di Paolo Baroni
Premessa
Lo studio dei simboli è una delle scienze più interessanti, ma al tempo stesso anche una delle più impegnative per chi voglia affrontare seriamente questa tematica. I simboli, soprattutto quelli più universali (come la croce, il cerchio, la stella, ecc...), sono vecchi quanto l'uomo stesso, e il loro significato - diverso a seconda delle epoche e dei popoli che li hanno utilizzati - risale alla notte dei tempi.
Per questa ragione, in questi ultimi decenni, diversi ricercatori, che hanno consacrato tutta la loro vita allo studio e alla conoscenza del simbolismo, hanno scritto a questo riguardo opere enciclopediche la cui consultazione è indispensabile per la comprensione di questi segni. Si deve quindi dedurre che ogni simbolo - anche quelli usati nel mondo dell'occulto - dev'essere oggetto di una scrupolosa opera di discernimento che ne permetta la decrittazione senza cadere in errori grossolani frutto per lo più di superficialità, di ignoranza o di giudizi affrettati.
Dilettanti allo sbaraglio
In questi ultimi anni, per fronteggiare un occultismo sempre più invadente, c'è stata una fioritura di siti internet finalizzati ad una messa in guardia nei confronti dei pericoli derivanti dalle pratiche esoteriche. Si va dai siti che smascherano i veri scopi perseguiti dalle varie organizzazioni che vorrebbero instaurare un Nuovo Ordine Mondiale (Massoneria, Illuminati, circoli mondialisti, ecc...), a quelli che si limitano a ad una critica basilare dell'occulto in tutte le sue forme (neostregoneria, neopaganesimo, New Age, satanismo, magia cerimoniale, ecc...).
Sopra: una delle tante pagine in rete dedicate ai simboli dell'occulto.
Altri spazi web sono stati interamente consacrati all'analisi dei vari simboli che appaiono nei più disparati ambienti (musicale, cinematografico, commerciale, ecc...). A questo scopo vengono presentate diverse liste grafiche di fregi che a fianco di ogni simbolo ne riportano una breve descrizione. Si tratta per lo più di raccolte estratte da libri il cui scopo è quello di dare al lettore un'infarinatura sull'argomento, senza pretese di approfondimento o di esaustività.
Purtroppo, questa mancanza di scientificità è spesso degenerata in una forma ancora più povera in cui ci si limita a mostrare un dato simbolo - senza spiegarne in maniera adeguata l'origine, la storia e il significato - e a mostrare in un secondo tempo come questo stesso simbolo appaia in diverse situazioni contingenti.
Lo stesso si fa con presunte posizioni massoniche o sataniche delle mani, delle braccia o del corpo di un dato personaggio, posizioni che dovrebbero provare in maniera certa la sua appartenenza al mondo dell'occulto. Anche in questo caso, si percepisce un'approssimazione e una scarsa profondità di giudizio che finiscono per invalidare tutto l'impianto accusatorio.
è vero che i rituali massonici prevedono nell'avanzamento vari Gradi posizioni delle mani o del corpo che sottintendono un significato tutto particolare, ma in molti casi si tratta di posizioni che qualunque persona potrebbe assumere in maniera del tutto casuale, e quindi - tranne che in certi casi evidenti - insistendo su queste posizioni si rischia di cadere nell'assurdo o nella forzatura.
In un altro articolo abbiamo già denunciato il pericolo rappresentato da un certo tipo complottismo che abbiamo definito «di serie B», che mescola in ordine sparso fatti reali a falsità o a esagerazioni, e che finisce inevitabilmente per screditare tutta l'opera di chi da anni studia con rigore scientifico queste tematiche.
