di
Faoudel
1
Sopra: Maometto
stringe
tra le mani il Corano.
Prefazione
Immancabilmente, dopo qualsiasi
attentato di matrice islamica, la maggiori reti televisive sono
solite proporre al loro pubblico una foresta di talk-show in cui un
certo numero politici, giornalisti, opinionisti o esperti di cultura
di qualsiasi tendenza sono chiamati a esprimere la loro opinione
sull'ultimo fatto delittuoso. Di norma, le opinioni vanno in due
direzioni opposte:
-
da una parte c'č chi sostiene che
questi attentati sono uno dei risultati diretti della predicazione
maomettana sul nostro suolo, e che di conseguenza le forze
dell'ordine dovrebbero controllare maggiormente le persone che
frequentano le moschee e gli imam che le gestiscono, o
che bisognerebbe limitare il flusso dei migranti provenienti da
nazioni a maggioranza musulmana, ecc...
-
dall'altra, invece, ci sono i
soliti «buonisti» di turno, i quali escludono a priori che la
causa principale del terrorismo sia da ricercarsi nel contenuto
del Corano stesso. Essi inoltre avvisano che se si andasse in
quella direzione si finirebbe inevitabilmente per generare nella
popolazione una pericolosa ondata di panico e si correrebbe il
rischio di diffondere una discriminazione contagiosa nei confronti di tutti
gli islamici che vivono sul nostro territorio. In questo
contesto, vengono spesso invitati a presentare la loro
testimonianza anche vari rappresentanti delle comunitą
islamiche locali, che il pił delle volte prendono le distanze dai
musulmani che predicano la jihad. Ma questi musulmani
«moderati» seguono il Corano come i loro correligionari pił
«radicalizzati» o sono dei pessimi islamici?
Dal canto loro, i
rappresentanti della Chiesa cattolica, tranne qualche rarissimo
caso, se invitati a queste trasmissioni o interpellati dai
giornalisti, non fanno che ripetere che
l'islam non č di per sé una religione violenta, ma che anzi č una
religione di pace con la quale bisogna dialogare, o che il
terrorismo sarebbe un fenomeno privo di collegamenti con la fede in
Alląh, e che comunque l'incitamento alla violenza riguarderebbe una
piccola minoranza di esagitati che non rappresentano la comunitą
islamica mondiale.
Sopra:
il 29 novembre
2014, Jorge Mario Bergoglio č entrato nella moschea del sultano Ahmet ad
Istanbul, in Turchia, dove il Gran Muftģ gli ha illustrato
una copia del Corano.
|
Ma nessuna - dico nessuna - delle parti in causa
(da quel che mi risulta) si č mai preso la briga di leggere
pubblicamente (sulle reti nazionali) almeno alcuni dei tanti
versetti del Corano che dettano i rapporti degli islamici con i
«miscredenti». Eppure, a rigor di logica, quando si vuole giudicare
una religione lo si dovrebbe fare partendo da due basi fondamentali:
Ora, come gią detto, nessuno ha mai
osato leggere alla televisione alcuni dei versetti coranici che
troverete di seguito. Quanto alla Storia, da sempre considerata
maestra di vita, i media sono soliti distorcerla
sistematicamente (il «politicamente corretto»), e nel caso particolare dell'islam, a tacere tutto
ciņ che essa ha registrato nel corso dei secoli.
Eppure non č un
mistero che da quando l'islam č sorto (nel VII secolo d. C.), la
bandiera con la mezza luna ha iniziato a estendere la sua ombra su
un territorio sempre pił vasto, e - si badi bene - non mediante la
predicazione pacifica, ma a suon di spada. E cosģ, dopo aver
conquistato il Nord Africa (a quel tempo cristiano), i maomettani si
sono mangiati la Spagna (liberata solo nel 1492, dopo 750 anni di
occupazione). Dopo di che si sono registrati almeno tre tentativi di
invadere l'Europa intera legati ad altrettanti nomi di famose
battaglie vinte dai cristiani.
