Premessa
Diversi scandali inerenti l'abuso sessuale (vero o presunto) di ragazzi o bambini da parte di sacerdoti gay hanno investito la Chiesa cattolica. Allo stesso tempo, i difensori dell'omosessualità sostengono che organizzazioni giovanili come i Boy Scout dovrebbero essere costrette ad accettare individui omosessuali fra i loro leader adulti.
Similmente, la Gay Lesbian and Straight Education Network (GLSEN), un'organizzazione di attivisti omosessuali che si interessa di scuola e di educazione, è all'avanguardia per quanto riguarda la formazione delle Gay-Straight Alliance (GSA) fra gli studenti. La Gay Lesbian and Straight Education Network incoraggia gli insegnanti omosessuali - anche quelli più giovani - ad essere più aperti a riguardo della loro sessualità, in modo da offrire modelli di comportamento agli studenti «gay».
In definitiva, le leggi o le politiche che normalmente vietano la discriminazione nel mondo del lavoro basata sull'«orientamento sessuale», non fanno eccezione anche quando di mezzo ci sono i bambini o la gioventù. Molti genitori sono preoccupati che i loro figli possano essere molestati, incoraggiati a divenire sessualmente attivi, o ad essere «arruolati» adottando un'identità e uno stile di vita omosessuale.
Gli attivisti gay liquidano tali preoccupazioni - almeno in parte - insistendo tenacemente sul fatto che non ci sarebbe alcun collegamento tra l'omosessualità e l'abuso sessuale di bambini. Tuttavia, nonostante gli sforzi da parte di questi attivisti, finalizzati a separare lo stile di vita gay dalla pedofilia, tra queste due realtà rimane un inquietante collegamento.
Questo perché, per definizione, gli omosessuali maschi sono attratti sessualmente da altri maschi. Mentre le lesbiche non cercano giovani partner sessuali, l'evidenza indica che un numero sproporzionato di uomini gay cerca maschi adolescenti o ragazzi come partner sessuali. In questo articolo considereremo l'evidenza che collega l'omosessualità alla pedofilia:
Gli omosessuali maschi commettono un numero sproporzionato di abusi sessuali sui bambini
Gli apologisti dell'omosessualità ammettono che alcuni omosessuali molestano sessualmente i bambini, ma negano che è più probabile che gli omosessuali commettano tali reati. Dopo tutto - essi argomentano - la maggioranza dei casi di molestie ai danni di minori è di natura eterosessuale.
Se da una parte queste persone hanno ragione in termini di numeri assoluti, questo argomento ignora il fatto che gli omosessuali comprendono solamente una percentuale molto piccola della popolazione. L'evidenza indica che i maschi omosessuali che molestano ragazzi rappresentano una percentuale pesantemente sproporzionata rispetto a quella degli uomini eterosessuali che molestano ragazze. Per dimostrare questo fatto è necessario collegare diverse statistiche riguardanti il problema dell'abuso sessuale di bambini:
Quasi tutti i casi di abuso sessuale su minori riguarda gli uomini
Sopra: la copertina dell'opera Sexual Offending Against Children.
Sopra: Kee MacFarlane e il suo libro Sexual Abuse of Young Children (1986).
Una percentuale significativa di vittime di abuso sessuale è composta da ragazzi
Un altro studio ha messo in luce che «oggi, alcuni autori credono che i ragazzi possono essere abusati sessualmente esattamente come le ragazze» 8.
L'abuso sessuale sui ragazzi è sottostimato
Probabilmente, l'attuale percentuale di bambini maschi vittima di abusi sessuali supera le stime. Molti ricercatori riportano i dati diffusi dal Journal of Child Psychiatry, il quale ha evidenziato il fatto che «l'incidenza e la generalità dell'abuso sessuale nei ragazzi è spesso sottovalutata» 10.
Gli omosessuali comprendono meno del 3% della popolazione
Gli omosessuali pedofili sono ampiamente rappresentati nei casi di abuso sessuale su bambini
I pedofili omosessuali che molestano sessualmente i bambini rappresentano una percentuale enorme se confrontata alla percentuale totale degli omosessuali a livello nazionale. Un studio pubblicato sul Journal of Sex Research ha reso noto che - come abbiamo già fatto notare più sopra - «approssimativamente un terzo (dei molestatori sessuali di bambini) aveva abusato dei ragazzini, mentre i restanti due terzi avevano stuprato ragazze». Poi gli autori hanno fatto un'osservazione preveggente:
Su questo avviso contro la pedofilia è scritto: «É tempo che fermiamo l'abuso sessuale nascosto».
In altre parole, anche se se gli eterosessuali superano in numero gli omosessuali in un rapporto di almeno venti ad uno, i pedofili omosessuali commettono approssimativamente un terzo del numero totale degli abusi sessuali su bambini. Similmente, anche la rivista Archives of Sexual Behavior ha notato che i pedofili omosessuali sono significativamente sovrarappresentati nei casi di abuso sessuale su bambini.
