di David W. Cloud 1
Premessa
Elvis Aaron Presley (1935-1977) è stato definito il «re del rock'n'roll». Alice Cooper ha detto di lui: «Non ci sarà mai nessuno più grande di Elvis Presley» 2.
Presley ha prodotto 94 singoli d'oro e 43 album d'oro. I suoi film hanno incassato oltre 180 milioni di dollari. Diversi altri milioni furono guadagnati attraverso la vendita di gadget. Solo nel 1956, egli guadagnò oltre 50 milioni di dollari. Elvis è oggetto di uno dei «più grandi culti della personalità della storia moderna». Si stima che circa un milione di persone abbiano visitato la sua tomba nel cimitero di Forest Hill durante le prime settimane dopo la sua morte, prima che fosse spostata nel terreno di Graceland.
Sopra: la tomba di Elvis.
A più di vent'anni dalla sua morte, ogni anno 700.000 fans visitano la sua villa di Graceland a Memphis, nel Tennessee; e alla veglia annuale tenuta per commemorare la sua morte partecipano migliaia di fans devoti, molti dei quali piangono apertamente durante quella occasione. La Elvis Presley Enterprises incassa più di 100 milioni di dollari all'anno.
Quando l'ufficio postale degli Stati Uniti ha emesso un francobollo con l'effige di Elvis Presley e ha venduto l'armamentario di Elvis nel 1994, le vendite hanno superato i 50 milioni di dollari.
Ci sono 500 fan club di Elvis attivi in tutto il mondo, e gli imitatori di Elvis sono popolari. Più di ogni altro artista o gruppo rock, Elvis simboleggia la nascita del rock'n'roll. Innumerevoli altre rockstar, inclusi i Beatles, dicono di essere stati ispirati da Elvis. Il re del rock'n'roll ha cambiato un'intera generazione. Il giornalista vincitore del Premio Pulitzer David Halberstam (1934-2007) ha osservato: «In termini culturali, l'arrivo di Elvis non fu nulla meno dell'inizio di una rivoluzione» 3.
Quando Elvis apparve al Milton Berle Show nell'aprile del 1956, fu stato visto da più di 40 milioni di telespettatori, un americano su quattro. Presto fu pubblicata dalla rivista Life la foto di adolescenti in fila dal barbiere per farsi il taglio di capelli in modo da poter assomigliare al loro re del rock. Il biografo di Elvis Peter Harry Brown ha notato correttamente che per le ragazze di quel tempo «Elvis Presley non rappresentava solo un nuovo tipo di musica; egli rappresentava la liberazione sessuale» 4.
Elvis Presley rappresentava tutto ciò che il rock'n'roll rappresenta: licenza sessuale, ribellione all'autorità, auto-realizzazione, «se ti fa sentire bene, fallo adesso e non preoccuparti del domani», dissolutezza morale ricoperta da una sottile patina di superficialità, di spiritualità umanistica e di cristianesimo. La filosofia del rock'n'roll ha creato Elvis Presley, e allo stesso modo lo ha ucciso.
Elvis e la religione
Elvis è cresciuto in una famiglia superficialmente religiosa, che frequentava sporadicamente la chiesa della First Assembly of God di East Tupelo, nel Mississippi, e in seguito la stessa chiesa protestante a Memphis.
Suo padre e sua madre non erano membri impegnati nella chiesa, e sebbene Elvis frequentasse spesso la chiesa con sua madre durante la sua infanzia non ha mai fatto una professione di fede o ha aderito ad una chiesa. Il pastore di Memphis, James E. Haffmill, dice che Elvis non cantava in chiesa né partecipava ad alcun gruppo 5. Durante gli anni del liceo, Elvis smise in gran parte di frequentare la chiesa. Il padre di Elvis, Vernon, e la madre, Gladys, si incontrarono alla First Assembly of God Church a Tupelo, ma se ne allontanarono alcuni mesi dopo. Gladys aveva ventun anni e Vernon diciassette.
Sopra: il piccolo Elvis con i genitori.
Vernon era «un debole, un lavativo, sempre avverso al lavoro e alle responsabilità» 6. Egli finì in prigione per falsificazione di assegni quando Elvis era ancora un bambino. Nel 1948, Vernon fu cacciato dalla sua città natale nel Mississippi per commercio illecito di alcol e la famiglia Presley si trasferì a Memphis. Subito dopo la morte della madre di Elvis, Vernon cominciò a frequentare la moglie di un soldato di stanza in Germania, dopo di che la donna divorziò dal marito, e sposò Vernon. Più tardi, la seconda moglie di Vernon lo lasciò a causa del suo tradimento con un'altra donna.
