di don Isidore Bertrand 1
Sopra: riproduzione del Tabernacolo del Tempio ebraico conservata al George Washington Masonic National Memorial, ad Alexandria, in Virginia. Notate l'Arca dell'Alleanza, la menoràh e il tavolo dei dodici pani.
Premessa
La Massoneria è di origine ebraica? La risposta affermativa può essere sostenuta con solide prove. Ciò che non si dovrebbe contestare, è che essa è, da molto tempo, una succedanea della Sinagoga. Indubbiamente, il Grand'Oriente di Francia cerca di negarlo. Ma nessuno di quelli che sono informati sulla questione credono alla sua indipendenza. Tutti sanno che essa ubbidisce al Kahal (in ebraico «Sinedrio») con una docilità che supera di gran lunga la passività che si rimprovera ai gesuiti, i discepoli di Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556).
La Kabbalah e la Massoneria
La Kabbalah è l'insegnamento orale farisaico, che Eliphas Levi (1810-1875), il patriarca, dell'occultismo moderno, considera giustamente come ciò che costituisce il dogma dell'Alta Magia 2. Dopo la distruzione di Gerusalemme (70 d.C.), i rabbini raccolsero le dottrine degli antichi farisei e ne formarono il Talmud moderno, una mescolanza impura di fantasticherie assurde prese in prestito dai Magi, e di principî di morale capaci di rivoltare le coscienze meno delicate. Il Talmud farisaico è costituito dalla Mischna (in ebraico «ripetizione »), di cui la Kabbalah di sinistra forma la base, e dalla Ghemara (in ebraico «ciò che si è appreso») che ne è il commento. Gli ebrei pongono la Bibbia al di sotto del Talmud. Scrive Ferrari, seguendo Mosè Maimonide (1135-1204):
Una parola sulla morale talmudica
Scrive l'ex rabbino convertito al cattolicesimo David Paul Drach (1791-1868): «Le prime edizioni del Talmud offrono il testo di questo codice in tutta la sua integrità» 4. Quelle di Venezia, del 1520, di Amsterdam, del 1600, e la grande tavola rabbinica, in quattro volumi, edita presso Bomberg, contengono in extenso i passi ostili dei commentatori biblici contro i cristiani. Nell'edizione di Froben, tipografo di Basilea (1581), i censori Marius Marinus, Italus Brakensis e Petrus Cavallerinus soppressero i diversi paragrafi in cui si oltraggia Cristo e si accusano i cristiani di vizi abominevoli.
Poco tempo dopo, gli ebrei credettero di poter ristabilire questi testi nell'edizione di Cracovia. Ma il Sinodo riunito in Polonia, nel 1631, constatando il pessimo effetto che essi producevano sui cattolici giudaizzanti, prescrisse di ometterli nelle future edizioni. Ecco il testo emesso dal Sinodo ebraico sul quale richiamiamo in modo particolare l'attenzione dei nostri lettori:
Agendo così, il Sinodo dava prova di circospezione: ma, nonostante la sua prudenza, non poteva depennare in questa vasta raccolta tutto ciò che è di natura tale da sollevare l'indignazione delle persone oneste. Credo utile citare alcuni passi per meglio comprendere l'argomento che stiamo trattando. La Ghemara pone come principio che gli ebrei sono un'emanazione della sostanza divina e i non-ebrei un seme del bestiame. Dice il grande Isaac Abravanel (1437-1508), uno dei commentatori più autorevoli della Mischna:
I sinistra, rabbi Isaac Abravanel; a destra il suo trattato Mashmia'Yeshu'ah.
Rabbi Menachem non è più gentile:
Non ci si deve dunque stupire, dopo aver letto queste cose, se il Talmud permette agli ebrei di comportarsi verso i goym («i non ebrei») con la sfacciataggine più assoluta. Leggiamo in un trattato di cui si compone questa raccolta: «Sarete puri con i puri e perversi con i perversi» 8. L'ebreo non deve salutare l'ateo (ossia il cristiano), a meno che il bisogno di pace non esiga il contrario.
La Ghemara si spinge più lontano. Essa dichiara che «Dio ha donato agli ebrei ogni potere sui beni e sulla vita delle altre nazioni» 10. Maimonide, il sapiente dottore, insegna che «non si deve rubare ad un ebreo, ma si può tenere il bene rubato ad un cristiano» 11. Affermano ancora gli autori del Talmud:
Questo principio è applicabile solamente nei Paesi in cui, come attualmente da noi, la Sinagoga la fà da padrona sovrana. Se, al contrario, i cristiani detengono il potere, l'ebreo deve ricorrere agli intrighi e alla corruzione. Ecco ancora alcuni aforismi che egli non dovrebbe imprudentemente trascurare:
Maimonide insegna che
Citiamo anche il saggio consiglio che il rabbino Schwabe dà ai suoi correligionari:
Tre teste in un berretto
Questa morale provocò nei primi traduttori del Talmud uno stupore più che comprensibile. Nulla di tutto ciò ci stupisce, dato che abbiamo visto gli ebrei, i massoni e i protestanti gettare la maschera e contrarre alleanza al punto di diventare una sola e medesima sètta. L'Alta Finanza ha sostituito il piccolo prestatore. Essa opera sulle collettività anziché operare sugli individui. È più vantaggioso ai suoi rovinare un popolo che ridurre sul lastrico un bottegaio o un povero contadino. Talvolta, anch'essa specula sulle società finanziarie che la adombrano, dopo avere ottenuto l'aiuto dal suo compare di Loggia e la complicità di un discepolo di Calvino (1509-1564).
Il primo, uomo politico, gli presta l'appoggio della sua influenza, e il secondo, magistrato tutto fare, lo protegge dalle minacce della legge. Vi ricordate dell'Unione Generale, del Banco di Sconto, di Panama e delle Ferrovie del Sud? Questa alleanza dei figli della Vedova con la Sinagoga e con i discepoli di Calvino può essere considerata come un inizio di prova a sostegno della nostra tesi. Se i membri di questo triplice alleanza non avessero formato una sola famiglia, sotto tre nomi diversi, avrebbero sostenuto con un simile ardore la causa di Alfred Dreyfus (1859-1935) 17 e lavorato, come hanno fatto, per disorganizzare le nostre forze nazionali?
La parola agli interessati
Non scriverò la storia della Massoneria. Sarebbe un lavoro immane. Mi limiterò invece a dimostrare che tutto, nell'organizzazione dei suoi diversi riti, rivela anche agli occhi dei meno attenti la sua origine ebraica. Innanzi tutto, parliamo della Massoneria Simbolica composta di tre Gradi. La leggenda che si racconta al neofita nel giorno della sua iniziazione al Grado di Maestro è caratteristica. Eccola:
Sapete da dove hanno preso questa favola i massoni? Dalla parafrasi caldaica dei rabbini. Volendo provare che Gesù Cristo non era il Figlio di Dio, i talmudisti arricchirono la storia che ho appena narrato con un dettaglio che conoscono solo i veri iniziati. Essi pretesero che Gesù fosse riuscito ad introdursi nel Santo dei Santi, dove la parola era tenuta nascosta, l'avesse scoperta e trafugata, dopo averla dissimulata in un'incisione che si era fatto nella coscia, e che fu per virtù dell'onnipotente nome di Jehovah che poi operò dei miracoli. Ora, secondo il rito della Massoneria simbolica, la parola perduta che bisogna ritrovare è appunto «Jehovah». La conclusione che è permesso trarre da ciò che ho appena letto è che la sètta massonica ha un'origine ebraica. I massoni stessi condividono questa opinione. Ma questa prova non è l'unica che possiamo portare. Per l'ammissione al Grado di Rosa-Croce, il Primo Sorvegliante presenta il candidato al Venerabile nei termini seguenti:
«Saggissimo, ecco un degno Cavaliere d'Oriente che si presenta al Sovrano Capitolo per ottenere il favore di essere ammesso al sublime Grado di Rosa-Croce». Il Saggissimo prende allora la parola e dice:
Giuramento massonico.