La migliore evidenza epidemiologica indica che solamente dal 2 al 4% degli uomini attratti da adulti preferiscono gli uomini 20; al contrario, dal 25 al 40% di uomini sono attratti da bambini 21. Dunque, la percentuale di attrazione omosessuale è da sei a venti volte più alta tra i pedofili 22.
Lo squilibrio totale tra le molestie di bambini da parte di omosessuali ed eterosessuali è stato confermato da uno studio pubblicato dalla rivista Archives of Sexual Behavior che ha diviso 260 partecipanti pedofili in tre gruppi: «152 pedofili eterosessuali (attratti unicamente dalle bambine), 43 pedofili bisessuali (attratti sia dai ragazzini che dalle bambine), e 65 pedofili omosessuali (attratti solamente dai ragazzini» 23.
In altre parole, il 25% dei molestatori era composto da pedofili omosessuali; o il 41% se si includono quelli che molestano sia le ragazze che i ragazzi. Altri studi hanno condotto ad una percentuale insolitamente alta di molestie sui bambini da parte di pedofili omosessuali:
Gli uomini che molestano i bambini sono realmente omosessuali?
Gli apologisti gay insistono dicendo che si tratterebbe di uno stereotipo semplicistico della pedofilia. Centrale nei tentativi di disgiungere l'omosessualità dalla pedofilia è l'affermazione secondo cui i pedofili non possono, per definizione, essere considerati omosessuali.
Facendo uso di una metodologia discutibile 27, l'organizzazione in difesa dei gay Human Rights Campaign ha pubblicato un documento intitolato Fact Sheet on Sexual Orientation and Child Abuse («Scheda informativa sull'orientamento sessuale e l'abuso sui minori») che afferma: «Di solito, un abusivista sessuale che molesta un bambino dello stesso sesso non viene considerato omosessuale» 28.
La base di questa affermazione è l'opinione che i pedofili che molestano i ragazzini non possono essere considerati omosessuali se sono stati sposati o coinvolti sessualmente con donne.
L'omosessuale pedofilo: un termine clinico
Ciò nonostante, rimane il fatto è che i termini «omosessuale» e «pedofilo» non si escludono reciprocamente: essi descrivono due tipi di attrazione sessuale che si intersecano. Il Webster's Dictionary definisce «omosessuale» un individuo che è attratto sessualmente da persone dello stesso sesso. Il «pedofilo» viene invece definito come «un adulto che è attratto sessualmente dai bambini».
La prima definizione si riferisce al genere dell'oggetto sessuale desiderato, mentre la seconda riguarda l'età dell'oggetto sessuale desiderato. Un pedofilo «omosessuale maschio», viene definito come una persona che generalmente è (ma non esclusivamente) attratta sessualmente dai ragazzini, mentre un pedofilo «omosessuale donna» è attratta sessualmente dalle ragazzine 29.
Il termine «pedofilo omosessuale» fu usato per la prima volta all'inizio del XX secolo dallo psichiatra viennese Richard von Krafft-Ebing (1840-1902), un pioniere nello studio sistematico della devianza sessuale. Krafft-Ebing descrisse i pedofili come individui orientati eterosessualmente, omosessualmente o bisessualmente 30.
Sopra: psichiatra Richard von Krafft-Ebing.
Questa suddivisione è stata accettata dagli stessi pedofili 31, ed è ampiamente attestata dalla letteratura scientifica:
Gli omosessuali e gli omosessuali pedofili hanno un'ampia varietà di comportamenti sessuali che smentisce le categorie semplicistiche
Nonostante questa evidenza, nei loro sforzi di separare nettamente l'omosessualità dalla pedofilia, gli apologisti dell'omosessualismo insistono su una definizione rigida e stretta dei termini «omosessuale» e «pedofilo» che non permette alcuna sovrapposizione di termini. Essi negano che gli omosessuali siano attratti in numero smoderato dai ragazzini.
Inoltre, essi affermano che i pedofili non possono essere classificati come «omosessuali» se per un certo periodo hanno avuto relazioni sessuali con donne. Tuttavia, questa rigida definizione non rende giustizia alla natura complessa della pedofilia. Da molto tempo i ricercatori sono consapevoli del fatto che i pedofili manifestano un'ampia varietà di attrazioni sessuali e di comportamenti, spesso per nascondere la loro attrazione lussuriosa per i ragazzini.
Uno studio sui sex offender, pubblicato sull'International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, afferma che «la ragione per cui i molestatori sessuali la fanno franca e rimangono inosservati sta nel fatto che essi non si adattano ad un preciso stereotipo» 39. I dati indicano che sia l'omosessualità che la pedofilia stanno intersecando categorie che ammettono una vasta varietà di comportamenti sessuali.
I maschi omosessuali sono sessualmente attratti da ragazzini minorenni
Sopra: Karla Jay, Allen Young e il loro libro The Gay Report.
