sulle capacità del nostro cervello di captare e decodificare messaggi letti o cantati al contrario
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Carlo Climati: Dott.
Cocchi, Lei conosce il problema dei «messaggi nascosti»
nella musica rock?
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Dott. Renato Cocchi:
«Sì, ne ho letto per caso sui giornali; poi ho letto il suo libro
e ascoltato gli esempi riportati nell'audiocassetta allegata
2. Non ci possono essere dubbi sulla loro
esistenza».
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Carlo Climati:
Secondo Lei, il cervello umano è in grado di decifrare parole
rovesciate? E se lo è, in che modo?
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Dott. Renato Cocchi:
«Il cervello umano ha questa capacità. Ogni segnale che va
al nostro cervello produce due immagini (engrammi
3): una normale, nell'emisfero dominante,
e una rovesciata o all'incontrario, nell'emisfero non dominante. In altri termini, in ogni persona con
dominanza emisferica a sinistra per il linguaggio (vale a dire:
quasi tutti), se io invio "Roma", il cervello di sinistra riceve
regolarmente "Roma", ma quello di destra riceve contemporaneamente
"Amor"».
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Carlo Climati:
Attraverso quale meccanismo ciò può avvenire?
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Dott. Renato Cocchi:
«Quello della percezione all'incontrario, che per le parole viene
detto "a specchio". Normalmente, l'engramma a specchio viene
soppresso, ma in particolari patologie cerebrali (ictus, di solito)
esso salta fuori, e abbiamo: una lettura a specchio ("mirror
reading"), una scrittura a specchio ("mirror writing") e
un linguaggio a specchio ("mirror speaking"), di cui ho
descritto il primo caso in assoluto, nel 1986, su "Acta Neurologica
Belgica", di un ragazzo che dopo un intervento al cervello per un
tumore benigno, al risveglio dall'anestesia si accorse di
parlare all'incontrario».
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Carlo Climati:
Esistono ricerche scientifiche in questo ambito?
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Dott. Renato Cocchi:
«Sì, ed è un campo in cui ho contribuito di persona. Soggetti
normali o dementi o alcolisti sottoposti ad un test visivo a scelta
multipla, non riuscendo a dare la risposta giusta, scelgono in
maniera assolutamente non casuale una risposta al contrario se
questa è disponibile come risposta errata. Nell'ultima ricerca che
ho fatto in proposito, e che è in corso di stampa, di trentanove
risposte errate su sessanta, ventitre sono state risposte in
contrario. La probabilità che questa scelta sia casuale è minore
di uno su un milione. Normalmente, si accetta un rapporto di causa
ed effetto quando la probabilità che si tratti di un evento casuale
è inferiore o uguale al cinque su cento. Come ho detto, la risposta
errata, in contrario, può essere data da soggetti normali. Del
resto, ci sono individui accettati come normali, che abitualmente
sembrano tener più conto dell'informazione contraria. Sono noti a
tutti, avendo anche un preciso nome nella cultura popolare. Da noi è
il "Bastian Contrario", in inglese è "The Contrary Mary"».
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Carlo Climati: Lei
ritiene che l'uso di parole rovesciate in un disco o in un CD-ROM
di musica rock potrebbe essere un mezzo idoneo per
raggiungere il cervello dell'ascoltatore?
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Dott. Renato Cocchi:
«Inserire informazioni al contrario in un disco che viene
ascoltato, può essere una modalità idonea per far pervenire queste
informazioni nel verso giusto all'emisfero cerebrale non dominante,
ma solo se si tratta di parole isolate. Ad esempio, il famoso
messaggio alla fine di Miserere, di
Zucchero
Fornaciari, è perfettamente decifrabile dal cervello di destra, ma
nella sequenza: "droga, eroina, hashish", perché si tratta di parole
isolate, e ognuna significativa di sé stessa».
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Carlo Climati: Per
quanto riguarda frasi o testi ancora più lunghi?