Fattori di cui non si può non tenere conto
Se da una lato non è possibile pretendere che ogni lettore debba per forza diventare un esperto in simbologia, dall'altro esistono certi criteri elementari o conoscenze di cui bisogna tener conto che possono aiutarci a discernere il valore di determinate argomentazioni. Vediamoli in successione:
Nascita recente dell'occultismo moderno Il primo presupposto importante è costituito dalla datazione dell'occultismo contemporaneo. Anche se la magia è antica quanto l'uomo, l'occulto che oggi è sotto i nostri occhi è di origine relativamente recente. La prima associazione ad usare in maniera intensiva il simbolismo per spiegare agli adepti la sua filosofia è senza dubbio la Massoneria, la quale - non dimentichiamolo - è stata ufficialmente fondata a Londra nel 1717. All'inizio, furono creati solamente i rituali dei primi tre Gradi: Apprendista, Compagno e Maestro.
Successivamente, con la creazione di nuovi Gradi (fino al 33º, nel Rito Scozzese Antico e Accettato), i suoi simboli più famosi (l'Occhio Onniveggente iscritto nel Triangolo, la Squadra e il Compasso, il Sole e la Luna, ecc...) hanno iniziato a comparire più estesamente sulle pareti della Loggia, sui grembiuli degli iniziati, e così via.
Ma questi fregi era appannaggio unicamente dell'adepto, il quale era tenuto al silenzio con i profani sotto pena di giuramento e minacce di morte. Verso la fine dell'Ottocento (e precisamente nel 1888), la Massoneria favorì attivamente la nascita di Logge esterne affiliate che praticavano la magia cerimoniale, la più famosa delle quali è certamente quella dell'Alba Dorata (Hermetic Order of the Golden Dawn).
In questa congrega, nel 1898 venne iniziato il famoso mago nero e massone di alto Grado Aleister Crowley (1875-1947), che dopo la rottura con i capi di questa sètta creò dapprima un proprio Ordine (l'Astrum Argentum - A\ A\), e in seguito (nel 1910) confluì nell'Ordo Templi Orientis (O.T.O.).
Dopo la morte di Crowley, i suoi insegnamenti vennero ripresi negli Stati Uniti da alcuni suoi discepoli che crearono diverse Logge in California. Uno dei frequentatori di questi ambienti era Anton Szandor LaVey (1930-1997), che nel 1966 creò la Church of Satan («Chiesa di Satana»), la quale, nonostante i numerosi scismi, è sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Buona parte dei simboli o dei segni esibiti dal satanismo moderno (il Baphomet, il segno delle corna, ecc...) proviene dall'organizzazione creata negli anni Sessanta da Lavey.
Nel 1954, Gerald Gardner (1884-1964), un altro membro dell'Ordo Templi Orientis, diede alle stampe alcuni libri sulla neostregoneria (la Wicca), e solo nel 1960 nacquero per sua iniziativa i primi coven in cui si praticava l'«antica religione della natura». Per farla breve, l'uso di questi simboli può essere collocato in un'epoca che va dalla fine dell'Ottocento alla seconda metà degli anni Sessanta.
Ne consegue che l'assurda pretesa dei vari occultisti di essere gli eredi di un'antica tradizione magica che sarebbe segretamente sopravvissuta dall'avvento del cristianesimo fino ai nostri tempi è una favola bella e buona! Come dimostreremo tra breve, questa constatazione è di fondamentale importanza per la comprensione di molti simboli.
N.B.: L'uomo ha sempre praticato la magia fin dalla sua comparsa sulla Terra, questo è certo. Ma anche l'origine recente dell'occultismo odierno è cosa certa. E se anche volessimo dimostrare che certi simboli sono stati utilizzati in un passato più lontano incontreremmo grandi difficoltà. Ciò è dovuto al fatto che nei secoli in cui la Chiesa cattolica ha regnato sui popoli occidentali, tutti i manoscritti o i libri di magia sono stati sistematicamente bruciati. L'opera Le Grand Grimoire, detto anche Le Dragon Rouge («Il Dragone Rosso»), una raccolta di grimori di magia nera che molti occultisti vorrebbero far risalire al 1522, in realtà, come ha dimostrato lo storico delle religioni Owen Davies, è stato composto nel XIX secolo!