I due Sorveglianti prendono allora l'iniziando e lo conducono ai piede dell'altare, dove, in ginocchio e con la mano destra sulla Bibbia, che è aperta al Libro della Saggezza, e avendo sulla mano destra una Spada e un Compasso, pronuncia il suo giuramento. Quando quest’ultimo è terminato, tutti i FF\ si siedono e il Saggissimo pronuncia le ultime parole di Cristo sul Calvario: «Consummatum est» («Tutto è compiuto»). La Croce, agli occhi degli iniziati, rappresenta, sotto una forma che serve ad ingannare i profani, i due principali strumenti della Massoneria: la Squadra e il Compasso.
Mi si obietterà, probabilmente, che prima del 1789, gli ebrei erano esclusi dalle Logge, da cui la conclusione che non hanno potuto essere i fondatori dell'Ordine massonico. Se è per questo, essi non figuravano nemmeno nelle file degli gnostici, dei manichei, degli albigesi, dei sociniani, ecc..., e tuttavia gli storici meno sospetti affermano che essi furono l'anima di queste formidabili eresie di cui la Kabbalah talmudica formava la base. Scrive Jean-Marie Ragon (1781-1862), l'autore sacro della Massoneria:
Fratel Jean-Marie Ragon
Ragon dimentica di dire che i suoi FF\ dei Gradi filosofici non arrossiscono, di annoverare i rappresentanti della Gnosi tra i loro antenati. Scriveva nel 1861 Eliphas Levi:
Dice altrove lo stesso Autore:
Se ciò che ha appena riportato non fosse abbastanza chiaro, Eliphas Levi, il cui solo nome fà autorità in questa materia, aggiunge altrove:
L'Adam Kadmon e l'Albero della Vita cabalistico.
I nove decimi degli
autori massonici condividono il modo di vedere di Ragon e di Eliphas
Levi. Dopo tutto questo, com'è possibile mettere ancora in dubbio i
legami di parentela che uniscono la sètta massonica alla Sinagoga? A
coloro che dubitassero ancora della solidità di queste prove, farò
Le parole d'ordine
La parola d'ordine del Rito Francese è Tubalcain Jachin, il nome di una delle colonne del Tempio di Salomone, e ne è la parola sacra. Boaz è la parola sacra del Rito Scozzese. Era il nome della seconda colonna del Tempio e quello dello sposo di Ruth (Rt 2-19). Il Grado di Maestro del Rito Francese ha come parola d'ordine Giblim. Questa parola, che in lingua ebraica si pronuncia Guiblime, ricorda i ghiblien, incaricati da Salomone - raccontano gli iniziati - del taglio delle pietre per la costruzione del Tempio.
Le due colonne presenti nelle Logge massoniche ricordano le colonne del Tempio di Salomone.
La parola sacra del Rito Scozzese, per il Grado di Maestro, è Moabon, la cui radice ebraica Moab o Mohab significa «pastore». Moab era anche il figlio incestuoso di Lot e della sua figlia maggiore (Gn 19, 37). Passiamo alle Logge di adozione, o Massoneria femminile. Durante l'iniziazione di una Maestra, il quadro rappresenta episodi tratti dall'Antico Testamento:
Babele è la parola d'ordine; Havoth-Jair la parola sacra. In ebraico, Havoth-Jair significa «appida illuminationis». Nel Grado di Maestra Perfetta, il Gran Maestro porta il nome di Mosé, e la Gran Maestra quello di Zippora (moglie di Mosè). Il F\ depositario si chiama Aronne (fratello di Mosè). La parola d'ordine è Beth-Abara, dall'ebraico Beth-Ebet; la parola sacra è Achitob, dall'ebraico Ahhitoub. Nel Grado di Eletta Sublime Scozzese, il Maestro porta il nome di Eliacim, che era quello del governatore di Betulia (Gdt 4, 6).
Il Primo Sorvegliante è designato con il nome di Ozia principe di Giuda (2 Re 15, 13). La neofita si chiama Giuditta. Diciamo una parola dei Gradi capitolari scozzesi. Al momento dell'iniziazione del Maestro Segreto, la decorazione della Loggia, che raffigura il Santo dei Santi, è costituita da una tappezzeria nera, cosparsa di lacrime bianche. Nel fondo si estende un grande Cerchio nel mezzo del quale è disegnato un Triangolo, al cui centro brilla la Stella fiammeggiante.
Il Venerabile personifica re Salomone. Un F\, che si designa con il nome di Hiram, ricopre le funzioni di Sorvegliante e di Ispettore. Ziza è la parola d'ordine. È così che si chiamava il figlio di Gionata (2 Cr 11, 20). Come parola sacra, è stata scelta la lettera ebraica Iod, che, in senso cabalistico, significa «Dio», «principio», «unità».
A destra: pendaglio massonico che include anche l'Ephod, o pettorale della giustizia, un paramento con dodici pietre preziose che indossava il sommo sacerdote ebraico.
Durante l'iniziazione del Maestro Perfetto, il Venerabile si chiama Hiram, il Sorvegliante Stofkin, l'Iniziatore Zerbal (dall'ebraico Sereb-iah o Scherebia; Esd 9, 5). La parola d'ordine è Johaben, (dall'ebraico Jhoeben), mentre la seconda è Zerbal (il nome del capitano delle guardie di Hiram, re di Tiro). La parola sacra è Ivah, che sta per Geova. Gli altri Gradi del Rito Scozzese hanno tutti lo stesso carattere.
Di conseguenza, è inutile passarli in rassegna. La Massoneria hiramita non differisce come terminologia dal Rito Francese, o Rito Simbolico, e dal Rito Scozzese. Ecco alcuni esempi. Per il Grado di Maestro Perfetto la parola d'ordine è Monte-Libano, mentre la parola sacra è Jehovah. Per il Decimo Grado (Maestro Scozzese) le parole sacre sono Urim o Thumim, nomi dati a certi oggetti dalla superstizione ebraica. Parola incomunicabile: Geova. Parola d'ordine: Zedidiac (dall'ebraico Zedadiah).
Il Rito di Misraïm, all'espansione del quale hanno lavorato attivamente due ebrei del Sud della Francia - i fratelli Michel e Marc Bedaridde - ha ancora più degli altri una sfumatura semita. Per tutti i Gradi, le parole d'ordine e le parole sacre (almeno novanta) sono state estratte dal Talmud. La Massoneria dei Moabiti, o Cavalieri Prussiani, non fà eccezione a questa regola. La stessa osservazione vale anche per il Rito di Memphis. Si legge nel Tegolaio moabita:
Giuramento massonico.
