di Francis Tommy-Martin 1
Prefazione
Nel leggere questo breve e raccomandabile articolo, avverto una particolare commozione impadronirsi dell'anima. Tale commozione deriva dall'osservare come i nostri antichi padri abbiano compiuto enormi sacrifici pur di custodire degnamente il deposito della vera fede. Essi non hanno disdegnato di sacrificare le loro vite, i loro beni, e tutto ciò da parte non solo di Santi, Papi, re, nobili, ma anche da semplici chierici, uomini d'armi, umili popolani, intere popolazioni.
Confidiamo che Nostro Signore Gesù Cristo abbia remunerato tutti costoro con la vita eterna. È bello pensare la Comunione dei Santi come una comunità spirituale che accomuna idealmente le centinaia di generazioni precedenti con la nostra, nella buona battaglia per la fede secondo quanto dice l'Apostolo delle genti:
Cos'è rimasto di tutto ciò? Che sfacelo! Che tristezza! E che vergogna nel vedere questo deposito di fede incompreso, disperso e dissipato dai moderni novatori! Come può l'Occidente in preda a così grandi mali quali l'apostasia, il laicismo, il liberalismo, l'aborto, il divorzio, l'eutanasia, la legalizzazione di unioni contro natura e delle droghe leggere, la manipolazione genetica sperare di farla franca?
Noi stessi siamo i migliori alleati degli integralisti islamici! Non è forse vero che Dio punisce l'infedeltà del suo popolo con il flagello degli stranieri? Dobbiamo confidare nella divina Misericordia affinché apra le porte del pentimento alla civiltà occidentale: se ciò avverrà, nuove Poitiers e nuove Lepanto saranno possibili. Dice infatti il Signore: «Pensate che io sia venuto per portare la pace tra gli uomini? No, ve lo assicuro, ma la divisione» (Lc 12, 51). Allora canteremo nuovi canti di vittoria:
Le radici di un odio antico
Fin dal principio, quasi a voler indicare gli antagonisti, il Libro della Genesi dice, rivolgendosi al Serpente satanico:
Questa antica ostilità verso la donna
ha certamente suscitato nel demonio l'ispirazione di alcuni versetti
del Corano, come quelli che decretano il
- Sura Le femmine (4, 38):
- Sura La vacca (2, 223):
Sopra donne islamiche con il velo (chador).
Se la donna viene così svilita e sfruttata nell'islam, non è forse un po' la conseguenza dell'azione vendicatrice del «Serpente» del racconto della Genesi? I passi elogiativi del Corano a riguardo della Vergine «madre di Gesù», così spesso sottolineati dai cristiani che vorrebbero dialogare con l'islam ad ogni costo, non risolvono i problemi di fondo. Al contrario, essi hanno come risultato quello di fare passare la negazione categorica della maternità divina di Maria e il Suo ruolo nella Redenzione, negazione che si esprime, ad esempio, in questi versetti del Corano:
- Sura Maria. La pace sia con lei (19, 91-92):
Lo stesso si dice anche in altri versetti 3. Comunque sia, si può affermare che Maria, la «nuova Eva», venga certamente chiamata in causa - oggi si direbbe «interpellata» - per diverse ragioni dall'islam e dai problemi che esso solleva.
La battaglia di Poitiers e gli Ordini cavallereschi consacrati alla Madonna
Il principe carolingio Carlo Martello (689-741), baluardo dell'Occidente cristiano contro l'invasione musulmana, attribuì a Maria la sua memorabile vittoria di Poitiers (732), conseguita un sabato del mese di ottobre (che in futuro divenne il mese dedicato alla recita del Rosario). Egli fondò allora il primo Ordine cavalleresco, il quale venne restaurato più tardi (l'8 settembre del 1022, festa della Natività della Santa Vergine) da Roberto II il Pio (970-1031), re di Francia, con l'appellativo di «Ordine di Nostra Signora della Stella».
Tutti i cavalieri, membri di quest'Ordine, erano tenuti a recitare quotidianamente cinquanta Ave Maria. Tale Ordine, il primo del genere, servì poi da modello agli altri Ordini cavallereschi, diffondendo così l'ammirevole devozione medievale alla Madonna che fece sorgere tante cattedrali dedicate al Suo nome e sostenne l'anima delle Crociate.
Sopra: dipinto della battaglia di Poitiers dell'anno 732.
