di Paolo Baroni
In questo articolo vorremmo approfondire alcuni aspetti tecnico-scientifici del messaggio subliminale. Come indica l'etimologia stessa del termine coniato dalla psicofisica classica (dal latino sub limine, ossia «sotto la soglia»), si tratta di un segnale o di una stimolazione destinata a raggiungere la psiche del soggetto proprio al di sotto del limite assoluto della sua coscienza. Esso viene tradizionalmente inteso come la più quantità più piccola di energia stimolante che l'osservatore avverte il 50% delle volte, cominciando dalla quantità zero ed aumentando gradualmente. Con il termine «percezione subliminale» si indica perciò il fenomeno secondo il quale stimoli non avvertibili a livello conscio perché troppo deboli, troppo confusi o perché troppo rapidi, possono tuttavia influenzare il comportamento di un individuo. Secondo l'opinione di molti ed autorevoli scienziati, tali stimoli sfuggono all'orecchio, agli occhi, ai sensi e penetrano nel profondo subcosciente dell'individuo, che viene così raggiunto a sua insaputa da questa sottile ed insospettabile forma di aggressione. La sua intelligenza cosciente e la sua volontà non sono in stato di allerta, né sono in grado di portare un qualsiasi discernimento, per cui il subcosciente - obiettivo primario di questa scorretta forma di seduzione - capta il messaggio e lo decodifica, per poi trasmetterlo all'io cosciente in forma di suggestione, che tuttavia l'individuo, grazie al libero arbitrio, può sempre rifiutare. A seconda del senso esterno attraverso cui il messaggio subliminale penetra nella mente umana, i messaggi si differenziano in messaggi «visivi» e messaggi «verbali» o «fonetici». Nel primo caso si tratta, come abbiamo visto, di un fotogramma, di un flash o di un'immagine occultata 1 che, dopo essere sfuggiti all'attenzione vigile dell'ignaro spettatore, vanno, con la mediazione della retina e del nervo ottico, ad annidarsi nel suo subcosciente più profondo, rimanendovi in attesa di un possibile utilizzo. Il messaggio subliminale «verbale» o «fonico», oggetto più immediato del nostro interesse, viene invece trasmesso sotto forma di parole velate che, tramite la via regale del nervo uditivo, penetrano nel subcosciente dell'ascoltatore bypassando le sue difese ed andando ad imprimersi nella sua memoria.
Messaggi preconsci, rovesciati e bifronti
Similmente ai messaggi di natura visiva, anche i messaggi «verbali» o «fonici» vengono trasmessi nel modo più furtivo possibile, facendo uso di diverse tecniche:
Giunti questo punto però, molti lettori si chiederanno come si possa tecnicamente ascoltare a ritroso un LP, una musicassetta o un CD-ROM. Forniremo quindi alcuni ragguagli tecnici, in modo tale che chi vorrà potrà verificare a casa propria e di persona l'esistenza dei messaggi di cui tra breve parleremo dettagliatamente. Tralasciamo il vinile è l'audiocassetta in quanto in via di completa estinzione. Per il CD-ROM, essendo attualmente impossibile rovesciarne il suono utilizzando un normale lettore, ci si può avvalere di un campionatore di suoni o molto più semplicemente (visto che il campionatore è costosissimo) si può usufruire di uno dei tanti software musicali che girano su PC in ambiente Windows 2.
Tali programmi danno la possibilità di registrare in un primo tempo un estratto musicale riproducendo il CD-ROM dal lettore del computer, e di manipolare e trattare poi il file audio (formato wav) utilizzando la funzione reverse. Oppure, in modo ancora più semplice, è possibile aprire un file audio già in formato mp3 all'interni di questi programmi e ascoltare il messaggio dopo averlo selezionato, tagliato e rovesciato (ed eventualmente rallentato o velocizzato).
