli inglesi nella divinità di Nostro
Signore Gesù Cristo e nella realtà di quella vita soprannaturale di
Grazia che ci comunica quando siamo gli uomini come
dovremmo essere. Ampie prove delle relazioni tra la Massoneria anglosassone
e quella
latina (il Grand'Oriente) sono disponibili nell'opera La Dictature
des
Puissances occultes, del
visconte
Léon De Poncins (1897-1976). Ad
esempio, egli afferma che «se apriamo il Calendario Massonico
inglese dell'anno
1930, scopriamo che la Gran Loggia mantiene relazioni ufficiali col
Portogallo, con la Spagna, con il resto della Massoneria italiana e con l'America
Latina». Oltre all'evidenza addotta dal De Poncins,
sappiamo che la Gran Loggia inglese mantiene relazioni amichevoli
con la Gran Loggia svizzera «Alpina», la quale non
solo non riconosce la Gran Loggia di Francia, ma anche i Grand'Orienti
di Francia, di Spagna e di Grecia 18.
Dunque, «tra Massoneria anglosassone e
Massoneria latina ci sono relazioni indirette ma effettive più di
quanto non venga ammesso» 19.
La Massoneria nei Paesi protestanti e in quelli cattolici
Una volta compreso il disordine
causato dal naturalismo massonico o antisoprannaturalismo, possiamo
facilmente capire le sue diverse modalità
di operare nei confronti
dei vari governi. Nella sua opera
The Inner Sanctuary («Il
Santuario Interiore», vol. IV, pag. 547), il massone Albert Pike
(1809-1891) dichiara: «Senza lingua e penna, con tutte le nostre
influenze segrete o meno, con la borsa e, se è necessario, con la
spada, porteremo avanti la causa del Progresso umano e lavoreremo
ovunque per affrancare il pensiero umano, per liberare la
coscienza umana (soprattutto dalle usurpazioni papali) e dare
diritti uguali alle persone». La formazione nella «tolleranza»
impartita nelle Logge mira unicamente a creare quella forma
mentis negativa che pone la verità religiosa e l'errore sullo stesso
piano, trattandoli con indifferenza; essa punta alla creazione di
quell'odio positivo che definisce «intolleranza» della Chiesa
cattolica, che altro non è che l'insistenza con cui la Chiesa cattolica
richiama l'attenzione sul Piano
divino per conseguire l'ordine. La formazione nella «tolleranza» massonica,
quindi, è
realmente una forma di odio contro la fermezza e la forza con cui la
Chiesa cattolica indica la via della vita soprannaturale e l'ordine
cristiano del mondo. Questa è la ragione fondamentale per cui la Massoneria
anglosassone, che si mostra così conservatrice, ha costantemente
favoriti i movimenti di sinistra, contrari al vero ordine del mondo.
Gli effetti dell'ambigua formazione naturalistica impartita dalla Massoneria
a
riguardo dello Stato, spesso accompagnata da denuncie di «tirannia» e
«usurpazione», corrisponde alle accuse di «superstizione» e di «intolleranza»
lanciate contro la religione, e finiscono per favorire la stessa
tendenza della sinistra. Gli Stati vengono accusati di «tirannia»
nella misura in cui accettano e promuovono il Programma spirituale e
sociale Nostro Signore. Nei Paesi cattolici, la
rivoluzione violenta
avrà sempre lo scopo di distruggere le strutture sociali esistenti
in cui il potere sovrano di Cristo è
rispettato. Poiché a causa del suo rifiuto del Programma
soprannaturale di Nostro Signore, l'avvento del naturalismo nei
Paesi protestanti è solamente una questione di tempo, i termini
«tirannia» e «dispotismo» non saranno liberamente applicati dalla
Massoneria a questi Paesi come loro furono ai regni
dei Borboni e degli Asburgo.
Ma anche i Paesi protestanti non saranno risparmiati, poiché dietro
la
Massoneria si cela la forza naturalista più coesa della nazione ebraica,
il cui scopo messianico è il dominio su tutte le nazioni. Tutte le vestigia
della sovranità del vero Messia soprannaturale devono
essere spazzate via. Nel 1889, a Vienna, un personaggio altolocato,
che non ha voluto che il proprio nome venisse rivelato, confidò al
Cardinale Jean-Baptiste-François Pitra
(1812-1889), un valente storico: «Le nazioni cattoliche devono essere schiacciate
dalle nazioni protestanti. Quando questo risultato sarà
raggiunto, un alitata sarà sufficiente a provocare la scomparsa del
protestantesimo». I massoni in Inghilterra e negli Stati Uniti
d'America cederanno sotto la
pressione esercitata dai capi della nazione ebraica, anche quando
gli interessi dei loro rispettivi Paesi ne avranno a soffrire. Il
Brooklyn Tablet,
del 14 maggio 1949,
riportò le chiare asserzioni del Senatore
americano Owen Brewster (1888-1961), del Maine, un non-cattolico.