-
La seconda č la battaglia di
Lepanto, avvenuta il 7 ottobre 1571, in cui la flotta
cristiana della Lega Santa, voluta da Papa San Pio V
(1504-1572), inflisse una dura sconfitta navale alla flotta
ottomana e liberņ l'Italia (e l'Europa) dal pericolo di essere invasa dal
mare;
-
E infine, la battaglia di
Vienna, che ebbe luogo tra l'11 e il 12 ottobre 1683, dove
con il suo provvidenziale intervento Jan Sobieski (1629-1696), re di
Polonia, riuscģ a mettere in fuga l'esercito turco composto da
140.000 uomini che da due mesi assediava la cittą. Se Vienna
fosse caduta, l'Europa sarebbe stata rapidamente conquistata dai
maomettani, grazie anche al tradimento dei protestanti che
collaborarono con l'invasore.
Sopra: da sinistra: Carlo Martello
e Jan Sobieski.
Sopra: Papa San Pio V
riceve dal Cielo la notizia
dell'avvenuta vittoria
della flotta cristiana su quella turca.
L'elenco delle battaglie e delle
stragi - si pensi solamente agli 813 martiri di Otranto uccisi dai
saraceni il 14 agosto 1480, o al genocidio armeno (1,5 milioni di
cristiani uccisi dai turchi negli anni 1915-1916) - sarebbe
molto pił lungo, ma credo che mille anni di guerra tra la Croce e la
mezza luna siano pił che eloquenti per farsi un'dea
dell'aggressivitą di questa falsa religione.
Sopra: donne armene
crocifisse dai turchi nel 1915.
Nonostante tali
guerre siano state sempre di natura difensiva, il fatto che siano
state condotte dalla cristianitą per difendere non solo i territori
europei, ma anche la propria identitą religiosa, ne fanno eventi di
cui č meglio non parlare vista la laicitą (leggi «anticristianesimo»)
dell'attuale Europa. Come insegna il famoso proverbio, «chi
dimentica la Storia č condannato a ripeterla»...
Sopra: la Cattedrale
di Otranto conserva i resti mortali degli 813 cristiani
che preferirono il
martirio all'abiura della fede cattolica.
E poiché i
mass-media si guardano bene dallo spiegare alla gente cosa
insegni il Corano a riguardo dei non-musulmani, siamo lieti di
presentare questa breve raccolta di versetti inneggianti la jihad
(la «guerra santa») contro gli «infedeli». Che la Vergine del Rosario,
che con la Sua intercessione gią ci salvņ a Lepanto, apra gli occhi
sull'islam a questa generazione di ciechi che rifiutando di vedere ciņ che č
davanti ai loro occhi rischiano di perdere la loro libertą, la loro
vita e forse la loro
anima.
Premessa
La legittimitą conta nei suoi ranghi
diversi musulmani, e il nostro punto di contatto con loro risiede nel
rispetto comune della legge naturale com'č stata difesa da persone
come lo statista ottomano Ahmed Atif Efendi.
Peraltro, numerosi musulmani di Algeria, Tunisia e Marocco ci hanno
espresso il loro entusiasmo all'epoca dell'uscita nel nostro sito dell'articolo
Antigone, héroļne de la loi naturelle
2.
Resta il fatto che il Corano, che č il
fondamento dell'islam, rimane molto lontano dal messaggio evangelico
d'amore per il prossimo, e persino dall'amore di Dio. Da ciņ la
necessitą della lettura dei versetti coranici che seguono. Alląh č
un dio di guerra e di castighi, temuto ma non amato perché non ama:
gli uomini sono i suoi schiavi e non sono sicuri di essere salvi se
non nella lotta contro l'infedele.
Il Dio del vangelo ama gli uomini
e desidera talmente il loro amore che ha chiesto loro di chiamarlo
«Padre», come ce lo ha rivelato il Verbo di Dio, Gesł Cristo (Gesł
il Salvatore). Sono salvi coloro che hanno fede in Lui, che vivono
il Vangelo e annunciano «la buona novella» dell'amore di Dio e della
redenzione dal peccato mediante il sacrificio del Verbo incarnato
(Vangelo significa infatti «buona novella»). Ogni persona -
cattolico, musulmano, ebreo o ateo - dovrebbe leggere il Vangelo e
il Corano prima di parlarne.