La conversione di un emiro (778) e la Madonna di Lourdes 4
È noto che Carlo Magno (742-814), re dei franchi e imperatore del Sacro Romano Impero, aveva posto la sua gloria e la sua salvezza sotto la protezione della Madonna, della quale portava sempre l'immagine al collo appesa ad una catena d'oro. Nel 778, dopo la sua famosa campagna di Spagna, egli stava annientando le ultime sacche di resistenza saracene nel Sud della Francia, quando venne fermato lungo i Pirenei di fronte ad una fortezza occupata da un principe saraceno chiamato Mirat (o Emiro?).
Sopra: Carlo Magno, re dei franchi e imperatore del Sacro Romano Impero.
Per parecchi mesi, Mirat resistette agli assalti delle truppe dell'imperatore; a tutte le intimazioni di arrendersi e a tutte le proposte di Carlo Magno di essere fatto conte e cavaliere, e di conservare tutti i suoi possedimenti se avesse ricevuto il Battesimo, questo musulmano rispose fieramente: «Non riconosco nessuno mortale al di sopra di me e preferirei la morte alla vergogna di una capitolazione». Scoraggiato, Carlo Magno stava per togliere l’assedio quando il suo cappellano, il Vescovo di Puy, implorò con fervore la Madonna di Puy e ottenne di poter entrare nella fortezza in qualità di emissario. Giunto davanti a Mirat gli disse:
Senza esitare, Mirat dichiarò di essere pronto a rendere le armi al servitore della Madonna e a ricevere il Battesimo, purché la sua contea non gli fosse mai tolta, né a lui, né ai suoi discendenti, che da Lei sola. Carlo Magno ratificò l'accordo. Mirat ricevette il Battesimo dalle mani del Vescovo di Puy, e da allora prese il nome di Lorda (in arabo «la rosa»), che più tardivamente divenne Lourdes.
Sopra, il Vescovo di Puy battezza Mirat che prenderà il nome di Lorda (da cui Lourdes).
Siglando così la fine della riconquista cristiana in Francia, la «Vergine delle rose», descritta da Santa Bernadette Soubirous (1844-1879), prese fin da quest'epoca possesso della terra di Lourdes, divenuta feudo di Puy. Si comprende quindi per quale motivo, più di mille anni dopo, Ella abbia preferito ad altri questo luogo per le Sue apparizioni. Aggiungiamo anche che il nome Massabielle dato alla grotta, deriva anch'esso da una parola araba che significa «la sorgente». Tutto ciò non è forse significativo? Pellegrini di Lourdes, non dimenticate dunque di pregare anche per la conversione degli islamici!
Sopra: la Madre di Dio appare a Santa Bernadette nella grotta di Massabielle l'11 febbraio 1858.
Le Crociate e la Salve Regina
Fu Ademaro di Monteil, Vescovo di Puy che, mentre predicava la prima Crociata, sotto l'impulso di Papa Urbano II (1040-1099), compose la preghiera Salve Regina, che fu cantata dai cavalieri alla loro partenza per l'Oriente (1096). Essi associavano così la Santa Vergine alla loro impresa contro gli infedeli usurpatori dei Luoghi Santi e persecutori delle comunità cristiane di Levante.
Poco più tardi, San Bernardo (1090-1153), «il cantore di Maria», autore della preghiera Memorare e delle invocazioni finali della Salve Regina, predicò la seconda Crociata ponendola anch'essa sotto il patrocinio della Madonna, invocata in coro dalla folla dei crociati in partenza da Vézelay (1149). I pellegrini che ogni anno si recano a Chartres, e che cadono in ginocchio alla vista della «guglia irreprensibile» recitando la Salve Regina, dovrebbero ricordarsi che questa bella preghiera è nata sulle colline di Puy e di Vézelay, alla partenza dei primi crociati verso l'Oriente.
Le Crociate e l'Angelus
Nella Cattedrale di Saintes è possibile leggere il seguente testo affisso su un armadio da numerosi anni:
Nel 1456, tre anni dopo la presa di Costantinopoli da parte dei turchi, Papa Callisto III (1378-1458) estese a tutta la Chiesa la recitazione dell'Angelus a mezzogiorno «per la conversione dell'islam e per la pace».