Viceversa, gli omosessuali pedofili sono spesso attratti da maschi adulti
Sopra: Padre John Harvey e il logo dell'associazione Courage International.
Molti pedofili sono attratti dalle donne, si sposano e hanno dei figli
Gli attivisti gay asseriscono fermamente che la pedofilia non avrebbe nulla a che fare con l'omosessualità in quanto i pedofili sono interessati sessualmente solo ai bambini, mentre gli omosessuali avrebbero relazioni sessuali unicamente con adulti. Abbiamo già visto che questa visione stereotipata non è corretta per quanto riguardo agli omosessuali. Vi è un'abbondante evidenza che dimostra che, anche se primariamente sono interessati ai bambini, nondimeno i pedofili mostrano un'ampia varietà di comportamenti sessuali, incluse le relazioni con donne:
Quindi, l'evidenza mostra che i pedofili omosessuali non possono essere unicamente definiti come individui che sono attratti da ragazzi minorenni. Infatti, c'è una considerevole sovrapposizione tra l'omosessualità e la pedofilia.
La pedofilia nella cultura gay: il collegamento storico tra la pedofilia e il movimento dei diritti gay
Il marxista David Thorstad è un'attivista storico del movimento per i diritti gay 52. Egli è stato il primo presidente della Gay Activists Alliance (GAA) con sede a New York, un gruppo prototipo attivista fondato nel dicembre del 1969. Al suo inizio, il Gay Activists Alliance si oppose alla legge che proibisce agli adulti di avere rapporti sessuali con i bambini 53.
Thorstad è anche un pedofilo e membro fondatore della North American Man Boy Love Association (NAMBLA). Thorstad sostiene che c'è un naturale ed innegabile collegamento tra l'omosessualità e la pedofilia. Egli non nasconde la sua amarezza constatando il fatto che - secondo lui - il movimento per i diritti gay ha abbandonato la battaglia in favore della pedofilia. Scrive Thorstad:
Sopra: David Thorstad; a lato il logo della North American Man Boy Love Association.
Sopra: Thorstad sorride felice insieme a due delle sue giovani vittime.
Nel 1979, il numero inaugurale della rivista Gay Community News pubblicò uno «Statement to the Gay Liberation Movement on the Issue of Man/Boy Love» («Comunicato al movimento di liberazione omosessuale sul problema dell'amore tra uomo e ragazzo») che sfidò il movimento a tornare ad una visione di liberazione sessuale totale. In esso si sosteneva che
Sopra: la testata della rivista irlandese Gay Community News.
Nei primi anni c'era una certa riluttanza ad accettare la pedofilia, soprattutto fra gruppi di attiviste femministe e lesbiche. Nel marzo del 1979, la Lesbian Feminist Liberation (LFL) accusò i «cosiddetti "Man/Boy" lovers di tentare di legittimare l'attività sessuale tra bambini e adulti [...]. Le femministe riconobbero facilmente questo atto come l'ultimo tentativo di rendere appetitoso lo sfruttamento sessuale dei bambini».
La coalizione si schierò pubblicamente opponendosi all'«abuso sessuale dei bambini da parte di persone eterosessuali od omosessuali» 55. Nonostante questa opposizione, Thorstad dichiarò che a partire dal 1985 i pedofili omosessuali erano stati accettati all'interno del movimento gay. Egli citò James Lynn Kepner (1923-1997), in seguito amministratore dell'International Gay and Lesbian Archives di Los Angeles:
Sopra: James Lynn Kepner.
Nel 1985, la North American Man Boy Love Association fu ammessa come membro nel Council of Lesbian and Gay Organizations di New York, così come nell'International Gay Association, divenuta oggi International Lesbian and Gay Association (ILGA). A metà degli anni '90, l'International Lesbian and Gay Association, insieme alla North American Man Boy Love Association e ad altri raggruppamenti pedofili scelse lo status di organizzazione non-governativa (ONG) all'interno delle Nazioni Unite (ONU).
Il rinnovato tentativo da parte dell'International Lesbian and Gay Association di essere ammessa all'interno dell'ONU fu nuovamente rifiutato nell'aprile del 2002, in quanto l'organizzazione «non ha documentato di aver eliminato al suo interno i gruppi di pedofili (come il NAMBLA)».
Logo dell'International Lesbian and Gay Association.
Il Washington Times riportò che Ishtiaq H. Anrabi, delegato pachistano all'Economic and Social Councile all'ONU, espresse preoccupazione per il fatto che l'International Lesbian and Gay Association stava continuando a mantenere segreti i suoi legami con i gruppi pedofili: «Da più di un anno, l'International Lesbian and Gay Association si rifiuta di offrire la documentazione o di permettere la visione del suo elenco di appartenenze e di dimostrare che i gruppi pedofili sono stati espulsi» 57.
Sopra: il pakistano Ishtiaq H. Anrabi.
