Fra qualche giorno (del 2003) verrà commemorato il secondo anniversario degli atti terroristici dell'11 settembre a New York e a Washington. L'oggetto della mia esposizione è di mostrare come gli avvenimenti sopraggiunti nei due anni successivi permettono di comprendere meglio il mondialismo. Dopo alcuni richiami su questo fenomeno e sulla sua storia, l'argomento sarà trattato in due punti:
I CHE COS'É IL MONDIALISMO?
Quando parliamo di «mondialismo», incontriamo nei nostri interlocutori due tipi di reazione:
Un mondialismo favorevole
Spesso la parola «mondialismo» richiama alla mente l'idea di uno sforzo necessario e meritorio per migliorare l'organizzazione mondiale e le relazioni tra gli Stati sovrani. I campi in cui la collaborazione e il coordinamento tra gli Stati sembrano indispensabili sono più numerosi oggi di ieri. Menzioniamo, ad esempio, la lotta contro la droga, la prevenzione delle malattie e delle epidemie, l'organizzazione delle telecomunicazioni e del trasporto aereo... Un mondialismo così concepito non si può che sottoscrivere.
Un mondialismo inquietante
Ma la parola «mondialismo» può suscitare un altro tipo di reazione. Associata a questa parola vi è l'idea di una pianificazione mondiale sempre più pesante, di un tipo di socialismo su scala planetaria. Alle costrizioni già poco sopportabili del nostro Stato giacobino, si teme che vengano a sovrapporsi, con la scusa dell'organizzazione degli Stati a livello mondiale, altre costrizioni ancor meno sopportabili. Si teme che venga meno la sovranità nazionale il giorno in cui venisse realizzato un tipo di super-Stato. Alcuni noti romanzieri anglosassoni hanno fantasticato su questa possibilità: Aldous Huxley (1894-1963) con Brave New World, e George Orwell (1903-1950) con 1984. Essi hanno inventato l'immagine del Big Brother, il Grande Fratello, per personificare questo potere ultracentralizzato. È sotto questo secondo aspetto che tratteremo in questa sede il mondialismo.
II COME SI PRESENTAVA IL MONDIALISMO PRIMA DELL'11 SETTEMBRE 2001
Ci sarebbe da ricostruire tutta una storia dell'idea e delle realizzazioni mondialiste dal Rinascimento fino ai nostri giorni. Ci accontenteremo di ricordare alcune celebri dichiarazioni che mostrano la continuità di un certo sforzo mondialista e che meritano di essere meditate.
Dichiarazioni e prese di posizione massoniche
- Roger Leray, Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia: «Duecento anni fa, il cavaliere de Ramsay 2 ha annunciato la nascita di una Repubblica Universale. Da allora, i massoni del mondo intero lavorano instancabilmente alla sua edificazione» 3. - Guy Piau, Gran Maestro della Gran Loggia di Francia: «La ricerca di una comunità prima europea e poi universale, rientra evidentemente nel campo delle nostre riflessioni e delle nostre azioni» 4.
- Il Gran Sigillo della repubblica degli Stati Uniti: i massoni che furono gli autori della Rivoluzione Americana della fine del XVIII secolo, non mancarono di affiggere i loro obiettivi mondialisti a lungo termine. É per questa ragione che il Gran Sigillo degli Stati Uniti, fondati nel 1776, contiene il motto «Annuit coeptis novus ordo seclorum», ossia «il nuovo ordine mondiale è favorevole agli uomini che agiscono», un motto cinto da diversi simboli massonici.
Dichiarazioni di uomini appartenenti all'Alta Finanza
- James P. Warburg (1896-1969), nel 1950 5; «Noi avremo un Governo Mondiale che ci piaccia o no. La sola questione è di sapere se sarà creato per conquista o per consenso» 6. - Edmond de Rothschild, nel 1970 7: «L'Europa occidentale, vale a dire i sei Paesi del Mercato Comune Europeo, più la Gran Bretagna, e forse l'Irlanda e i Paesi scandinavi con modalità da definire, andranno a costituire un'Europa politica federale; ma poiché ogni individuo sente il bisogno di appartenere ad un ambiente circoscritto, si identificherà in una provincia che sia il Würtemberg o la Savoia, la Bretagna, l'Alsazia-Lorena o il Vallone. In queste condizioni, la struttura che deve saltare è la nazione» 8. - David Rockefeller, nel 1991: «Ringraziamo il Washington Post, il New York Times, la rivista Time e le altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno assistito alle nostre riunioni e rispettate le loro promesse di discrezione per almeno quarant'anni [...]. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare il nostro obiettivo mondiale se fossimo stati oggetto di una qualsiasi pubblicità nel corso di questi anni. Ma il mondo di oggi è più sofisticato e pronto a camminare verso un Governo Mondiale. La sovranità sovrannazionale esercitata da un'élite di intellettuali e di banchieri mondiali è certamente preferibile alle decisioni nazionali che si usano da secoli» 9.
Dichiarazioni di politici
Fu in occasione della prima guerra del Golfo, alla fine del 1990, che il mondialismo e il Nuovo Ordine Mondiale furono oggetto di dichiarazioni ufficiali, come, ad esempio, quella di George Bush padre: «In questo stesso momento, uomini americani combattono fianco a fianco con arabi, europei, asiatici e africani per la difesa del principio e del sogno di un Nuovo Ordine Mondiale» 10. Dunque, negli anni '90, il Nuovo Ordine Mondiale era già stato annunciato e cominciava ad organizzarsi. Ma bisognerà aspettare gli attentati dell'11 settembre 2001 affinché esso divenga al tempo stesso una realtà più visibile e più costrittiva.
George Bush padre, 16 gennaio 1991: Nuovo Ordine Mondiale
Giorgio Napolitano, 4 novembre 2007: Nuovo Ordine Mondiale
III COME SI PRESENTA IL MONDIALISMO DOPO L'11 SETTEMBRE 2001
L'11 settembre e le sue conseguenze
- Attentati poco conosciuti Una cosa è certa: ancora oggi, gli attentati dell |