di
Léon de Poncins
1
Che cos'è l'occultismo?
Nella Massoneria ci sono due categorie
di massoni che, malgrado le apparenze, si completano perfettamente:
i razionalisti e gli occultisti (o illuminati).
L'azione di questi ultimi, meno conosciuta di quella dei
razionalisti, insospettata da molti, è in realtà più profonda e più
pericolosa; è questa categoria che andremo ad esaminare in questo
articolo. Tuttavia, prima di affrontare questo problema, occorre
definire brevemente cosa sia l'occultismo moderno e ciò che si
intende esattamente per questo vocabolo, in senso oscuro.
«Se l'universalità
della credenza in Dio non è ammessa da tutti gli etnologi, questo
carattere appartiene indiscutibilmente alle credenze relative a
quelle che vengono definite «scienze occulte». L'occultismo, più di
Dio, regna ancora incontrastato sull'umanità, non solo tra i popoli
selvaggi, ma anche tra le nazioni civilizzate sia d'Oriente che
d'Occidente. Da coloro che vivono nel terrore dell'occulto, come le
popolazioni africane, a quelli che si inebriano al suo contatto e vi
trovano la sorgente della loro vita religiosa - come i milioni di
spiritisti e adepti di innumerevoli sétte - le società umane
subiscono il fascino dei poteri invisibili. L'esperienza millenaria
delle nazioni e gli insegnamenti unanimi delle religioni attestano
che l'uomo è immerso in un mondo invisibile, impercettibile e
intangibile nelle condizioni ordinarie della vita dell'umanità, ma
le cui energie d'ordine spirituale e fisico possono irrompere nel
piano terreno e possono manifestare, mediante una giungla di
fenomeni, il loro carattere benefico o malefico. Gli studi degli
etnologi sulla psicologia dei popoli selvaggi ci insegnano che non
esiste una sola tribù senza stregoni capaci di produrre fenomeni
sopra-normali. E, cosa strana, gli stessi fatti sono ottenuti da
operazioni identiche, sia che si tratti di stregoni australiani,
africani, indiani o eschimesi, e dunque senza rapporti tra di loro.
D'altra parte, numerosi di questi strani fenomeni si constatano
anche nei medium occidentali durante le sedute spiritiche. Questa
identità della fenomenologia occulta è esposta in uno dei libri
dello scienziato italiano Bozzano 2.
Questo libro, che riunisce relazioni provenienti da missionari e
viaggiatori, prova che le numerose manifestazioni occulte [...]
sono state conosciute sempre e ovunque. Questa constatazione è di
un'importanza capitale e in qualche modo prova la loro autenticità»
3. |
La Chiesa cattolica ha sempre
riconosciuto la realtà delle forze occulte (pensiamo al rito
dell'esorcismo che ha potere sul demonio). Essa non dice che queste
forze siano sempre cattive, ma raccomanda la più grande prudenza in
questo campo pericoloso. Il suo atteggiamento può essere così
riepilogato:
«Campo chiuso al
fedele comune e agli imprudenti, ma aperto ai ricercatori
coscienziosi ed audaci la cui la vocazione è precisamente lo studio
sperimentale dell'occulto. Ma qui, più che in ogni altro campo,
bisogna discostarsi dalla folla avida di meraviglioso e sarebbe
anche augurabile ritornare ai metodi più saggi dall'antichità che,
come la Chiesa, ha sempre avuto la consapevolezza dei pericoli
dell'occulto. Quest'ultimo, che affiora in tutte le religioni, è una
delle più potenti molle delle ispirazioni umane verso Dio; è
all'autorità spirituale che compete di vigilare al suo funzionamento
normale» 4. |
Seduta spiritica con
medium.