Bisogna notare che l'Angelus è la più bella proclamazione della maternità divina di Maria e dell'Incarnazione di Gesù Cristo Figlio di Dio, precisamente quelle verità che, come abbiamo visto in precedenza, l'islam rigetta. Non è forse l'Angelus una replica positiva alla preghiera dei musulmani che, alla chiamata del muezzin, recitano la Sura preliminare del Corano, il cui l'ultimo versetto comporta una maledizione riguardante gli «infedeli», vale a dire principalmente i cristiani?
Benedette siano quelle parrocchie che, sotto la protezione della Santa Vergine, conservano ancora la tradizione dell'Angelus, a dispetto talvolta di certi vicini empi o anticlericali che preferirebbero il silenzio! Attenzione: la natura ha orrore del vuoto e il canto del muezzin si fa già sentire in troppe città. Concludendo, bisogna mantenere o ristabilire i rintocchi dell'Angelus nelle nostre città e nei nostri villaggi.
Sopra: dall'alto del minareto, il muezzin chiama i fedeli musulmani alla preghiera.
È una delle rare manifestazioni pubbliche di cristianità che ci restano. Occorre recitarlo con le intenzioni per cui fu istituito, vale a dire particolarmente per la conversione dell'islam e per la pace, méte non ancora raggiunte...
La schiavitù e la Madonna della Mercede 6
Sopra: la Madonna della Mercede stringe nella mano sinistra le catene dei prigionieri liberati.
Il liturgista benedettino Dom Prosper Guéranger o.s.b. (1805-1875) nel suo libro Année liturgique («Anno liturgico») scrive:
Sopra: l'abate benedettino di Solesmes Dom Prosper Guéranger e l'edizione italiana del suo L'anno liturgico.
Per liberare gli schiavi cristiani, che erano spesso in pericolo di rinnegare la loro fede, San Pietro Nolasco (1182-1256), San Raimondo di Peñafort (1175-1275) - inquisitore e suo confessore domenicano - e Giacomo I re di Aragona (1208-1276), tutti tre ispirati da apparizioni della Madonna (agosto 1218), fondarono l'«Ordine della Madonna della Mercede». Padre L. Jaud, nella sua Vie des Saints («Vita dei Santi»), scrive:
Sopra: scultura raffigurante San Pietro Nolasco mentre paga il riscatto per liberare alcuni schivi cristiani caduti in mano ai saraceni.
Nel 1696, Papa Innocenzo XII (1615-1700) estese a tutta la Chiesa la celebrazione della festa della Madonna della Mercede (24 settembre). Oggi, la lotta contro la cattura di ostaggi, o contro il condizionamento di tutta una popolazione per mezzo del terrorismo va nello stesso senso.
La protezione dei cretesi e la Madonna del Perpetuo Soccorso 7
Sopra: icona della Madonna del Perpetuo Soccorso a Roma.
L'immagine miracolosa della Madonna del Perpetuo Soccorso fu portata a Roma verso la fine del XV secolo dai cretesi che fuggivano via mare di fronte all'invasione turca. Essa venne venerata fin da questa epoca e attualmente si trova nella Cappella di Sant'Alfonso Maria de Liguori, non lontano dalla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Questa immagine è all'origine della festa della Madonna del Perpetuo Soccorso istituita nel 1866 da Papa Pio IX (1792-1878), e fissata al 23 ottobre. La sua devozione è stata diffusa nel mondo intero dai Padri Redentoristi. Il fenomeno «boat people» non data da oggi e non è stato provocato solamente dal totalitarismo comunista.
Sopra: S. S. Papa Pio IX.
La liberazione di Malta e la Natività della Santa Vergine 8
I cavalieri dell'Ordine di Malta si sono installati nell'isola che porta il loro nome nel 1530, dopo essere stati cacciati da Rodi dal sultano Solimano I, detto «il Magnifico» (1494-1566) nel 1522. Nel maggio del 1565, la loro isola venne attaccata dalla flotta e dalle truppe di quest'ultimo, che minacciava così di fare cadere l'ultimo baluardo cristiano nel Mediterraneo centrale.
I cavalieri ospitalieri erano cinque volte meno numerosi dei loro assalitori, ma resistettero agli assalti sostenuti dalle loro preghiere e grazie anche alle fortificazioni costruite per ordine del loro Gran Maestro Jean Parisot de La Valette (1494-1568). Sabato 8 settembre 1565, festa della Natività della Madonna, dopo quattro mesi di combattimenti e di preghiere, gli ottomani furono respinti e si reimbarcano precipitosamente. Fu a partire da questa data che iniziò il riflusso del potere turco nel Mediterraneo.