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Dott. Renato Cocchi:
«Il problema è complesso, perché inserendo la frase
all'incontrario, non solo si rovesciano le parole, ma si porta anche
la fine della frase all'inizio, o la fine dell'ultima frase al primo
posto, per quanto riguarda i testi più lunghi. Prendiamo la frase:
"Oggi sono andato a far la spesa"; se la rovescio diventa: "aseps al
raf a otadna onos iggo". Ora, mentre sappiamo con sicurezza che il
cervello è in grado di rovesciare le parole, non ci risulta che sia
in grado di far questo con le frasi, e meno che mai con testi più
lunghi. Se però la frase di prima io la sento, sia pur con le parole
rovesciate, ma rispettando l'inizio e la fine della frase, in questo
modo: "iggo onos otadna a raf al aseps", il cervello di destra può
tranquillamente decifrarla, dovendosi solo limitare a rovesciare una
per una le parole, che sono già nella sequenza giusta».
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Carlo Climati:
Quindi, tutti i testi presentati come esempi nell'audiocassetta
allegata al mio libro non funzionano a questo scopo, e per
essere decifrati bisogna per forza ascoltare i dischi al contrario? - Dott. Renato Cocchi: «Io credo che il loro satanismo riguardasse gli autori o i cantanti, secondo la credenza esoterica che ritiene diaboliche affermazioni religiose dette al contrario, o direttamente laudative del diavolo. Per ragioni un po' più complesse da spiegare, nell'età giovanile può esserci una spinta biologica che porta agli atteggiamenti oppositivi, quelli "all'incontrario". Chi meglio può rappresentare il simbolo di questa spinta, se non il contrario per eccellenza, il male, come contrario del bene, Satana (o chi per esso) come il contrario di Dio? Però, tra tutti gli esempi che ho sentito ce n'è uno che può funzionare benissimo, ed è quello dei Black Oak Arkansas. Se girando il disco all'incontrario si sente: "Satan, Satan, Satan, Satan, he is god, he is god, he is god, he is god" ("Satana, Satana, Satana, Satana, egli è dio, egli è dio, egli è dio, egli è dio"), questa frase, quando il disco suona nel verso giusto, diviene: "dog si eh, dog si eh, dog si eh, dog si eh, natas, natas, natas, natas" ("dio è egli, dio è egli, dio è egli, dio è egli, Satana, Satana, Satana, Satana"). Il senso viene perfettamente mantenuto, pur scambiando il soggetto con il predicato. Si tratta di un fatto casuale? Difficile dirlo; la scelta era in ogni caso di tipo satanista. Poi, che sia anche diventata funzionale da un punto di vista della neuropsicologia, è un aspetto nuovo da valutare. Oltre ad essere un mezzo adeguato per far passare un certo contenuto, esso utilizza un veicolo, la musica rock, particolarmente consumato da quella fascia di pubblico che è più predisposta, per ragioni neuroendocrine legate all'età, ad accettare messaggi oppositivi o al contrario».
Per riassumere, durante lo studio di diversi soggetti affetti da particolari psicopatologie, il Dott. Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che, partendo dalle scoperte sulle relazioni e sulle competizioni intra ed inter-emisferiche sulla gestione delle informazioni di Flor-Henry, di Strauss e di Kosaka, egli attribuisce ad una dominanza emisferica imperfetta 4 in soggetti malati o sani, ossia ad una dominanza temporanea, stabile o stabilizzata di strutture, aree o funzioni di quell'emisfero celebrale che abitualmente non è l'emisfero dominante per uno specifico compito. La dominanza dell'emisfero cerebrale destro (sede dell'emotività) sull'emisfero sinistro (sede della razionalità) può dar luogo a comportamenti cognitivi incongrui quali il mirror writing, il mirror reading e il mirror speaking.