Resta da precisare ciò che oggi si
intende per occultismo e perché si attribuisce a questo termine un
senso abbastanza preciso:
«Nonostante le sue
pretese, l'occultismo è solamente una dottrina moderna
nata durante XIX secolo ed elaborata dai vari Papus, Eliphas
Lévi e dai Teosofi. Molti dei popoli dell'antichità hanno conosciuto
le scienze occulte; essi hanno avuto le loro dottrine sacre, le loro
arti sacre e in molti casi hanno praticato l'esoterismo. Ma mai
queste scienze erano state raggruppate sotto un'unica denominazione
e in un insieme eteroclito come nell'occultismo, dove si trovano
riunite cose disparate, come lo spiritismo, la magia, l'astrologia,
la medicina ermetica, la Kabbalah, la numerologia, l'esegesi
mistica, ecc...; il tutto mescolato a speculazioni sulla
reincarnazione e condito di riflessioni contro il cattolicesimo. Se
la parola "occultismo" designasse semplicemente l'insieme delle
scienze occulte - come l'espressione "scienze naturali" designa la
fisica, la chimica, ecc.. collettivamente - sarebbe vano insorgere
contro questa denominazione. Ma essa designa non solo un gruppo di
scienze, ma anche, e soprattutto, un sistema dottrinale che si
presenta come la sintesi degli insegnamenti di tutte le religioni o
piuttosto come la sorgente comune da cui esse deriverebbero
[...]. La verità è tutt'altra: una valanga di parole enfatiche,
di espressioni magniloquenti, di frasi apocalittiche, dei segni
misteriosi, di reticenze dovute ad una sedicente iniziazione ai
misteri sacri; tale è l'occultismo [...]. Sotto l'influenza
della Teosofia, esso è stato associato a visioni di biblioteche
nascoste nelle caverne del Himalaya, di cerimonie fantastiche nei
tempi egizi e di altre rappresentazioni simili che hanno raggiunto
il culmine del grottesco negli alti Gradi della Massoneria scozzese.
Si sa che gli occultisti si definiscono gli eredi di tradizioni
segrete che risalirebbero agli egizi e che sarebbero state trasmesse
attraverso il Medioevo dai Rosacroce, dai Templari, ecc... Essi
affermano di essere stati iniziati alle conoscenze nascoste ai
profani e un tempo insegnate da Krishna, da Zoroastro, da Mosé, da
Cristo e da Pitagora [...]. Sotto l'influenza della Teosofia
- una delle forme più diffuse di occultismo alcune dottrine sono
state diffuse in Europa da circa mezzo secolo e sono insegnate,
sotto innumerevoli aspetti, da una folla di sètte. Nonostante le
loro pretese di origini antiche, di cui non esiste alcuna prova
certa, queste dottrine hanno subito l'influenza dello spiritismo,
uno dei primi fenomeni in ordine di tempo, verso il 1860, con cui
tali sètte intrattengono buoni rapporti, e della Teosofia, di cui
parecchi dei capi del movimento occultista hanno fatto parte. La
maggior parte degli occultisti sono affiliati anche alla Massoneria,
e tutti questo rapporti reciproci formano un tale groviglio di idee,
di credenze e di aberrazioni, che è quasi impossibile vederci
chiaro. Molti di queste sètte nutrono un odio feroce le une per le
altre, ma si ritrovano tutte unite quando si tratta di combattere il
cattolicesimo, il loro nemico comune. Questo mondo sotterraneo
lavora febbrilmente, e molti degli eventi pubblici sono
comprensibili solo in funzione dell'agitazione messa in moto dal
termitaio occultista, la cui attività è uno dei segni meno equivoci
dello squilibrio spirituale del mondo moderno»
5. |
L'essenza dell'occultismo
moderno consiste in una deificazione dell'uomo, o più
esattamente della parte oscura dell'animo umano. Scrive
Marcel Lallemand nel suo libro Notes sur l'occultisme:
«Ricordiamo che
sarebbe legittimo parlare di una satanizzazione di questo lato
oscuro; è in ciò che risiede il pericolo dell'occultismo che
finisce spesso in uno squilibrio mentale e psichico, portando molti
dei suoi adepti ad affondare nella perversione sessuale, nella
follia o nel crimine, così come ne manifestano gli annali moderni
dell'occultismo» 6. |
L'Uomo deificato
dell'occulto.
Come ha segnalato
René Guénon
(1886-1951), l'occultismo ha profonde ripercussioni politiche, ed è
in questo campo tra altri che lo troviamo associato alla Massoneria.