I razionalisti o gli increduli potrebbero sostenere che la concordanza tra le date della Natività (fissata da secoli all'8 settembre) e la vittoria conseguita sui turchi da La Valette sia frutto del caso. Tale non è stato il sentimento della Chiesa e dei cristiani dell'epoca che hanno dato alla loro città il nome di La Valletta e scelto l'8 settembre come giorno di festa nazionale. Perché rifiutare al Cielo una certa connivenza con il calendario delle feste definite dalla Chiesa, soprattutto quando lo si invoca in tal senso?
A Solimano viene attribuita questa frase riguardante Papa San Pio V (1504-1572): «Più delle armi dei suoi soldati, temo questo piccolo uomo e il suo Rosario». Quell'uomo fuori dal comune che era Solimano «il Magnifico» intuì la potenza di Colei che diciamo «terribile come un esercito ordinato a battaglia» (Ct 6, 4). Come tra breve vedremo, la sua premonizione fu esatta.
Sancte Pie V, ora pro nobis.
La vittoria di Lepanto e la Madonna del Rosario 9
San Domenico di Guzmàn, nato a Burgos (in Spagna) nel 1170, era stato sensibilizzato fin dalla sua infanzia dai problemi sollevati dalla presenza dell'islam, il quale dominava una gran parte della penisola iberica e minacciava la sua provincia natale. Egli nutriva una profonda devozione alla Madonna, e fu proprio lui che contribuì, attraverso l'Ordine che fondò, a diffondere la recita del santo Rosario in tutta la cristianità.
Papa San Pio V, anch'egli domenicano e inquisitore, nutriva una particolare devozione per la Madonna, alla quale affidò la sorte della cristianità dopo che Selim II (1524-1574), sultano dei turchi e successore di Solimano, si era impossessato di Cipro e delle città greche del Mar Ionio. Davanti all'imminenza del pericolo, il Papa si sforzò di riunire una vasta coalizione di tutte le potenze cristiane.
Solo la Spagna e la Repubblica di Venezia risposero alla sua chiamata. Purtroppo, la Francia era a quel tempo alle prese con le sue guerre di religione. Essendo tutto pronto per l'imbarco, il santo Pontefice benedisse lo stendardo della Lega Santa e fece distribuire agli ufficiali e ai soldati medagliette e rosari, esortando tutti a recitare ogni giorno il santo Rosario per il successo dell'impresa. Scrive lo storico G. A. Gabuzzi:
Sopra: affresco nei Musei Vaticani in ricordo della vittoria, un angelo porge un Rosario ad un soldato della Lega Santa che porta la bandiera pontificia.
L'Armada pontificia lasciò il porto di Messina per l'Oriente il 15 settembre 1571, giorno della festa della Madonna dei Sette Dolori. Domenica 7 ottobre, alla mattina, i cristiani incontrarono all'entrata del golfo di Lepanto la flotta ottomana guidata da Alì Pascià (1519-1587) con più di 100.000 uomini. Nel mezzo di un silenzio solenne, i capi recitarono una preghiera suprema al Dio degli eserciti e a Sua Madre, la Regina del santo Rosario, seguendo le prescrizioni del Sommo Pontefice.
Sopra: l'ammiraglio turco Alì Pascià.
Si recitò il Rosario comunitario su ogni nave. A mezzogiorno la battaglia ebbe inizio e non si tardò a constatare una protezione speciale dal Cielo. Il vento, fino ad allora contrario ai cristiani, si fermò improvvisamente e cambiò direzione, ricacciando il fumo dell'artiglieria negli occhi degli infedeli; inoltre, il Sole girò abbagliandoli. Le navi si avvicinarono, si abbordarono e si confusero in un'inestricabile mischia. Sui ponti delle galere si combatteva un serrato corpo a corpo senza esclusione di colpi.
Si guerreggiava anche tra le onde. L'ammiraglio della flotta turca fu infine colpito mortalmente e si proclamò la vittoria. In quattro ore di lotta tenace, 30.000 nemici erano morti, mentre 8.000 cristiani persero la vita 10. Mentre divampava la battaglia, il popolo cristiano, sull'esempio e spinto dal suo capo, il Vicario di Gesù Cristo, non smise di supplicare Dio e la Vergine Maria. Verso le cinque di sera, Papa San Pio V, mentre stava con il suo tesoriere Bussoti, si fermò improvvisamente, aprì una finestra, guardò verso Oriente ed esclamò con il volto illuminato di gioia:
Sopra: per rivelazione divina, Papa San Pio V apprende della vittoria di Lepanto.