Il tema della pedofilia abbonda nella letteratura gay
Il tardo poeta, portavoce della beat generation, Allen Ginsberg (1926-1997) ha illustrato il collegamento ininterrotto tra l'omosessualità e la pedofilia. Molti sanno che Ginsberg fu un illustre poeta omosessuale che fece outing: pochi invece sono al corrente del fatto che egli era anche un pedofilo. Il biografo Raymond-Jean Frontain parla degli articoli di Ginsberg pubblicati sul NAMBLA Bulletin e sul NAMBLA Journal. Egli si chiede come mai i biografi di Ginsberg non abbiano preso in esame i suoi poemi contenenti temi pederastici:
Sopra: (da destra) Allen Ginsberg e il suo amante Peter Orlovsky nel 1963.
Ginsberg è stato uno dei primi di un numero crescente di scrittori omosessuali nella comunità gay a risentire del fascino della pedofilia. La giornalista Mary Eberstadt, scrivendo sul Weekly Standard, ha documentato come il tabù del sesso con i bambini continua ad erodersi grazie all'impeto degli scrittori omosessuali 59. In maniera rivelatrice, essa offre numerosi esempi di pedofilia contenuti nell'attuale letteratura della narrativa gay. La Eberstadt cita il settimanale The Village Voice, secondo il quale
Sopra: la gionalista Mary Eberstadt.
Altri esempi di narrativa gay che trattano del tema della pedofilia includono:
Sopra: lo scrittore gay David Leavitt e l'antologia da lui curata Penguin Book on International Gay Writing (1999).
Sopra: Robert Drake e l'antologia The Gay Canon (1998).
Sopra: Gregory Woods e l'antologia A History of Gay Literature: The Male Tradition (1999).
- Some Boys («Alcuni ragazzi»; 1969), di Michael Davidson: descritto come le «memorie di un innamorato di ragazzi» che «rievoca i giovani amici dell'Autore nel corso di quattro decenni» 66.
- For a Lost Soldier («Per un soldato perduto»), di Rudi van Dantzig (1933-2012): la storia di una relazione sessuale tra un soldato e un ragazzino di undici anni, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale 67.
Sopra: Rudi van Dantzig e il suo libro For a Lost Soldier (1996).
- A Good Start, Considering («Un buon inizio, dopo tutto»; 1999), di Peter Ryde: ancora un'altra storia di un ragazzo di undici anni (!) che soffre a causa di un abuso sessuale, ma che viene «liberato» da un adolescente che gli «offre amore e affetto» 68.
- Terre Haute («Terra alta»), di Will Aitken: accreditato come «un romanzo poetico di risveglio sessuale nel Midwest americano, tracciando il viaggio di un adolescente dall'introspezione al desiderio pericoloso».
Sopra: Will Aitken e il suoi romanzo Terre Haute (1989).
- Shiva and Arun (1998), di P. Parivaraj: la storia di due adolescenti indiani che «scoprono presto le gioie del sesso». - Teardrops on My Drum («Lacrime sul mio tamburo»; 1997), di Jack Robinson: ragazzini scalzi nella Liverpool del 1920 in cerca di «avventura, amore e sesso».
Sopra: le copertine dei libri Shiva and Arun e Teardrops on My Drum.
Pubblicazioni pro-pedofilia
Gli anni recenti hanno visto la comparsa nelle librerie di pubblicazioni che conferiscono una maschera erudita al fascino della pedofilia nella comunità gay. Tali pubblicazioni tentano di sostenere la causa dell'«intimità intergenerazionale». Il più grande editore gay della nazione, l'Alyson Publications, distribuisce il Daddy's Roommate («Il compagno di stanza di papà»), di Michael Willhoite, e altri libri a tematica gay che propongono l'omosessualità ai bambini e pubblicano libri che difendono i rapporti sessuali tra uomini e ragazzini, inclusi:
Sopra: Michael Willhoite e il libro Daddy's Roommate (1991). Esso raccontala storia quotidiana di un ragazzino che vive con due padri gay.
Sopra: Tom O'Carroll e il suo libro Paedophilia: The Radical Case (1980).
Sopra: Daniel Tsang e il suo libro The Age Taboo (1981).
The Journal of Homosexuality e la pedofilia
Il Journal of Homosexuality è considerato come la principale pubblicazione in lingua inglese del movimento gay. Uno dei più importanti redattori è John DeCecco, uno psicologo alla San Francisco State University che scrive anche sulla rivista filopedofila olandese Paidika. Non deve dunque sorprenderci se nei suoi scritti viene promossa la pedofilia.
Nel 1990, il Journal of Homosexuality ha pubblicato una serie di saggi sulla pedofilia che in seguito è stata pubblicata con il titolo Male Inter-Generational Intimacy: Historical, Socio-Psychological, and Legal Perspectives («Intimità intergenerazionale maschile: prospettive storiche, socio-psicologiche e legali»), redatto da diversi autori, tra cui l'avvocato pedofilo olandese Edward Brongersma (1911-1998).