Sopra: il frontespizio dell'opera Le Dragon Rouge.
L'importanza del contesto La seconda premessa per chi si accinge allo studio dei simboli è invece di natura accidentale. Come abbiamo detto più sopra, molti segni sono di origine antichissima e il loro significato semantico è diverso a seconda delle epoche e delle culture che ne hanno fatto uso. Uno dei criteri pratici fondamentali nel discernimento dei simboli è il contesto in cui li troviamo. La cosa risulterà più chiara con l'ausilio di un semplice esempio. La Stella a cinque punte, sia dritta che rovesciata, è senza dubbio una delle forme più usate nei rituali sia di magia nera che di magia bianca.
La si può facilmente riconoscere in fotografie o disegni che ritraggono messe nere, riti di neostregoneria, ecc... Tuttavia, non dobbiamo assolutamente dimenticare che questo fregio è una delle forme ornamentali più in voga fin dall'antichità presso tutte le culture. Durante il Rinascimento, ad esempio, il Pentalfa era considerato dagli artisti il simbolo della perfezione, e in ambito religioso le sue cinque punte venivano spesso associate alle cinque piaghe di Cristo (vedi immagine sottostante).
Sopra: il Pentalfa sovrapposto alle piaghe di Cristo in un'antica stampa.
Dunque, occorre usare molta prudenza e buon senso prima di poter etichettare come «satanica» una stella di questo tipo. In questi casi, la prima regola da seguire è lo studio del contesto. Se questo fregio fa la sua comparsa insieme ad altri simboli di natura espressamente esoterica (come il Capro di Mendes iscritto al suo interno) o in presenza di altri elementi negativi, allora possiamo essere abbastanza certi della sua valenza magica.
Ma è evidente che non possiamo classificare come «satanica» la stella cometa che mettiamo nel cielo del nostro Presepe o quella che finisce in cima al nostro albero di Natale (simbolo della stella che guidò i Re Magi fino alla grotta di Betlemme). Affermare, come fanno certuni, che ogni stella a cinque punte, al di fuori di un determinato contesto, sia una prova certa di coinvolgimento nell'occulto è - a mio avviso - indice di poca serietà e in qualche caso anche di scarso equilibrio mentale...
Ecco un esempio in cui emerge l'ignoranza, la malafede o la cecità di certi personaggi. Secondo alcuni autori (spesso evangelici), animati dalla mania di vedere il diavolo ovunque (soprattutto nell'arte cattolica...), la faccia posteriore della Medaglia Miracolosa conterrebbe dodici stelle - a volte a cinque e a volte a sei punte - che, secondo loro, sarebbero simboli dell'occulto...
A dire il vero, la presenza delle stelle sul retro della Medaglia è un chiaro riferimento alla visione descritta da San Giovanni Apostolo nel Libro dell'Apocalisse (Ap 12, 1):
Poiché per i cattolici la «donna vestita di sole» sul cui capo risplende una corona di dodici stelle è la Vergine Maria, e che Lei stessa apparendo nel 1830 a Santa Caterina Labouré (1806-1876) la istruì nei particolari su come doveva essere forgiata la Medaglia Miracolosa, sarebbe interessante chiedere ai nostri amici protestanti: quale simbolo si dovrebbe usare per rappresentare una stella (per non essere accusati di usare segni dell'occulto)? Un quadrato, un rombo...? O cos'altro? È evidente che seguendo questo modo ottuso di (s)ragionare si cade nel ridicolo!