Una
traduzione del Corano che proviene delle fonti pił autorevoli dell'islam
●
La versione delle
Edizioni Al Bouraq
La versione che utilizzeremo in questo
articolo č Le Saint Coran, la traduction en langue franēaise du
sens de ses versets (Edizioni Al Bouraq, Beirut, Libano).
●
Una
traduzione del Corano promossa da re Fahd dell'Arabia Saudita
«Il
desiderio ardente di veder apparire una traduzione sana ed
esente da critiche, ha spinto il Servitore dei Luoghi Santi
dell'islam, re Fahd Ibn 'Ad al-'Azļz, allora vicepresidente
del Consiglio dei Ministri, ad emettere l'ordinanza reale
n° 19888, del 16/8/1400 H., mediante la quale ha potuto
contare sulla Presidenza Generale delle Direzioni delle
Ricerche Scientifiche Islamiche, dell'Ifta (delle fatwa-s),
della Predicazione e dell'Orientamento Religioso per la
responsabilitą e la cura di rivedere una traduzione del
Corano 3. [...].
La
traduzione del Sacro Corano realizzata dal professor
Muhammad Hamidullah č stata accettata a causa della sua
chiarezza e della sua fedeltą molto prossima al Testo sacro
4. Firmato: "La Presidenza
Generale delle Direzioni delle Ricerche Scientifiche
Islamiche, dell'Ifta ', della Predicazione e
dell'orientamento Religioso"» 5. |
Sopra: re Fahd
(1921-2005) dell'Arabia Saudita e il Corano
che ha fatto tradurre
dal professor Muhammad Hamidullah.
Il Corano, costituzione suprema
spirituale e temporale dei musulmani
«Il Corano
č una costituzione suprema che organizza la vita - sia
spirituale che temporale - dei musulmani che vivono nella
Cittą-Stato. A partire da ciņ, il lettore sarą portato a
constatare che il testo sacro contiene non solo un
insegnamento spirituale fecondo, ma anche una morale molto
elevata, sostenuta e difesa da un corpus juris di regole
giuridiche precise e dettagliate che fanno di esso una
disciplina scientifica molto elaborata»
6. |
Il sentiero di Alląh, o la lotta
contro i nemici di Alląh
●
Del dovere
imperioso di combattere sul sentiero di Alląh
● «Oh
voi che credete! Lanciatevi nel sentiero di Alląh
7, vi siete
appesantiti sulla terra. La vita presenta vi piace pił
dell'aldilą? Ora, il godimento della vita presente sarą
solamente poca cosa se comparata all'aldilą»! (Sura 9,
v. 38).
● «Se non vi
lancerete nella lotta, (Alląh) vi castigherą con doloroso
castigo e vi sostituirą con un altro popolo, mentre voi
non potrete nuocergli in nessun modo. Alląh č onnipotente»
(Sura 9, v. 39). |
● Combattere coloro
che non seguono il sentiero di Alląh
●
«Coloro che credono
combattono per la causa di Alląh, mentre i miscredenti
combattono per la causa degli idoli. Combattete gli
alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana»
(Sura 4, v. 76).
● «Combatti
dunque per la causa di Alląh - sei responsabile solo di te
stesso - e incoraggia i credenti (nel combattimento). Forse
Alląh fermerą la violenza dei miscredenti. Allah č pił
temibile nella sua forza, č pił temibile nel suo castigo»
(Sura 4, v. 84). |
● Non siete
voi che li uccidete, ma č Alląh che li uccide
● «O voi
che credete, quando incontrerete (l'armata) dei miscredenti
in ordine di battaglia non volgete loro le spalle» (Sura
8, v. 15).
● «Chi
in quel giorno volgerą loro le spalle - eccetto il caso di
stratagemma per (meglio) combattere o per raggiungere un
altro gruppo - incorrerą nella collera di Alląh e il suo
rifugio sarą l'inferno. Quale triste rifugio»! (Sura 8,
v. 16).
● «Non
siete voi che li avete uccisi: ma č Alląh che li ha
uccisi» (Sura 8, v. 17). |
●
Il vero musulmano č quello che combatte sul sentiero di Alląh
● «Non sono
eguali i credenti che rimangono nelle loro case (eccetto
coloro che sono malati) e coloro che lottano, con la loro
vita e i loro beni, per la causa di Alląh. A questi Alląh ha
dato eccellenza su coloro che non combattono e una
ricompensa immensa» (Sura IV, v. 95).