Parlando dell'atteggiamento verso la Spagna, disse il Senatore:
«Della Spagna non si parla perché è un paese cattolico
[...]. Una frase astuta che viene continuamente ripetuta è che l'unica alternativa al
comunismo sia il cattolicesimo. Sappiamo che questa idea viene
espressa di continuo nei corridoi, anche se i Senatori preferiscono
non parlarne».
La
divisione dell'Irlanda
Non c'è spazio per trattare del piano
massonico perseguito in Irlanda. Sei contee dell'Ulster sono state
separate dal resto del Paese e sono state erette in uno Stato con un
governo in cui l'influenza massonica è predominante
20. Tutte le contee di Ulster non sono state
incluse nello Stato affinché i cattolici non potessero avere la
maggioranza in Parlamento. I cattolici irlandesi soffrono
giustamente per la divisione del loro Paese. Certamente verranno
esercitate su di loro delle pressioni affinché accettino dei
compromessi con i massoni contro il Programma di Cristo Re e abbandonino
l'unità e l'indissolubilità del matrimonio 21.
Quelli che hanno gli occhi aperti e conoscono l'interesse del Senatore
Herbert Henry Lehman (1878-1963)
nello sfacelo della divisione dell'Irlanda sanno che si tratta di un
interesse sinistro. Egli è stato descritto dal Commonsense, del 15 novembre 1949, come
«un
banchiere sionista da lungo tempo amico di Mosca»
22. Se oggi Mons. Dillon fosse ancora vivo, direbbe agli irlandesi cattolici:
«Ricordatevi di tutti gli impegni presi con Nostro Signore Gesù Cristo,
il quale
sostenne i vostri padri attraverso secoli di prova»
23, e di placare
prima Lui e non i sionisti, i comunisti e i massoni.
Antisemitismo
Tenuto conto della confusione che
regna fra cattolici a riguardo
dell'antisemitismo, alcune parole devono essere dette
prima di concludere questa prefazione.
Nell'eccellente recensione del mio libro
The Kingship of Christ and
Organised Naturalism,
apparsa sulla rivista dei gesuiti
La
Civiltà Cattolica (marzo 1947), l'articolista ha voluto
sottolineare in modo speciale la distinzione che sto
facendo in tutti i miei libri scrivendo quanto segue: «L'Autore
vuole che sia fatta una chiara distinzione tra l'odio per la nazione
ebraica - l'antisemitismo - e l'opposizione al naturalismo ebraico e
massonico. Tale opposizione da parte dei cattolici dev'essere
principalmente positiva riconoscendo non solo individualmente, ma
anche socialmente, i diritti del Regno soprannaturale di
Cristo e della Sua Chiesa, e lottando affinché tali diritti siano
riconosciuti dagli Stati e nella vita pubblica. Per questa impresa
indispensabile [...] l'attività e l'unione effettiva dei cattolici
[...] sono
assolutamente necessarie». Lo spazio non permette lunghe
citazioni dei documenti pontifici per
dimostrare che, da un lato, i Sommi Pontefici insistono
sul fatto che i cattolici devono essere inflessibili a riguardo dei
diritti
integrali di Cristo Re, com'è detto nelle Encicliche, e,
dall'altro lato, devono mantenere i loro cuori e le loro menti
sgombri dall'odio
per la nazione di Nostro Signore secondo la
carne. Da una parte, essi devono combattere per i diritti di Cristo Re e
per l'organizzazione soprannaturale della società, come viene
spiegato nell'Enciclica Quas Primas, proclamando inequivocabilmente
che il rifiuto di Nostro Signore Gesù Cristo, il vero Messia, da
parte della
Sua nazione e l'inflessibile opposizione di quella
nazione sono per il mondo una fonte fondamentale di disordine e di contrasto. D'altra parte, come membri del
Corpo Mistico di Nostro Signore Gesù Cristo,
i cattolici non devono odiare i membri della nazione in cui,
attraverso la nostra Madre benedetta, il Giglio d'Israele, la
Seconda Persona della SS.ma Trinità ha assunto una natura umana, né
negare i loro legittimi diritti di persone. L'elevazione
soprannaturale del cuore e della mente, e il coraggio morale che non
indietreggia di fronte a nulla che sono richiesti ai membri di
Cristo ai nostri
giorni possono essere ottenuti solamente con l'aiuto di Colui che pianse
sul rifiuto di Gerusalemme dell'ordine che Egli aveva portato.
