Le forze del male che minano la Chiesa dall'interno e dall'esterno e distruggono la nostra società costituiscono una vera armata unita sotto un potente comando e dotate di un'efficace organizzazione? Sul piano delle idee, i sistemi attualmente trionfanti sono il culto della Natura predicato da molti ecologisti, il panteismo del movimento New Age, l'occultismo praticato dalla Massoneria, e l'evoluzionismo insegnato nelle scuole, nelle facoltà universitarie e divulgato dai mass media... Tutti questi sistemi sono forse collegati tra loro, mediante un tronco comune, ai celebri errori gnostici che combatterono nei primi secoli della cristianità i Padri della Chiesa? Tali sono i punti fondamentali che solleva la controversia sulla Gnosi di cui si parla in questo opuscolo.
Un dossier sulla Gnosi intitolato La gnose, éternelle hérésie et nouvelle religion («La Gnosi, eterna eresia e nuova religione») è stato pubblicato nel n°4 (ottobre-novembre-dicembre 2000) de La nouvelle revue Certitudes. In esso si nega la persistenza storica di questa ideologia; si contesta l'esistenza di un vero e proprio esercito del male, «comunione dei santi a rovescio, unita dallo spirito della Gnosi», chiamata talvolta Contro-chiesa; si mette in dubbio la serietà e la competenza dei Cahiers Augustin Barruel, che hanno dedicato alla Gnosi e alla Contro-chiesa una serie di studi (pubblicati tra il 1978 e il 1994) usciti dalla penna di Jean Vaquié (1911-1992) e di Étienne Couvert.
A queste critiche e alle tesi che le puntellano hanno risposto la Lettre d'information des Cercles nationalistes français di Philippe Ploncard d'Assac e le riviste Le sel de la terre e Lecture et Tradition. Le sel de la terre (n° 37, estate 2001) contiene un dossier di una quarantina di pagine intitolato «Petit catéchisme de la Contre-Église, de la Gnose et du "complot"» («Piccolo catechismo della Contro-chiesa, della Gnosi e del “complotto”»). Il nº 293-294 (luglio-agosto 2001) di Lecture et Tradition, interamente dedicato agli stessi argomenti, è intitolato «La Gnose et le mystère d’iniquité. Réponse à un défi» («La Gnosi e il mistero mistero d'iniquità. Risposta ad una sfida»). Le risposte segnalate apportano un'argomentazione solida, trattano in profondità le materie affrontate e si schierano a difesa delle persone ingiustamente attaccate (Jean Vaquié, Étienne Couvert e, insieme ad essi, indirettamente, grande autori anti-massonici come Padre Nicolas Deschamps o Mons. Ernest Jouin).
Senza entrare direttamente in questa polemica, presentiamo qui un riassunto delle tesi classiche sviluppate nei due succitati dossier (quelli pubblicati da Le sel de la terre e da Lecture et Tradition) che ci sembrano inconfutabili. Saranno trattati due punti:
UNA LINEA IDEOLOGICA CONTINUA
I grandi sistemi erronei avversari della Chiesa non si presentano mai come corpi di dottrina la cui unità e coerenza potrebbero essere paragonati a quelle del dogma cattolico. Spesso, essi si sovrappongono tra loro, non possiedono frontiere ben definite, celano frequenti contraddizioni e sono sottoposti a continue variazioni 2. Tuttavia, tali sistemi si ricollegano più o meno tra loro attraverso la Storia mediante un'ininterrotta linea ideologica definita abitualmente Gnosi (dal greco gnôsis, «conoscenza»), e talvolta «tradizione gnostico-cabalista». La cosa è stata provata abbondantemente. Rinviamo a questo proposito al libro di Padre Julio Meinvielle (1905-1973) intitolato De la Cabala al progresismo («Dalla Cabala al progressismo»; 1970), dal quale richiamiamo solamente alcuni punti elementari.