Sopra: la copertina di Male Intergenerational Intimacy: Historical, Socio-Psychological, and Legal Perspectives (1991).
Nessuno di questi saggi offre una critica effettiva della pedofilia: l'amore tra uomini e ragazzini viene chiassosamente promosso come un diritto naturale degli omosessuali. Nel 1999, l'attivista omosessuale austriaco Helmut Graupner scrisse un articolo sulla pedofilia per il Journal of Homosexuality nel quale affermava:
Graupner sostiene che, come tali, le relazioni sessuali consensuali tra omosessuali adulti e giovani (come un ragazzino quattordicenne) costituiscono «un risultato dei diritti gay» 71. Il fascino per la pedofilia continua ancora ad essere causa di preoccupazione all'interno della comunità gay. L'articolista lesbica Paula Martinac, scrivendo sul notiziario omosessuale Washington Blade, ha affermato:
Sopra: il NAMBLA Bulletin, ovvero la pedofilia allo scoperto.
La Martinac aggiunge:
Sopra: la giornalista lesbica Paula Martinac.
La vittima diventa carnefice: le conseguenze dell'abuso omosessuale sui minori
Il rifiuto risoluto dei legami con la pedofilia all'interno del movimento omosessuale è una questione puramente accademica. Forse il più tragico aspetto del collegamento omosessualità-pedofilia è il fatto che gli uomini che molestano sessualmente i ragazzi troppo spesso inducono le loro vittime all'omosessualità e alla pedofilia. L'evidenza indica che un'elevata percentuale di omosessuali e di pedofili sono stati a loro volta abusati sessualmente quando erano bambini:
Sopra: David Finkelhor.
Conclusione
Il cerchio dell'abuso è il tragico lascito dei tentativi fatti da parte degli omosessuali di legittimare il sesso con i ragazzini. Per molti, troppi ragazzi siamo in ritardo per proteggerli da coloro che hanno approfittato del loro bisogno d'amore e di attenzione. Molti, troppi una volta divenuti adulti perpetrano successivamente le molestie subite da piccoli prendendo parte all'abuso sessuale di altri ragazzini. Solamente smascherando le bugie, le smentite menzognere e le falsità - incluse quelle diffuse nelle scuole - dai predatori sessuali di bambini, potremo sperare di costruire un muro di protezione attorno ai bambini indifesi fra noi.
Note
1 Traduzione dell'originale inglese Homosexuality and Child Sexual Abuse, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web https://www.jesus-is-savior.com/Evils in America/Sodomy/child_abuse.htm 2 Molte persone ignorano il fatto che Kinsey stesso era un omosessuale e un pedofilo: 3 Cfr. D. Fisher, «Adult Sex Offenders: Who are They? Why and How Do They Do It»? («Criminali sessuali adulti: chi sono? Perché e come fanno ciò»?); cit. in T. Morrison, Sexual Offending Against Children («Crimini sessuali contro i bambini»), Routledge, Londra 1994, pag. 11. 4 Cfr. K. MacFarlane e al., Sexual Abuse of Young Children: Evaluation and Treatment, The Guilford Press, New York 1986, pag. 9 (Herman and Hirschman, 1981; Lindholm and Willey, 1983). 5 J. Briere e al., The APSAC Handbook on Child Maltreatment («Il manuale dell'APSAC sul maltrattamento del bambino»), Sage Publications, Thousand Oaks 1996), pagg. 52, 53. 6 K. Freund e al., «Pedophilia and Heterosexuality vs. Homosexuality» («Pedofilia ed eterosessualità contro omosessualità»), in Journal of Sex and Marital Therapy, nº 10, Autunno 1984, pag. 198; vedi anche K. Freund, K-R. J. Watson, «The Proportions of Heterosexual and Homosexual Paedophiles Among Sex Offenders Against Children: an Exploratory Study («Le proporzioni di eterosessuali e omosessuali pedofili fra i criminali sessuali contro i bambini: uno studio esplorativo»), in Journal of Sex and Marital Therapy, nº 18, 1992, pag. 34. 7 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, «The Sexual Abuse of Male Children and Adolescents: A Review of Current Research» («L'abuso sessuale nei bambini maschi e adolescenti: un'analisi delle ricerche attuali»), in Journal of Child Psychiatry, nº 33, 1992; cit in B. Finkelman, Sexual Abuse («Abuso sessuale»), Garland Publishing, New York 1995, pag. 300. 8 Cfr. Cfr. K. MacFarlane e al., op. cit., pag. 9 (Groth, 1978; O'Brien, 1980). 