Infatti, sarebbe veramente interessante
«studiare i
retroscena politici o politicoreligiosi dell'occultismo
contemporaneo e delle organizzazioni più o meno collegate ad esso,
che sono certamente più degni d'attenzione di tutto l'apparato
fantasmagorico di cui ha voluto circondarsi per meglio dissimularlo
agli occhi dei profani» 7. |
Su René Guénon,
vescovo della chiesa gnostica e massone d'alto Grado, che
con la sua falsa polemica contro l'occultismo (la cosiddetta
«contro-iniziazione»...) ha tratto in inganno molte persone,
vedi l'articolo
da noi pubblicato. |
Il massone René Guénon.
Durante un curiosissimo servizio
sull'occultismo contemporaneo, apparso su La Liberté,
l'autore riproduce ciò che gli ha riferito un poliziotto parigino
limitandosi modestamente ad offrire queste rivelazioni per ciò che
valgono:
«C'erano
dei dossier, estremamente preziosi, relativi al ruolo
giocato dall'occultismo in Francia, durante i grandi
cambiamenti politici e gli sconvolgimenti di regimi, negli
archivi del Quai d'Orsay e della Prefettura. La maggior
parte di essi fu distrutta, o all'epoca della Comune, il che
non avrebbe nulla di straordinario, o - fatto ben più
curioso - prima della battaglia della Marna nel settembre
del 1914. Fu il prefetto di polizia, Hennion che se ne
incaricò» 8. |
L'occultismo ha delle ripercussioni
politiche più importanti di quello che si crede. Un'ondata di
occultismo ha preceduto e ha accompagnato i due grandi movimenti
rivoluzionari del 1789 e del 1917. I Teosofi e gli Illuminati del
XVIII secolo: Jakob Böhme (1575-1624), Emanuel Swedenborg
(1688-1772), Martínez de Pasqually (1727-1779), Cagliostro
(1743-1795), il conte di Saint-Germain (1712-1784), ecc...,
hanno avuto la loro controparte nelle numerose sètte russe e nei
maghi e occultisti della corte imperiale, come Philippe de Lyon
(Nizier Anthelme
Philippe; 1849-1905), Papus (Gérard
Encausse; 1865-1916), il Tibetano Badmaief, e
soprattutto Rasputin (1869-1916) la cui straordinaria
influenza ha contribuito direttamente allo scatenamento della
Rivoluzione d'Ottobre.
Lo storico austriaco René Fülôp-Miller
(1891-1963) ha mostrato le affinità che univano il bolscevismo allo
spiritismo e soprattutto alle numerose sètte russe che fiorivano a
fianco della Chiesa.
«Quasi
tutte le sètte russe, come esistevano sotto il regno degli
zar e come continuano ad esistere nel mondo bolscevico del
materialismo ortodosso, mostrano nei loro principî
spirituali un carattere dominante religioso-razionalistico.
È vero che c'è anche un certo numero di fratellanze a
tendenza esotica e mistica. Ma nei loro riti, nella loro
adorazione religiosa e nei loro articoli di fede un buon
psicologo riconoscerà senza difficoltà i germi e le prime
basi del bolscevismo attuale» 9. |
Lo storico René Fülôp-Miller.
Difatti,
«se
passiamo in rassegna tutte queste sètte russe, si può, come
Frédéric Ekstein ha segnalato per primo, stabilire che l'idea
di comunismo era per tutte loro fondamentale. I molokany,
i dukobors e tutte le altre sètte razionalistiche si
limitavano a proclamare la comunione dei beni materiali;
ma i klysti si spingevano più lontano: l'amore, il
matrimonio e la famiglia smettevano di essere una questione
privata e praticavano relazioni sessuali collettive»
10. «Finalmente, se si considera
che si non ci si può sbagliare stimando il numero dei membri
di queste sètte prima della Rivoluzione a circa un terzo
della popolazione totale di questo enorme Paese, si è
costretto di ammettere che si è in presenza di una vera
forza elementare che dev'essere non solo del più grande
significato dal punto di vista religioso, ma anche dal punto
di vista sociale e politico» 11.
«L'intellighenzia russa che, sebbene di origine borghese,
era estremamente rivoluzionaria, cadde velocemente sotto
l'influenza delle idee religioso-razionaliste propagate
dalle sètte» 12. «L'alleanza ideologica che univa le
sètte ai socialisti russi apparve assai chiaramente quando il
governo imperiale perseguitò le sètte e mandò i loro adepti in
Siberia. I rivoluzionari russi si schierarono allora decisivamente
dalla parte dei sèttari oppressi che consideravano come i
loro compagni di idee» 13.