A questo punto si presenta una difficoltà di vocabolario legata ai diversi sensi attribuiti alla parola «gnosi»:
Badando solo all'essenziale, Padre
Meinvielle presenta così gli elementi comuni alla Kabbalah e
ai diversi sistemi comunemente chiamati «gnostici», ossia ciò che
designa la parola «Gnosi» (senza aggettivo qualificativo): «Il
nocciolo essenziale di verità che proviene da Dio gira attorno al
mistero immutabile dell'unità e Trinità di Dio; mistero da cui
deriva per creazione l'Universo, e che deve costituire l'oggetto
della visione degli eletti. Ecco perché la dottrina cattolica ha per
principio e fondamento l'immutabile e la metastoria. Questo
principio governa la Storia e il tempo. Quanto a sé stessa, la
Kabbalah cattiva 11 si basa sul
puro cambiamento che riceve di volta in volta i nomi di
evoluzionismo, storicismo, dialettica o
progressismo. Il cambiamento non si troverebbe nella creatura,
ma nel Creatore. Dio si farebbe uno con l'Universo e con l'uomo.
Dio non sarebbe più l’”Esse subsistens” (l’”Essere sussistente”),
nella contemplazione del quale gli eletti devono trovare la loro
beatitudine per tutta l’eternità, ma un'incessante produzione, un
divenire, una praxis che la creatura deve fabbricare
[...]. Il secondo mistero della tradizione cattolica è quello
dell'Incarnazione, secondo cui il Logos, o Seconda Persona della
SS.ma Trinità, viene comunicato come un dono all'uomo affinché
questi possa a sua volta elevarsi fino al Creatore. Al contrario,
nella tradizione - o Kabbalah pervertita - la creatura umana ha
l'insolenza di innalzarsi fino a Dio e, mediante il suo sforzo, di
ottenere la divinizzazione. Non è più Dio che salva l'uomo in
Gesù Cristo, ma è l'uomo che completa e finisce Dio»
12.
Altra presentazione delle stesse idee:
La linea ideologica che definiamo
«Gnosi» e della quale abbiamo appena rievocato alcuni punti
fondamentali si è prolungata fino ad oggi? Certamente sì! Ecco come
dom Paul Benoît, nel suo libro La Cité anti-chrétienne au
XIXème siècle («La città anti-cristiana nel XIX secolo») e Mons.
Meurin, nel capitolo «L'erreur kabbalistique ravivée dans le
panthéisme moderne» («L'errore cabalistico ravvivato nel
panteismo moderno»), dal suo libro La franc-maçonnerie synagogue
de Satan, descrivono questa continuità: - Dom Paul Benoît
«I manichei non fecero che
riprendere la dottrina gnostici 17;
questi ultimi erano i discendenti dei primi sèttari contro cui gli
Apostoli - e specialmente Santo Pietro - avevano combattuto con
forza. "Il mistero d’iniquità", secondo l'espressione di San Paolo
(2 Ts 2, 7) aveva iniziato a manifestarsi fin dalla nascita stessa
della Chiesa: fin da allora Satana aveva concepito e partorito la
dottrina anticristiana e antisociale di cui i gnostici e i manichei
sarebbero stati i primi apostoli, e che più tardi sarebbe stata
raccolta dai pauliciani, dagli albigesi e dai Templari, e che infine
sarebbe stata trasmessa alle sètte massoniche per diventare la
grande eresia degli ultimi tempi e presiedere ai combattimenti
supremi della Città del mondo contro la Città di Dio. Infatti, le
sètte massoniche, le sètte manichee e le sètte gnostiche, malgrado
la loro molteplicità e la loro apparente diversità, professano gli
stessi principî e perseguono uno stesso fine; e quando, negli ultimi
tempi, l'Universo sedotto governato dalle società massoniche o da
quelle che ne nasceranno, darà il triste spettacolo della grande
apostasia predetta da San Paolo (2 Ts 2, 3), e sarà la consumazione
del "mistero di iniquità" di cui gli Apostoli hanno segnalato gli
inizi» 18. - Mons. Léon Meurin
Ci sono molte altre prove della persistenza storica della Gnosi nel già citato libro di Julio Meinvielle De la cabala al progressismo. L'autore insiste in particolare sul carattere gnostico dell'opera di Padre Teilhard de Chardin s.j. (1881-1955) 21.
