di Aspen 1
La pornografia asiatica alimenta la mentalità nipponica plurisecolare che considera la donna come un essere subumano. La verità è che i maschi giapponesi hanno sempre nutrito e continuano a nutrire verso la donna un totale disprezzo.
L'industria pornografica I maschi asiatici hanno portato il mercato del porno ad estremi incredibili. Il business dell'industria asiatica per adulti ha incontrato un successo globale. Gli incassi annuali della pornografia sono di circa 70.000.000.000 di dollari in Cina, in Giappone e nella Corea del Sud, arrivando a costituire il 75% delle vendite dell'industria mondiale. I sudcoreani sono in cima all'elenco, superando di quasi tre volte la produzione pornografica del loro concorrente più vicino, il Giappone.
La pornografia del Sol Levante La penetrazione capillare della pornografia in Giappone potrebbe scioccare molti occidentali. L'etica della pornografia giapponese è caratterizzata dall'umiliazione e dall'avvilimento di tutto ciò che è femminile. «La leggenda vuole che nell'antico Giappone, le donne che venivano colte in flagrante adulterio venivano pubblicamente umiliate nel centro della città. Esse venivano immobilizzate e tutti gli uomini della città che passavano di lì potevano eiaculare su di loro ("bukkake") per mostrare il loro disgusto [...]. Anche se ai nostri giorni molti pensano che la pratica del "bukkake" sia vergognosa e degradante per le donne, si deve ricordare che questa pratica è nata come una forma di punizione 2 [...]. A partire dalla fine degli anni Novanta, tale forma di castigo è diventata un genere cinematografico per adulti. Gli omosessuali hanno iniziato a sperimentare il "bukkake" all'interno di cerimonie di iniziazione rituale. I registi americani ed europei hanno rapidamente seguito l'esempio giapponese, aggiungendo il loro elegante marchio di fabbrica insieme ad uno stuolo di volenterose pornostar disposte ad essere ricoperte di sperma».
In questa ammissione sono presenti gli indicatori iniziali di un centro di rabbia e odio per sé stessi tipico della società giapponese, a riguardo delle relazioni tra sessi diversi e della sessualità in generale. Ciò può essere applicato perfettamente anche all'omosessualità.
La pornografia del tentacolo Descrizioni di stupro di donne da parte di esseri tentacolari, dotati di membri multipli che operano come apparecchiature per lo stupro, risalgono al Giappone dei primi dell'Ottocento. Un articolo disponibile su Wikipedia afferma: «L'erotismo dei tentacoli può essere di natura consensuale, ma spesso è contraddistinto anche da elementi di sessualità non-consensuale [...] con creature tentacolari (di solito mostri romanzeschi) che hanno rapporti sessuali con personaggi femminili. Lo stupro tentacolare [...] è abbastanza popolare in Giappone ed è di quando in quando anche il soggetto di parodie» 3. Queste parole lasciano intravedere la tendenza nel maschio asiatico a considerare la donna come un oggetto, non solo da usare, ma da essere avvolto all'interno di un apparato maschile di ostilità verso la donna come essere reale. Le donne vengono concepite come oggetti da consumare, da controllare e da digerire.
Pornografia hentai 4 I giapponesi sono molto attaccati ai loro cartoni animati (anime, dal giapponese animēshon, «animazione»), ai loro fumetti (manga, ossia «immagini senza un nesso logico») e ai loro videogame pornografici. Niente viene proibito all'interno di questo genere diffuso. E mentre i genitali vengono digitalmente oscurati nei video dal vivo, qui nulla è sacro. I bambini vengono ritratti mentre vengono violentemente stuprati... ma godendo segretamente. Le donne vengono riprese mentre soffrono... ma anche come soggetti disposti alle umiliazioni più abiette. Le emozioni più penetranti e facilmente reperibili nella pornografia hentai sono la rabbia, l'impazienza e l'illusione del potere su di un oggetto sessuale indifeso.
Pornografia infantile Fino al 1998-1999, data in cui furono emanate leggi restrittive a riguardo della pornografia infantile, il Giappone è stato la fonte più prolifica di produzione e di distribuzione di film pedopornografici.