«Lo spirito dei sèttari russi, dell'"Intellighenzia"
borghese russa e del bolscevismo era esattamente lo stesso
ed esisteva in grado diverso in ciascuna di queste tre
classi. È sempre lo stesso sogno di un "Paradiso sulla
terra" che si trova all'origine dai roskolniki, che
invase le cerchie intellettuali, e che oggi costituisce il
punto centrale del dottrina bolscevica della salvezza»
14. |
Attualmente, anche in Occidente,
l'occultismo è molto più diffuso e i suoi adepti sono molto più
numerosi di quel che si potrebbe credere. É per questa ragione che
in seguito a certi scandali che hanno destato scalpore come le
profanazioni di cimiteri e le mutilazioni di cadaveri che ebbero
luogo simultaneamente in Finlandia e in Inghilterra
15, Harry Price (1881-1948),
direttore del National Laboratory of Psychical Research di
Londra, poté scrivere in un articolo apparso sul Morning Post
16:
«La
magia e la stregoneria sono praticate i nostri giorni a
Londra, su una scala e con una libertà sconosciute nel
Medioevo [...]. L'occultismo si sviluppa a grandi
balzi, e posso affermare arditamente che le arti nere
contano oggi più fedeli a Londra di quanti ce n'erano nel
Medioevo». |
Harry Price.
L'Inghilterra non è sola in questo
caso, e, in diverso grado, si potrebbe dire altrettanto di altri
Paesi, tra cui la Francia. Parigi, Lione, la Costa Azzurra sono dei
centri di occultismo, come lo è Firenze in Italia. Dopo questa
digressione sul ruolo politico dell'occultismo in generale,
ritorniamo al nostro caso particolare, ossia i rapporti tra
l'occultismo e la Massoneria.
Razionalismo e occultismo nella Massoneria
L'ex massone Jean Marquès-Rivière
(1903-2000) ha più volte segnalato,
«l'esistenza nella Massoneria di due correnti che sembrano
contraddittorie e che in realtà sono complementari: i
razionalisti e gli illuminati. Ciò che li unisce, ciò che li
collega è il rituale. La sua vasta interpretazione va
dal vago simbolismo razionalista [...] alla
spiegazione magica e psichica più spregiudicata»
17. «Grazie all'interpretazione
di cui parlo [...], l'accordo avviene su un punto
importante: l'esposizione del rituale massonico [...].
I razionalistici politici della Massoneria hanno degli
ispiratori: sono gli occultisti delle Logge, i
dilettanti e i professionisti dell'Alta Scienza. Certi
avversari della Massoneria hanno detto che tutti i massoni
sono dei maghi; in questo caso c'era sicuramente
un'esagerazione; ma ciò che è esatto, è la presenza tra i
massoni di mistici consacrati alle scienze occulte»
18. |
Da parte sua, scrive il grande
iniziato svizzero Oswald Wirth (1860-1943):
«Tantissimi
massoni si immaginano di conoscere la Massoneria, ma non
sospettano dell'esistenza dei suoi misteri e del suo
esoterismo» 19. «I suoi
aderenti sono troppo numerosi perché possano essere tutti
dei veri Iniziati» 20.
«Esiste una dottrina massonica che non viene formulata che
implicitamente, secondo cui la Massoneria è ciò che il
cristianesimo è per le Chiese cristiane: è il massonismo»
21. «Ma la speculazione
filosofica occupa solamente un piccolo numero di massoni
che sono in qualche modo i dottori dell'istituzione»
22. «Essi assumono in seno alla
Massoneria il ruolo dei Maestri segreti, perché la
loro influenza è discreta, se non del tutto ignorata»
23. «La massa dei massoni rimane
estranea alle analisi sottili e si accontenta di ascoltare»
24. «Essi agiscono d'istinto
conformandosi alle oscure tradizioni che attraverso i secoli
esercitano le loro influenze suggestive»
25. |
|
|
Jean Marquès-Rivière |
Oswald Wirth |
Aggiunge Jean Marquès-Rivière:
«La
Massoneria è il luogo da cui diverse sétte attingono i loro
elementi; per esse si tratta di una scuola preparatoria, di
un filtro, di una disciplina. I martinisti esigono che i
loro membri siano Maestri massoni. Le migliori reclute degli
altri gruppi sono usciti dalla Massoneria [...].