Questo è tutto? No, c'è ancora di meglio. Per i massoni, l'era cristiana non esiste. Usando il gergo della sètta, un massone scrive «anno 5891» e non «1891». I massoni fanno partire l'inizio dall'anno con il mese di marzo, esattamente come gli ebrei. Essi non danno ai diversi mesi dell'anno gli stessi nomi che diamo noi, ma usano i nomi ebraici. Non dicono marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre; ma Nijan, Jiar, Sivan, Thamous, Ab, Aloul, Thisch'ri, Marhheschvan, Chisler, Tebeth, Sliebat e Adar. Leggiamo sulla rivista massonica Le Rameau d'Eleusis:
La Massoneria Scozzese ha adottato il calendario ebraico in tutto il suo rigore. Il Riti Indiano, Caldeo, di Memphis, Persiano, ecc..., seguono il calendario egizio che non differisce in modo sensibile da quello ebraico. Conclusione logica e inconfutabile: la Massoneria è una sètta di origine ebraica.
Confessioni dei capi della sètta
Forse mi si dirà che esagero nel presentare i pericoli della Massoneria. Se certi adepti spingono il bisogno di perseguitare fino alla monomania, ce ne sono altri la cui benevolenza non può essere messa in dubbio. Riconosco volentieri che, lasciata a sé stessa, la maggior parte dei massoni sarebbe innocua. Ma essi ricevono degli ordini e, come servi piegati dalla disciplina, li eseguono senza analizzarli. L'ubbidienza del massone dev'essere di una passività assoluta. Un mio vecchio amico, un ex Rosa-Croce di cui ho scritto e ho pubblicato le confidenze, e che in realtà era un Cavaliere Kadosh, mi ha confidato più volte:
Sopra: un Cavaliere Kadosh (30º Grado) brandisce il pugnale e giura vendetta contro il papato e la monarchia per la morte di Jacques de Molay, Gran Maestro dei Templari.
Nel discorso che il Saggissimo o il Venerabile che presiede il Capitolo dei Rosa-Croce indirizza ai neofiti il giorno dell'iniziazione, il seguente passo merita un'attenzione tutta particolare:
Il Saggissimo fà poi osservare che quando il cristianesimo e, con lui, la credenza nell'unicità di Dio invase l'Occidente, la Massoneria riunì le due razze in un solo fascio e fondò il 17º Grado, che è quello dei Cavalieri d'Oriente e d'Occidente. Essa abbandona allora il periodo giudaico per entrare nel periodo religioso.
Iniziazione massonica.
Questa parte del catechismo massonico dev'essere riportata. Dopo averla letta, non si potrà dubitare un solo istante dell'origine ebraica della Massoneria:
Sopra: una menoràh, il tipico candelabro ebraico a sette braccia, svetta sull'altare dei giuramenti in una Loggia italiana.
Non c'è niente nei primi diciotto Gradi della Massoneria che non sia preso in prestito dall'Antico Testamento, per ciò che riguarda i fatti storici propriamente detti, o dal Talmud, per tutto ciò riguarda l'insegnamento morale e filosofico. Il giorno in cui il massone viene iniziato al 15° Grado, diventa de plano membro dell'Alliance Israélite Universelle («Alleanza Israelita Universale»), il cui lo scopo è di raggruppare in un solo fascio tutti coloro che hanno fatto dei principî moderni la propria la regola di fede.
L'Alleanza Israelita Universale e la Società non meno universale della Massoneria formano un'unica e identica società. I nostri avversari troveranno difficilmente un ebreo ostile alla Massoneria e più difficilmente ancora un massone nemico dell'ebraismo. A dispetto delle mie ricerche non sono mai riuscito a constatare il contrario. La ragione è che la Kabbalah, questa forma moderna di occultismo di cui l'ebreo è il gran maestro, è alla base di tutti i Riti massonici. L'Alleanza Israelita Universale è l'opera per eccellenza del giudaismo e della Massoneria.
È raggruppando sotto il suo stendardo tutti gli adepti del libero pensiero, qualunque sia il loro culto d'origine, che Israele vedrà realizzate le sue più care speranze. Tutti gli uomini senza distinzione apriranno il loro cuore davanti allo stesso Dio e negli stessi tempi.
Sopra: simbolo dell'Alliance Israélite Universelle sul portone della sinagoga Mikveh Israel.
Tale è il linguaggio utilizzato nel 1886, ossia alcuni anni dopo la fondazione dell'Alliance Israélite Universelle, dall'ebreo Hippolyte Rodrigues (1812-1898). La rivista Les archives israélites («Gli archivi israeliti») 22, ha riportato la notizia secondo cui il Gran Rabbino del Belgio, Elie Aristide Astruc (1831-1905), pronunciò un discorso sulla tomba di un giornalista ebreo affiliato alla sètta dei Solidali. Un giornale, organo ufficiale del movimento del Libre Pensée («Libero pensiero»), ha manifestato il suo stupore per questo intervento. Il Gran Rabbino gli rispose nei termini che è bene riportare:
Il Gran Rabbino Aristide Astruc non la pensava diversamente da me. Anch'egli era del parere che l'Alliance Israélite Universelle e la Massoneria siano uniti da legami abbastanza stretti per diventare un tutt'uno. Il libero pensiero non inorridisce l'ebreo più di quanto l'ebreo non ripugni al massone.
Niente di nuovo sotto il sole
Il fatto che vado a segnalare non è una novità. Sono diciannove secoli che la Sinagoga ispira i nemici del cattolicesimo. Talvolta, la Massoneria si attribuisce origini fantastiche, ma quando essa annovera gli gnostici, i manichei e gli albigesi nel numero dei suoi antenati, afferma la verità. Essa dimentica solamente di dire che l'ebraismo fu l’anima di queste eresie che, come le Logge massoniche, fecero del Talmud il loro «vangelo» prediletto.
Nel 12º Grado, il Venerabile chiede all'iniziando che cosa significa la lettera «G» che figura al centro della Stella fiammeggiante. Questi risponde che questa lettera significa Geometria, Generazione e Gnosi. Senza soffermarsi sui primi due significati indicati dal postulante, il Venerabile fà una vera dissertazione sugli gnostici di cui i «figli della Vedova» sono i continuatori.
I massoni, aggiunge il Venerabile, devono proseguire l'opera cominciata dagli gnostici e sforzarsi di distruggere le false religioni, cominciando dall'eresia romana (il cattolicesimo). Dicendo che il Talmud è il «vangelo» del massone come per l'ebreo ortodosso, sono assolutamente nel vero.
Ciò che ha appena riportato non è una leggenda inventata a piacere. Si tratta di un racconto estratto quasi integralmente dal Talmud dalle Logge massoniche. Eccone le prove:
Due demoni femminili gli apparvero e concepirono con lui altri demoni. Secondo il Talmud 24, Adamo ha generato, per centotrent'anni, con Lilith, un demone femmina, gli spiriti, i diavoli e gli spettri notturni.
La demonessa Lilith.
Secondo il Talmud e le dottrine segrete della Massoneria, la specie umana è costituita da due razze distinte. La prima, grossolana, maligna e dotata di una rude intelligenza, discende da Adamo ed Eva. Yahwéh-Adonai, il principio cattivo, è il suo Dio. La seconda, uscita da Eblis - o Lucifero - e da Eva, è buona, dotata di facoltà brillanti, e adora il capo della milizia infernale, l'Ormus, o principio buono dei caldei. Quando, dunque, i massoni ci parlano del Grande Architetto dell'Universo (G.A.D.U.), non si riferiscono al Dio dei cristiani, ma al grande ribelle che l'Arcangelo San Michele precipitò nell'abisso.
