XIII L'ecumenismo, STRUMENTO per la protestantizzazione della Chiesa
«La variazione del concetto di ecumenismo è senza dubbio la più importante che sia prodotta nel sistema cattolico dopo il Vaticano II». È con questa osservazione che Romano Amerio (1905-1997) inizia il capitolo sull'ecumenismo nel suo straordinario libro Iota Unum. Al suo seguito, abbiamo messo a confronto la dottrina tradizionale sull'ecumenismo e le nuove concezioni.
Sopra: lo scrittore cattolico Romano Amerio e il suo libro Iota Unum.
Dottrina tradizionale sull'ecumenismo
Essa è stata esposta, tra gli altri documenti, nell'Enciclopedia di Papa Pio XI (1857-1939) Mortalium animos, del 6 gennaio 1928, e nelle Istruzioni sul movimento ecumenico, promulgate dal Sant'Uffizio il 20 dicembre 1949. Tale dottrina può essere così sintetizzata:
Sopra: S. S. Papa Pio XI.
Vi sono due punti da notare:
Il nuovo concetto di ecumenismo
In realtà, questo concetto non è così nuovo; è stato difeso per oltre un secolo dai protestanti. Nella prima metà del XX secolo, ha avuto diversi precursori come Padre Fernand Portal (1855-1926) 155, dom Lambert Beauduin o.s.b. (1873-1960) 156, Padre Marie-Alain Couturier o.p. (1897-1954) 157, Jacques Maritain 158, Padre Yves Congar o.p. (1904-1995), e ha suscitato un movimento di idee a suo favore. Esso è stato così presentato nell'Enciclopedia Cattolica italiana curata da Padre Camillo Crivelli s.j. (1874-1954) prima del Concilio:
Conclude Padre Crivelli: «Vediamo immediatamente che tali teorie si oppongono alla fede cattolica» 160. L'idea-chiave del nuovo ecumenismo è simboleggiata dall'immagine di specchio andato in mille pezzi: le chiese cristiane (compresa la Chiesa cattolica) vengono messe sullo stesso livello con i frammenti di uno specchio rotto, pezzi di valore identico e che si tratta di riunire per ricostituire lo specchio, o in altre parole la futura Chiesa.
Confronto tra i due ecumenismi
La tabella che segue riassume confrontandole le caratteristiche del vecchio e del nuovo ecumenismo.
Sopra: 1998; il Cardinale Joseph Ratzinger - futuro Benedetto XVI - intona un canto religioso con la «vescova» luterana Maria Jepsen.
Testi recenti che accreditano i diversi aspetti del nuovo ecumenismo
Anziché riprodurre i molteplici passi del Decreto conciliare sull'ecumenismo Unitatis redintegratio (del 21 novembre 1964), ci accontenteremo di citare testi più recenti, tratti in particolare dall'Enciclica di Giovanni Paolo II (1920-2005) sull'ecumenismo Ut unum sint, del 25 maggio 1995, un documento che spesso fa riferimento al summenzionato decreto conciliare.
Sopra: Giovanni Paolo II e la sua Enciclica Ut unum sint.
Uguaglianza nel dialogo (che porta alla parità tra i soggetti del dialogo)
L'uguaglianza postulata dal dialogo è rafforzata dall'ipotesi del tutto discutibile, ma presentata come un fatto, che a volte le chiese separate da Roma abbiano meglio evidenziato rispetto alla Chiesa cattolica alcuni aspetti del mistero cristiano:
Sopra: Karol Wojtyla incontra il teologo luterano Oscar Cullman (1902-1999).
Non ci sarebbe più un conflitto tra cattolici ed eretici Il testo seguente lascia supporre che non vi sia quasi alcun conflitto tra dottrina cattoliche e dottrine eretiche:
Ma è soprattutto nelle indicazioni pratiche, nelle linee guida o nelle direttive pastorali che i recenti testi del Magistero accreditano gli aspetti principali del nuovo ecumenismo.
Testi recenti che accreditano il vecchio ecumenismo
In maniera del tutto contraddittoria, la stessa Enciclica Ut unum sint contiene passi in cui viene ribadita la dottrina del vecchio ecumenismo (il ritorno dei «cristiani separati» alla Chiesa cattolica accettando tutte le verità che essa insegna e sottomettendosi alla sua disciplina e al suo governo). Leggendo questi testi incoerenti scritti dalla medesima penna ritorna alla mente ciò che più di un secolo fa Papa San Pio X (1835-1914) scriveva nella famosa Enciclica Pascendi Dominici Gregis (dell'8 settembre 1907) parlando degli eretici modernisti:
Sopra: S. S. Papa San Pio X e la sua Enciclica Pascendi Dominici Gregis.