La madre di Elvis era «una bevitrice clandestina e un'alcolizzata». Quando era arrabbiata «imprecava come un marinaio» 7. Era «una donna suscettibile all'intero spettro di ogni genere di superstizione e incline a sogni profetici e intuizioni mistiche» 8. Gladys aveva solo quarantasei anni quando morì per problemi legati all'alcol. Elvis aveva un fratello gemello, Jesse, che morì alla nascita, e sia Elvis e sua madre erano abituati a pregare per questo fratello. Essi gli parlavano dei loro problemi e gli chiedevano di guidarli. Elvis disse a suo cugino Earl Greenwood di aver parlato con Jesse ogni giorno, e che a volte Jesse gli aveva risposto 9.
Quando si trasferirono a Memphis, Elvis disse a suo cugino Earl: «La mano di Jesse ci sta guidando» 10. Elvis era un mammone fino all'estremo, e fino alla sua morte, sua madre era gelosa di qualsiasi altra donna nella sua vita. Lei ed Elvis «formavano una squadra che di solito escludeva il padre». Sua madre «voleva essere tutto per Elvis e voleva di più da lui di quanto fosse giusto o salutare aspettarsi» 11.
Elvis era un ribelle. Anche a tredici anni, quando gli altri ragazzi portavano i capelli a spazzola, Elvis «vantava capelli biondi lunghi e fluenti che gli cadevano quasi sulle spalle» 12. (Più tardi si tinse i capelli di nero.) Anche se voleva giocare a football al liceo, si rifiutò di tagliarsi i capelli per provare per la squadra. Egli malediceva e bestemmiava Dio alle spalle di sua madre, raccontava storielle sconce e frequentava posti che sapeva di non dover visitare. Per il momento, dopo essersi diplomato al liceo, stava spendendo gran parte del suo tempo negli honky tonks (case di tolleranza) e viveva nell'immoralità. Questo era il ragazzo che presto divenne il re del rock'n'roll.
Come Elvis è diventato una rockstar
C'è un detto che dice: «Il blues ha avuto un figlio e lo ha chiamato rock'n'roll». Elvis Presley fu una figura importante nella nascita di quel figlio. Elvis
Beale Street era famigerata per le sue prostitute e per i locali per bere o giocare d'azzardo. Il produttore musicale Jim Dickinson (1941-2009) lo definì «il centro di tutti i mali dell'Universo conosciuto» 14.
Il cugino di Elvis, Earl, che per molti anni ha frequentato Elvis prima e dopo il suo successo, disse di aver «adottato Beale Street come la sua strada, anche se era uno dei pochi bianchi che la frequentavano regolarmente» 15. Il noto chitarrista di colore B. B. King (1925-2015) ha affermato:
Un bluesman molto noto, Calvin Newborn (1933-2018), fratello di Phineas Newborn, Jr., ha detto che Elvis si fermava spesso in locali notturni come il Flamingo Room in Beale Street, o al Plantation Inn a West Memphis per ascoltare gruppi blues.
Elvis ascoltava spesso la stazione radiofonica WDIA,
Elvis ascoltava anche la stazione radio WHBQ dalle nove a mezzanotte il programma Red Hot & Blue, una scaletta di brani condotta da Dewey Mills Phillips (1926-1968). Fu proprio quest'ultimo, nel luglio del 1954, a diventare il primo disc jockey a mandare in onda un disco di Elvis Presley.
Sopra: Elvis Presley con il disc jockey Dewey Mills Phillips.
Scotty Moore (1931-2016), il primo chitarrista di Elvis, aveva imparato molti dei suoi riff di chitarra da un vecchio bluesman di colore che aveva lavorato con lui prima di suonare con Elvis 18.
Sopra: Elvis Presley con Scotty Moore.
Sam Phillips (1923-2003), proprietario della Sun Records, stava cercando «un uomo bianco con un sound nero e un'atmosfera nera», perché credeva che il blues nero e il boogie-woogie potessero farlo diventare tremendamente popolare tra i bianchi se presentato nel modo giusto. Phillips aveva detto:
Phillips disse anche di essere alla ricerca di «qualcosa di turpe» 20.
Sopra: Elvis con Sam Phillips.
Questa è una descrizione abbastanza buona, moralmente e spiritualmente parlando, del re del rock'n'roll. Sam Phillips trovò il suo uomo, Elvis, e nel 1954 raggiunse la popolarità con That's All Right Mama («Va tutto bene mamma»), una canzone scritta dal bluesman di colore Arthur «Big Boy» Crudup.
L'altro lato del disco singolo di successo era Blue Moon of Kentucky («Luna blu del Kentucky»), una canzone country che Elvis cantava e che diede «una svolta blues» alla sua musica. Il loro primo singolo di successo fu Mystery Train («Treno misterioso), un vecchio pezzo blues. Sei delle quindici canzoni di Elvis registrate per la Sun Records (prima di passare alla RCA Victor l'anno successivo) erano state composte da bluesmen di colore.