Ciò
comporterà inevitabilmente delle
sofferenze per i membri fedeli di Cristo che dovranno lottare contro
l'accresciuto potere mondiale delle forze
antisoprannaturali. Tuttavia, anche in mezzo alla
loro sofferenza, i membri di Cristo devono tenere ben presente che, come
ci dice San Paolo nella sua Lettera ai Romani (11,
11-33), ci sarà un ritorno sincero da parte della nazione ebraica al
Corpo Mistico del vero Messia 24.
Due ragioni possono essere addotte al fatto che i membri fedeli di
Nostro Signore saranno spesso traditi da coloro che dovrebbero stare
dalla parte di Cristo Re. In primo luogo, molti scrittori cattolici parlano
delle condanne pontificie dell'antisemitismo senza spiegare il
significato del termine, e non alludendo mai ai documenti che
insistono sui diritti di Nostro Signore, Capo del Corpo
Mistico, Sacerdote e Re. Così, molti cattolici sono completamente
all'oscuro del
dovere incombente su di loro di combattere positivamente per il Regno
sociale di Nostro Signore in opposizione al naturalismo
giudaico-massonico. Il risultato è che numerosi cattolici sono così ignoranti
a riguardo della dottrina cattolica sulla questione ebraica da lanciare l'accusa di
antisemitismo
contro coloro che combattono per i diritti di Cristo Re,
finendo così per aiutare i nemici di Nostro Signore. In secondo
luogo, numerosi autori cattolici riportano in maniera acritica quello che
leggono sulla stampa naturalistica o antisoprannaturale, e non
fanno alcuna distinzione tra antigiudaismo nel senso cattolico
corretto - come abbiamo spiegato più sopra - e «antisemitismo», così come
è inteso dagli
ebrei. Per questi ultimi, l'«antisemitismo» è tutto ciò che si oppone al
dominio naturalistico-messianico della loro
nazione su tutti gli altri popoli. Logicamente, i capi della
nazione ebraica sostengono che coloro che si battono per i diritti di
Cristo Re sono per forza «antisemiti». Il termine
«antisemitismo», con tutti i suoi collegamenti calunniosi nelle
menti degli sconsiderati, è stato esteso fino ad includere ogni forma di
opposizione agli scopi naturalistici della nazione ebraica e ad ogni
esposizione dei metodi adottati per raggiungere tali scopi. «Ai
nostri tempi, molto più di prima - disse Papa San Pio X
(1835-1914) in occasione della
beatificazione di
Santa Giovanna d'Arco (13 dicembre 1908)
- le più grandi risorse dei malvagi sono la codardia e la debolezza degli uomini
buoni, e
tutto il vigore del regno di Satana è dovuto alla debolezza
tollerante dei cattolici. Oh! Se potessimo chiedere al Divin Redentore,
come fece in spirito il Profeta Zaccaria: "Cosa sono queste
ferite che hai in mezzo alle mani"?, la risposta non sarebbe
incerta: "Sono quelle con cui sono stato ferito nella casa dei miei
amici".
Sono stato ferito dai miei amici che non fecero nulla per difendermi
e che, in ogni occasione, furono complici dei miei avversari.
E questo rimprovero può essere fatto anche ai deboli e timidi
cattolici di tutti i Paesi».
|
P.
Denis Fahey c.s.sp.
16 giugno 1950
Festa del Cuore Sacro di Gesù.
|
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Note
1
Traduzione dall'originale inglese a cura
di Paolo Baroni.
2
Cfr. P. D. Fahey c.s.sp.,
The Mystical Body of Christ and the Reorganization of Society
(«Il Corpo Mistico di Cristo e la riorganizzazione della società»),
Browne and Nolan, Waterford 1939, pagg. 150-151.
3
Vedi il mio libro
The Mystical Body of Christ and the Reorganisation of Society.
4
Cfr. Acta
Apostolicæ Sedis, 31 gennaio 1949.