I sottogeneri più popolari della pornografia giapponese
Le donne sono giocattoli e macchine
Effetti sociali dell'abuso
In Giappone e nella Corea del Sud, dove l'accesso alla pornografia digitale e al porno in generale hanno avuto più tempo per svilupparsi, la pornografia ha provocato qualcosa di simile ad una devastazione. In Giappone, le statistiche sono a dir poco disastrose. Già da molto tempo, giovani e uomini di mezz'età manifestano un interesse decrescente per la formazione di relazioni stabili, e ancor meno per il matrimonio e per la riproduzione. Molti uomini giapponesi sposati non esitano ad avere un'amante, o a visitare regolarmente le prostitute. Nella Corea del Sud, una popolazione inferiore a 50.000.000 milioni persone spende in totale per l'acquisto di materiale pornografico quasi la stessa cifra che spende la popolazione cinese composta da 1.300.000.000 di individui.
Le statistiche sul matrimonio rimangono più o meno normali. Tuttavia, ciò non è dovuto al fatto che uomini e donne stanno coltivando relazioni sane. Al contrario, il «matrimonio» coreano tende ad essere una questione formale che comporta unioni arrangiate a seconda dello status sociale ed economico. Il ricorso frequente alle prostitute e all'alcol è onnipresente, e non solo è accettato, ma a volte è persino un'esigenza, specialmente nel mondo degli affari. Sia in Giappone che a Taiwan, il fenomeno dei «Love Motel», dove gli uomini soddisfano prostitute e amanti, è così comune da diventare fra i giovani uno scherzo goliardico.
Squilibri culturali: il ruolo del
genere estremo nella disgregazione L'immenso successo della pornografia e dell'abuso sessuale in Asia riflette lo squilibrio fondamentale nel genere di relazioni tra sessi diversi che vanno molto più in profondo del bisogno di stimolazione sessuale. Da sempre, le tradizioni culturali asiatiche hanno mantenuto una separazione tra i sessi violenta e gerarchica. Le relazioni eterosessuali asiatiche tradizionali credono che gli uomini e le donne siano chiamati ad intrecciare relazioni d'amore e di cooperazione. Il ruolo maschile dominante richiede che le donne siano suddivise in due campi: da una parte la moglie vergine-madre controllata da vicino; dall'altra, la prostituta. La moglie-madre offre lo spettacolo pubblico della stabilità, della rispettabilità, e del successo.
La prostituta - sia di carne che elettronica come nel caso del robot - indirizza l'istinto sessuale in una maniera che appare completamente ed evidentemente per quello che è: licenziosa, disinvolta... e immune da censure perché condivisa fra amici. Nel frattempo, poiché le donne asiatiche hanno raggiunto in molti casi l'indipendenza professionale ed economica, esse hanno scelto naturalmente sempre più di evitare di rimanere impegolate in sistemazioni matrimoniali. Queste donne ricordano i loro padri, i quali non solo erano dominanti e controllavano le loro madri, ma lo facevano anche ciecamente e violentemente. Sia in Giappone che a Taiwan, una lunga storia basata sulla tradizione di padri ultra-sciovinistici non ha colpito solo donne, ma anche gli uomini. Ad esempio, in Giappone, la più recente generazione maschile ha prodotto una classe specializzata di giovani identificata come «erbivora»: gli «erbivori» evitano la carne, il sesso, l'esercizio intenso e le donne. Essi crescono sottili, deboli, timidi, omosessuali o ermafroditi, e sperano di essere qualsiasi cosa, tranne quello che sono stati i loro padri.
Il Giappone ha un tasso di natalità di soli 1,37 bambini per donna, quando 2,2 sarebbero necessari per sostenere la popolazione. E questo è un dato risalente al 1971. Il Giappone ha la percentuale più alta di persone in età superiore ai sessantacinque anni, ed è elevata anche rispetto a tutto il mondo (23%) Nel 2010, 1/3 delle donne giapponesi trentenni non erano ancora sposate. Il Giappone può vantare una percentuale di suicidi che si situa fra le prime dieci nazioni con questo problema. Presso i maschi, esso è la causa principale di morte tra i venti e i quarantaquattro anni.
Note
1 Traduzione dall'originale inglese Asian Porn Symptom of Age-Old Gender Dysfunction («Pornografia asiatica e sintomo della disfunzione da vecchiaia»), a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web http://www.henrymakow.com/japanese_pornography_expresses.html 2 Scrive soddisfatto in nota il gestore del sito dedicato a questa orribile pratica: «E in ciò non vi è niente di male, vero»? Tutta la parte in corsivo è stata estratta dalla presentazione di questo sito. 3 C'è da aggiungere che la rappresentazione del tentacolo è un modo di aggirare la censura che vieta la raffigurazione degli organi genitali (N.d.T.). 4 In giapponese, hentai significa «sessualmente perverso».
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