Come gli gnostici, i «figli della Vedova» professano non solo una grande ammirazione per Caino, loro antenato, ma anche per Canaan, per Esaù, per Coré, per Nathan, per Abiron e... per Giuda, il loro apostolo prediletto. Gli abitanti di Sodoma e Gomorra non hanno mai ispirato loro alcuna antipatia. Non sono forse state le vittime dell'odio di Yahwéh-Adonai, il nemico irriducibile della posterità di Eblis, l'Angelo di Luce?
Immagine che ben illustra il dualismo gnostico Lucifero-Adonai.
Nemici irriducibili di Dio e dei goym
L'ebreo e il massone hanno in odio Cristo e i goym, e con questa ultima parola bisogna intendere i cattolici. I protestanti fanno volentieri causa comune con le Logge e la Sinagoga, quando si tratta di combattere la Chiesa. Insegna il rabbino Gerson: «Non conviene all'uomo giusto (all'ebreo) essere misericordioso con gli empi» 26. Abravanel dichiara che non si deve manifestare misericordia verso i proprî nemici 27.
Secondo il Talmud, ai giusti (vale a dire agli ebrei) è permesso ingannare gli atei 28. Insieme a numerosi altri dottori della Legge, il rabbino Albo insegna che Dio ha dato agli ebrei potere sui beni e sulla vita di tutti i popoli 29. In queste dottrine, non c'è nulla che sia di natura tale da stupire, quando si sa che l'ebreo si considera come appartenente ad un razza privilegiata, esattamente come il suo correligionario massone. Per il discendente di Abramo, il goy (il cattolico) non differisce dai bruti. Abravanel sostiene che la donna straniera, ovvero non ebrea, è un animale, e, che violandola, l'ebreo non commette alcun male. Dal canto suo, Maimonide afferma: «È permesso abusare di una donna infedele» 30. Lo stesso autore scrive ancora:
Il massone condivide l'odio dell'ebreo per i cattolici. Gli avvenimenti attuali ne sono una prova sorprendente. Gli uni e gli altri non discendono forse da Eblis, l'Angelo di Luce (o Lucifero) e dalla prima donna? E lo straniero, il goy, discepolo del Nazareno, non appartiene forse alla razza inferiore e maledetta di Adamo ed Eva? Si è detto che i massoni rendono un culto a Satana, loro padre. Niente di più vero. Com'è noto, Cristo disse ai farisei, di cui i massoni sono i discepoli: «Voi che avete per padre il diavolo» («Vos ex patre diabolo»; Gv 8, 44).
(E Gesù disse ai farisei): «Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità [...]. Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio» (Gv 8, 43-46).
Nelle loro riunioni, che chiamano con il nome di Aeropaghi, i Cavalieri Kadosh esordiscono con un grido d'odio contro il Dio dei cristiani e brandiscono un pugnale. Il presidente recita poi l'Orazione a Lucifero. Il testo attualmente in uso di questa preghiera è opera dell'anarchico Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865). Eccolo:
Poi gli adepti si prosternano davanti al Baphomet, l'idolo dalla testa di capra che adoravano i Templari. Quando si legge questa invocazione a Satana pronunciata dai Cavalieri Kadosch, si comprende la specie di stupida ferocia con cui la Massoneria, diretta dalle retro-Logge, perseguita le opere cattoliche. Come abbiamo visto nelle pagine precedenti, gli ebrei credono siano giunti i tempi messianici.
Il Messia, se si presta fede alle loro parole, renderà loro lo scettro del mondo. Ma questo trionfo d'Israele sarà preceduto da una grande guerra nella quale due terzi dei popoli periranno 31. Il Messia riceverà i doni di tutti i popoli, ma rifiuterà quelli dei cristiani. Gli ebrei saranno immensamente ricchi; tutti i tesori dei popoli passeranno nelle loro mani, tant'è vero che serviranno trecento asini per trasportare le chiavi delle porte del locale e delle casseforti in cui queste ricchezze verranno rinchiuse 32. Ed ecco il gran finale:
Sopra: un ebreo ortodosso pratica il kapparot, l'uccisione rituale di una gallina nel giorno precedente la festa dello Yom Kippur («Giorno della purificazione»).
Al contrario, essi provengono da Lucifero, l'Angelo di Luce, e dalla prima donna. L'odio dell'ebreo e quello del massone per Adonai, il Dio dei cristiani, si confondono e fanno una sola cosa, e si manifestano nella violenza e nell'assoluto disprezzo del diritto e della giustizia. Il nome di questo «dio imbecille» non sarà più «la sanzione del giudice, la forza del prìncipe, la speranza del povero, il rifugio del colpevole che si pente». Quando dico che gli ebrei e i massoni si burlano del diritto e della giustizia nei loro rapporti con i cattolici non esagero affatto.
Le Congregazioni religiose e i padri di famiglia ne sanno qualcosa. Non contenti di sopprimere in modo arbitrario il diritto che hanno le famiglie di crescere i loro figli come meglio credono, essi dicono ai religiosi e alle religiose muniti dei diplomi che esige la legge: «Ormai non insegnerete più»! C'è di meglio: essi avanzano la pretesa di mettere mano, in nome dello Stato, sui palazzi che appartengono o alle Congregazioni religiose, o alle società civili che ospitano i religiosi. Gli interessati si appellano ai tribunali?
Ebrei e massoni ricordano ai magistrati, di cui molti sono ebrei o hanno visto la «luce» del 3º Grado, questo passo del Talmud: «Se un ebreo intenta un processo contro un non ebreo, farete vincere la causa al primo e direte all'altro: "Così vuole la nostra legge"». Ecco la spiegazione di certi giudizi emessi ai nostri giorni, e della pretesa che hanno i tribunali di giudicare certe cause che non sono di loro competenza.
I «Fratelli» in Loggia giurano sulla Bibbia massonica.
Dirigenti ed ingenui
Alcuni dei miei lettori potrebbero forse ritenermi troppo severo per coloro che si arruolano nella Massoneria. A ciò risponderò che sono infinitamente più dolci quelli che li dirigono e ai quali ubbidiscono con una cieca docilità. Piccolo Tigre, o piuttosto colui che si celava sotto questo pseudonimo, era un ebreo di una rara intelligenza.
Grazie all'attività che egli sfoderò sotto il regno di Luigi Filippo (1773-1850), e precedentemente sotto la Restaurazione, la Massoneria ricevette un grande impulso. Molto legato a Klemens von Metternich (1773-1859), Primo Ministro dell'Imperatore d'Austria, Piccolo Tigre si servì di questa amicizia per carpire al diplomatico i segreti di Stato che la sètta aveva interesse a conoscere. Ora, ecco le istruzioni che egli inviava, il 18 gennaio 1822, agli agenti superiori delle Logge piemontesi:
Simbolo dell'Ordine Martinista degli Eletti Cohen dell'Universo.
Mi chiedo quale epiteto meriti una società che utilizza simili procedimenti per aumentare il numero dei suoi aderenti. Credo che trattando Piccolo Tigre da birichino, non si supererebbero i limiti del lecito. Nessuno meglio di questo ebreo ha messo in rilievo l'ingenuità e l'imbecillità, potrei dire, degli infelici di cui si serve la Massoneria per raggiungere i suoi scopi. Scrive ancora Piccolo Tigre: «Questa vanità del cittadino o del borghese di identificarsi nella Massoneria ha qualcosa di così banale e di così universale che sono sempre in ammirazione davanti alla stupidità umana».