Testi inconciliabili
I testi che accreditano sia il vecchio l'ecumenismo che quello nuovo sembrano difficili da conciliare. Si devono prendere in considerazione entrambi se si vuole avere un'idea corretta dell'insegnamento sull'ecumenismo. In pratica, le due categorie di testi sopra menzionate non hanno lo stesso peso, poiché è il nuovo ecumenismo che oggi vediamo sistematicamente promosso dai vertici della Chiesa, mentre anche se la dottrina tradizionale viene richiamata qua e là in alcuni paragrafi, essa non viene mai attuata. Si tratta di una dinamica ambigua che troviamo spesso anche nei documenti del Concilio Vaticano II.
Effetti del nuovo ecumenismo
In un articolo del 1986 intitolato Chrétiens: l'unité n'est pas l'uniformité («Cristiani: l'unità non è l'uniformità») 168, la giornalista cattolica Monique Hébrard 169 ha espresso una sorta di valutazione dell'ecumenismo. Dato che gli orientamenti generali non sono cambiati da allora, tale valutazione rimane valida anche per i nostri tempi. Ne forniamo gli elementi principali, integrandoli se necessario. Scrive Monique Hébrard: «Il raccolto è magnifico! Ed è visibile in diversi settori».
La pastorale
Sopra: Monique Hébrard.
In materia liturgica, le cose sono andate molto oltre, afferma Monique Hébrard. Sappiami, in effetti, che la riforma liturgica è stato gestita tenendo conto delle richieste essenziali dei riformatori, tanto che, come abbiamo visto, il già citato professore di Teologia alla Facoltà di Strasburgo, il protestante Gérard Siegwalt, ha potuto scrivere:
Attività caritative
Parlando poi delle azioni degli anglicani Desmond Tutu e sorella Ana, e di quelle di Madre Teresa di Calcutta (1910-1997), Monique Hébrard aggiunge: «Le divergenze dottrinali appaiono quindi assai secondarie». Le stessa giornalista evidenzia quindi uno degli effetti più dannosi del nuovo ecumenismo: relegare la dottrina in secondo piano.
Sopra: l'«arcivescovo» anglicano Desmond Tutu e Madre Teresa di Calcutta, due personaggi molto impegnati nel dialogo interreligioso.
Attività religiose interconfessionali
Ed è un dato di fatto che il Rinnovamento Carismatico, nato nell'ambiente illuminista protestante, abbia reso possibile l'espansione del nuovo spirito ecumenico. Padre Laurent Fabre, fondatore della comunità carismatica Chemin Neuf, ha affermato: «Il Rinnovamento Carismatico o sarà ecumenico o non sarà affatto» 174.
Sopra: Padre Laurent Fabre, fondatore della comunità carismatica Chemin Neuf.
Concetto di unità tra i cristiani
Unità nella diversità dottrinale: ecco come il nuovo ecumenismo porta al pluralismo dottrinale.
Perdita del senso del nemico Considerato ormai come un amico con cui dobbiamo fraternizzare, il protestantesimo è stato rivalutato. Scrive Padre Georg May, Preside della Facoltà cattolica di Diritto Canonico dell'Università di Magonza:
Sopra: Padre Georg May e il suo libro L'œcuménisme, levier de la protestantisation.
È stata la perdita del senso del nemico che rese inizialmente possibile il nuovo ecumenismo e che successivamente è stato aggravato da questa nuova attitudine. In un articolo intitolato «Note sur la prière pour les ennemis» («Nota sulla preghiera per i nemici»), Padre Roger Thomas Calmel o.p. (1914-1975) analizzò con queste parole un difetto in cui si deve vedere uno degli effetti più dannoso dell'ecumenismo:
Sopra: Padre Roger Thomas Calmel.
La protestantizzazione dei cattolici Matrimoni misti moltiplicati, una catechesi comune... e dunque ridotta ai soli punti in comune, una liturgia protestantizzata, lo sviluppo dell'illuminismo di origine protestante diffuso dal Rinnovamento Carismatico, le differenze dottrinali considerate secondarie o come elementi che possono arricchire in nome del pluralismo dottrinale, l'oblio dei pericoli per la fede rappresentati dalle idee e dallo stato d'animo dei riformati, il proselitismo protestante, ecc...