Ed ecco un altro esempio che dimostra l'importanza del contesto: nella simbologia massonica troviamo spesso alcuni attrezzi utilizzati nel campo dell'edilizia, come la squadra, il compasso, la cazzuola, il filo a piombo, la livella, ecc... La presenza di questi attrezzi è dovuta al fatto che la Massoneria speculativa è subentrata alla Massoneria operativa, la quale era formata da veri muratori che costruivano realmente edifici. Se si adotta il pensiero di certi complottisti si arriva alla follia di pensare che gli attuali muratori sono dei satanisti perché usano questi strumenti.
Origine cristiana di molti simboli esoterici Un altro fattore basilare che non dobbiamo assolutamente trascurare è l'origine cristiana di certi simboli dell'occulto. Più sopra, abbiamo menzionato il simbolo dell'Occhio iscritto nel Triangolo come uno dei più utilizzati dalla Massoneria (e dai suoi derivati). Per i massoni, questa figura rappresenta l'impenetrabile divinità della sètta, il cosiddetto Grande Architetto dell'Universo (il G.A.D.U.). Lo si trova raffigurato sui grembiuli rituali, sul trono in cui siedono il Gran Maestro o il Venerabile, sulla carta intestata delle Logge, ecc...
Sopra: l'Occhio onniveggente al di sopra dello scrano del Gran Maestro.
Ma, come abbiamo detto, la Massoneria è stata fondata nel 1717... Ci chiediamo: prima di questa data, questo simbolo era già in uso? La risposta è sì. Lo si può scorgere all'interno o sulla facciata di molte chiese cattoliche, stampato sui catechismi, sui paramenti liturgici, ecc... Il significato attribuito in ambito cattolico a questo simbolo non è per nulla «satanico», anzi...
Il Triangolo sta a simboleggiare la Trinità delle Persone divine (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo) nell'Unità di un unico Dio, mentre l'Occhio rappresenta l'Onniveggenza divina (Dio vede tutto perché è presente in ogni luogo). Questo emblema appare in edifici di culto eretti soprattutto nel periodo pre-rinascimentale. Una prima conclusione si impone da sé: la Massoneria si è appropriata di numerosi elementi del simbolismo cristiano attribuendogli un altro significato, diverso da quello originale.
Per i cattolici, l'occhio nel triangolo rappresenta anche la Divina Provvidenza, ossia il fatto che il Signore provvede continuamente alle nostre necessità, una credenza confermata dal detto popolare «Dio vede, Dio provvede».
Bassorilievo sulla facciata di una chiesa cattolica: sotto l'Occhio onniveggente è scritto: «Dio vede tutto».
Un altro esempio è fornito dalla figura del pellicano. Presso gli antichi romani, questo uccello era il simbolo dell'altruismo e della generosità spinta fino all'estremo sacrificio della propria vita. Secondo la leggenda, infatti, la femmina del pellicano in mancanza di cibo si strappa la carne dal petto per sfamare i suoi piccoli. Fin dai primi secoli della sua storia, il cristianesimo ha fatto propria questa figura per simboleggiare Gesù Cristo che si dà nell'Eucarestia (il Suo Corpo e il Suo Sangue) ai suoi fedeli come cibo spirituale. Lo si può trovare sui calici usati per la Messa, sui paramenti liturgici o sull'altare inciso sulla porta del tabernacolo.
Prima i Rosacroce (nel XVII secolo) e in seguito la Massoneria si sono impadroniti di questo simbolo attribuendogli un significato tutto esoterico: il pellicano rappresenterebbe la sètta che ciba i suoi adepti con la dottrina massonica. Non a caso, il simbolo del 18º Grado (Sovrano Principe Rosacroce) è un pellicano circondato dalla Squadra, dal fregio dei Rosacroce (una croce al cui centro c'è una rosa) e dall'acronimo I.N.R.I.
Anche in questo caso, conformemente all'abitudine della Massoneria di rubare i simboli cristiani mutando loro di significato, è stato operato un cambiamento. L'iscrizione in latino di Ponzio Pilato posta sulla croce di Cristo, Iesus Nazarenus Rex Iudæorum («Gesù Nazareno Re dei Giudei»), è stata reinterpretata dagli iniziati in Igne Natura Renovatur Integra («Tutta la natura rinnovata dal fuoco»). Gli esempi si potrebbero moltiplicare.