Nel 1956, Presley già era una rockstar nazionale e un idolo degli adolescenti, e la sua musica e la sua immagine ebbero un effetto tremendamente malsano sui giovani. Genitori, pastori e insegnanti condannarono la musica sensuale e le danze suggestive di Elvis, e misero in guardia sulla cattiva influenza che esercitava tra i giovani. Avevano ragione, ma l'assalto del rock'n'roll fu inarrestabile. Quando gli fu chiesta la ragione dei suoi movimenti sensuali sul palco, egli rispose:
Descrivendo cosa gli accadeva durante le sue esibizioni, Elvis ha detto:
Elvis descrisse correttamente il potere dissoluto del beat del rock'n'roll. Tra marzo del 1958 e marzo del 1960, Elvis prestò servizio nell'Esercito, poi riprese la sua carriera musicale e cinematografica da dove era rimasto fuori a causa del servizio di leva.
Elvis presta servizio militare.
Nella prima metà degli anni '60 egli ebbe molti successi che entrarono nella top ten statunitense.
L'amore costante di Elvis per il gospel del Sud non prova la sua adesione al cristianesimo
Elvis si esibiva e registrava molti pezzi gospel. All'inizio degli anni Cinquanta egli frequentava tutta la notte concerti di quartetti gospel alla First Assembly of God e all'Ellis Auditorium di Memphis, e fece amicizia con gruppi famosi come i Blackwood Brothers e gli Statesmen. Quando aveva diciotto anni Elvis fece un provino per un posto nel Songfellows Quartet, ma l'incarico fu affidato al nipote di James Blackwood, Cecil.
Più tardi, mentre la sua carriera nel rock stava prosperando, ad Elvis fu offerto un posto con i Blackwood Brothers, ma egli rifiutò. Anche dopo essere diventato famoso, Elvis continuò a frequentare i concerti gospel del Sud e la National Quartet Convention.
Sopra: a sinistra, i Blackwood Brothers; a destra gli Statesmen.
Nei primi anni della sua carriera rock, Elvis cantò alcuni inni religiosi con i Blackwood Brothers e con gli Statesmen tutta la notte all'Ellis Auditorium di Memphis 23. Elvis disse al cantante pop Johnny Rivers che aveva modellato il suo stile di canto su quello di Jake Hess, degli Statesmen 24.
I Jordanaires, un gruppo vocale gospel, si sono esibiti come cantanti di sottofondo nei brani di Elvis, e come session man con molti altri gruppi nazionali raunchy e country. Anche due membri della famiglia Speer (Ben e Brock) hanno cantato nelle registrazioni di Elvis, tra cui I've Got a Woman («Ho una donna») ed Heartbreak Hotel («L'hotel del cuore spezzato»).
Sopra: Elvis con i Jordanaires.
I Jordanaires hanno prestato la loro voce voce per il mega successo di Elvis del 1956 Hound Dog («Segugio»). Inoltre, i Jordanaires andarono in tournée con il cantante country Eddy Arnold (1918-2008) e con Elvis.
Essi si esibirono anche in alcuni film di Elvis. Il gruppo country J. D. Sumner and the Stamps andò in tournée con Elvis dal 1969 fino alla sua morte nel 1977, eseguendo il backup per il re del rock'n'roll in posti malfamati come i nightclub di Las Vegas. Ed Hill, uno dei cantanti degli Stamps, fu l'annunciatore di Elvis per due anni. Fu Hill che concludeva i concerti di Elvis con le famose parole: «Signore e signori, Elvis ha lasciato l'edificio. Arrivederci, e che Dio vi benedica».
Durante gli anni in cui J. D. Sumner and the Stamps stavano suonando con Elvis Presley a Las Vegas e altrove, il nipote di Sumner, Donnie, che cantava nel gruppo, divenne tossicodipendente e fu attratto dall'ambiente corrotto del pop. John Daniel Sumner (1924-1998) ha contribuito a organizzare il funerale di Elvis, e gli Stamps, The Statesmen e James Blackwood hanno fornito la musica.
Sopra: Elvis e John Daniel Sumner.
Dopo la morte di Elvis, J. D. Sumner and the Stamps hanno tenuto dei concerti in omaggio a Elvis Presley. L'amore di Elvis per la musica gospel non è una prova che egli fosse cristiano. Anche la sua continua professione di fede in Cristo non prova che egli fosse cristiano. Tre predicatori battisti hanno testimoniato che Elvis ha raccontato loro che negli anni della sua giovinezza si era avvicinato a Gesù, ma che poi se ne era allontanato.
Non ci sono prove a riguardo di una sua conversione. Dobbiamo ricordare che Elvis è cresciuto frequentando le chiese e comprendeva tutta la terminologia cristiana. Tuttavia, non c'è mai stato un momento in cui la vita di Elvis sia cambiata. Ad Elvis piaceva la musica gospel, ma non piaceva la Bibbia. Si rifiutò di permettere a chiunque, incluso Dio, di dirgli come vivere la sua vita. Questa è la prova di un cuore indurito. Siamo d'accordo con la seguente triste, ma onesta, valutazione della vita di Elvis:
Anche se speriamo che Elvis si sia convertito prima di morire, non ci sono prove che egli si sia pentito veramente dei suoi peccati o si sia arreso a Cristo. Il libro che portò in bagno poco prima di morire era o The Force of Jesus («La forza di Gesù) di Frank O. Adams, o dello stesso autore A Scientific Search for the Face of Jesus («Una ricerca scientifica del volto di Gesù»; 1972), a seconda dei vari resoconti.