Questi sono alcuni degli effetti del nuovo ecumenismo. Esso ha largamente contribuito alla perdita della propria identità di molti cattolici, trasformandoli in membri di una sorta di nuova denominazione protestante. Un recente sondaggio ha messo in evidenza questa nuova categoria di cattolici quantificandone il numero: oggi nel movimento protestante ci sono 450.000 cattolici 178. Comprendiamo che studiando questo fenomeno, perché mai il già citato Padre Georg May ha dato ad un suo libro il titolo L'œcuménisme, levier de la protestantisation de l'Église («L'ecumenismo, strumento per la protestantizzazione della Chiesa») 179.
Sopra: l'11 gennaio 2018, il pastore luterano tedesco Jens-Martin Kruse, è stato ricevuto lo scorso 11 gennaio da Francesco I in Vaticano.
XIV Altri aspetti della penetrazione protestante in un ambiente cattolico
Indichiamo qui solamente l'influenza di alcune correnti di idee e alcuni movimenti.
La penetrazione delle idee
Il cattolicesimo liberale La scuola che si autodefiniva «cattolica liberale» cercava di riconciliare i principî della Rivoluzione Francese e i principî cattolici. Essa è stata fondata da Félicité de Lamennais (1782-1854) e, per mezzo di lui, da Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) e dalla Riforma.
Il modernismo
Anche in questo caso, ci si ricongiunge al principio protestante dell'illuminazione interiore.
Lo stato d'animo carismatico Il Rinnovamento nello Spirito proviene direttamente dall'illuminismo che si è sviluppato nelle chiese protestanti pentecostali. Esso è stato presentato come «il ramo cattolico della corrente pentecostale» 181. Dunque, può essere considerato come una forma di penetrazione protestante in un ambiente cattolico.
Sopra: pentecostali protestanti statunitensi nel 1942.
L'azione dei movimenti
Taizé Attività ecumenica guidata da «frati» protestanti, Taizé, fin dagli anni '70, ha dimostrato la sua efficacia nel penetrare il mondo cattolico insinuando idee e diversi aspetti dello stato d'animo protestante.
Sopra: protestanti e cattolici pregano insieme nella comunità monastica (calvinista) di Taizé al di là delle loro differenze dogmatiche.
I movimenti carismatici Fortemente strutturati, ben organizzati, ai quali è stato affidato un certo numero di parrocchie e centri di pellegrinaggio, i movimenti carismatici cattolici hanno un'influenza crescente, confermando la loro indole tipicamente protestante di cui rendono conto molti studi sull'argomento.
Sopra: 10 giugno 2017, Francesco I celebra la vigilia di Pentecoste pregando insieme a leader carismatici cattolici e protestanti.
XV CONCLUSIONE
- Al termine di questo studio, non vorremmo che il lettore fraintendesse: la colpa dei mali evocati non è dei protestanti, ma del sistema protestante, di cui essi sono le prime vittime; un sistema inventato da quei geni criminali che furono Lutero e Calvino, e da quelli che li hanano ispirati;
- Dove conduce il sistema protestante? Sul piano religioso, ad uno stato d'animo anti-dogmatico e illuministico; a livello morale, al primato della coscienza, che tende a diventare l'unica regola e l'unico fondamento del dovere; politicamente, esso porta alla sovranità popolare, il principio su cui si basano le democrazie moderne; sul piano economico, a quel regime basato sull'usura che viene chiamato capitalismo liberale. L'anti-dogmatismo, l'illuminazione, interiore, il primato della coscienza, la democrazia e il capitalismo oggi appaiono come i segni distintivi del mondo moderno. Quindi, il pronostico di Robert Beauvais «diventeremo tutti protestanti» sembra essere ampiamente giustificato, in termini umani e in generale.
- Cosa dovremmo rispondere a coloro che presentano questa triste diagnosi? Che la protestantizzazione non è stata del tutto realizzata, che può essere rallentata, ridotta o addirittura eliminata. Da qui l'interesse di conoscere bene il protestantesimo e i suoi mezzi di penetrazione nell'ambiente cattolico; da qui anche la necessità di reagire contro i gravi problemi derivanti dalla protestantizzazione:
Sopra: il 23 settembre 2011 Benedetto XVI si è recato in visita ad Erfurt, in Germania incontrando il vescovo luterano Nikolaus Schneider.