Chi ignora ostinatamente l'origine cristiana di tanti simboli usati nell'occulto rischia di finire nell'assurdo. Seguendo questa mentalità irragionevole e sconsiderata si può giungere ad affermare che anche la Croce sarebbe un simbolo esoterico, visto che essa compare anche all'interno di simboli usati anche in ambiente occultista.
É il caso (tra i tanti) della croce usata dalla Golden Dawn - sia quella rosicruciana (1), che quella che sormonta un Triangolo (2) - oppure la Croce nella Corona (3), presente in tante chiese come simbolo della regalità di Cristo, ma che rappresenta anche la più alta decorazione delle Logge massoniche che praticano il Rito di York: quella di «Cavaliere Templare». In tutti i tre casi, ci troviamo di fronte ad emblemi adottati dalle sètte nel tardo Ottocento, ossia molti secoli dopo la nascita dell'uso cristiano della Croce come segno della Redenzione del genere umano operata da Cristo.
D'altronde, è noto che il diavolo è la scimmia di Dio.
Opere sul simbolismo L'ultimo consiglio che diamo a chi si vuole addentrare in questo territorio pieno insidie è di procurarsi uno dei tanti dizionari dei simboli facilmente reperibili in ogni libreria degna di questo nome. Ne esistono di ogni genere, anche tascabili e in edizione economica. Anche se non raggiungono lo spessore di certe opere monumentali, questi dizionari contengono una spiegazione essenziale per ognuno dei simboli più rilevanti, compresi quelli utilizzati nel mondo dell'occulto. Oltre a ciò raccomandiamo anche la lettura di una delle tante raccolte dei simboli araldici (con relative spiegazioni) o dei numerosi bestiari medievali.
Quando la grossolanità sposa il pregiudizio
Alla luce di questi importanti presupposti, andiamo ora ad analizzare un esempio pratico che illustra in maniera plateale a quali abbagli può condurre un certo dilettantismo congiunto ad una grossa dose di preconcetti. Un certo numero di siti dedicati allo studio del simbolismo è gestita da persone appartenenti all'arcipelago protestante. Uno dei postulati fondamentali della dottrina dei cosiddetti «evangelici» (non tutti fortunatamente), soprattutto da quelli nordamericani, è che la Chiesa cattolica sarebbe niente meno che una forma di culto satanico.
Sulle orme di Martin Lutero (1483-1546) e degli altri pseudo-riformatori, queste persone affermano che il Papa sarebbe l'Anticristo e la Chiesa di Roma Babilonia, la Grande Prostituta descritta dal Libro dell'Apocalisse. La solita minestra riscaldata... Questa convinzione troverebbe una conferma nell'esistenza di simboli diabolici presenti nei paramenti pontifici.
Una dimostrazione pratica di questo genere di asserzioni la ritroviamo pari pari in un sito evangelico 1 che fornisce una pletora di simboli «satanici» e di loro applicazioni. In particolare, prenderemo in esame due dei tanti fregi che il gestore di questo sito non esita a definire «satanici»: la croce rovesciata e il nodo borromeo.
La croce rovesciata Questo simbolo è senza dubbio uno dei più popolari nel contesto del culto satanico odierno. Rispondendo alla filosofia satanista che vuole essere un rovesciamento e una negazione della religione cristiana, questo fregio indica l'antitesi dell'ascesi cristiana in cui l'umiltà viene sostituita dalla superbia, la castità dalla lussuria, il perdono dalla vendetta, ecc... Normalmente, nel quadro dei riti satanici, essa suole essere posta sull'altare insieme al Baphomet (la Stella a cinque punti rovesciata i cui è iscritto il Capro) come espressione grafica del rifiuto di Cristo (e di attesa dell'Anticristo).