Entrambi i libri presentano un Cristo pagano che non ha nulla a che vedere con il Cristo dei Vangeli. D'altronde, Elvis non è mai stato stato battezzato e non ha mai aderito ad una chiesa. Il pastore James E. Hamill, un ex ministro protestante della First Assembly of God Church a Memphis, ha raccontato che Presley andò a trovarlo alla fine degli anni '50, quando era all'apice della sua carriera, e gli disse:
Elvis è stato ucciso dall'abuso di droghe e farmaci
Elvis non beveva alcol, ma ha abusato di droghe per gran parte della sua vita. Egli iniziò ad usare le anfetamine (Benzedrina) che gli davano un sostegno quando iniziò la carriera rock nella prima metà degli anni '50. È possibile che gli siano state date per la prima volta dal disc jockey di Memphis Dewey Phillips, che contribuì a rendere popolare la musica di Elvis mandando in onda ripetutamente le sue canzoni 27.
Le droghe «trasformarono il timido, taciturno e passivo "Baby Elvis" di quegli anni nel "Hillbilly Cat"». Egli consumò anche un po' di marijuana e assunse l'LSD almeno una volta. Nella sua autobiografia, Priscilla Presley dice che Elvis faceva faceva uso pesante di droghe già nel 1960, e che la sua personalità era drammaticamente cambiata.
Sopra: Elvis e la moglie Priscilla.
Dopo la rottura del suo matrimonio di breve durata, nel 1973, Elvis «era irrimediabilmente dipendente dalle droghe». Egli ingerì barbiturici e narcotici così pesantemente da distruggerlo. Morì il 16 agosto 1977, all'età di 42 anni nel suo bagno a Graceland, a causa di un blocco del suo sistema nervoso centrale dovuto alla politerapia o all'effetto combinato di numerosi farmaci. Ci sono alcuni indizi che portano a pensare che Elvis si sarebbe suicidato 28.
Sopra: i giornali riportano la notizia della morte di Elvis.
Sopra: le spoglie mortali di Elvis nel feretro.
Egli aveva già tentato il suicidio nel 1967, poco prima del suo matrimonio. Nel corso dell'autopsia, nel suo corpo sono stati rinvenuti quattordici farmaci ed elevati livelli di tossicità (dieci volte il livello normale di codeina). Il Dr. Norman Weissman, direttore delle operazioni presso i Bio-Sciences Laboratories, in cui sono stati eseguiti i test di tossicità, affermò di non aver mai visto così tante droghe in una sola persona.
Nei suoi ultimi trentun mesi e mezzo di vita, il medico di Elvis, George Nichopolous (1927-2016) gli aveva prescritto 19.000 pillole e fiale. Solo per dormire, Elvis aveva bisogno di una routine di 5.110 pillole all'anno.
Sopra: Elvis con il suo medico personale, il Dr. George Nichopolous.
Elvis otteneva farmaci anche da molte altre fonti, sia legali che illegali. Si stima che egli abbia speso almeno 1 milione di dollari l'anno in farmaci e medici che gli prescrivevano i farmaci di cui abusava 29. L'infermiera del dottor Nichopolous, Letetia «Tish» Henley, che visse a Graceland dal 1968 al 1977, monitorava il consumo di droghe di Elvis.
Sopra: Elvis e la sua infermiera personale Letetia «Tish» Henley.
Nel 1980, il Dr. Nichopolous venne accusato di violazione delle regole di prescrizione dal Tennessee Board of Medical Examiners, perse la licenza per tre mesi e e fu messo in libertà vigilata per tre anni. Nel 1992, la sua licenza medica venne revocata definitivamente. Dopo una lunga battaglia legale, la figlia di Elvis, Lisa Marie (1968-2023), ereditò il suo intero patrimonio, valutato oltre 100 milioni di dollari.
Sopra: Elvis a Graceland.
Un uomo egocentrico
Elvis era egocentrico all'estremo. Anche se regalò molti doni costosi, comprese automobili e gioielli di lusso, era ovvio che li usava per ottenere ciò che voleva.
Egli non sopportava nemmeno le critiche gentili e si affrettava ad interrompere i rapporti con gli amici che lo contrastavano in qualsiasi modo. «Come un piccolo Cesare, egli si fece onnipotente nel suo regno, attorniandosi di adulatori o imbroglioni» 31. Con le persone intorno a lui Elvis era ipercritico, sarcastico e meschino. Quando Elvis iniziò il tour con Scotty Moore e il bassista Bill Black (1926-1965), viaggiavano nell'automobile di proprietà della moglie di Moore, Bobbie. Quest'ultima lavorava alla Sears ed era l'unica che all'epoca aveva un lavoro regolarmente retribuito.