La stupidità umana! Non oserei mai adoperare un simile linguaggio. Notate bene che non ho necessità di manipolare il borghese, mentre Piccolo Tigre, un Fratello - ma cosa dico - un generalissimo dell'esercito massonico, avrebbe dovuto, mi sembra, trattare i suoi subordinati con più cortesia. Unendo il dileggio all'ingiuria, il corrispondente degli agenti superiori delle Logge piemontesi aggiunge con il sorriso sulle labbra:
Assortimento dei più importanti simboli massonici.
Ricostruire il Tempio di Salomone! L'accozzaglia massonica non sa molto del vero significato di queste parole. Sono lieto di informare i massoni che, nello spirito dei veri iniziati, con queste parole si intende la ricostituzione del potere ebraico sulle rovine del cattolicesimo e delle potenze europee.
Talvolta, l'ebreo si lascia sfuggire il suo pensiero più profondo, persuaso che può farlo impunemente, grazie alla fenomenale sbadataggine e allo spirito credulone di cui sono dotati i cristiani. Il 29 giugno 1869, gli ebrei aprirono a Lipsia, una specie di concilio intitolato «Sinodo israelitico». Ecco la proposta che il rabbino Ludwig Philippson (1811-1889) sottopose al voto di questa assemblea, con il consenso del Gran Rabbino del Belgio, Aristide Astruc:
I principî moderni formano il programma esclusivo e completo del Libre Pensée rappresentato dalle Logge massonicihe. L'ebreo M. Kuhn ha potuto esclamare il giorno in cui si aprì questo conciliabolo:
Ho già detto che, in realtà, gli gnostici e i manichei non erano che ebrei travestiti, o dei loro adepti segretamente diretti da essi. Adam Weißhaupt (1748-1811), il fondatore degli Illuminati di Baviera, Ragon, Clavel, Rédarés, ecc..., confessano senza tergiversare che la sètta massonica è, in effetti, nata da queste eresie, la cui origine ebraica è un fatto accertato.
Dal canto suo, F\ Gabriel Willaume ha affermato: «È grazie agli iniziati d'Oriente che abbiamo ricevuto i misteri attuali». Gli stessi scrittori constatano che gli albigesi non ebbero altra origine. Jules Michelet (1798-1874) che certamente è al di sopra di ogni sospetto, ha affermato a sua volta che ebrei e albigesi non costituivano che un'unica famiglia.
Fin verso la fine del XVIII secolo, gli ebrei dovettero dissimulare la loro azione, a causa dell'avversione che i popoli nutrivano verso di loro. Ma a partire dal famoso Congresso di Wilhelmsbad, tenutosi nel 1782, essi iniziarono ad agire con disinvoltura. Diciamo che i martinisti non avevano aspettato quel momento per confessare la loro origine semitica.
Martinez de Pasqually (1727-1774) il fondatore dell'Ordine Martinista, aveva fondato verso il 1760 alcune Logge a Bordeaux, a Tolosa e a Marsiglia. Egli portò il suo Rito a Parigi nel 1768. Van-Lao, Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803) e Jean-Jacques Bacon de la Chevalerie (1731-1821) furono i suoi principali discepoli. Il sistema di Martinez de Pasqually, un ebreo portoghese, è solamente un'imitazione della Kabbalah. Ora, è risaputo che quest'ultima, come conferma lo stesso Drach, è l'anima del Talmud.
I Superiori Incogniti
Il celebre Congresso di Wilhelmsbad approvò due risoluzioni che non hanno mai smesso di essere rispettate. In primo luogo, venne deliberato che i tre Gradi di Apprendista, di Compagno e di Maestro avrebbero formato la base della Massoneria; in secondo luogo, nella Massoneria simbolica, composta dai tre Gradi in questione, non si sarebbe mai parlato dei capi sconosciuti, e che ogni contatto diretto con i superiori massonici sarebbe stato vietato a questo tipo di Logge.
Si decise, inoltre, che la Massoneria Templare si sarebbe congiunta con gli Illuminati, ma a condizione che i suoi adepti avrebbero ignorato il nome della sètta di cui diventavano così affiliati. Il massone deve ubbidire ciecamente. Il Venerabile lo comunica all'Apprendista il giorno della sua iniziazione. «Signore - gli dice - ogni profano che si fà massone cessa di appartenersi; non è più suo, ma appartiene ad un Ordine che è sparso su tutta la superficie del globo». A chi deve ubbidire il massone? Ai Superiori Incogniti!
È Louis Blanc (1811-1882) che ce lo dice nella sua opera Histoire de dix ans («Storia di dieci anni»). Ora, Louis Blanc sapeva di cosa parlava. Questi Superiori Incogniti sono francesi, inglesi, tedeschi o italiani. Quelli con cui corrispondeva Piccolo Tigre erano ebrei. Li si è visti servirsi di volta in volta, per raggiungere il loro scopo che è di disgregare l'Europa cristiana a profitto di Israele, di Lord Palmerston (1784-1865), di Camillo Benso Cavour (1810-1861), di Napoleone III (1808-1873) e di Otto von Bismarck (1815-1898).
Ciascuno di questi uomini di Stato ha creduto, ad un dato momento, di essere l'arbitro del mondo, mentre la sètta utilizzava la sua influenza a profitto dei suoi disegni. Nel 1862, un massone di Berlino, messo al corrente di come andavano le cose, si lamentò amaramente della preponderanza dell'ebreo. Un giornale di Monaco pubblicò le sue lamentele.
Il corrispondente dei Feiulles historiques et politiques («Fogli storici e politici») terminava dicendo:
Ogni commento mi sembra superfluo. Se gli interessati non comprendono, è perché hanno meritato il castigo che li minaccia. Henri-Roger Gougenot des Mousseaux (1805-1876) racconta un fatto che corrobora ciò che abbiamo appena letto:
Nel 1870, de Camille, allora a Bologna, scrisse al giornale Le Monde una lettera tra le più istruttive:
Avendogli De Camille chiesto se faceva ancora parte della sètta massonica, la vecchia conoscenza gli rispose:
Gougenot des Mosseaux, che ha compiuto uno studio approfondito sulla questione ebraica, scrisse nel 1861:
Lo stesso Autore disse ancora nel 1872:
Mezzi d'azione dei Superiori Incogniti
La Massoneria è di origine semitica e deriva dal Talmud. Credo di averlo stabilito in modo perentorio. Ma quali sono i procedimenti di cui si serve la sètta per raggiungere i suoi fini, che sono la distruzione della Chiesa cattolica e il trionfo del giudaismo? La Sinagoga e la Massoneria hanno fatto ricorso a due mezzi d'azione che si sono sempre rivelati efficaci:
Chiunque disponga della stampa è padrone dell'opinione pubblica. Ora, è bene che si sappia, in tutti i punti d'Europa, che il giornalismo anti-patriottico e anti-religioso appartiene agli ebrei e serve gli interessi della Massoneria, che si confondono con quelli della Sinagoga. Sia i giornali di provincia che quelli delle grandi città non sfuggono a questa nefasta influenza. Israele li tiene in mano mediante gli annunci e le corrispondenze autografe che gli fà pervenire.