Sopra: alcuni esempi di croci rovesciate usate nell'ambito satanista.
Ma ecco un episodio che ha provocato critiche e discussioni mettendo a nudo la mancanza di conoscenza in materia di simboli di certe persone. Durante il suo viaggio in Terra Santa, il 24 marzo 2000, Giovanni Paolo II (1920-2005) celebrò una messa per la gioventù sul Monte delle Beatitudini. Intarsiata nel trono in cui sedeva c'era una croce capovolta.
Queste immagini, che in breve hanno fatto il giro del mondo, furono immediatamente riprese da diversi siti di orientamento protestante o anticattolico che denunciarono l'uso di un presunto simbolo «del diavolo» da parte della Chiesa cattolica... Le cose stanno realmente così? Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad una grossa carenza di documentazione. Secondo la testimonianza di due Padri della Chiesa, Eusebio di Cesarea (265-340) e di Origene di Alessandria (185-254),
Aderente a questo racconto, l'iconografia classica ha sempre raffigurato il martirio dell'Apostolo Pietro crocifisso su una croce a rovescio.
Per questa ragione, lo stesso simbolo appare anche su alcune medaglie fatte coniare da Papa Pio IX (1792-1878) in occasione della battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860), durante la quale le truppe fedeli al Pontefice (gli zuavi) si scontrarono con gli invasori piemontesi. Sulla medaglia di destra è scritto in alto: «Pro Petri Sede» («Per la Sede di Pietro»).
Se qualcuno nutrisse ancora dei dubbi in proposito, ecco cosa riporta Il libro dei Segni e dei Simboli 3, nella sezione dedicata ai fregi cristiani:
La medesima spiegazione viene data nell'opera di Rudolf Kock intitolata The Book of Signs («Il libro dei segni»; Dover Publications Inc., New York 1955, pag. 14):
Afferma la didascalia: «Croce di San Pietro. Secondo la leggenda, San Pietro morì su una croce rovesciata».
Sopra: pregevole stampa estratta dal Messale Romano: San Pietro (con la croce rovesciata) e San Paolo (con la spada).
I tre cerchi intrecciati o nodo borromeo Durante uno dei suoi numerosi viaggi, Benedetto XVI è stato fotografato a bordo della papamobile in atto di benedire la folla. Sempre nel medesimo sito «evangelico», si fa notare che sulla casula, in corrispondenza del braccio destro, c'è il simbolo dei tre cerchi intrecciati.
Dunque, dopo Giovanni Paolo II anche Benedetto XVI viene accusato di usare simboli satanici. Per provarlo, viene utilizzato lo stesso fregio che abbiamo inserito nella pagina che abbiamo dedicato ai luciferini Led Zeppelin, e precisamente il simbolo personale del batterista John Bonham (1948-1980). Questo segno, infatti, è presente sul Tarocco dello Ierofante, ideato dal mago nero Aleister Crowley.
Anche in questo caso, il gestore di questa pagina pecca di superficialità e spara un giudizio affrettato senza uno straccio di indagine. Lo stesso libro di simboli poc'anzi citato ci fornisce una spiegazione di questo emblema tutt'altro che satanica 4: i tre cerchi rappresentano la SS.ma Trinità.
Fin dai tempi antichi, il nodo borromeo è stato utilizzato per esprimere la fede nel Dio Uno e Trino. Ecco altri esempi:
Persino l'opera di Robert Godwin intitolata The Making of Led Zeppelin's Fourth, dedicata alla composizione del famigerato IV album degli Zeppelin (Atlantic 1971), si premura di farci sapere che questo simbolo è stato preso in prestito dalla simbologia cristiana («Questo è un altro antico segno della Trinità...», è scritto nelle prime righe) 5:
Conclusione
Come dicevamo all'inizio di questo articolo, lo studio dei simboli è una delle scienze più intriganti, ma anche una delle più complicate a causa dei vari significati che certi emblemi possono assumere nelle varie circostanze. Qualcuno ha detto che i simboli non mentono mai, e ciò è verissimo. Sta a noi, però, interpretarli nel modo corretto evitando di far dire loro ciò che vorremmo sentirci dire.