Quando Elvis divenne una star dall'oggi al domani e iniziò a guadagnare un sacco di soldi, acquistò una Lincoln, ma non fece alcun tentativo per sostituire l'auto di Bobbie o per ricambiare il favore ricevuto. Elvis promise a Scotty Moore e Bill Black, i membri della sua prima band, che non li avrebbe dimenticati se avessero fatto fortuna, ma divenuto celebre si dimenticò di loro.
Mentre Elvis guadagnò decine di migliaia di dollari dal 1956 al 1957, Moore e Black ricevettero un compenso basso, e alla fine furono costretti a tirare avanti come meglio potevano. Elvis non ha mai regalato automobili o qualsiasi cosa di valore significativo ai suoi vecchi amici. Ricordando quei giorni, Scotty Moore ha affermato:
Elvis li ha lasciati «come muli al pascolo, in rovina, senza un soldo». Il re del rock'n'roll ha mantenuto questo atteggiamento per tutta la vita. Licenziava i suoi amici e dipendenti con uno schiocco di dita, e «non era il tipo da dare ai suoi amici una seconda chance» 33. Bobby West (1936-2017) ha servito fedelmente Elvis per vent'anni come autista e guardia del corpo, e venne «premiato» nel 1976 con il licenziamento con tre giorni di preavviso e una settimana di paga.
Sopra: Elvis e Bobby West.
Delbert West - intimo amico di Elvis, più noto come Sonny West (1938-2017) - e la sua guardia del corpo Dave Hebler furono trattati allo stesso modo.
Sopra: a sinistra, Elvis con Sonny West,
e a destra con Dave Hebler. La rabbia di Elvis
Elvis mostrava spesso un atteggiamento violento, omicida e rabbioso. Era «noto per aver fatto terribili minacce». Egli escogitò diversi complotti di omicidio contro un certo numero di persone, compreso l'uomo con cui la sua ex moglie era fuggita e tre ex guardie del corpo che avevano scritto un libro su di lui alquanto rivelatore. Elvis lanciò oggetti alla gente e trascinò una donna per le stanze tenendola per i capelli.
Egli lanciò brutalmente una palla da biliardo contro una sua fans, colpendola al petto e ferendola gravemente. Una delle sue amiche che aveva una relazione con lui quasi morì per overdose di droga (che gli aveva dato Elvis), e rimase in terapia intensiva per diversi giorni in pericolo di vita. Non andò a trovarla nemmeno una volta e l'ha mai più chiamata o avuto contatti con lei.
Secondo suo cugino Earl, non si è mai scusato con nessuno per nulla. Ha estratto le sue pistole e sparato molte volte quando le cose non andavano come voleva lui, sparando contro il soffitto o contro il televisore. Quando la sua ultima ragazza, Ginger Alden, tentò di lasciare Graceland contro la sua volontà, gli sparò sopra la testa per costringerla a restare.
Sopra: Elvis e Ginger Alden.
Elvis colpì la moglie
Priscilla almeno una volta, facendole un occhio nero. Le lanciò
contro sedie e altri oggetti. Una volta le strappò i suoi costosi
vestiti e li buttò fuori insieme a lei nel vialetto. La derideva e
ostentava con lei persino le sue relazioni con altre donne. Quando suo padre
si risposò, Elvis trattò lui e la moglie molto male. Quando ne venne
a conoscenza per la prima volta «fece
capricci di proporzioni spaventose», distruggendo mobili e
facendo buchi nei muri con i pugni. In un'altra occasione
si precipitò intorno al tavolo da pranzo e lanciò i piatti
pieni di
cibo contro il muro, maledicendo suo padre e la matrigna e
bestemmiando Dio L'immoralità di Elvis
Il re del rock'n'roll era un donnaiolo e un adultero. Aveva «un occhio birichino». «La lista delle sue avventure di una notte riempirebbe interi volumi» 34. Egli iniziò ad avere incontri notturni con più ragazze a settimana quando aveva finito il liceo solo da un anno. Suo cugino Earl scrive che Elvis visitava squallidi club musicali «non tanto per soddisfare la sua sete per la musica, ma per scatenare la sua sessualità» 35.
Egli ebbe relazioni con molte ragazze prima del suo matrimonio con Priscilla, e anche dopo il matrimonio ebbe numerose avventure. Quando iniziò a frequentarla nel 1959, durante il servizio militare in Germania, Priscilla aveva solo quattordici anni e frequentava ancora le scuole medie. Quando incontrò Priscilla, Elvis viveva con una ragazza ancora più giovane 36. Elvis ha corrotto la timida adolescente Priscilla. Le ha fatto bere dei liquori e l'ha fatta ubriacare. L'ha fatta diventare dipendente dalle pillole.
Glielo ha insegnato lui a vestirsi in modo licenzioso. L'ha incoraggiata a mentire ai genitori. L'ha condotta all'immoralità e alla pornografia. Le ha insegnato il gioco d'azzardo. Con lei faceva uso di droghe allucinogene 37. Nel 1962, la quindicenne Priscilla andò a vivere con Elvis a casa sua, nella villa di Graceland a Memphis (dopo che Elvis aveva mentito ai genitori della ragazza circa la sistemazione abitativa), e vissero insieme per cinque anni prima di sposarsi nel maggio del 1967.
