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modifica: 1º APRILE 2015
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In questo articolo vorremmo approfondire alcuni aspetti
tecnico-scientifici del messaggio subliminale. Come indica
l'etimologia stessa del termine coniato dalla psicofisica classica
(dal latino sub limine, ossia «sotto la soglia»), si
tratta di un segnale o di una stimolazione destinata a
raggiungere
la psiche del soggetto proprio al di sotto del limite assoluto della
sua coscienza. Esso viene tradizionalmente inteso come la più
quantità più piccola di energia stimolante che l'osservatore avverte
il 50% delle volte, cominciando dalla quantità zero ed aumentando
gradualmente. Con il termine «percezione subliminale» si indica
perciò il fenomeno secondo il quale stimoli non avvertibili a
livello conscio perché
troppo deboli, troppo confusi o perché troppo rapidi, possono
tuttavia influenzare il comportamento di un individuo. Secondo
l'opinione di molti ed autorevoli scienziati, tali stimoli sfuggono
all'orecchio, agli occhi, ai sensi e penetrano nel profondo
subcosciente dell'individuo, che viene così raggiunto a sua insaputa
da questa sottile ed insospettabile forma di
aggressione. La sua intelligenza cosciente e la sua volontà non sono
in stato di allerta, né sono in grado di portare un qualsiasi
discernimento, per cui il subcosciente - obiettivo primario di
questa scorretta forma di seduzione - capta il messaggio e lo
decodifica, per poi trasmetterlo all'io cosciente in forma di
suggestione, che tuttavia l'individuo, grazie al libero arbitrio,
può sempre rifiutare. A seconda del
senso esterno attraverso cui il messaggio subliminale penetra nella
mente umana, i messaggi si differenziano in messaggi «visivi» e
messaggi «verbali» o «fonetici». Nel primo caso si tratta, come
abbiamo visto, di un fotogramma, di un flash o di un'immagine
occultata 1 che, dopo essere sfuggiti all'attenzione vigile
dell'ignaro spettatore, vanno, con la mediazione della retina e del
nervo ottico, ad annidarsi nel suo subcosciente più profondo,
rimanendovi in attesa di un possibile utilizzo. Il messaggio
subliminale «verbale» o «fonico», oggetto più immediato del nostro
interesse, viene invece trasmesso sotto forma di parole velate che,
tramite la via regale del nervo uditivo, penetrano nel subcosciente
dell'ascoltatore bypassando le sue difese ed andando ad imprimersi
nella sua memoria.
Messaggi preconsci, rovesciati e bifronti
Similmente ai messaggi di natura visiva, anche i messaggi «verbali»
o «fonici» vengono trasmessi nel modo più furtivo possibile, facendo
uso di diverse tecniche:
-
La prima,
detta preconscious message («messaggio preconscio»),
consiste nel registrare una frase ed inserirla al dritto nel master
dell'album ad
un volume talmente basso da
riuscire a stento a distinguere le parole che la compongono. A
volte, tali messaggi vengono deliberatamente alterati
accelerandone o rallentandone la velocità di circa otto volte
rispetto al numero ottimale di giri. All'ascolto si presentano
come un cinguettio molto veloce.
-
La
seconda, molto più utilizzata della precedente, è stata denominata
backward masking process («procedimento del mascheramento
rovesciato»), o più semplicemente backmasking,
backmask o backtrack. Come
suggerisce lo stesso termine, si tratta di una o più parole
registrate in precedenza, che vengono successivamente rovesciate e riversate, usando alte (17.000/20.000 cicli al secondo) o basse
frequenze (14/20 cicli al secondo, al momento del missaggio finale
nel master in una delle ventiquattro piste dei multitraccia di cui
dispongono gli ingegneri del suono negli studi di incisione.