Si tratta quindi di agere contra («reagire contro»)... In altre parole di non accettare i principî che vogliamo combattere; agere contra... poggiando sugli aspetti positivi del temperamento italiano, di cui il buon senso non ha mai potuto ammettere l'illuminismo protestante e l'anarchia intellettuale che ne risulta. Ci dispiace per Calvino (il cui pensiero sembra terribilmente segnato dall'ebraismo), ma il genio protestante non è un genio italiano.
- È quindi un'opera di salvezza sia nazionale che religiosa combattere contro le influenze protestanti. Nel fare ciò, saremo portati ad apprezzare meglio la nostra identità e i tesori della nostra religione. Cosa dice ci dice quest'ultima? Che ci devono essere le eresie: «Opportet hæreses esse»; e che la Vergine Maria le ha schiacciate tutte: «Cunctas hæreses sola interimisti dum Gabrielis archangeli dictis credidisti» («Solo tu hai distrutto tutte le eresie credendo nelle parole dell'Arcangelo Gabriele») 182.
- E non dimentichiamoci di pregare per la conversione dei protestanti. Avendo eliminato l'idea di conversione, il nuovo ecumenismo ha rimosse le preghiere per la conversione degli eretici. Rimettiamole al loro posto, e in particolare la solenne preghiera del Venerdì Santo (versione pre-conciliare):
Note
154 Cfr. R. Amerio, Iota unum, Nouvelles éditions Latines, pagg. 452-453. 155 Promotore di un tentativo di riavvicinamento nel 1896 tra la chiesa anglicana e Roma. 156 Su dom Beauduin vedi L. Bouyer, Dom Lambert Beauduin, un homme d'Église («Dom Lambert Beauduin, un uomo di Chiesa»), édition Castermann. 157 Uno dei promotori della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani (1935). 158 Vedi il suo libro L'humanisme intégral («L'umanesimo integrale»), apparso in Francia nel 1936 e tradotto in italiano da don Giovanni-Battista Montini, il futuro Paolo VI. Sul pensiero di Maritain, vedi il libro di Padre Julio Meinvielle (1905-1973) De Lammenais à Maritain (pubblicato da La Cité catholique). Partito bene, Maritain finì su posizioni liberali e moderniste. 159 Ossia dal punto di vista dei risultati da ottenere in futuro. 160 Cfr. Le Courrier de Rome, novembre 1992. 161 Questa unità può indubbiamente approfondita (vedi il Canone della Messa romana), ma è sempre esistita. 162 Su questo punto di dottrina, vedi la Lettera della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio all’Arcivescovo di Boston, dell'8 agosto 1949. 163 Esse sarebbero dei mezzi di salvezza, in particolare per via delle verità che insegnano. 164 Così Giovanni Paolo II, in un discorso tenutosi il 5 giugno 1989 nella cattedrale luterana di Turku, in Finlandia. 165 Cfr. Giovanni Paolo II, Enciclica Ut unum sint, § 33. 166 Ibid., § 14. 167 Ibid., § 29. 168 Articolo apparso su La Croix, del 21 gennaio 1986. 169 Nota soprattutto per i suoi libri pieni di entusiasmo sul Rinnovamento nello Spirito. 170 Cfr. M. Hébrard, art. cit. 171 Cfr. «L'intercommunion» («L'intercomunione»), in Documentation catholique, n° 1555, del 18 gennaio 1970, pag. 96. 172 Cfr. M. Hébrard, art. cit. 173 Ibid. 174 Cfr. M. Hébrard, Les nouveaux disciples («I nuovi discepoli»), pag. 284. 175 Cfr. M. Hébrard, art. cit. 176 Cfr. P. G. May, L'œcuménisme, levier de la protestantisation de l'Église, Action Familiale et Scolaire, Parigi, pag. 4. 177 Cfr. P. R.-T. Calmel, «Note sur la prière pour les ennemis», in Itinéraires, n° 71, marzo 1963. 178 Vedi, a questo riguardo, Le Figaro e Le Monde del 19 ottobre 1995, La Croix, del 20 ottobre, e Famille chrétienne, del 26 ottobre dello stesso anno. 179 Sulla protestantizzazione del cattolicesimo, segnaliamo il libro di don Grégoire Célier intitolato La dimension œcuménique de la Réforme liturgique («La dimensione ecumenica della riforma liturgica»), éd. Fideliter-Clovis. 180 Cfr. R. Amerio, op. cit., pag. 42. 181 Cfr. Tychique, n° 50, luglio 1984. Tale rivista viene pubblicata dalla comunità carismatica Chemin Neuf. 182 Dall'Ufficio dell'Annunciazione.
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