Del resto, sarebbe difficile trovare uno solo di questi giornali che non abbia al suo comando, come direttore, redattore, ispiratore o finanziatore un membro qualsiasi della Loggia più vicina. Quando tutta la stampa pseudo-repubblicana (sarebbe meglio dire ebraico-massonica) eleva lo stesso grido di guerra, si fà eco della stessa idea o perpetua la medesima calunnia, l'opinione pubblica, dapprima un po' sorpresa, esita a credere, e poi finisce per approvare. Certi giornali pubblicano talvolta una notizia discordante, senza che i capi se ne preoccupino, perché sanno che questa parvenza di resistenza, resa necessaria dal moderatismo della clientela conservatrice della stampa in questione, sarà di breve durata 39.
Stampa anticlericale del secolo scorso.
L'anticlericalismo non inorridisce questa categoria di lettori. Occorre solamente somministrarlo in piccole dosi. Il borghese che si abbona a questi onesti (?) giornali è lietissimo, in fondo, che si redarguisca il proprio parroco; ma ci tiene a che si rispettino le forme. Tutte le volte che si è trattato di dare alla stampa, a proposito di certe questioni, un impulso decisivo, sono sorte all'inizio alcune divergenze nelle file dei giornali infeudati. Mai i loro accomandatari non se ne sono preoccupati.
Sapevano che queste liti caserecce facevano parte del programma e che si sarebbe finito per intendersi. Ricordate ciò che è accaduto per l'unità d'Italia e, alcuni anni più tardi, per l'unità della Germania. Dopo alcune riserve abilmente calcolate, i giornali addomesticati hanno approvato senza restrizione la politica scavezzacollo del governo francese divenuto schiavo delle Società Segrete. Era inevitabile. Pulcinella non si appartiene. Esso appartiene a chi lo manovra sia quando dice frasi galanti a Rosina, che quando pesta il commissario.
Durante l'assedio di Parigi, gli infiocchettati del Grand'Oriente non giudicarono necessario chiamare in loro soccorso i loro Fratelli tedeschi per l'eccellente ragione che la sètta giudeo-massonica, dopo alcune riserve abilmente calcolate, voleva che fossimo schiacciati. Ma quando vennero i brutti giorni della Comune, essi inalberarono i loro cordoni multicolori e le loro insegne, e si dedicarono, sui bastioni, alle smorfie più eccentriche, nella speranza di fare cadere le armi dalle mani dei francesi, speranza che venne delusa.
Gli ebrei si sono tolti la maschera
Gli ebrei non si nascondono più. È da circa una trentina d’anni che hanno sollevato la maschera. In Germania, gli ebrei Karl Marx (1818-1883), Ferdinand Lassalle (1825-1864) e Outine organizzarono l'Internazionale. In Francia, i loro correligionari capeggiarono questa temibile associazione. A loro volta, Cahen e Isaac-Adolphe Crémieux (1796-1880) fondarono l'Alleanza Israelita Universale, dove venivano accolti non solo gli ebrei, ma tutti quelli che si dicono massoni o semplicemente liberi pensatori.
Dopo aver preso parte attivamente alla Comune di Parigi, l'ebreo Lévy si recò a Roma e lì si impegnò in un proselitismo sfrenato. A Parigi, nel 1877, Gustave d'Alsace era uno dei membri più turbolenti e più pericolosi della Massoneria. Felice di riconoscere i servizi che egli ha reso alla sètta, di cui anch'egli faceva parte, il Gran Rabbino non esitò a dire, in un discorso rimasto celebre, che D'Alsace ha glorificato il nome ebraico per il modo in cui ha diretto l'opera della Massoneria. Alcuni anni prima, Simon Deutsch, un profugo dei ghetti prussiani, servì da intermediario, sotto Napoleone III, a Bismarck nei suoi rapporti con i rettili della stampa parigina. Inoltre, il «Cancelliere di ferro» lo utilizzava come cassiere del Partito Radicale Francese.
È a D'Arnim, l'ex ambasciatore della Germania, che dobbiamo questi edificanti dettagli. In Russia, furono gli ebrei ad organizzare il nichilismo. Ora, nessuno ignora che il nichilismo sta all'attuale Massoneria come l'Illuminismo sta alla Massoneria del Convegno di Wilhelmsbad. L'ebreo Hertzen era alla testa di questo movimento. Deutsch, un omonimo dell'ex confidente di Bismarck, diede alla sètta nichilista un impulso eccezionale. Hartmann, Geldenbourg e Madetzki, i cui attentati sono ancora presenti nelle nostre memorie, appartenevano anch'essi al giudaismo.
Stessa osservazione per i nichilisti che si rifugiarono a Parigi e a Ginevra, salvo rarissime eccezioni. Le Logge francesi sono letteralmente popolate di ebrei. I Lévi, i Nathan, i Meyer, gli Isaac, gli Hermann, ecc..., vi abbondano. Vi si contano a dozzine. A Parigi, gli Hickel, gli Hirsch, gli Hirlemann, ecc.., popolavano le Logge. Professori, negozianti, intagliatori e rabbini fraternizzano con il borghese stupido che Piccolo Tigre ci ha descritto. Quando dico che gli ebrei dirigono l'opinione pubblica in Francia e altrove, mi limito a constatare ciò che altri, più competenti, hanno constatato prima di me. Padre Marie-Alphonse Ratisbonne (1814-1884), ebreo convertito al cattolicesimo, ha fatto un ritratto vivace dei suoi ex correligionari:
chiesa romana di Sant'Andrea delle Fratte convertendolo all'istante.
Un ebreo, di nome di Gutkow, scrisse nel 1873 sull'Allgemeine Zeitung di Augsbourg:
Sopra: 30 maggio 1806; Napoleone I ristabilisce il culto israelita.
Nel 1876, la Gazzetta delle Ferrovie di Berlino si lamentò dei progressi del giudaismo in Germania:
Espellendo i gesuiti, Bismarck si limitò ad eseguire gli ordini della Massoneria, e se quest'ultima e Bismarck hanno lasciato gli ebrei tranquilli e hanno permesso loro di osare tutto in Germania, è perché gli ebrei sono alla testa delle Logge e le manovrano a loro piacimento. Lo stesso giornale aggiunse:
È naturale che sia così. Il denaro, lo si è detto tante volte, è il padrone del mondo. Ora, nel 1875, nella Prussia, su 642 banchieri, 550 appartenevano alla Tribù di Giuda, e tutti, dal primo all'ultimo, erano massoni. Alphonse Toussenel (1803-1885) ha scritto che già sotto Luigi Filippo (1773-1850), tutti gli impieghi elevati e lucrativi - persino quelli della magistratura - erano occupati da ebrei.
Era l'ebreo che distribuiva gli introiti generali ai suoi fedeli servitori e destituiva gli esattori generali che lo disturbavano 41. I Figli della Vedova, ai quali aveva innanzi tutto affidato i Ministeri delle Finanze, degli Interni o della Giustizia, eseguivano servilmente i suoi ordini, senza sentire il bisogno di ricorrere al minimo richiamo. Le stesse lamentele giungono dall'Italia. In particolare, Il Giornale di Roma parla con terrore della preponderanza ebraica:
Troppo tardi, il male esiste e non ce ne sbarazzeremo che ricorrendo a rimedi eroici. Ciò che mi colpisce è lo stupore di chi scrisse queste cose. Niente di tutto ciò l'avrebbe sorpreso se avesse saputo - e come poteva ignorarlo? - che a Roma, non lontano dal suo ufficio di redazione, esiste una Loggia composto esclusivamente da ebrei, e che da questa Loggia partono gli ordini ai quali i politici ubbidiscono senza protestare, sapendo che ogni protesta potrebbe esporli a grosse noie.
«Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare» (Mt 23, 13).
Potenza della parola d'ordine impartita dai Superiori Incogniti
Nel capitolo precedente, dicevo che tra i mezzi d'azione a cui fanno ricorso i Superiori Incogniti - che costituiscono il Consiglio Supremo della Massoneria - figura la parola d'ordine. Mi si permetta di citare un fatto che proverà meglio di tutti i ragionamenti il potere esercitato dalla parola d'ordine sugli stupidi che corrono nelle Logge massoniche. Il 28 novembre 1864, il Journal de Bruxelles annunciò ai suoi lettori che, su ordine dei Superiori Incogniti dell'Ordine, la Massoneria, si preparava a prendere in mano la direzione dell'insegnamento pubblico.
Si trattava di preparare l'opinione pubblica all'accettazione di queste drastiche misure. A questo scopo, il 16 febbraio 1865, due mesi dopo l'elaborazione del programma che ho appena citato, venne fondata in Belgio la Lega dell'Insegnamento, con il concorso attivo dei massoni e degli ebrei infeudati alla Massoneria. In Francia, il Grand'Oriente fu costretto a barcamenarsi, non sembrando le Camere di allora disposte a condividere le sue vedute.
La stampa anticlericale si limitò dunque ad esercitare discretamente una propaganda ipocrita in favore dell'insegnamento gratuito e obbligatorio, lasciando da parte la questione religiosa o non toccandola che con una certa discrezione. Una volta preparate le vie, si credette di poter fare un passo in più, e si creò una Lega dell'Insegnamento sul modello della Lega belga. Il primo bollettino della nuova associazione giudaico-massonica apparve il 15 dicembre 1866. L'anno seguente, si giudicò inutile dissimulare ulteriormente le vere intenzioni, e il mondo massonico parlò in termini non equivoci della Lega francese e del suo fondatore:
Il famoso quadro di Jean Jacques Le Barbier con la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo farcito di simboli massonici: l'Occhio onniveggente, l'Uroboro (il Serpente che si morde la coda), il berretto frigio, il fascio littorio, ecc...
Nel suo numero di maggio (dello stesso anno), la rivista in questione si espresse in maniera ancora più netta. Essa constatò che le dottrine della Lega non differivano in nulla da quelle della Massoneria, e invitava tutti i massoni a farsene apostoli. A sua volta, l'11 giugno 1870, il Grand'Oriente si pronunciò nello stesso senso. Più tardi, quando le Camere votarono la Legge sull'insegnamento primario (attualmente in vigore), il pubblico non sospettò affatto che la redazione di questa Legge fosse opera dei Superiori Incogniti della Massoneria, e che era arrivata al Palais-Bourbon passando per il Belgio e per il Tempio massonico di rue Cadet.
Questa campagna contro le scuole cattoliche era stata preparata da lungo tempo. Nel 1854, un massone, un certo Henri Carle, fondò l'Alliance Religieuse Universelle («Alleanza Religiosa Universale»), i cui membri erano costituiti in parte da ebrei progressisti e da liberi pensatori più o meno accertati. Contrariamente a ciò che la sua intestazione sembrava indicare, questa società negava il soprannaturale e faceva della religione un'istituzione puramente umana. Essa perseguiva la secolarizzazione delle istituzioni di beneficenza come gli ospedali, gli uffici di carità, le ambulanze militari, ecc..., e chiedeva la celebrazione civile della nascita, del matrimonio e dei funerale. Nel corso di sei anni, gli adepti diedero prova di un'attività febbrile. Nel 1860, essi avevano quasi acquisito la certezza che la loro opera si era definitivamente compiuta, e che potevano sbarazzarsi della maschera di cui si erano coperti fin dall'inizio.
L'Alliance Israélite Universelle, fondata da Crémieux e da Cahen, succedette all'Alleanza Religiosa Universale. Quest'ultima dichiarò che tale associazione le sembrava necessaria per ridare prestigio in Francia alla Massoneria, che aveva perduto - come essa pretendeva - il suo antico vigore. Nessuno ignora che Crémieux era uno dei più alti dignitari del Rito Scozzese. Queste due riviste, bisogna dirlo, non si rivolgevano al popolo o nemmeno lo raggiungevano. F\ Jean Macé (1851-1894) lo comprese e la Lega dell'Insegnamento venne fondata.
Le dottrine dell'Alliance Israélite Universelle e delle Logge massoniche sarebbero così finalmente giunte alle masse popolari e avrebbero raggiunto il risultato di allontanarle dalla Chiesa e di soffocare in esse l'idea di patria. L'ebreo e il massone sono entrambi cosmopoliti. Il primo drizza la sua tenda là dove lo chiama il suo interesse. Il mondo è il suo campo, e verrà un giorno in cui tutti i popoli gli saranno sottomessi. Che cosa gli importa, quindi, del suo luogo di nascita? Il secondo, plasmato con lo stesso stampo dai capi che lo hanno iniziato, vede con lo stesso occhio stranieri e concittadini, purché come lui e il suo fratello circonciso, conoscano l'Acacia. Tutti i senza-patria sono ebrei, massoni o protestanti. Questi ultimi si attribuiscono volentieri il titolo di intellettuali, come se la loro qualità di calvinisti o di luterani garantisse a ciascuno di loro il monopolio dell'intelligenza.
A sinistra, il massone Jean Macé; a destra, la rivista L'Acacia massonica.
Tutto il mondo sa che i protestanti più in vista - magistrati, senatori, deputati e membri dell'insegnamento - hanno fatto causa comune con gli ebrei e con i massoni quando si è trattato di salvare Dreyfus 42. Nelle loro proteste, essi nutrivano meno riserve dei rabbini stessi. Queste manifestazioni dei rappresentanti accreditati della Riforma ebbero una portata che non avrebbero avuto altrimenti senza la forza espressa da queste parole di Eliphas Levi:
Sono veramente così tolleranti? «Essi cercano solamente la verità [...] e vogliono condurre progressivamente tutte le intelligenze alla ragione». La loro tolleranza consiste nel fare dei loro aderenti, per mezzo dei procedimenti conosciuti e praticati nelle Logge, degli adoratori della dea Ragione. Faceva osservare Gougenot des Mousseaux:
Fu così che agirono ai tempi degli gnostici, dei manichei e degli albigesi, i precursori della Massoneria, alla quale questi eretici hanno tramandato il succo delle loro dottrine, come si può constatare facendo uno studio attento delle iniziazioni.
Alcune osservazioni finali
Non insegnerò nulla di nuovo dicendo che i capi della Comune di Parigi (1871) appartenevano quasi tutti alle Logge massoniche, e che la maggior parte di essi erano di origine ebraica o protestanti. Si sa, inoltre, che i federati vollero fare man bassa sulla Banca di Francia, e chi fu Charles Beslay (1795-1878) che salvò, non senza fatica, il nostro grande istituto finanziario. Beslay era un cattolico che gli avvenimenti di 1870-1871 spinsero nei ranghi dell'insurrezione, ma il cui patriottismo non aveva fortunatamente subito alcun danno.