- Il Sillabo Aggiungiamo un'ultima testimonianza. Si conosce l'importanza del Sillabo, una raccolta di errori che accompagnò l'Enciclica Quanta cura (dell'8 dicembre 1864), di Papa Pio IX (1792-1878) 21. Ora, l'articolo nº 1 di questo documento espone, con riferimento all'allocuzione Maxima quidem, del 9 giugno 1862, il seguente errore: «Non esiste nessun Essere divino, supremo, sapientissimo, provvidentissimo, che sia distinto da quest’universo, e Iddio non è altro che la natura delle cose, e perciò va soggetto a mutazioni, e Iddio realmente vien fatto nell’uomo e nel mondo, e tutte le cose sono Dio e hanno la sostanza stessissima di Dio; e Dio è una sola e stessa cosa con il mondo, e quindi si identificano parimenti tra loro, spirito e materia, necessità e libertà, vero e falso, bene e male, giusto ed ingiusto». È evidentemente della Gnosi che si parla in questo testo, anche se non se ne fà una menzione esplicita. Lungi dal reputarla un fantasma, Pio IX la considerava sufficientemente importante per dedicargli il primo articolo di uno dei principali documenti del suo pontificato.
delle forze del male
La seconda questione di fondo
affrontata dal dossier sulla Gnosi del n°4 de La nouvelle
revue Certitudes: il grado di organizzazione delle forze del
male. Ecco una citazione che permette di farsi un'idea della tesi
avanzata: «Il silenzio della Chiesa sulla "Contro-chiesa"
significa che quest'ultima, precisamente, è priva di realtà storica.
E questo, ancora una volta, perché coloro che il cattivo stendardo
sogna di raggruppare sono incapaci di organizzarsi veramente, e di
costituire, se si vuole, nient'altro che "bande". La ragione di
questa impotenza degli gnostici a formare un corpo di battaglia o -
detta in altro modo - dell'inadeguatezza della Gnosi di costituirsi
come una contro-tradizione lineare continua, è molto semplice: è
l'incapacità del demonio di unificare le sue truppe, privilegio che
appartiene solamente a Dio» 22.
Il metodo dialettico privilegiato
dalle Società Segrete è noto a tutti; esso consiste nel suscitare
ideologie rivali, liti apparentemente inspiegabili tra clan
rivoluzionari. Dove trovare l'unità di comando in tali condizioni?
Ecco la risposta fornita da
René Guénon
(1886-1951), che fu un iniziato di alto Grado: il metodo consiste
nell'utilizzare «per fare concorrere alla realizzazione dello
stesso piano d’insieme le organizzazioni esterne, incoscienti di
questo piano come tali e apparentemente opposte le une alle altre,
sotto un'unica direzione "invisibile" che è al di là di tutte le
opposizioni» 26.
Da chi è costituito questo potere direttivo (di cui parla Mons. Jouin) che assicura una certa unità di comando alle forze del male? La cosa diverrà più chiara quando verrà l'Anticristo che sarà, nella sua epoca, il capo supremo terrestre di tutte le forze del male. I capi che lo precedono non sono che prefigurazioni 27. Chi sono? Domanda difficile perché su questo punto le Società Segrete fanno regnare un segreto impenetrabile. Accontentiamoci di citare Léon de Poncins (1897-1976): «La durata secolare della Massoneria, la sua universalità, l'agilità e l'abilità con cui persegue nell'ombra i suoi scopi immutabili, il ruolo enorme che ha giocato nei movimenti rivoluzionari, la religione del segreto che impone così accanitamente ai suoi membri, e che sembra essere una necessità vitale, tutto ciò sembra difficile da concepire se non si ammette l'esistenza di un centro ispiratore internazionale occulto. Ciò che si può dire, tuttavia, è che se esiste, questo centro è al di sopra della Massoneria e quest'ultima è un'arma tra le sue mani» 28.
CONCLUSIONE
Dopo questi richiami sull'organizzazione delle forze del male, possiamo dunque concludere affermando che l'espressione spesso usata ai nostri giorni «Contro-chiesa» è esatta? 29.