Efficacia dei messaggi subliminali verbali
Qual'è l'opinione del mondo scientifico in merito all'efficacia delle tecnologie subliminali? Innanzitutto, va detto che l'intera faccenda del subliminale è tutt'ora oggetto di contesa tra i sostenitori della sua efficacia e quelli invece che non la ritengono sufficientemente provata da dati inoppugnabili o assolutamente priva di fondamento scientifico. Tra i primi, ricordiamo neurologi o psichiatri di fama internazionale come Joost A. M. Meerlo, professore aggiunto di Psicologia alla Columbia University, Lou Ryder, lo psichiatra francese Henry Ey (1900-1977) e Lloyd H. Silverman, professore aggiunto di Psicologia all'Università di New York. Secondo quest'ultimo, assertore convinto della teoria secondo cui la percezione subliminale sarebbe collegata all'asimmetria funzionale degli emisferi celebrali, «nel nostro cervello ci sono due centri: uno è responsabile della registrazione dello stimulus e l'altro lo porta nella mente conscia. Il primo centro è molto sensibile, cosìcché anche uno stimolo debole viene percepito (anche se a basso volume o se si tratta di parole registrate al contrario ed inserite sotto la musica) e registrato» 3. Silverman ha inoltre dimostrato che informazioni subliminali possono causare in determinati individui un comportamento psicopatologico o altre malattie. Per Silverman, in definitiva, la percezione di stimoli troppo deboli per essere consciamente riconosciuti è un fenomeno reale che «è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio» 4. Un altro ricercatore, il Dr. Wallace D. LaBenne, professore di Psicologia e psicoterapista alla Eastern Michigan University, afferma che almeno mille studi dimostrano l'efficacia dei subliminali: «Ciò che noi oggi sappiamo è che il cervello vede e sente più degli occhi e delle orecchie. Ci è dato anche di conoscere che esso è in grado di cogliere certe frequenze di luce o audio e di trasmetterle alla parte conscia. Noi vogliamo bypassare la censura esercitata dall'emisfero sinistro del cervello (la parte valutativa e razionale) e arrivare all'emisfero destro (la parte che controlla gli atteggiamenti e le abitudini)» 5.
Alle stesse conclusioni è giunto lo psicologo inglese Norman F. Dixon, autore del libro Subliminal Perception: The Nature of a Controversy (McGraw-Hill, Londra 1971). Anche il Professor Howard Shevrin, dell'Università del Michigan, intervenuto al processo tenutosi nel 1985 a carico del gruppo heavy metal Judas Priest per il suicidio di un ragazzo, sostiene che «i messaggi subliminali diretti e forse anche messaggi registrati con il backward masking potrebbero, in determinate condizioni, influenzare gli ascoltatori» 6.
Tali convinzioni non vengono tuttavia condivise da altri scienziati altrettanto seri che sostengono la parziale o totale inattendibilità delle prove portate a sostegno dell'efficacia del subliminale. Tra essi, ricordiamo Charles W. Eriksen, psicologo presso l'Università dell'Illinois, lo psicologo James V. McConnell (1925-1990), e Joel G. Saegert, psicologo sperimentale all'Università del Texas. Lo studioso di nuovi movimenti religiosi Massimo Introvigne, che si è più volte mostrato scettico a proposito del reale funzionamento dei backmasking, dà notizia 7 che, nel 1984, un anno dopo la pubblicazione dei libri di Jacob Aranza intitolato Bacward Masking Unmasked (Huntington House 1983) e di Padre Jean-Paul Régimbal o.ss.t. dal titolo Le Rock'n'Roll (Edition Croisade 1983), il Journal of Psychology (nº 116, pagg. 245-248) pubblicò un articolo di Stephen Thorne e Philip Himmelstein in intitolato «The Role of Suggestion in the Perception of Satanic Messages in Rock-and-Roll Recordings» («Il ruolo della suggestione nella percezione dei messaggi satanici nelle registrazioni di rock'n'roll») in cui, in sostanza, oltre ad affermare che i sostenitori del backmasking... «sentono» quello che a tutti i costi vogliono sentire», si nega qualsiasi possibilità che i messaggi subliminali possano realmente influenzare il comportamento dell'ascoltatore. A conclusioni simili sono giunti John R. Wolkey e J. Don Read, dell'Università di Lethbridge, autori di un articolo pubblicato sulla rivista American Psychologist (nº 11, novembre 1985, pagg. 1231-1239) e intitolato «Subliminal Messages. Between the Devil and the Media» («Messaggi subliminali. Fra il diavolo e i mass-media»). Lo stesso Introvigne ha inoltre scoperto che William H. Yarroll Jr., il ricercatore di Aurora, sulle cui teorie neurologiche poggiano le loro argomentazioni sia Padre Règimbal che Aranza, non sarebbe nemmeno laureato e - ciò che è peggio - le sue idee sul cervello si ispirerebbero a quelle di Marilyn Ferguson (1938-2008), un personaggio di punta del movimento New Age, autrice del libro The Brain Revolution («La rivoluzione del cervello»).
In base a questi fatti, Introvigne conclude dicendo che «tutti gli articoli pubblicati su riviste scientifiche sono, sul punto, d'accordo: soltanto un'infima minoranza di persone umane, dotate di una particolare sensibilità, è capace di percepire il significato di un semplice messaggio verbale letto al contrario, rimettendolo mentalmente al dritto» 8.