Le cantine della Banca sfuggirono al saccheggio grazie all'intervento di un francese degno di questo nome. Forse che Charles Beslay ebbe bisogno di intervenire per salvare le banche ebraiche dal saccheggio come aveva fatto per la Banca di Francia? Il suo intervento non fu necessario; nessuna di esse fu mai minacciata. Non si è letto da nessuna parte che chi, nel 1871, diede l'ordine di incendiare il Ministero delle Finanze, abbia proferito la benché minima minaccia contro i grandi ebrei della capitale e tentato di incendiare o di far incendiare i loro palazzi.
I massoni espongono i loro gagliardetti sugli spalti della Comune di Parigi.
Sarete d'accordo con me nell'affermare che anche in questo caso ci furono singolari coincidenze. Le persone sospettose vi hanno visto non solo delle coincidenze più o meno fortuite, ma un'innegabile complicità, e, parlando francamente, sono del loro parere. Nei diversi affari finanziari che, dal 1877, sono stati funesti per tante famiglie cattoliche, l'accordo dell'ebreo, del protestante e del massone si è rivelato in un modo sorprendente. Forse mi direte che l'alleanza dell'ebreo e del massone sembrava incontestabile, ma che quella del protestante con il massone e con gli ebrei sembra dubbia. Scrive Édouard Adolphe Drumont (1844-1917) nella sua opera La France juive («La Francia ebraica»):
Aggiungiamo, per completare questa nota, che i protestanti più in vista e almeno i tre quarti dei pastori appartengono alle Logge, dove hanno perso, a contatto con gli ebrei e con i Figli della Vedova, la poca fede che restava loro. Essi rivaleggiano in zelo anti-religioso con i loro complici e lavorano di concerto con essi alla ricostruzione del Tempio di Salomone. Scrive ancora Drumont:
Anche Edouard Drumont ha constatato i legami di parentela che uniscono tra loro i massoni e gli ebrei:
Spero che i miei lettori riconosceranno alla mia tesi, presa in prestito da un grande scrittore che cito finendo, un valore eccezionale.
Note
1 Traduzione dell'originale francese La Franc-maçonnerie, secte juive née du Talmud (Librairie Bloud et Cie, 1903), a cura di Paolo Baroni. L'abbé Bertrand (1829-1914) era un sacerdote, un saggista cattolico e un giornalista francese conosciuto per le sue opinioni anti-massoniche. 2 Cfr. E. Levi, Histoire de la Magie («Storia della Magia»), Parigi 1860, pag. 23. Levi, il cui vero nome era Alphonse Louis Constant, era un ex seminarista cattolico. 3 Cfr. D. P. Drach, Deuxième lettre d'un rabbin («Seconda lettera di un rabbino»), 1827. 4 Ibid., pagg. 300-301. 5 Cfr. D. P. Drach, De l'harmonie entre l'Église et la synagogue («Dell'armonia tra la Chiesa e la Sinagoga), Parigi 1844, vol. I, pagg. 167-168. 6 Cfr. Abarbanel, nel suo Commento dell'Hos. IV, pag. 230. 7 Cfr. Jalqùt Reùbéni. 8 Cfr. Trattato Baba Bathra; trattato Barachoth. 9 Cfr. Trattato Barachoth. 10 Cfr. Sepher. Cad-Haiqqarim. 11 Cfr. Sepher Hà-Mizvoth; Jad Chaz, Bilch. Geneba I. 12 Cfr. Trattato Baba Mez.; trattato Barachoth. 13 Cfr. Trattato Baba Qamma. 14 Cfr. Nethib, IV. 15 Cfr. Spher Mizvoth Gadol. 16 Cfr. Jüd Deckmantel, pag. 171. 17 Ufficiale ebreo francese accusato di alto tradimento, prima condannato e in seguito assolto, divenuto un esempio di antisemitismo. La sua causa fu perorata dalla comunità ebraica internazionale e dalle forze liberal-massoniche (vedi nota nº 42). 18 Cfr. J.-M. Ragon, Maçonnerie occulte («Massoneria occulta»), pag. 18. 19 Cfr. E. Levi, Dogme et rituel de la Haute Magie («Dogma e rituale dell’Alta Magia»), vol. I. 20 Cfr. E. Levi, Histoire de la Magie, pagg. 24. 21 Ibid., pag. 399. 22 Cfr. Les archives israélites, 1886, pagg. 927,928. 23 Cfr. Jalqût Reûbeni, III. 24 Cfr. Trattato Erubin, fol. 136. 25 Cfr. Bachai, fol. 16a; Sepher Nismath Chaijm, fol. 1146. 26 Nel suo commento di 1 Re 18, 14. 27 Cfr. Masmià Jesuà, 1, c. 28 Cfr. Trattato Baba Bathra, fol. 123a; Trattato Berachoth,13b. 29 Cfr. Sepher Haiqqarim, III, cap. XXV; Jalqût Simeoni ad Hab, fol. 83. 30 Cfr. Jad. Chaz. Hilch. Malachim. 31 Cfr. Masmia Jesùa, fol. 49a. 32 Cfr. Trattato Pesachim, fol. 119; Trattato Sanhedrin, fol. 110; Bachai, fol. 62. 33 Cfr. Trattato Jebanemotts, fol. 24b; Trattato Aboda Zara 3b; Masmia Jesùa, fol. 65; Bashai, fol. 83; Sepher Zeror Damor, fol. 125b. 34 Cfr. J. Michelet, Histoire de France, vol. II, pagg. 404, 409 e 472. 35 Cfr. H.-R. Gougenot des Mousseaux, Le juif («L’ebreo»), pagg. 368-369. 36 Cfr. Le Monde, del 2 aprile 1876. 37 Cfr. H.-R. Gougenot des Mousseaux, op. cit., pag. 359. 38 Cfr. Le Monde, del 10 e 11 maggio 1872. 39 Le Temps, ad esempio, organo politico dei protestanti, per non citare che questo giornale. 40 Cfr. P. A. Ratisbonne, La question juive («La questione ebraica»), Parigi 1808. Padre Marie-Alphonse Ratisbonne era un banchiere ebreo convertito al cattolicesimo dalla Madonna stessa che gli era apparsa nella Chiesa romana di Sant'Andrea delle Fratte. Egli fondò, insieme al fratello Theodore, i Missionari di Nostra Signora di Sion, un ordine religioso votato alla conversione degli ebrei. 41 Cfr. A. Toussenel, Les juifs rois de l'Espagne («Gli ebrei re di Spagna»), vol. I, pagg. 10, 19 e 20. 42 Nel 1894, Alfred Dreyfus, un ufficiale ebreo dell'Esercito francese, fu accusato di tradimento e condannato. La sentenza fu interpretata come un segno di antisemitismo e portò ad un mutamento, in senso liberale, nell'orientamento politico del governo francese. Nel 1906, Dreyfus, ottenuta la grazia, fu reintegrato nell'Esercito e decorato con la Legion d'Onore. In realtà, il caso di Dreyfus (ebreo di razza, ma cattolico praticante) venne strumentalizzato dalle lobby ebraiche che se ne servirono per raggiungere i loro fini, senza dimostrare un vero interesse per la sua persona (N.d.T.). 43 Cfr. E. Drumont, La France juive, vol. 1, pag. 190. 44 Ibid., vol. II, pag. 360. 45 Ibid., vol. II, pagg. 312-313.
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