5
Il contrasto tra il programma di Cristo, Re del Suo Corpo Mistico - la
Chiesa cattolica - e il programma della nazione ebraica fin dal rigetto
di Nostro Signore Gesù Cristo davanti a Pilato e sul Calvario, è
sintetizzato in una tavola presente nel mio libro The Kingship of
Christ and Organised Naturalism («La regalità di Cristo e il
naturalismo organizzato»), pagg. 52, 53.
6
Cfr. W. T. Walsh,
Philip II, pagg. 308, 309. Lo scrittore ebreo Bernard Lazare, così
notevole per il suo odio verso Nostro Signore e per la Chiesa cattolica,
è della stessa opinione di William Thomas Walsh, un brillante autore
cattolico. Scrive Lazare: «è
certo che c'erano degli ebrei nella culla della Massoneria, ebrei
cabalisti, come è provato da alcuni riti che sono stati conservati.
Durante gli anni che hanno preceduto la Rivoluzione Francese, molto
probabilmente essi entrarono in gran numero nei concilî delle Società e
fondarono essi stessi delle Società Segrete. C'erano ebrei attorno a
Weishaupt, e Martinez de Pasqually, un ebreo di origine portoghese, che
organizzò numerosi gruppi di Illuminati in Francia che arruolarono molti
esperti cui egli insegnò la dottrina della reintegrazione. Le Logge
fondate da Martinez erano mistiche, mentre gli altri Ordini massonici
erano piuttosto razionalisti. Questo ci permette di affermare che le
Società Segrete rappresentano i due aspetti della mentalità ebraica:
razionalismo pratico e panteismo» (cfr. B.
Lazare, L'Antisémitisme,
son histoire et ses causes, 1894, pag. 339). Entrambi gli
aspetti della mentalità ebraica menzionati da Lazare sono opposti alla
sottomissione a Dio attraverso Nostro Signore Gesù Cristo.
7
Cfr. W. T. Walsh, op.
cit., pag 315. Tutti coloro che seguono la «storia ufficiale»
farebbero bene esaminare quello che accadde nel XVI secolo alla luce di
ciò che William T. Walsh rivela nei suoi libri Philip II,
Isabella of Spain,
e Characters of the Inquisition.
8
Circa la maniera in cui la nazione ebraica esercita un controllo sulla
Massoneria, vedi la mia opera
The Mystical Body of Christ and the Reorganization of Society,
pagg. 234-236. «Gli ebrei hanno sciamato nella Massoneria fin dai
primi tempi e controllato i Gradi più alti e i Consigli del Rito
Scozzese Antico e Accettato fin dall'inizio del XIX secolo» (cfr. A.
Cowan,
The X-Rays in
Freemasonry, pag. 61).
9
Il lettore potrà trovare i summenzionati sei punti nel capitolo di
apertura del mio libro The Kingship of Christ and Organised
Naturalism (pagg. 96-97); i programmi opposti di Cristo Re e della
Massoneria vengono comparati in una tabella.
10
Cfr. P. G.
Martin, La
Franc-Maçonnerie Francaise el la Preparation de la Revolution («La
Massoneria francese e la preparazione della Rivoluzione»); L.
de Poncins, La
Dictature des Puissances Occultes («La dittatura delle potenze
occulte»), pagg. 80-95.
11
Cfr. P. J. Lémann,
L'Entree des israelit dans la Societé Française («L'entrata degli
ebrei nella società francese»), pag. 356. Il significato della
Dichiarazione del 1789 e l'importazione della Rivoluzione Francese è
stata magnificamente esposto da questo ebreo convertito nel succitato
libro e citato anche nell'opera
La Preponderance juive («La
preponderanza ebraica»; Parte Prima). Padre
Lémann dimostra che nel promulgare i Diritti dell'Uomo, di proposito e
deliberatamente la Rivoluzione eliminò i Diritti dell'Uomo-Dio,
Nostro Signore Gesù Cristo. Fra i massoni più in vista che lavorarono
per l'emancipazione degli ebrei, Padre Lémann menziona anche l'abbé
Gregoire e Talleyrand, Vescovo di Autun. Nel suo bellissimo libro
Les Pourquoi
de la Guerre Mondiale («Le
ragioni della Guerra Mondiale»; vol. III, pag. 304), scrive Mons. Henri
Delassus: «I servi degli ebrei, i massoni, volevano la votazione di
questo decreto, ma ciò avvenne solamente nella quattordicesima sessione,
dopo tredici tentativi infruttuosi [...]. Dopo di che questa
nazione straniera penetrò in seno alla Francia». L'ebreo Adam
Weishaupt (1748-1830) fu il fondatore dell'Ordine massonico degli
Illuminati di Baviera.