9 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 197. «La prevalenza proporzionale dei predatori ai danni di bambini maschi in questo gruppo di 457 sex offenders ai danni di fanciulli è del 36%». Vedi anche K. Freund e al., «Heterosexuality, Homosexuality, and Erotic Age Preference» («Eterosessualità, omosessualità e preferenza erotica dell'età»): «Approssimativamente un terzo di questi individui ha aggredito ragazzi, mentre i due terzi hanno aggredito ragazze. Questo dato è consistente rispetto alle proporzioni riportate in due studi precedenti» (pag. 107). 10 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 315. 11 Cfr. R. L. Johnson, «Long-term Effects of Sexual Abuse in Boys» («Effetti a lungo termini dell'abuso sessuale sui ragazzi»), in Medical Aspects of Human Sexuality, settembre 1988, pag. 38. 12 Cfr. «Understanding and Investigating Child Sexual Exploitation» («Comprendere e indagare sullo sfruttamento sessuale del bambino»), Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Office of Justice Programs, 1997, pag. 12. 13 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 302. 14 Cfr. D. Black e al., «Demographics of the Gay and Lesbian Population in the United States: Evidence from Available Systematic Data Sources» («I dati demografici sulla popolazione gay e lesbica negli Stati Uniti: evidenza proveniente dalle fonti sistematiche di dati disponibili»), in Demography, nº 37, maggio 2000, pag. 141. 15 Cfr. J. O. G. Billy e al., «The Sexual Behavior of Men in the United States» («Il comportamento sessuale dell'uomo negli Stati Uniti»), in Family Planning Perspectives, nº 25, marzo-aprile 1993, pag. 58. 16 Cfr. J. G. Muir, «Homosexuals and the 10 percent Fallacy» («Gli omosessuali e l'errore del 10%»), in The Wall Street Journal, del 31 marzo 1993. 17 Cfr. M. Diamond, «Homosexuality and Bisexuality in Different Populations» («Omosessualità e bisessualità tra le diverse popolazioni»), in Archives of Sexual Behavior, nº 22, 1993, pag. 300. 18 Ibid., pag. 293. Significativamente, un certo numero di studi che sono stati osservati, e che distorcono verso l'alto le percentuali complessive di omosessuali, includono definizioni così vaghe come quelle di chi afferma di non aver avuto «alcun contatto corporeo omosessuale». Per contro, uno studio che è stato limitato a chi si identifica come omosessuale, è giunto alla conclusione che meno del 2% dei maschi intervistati considera il proprio «orientamento sessuale» come omosessuale. 19 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 107. In questo e in altri studi precedenti, Freund afferma che probabilmente gli omosessuali non sono più attratti dai bambini di quanto non lo siano gli eterosessuali (pag. 115). Tuttavia, Silverthorn e altri, menzionano i limiti degli studi di Freund e di altri ricercatori: «Gli studi sugli omosessuali con preferenze maschili sono limitati [...]. É possibile che lo studio di Freund (1973) sia stato compromesso dal fatto che gli uomini omosessuali utilizzati nello studio siano stati selezionati tra quelli che sono attratti sessualmente da adulti e non da ragazzini maschi. Lo studio di Bailey (1994) fu limitato in quanto non presentava partecipanti con stimoli oggettivi, ma con partecipanti ai quali era stato semplicemente chiesto di riferire l'età preferita del partner sessuale [...]. Lo studio di Jankowiak (1992) [...] fu limitato in due modi: i partecipanti omosessuali maschi avevano un'età limitata a "professionisti di mezza età", e anche gli stimoli presentati ai partecipanti erano riferiti ad un'età limitata ("l'Università della mezza età")». Silverthorn tentò di correggere queste deficienze, e nel suo studio scoprì che gli omosessuali «preferiscono partner più giovani rispetto a quelli che preferiscono partner donne, incluse le quindicenni» (cfr. Z. A. Silverthorne-V. L. Quinsey, «Sexual Partner Age Preferences of Homosexual and Heterosexual Men and Women», in Archives of Sexual Behavior, nº 29, febbraio 2000, pagg. 67-76). 20 Cfr. ACSF Investigators, 1992; J. O. G. Billy e al., 1993; Fay e al., 1989; Johnson e al., 1992. 21 Cfr. Blanchard e al., 1999; Gebhard e al.,1965; Mohr e al., 1964. 22 Cfr. R. Blanchard e al., «Fraternal Birth Order and Sexual Orientation in Pedophiles» («Ordine fraterno di nascita e orientamento sessuale nei pedofili»), in Archives of Sexual Behavior, nº 29, 2000, pag. 464. 23 Ibid., pag. 461. 24 Cfr. J. M. W. Bradford e al., «The Heterogeneity/Homogeneity of Pedophilia» («L'eterogeneità e l'omogeneità della pedofilia»), in Psychiatric Journal of the University of Ottawa, nº 13, 1988, pag. 225. In un altro punto, lo studio annota: «I ricercatori hanno stimato l'incidenza della pedofilia omosessuale tra il 19 e il 33% delle molestie riportate» (pag. 218). 