Tali parole, indistinguibili e prive di alcun senso se ascoltate al
dritto, diventano perfettamente intelligibile solo quando il disco,
la musicassetta o il CD-ROM vengono ascoltati in senso inverso, così
come le parole scritte rovesciate possono essere lette riflettendole
in uno specchio. In generale, l'individuazione di questo tipo di
messaggi - detta in gergo tecnico backward unmasking
(«smascheramento all'indietro») - è facilitata dal fatto che essi si
presentano all'ascolto come un groviglio di suoni assolutamente
incomprensibili e prive di alcun significato, che un ascoltatore non
particolarmente attento potrebbe scambiare per un idioma a lui
sconosciuto, ma il cui suono inspirato non sfugge all'orecchio
affinato ed allenato a questo genere di ricerche. Per supplire alla
vulnerabilità di questo tipo di messaggi, che rischia di facilitarne
oltre modo l'individuazione, si provvede in sede di mixaggio a
camuffarli ricorrendo a diversi accorgimenti: in certi casi, ad
esempio, si provvede ad una sovrapposizione del messaggio con un
assolo di chitarra elettrica distorta o di altri strumenti, o a
distorcerlo con un'eco che lo renderanno meno distinguibile.
-
Accanto ai backmaking «verbali» rovesciati, esiste
un'altra categoria di messaggi molto più celata, e quindi assai
più ardua da individuare
in fase di l'ascolto in chiaro: i messaggi bifronti. Per
definizione, bifronte è una parola o una frase che scritta o
letta da sinistra verso destra ha un proprio significato, e
scritta o letta da destra verso sinistra ne assume un'altro
completamente diverso, ma sempre di senso compiuto. Esempi
tipici di questo fenomeno - noto da sempre agli enigmisti - sono
le parole Eva\Ave, Ossa\Asso, Ocra\Arco, Roma\Amor,
Acetone\Enoteca, Egida\Adige, o le frasi E tra di noi si vela\A
le visioni d'arte, Era in rotta\Attorniare, ecc... In
definitiva, si tratta di una o più parole la cui caratteristica
specifica è, come indica l'etimologia stessa di questo vocabolo,
quella di sottintendere altre parole, la cui prima lettera
diventa l'ultima dell'altra parola e viceversa a seconda da dove
si inizia la lettura. Nel caso specifico di parole cantate, si
tratta di un testo a cui soggiace un vero e proprio contro-testo
di cui l'ascoltatore non sospetta minimamente l'esistenza
perché, nell'ascolto al dritto, nulla ne tradisce la presenza.
Vogliamo però precisare che, diversamente delle parole bifronti
che abbiamo appena elencato, frutto della semplice inversione
della lettura, questi contro-testi, soprattutto quando al dritto
sono in lingua inglese, nascono dalla combinazione fonetica
dei suoni invertiti, per cui non riuscirebbe a ricostruire
tale messaggio chi cercasse di ottenerlo leggendo semplicemente
in modo rovesciato il testo delle canzoni.
Come scovarli?
Giunti questo punto però, molti lettori si chiederanno come si possa
tecnicamente ascoltare a ritroso un LP, una musicassetta o un CD-ROM.
Forniremo quindi alcuni ragguagli tecnici, in modo tale che chi
vorrà potrà verificare a casa propria e di persona l'esistenza dei
messaggi di cui tra breve parleremo dettagliatamente. Tralasciamo il vinile
è l'audiocassetta in quanto in via di completa estinzione. Per il CD-ROM,
essendo attualmente impossibile rovesciarne il suono utilizzando un
normale lettore, ci si può avvalere di un campionatore di suoni o
molto più semplicemente (visto che il campionatore è costosissimo)
si può usufruire di uno dei tanti software
musicali che girano su PC in ambiente Windows
2.
Tali programmi danno la possibilità di registrare in un primo
tempo un estratto musicale riproducendo il CD-ROM dal lettore del
computer, e di manipolare e trattare poi il file audio
(formato wav) utilizzando la funzione reverse. Oppure,
in modo ancora più semplice, è possibile aprire un file audio
già in formato mp3 all'interni di questi programmi e ascoltare il
messaggio dopo averlo selezionato, tagliato e rovesciato (ed
eventualmente rallentato o velocizzato).