La controversia tra chi è a favore dell'efficacia del subliminale e chi invece non lo è sembrava giunta ad un punto morto senza nè vincitori nè vinti, quando fummo contattati dal Dr. Renato Cocchi, un neurologo, psicologo medico, sociologo di San Costanzo (Pesaro), nonché Direttore Sanitario e Primario della Casa di Cura «Villa Silvia» a Senigallia (Ancona), il quale, pur non essendosi direttamente interessato all'argomento del subliminale e partendo da un campo d'indagine estraneo al tema che stiamo trattando, è giunto nel corso delle proprie ricerche personali a conclusioni che sembrano avvalorare l'ipotesi di una reale efficacia del backmasking 9.
Durante lo studio di diversi soggetti affetti da particolari psicopatologie, il Dr. Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che, partendo dalle scoperte sulle relazioni e sulle competizioni intra ed inter-emisferiche sulla gestione delle informazioni di Flor-Henry, di Strauss e di Kosaka, egli attribuisce ad una dominanza emisferica imperfetta in soggetti malati o sani, ossia ad una dominanza temporanea, stabile o stabilizzata di strutture, aree o funzioni di quell'emisfero celebrale che abitualmente non è l'emisfero dominante per uno specifico compito. La dominanza dell'emisfero cerebrale destro (sede dell'emotività) sull'emisfero sinistro (sede della razionalità) può dar luogo a comportamenti cognitivi incongrui quali il mirror writing (scrittura a specchio), il mirror reading (lettura a specchio) ed il mirror speaking (linguaggio a specchio). Tali comportamenti, derivanti non solo da patologie specifiche del sistema nervoso centrale, ma anche da traumi accidentali allo stesso, da interventi neurochirurgici o dal consumo di oppiacei o di alcool, hanno alla loro base un meccanismo cerebrale già noto da tempo, che fa sì che stimoli percettivi producano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali un engramma e il suo opposto; quest'ultimo viene normalmente soppresso. In particolari condizioni, questo meccanismo di soppressione viene inibito, per cui l'opposto può farsi presente con un'immagine di solito a specchio. Non solamente la scrittura, la lettura o il linguaggio possono acquisire comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti può avvenire al contrario. L'esistenza di questo meccanismo cerebrale è provata dal fatto che se si fissa per qualche minuto una superficie rossa e si passa repentinamente ad una superficie bianca (assenza di colore), per qualche istante, prima di venire soppresso dal meccanismo d'inibizione, l'occhio vedrà il colore verde, ovvero l'opposto del rosso. Proietta all'esterno, quindi, il colore che si è formato nell'emisfero non dominante, più lento nell'adattarsi al nuovo stimolo. Ciò che in definitiva il Dr. Cocchi sostiene è che se dunque il nostro cervello è sempre in grado di percepire l'opposto di ogni stimolo, e, in presenza di determinate patologie che inibiscono il meccanismo di soppressione dell'opposto, può produrre in certi soggetti la scrittura, la lettura o il linguaggio al contrario, ne consegue inevitabilmente che la nostra mente è certamente in grado di cogliere anche il contrario di una frase rovesciata, se disposta in sequenza adeguata, e che quindi un messaggio a ritroso è un mezzo idoneo per raggiungere la nostra psiche.
Concludiamo con una testimonianza curiosa, per certi versi inaspettata, anche se priva di valore scientifico, che sembra avvalorare la tesi dell'efficacia dei messaggi subliminali verbali. Parliamo del satanista bolognese Marco Dimitri, fondatore della sétta diabolica dei Bambini di Satana, che intervistato a proposito dell'efficacia dei backmasking ha asserito: «Secondo me le cose nascoste e capovolte possono entrare nell'inconscio. Sì, i messaggi subliminali esistono. Se non si entrasse dentro la gente, non si riuscirebbe a cambiare il mondo. A mio parere, questi messaggi creano degli stati inconsci. La musica deve entrare a un certo livello dentro, per distaccare la persona da quella che è stata la basilare formazione cattolica. Il messaggio col tempo cresce nello stesso modo in cui cresce la persona. è giusto che i destinatari di tali messaggi siano persone giovani. I messaggi danno l'indipendenza dai tabù, dalla repressione e dalle illusioni» 10. Questa affermazione ci introduce all'aspetto esoterico del linguaggio rovesciato, tratteremo in altra sede.