25 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 197. 26 Cfr. M. Elliott, «Child Sexual Abuse Prevention: What Offenders Tell Us» («Prevenzione dell'abuso sessuale sul bambino: cosa ci dicono i predatori»), in Child Abuse and Neglect, nº 19, 1995, pag. 581. 27 La scheda informativa discute uno studio condotto da Carole Jenny e al. in cui si afferma che solamente due su 269 molestatori di bambini potrebbero essere identificati come gay o lesbiche (cfr. C. Jenny e al., «Are Children at Risk for Sexual Abuse by Homosexuals»?, in Pediatrics, nº 94, luglio 1994, pagg. 41-44). Tuttavia, lo studio della Jenny utilizza una tecnica di ricerca atipica: i molestatori di bambini non sono stati intervistati. Invece, i ricercatori hanno preso in considerazione solo le opinioni soggettive degli «informatori» che hanno accompagnato le vittime all'ospedale. Le qualifiche di tali «informatori» necessarie per determinare il comportamento sessuale del molestatore non sono mai state stabilite. È stato comunque determinato in anticipo che i pedofili che molestano i ragazzini non possono essere considerati gay se hanno avuto relazioni sessuali con donne; si tratta è una conclusione scontata che se alcuni pedofili - che spesso hanno amiche, si sposano e hanno dei figli - non verrà identificato come omosessuale. Lo studio della Jenny ha usato questo stretto profilo nonostante il fatto che lo studio stesso ha rivelato che il 22% dei perpetratori era dello stesso sesso della vittima. In questi casi, i molestatori hanno preso chiaramente parte ad una molestia sessuale di natura omosessuale. 28 Cfr. Fact Sheet on Sexual Orientation and Child Abuse, Human Rights Campaign, 2001: disponibile alla pagina web http://hrc.grassroots.com/family/soandchildabusefact La scheda informativa discute il succitato studio di Carole Jenny e al., che afferma che, come abbiamo visto, sostiene che solo due di 269 molestatori di bambini può essere identificato come gay o lesbica (cfr. C. Jenny e al., art. cit., pagg. 41-44). Ma come abbiamo fatto notare, il metodo utilizzato dalla Jenny è più che discutibile. 29 Notare che in questo caso che la definizione universalmente accettata di «bambino» viene impiegata per indicare un individuo che è tra l'infanzia e l'età della maturazione. 30 Cfr. J. M. W. Bradford e al., art. cit., pag. 218. 31 Cfr. «(Pedophiles) Can Be of Either Sex or any (Sexual) orientation, i.e., Homosexual, Heterosexual or Bisexual. Paedophilia: Some Questions and Answers («[I pedofili] possono essere di un altro sesso i di [alcun] orientamento sessuale, ad esempio, omosessuale, eterosessuale o bisessuale: alcune domande e risposte»), Paedophilic Informational Exchange, Londra 1978; cit. in S. L. Goldstein, «Investigating Child Sexual Exploitation: Law Enforcement's Role» («Indagando sullo sfruttamento sessuale del bambino»), in FBI Law Enforcement Bulletin, nº 53, gennaio 1984, pag. 23. 32 Cfr. W. L. Marshall e al., «Sexual Offenders Against Male Children: Sexual Preferences» («Predatori sessuali contro bambini maschi: preferenze sessuali»), in Behavior Research and Therapy, nº 26, marzo 1988, pag. 390. 33 Cfr. K. Freund e al., art. cit., pag. 194. 34 Ibid., pag. 197. 35 Cfr. J. M. W. Bradford e al., art. cit., pag. 217. 36 Ibid., pagg. 218, 219. 37 Cfr. W. L. Marshall e al., art. cit., pag. 390. 38 Cfr. J. Bickley-A. R. Beech, «Classifying Child Abusers: Its Relevance to Theory and Clinical Practice» («Classificando i molestatori di bambini: la sua rilevanza nella teoria e nella pratica clinica»), in International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, nº 45, 2001, pag. 56. 39 Cfr. K. A. Danni e al., «An Analysis of Predicators of Child Sex Offender Types Using Presentence Investigation Reports» («Un'analisi dei tipi di molestatori sessuali dei bambini che usano rapporti investigativi preliminari»), in International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, nº 44, 2000, pag. 491. 40 Cfr. Z. A. Silverthorne-V. L. Quinsey, art. cit., pag. 73. 41 Cfr. K. Jay-A. Young, The Gay Report: Lesbians and Gay Men Speak Out about Sexual Experiences and Lifestyles («Il rapporto gay: lesbiche e omosessuali parlano apertamente delle loro esperienze sessuali e dei loro stili di vita»), Summit Books, New York 1979, pag. 275. 