Tali comportamenti, derivanti non solo da patologie specifiche del sistema nervoso centrale, ma anche da traumi accidentali allo stesso, da interventi neurochirurgici o dal consumo di oppiacei o di alcol, hanno alla loro base un meccanismo cerebrale già noto da tempo, che fa sì che stimoli percettivi producano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali un engramma e il suo opposto; quest'ultimo viene normalmente soppresso. In particolari condizioni, questo meccanismo di soppressione viene inibito, per cui l'opposto può farsi presente con un'immagine di solito a specchio. Non solamente la scrittura, la lettura o il linguaggio possono acquisire comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti può avvenire al contrario. L'esistenza di questo meccanismo cerebrale è provata dal fatto che se si fissa per qualche minuto una superficie rossa e si passa repentinamente ad una superficie bianca (assenza di colore), per qualche istante, prima di venire soppresso dal meccanismo d'inibizione, l'occhio vedrà il colore verde, ovvero l'opposto del rosso.
Proietta all'esterno, quindi, il colore che si è formato nell'emisfero non dominante, più lento nell'adattarsi al nuovo stimolo. Ciò che in definitiva il Dott. Cocchi sostiene è che se dunque il nostro cervello è sempre in grado di percepire l'opposto di ogni stimolo, e, in presenza di determinate patologie che inibiscono il meccanismo di soppressione dell'opposto, può produrre in certi soggetti la scrittura, la lettura o il linguaggio al contrario, ne consegue inevitabilmente che la nostra mente è certamente in grado di cogliere anche il contrario di una frase rovesciata, se disposta in sequenza adeguata, e che quindi un messaggio a ritroso è un mezzo idoneo per raggiungere la nostra psiche.
Note
1 Estratto dal libro di P. Baroni, I prìncipi del tramonto, Il Cerchio, Rimini 1997, pagg. 185-187. 2 Il Dott. Cocchi si riferisce all'audiocassetta contenente numerosi esempi di backmasking allegata al libro di Carlo Climati Inchiesta sul rock satanico, Edizioni Piemme, 1996. 3 Un engramma è un ipotetico elemento neurobiologico che consentirebbe alla memoria di ricordare fatti e sensazioni immagazzinandoli come variazioni biofisiche o biochimiche nel tessuto del cervello. http://it.wikipedia.org/wiki/Engramma 4 Le diverse funzioni esercitate dai due emisferi cerebrali sono ormai un dato scientifico acquisito e riconosciuto universalmente dalla scienza; lo testimonia una piccola parte della vastissima bibliografia sull'argomento che riportiamo di seguito: - J. L. Bradshaw, N. C. Nettleton, K. Patterson, «Identification of mirror-reversed and non-reversed profiles in same and opposite visual fields», in J. Exp. Psychol., 1973, 99, pagg. 42-48. - R. Cocchi, «Analisi delle risposte errate, date alle PM47 di Raven, rev. 1962, forma I, da un campione di universitari», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1993, 6, pagg. 83-90. - R. Cocchi, A. Pola, M. Sellerini, P. Tosca, F. Zerbi, «Mirror speaking after neurosurgery, Case history», in Acta Neurol. Belg., 1986, 86, pagg. 224-232. - L. Cordella, «Lateralizzazione emisferica: aspetti dinamici in ambito biologico», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1991, 4, pagg. 57-71. - T. Feinberg, G. Jones, «Object reversal after parietal lobe infarction - A case report.», in Cortex 1985, 21, pagg. 261-271. - G. Gainotti, «Laterally of affect: the emotional behavior of right- and left-braindamaged patients», in Myslobosky M. S. (Ed.), Hemisyndromes. Academic Press, New York, 1983, pagg. 175-192. - H. W. Gordon, «Genetic and hormonal aspects of hemispheric asymmetries», in Neurosciences Letters Supplement, 1980, 5, S8. - J. Noble, «Paradoxical interocular transfer of mirror-image discriminations in the optic chiasm sectioned monkeys», in Brain Res., 1968, pagg. 1095-1099. - A. Rothenberg, «Opposite responding as a mesure of creativity», in Psychol. Rep., 1973, 33, pagg. 15-18. - A. Rothenberg, «Janusian thinking and Nobel Prize laureates», in Am. J. Psychiatry, 1982, 139, pagg. 122-124. - W. Wittling, R. Roschmann, «Emotion-related hemisphere asymmetry; subjective emotional responses to laterally presented films», in Cortex, 1993, 29, pagg. 431-448.
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