APPENDICE
Buona parte
della disinformazione che regna in certi ambienti cospirazionisti a proposito di simboli e del loro
significato è dovuta alla messa in circolazione di opere faziose o superficiali scritte
soprattutto da
autori protestanti ferocemente anti-cattolici. Ad esempio, Codex Magica,
di
Texe William Marrs
(1944-2019), mostra
tutta una serie di gesti fatti con il corpo o con le mani
che, secondo l'Autore, dovrebbero provare l'appartenenza di
certi personaggi alla Massoneria, agli Illuminati o al satanismo.
Il libro in sé è apprezzabile e ben documentato, ma, a nostro
avviso, contiene in diversi punti delle forzature e manifesta i suoi
pregiudizi a riguardo del cattolicesimo.
Sopra: Texe Marrs e il
suo libro Codex
Magica.
Ad esempio,
parlando del triangolo, egli scrive nel suo succitato libro:
«Anche il Vaticano usa il simbolo del triangolo.
In alcune chiese cattoliche di oggi,
dietro l'altare, troviamo esposto l'occhio onniveggente all'interno
di un triangolo.
Spesso,
il
Papa
indossa il simbolo del tricipite sui suoi paramenti o sul suo
copricapo
a forma del dio pesce, una forma triangolare»
6.
Sopra: secondo
Marrs, e non solo secondo lui, la mitria papale ed
episcopale, a forma di pesce, sarebbe di origine pagana
(l'avrebbero indossata gli antichi sacerdoti babilonesi). In
realtà, essa ricorda solo che i primi Apostoli del Signore
erano dei pescatori...
Un'altra autrice evangelica, di cui abbiamo pubblicato nel nostro
sito diversi capitoli ben fatti estratti dal
suo libro Masonic and Occult Symbols Illustrated
(«Simboli massonici o dell'occulto illustrati»), è Cathy Burns.
Sopra: Cathy Burns e il suo
voluminoso libro
Masonic and Occult Symbols
Illustrated.
Purtroppo, anche lei,
nonostante il libro in questione sia ben documentato e interessante,
condivide con Marrs lo spirito anti-cattolico e la convinzione che
la Chiesa cattolica faccia uso di simboli dell'occulto nella sua
iconografia. Scrive infatti all'inizio del suo libro:
«Alcune persone
cercano di includere diversi simboli dell'occulto all'interno
della simbologia "cristiana" affermando che il pentacolo
rappresenterebbe le cinque piaghe di Cristo, o che il triangolo
sarebbe un simbolo della Trinità. Noi non possiamo farlo in quanto
la Bibbia afferma che...» 7.
Segue una lunga
citazione presa dal Libro del Deuteronomio (Dt 4,
15-19, 23) in cui Yahwéh vieta l'uso delle immagini a causa del
pericolo dell'idolatria. Il culto delle immagini sacre è un altro cavallo di battaglia degli
evangelici nella loro guerra contro il cattolicesimo, e su cui
torneremo in un prossimo articolo.
Un altro apologista
protestante che si è messo in luce per il suo viscerale
anti-cattolicesimo è Dave Hunt (1926-2013), autore dell'opera
A Woman Rides the Beast («Una donna cavalca la
Bestia»; Harvest House
Publishers 1994).
In questo libro, interpretando il Libro dell'Apocalisse (in
particolare i capitoli XVII e XVIII) egli identifica la prostituta
di Babilonia con la Chiesa cattolica... Inutile aggiungere
che questo libro contiene ogni genere di accusa infamante,
soprattutto contro i Sommi Pontefici del passato.