Il sentimento cattolico fu unanime nell'attribuire al santo Rosario la vittoria di Lepanto. Per perpetuarne il ricordo, San Pio V fissò per il 7 ottobre la festa dedicata a Santa Maria della Vittoria. Gregorio XIII (1502-1585) la riportò alla 1ª domenica di ottobre, e la chiamò «Solennità del santo Rosario».
Infine, nel 1617, Clemente VIII (1536-1605), estese questa festa alla Chiesa universale rimarcandone il carattere preciso con la seguente inserzione nel martirologio romano: «Commemorazione della vittoria navale ottenuta dai cristiani sui turchi, col soccorso della Madre di Dio». Il mese di ottobre divenne inoltre il «mese del Rosario» per incoraggiare i cristiani alla recita quotidiana della corona meditando i misteri della vita di Gesù Cristo e di Maria SS.ma.
La Madonna «Aiuto dei cristiani» 11
Fu in seguito alla battaglia di Lepanto che San Pio V fece inserire nelle litanie della Madonna l'invocazione «Auxilium christianorum, ora pro nobis» («Aiuto dei cristiani, pregate per noi»). Questo titolo venne ripreso da Papa Pio VII (1742-1823) quando istituì la festa in onore della Vergine Maria «Aiuto dei cristiani» (fissandola al 24 maggio), onde esprimergli la sua riconoscenza per essere stato liberato nel 1814 dell'esilio e dalla prigionia impostagli da Napoleone I (1769-1821).
Sopra: Papa Pio VII prigioniero di Napoleone a Grenoble.
Quest'ultimo - non lo dimentichiamo - in passato aveva apostatato dal cattolicesimo in favore dell'islam - forse per ragioni politiche - durante la campagna d'Egitto. Recitando questa invocazione durante le litanie, il nostro pensiero deve andare in modo particolare a quei cristiani perseguitati nel Medio Oriente.
La liberazione di Vienna e il Santo Nome di Maria 12
Anche la liberazione di Vienna, avvenuta nel 1683, può essere rivendicata come un trionfo di Maria. I turchi tenevano assediato questa capitale, la cui la presa avrebbe causato, con ogni probabilità, la rovina di tutta la Germania, e, forse, di diversi regni d'Occidente. Una religiosa del monastero di San Severo, a Roma, si sentì interiormente spinta a scrivere a Papa Innocenzo XI (1611-1689) che, per vincere i maomettani, occorreva far recitare un gran numero di Rosari nella chiesa della Madonna della Vittoria.
Sopra: Papa Innocenzo XI.
Il grande Pontefice, la cui devozione per il santo Rosario era nota a tutti, approvò. Poco soddisfatto di limitare alla chiesa della Madonna della Vittoria la recita delle preghiere che gli si chiedeva, egli prescrisse che in tutti i conventi, monasteri e chiese di Roma, si sollecitasse l'intercessione della Madonna per mezzo del Rosario. In diversi luoghi dell'Europa cattolica ci si unì a queste suppliche. In particolar modo, a Bruxelles i domenicani organizzarono processioni solenni durante le quali migliaia di fedeli recitarono il santo Rosario e cantarono le litanie della Madonna.
Sopra: la città di Vienna assediata dagli ottomani.
Ciononostante, la città imperiale, bloccata da lunghi mesi, pareva che fosse ormai costretta ad arrendersi. 150.000 turchi erano avanzati fin sotto le sue mura. L'Imperatore era in fuga. Fu allora che Jan III Sobieski (1624-1696), re della Polonia, montò sul suo cavallo da guerra il giorno dell'Assunzione della Madonna e accorse in tutta fretta. La domenica nell'ottava della Natività della Santa Vergine, ossia il 12 settembre 1683, il principe iniziò la giornata facendo celebrare la Santa Messa, che volle servire egli stesso tenendo le braccia in forma di croce.
Sopra: Jan III Sobieski, re della Polonia.
Dopo essersi comunicato con fervore, al termine del Santo Sacrificio, Sobieski si alzò ed esclamò: «Marciamo fiduciosi sotto la protezione del Cielo e assistiti dalla SS.ma Vergine». La sua speranza non fu delusa: i turchi, in preda al timor panico, si diedero alla fuga disordinatamente. In memoria di questa provvidenziale liberazione, Innocenzo XI istituì poco dopo la Festa del Santo Nome di Maria.