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 |
Fino agli anni '90,
per ascoltare un backmasking era necessario roteare
il vinile in senso contrario e possibilmente disporre di un
buon mixer. Oggi, con un buon programma per editare
ed elaborare i files musicali in formato wav o mp3 è
tutto molto più semplice. |
Efficacia dei messaggi subliminali verbali
Qual'è l'opinione del mondo scientifico in merito all'efficacia
delle tecnologie subliminali? Innanzitutto, va detto che l'intera
faccenda del subliminale è tutt'ora oggetto di contesa tra i
sostenitori della sua efficacia e quelli invece che non la ritengono
sufficientemente provata da dati
inoppugnabili o assolutamente priva
di fondamento scientifico. Tra i primi, ricordiamo neurologi o
psichiatri di fama internazionale come Joost A.
M.
Meerlo, professore aggiunto di Psicologia alla Columbia
University, Lou Ryder, lo psichiatra francese Henry Ey
(1900-1977) e Lloyd H. Silverman, professore
aggiunto di Psicologia all'Università di New York. Secondo
quest'ultimo, assertore convinto della teoria secondo cui la
percezione subliminale sarebbe collegata all'asimmetria funzionale
degli emisferi celebrali, «nel nostro cervello ci sono due
centri: uno è responsabile della registrazione dello stimulus e
l'altro lo porta nella mente conscia. Il primo centro è molto
sensibile, cosìcché anche uno stimolo debole viene percepito (anche
se a basso volume o se si tratta di parole registrate al contrario
ed inserite sotto la musica) e registrato» 3.
Silverman ha inoltre dimostrato che informazioni subliminali possono
causare in determinati individui un comportamento psicopatologico o
altre malattie. Per Silverman, in definitiva, la percezione di
stimoli troppo deboli per essere consciamente riconosciuti è un
fenomeno reale che «è stato dimostrato al di là di ogni
ragionevole dubbio» 4. Un altro
ricercatore, il Dr. Wallace D. LaBenne,
professore di Psicologia e psicoterapista alla Eastern Michigan
University, afferma che almeno mille studi dimostrano
l'efficacia dei subliminali: «Ciò che noi oggi sappiamo è che il
cervello vede e sente più degli occhi e delle orecchie. Ci è dato
anche di conoscere che esso è in grado di cogliere certe frequenze
di luce o audio e di trasmetterle alla parte conscia. Noi vogliamo
bypassare la censura esercitata dall'emisfero sinistro del cervello
(la parte valutativa e razionale) e arrivare all'emisfero destro (la
parte che controlla gli atteggiamenti e le abitudini)»
5.
Alle stesse conclusioni è giunto lo
psicologo inglese Norman F. Dixon, autore del libro
Subliminal Perception: The Nature of a Controversy (McGraw-Hill,
Londra 1971). Anche il Professor Howard Shevrin,
dell'Università del Michigan, intervenuto al
processo tenutosi nel 1985 a carico del gruppo heavy
metal Judas Priest
per il suicidio di un ragazzo, sostiene che «i messaggi
subliminali diretti e forse anche messaggi registrati con il
backward masking potrebbero, in determinate condizioni, influenzare
gli ascoltatori» 6.