Inversamente, le opinioni, le fantasticherie e le
elucubrazioni di queste cappelle pseudomistiche, di questi
antri di follia, penetrano nel grande corpo della Massoneria
attraverso i suoi membri. Questi ultimi, aureolati dalla
loro autorità iniziatica, si credono chiamati a
rivoluzionare il mondo, avendo assistito a scene di
evocazione che li hanno sconvolti, o semplicemente
fanatizzati, e predicano a loro volta l'insegnamento
ricevuto. La Teosofia, l'occultismo, la Massoneria e le
sètte segrete o mistico-poliziesche hanno un unico scopo
comune: assicurare la liberazione dell'uomo,
privarlo di ogni senso morale tradizionale per
poterlo "asservire" ai migliori degli interessi da
raggiungere, cosa che essi definiscono "liberazione"»
26. «Esiste dunque
una morale, un'"ascesi" massonica. Ciò può
sorprendere coloro che in questa sètta non vedono
nient'altro che un grossolano materialismo; ciò significa
non essere a conoscenza dei sottili scompartimenti di questa
grande casa in cui molti dei suoi abitanti si ignorano tra
loro; esiste una Contro-Chiesa con le sue
scritture, i suoi dogmi, i suoi sacerdoti,
e la Massoneria non è che uno dei suoi aspetti visibili.
Bisogna scoprire questa falsa dogmatica, questa
pseudomistica che attira più anime di quanto non si creda,
e i cui pericoli sono tanto reali quanto nascosti [...].
Questa mistica è certamente il grande segreto massonico,
la suprema iniziazione, poiché da questo principio
conseguono le applicazioni logiche di cui abbiamo già visto
i frutti. Del resto, questa iniziazione è antica e di tutti
i tempi, è vecchia come questo vecchio mondo»
27. «Tutti i popoli hanno
conservato il ricordo dell'età d'oro e la promessa
dell'avvento del regno di Dio sulla terra. Alla nostra
epoca, la coscienza umana si è rivolta con frenesia verso il
mondo materiale, trascurando le realtà spirituali»
28. |
La Massoneria è, secondo i suoi
statuti, un'istituzione essenzialmente umanitaria. Ecco una di
quelle formule vaghe di cui occorre precisare il senso massonico.
Scrive l'autore cattolico Albrecht von Stotzingen
(1864-1938):
«In ultima analisi, con queste parole
i massoni dirigenti intendono che l'uomo dev'essere
il proprio padrone e che non esiste alcuna autorità infra o
sovrumana. In altri termini, l'Umanesimo è il
principio dell'autonomia
morale e spirituale dell'uomo liberato da ogni autorità
superiore, ed è questa la base fondamentale di ogni vera
Massoneria. Questa concezione non lascia naturalmente alcun
posto per un Dio personale esterno al mondo, né un posto per una
qualsiasi forma di governo stabile che poggi su una base divina.
Spinta alle sue estreme conseguenze, questa concezione deve condurre
all'anarchia totale e alla guerra di tutti contro tutti,
perché senza un ordine morale a base divina, ogni organizzazione
legale, statalista e sociale manca di un fondamento reale. È vero
che in molti Paesi la Massoneria non giunge a questi estremi, e che
del resto la maggior parte dei suoi membri non sospettano
queste finalità, ma ciò
non cambia nulla nel fondo al problema. Definita l'essenza della
Massoneria, passiamo subito a comprendere le affinità che la
uniscono al liberalismo; si può anche dire che la
Massoneria è il liberalismo organizzato, di cui forma il grande
Stato Maggiore. Tuttavia, il liberalismo si limita a riconoscere il
principio umanistico di cui però vorrebbe rigettare le conseguenze.