Probabilmente il matrimonio fu dovuto alle pressioni esercitate su Elvis dal suo manager, che era preoccupato per l'immagine pubblica della star. Elvis e Priscilla ebbero continui problemi nel loro matrimonio e divorziarono nel 1973. Elvis ebbe molte relazioni con altre donne durante il matrimonio, e Priscilla da parte sua ammise di avere avuto due relazioni extramatrimoniali. La seconda moglie di Scotty Moore, Emily, disse a Priscilla di provare dolore a causa di tutte le donne che Elvis frequentava. Quest'ultimo sedusse Angie, la moglie del fratellastro Billy Stanley, e distrusse il loro matrimonio. In seguito, Elvis cacciò Billy da Graceland.
Sopra: gruppo di famiglia. Accanto ad Elvis, il fratellastro Billy Stanley.
Il cugino di Elvis, Earl, che era il suo migliore amico al liceo e durante i primi anni della sua carriera musicale, dopo aver lavorato per lui per molti anni dopo il suo successo, disse che Elvis praticava continuamente delle orge che coinvolgevano molte ragazze. Nel corso delle conversazioni, Elvis malediceva e profanava continuamente il nome del Signore. Anche durante i suoi primi concerti Elvis «tra una canzone e l'altra raccontava storielle davvero sporche e volgari» 38.
Sprecare una fortuna
Elvis viveva per il piacere ed era completamente annoiato dalla vita prima dei quarant'anni. Cercava di essere ricco, ma era coma inseguito da una maledizione collegata al denaro, e la maggior parte delle sue ricchezze sparirono nel nulla. Nonostante il fatto che la musica di Elvis, i suoi film e i gadget con il suo marchio abbiano fruttato circa due o più miliardi di dollari, rimase relativamente poco di tutto questo denaro, e la maggior parte di ciò che guadagnò fu sperperato in futilità.
Nel 1969 era così al verde che fu costretto a rilanciare la sua carriera teatrale. Non aveva né investimenti, né risparmi, né proprietà, tranne quella che circondava Graceland. Il suo il manager, il colonnello Tom Parker (1909-1997), lo aveva truffato o aveva mal gestito la sua enorme fortuna. Su consiglio di Parker, ad esempio, nel 1974 Elvis vendette i diritti d'autore di tutti i suoi brani per una somma forfettaria che gli fruttò solo 750.000 dollari al netto delle tasse.
Sopra: Elvis e il colonnello Parker.
La musica sensuale di Elvis
La musica del re del rock'n'roll rifletteva il suo stile di vita: sensuale e dissoluto. Molte delle sue esibizioni furono caratterizzate da isteria e disordini. Molte donne hanno tentato di strappargli i vestiti di dosso. Ci furono delle rivolte durante i suoi primi concerti.
Le ragazze si lanciavano letteralmente su di lui. A DeLeon, nel Texas, nel luglio del 1955, i fans «distrussero il rosa che Presley portava ricamata sulla camicia - ormai un marchio di fabbrica - e gli strappò le scarpe dai piedi». Prima di un concerto del 1956 a Jacksonville, in Florida, il giudice Marion Gooding avvertì Elvis che se avesse fatto i suoi «movimenti di rotazione dei fianchi» e avesse creato una rivolta, sarebbe stato arrestato e mandato in prigione. Elvis ci rimase male, ma restò fuori dai guai.
Sopra: Elvis a colloquio con il giudice Marion Gooding.
Il colonnello Parker puntò molto sulla sensualità di Elvis. Gli insegnò ad «esaltare la sua sessualità e a dare sia agli uomini che alle donne del pubblico quello che volevano» 40.
A causa di questi suoi movimenti con il bacino venne soprannominato «Elvis the pelvis» («Elvis la pelvi»).
Lo stile di vita rock e la tragedia che ne consegue
La prima band di Elvis era composta da tre membri: Elvis, il leader Scotty Moore e il bassista Bill Black. Le vite di tutti e tre questi uomini furono segnate dalla confusione e dalla tragedia. Elvis morì giovane e miserabile. Alla domanda sulla sua gravità dell'abuso di narcotici negli anni di poco precedenti la sua morte, Elvis rispose: «Ẻ meglio essere incoscienti che infelici» 41.
Bill Black, che formò i Bill Black Combo dopo i suoi anni con Elvis, morì nel 1965 all'età di ventinove anni per un tumore al cervello. Scotty Moore divorziò più volte. Ebbe anche diverse relazioni extraconiugali. Quando era sposato da soli tre mesi con la prima moglie, ebbe un figlio da un'altra donna, una cantante di nightclub incontrata per strada. La piccola nacque la notte in cui Elvis, Moore e Black registrarono il loro primo album di successo alla Sun Records. Durante il suo secondo matrimonio, Moore ebbe un altro figlio fuori dal matrimonio. Nel 1992, all'età di sessantuno anni, Moore dichiarò fallimento.