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 |
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Da sinistra:
Henry Ey, Lloyd H. Silverman e
Howard Shevrin |
Tali convinzioni non vengono tuttavia condivise da altri scienziati
altrettanto seri che sostengono la parziale o totale inattendibilità
delle prove portate a sostegno dell'efficacia del subliminale. Tra
essi, ricordiamo Charles W. Eriksen, psicologo presso
l'Università dell'Illinois, lo psicologo
James V. McConnell (1925-1990), e
Joel G. Saegert, psicologo sperimentale
all'Università del Texas. Lo studioso di nuovi movimenti religiosi
Massimo Introvigne, che si è più volte mostrato scettico a
proposito del reale funzionamento dei backmasking, dà notizia
7 che, nel 1984, un
anno dopo la pubblicazione dei libri di
Jacob Aranza
intitolato Bacward Masking Unmasked (Huntington
House 1983) e di
Padre Jean-Paul Régimbal o.ss.t. dal titolo
Le Rock'n'Roll (Edition Croisade 1983), il Journal of
Psychology (nº 116, pagg. 245-248) pubblicò un articolo di
Stephen Thorne e Philip Himmelstein in intitolato «The
Role of Suggestion in the Perception of Satanic Messages in
Rock-and-Roll Recordings» («Il ruolo della suggestione nella
percezione dei messaggi satanici nelle registrazioni di rock'n'roll»)
in cui, in sostanza, oltre ad affermare che i sostenitori del
backmasking... «sentono» quello che a tutti i costi vogliono
sentire», si nega qualsiasi possibilità che i messaggi
subliminali possano realmente influenzare il comportamento
dell'ascoltatore. A conclusioni simili sono giunti John R.
Wolkey e J. Don Read, dell'Università di
Lethbridge, autori di un articolo pubblicato sulla rivista
American Psychologist (nº 11, novembre 1985, pagg. 1231-1239) e
intitolato «Subliminal Messages. Between the Devil and the Media»
(«Messaggi subliminali. Fra il diavolo e i mass-media»). Lo stesso
Introvigne ha inoltre scoperto che William H. Yarroll Jr.,
il ricercatore di Aurora, sulle cui teorie neurologiche poggiano le
loro argomentazioni sia Padre Règimbal che Aranza, non sarebbe
nemmeno laureato e - ciò che è peggio - le sue idee sul cervello si
ispirerebbero a quelle di
Marilyn Ferguson (1938-2008), un personaggio di punta del
movimento New Age, autrice del libro
The Brain Revolution («La rivoluzione del cervello»).
In
base a questi fatti, Introvigne conclude dicendo che «tutti gli
articoli pubblicati su riviste scientifiche sono, sul punto,
d'accordo: soltanto un'infima minoranza di persone umane, dotate di
una particolare sensibilità, è capace di percepire il significato di
un semplice messaggio verbale letto al contrario, rimettendolo
mentalmente al dritto» 8.
Mirror reading
La controversia tra chi è a favore dell'efficacia del subliminale e
chi invece non lo è sembrava giunta ad un punto morto senza nè
vincitori nè vinti, quando fummo contattati dal Dr. Renato
Cocchi, un neurologo, psicologo medico, sociologo di San
Costanzo (Pesaro), nonché Direttore Sanitario e Primario della Casa
di Cura «Villa Silvia» a Senigallia (Ancona), il quale, pur non
essendosi direttamente interessato all'argomento del subliminale e
partendo da un campo d'indagine estraneo al tema che stiamo
trattando, è giunto nel corso delle proprie ricerche personali a
conclusioni che sembrano avvalorare l'ipotesi di una reale efficacia
del backmasking 9.