Molto più logico, il socialismo, generato del liberalismo,
non esita a giungere alle estreme conseguenze dei suoi principî e ad
applicarli ovunque può farlo. Il principio massonico umanistico non
conduce solamente alla rivoluzione, ma è la rivoluzione che ha trovato
la sua espressione politica nei "Diritti dell'Uomo" della
Rivoluzione Francese del 1789. La parentela spirituale che unisce la
Massoneria al liberalismo e al socialismo spiega anche questo fatto
stupefacente, ossia che il ricco massone o liberale si trova,
malgrado tutto, a fianco del proletariato socialiste nella lotta
contro la concezione conservatrice del mondo. L'osservazione
dell'essenza profonda della Massoneria ci spiega ancora un'altra
parentela: quella che unisce la Loggia al giudaismo. L'ebreo moderno
è incline, tranne poche eccezioni, ad una concezione liberale del
mondo che si allontana sempre più dalla base solida di una religione
positiva [...]. Negli scritti degli ebrei dirigenti troviamo le
stesse frasi che la Massoneria utilizza senza sosta. È dunque
perfettamente comprensibile che l'ebraismo si sia presto ben
presto avvicinato alla Massoneria e che grazie alle sue
notevoli facoltà di adattamento abbia assunto al suo interno
un'influenza crescente. Non ci si sbaglia affermando che
oggi la maggior grande parte delle Logge è sottomessa
all'influenza ebraica e che esse formano le truppe d'assalto
spirituale del giudaismo [...]. Se gettiamo ancora
una volta lo sguardo sull'essenza profonda del pensiero
massonico, constatiamo che il principio umanistico non è
nient'altro che l'antico "non serviam" che risuona
senza tregua nel cuore dell'uomo fin dalla caduta originale,
in lotta continua con la parte migliore di sé»
29. |
Ed è nell'organizzazione
internazionale delle Logge che questo principio ha trovato fin dal
XVII secolo i suoi mezzi d'azione rivoluzionaria. Dal punto di vista
religioso, la Massoneria propugna dei principî il cui il trionfo
significherebbe la distruzione del cristianesimo. Scrive il
massone svizzero Edouard Quartier-La-Tente
(1855-1925):
«(Tra
massoneria e cristianesimo) la riconciliazione non è
più possibile. Non può esserci che lotta, una
lotta senza pietà che finirà con il trionfo della scienza e
della coscienza. È inutile insistere. Il massone è un
uomo libero; il cattolico è uno schiavo sottomesso ad
una disciplina forzata dello spirito, e niente è più
incompatibile con lo spirito massonico»
30. |
Il massone Edouard Quartier-La-Tente.
Scrive il massone Raymond Corbin:
«Appare e
si sintetizza allora la lotta eterna in cui l'umanità
intera si scinde in due campi [...]. Da un lato
le religioni, Gesù, Maometto, il Vitello d'oro, poco importa
il nome, ancorate nella loro volontà di stagnazione e di
conservazione; dell'altro coloro che vogliono andare
oltre verso un avvenire migliore e verso un ideale di
imperfezione minore» 31. |
L'occultista e massone Oswald
Wirth ha scritto:
«Il
serpente ispiratore di disobbedienza, di insubordinazione e
di rivolta fu maledetto dai vecchi teocrati, mentre era
onorato tra gli iniziati [...]. Renderlo simile alla
Divinità, tale era l'oggetto degli antichi
misteri [...]. Ai nostri giorni il programma
dell'iniziazione non è cambiato»
32. |
Dunque, da punto di vista religioso la
situazione è molto netta. Scrive lo storico antimassonico francese
Gustave Bord (1852-1934):
«Dal punto di vista cristiano, i
massoni rappresentano l'orgoglio dell'uomo,
lo spirito del male e la rivolta contro Dio»
33. |
Nonostante l'aperto
anti-cristianesimo espresso in più occasioni dai capi della sètta e
le numerose condanne della Chiesa,
c'è qualche
ecclesiastico che vorrebbe, come il Cardinale Gianfranco Ravasi,
cercare punti di contatto con la Massoneria.
Questo prelato ha
indirizzato una lettera aperta ai «Cari Fratelli massoni»,
pubblicata su Il Sole 24Ore, del 14 febbraio 2016.
Note
1
Traduzione di un estratto (pagg. 53-71) dall'originale La F.M.
(Diffusion de la Pensée Française, Chiré-en_Montreuil 1972), a cura di
Paolo Baroni.