La strana religione di Elvis
Elvis non credeva alla Bibbia nel senso tradizionale del termine. Il suo Cristo era falso. Elvis si costruì
La notte in cui morì, Elvis stava leggendo il libro del 1977 Sex and Psychic Energy («Sesso ed energia psichica») 43.
Elvis amava gli scritti del guru Paramahansa Yogananda (1893-1952), il fondatore induista della Self-Realization Fellowship.
Nel considerare un matrimonio con Ginger Alden (che non avvenne mai) prima della sua morte, Elvis voleva che la cerimonia si tenesse in un'arena a forma di Piramide «al fine di focalizzare le energie spirituali su di lui e su Ginger» 44. Elvis viaggiava con una libreria portatile che conteneva oltre duecento tra le sue letture preferite.
I suoi libri favoriti erano volumi che promuovevano le religioni pagane, il sincretismo, il panteismo o l'occulto, come The Prophet («Il Profeta»; 1923), di Kahilil Gibran (1883-1931);
Autobiography of a Yogi («Autobiografia di uno yogi»; 1946), di Paramahansa Yogananda;
The Mystical Christ («Il Cristo mistico»; 1951), dell'occultista massone Manly Palmer Hall (1901-1990);
The Life and Teachings of the Master of the Far East («La vita e gli insegnamenti del Maestro dell'Estremo Oriente») di Baird Spalding (1872-1953);
The Inner Life («La vita interiore»; 1911) di Charles Webster Leadbeater (1854-1934), vescovo vetero-cattolico e teosofo di rilievo (accusato di pedofilia);
The First and Last Freedom («La prima ed ultima libertà»; 1954), di Jiddu Krishnamurti (1895-1986), il falso «messia» della Società Teosofica.
Seguivano altri libri come The Urantia Book, The Rosicrucian Cosmo-Conception («La concezione cosmica rosicruciana»), Book of Numbers («Il libro dei numeri») dell'astrologo irlandese Cheiro (1866-1936);
Esoteric Healing («Guarigione esoterica») di Alice Ann Bailey (1880-1949), terza presidentessa della Società Teosofica, affiliata alla Co-Massoneria.
Elvis era un grande ammiratore dell'occultista russa Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891). Era così preso dal libro della Blavatsky Voice of Silence (1889), un'opera che contiene la presunta traduzione di un antica raccolta tibetana di incantesimi, che
Un altro dei libri preferiti di Elvis era The Impersonal Life («La vita impersonale»), che avrebbe dovuto contenere parole trasmesse direttamente da Dio a Joseph Benner (1872-1938).
Albert Goldman, nella su biografia Elvis: the Last 24 Hours, dice che negli ultimi tredici anni della sua vita Elvis ne regalò ai suoi fans centinaia di copie. A volte Elvis veniva chiamato l'«evangelista» da coloro che gli stavano attorno, ed egli li chiamava i suoi «discepoli». Tuttavia, il messaggio che predicava conteneva «strane alterazioni del dogma cristiano» 46.
Ad esempio, Elvis credeva che Gesù avesse avuto delle relazioni amorose con le sue seguaci. All’inizio degli anni '70, Elvis aveva persino una concezione messianica di se stesso come salvatore dell'umanità. A volte egli leggeva la Bibbia ad alta voce e conducevo anche strani «studi biblici», ma non aveva alcun discernimento spirituale e si inventava bizzarre interpretazioni dei passi biblici. La sua ex moglie, Priscilla alla fine si unì alla Chiesa di Scientology, così come fece sua figlia, Lisa Marie, e i suoi due figli.
Elvis pregò molto nei suoi ultimi giorni, chiedendo a Dio perdono, ma le prove indicano un tipo rimorso simile a quello di Giuda invece di un vero pentimento verso Dio. Si può provare dolore o rimorso per le conseguenze del proprio peccato senza pentirsi realmente verso Dio e confidare nella Sua misericordia e nel Sangue versato da Gesù Cristo.
Se Elvis si fosse veramente pentito, avrebbe guardato le cose gli occhi della speranza anziché attraverso gli occhi della disperazione. La grazia avrebbe agito in lui e ci sarebbe stato un cambiamento del suo stile di vita. La cecità spirituale lo avrebbe abbandonato e avrebbe gettato via il suo falso misticismo teosofico e aderito alla verità. Ma il senso di colpa e il dolore di Elvis non produsse alcun cambiamento percettibile nella sua vita.