Sopra: gli ussari alati polacchi mettono in fuga gli assedianti islamici.
Rammentiamo che i croissant, confezionati dai nostri pasticcieri a partire da quell'epoca, sono un ricordo croccante di quella vittoria... Tradizionalmente, un vassoio di caldi croissant attendeva ogni famiglia all'uscita dalla Santa Messa nel giorno della festa del Santo Nome di Maria, il 12 settembre.
Sopra: il croissant, simbolo della mezza Luna crescente islamica, un dolce inventato per ricordare la sconfitta degli islamici a Vienna.
Gli armeni di Djebel Moussa
È interessante rievocare anche la storia dei 5.000 cristiani armeni che, durante l'estate del 1915, si erano rifugiati da alcune settimane a Jebel Musa, sulle coste del golfo di Antiochia, assediati da 15.000 turchi decisi a sterminarli. Si era all'epoca del famoso e terribile genocidio scatenato dal sultano di Istambul contro questa cristianità così tenace in seno al «Dar el-islam» 12.
Sopra: i resti mortali di cristiani armeni trovati in fosse comuni. Si calcola che il numero delle vittime si aggiri intorno ad 1,5 milioni.
Ogni speranza di salvezza sembrava persa, ma essi invocarono il Cielo e la Vergine Maria. La Provvidenza volle che la marina francese fosse nei paraggi e che potesse intervenire miracolosamente. Oltre a una nave inglese, erano presenti cinque grosse navi da guerra francesi: la Guichen, la Desaix, la D'Estrées, l'Amiral Charner e la Foudre, accorse in loro soccorso senza nessuna protezione anti-sommergibile.
Sopra: scialuppe francesi portano in salvo alcuni dei 5.000 armeni cristiani scampati al terribile genocidio messo in atto dai turchi.
Gli esperti militari hanno sempre considerato l'assenza di sommergibili tedeschi come provvidenziale e miracolosa. Era domenica 12 settembre 1915, festa del Santo Nome di Maria, anniversario della liberazione di Vienna (1683).
La vittoria di Peterwardein e la Madonna delle Nevi 14
Sopra: con l'aiuto della Vergine Maria, il principe Eugenio di Savoia sconfigge i turchi a Peterwardein.
La conversione dell'islam e la Madonna di Fatima 16
Nessuno ha mai voluto vedere nella scelta del villaggio di Fatima (Portogallo), designato dalla Madonna come teatro delle Sue apparizioni del 1917, un incoraggiamento del Cielo ad intraprendere il dialogo della Chiesa con l'islam! «La Madonna di Fatima»: che bel connubio per un accostamento tra la Madre di Cristo e Fatima, la figlia di Maometto!
Ma quest'ultima è nota più che altro a causa della leggenda secondo cui la sua mano insanguinata dal sangue dei nemici dell'islam sarebbe rimasta impressa sulla bandiera del Profeta, dopo un orribile massacro, per simboleggiare la guerra santa (jihad). Tale è, a detta di alcuni, l'origine della «mano di Fatima», la cui immagine così diffusa è diventata spesso una superstizione.
Sopra: l'Hamsa, o «mano di Fatima», un amuleto utilizzato anche dai seguaci della Kabbalah.
Se Maria SS.ma avesse voluto apparire a Fatima per un motivo particolare, ciò sarebbe accaduto per una ragione assai diversa, in quanto la «Fatima» in questione, che ha dato il suo nome al villaggio, fu in effetti non la figlia di Maometto, ma una semplice musulmana che si convertì al cristianesimo per sposare un cavaliere della Reconquista spagnola.
Se in questo nome c'è un doppio significato si tratterebbe quindi della conversione dell'islam... Comunque sia, quando la Santa Vergine ha detto che «la Russia spargerà i suoi errori nel mondo», per «errori» si può intendere non solo il comunismo, ma in parte anche l'islamismo e il terrorismo islamico, la cui rinascita e diffusione sono state certamente volute dai poteri mondialisti allo scopo di destabilizzare l'Occidente.
Sopra: la preghiera del Padre Nostro in arabo.