● «Coloro
che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono
pazienti nelle avversitą e nelle ristrettezze, e nella
guerra, ecco coloro che sono veritieri, ecco i timorati»
(Sura 2, v. 177).
● «I veri
credenti sono coloro che credono in Alląh e nel suo profeta
senza mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro
persone per la causa di Alląh: essi sono i sinceri» (Sura
49, v. 15).
● «Coloro
che credono in Alląh e nell'Ultimo Giorno non ti chiedono
dispensa, quando si tratta di lottare con i loro beni e le
loro vite. Alląh conosce coloro che (lo) temono» (Sura
9, v- 44).
● «Non hai
visto coloro ai quali fu detto: "Astenetevi dal combattere
8, eseguite l'orazione
9 e pagate la decima"?
10. Quando fu loro ordinato di
combattere, ecco che una parte di loro fu presa da un timore
per gli uomini, come timore di Alląh o ancora maggiore, e
dissero: "O Signor nostro, perché ci hai ordinato la lotta?
Se potessi rinviarci il termine"! Di': "Č infimo il
godimento di questo mondo, l'altra vita č migliore per chi č
timorato (di Alląh). Non subirete neanche un danno grande
come una pellicola di dattero» (Sura 4, v, 77).
● «Vi č
stato ordinato di combattere, anche se non lo gradite.
Ebbene, č possibile che abbiate avversione per qualcosa che
invece č un bene per voi, e puņ darsi che amiate una cosa,
che invece vi č nociva. Alląh sa mentre voi non sapete»
(Sura 2, v. 216).
● «Coloro
che credono, che sono emigrati e che lottano sul sentiero di
Alląh con i loro beni e le loro vite, hanno i pił alti gradi
presso Alląh. Essi sono i vincenti» (Sura 9, v. 20).
●
«Combattete per la causa di Alląh contro coloro che vi
combattono, e non trasgredite, perché Alląh non ama coloro
che trasgrediscono» (Sura 2, v. 190).
● «O
profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di
voi, pazienti, ne domineranno duecento, e cento di voi
avranno il sopravvento su mille miscredenti. Perché in
veritą č gente che nulla comprende» (Sura 8, v. 65). |
● Quelli che sono
uccisi sul sentiero di Alląh hanno la ricompensa
● «E non
dite che sono morti coloro che sono stati uccisi sulla via
di Alląh, ché invece sono vivi e non ve ne accorgete» (Sura
2, v. 154).
● «E se
sarete uccisi sul sentiero di Alląh, o perirete, il perdono
e la misericordia di Alląh valgono di pił di quello che
accumulano» (Sura 3, v. 157).
●
«Combattano dunque sul sentiero di Alląh, coloro che
barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la
causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto
ricompensa immensa» (Sura 4, v. 74).
● «Non
considerare morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero
di Alląh. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore,
lieti di quello che Alląh, per sua grazia, concede. E a
quelli che sono rimasti dietro loro, danno la lieta novella:
"Nessun timore, non ci sarą afflizione"» (Sura 3, vv.
169-170). |
Sopra: sul
cartello in primo piano č scritto: «La shariah dominerą
il mondo». Per chi non lo
sapesse, la shariah č la legge coranica che i
musulmani vorrebbero imporre a tutto l'Occidente. |
Uccidere i miscredenti
● «(I
miscredenti) vorrebbero che foste miscredenti come lo
sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi
amici tra loro, finché non emigrano per la causa di
Alląh. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e
uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro
né amici, né alleati, eccetto coloro che si rifugiano presso
gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono
da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la
loro gente» (Sura 4, vv. 89-90).
● «(E
ricordate) quando Alląh vi promise che una delle due schiere
(sarebbe stata) in vostro potere; avreste voluto che fosse
quella disarmata! Invece Alląh voleva che si dimostrasse la
veritą (delle sue parole) e (voleva) sbaragliare i
miscredenti fino all'ultimo» (Sura 8, v. 7).