12
Per avere un'idea
sommaria dei precedenti e dei preparativi attuati per giungere agli
Stati Uniti d'Europa, vedi B.
Jensen, The United States of Europe Conspirators, W. L.
Richardson Lawers; M. C. Fagan,
Hollywood Reds are on «the Run». Ciò che in questo caso preme
all'Autore non è tanto l'aspetto politico o economico di eventuale
Europa Unita (sulla cui utilità si potrebbe anche discutere), che ai
nostri giorni vediamo realizzare, ma il tentativo di sostituire un
Europa unita dal Piano divino di Cristo con un'altra Europa schiacciata
dall'egemonia giudaico-massonica (N.d.T).
13
In nota, il
British White Paper
affermava che l'articolo era stato pubblicato in conformità ad una
decisione del Ministero della Guerra inglese del gennaio 1919. Il
British White Paper
si esaurì rapidamente. Più tardi, un'edizione compendiata venne
pubblicata dopo che era stato eliminato il passo citato, senza alcuna
indicazione dell'omissione. Nessuna ragione fu mai data per la censura
dell'originale.
14
Lo scrittore ebreo
Louis Levine, in Soviet Russia Today (novembre 1946), ha scritto:
«Stalin e il padre della sua futuro genero ebreo, bevono Lachaim
insieme al Cremlino». David Weissman, in un articolo pubblicato sul
The B'nai B'rith Messenger (3 marzo 1950), dice che «Stalin è
un ebreo». Vedi anche Judaism and Bolshevism (The Britons
Publishing Society).
15
L'universalità
della condanna papale della Massoneria è trattata da Padre Edward Cahill
s.j. nella sua opera Freemasonry and the Anti-Christian
Movement («La Massoneria e il movimento anticristiano»), pagg. 131,
132.
16
Alle pagg. 206, 207, del mio
libro The Mystical Body of
Christ and the Reorganisation of Society,
riporto alcuni testi che confermano questa realtà.
17
Alle pagg. 18-20
del suo libro English-Speaking Freemasonry, sir AlfredRobbins
fornisce una prova evidente di quanto siano vaghi i significati
attribuiti al «fondamentale Grande Architetto dell'Universo»,
così come del fatto che la Massoneria non sia affatto cristiana. In tale
opera, egli scrive: «Le antiche fondamenta della Massoneria anglofona
sono la credenza reverenziale nell'Eterno, congiunte ad una
realizzazione interiore della Sua parola e della Sua volontà rivelate.
Essa riconosce che entrambe queste credenze e rivelazioni esistano in
diverse forme [...]. In Inghilterra, molte Logge sono
interamente formate da ebrei».
18
Vedi le pagg. 207, 209 del
mio libro The Mystical Body of
Christ and the Reorganisation of Society.
19
Cfr. Annual of
Universal Masonry, 1923, pagg. 241-242.
20
Gli Home Rule
for Ireland Acts del
1914 e del 1920, preclusero ai Parlamenti irlandesi ogni potere di
«abrogare o pregiudizievolmente colpire ogni diritto o esenzione della
Gran Loggia dei massoni irlandesi». Inoltre, si deve sempre tenere
ben presente che l'Orange Society è un forma di Massoneria
addestrata all'azione anticattolica.
21
Secondo l'art. nº
44 della Costituzione, lo Stato irlandese non riconosce la Chiesa
cattolica, l'unica vera Chiesa di Cristo, per la quale i nostri padri
morirono.
22
Il programma del
Senatore Lehman per l'unità dell'Irlanda sotto il dominio marxista è
intuibile leggendo tra le righe del Daily Worker, del 6 giugno
1949.
23
Vedi il bellissimo Prologo alla Costituzione irlandese.
24 La questione della conversione della
nazione giudaica è stata splendidamente trattata da Padre Augustine
Lémann, un ebreo convertito divenuto sacerdote insieme al fratello
Joseph, nella sua opera
Histoire Complete de l'Idée Messianique: L'Avenir de Jerusalem.
Il già citato scrittore
ebreo Bernard Lazare scrisse piuttosto chiaramente: «L'ebreo è la
testimonianza vivente della scomparsa di uno Stato fondato su principî
teologici, che gli antisemiti cristiani sognano di ricostruire»
(cfr. B. Lazare, op.
cit., pag. 361).
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