Durante lo
studio di diversi soggetti affetti da particolari psicopatologie, il
Dr. Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che, partendo dalle
scoperte sulle relazioni e sulle competizioni intra ed
inter-emisferiche sulla gestione delle informazioni di Flor-Henry,
di Strauss e di Kosaka, egli
attribuisce ad una dominanza emisferica
imperfetta in soggetti malati o sani, ossia ad una dominanza
temporanea, stabile o stabilizzata di strutture, aree o funzioni di
quell'emisfero celebrale che abitualmente non è l'emisfero dominante
per uno specifico compito. La dominanza dell'emisfero cerebrale
destro (sede dell'emotività) sull'emisfero sinistro (sede della
razionalità) può dar luogo a comportamenti cognitivi incongrui quali
il mirror writing (scrittura a specchio), il mirror
reading (lettura a specchio) ed il mirror speaking
(linguaggio a specchio). Tali comportamenti, derivanti non solo da
patologie specifiche del sistema
nervoso
centrale, ma anche da traumi accidentali allo stesso, da interventi
neurochirurgici o dal consumo di oppiacei o di alcool, hanno alla
loro base un meccanismo cerebrale già noto da tempo, che fa sì che
stimoli percettivi producano contemporaneamente nei due emisferi
cerebrali un engramma e il suo opposto; quest'ultimo
viene normalmente soppresso. In particolari condizioni, questo
meccanismo di soppressione viene inibito, per cui l'opposto può
farsi presente con un'immagine di solito a specchio. Non solamente
la scrittura, la lettura o il linguaggio possono acquisire
comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti può
avvenire al contrario. L'esistenza di questo meccanismo cerebrale è
provata dal fatto che se si fissa per qualche minuto una superficie
rossa e si passa repentinamente ad una superficie bianca (assenza di
colore), per qualche istante, prima di venire soppresso dal
meccanismo d'inibizione, l'occhio vedrà il colore verde, ovvero
l'opposto del rosso. Proietta all'esterno, quindi, il colore che si
è formato nell'emisfero non dominante, più lento nell'adattarsi al
nuovo stimolo. Ciò che in definitiva il Dr. Cocchi sostiene è che se
dunque il nostro cervello è sempre in grado di percepire l'opposto
di ogni stimolo, e, in presenza di determinate patologie che
inibiscono il meccanismo di soppressione dell'opposto, può produrre
in certi soggetti la scrittura, la lettura o il linguaggio al
contrario, ne consegue inevitabilmente che la nostra mente è
certamente in grado di cogliere anche il contrario di una frase
rovesciata, se disposta in sequenza adeguata, e che quindi un
messaggio a ritroso è un mezzo idoneo per raggiungere la nostra
psiche.
Concludiamo con una testimonianza curiosa, per certi versi
inaspettata, anche se priva di valore scientifico, che sembra
avvalorare la tesi dell'efficacia dei messaggi subliminali verbali.
Parliamo del satanista bolognese
Marco Dimitri, fondatore della sétta diabolica dei Bambini
di Satana, che intervistato a proposito dell'efficacia dei
backmasking ha asserito: «Secondo me le cose nascoste e
capovolte possono entrare nell'inconscio. Sì, i messaggi subliminali
esistono. Se non si entrasse dentro la gente, non si riuscirebbe a
cambiare il mondo. A mio parere, questi messaggi creano degli stati
inconsci. La musica deve entrare a un certo livello dentro, per
distaccare la persona da quella che è stata la basilare formazione
cattolica. Il messaggio col tempo cresce nello stesso modo in cui
cresce la persona. è giusto che i destinatari di tali messaggi siano
persone giovani. I messaggi danno l'indipendenza dai tabù, dalla
repressione e dalle illusioni» 10.
Questa affermazione ci introduce all'aspetto esoterico del
linguaggio rovesciato, tratteremo in altra sede.
Un'obiezione frequente: la casualità dei messaggi
bifronti
Una delle obiezioni che più spesso viene sollevata dagli
innocentisti o dagli scettici nella polemica sul rock
satanico è quella secondo cui i messaggi bifronti, lungi dall'essere
intenzionalmente e coscientemente inseriti nei dischi, non sarebbero
nient'altro che il risultato casuale della combinazione acustica dei
suoni rovesciati. Secondo l'opinione di tali persone, insomma, per
quel gioco strano che è la fonetica dei suoni inspirati, qualsiasi
registrazione ascoltata a ritroso darebbe luogo a parole di senso
compiuto, ma la cui formazione è del tutto fortuita. La vivace
fantasia dell'ascoltatore e l'interpretazione forzata di tali parole
da parte di chi è «in cerca di messaggi subliminali e di
musicisti da crocifiggere» 11
farebbero il resto. In conclusione, si tratterebbe di
pareidolia
acustica.