● «La
ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Alląh e al suo
profeta e che seminano la corruzione sulla terra č che
siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la
mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati
sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherą in questa
vita; nell'altra vita avranno castigo immenso» (Sura 5,
v. 33).
● «E quando
il tuo Signore ispirņ agli angeli: "Invero sono con voi:
rafforzate coloro che credono. Getterņ il terrore nei cuori
dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo,
colpiteli su tutte le falangi"»! (Sura 8, v. 12).
● «Non
si addice ad un profeta prendere prigionieri, finché
non avrą completamente soggiogato la terra. Voi cercate
il bene terreno, mentre Alląh vuole (darvi) quello
dell'altra vita. Alląh č eccelso, saggio» (Sura 8, v.
67).
● «Quando
(in combattimento) incontrate i miscredenti, colpiteli al
collo finché non li abbiate soggiogati
11, poi legateli strettamente.
In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un
riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo č
(l'ordine di Alląh). Se Alląh avesse voluto, li avrebbe
sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro
gli altri. E farą sģ che non vadano perdute le opere di
coloro che saranno stati uccisi sulla via di Alląh» (Sura
47, v. 4).
● «E non
credano di poterci sfuggire, i miscredenti. Non
potranno ridurci all'impotenza. Preparate, (per la lotta)
contro di loro, tutte le forze che potrete (raccogliere) e i
cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Alląh
e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che
Alląh conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di
Alląh vi sarą restituito e non sarete danneggiati» (Sura
8, vv. 59-60). |
Sopra: ecco cosa
succede ai nemici
dell'islam: teste decapitate e mani recise.
Uccidere l'associatore
12: il cristiano, l'ebreo e
l'idolatra
● «O voi
che credete, i politeisti sono impuritą: non si
avvicinino pił alla santa moschea dopo quest'anno
13. E non temete la miseria,
perché Allah, se vuole, vi arricchirą della sua grazia. In
veritą Alląh č sapiente, saggio. Combattete coloro che
non credono in Alląh e nell'Ultimo Giorno, che
non vietano quello che Alląh e il suo profeta hanno vietato,
e quelli, tra la gente della Scrittura (ebrei
e cristiani: N.d.T.), che non scelgono la religione
della veritą, finché non versino umilmente il tributo
14, e siano soggiogati.
Dicono i giudei: "Esdra č figlio di Alląh"; e i nazareni
dicono: "Il Messia č figlio di Alląh". Questo č ciņ che esce
dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti gią prima di
loro furono miscredenti. Li annienti Alląh. Quanto
sono fuorviati! Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e
il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di
Alląh, quando non era stato loro ordinato se non di adorare
un Dio unico. Non vi č dio all'infuori di Lui! Gloria a Lui,
ben oltre ciņ che gli associano!» (Sura 9, vv. 28-31).
● «Uccideteli
(gli infedeli) ovunque li incontriate, e
scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione
č peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla
santa moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se
vi assalgono, uccideteli. Questa č la ricompensa dei
miscredenti» (Sura 2, v. 191).
● «Altri
(infedeli) ne troverete che vogliono essere in buoni
rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno
occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si
mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non
abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li
incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere»
(Sura 4, v. 91).
● «Quando
poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi
associatori ovunque li incontriate, catturateli,
assediateli e tendete loro agguati. Se poi si
pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli
andare per la loro strada. Alląh č perdonatore,
misericordioso» (Sura 9, v. 5).
●
«Combatteteli (gli infedeli) finché non ci sia pił
persecuzione e il culto sia (reso solo) ad Alląh. Se
desistono, non ci sia ostilitą, a parte contro coloro che
prevaricano» (Sura 2, v. 193). |
Sopra: l'islam, una
«religione di pace»...
Fingere
amicizia con gli infedeli per proteggersi
● «I
credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai
fedeli. Chi fa ciņ contraddice la religione di Alląh, a meno
che temiate qualche male da parte loro. Alląh vi mette in
guardia nei suoi stessi confronti. Il divenire č verso
Alląh. Di': "Sia che nascondiate quello che avete nei
cuori sia che lo manifestiate, Alląh lo conosce.
Egli conosce tutto quello che č nei cieli e sulla terra.