Faremo nostra la conclusione del Petit catéchisme de la Contre-Église («Piccolo catechismo della Contro-chiesa»), pubblicata da Le sel de la terre: «Quando si combatte la Contro-chiesa, si danno dei colpi... e, naturalmente, se ne ricevono. Ma è il buon combattimento quello che merita la vita eterna e che procura fin da ora grandi gioie. Si deve farlo in spirito di fede e di carità. E sotto la protezione di San Michele e della SS.ma Vergine Marie cui Dio ha riservato il potere di schiacciare la testa del Serpente, e dunque della Contro-chiesa, per il trionfo del suo Cuore Immacolato».
Note
1 Traduzione dall'originale francese Une controverse sur la gnose («Una controversia sulla gnosi»), a cura di Paolo Baroni. Articolo apparso sulla rivista Action Familiale et Scolaire (nº 159, febbraio 2002). 2 Non a caso il titolo dello studio di Bossuet sulla Riforma è intitolato Histoire des variations des Églises protestantes («Storia delle variazioni delle Chiese protestanti»). 3 Ricordiamo che la Kabbalah, o Cabala, è «la corrente mistica religiosa del giudaismo» (cfr. The New Standard Jewish Encyclopedia, voce «Kabbalah». 4 Cfr. P. E. Barbier, Les infiltrations maçonniques dans l'Église, pag. 112. 5 La Kabbalah è collegata all'antico paganesimo, come mostra il libro di Mons. Léon Meurin (1825-1895) La franc-maçonnerie synagogue de Satan («La Massoneria sinagoga di Satana»): «Si deve studiare solamente la dottrina della Kabbalah ebraica e paragonarla con le dottrine filosofiche dei più antichi popoli civilizzati, indiani, persiani, babilonesi, assiri, egizi, greci ed altri, per assicurarsi che è insegnato ovunque lo stesso sistema pantesistico di emanazione. Ovunque si ritrova un certo principio eterno dal quale emana una prima triade, e, dopo di essa, tutto l'Universo, non per creazione, ma per emanazione sostanziale. Si è costretti ad ammetterlo: tra la filosofia cabalistica e gli antichi paganesimi c'è un collegamento intimo che è difficile spiegare in un altro modo se non mediante l'ispirazione di uno stesso autore, ossia del nemico del genere umano, dello spirito di menzogna» (pag. 8). In questo libro, Mons. Meurin ha fornito un'analisi assai completa dell'occultismo massonico e delle altre forme di occultismo alle quali quest'ultimo si ricollega. 6 Vedi a questo proposito l'opuscolo di Jean Vaquié intitolato Le retour offensif de la gnose («Il ritorno offensivo della Gnosi»). 7 Ha scritto l'illustre massone americano Albert Pike (1809-1891): «La Gnosi è il midollo della Massoneria» (cfr. La Gnose, marzo 1910, pag. 82). Altro testo di Albert Pike: «La Massoneria è una ricerca della luce. Questa ricerca ci riporta direttamente alla Kabbalah» (cfr. Morals and Dogma, pag. 741; cit. in L. de Poncins, La franc-maçonnerie d'après ses documents secrets, pag. 261, nota nº 5). 8 Vedi a questo proposito l'opuscolo di Jean Vaquié intitolato Le retour offensif de la gnose. 9 Vedi a questo proposito il capitolo «Le teilhardisme, une étape pleine de gnosticisme» («Il teilhardismo, una tappa piena di gnosticismo»), nel succitato libro di Padre Meinvielle (pagg. 350-356). 10 «La Gnosi: dottrine eclettiche ed esoteriche, di origine pagana che si svilupparono nel II secolo, e che pretendevano di rivelare per iniziazione i segreti della vita divina e fare conoscere agli uomini i misteri dell’eternità». 11 Ciò che chiamiamo Kabbalah viene talvolta definita da Padre Meinville «Kabbalah cattiva» o «Kabbalah pervertita». Padre Meinvielle, basandosi sulle opere del rabbino convertito David Paul Drach (1791-1868), autore di Harmonie entre l’église et la synagogue (Parigi 1844), era convinto dell'esistenza di una prima Kabbalah «buona», rivelata da Dio ad Adamo e ai patriarchi (che conteneva in nuce la Rivelazione cristiana), e di una seconda Kabbalah «cattiva», pervertita dai rabbini in epoche successive. 