Un'obiezione frequente: la casualità dei messaggi bifronti
Una delle obiezioni che più spesso viene sollevata dagli innocentisti o dagli scettici nella polemica sul rock satanico è quella secondo cui i messaggi bifronti, lungi dall'essere intenzionalmente e coscientemente inseriti nei dischi, non sarebbero nient'altro che il risultato casuale della combinazione acustica dei suoni rovesciati. Secondo l'opinione di tali persone, insomma, per quel gioco strano che è la fonetica dei suoni inspirati, qualsiasi registrazione ascoltata a ritroso darebbe luogo a parole di senso compiuto, ma la cui formazione è del tutto fortuita. La vivace fantasia dell'ascoltatore e l'interpretazione forzata di tali parole da parte di chi è «in cerca di messaggi subliminali e di musicisti da crocifiggere» 11 farebbero il resto. In conclusione, si tratterebbe di pareidolia acustica.
Per definizione, la pareidolia è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. Nel caso di percezioni uditive, la pareidolia si manifesta quando si crede di sentire suoni, parole o frasi significative in rumori casuali (come appunto quelli ottenibili da registrazioni eseguite al contrario). Premesso che tale obiezione possa avere una sua validità solo per i messaggi bifronti e non per quelli rovesciati (sulla cui intenzionalità non possono esistere dubbi di sorta), e non negando che durante l'ascolto rovesciato di una qualsiasi registrazione sia possibile la formazione accidentale di vocaboli di senso compiuto, vorremmo qui ricordare che, anche in base alla nostra esperienza pluriennale, tali parole, quando emergono - e ciò accade molto raramente - sono spesso sconnesse tra loro e prive di qualsiasi aggancio con elementi esterni che ne giustifichino e ne comprovino in qualche modo la presenza in quella registrazione.
Nel caso dei backmasking bifronti, di cui diamo notizia nella pagina dedicata ai messaggi verbali, ci troviamo invece di fronte non a singole parole totalmente slegate fra loro, ma ad intere frasi grammaticalmente corrette o ad una serie di parole che parlano di un unico soggetto. Lasciando ad un matematico o ad un enigmista il difficile calcolo delle probabilità che ciò possa avvenire in modo del tutto accidentale, ci chiediamo come sia anche solo plausibile supporre la non-volontarietà di tale inserimento. Senza dimenticare che spesso tali messaggi trovano una conferma esterna nella simbologia usata sulla cover, nel testo al dritto del brano, nelle dichiarazioni dei cantanti e in tutta una serie di conferme che collegano il messaggio bifronte alla filosofia di questo o di quest'altro gruppo. In questo senso, il caso dei Led Zeppelin è illuminante.
Note
1 Tale immagine può anche essere raccolta dal subcosciente indipendentemente dalla sua posizione (di fianco, rovesciata, ecc...), o dal fatto che sia spezzettata, piccolissima o sparpagliata nella pagina, in quanto esso può ricostruirla nella sua unità o realtà familiare (cfr. J.-P. Régimbal o.ss.t., op. cit., pag. 18, nota nº 26). 2 Tra gli editor musicali più noti in grado di eseguire le operazioni sopra elencate, segnaliamo Sound Forge (della Sony Creative), WaveLab (della Steinberg Media), GoldWave, ecc... 3 Cfr. A. Athens, «Beware Here Come the Mind Manipulators» («Ecco da dove vengono i manipolatori della mente»), in Family Health, dicembre 1978, pag. 40. 4 Cfr. V. A., «Il ritorno dei persuasori occulti», in Psicologia contemporanea, nº 62, marzo-aprile 1984. 5 Cfr. F. Lee, «Whispering Messages to the Mind» («Sussurrando messaggi alla mente»), in USA Today, del 4 novembre 1983, pag. 21. 6 Cfr. J. T. Richardson-J. Best-D. G. Bromley, The Satanism Scare («La paura del satanismo»), pagg. 205-217. 7 Cfr. M. Introvigne, Indagine sul satanismo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1994, pagg. 364-365. 8 Ibid., pag. 365. Con il solito scetticismo e riduzionismo, Introvigne ricorda inoltre che, nel 1993, il backmasking è stato incluso nell'Encyclopedia of Hoaxes (Gale, Detroit, pagg. 281-282), una raccolta di scherzi e truffe scritta da Gordon Stein, andando così a far compagnia al caso Taxil e al mostro di Loch Ness (e perché no, magari anche ad altre «truffe» come la santa Sindone di Torino o il sangue miracoloso di San Gennaro!). 9 Tali conclusioni sono state succintamente esposte dal Dr. Cocchi nella Rivista Italiana Disturbo Intellettivo (1994, vol. VII, pagg. 55-61), in un articolo intitolato «Dominanza emisferica imperfetta e comportamenti cognitivi: considerazioni speculative». 10 Cfr. D. Arona-G. M. Panizza, Satana ti vuole, Corbaccio 1995 pag. 258. 11 Cfr. S. Marzorati, Dizionario dell'horror rock, pag. 205.
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