Alląh č onnipotente» (Sura 3, vv. 28-29). |
Mostrare
durezza verso i miscredenti soggiogati
● «O voi che
credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno,
che trovino durezza in voi. Sappiate che Alląh č con i timorati»
(Sura 9, v. 123).
● «Non siate dunque
deboli e non proponete l'armistizio mentre siete preponderanti.
Alląh č con voi e non diminuirą (il valore) delle vostre azioni»
(Sura 47, v. 35).
● «Se quindi li
incontri (gli infedeli) in guerra, sbaragliali
facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano»
(Sura 8, v. 57).
● «Maometto
č il messaggero di Alląh e quanti sono con lui sono duri con i
miscredenti e compassionevoli fra loro» (Sura 48, v.
29).
|
Note
1
Traduzione dell'originale francese Źtre un bon Musulman selon le
Coran, a cura di
Paolo Baroni. Scritto
reperibile alla pagina web
http://www.viveleroy.fr/Etre-un-bon-Musulman-selon-le-Coran
2
http://www.viveleroy.fr/Antigone-heroine-de-la-loi
3
Cfr. Le Saint Coran, la traduction en langue franēaise du sens de
ses versets, Introduction, Éditions Al Bouraq, Beirut, 2011,
pag. IV.
4
Ibid., pag. V.
5
Ibid., pag. VI.
6
Ibid., pag.III.
7
Nota dell'Editore: «"Nel sentiero di Alląh": al servizio di
Alląh, nelle buone opere. Tale comando comprende in primo luogo la
guerra e la lotta contro i nemici di Alląh, e in secondo luogo ogni
opera devota» (Sura 2, 154).
8
Nota dell'Editore: «Combattere la guerra contro gli infedeli».
9
Sull'orazione: «L'as-Salat č l'ufficio religioso che comporta un
insieme, o ciclo, di atti devozionali a carattere rituale e che
consiste nell'osservare le seguenti posizioni: in piedi, inclinati,
dritti, prosternati e seduti. In ogni posizione, il fedele č tenuto
di pronunciare determinate formule. Questo ufficio religioso, che il
fedele č tenuto a compiere quotidianamente, non ha un equivalente
nelle altre religioni» (cfr. Sens de quelques termes, pagg. VII-VIII).
10
Sull'elemosina «Az-Zakkat: si sarebbe tentati di tradurlo con la
parola "elemosina". Ma lo zakkat nell'islam non si limita all'atto
di generositą o di caritą. Esso č piuttosto un atto di adorazione
per il versamento di contante le cui regole sono dettagliate nel
Corano e nella Sunna. Il vocabolario non dispone di un termine
equivalente, il che spiega la nostra preoccupazione di mantenere la
denominazione araba». (cfr. Sens de quelques termes,
pag. VIII).
11
Nota dell'Editore: «Li avete soggiogati: ossia quando li avete
indeboliti con un gran numero di morti e di feriti».
12
Per l'islam, associatore č colui che associa ad Alląh altre
divinitą, come ad esempio la SS.ma Trinitą dei cristiani (N.d.T.).
13
Nota dell'Editore: «"Dopo quest'anno": nell'anno 8 dell'Egira, la
Mecca fu annessa allo Stato islamico; ma č solamente dopo un anno il
Profeta mandņ questa proclamazione in cui promulgava che, oramai, i
politeisti non avrebbero pił potrebbero servirsi della Ka'aba per il
loro culto idolatra. L'esclusione di questi pellegrini colpģ
l'economia della cittą santa. Alląh ha rassicurato i musulmani della
Mecca contro il loro timore di una carestia».
14
Il «tributo» (jizya) č il tributo di capitolazione con il
quale giudei e cristiani riconoscevano lo Stato islamico. Il
pagamento della jizya conferiva loro lo status di
dhimmīy («protetti») e con il quale ottenevano il diritto di
vivere in pace e in sicurezza nello Stato islamico. Ai tempi del
profeta, l'ammontare della jizya annua era pari a dieci
dirham (circa 30 grammi d'argento) per ogni uomo adulto (donne,
bambini, schiavi e poveri erano comunque esenti) e corrispondeva a
dieci giorni di mantenimento alimentare (N.d.T.).
|