12 Cfr. P. J. Meinvielle, op. cit., pag. 15. 13 Ibid., pag. 111. 14 «Quanto a sé, la dottrina cattolica rigetta questo monismo ontologico fondamentale in quanto pone una rottura ontologica tra l'essere di Dio e l'essere della creatura. Uno è l'Essere sussistente, l'altro è l'essere partecipato. Il secondo proviene dal primo, non per unità di sostanza o emanazione, ma per efficienza o partecipazione. La creazione, atto libero di Dio, separa l'uno (l'essere di Dio) e l'altro (l'essere della creatura). La teoria dell'analogia tomista spiega questa condotta e questa discontinuità contro ogni teoria univocista» (cfr. P. J. Meinvielle, op. cit., pag. 116). Il monismo ontologico è una dottrina secondo cui c'è unità di sostanza tra tutti gli esseri, mentre il dualismo ontologico è una dottrina che ammette nell'Universo due principî fondamentali, uno buono, l'altro cattivo. 15 Cfr. J. Meinvielle, op. cit., pag. 116. 16 Ibid., pag. 327. Idea ripresa da Calvino. 17 Si tratta degli adepti della Gnosi cristiana. 18 Cfr. Dom P. Benoît, La Cité anti-chrétienne au XIXème siècle, vol. II, pagg. 80-84; cit. in Lecture et Tradition, n° 293-294, pag. 39. 19 Da qui si evince l'importanza di mantenere (o sopprimere) il prologo del Vangelo di San Giovanni all'inizio della Messa. 20 Cfr. Mons. L. Meurin, La franc-maçonnerie synagogue de Satan, pag. 38. 21 Vedi a questo proposito il capitolo del succitato libro di Padre Meinvielle «Le teilhardisme, une étape pleine de gnosticisme». Vedi anche l'articolo di Louis Salleron intitolato «Le gnosticisme de Teilhard de Chardin», in Itinéraires, nº 109, gennaio 1967. 22 Cfr. La nouvelle revue Certitudes, pag. 9. 23 Léon de Poncins presenta così uno dei principî di questa organizzazione: «La Massoneria è una sovrapposizione di Società Segrete in cui ogni Grado conosce l’esistenza e i segreti del suo gruppo e dei gruppi inferiori, ma ignora ciò che si trama e si decide nel gruppo immediatamente superiore» (cfr. La franc-maçonnerie contre la France, pag. 25). 24 Mons. Ernest Jouin fu il direttore-fondatore della Revue internationale des sociétés secrètes. 25 Testo di Mons. Jouin del 1913. 26 Cfr. R. Guénon, Aperçus sur l'initiation («Idee sull'iniziazione»), Éditions traditionnelles, 1985, pag. 290; cit. in Le sel de la terre, nº 1, pag. 95. 27 Cfr. San Tommaso D'Aquino, Somma teologica, III, 9-8 a.8. 28 Cfr. L. de Poncins, La franc-maçonnerie contre la France, pag. 79. Lord Benjamin Disraeli (1804-1881), un politico di origine ebraica che fu primo ministro della Gran Bretagna nel periodo 1867-1868 e dal 1874 al 1880, fornisce una spiegazione analoga. In un discorso alla Camera dei Comuni nel 1852, riferendosi alle rivoluzioni del 1848 in Europa, egli dichiarò: «L'uguaglianza naturale degli uomini e l'abrogazione della proprietà sono proclamate dalle società segrete che formano i governi provvisori; e uomini di razza ebraica si trovano alla testa di ciascuna di esse» (cfr. D. Reed, The Controversy of Sion, pag. 166). 29 Espressione utilizzata nel primo decennio del Novecento da numerosi autori cattolici (in particolare da Mons. Jouin,) e che è completamente legittima. Utilizzando l'espressione Contro-chiesa bisogna però evitare di mettere la realtà che designa sullo stesso piano della Chiesa. 30 Cfr. P. T. Calmel o.p., Brève apologie pour l'Eglise de toujours («Breve apologia della Chiesa di sempre»), pag. 72. 31 Cfr. P. J. Lehmann, L'entrée des Israélites dans la société française («L'ingresso degli israeliti nella società francese»), pag. 298.
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