Per definizione, la pareidolia è l'illusione
subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili
(naturali o artificiali) dalla forma casuale. Nel caso di percezioni
uditive, la pareidolia si manifesta quando si crede di sentire
suoni, parole o frasi significative in rumori casuali (come appunto
quelli ottenibili da registrazioni eseguite al contrario). Premesso
che tale obiezione possa avere una sua validità solo per i messaggi
bifronti e non per quelli rovesciati (sulla cui intenzionalità non
possono esistere dubbi di sorta), e non negando che durante
l'ascolto rovesciato di una qualsiasi registrazione sia possibile la
formazione accidentale di vocaboli di senso compiuto, vorremmo qui
ricordare che, anche in base alla nostra esperienza pluriennale,
tali parole, quando emergono - e ciò accade molto raramente - sono
spesso sconnesse tra loro e prive di qualsiasi aggancio con elementi
esterni che ne giustifichino e ne comprovino in qualche modo la
presenza in quella registrazione.
Nel caso dei backmasking
bifronti, di cui diamo notizia nella pagina dedicata ai
messaggi verbali, ci troviamo invece di fronte non a singole
parole totalmente slegate fra loro, ma ad intere frasi
grammaticalmente corrette o ad una serie di parole che parlano di un
unico soggetto. Lasciando ad un matematico o ad un enigmista il
difficile calcolo delle probabilità che ciò possa avvenire in modo
del tutto accidentale, ci chiediamo come sia anche solo plausibile
supporre la non-volontarietà di tale inserimento. Senza dimenticare
che spesso tali messaggi trovano una conferma esterna nella
simbologia usata sulla cover, nel testo al dritto del brano,
nelle dichiarazioni dei cantanti e in tutta una serie di conferme
che collegano il messaggio bifronte alla filosofia di questo o di
quest'altro gruppo. In questo senso, il caso dei
Led Zeppelin è illuminante.
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Note
1
Tale immagine può anche essere raccolta dal subcosciente
indipendentemente dalla sua posizione (di fianco, rovesciata,
ecc...), o dal fatto che sia spezzettata, piccolissima o
sparpagliata nella pagina, in quanto esso può ricostruirla nella
sua unità o realtà familiare (cfr. J.-P.
Régimbal o.ss.t.,
op. cit., pag. 18, nota nº 26).
2 Tra gli editor musicali più noti in grado di
eseguire le operazioni sopra elencate, segnaliamo Sound Forge
(della Sony Creative), WaveLab (della Steinberg
Media), GoldWave, ecc...
3 Cfr. A.
Athens, «Beware Here Come the Mind Manipulators»
(«Ecco da dove vengono i manipolatori della mente»), in
Family Health, dicembre 1978, pag. 40.
4 Cfr. V. A., «Il ritorno dei persuasori occulti»,
in Psicologia contemporanea, nº 62, marzo-aprile 1984.
5 Cfr. F. Lee,
«Whispering Messages to the Mind» («Sussurrando messaggi
alla mente»), in USA Today, del 4 novembre 1983, pag. 21.
6 Cfr. J. T.
Richardson-J. Best-D.
G. Bromley, The
Satanism Scare («La paura del satanismo»), pagg. 205-217.
7 Cfr. M.
Introvigne, Indagine sul satanismo, Arnoldo Mondadori
Editore, Milano 1994, pagg. 364-365.
8 Ibid., pag. 365. Con il solito scetticismo e
riduzionismo, Introvigne ricorda inoltre che, nel 1993, il
backmasking è stato incluso nell'Encyclopedia of Hoaxes
(Gale, Detroit, pagg. 281-282), una raccolta di scherzi e
truffe scritta da Gordon Stein, andando così a far compagnia al
caso Taxil e al mostro di Loch Ness (e perché no, magari anche
ad altre «truffe» come la santa Sindone di Torino o il sangue
miracoloso di San Gennaro!).
9 Tali conclusioni sono state succintamente esposte
dal Dr. Cocchi nella Rivista Italiana Disturbo Intellettivo
(1994, vol. VII, pagg. 55-61), in un articolo intitolato
«Dominanza emisferica imperfetta e comportamenti cognitivi:
considerazioni speculative».
10 Cfr. D.
Arona-G. M.
Panizza, Satana
ti vuole, Corbaccio 1995 pag. 258.
11 Cfr. S.
Marzorati,
Dizionario dell'horror rock, pag. 205.
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