2
Cfr. E. Bozzano,
Des Manifestations supra-normales chez les peuples sauvages
(«Manifestazioni sopra-normali tra i popoli selvaggi»), Editions
Jean Meyer, Parigi 1927.
3
Cfr. M. Lallemand,
Notes sur l'occultisme («Note sull'occultismo»), Editions de la
Nouvelle Equipe, Bruxelles 1932, pag. 75. L'Autore di questa opera è
un seguace dell'occultista René Guénon, il cui pensiero eterodosso
si riflette negli scritti di Lallemand.
4
Ibid., pag. 82.
5
Ibid., pag. 100.
6
Ricordiamo il culto fallico di cui abbiamo parlato a proposito della
Massoneria, un culto che è presente in molte sètte occultiste. Si
ritrova la traccia di questa ispirazione in certi romanzi
contemporanei come quelli di D. H. Lawrence intitolato Le Serpent
à plumes («Il Serpente piumato»), e nelle opere di psicologi
ebrei come Freud e la sua scuola.
7
Cfr. R. Guénon, Le
théosophisme: histoire d'une pseudo-religion («Il teososofismo:
storia di una pseudo-religione»), Éditions Traditionnelles, 1921,
pag. 299.
8
Cfr. La Liberté, del 13 aprile 1932. Reportage di J.
d'Agraives e P. Mariel.
9
Cfr. R. Fülôp Miller,
The Mind and Face of Bolshevism («La mente e il volto del
bolscevismo»), G. P. Putnam & Sons, Londra 1927, pag. 78.
10
Ibid., pag. 84.
11
Ibid., pag. 85.
12
Ibid., pag. 86.
13
Ibid.
14
Ibid., pag. 88.
15
Vedi La Liberté, del 14 ottobre 1931.
16
Vedi nn. del 16 e 19 gennaio 1931.
17
Cfr. J. Marquès-Rivière,
La Trahison spirituelle de la Franc-Maçonnerie («Il
tradimento spirituale della Massoneria»), Éd. des Portiques, Parigi
1931, pag. 228. L'Autore di questa opera era un ex massone.
18
Ibid., pag. 229.
19
Cfr. O. Wirth, Le
Livre de l'apprenti («Il libro dell'apprendista»), pag. 118.
Wirth fu iniziato in Massoneria il 28 gennaio 1884 nella Loggia
La Bienfaisance Châlonnaise del Grand'Oriente di Francia.
Tornato a Parigi e diventato il segretario dell'occultista Stanislas
de Guaita, si affiliò alla Loggia Les Amis Triomphants.
Insoddisfatto, nel 1889 si affiliò alla Loggia Le Travail et les
Vrais Amis Fidèles, della Gran Loggia simbolica scozzese, della
quale sarà a più riprese il Maestro venerabile.
20
Cfr. O. Wirth,
L'ideale initiatique («L'ideale iniziatico»), Éd. Le Symbolisme,
Parigi 1927, pag. 57.
21
Ibid., pag. 58.
22
Ibid., pag. 55.
23
Ibid., pag. 85.
24
Ibid., pag. 55.
25
Ibid., pag. 58.
26
Cfr. J. Marquès-Rivière,
op. cit., pag. 233.
27
Ibid., pag. 242.
28
Ibid., pag. 248.
29
A. Freiherr von Stotzingen,
Die Freimaurer und ihre Weltanschauung («I massoni e la loro
visione del mondo»), Verlag der Gelben Hefte, Monaco 1930.
30
Cfr. E. Quartier-La-Tente,
Two Centuries of Freemasonry («Due secoli di Massoneria»),
Büchler & Co., Berna 1917.
31
Cfr. R. Corbin,
Symboles initiatiques et mystères chrétiens («Simboli iniziatici
e misteri cristiani»), Librairie Maçonnique Gloton, 1929, pag. 121.
32
Cfr. O. Wirth, Le
Livre du Compagnon («Il libro del Compagno 175), pag. 74. Su
questo punto, vedi l'Inno a Satana del massone Giosuè
Carducci.
33
Cfr. G. Bord, La
franc-maçonnerie en France des origines à 1815 («La Massoneria
in Francia dalle origini fino al 1895), Slatkine, Parigi-Ginevra,
pag. 5.
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