Note
1 Traduzione di un estratto (pagg. 173-188) dall'originale inglese Elvis Presley, dall'opera Rock & Roll War Against God (Way of Life Literature 2015), a cura di Paolo Baroni. Articolo reperibile alle pagine web https://www.wayoflife.org/reports/elvis_presley_part_1.html https://www.wayoflife.org/reports/elvis_presley_part_2.html 2 Cfr. 100 Greatest Artists of Rock & Roll, VH1. 3 Cfr. D. Halberstam, The Fifties («Gli anni Cinquanta»), Fawcett Columbine, New York 1993. 4 Cfr. P. H. Brown-P. H. Broeske, Down at the End of Lonely Street: The Life and Death of Elvis Presley («Giù alla fine di Lonely Street: la vita e la morte di Elvis Presley»), Signet, New York 1998, pag. 55. 5 Cfr. S. Turner, Hungry for Heaven: Rock and Roll and the search for redemption («Fame di paradiso: rock'n'roll e la ricerca della redenzione»), W.H. Allen in association with Kingsway, Londra 1988, pag. 20. 6 Cfr. A. Goldman, Elvis: The Last 24 Hours («Elvis: le ultime 24 ore»), St. Martin's Paperbacks, New York 1991, pag. 16. 7 Cfr. P. Presley Beaulieu-S. Harmon, Elvis and Me («Elvis ed io»), Berkley Books, New York 1986, pag. 172. 8 Cfr. D. Seay-M. Neely, Stairway to Heaven: the Spiritual Roots of Rock'n'Roll («La scala per il Cielo: le radici spirituali del rock'n'roll»), Ballantine Books, 1986, pag. 46. 9 Cfr. E. Greenwood-K. Tracy, The Boy Who Would Be King: An Intimate Portrait of Elvis Presley by His Cousin («Il ragazzo che volle diventare re: un ritratto intimo di Elvis Presley realizzato da suo cugino»), Dutton, New York 1990, pagg. 30-32. 10 Ibid., pag. 78. 11 Ibid., pag. 116. 12 Ibid., pag. 70. 13 Cfr. Rolling Stone Encyclopedia of Rock, Simon & Schuster, 2001, pag. 783. 14 Cfr. J. Dickerson, Goin' Back to Memphis («Tornando a Memphis»), Schirmer Books, New York 1996, pag. 27. 15 Cfr. E. Greenwood-K. Tracy, op. cit., pag. 121. 16 Cfr. B. B. King, A Time to Rock, pag. 35. 17 Cfr. T. White, Rock Lives: Profiles and Interviews («Vite rock: profili e interviste), Henry Holt & Co., New York 1990, pag. 38. 18 Cfr. S. Moore, That's Alright Elvis: The Untold Story of Elvis's First Guitarist and Manager, Scotty Moore. As told to James Dickerson («Va bene Elvis: la storia mai raccontata del primo chitarrista e manager di Elvis, Scotty Moore. Come raccontata a James Dickerson»), Schirmer Books, New York 1997, pag. 57. 19 Cfr. J. Miller, Flowers in the Dustbin: The Rise of Rock and Roll. 1947-1977 («Fiori nella pattumiera: l'ascesa del rock'n'roll. 1947-1977»), Simon & Schuster, New York 1999, pag. 71. 20 Ibid., pag. 71. 21 Cfr. S. Turner, op. cit., pag. 21. 22 Cfr. J. Miller, op. cit., pag. 83. 23 Cfr. D. L. Taylor, Happy Rhythm: A Biography of Hovie Lister & the Statesmen Quartet («Ritmo felice: una biografia di Hovie Lister e dello Statesmen Quartet»), TaylorMade Write, 2015, pag. 117. 24 Ibid., pag. 49. 25 Cfr. A. Goldman, op. cit., pagg. 187-188. 26 Cfr. S. Turner, op. cit., pag. 20. 27 Cfr. A. Goldman, op. cit., pag. 9. 28 Ibid., pagg. 161-175. 29 Ibid., pag. 56. 30 Ibid., pag. 104. 31 Ibid., pag. 15. 32 Cfr. S. Moore, op. cit., pagg. 146, 145. 33 Cfr. E. Greenwood-K. Tracy, op. cit., pag. 197. 34 Cfr. J. Curtin, Elvis: Unknown Stories Behind the Legend («Elvis: storie conosciute dietro la leggenda»), Celebrity Books, Nashville 1998, pag. 119. 35 Cfr. E. Greenwood-K. Tracy, op. cit., pag. 122. 36 Cfr. S. Moore, op. cit., pag. 162. 37 Tutti questi fatti sono riportati nella sua autobiografia Elvis and Me. 38 Cfr. B. Poore, RockABilly a Forty Year Journey («RockABilly un viaggio di quarant'anni»), Hal-Leonard Corporation, Milwaukee 1998, pag. 120. 39 Cfr. S. Moore, op. cit., pag. 175. 40 Cfr. E. Greenwood-K. Tracy, op. cit., pag. 164. 41 Cfr. A. Goldman, op. cit., pag. 3. 42 Cfr. S. Turner, op. cit., pag. 143. 43 Cfr. A. Goldman, op. cit., pag. 140. 44 Ibid., pag. 125. 45 Cfr. A. Goldman, op. cit., pag. 436.
46 Cfr. D. Seay-M.
Neely, op. cit.,
pag. 56.
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