42 Cfr. W. L. Marshall e al., art. cit., pag. 383. 43 Cfr. W. L. Marshall e al., «Early Onset and Deviant Sexuality in Child Molesters» («Primo inizio e sessualità deviante nei molestatori di bambini»), in Journal of Interpersonal Violence, nº 6, 1991, pagg. 323-336. 44 Cfr. W. D. Erickson, «Behavior Patterns of Child Molesters» («Modelli di comportamento dei molestatori di bambini»), in Archives of Sexual Behavior, nº 17, 1988, pag. 83. 45 Cfr. J. F. Harvey, o.s.f.s., The Homosexual Person: New Thinking in Pastoral Care («La persona omosessuale: un pensiero nuovo nella cura pastorale»), Ignatius Press, San Francisco 1987, pag. 221. 46 Ibid., pag. 219. 47 Cfr. M. Elliott, art. cit., pag. 581. 48 Cfr. W. L. Marshall e al., «Sexual Offenders Against Male Children: Sexual Preferences», pag. 383. 49 Cfr. J. M. W. Bradford e al., art. cit., pag. 219. 50 Ibid., pag. 224. 51 Cfr. Understanding and Investigating Child Sexual Exploitation, pag. 5. 52 Thorstad è co‑autore, con John Lauritsen, dell'opera The Early Homosexual Rights Movement (1864‑1935) («Gli inizi del movimento per i diritti degli omosessuali - 1864-1935»), Times Change Press, New York 1974. 53 Cfr. D. Thorstad, «Man/Boy Love and the American Gay Movement» («L'amore tra uomo e ragazzo e il movimento omosessuale americano»), in Journal of Homosexuality, nº 20, 1990, pag. 252. 54 Ibid., pag. 253. 55 Ibid., pag. 258. 56 Ibid., pag. 266. 57 Cfr. G. Archibald, «U.N. Group Keeps Ban on Gay Lobby» («Un gruppo dell'ONU mantiene il suo divieto a riguardo della lobby gay»), in Washington Times, del 1º maggio 2002. 58 Cfr. R.-J. Frontain, «The Works of Allen Ginsberg» («Le opere di Allen Ginsberg»), in Journal of Homosexuality, nº 34, 1997, pag. 109. 59 Cfr. M. Eberstadt, «"Pedophilia Chic" Reconsidered» («La "pedofilia elegante" riconsiderata»), in The Weekly Standard, nº 6, dell'8 gennaio 2001. 60 Ibid., pag. 21. 61 Ibid., pag. 22. 62 Ibid. 63 Ibid. 64 Ibid., pag. 23. 65 Ibid. Il grassetto è dell'Autrice. 66 Ibid., pag. 23. 67 Ibid. 68 Dal sito web della Gay Men's Press; www.gmppubs.co.uk/cgi-bin/web_store/web_store.cgi 69 Cfr. T. O'Carroll, Paedophilia: The Radical Case, Alyson Publications, Boston 1982. 70 Cfr. D. Tsang, The Age Taboo: Gay Male Sexuality, Power, and Consent, Alyson Publications (Boston)Gay Men's Press (Londra), 1981, pag. 144. 71 Cfr. H. Graupner, «Love Versus Abuse: Crossgenerational Sexual Relations of Minors: A Gay Rights Issue»? («Amore contro abuso: relazioni sessuali intergenerazionali dei minori: un esito dei diritti gay»?) in Journal of Homosexuality, nº 37, 1999, pagg. 23, 26. 72 Cfr. P. Martinac, «Mixed Messages on Pedophilia Need to be Clarified, Unified» («I messaggi variegati sulla pedofilia devono essere chiarificati, unificati»), in Washington Blade, del 15 marzo 2002. 73 Ibid. 74 Cfr. M. E. Tomeo e al., «Comparative Data of Childhood and Adolescence Molestation in Heterosexual and Homosexual Persons» («Dati comparativi delle molestie sulla gioven tù o sull'adolescenza nelle persone eterosessuali e omosessuali»), in Archives of Sexual Behavior, nº 30, 2001, pag. 539. 75 Cfr. H. W. Haverkos e al., «The Initiation of Male Homosexual Behavior» («L'iniziazione nel comportamento maschile omosessuale»), in The Journal of the American Medical Association, nº 262, del 28 luglio 1989, pag. 501. 76 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 316. 77 Cfr. G. A. Sawle-J. Kear-Colwell, «Adult Attachment Style and Pedophilia: A Developmental Perspective» («Stile di affetto adulto e pedofilia: una prospettiva di sviluppo»), in International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, nº 45, febbraio 2001, pag. 6. 78 Cfr. C. Spatz Widom, «Victims of Childhood Sexual Abuse - Later Criminal Consequences» («Vittime di abusi sessuali nell'infanzia - conseguenze criminali successive»); «Victims of Childhood Sexual Abuse Series» («Vittime di abusi sessuali infantili in serie»), NIJ Research, in Brief, marzo 1995, pag. 6. 79 Cfr. M. Elliott, art. cit., pag. 582. 80 Cfr. B. Watkins-A. Bentovim, art. cit., pag. 319. Watkins menziona numerosi studi che confermano che tra il 19% ed il 61% dei sex offender maschi è stato precedentemente vittima di un abuso sessuale.
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