La Vergine dell'Apocalisse
Il Libro dell'Apocalisse ci mostra una Donna che lotta contro il Drago. Così, l'ultimo libro della Sacra Scrittura fa riferimento al primo, il Libro della Genesi. Maria SS.ma si trova, in un certo qual modo, nella storia dell'uomo e della Chiesa, al centro di questa lotta contro il male, una lotta che il principe delle tenebre, l'«antico serpente» (Ap 12, 9) ha ingaggiato contro Dio e contro tutto l'ordine divino.
Partecipare alla fede della SS.ma Vergine significa partecipare anche a questa lotta. Non sarebbe dunque più prudente porre più spesso sotto la protezione della Vergine Maria e del suo Cuore Immacolato gli incontri islamico-cristiani? Nello stesso capitolo dell'Apocalisse (Ap 12, 1) la Vergine viene raffigurata con una mezza Luna sotto i piedi, come la rappresenta un'abbondante iconografia tradizionale nella Chiesa.
Non sarebbe forse questa un'allusione profetica alla sua vittoria finale sull'islamismo e alla conversione dei musulmani? Quando contemplo la statua della Madonna degli Eserciti, nella cappella che porta lo stesso nome situata a Versailles, amo pensare che Ella schiacci con i Suoi talloni un croissant affilato come una scimitarra...
Sopra: la preghiera dell'Ave Maria in arabo.
Note
1 Traduzione dell'originale francese La Vierge Marie devant l'islam (Action Familiale et Scolaire), a cura di Paolo Baroni. 2 Tutte le citazioni coraniche presenti in questo opuscolo sono state estratte da Il Corano, Ed. Brancato, Catania 1989; traduzione a cura di Arnaldo Fracassi. 3 Ecco, tra i tanti, alcuni passi anti-trinitari estratti dal Corano: - Sura La vacca (2, 110): «"Dio ha un figlio", dicono i cristiani. Lungi da lui questa bestemmia». - Sura La tavola (5, 19): «Quelli che dicono che il Cristo, figlio di Maria, è Dio, sono infedeli. Rispondi loro: "Chi potrebbe fermare il braccio dell'Onnipotente se volesse perdere il Messia, figlio di Maria, sua madre e tutti gli esseri creati"»? - Sura La tavola (5, 76-79): «Quelli che dicono che il Messia, figlio di Maria, è Dio pronunciano una bestemmia. Non ha forse egli stesso detto: "Figli d'Israele, adorate Dio, mio Signore e vostro"! Chi accosta all'Altissimo uno pari a lui non entrerà nel giardino delle delizie. Andrà nel fuoco [...]. Quelli che sostengono la trinità di Dio sono dei bestemmiatori. Non c'è che un solo Dio. Se non se ne ravvedono, un doloroso supplizio sarà il frutto della loro empietà [...]. Il Messia, figlio di Maria, non è che un ministro dell'Altissimo». 4 Festa l'11 febbraio. Estratto da A. de La Franquerie, La Vierge Marie dans l'histoire de France («La Vergine Maria nella Storia di Francia»), Ed. Resiac. 5 Bolla di Avignone Quam pium quam delicium, del 13 ottobre 1318, e Bolla Saluternum illud Ave Maria, del 3 maggio 1327. 6 Festa il 24 settembre. 7 Festa il 23 ottobre. 8 Festa l'8 settembre. 9 Festa il 7 ottobre. Estratto da P. Tilloy, La vie de Saint Pie V («La vita di San Pio V»); Année domenicaine. 10 Durante la battaglia, lo scrittore e poeta spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616), autore del celebre romanzo Don Chisciotte, a quel tempo militare di carriera, perse la mano sinistra, il che non gli impedì di continuare la vita militare e di essere catturato qualche anno più tardi dai saraceni e rimanere loro schiavo ad Algeri per cinque anni. 11 Festa il 24 maggio. 12 Secondo la concezione islamica, il mondo è suddiviso in due zone: il «Dar el-islam» e il «Dar el-harb». La prima rappresenta quei territori del globo in cui regna già il diritto musulmano (la cosiddetta shariah), mentre la seconda delimita quelle regioni non ancora sottomesse al dominio della legge coranica (cfr. E. Pertus, Connaissance élémentaire de l’islam, éd. Action Familiale et Scolaire, Parigi s.d., pagg. 87-88). 13 Cfr. P. Chack, Survivants prodigieux («Superstiti prodigiosi»). 14 Festa il 5 agosto. 15 Cfr. L'Année domenicaine, Ott., tomo I. 16 Festa il 13 maggio.
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