Sopra: Dave Hunt e il suo libro
A Woman Rides the Beast.
E concludiamo questa
lista con il battista Jack Thomas Chick (1924-2016), un
disegnatore evangelico autore di opuscoli illustrati da lui stesso
pieni di invettive contro tutte le religioni, e in particolare
contro il cattolicesimo.
Sopra: Jack T.
Chick e uno dei suoi opuscoli dal titolo eloquente: «I
cattolici romani sono cristiani»? La risposta
naturalmente è no; i cattolici sono degli idolatri!
Potremmo continuare elencando altri autori
evangelici, ma quelli menzionati sono i più conosciuti e le loro
opere sono ancora facilmente reperibili in rete (anche in formato
PDF). Una prima osservazione che si ricava dalla lettura delle
loro opere è la loro netta convinzione - tipicamente protestante -
che la religione cattolica sarebbe una forma di cristianesimo
corrotto, e che tale corruzione sarebbe
avvenuta intorno al IV secolo quando l'imperatore Costantino
(274-337) si convertì al cristianesimo e nel 313 con l'Editto di
Milano dichiarò la religione di Cristo religione di Stato (un'idea
ampiamente diffusa anche tra molti teologi progressisti sedicenti «cattolici»).
Secondo questi autori, a partire da quel momento, i Papi,
per compiacere l'imperatore, avrebbero furtivamente introdotto nella
religione cristiana numerosi elementi del paganesimo antico
celandoli segretamente nel culto cattolico. Secondo gli autori che
abbiamo appena visto, la venerazione dei cattolici per la Vergine
Maria deriverebbe dagli antichi culti pagani dedicati alle dèe
Venere, Ishtar, Iside o Semiramide. E così
via per il culto eucaristico (culto al dio Sole) o di Gesù
Bambino (Tammuz, figlio di Semiramide).
Sopra: la dèa babilonese Semiramide
tiene in braccio il figlio Tammuz.
Dunque, solo gli evangelici avrebbero
mantenuta intatta la fede cristiana contenuta e trasmessa unicamente
dalla Bibbia («Sola Scrptura»), mentre i cattolici non solo
sarebbero caduti nell'apostasia, ma avrebbero praticato l'occulto
adottandone i simboli. A parte il fatto che i protestanti si sono
divisi in mille sètte in lotta tra loro per via del «libero esame»
della Sacra Scrittura,
inutile dire
che nessuno studioso di religioni (anche evangelico) ha mai preso
sul serio
questi autori che si arrampicano sugli specchi per
documentare affermazioni assurde e prive di alcun fondamento
storico.
E tuttavia, leggendo le opere appena
citate siamo giunti alla conclusione che la loro fonte di
ispirazione - diretta o indiretta - sia un'opera del 1853 intitolata
The Two Babylons («Le due Babilonie). L'autore è un certo
Alexander Hislop (1807-1875), un ministro protestante
appartenente alla Chiesa Libera di Scozia.
Sopra: Alexander Hislop e il
suo
libro The Two Babylons.
Nella voce dedicata a
questo Autore, Wikipedia ci rivela un particolare
interessante che svela almeno in parte le ragioni del suo selvaggio
anti-cattolicesimo: suo padre,
Stephen Hislop,
era massone 8. L'influenza di Hislop
su diversi autori evangelici dei nostri tempi è innegabile. Texe
Marrs lo cita più volte nel suo libro Codex Magica, mentre
Jack Chick ha addirittura ristampato The Two Babylon per la
sua casa editrice Chick Publications.
Sopra: il libro di Hislop The Two Babylons
pubblicato
dall'editrice Chick Publications.
Ciononostante, per
dovere verso la verità, va detto che altri autori evangelici non
hanno fatto proprie le sue tesi bizzarre e alcune librerie protestanti
si sono rifiutate di mettere in vendita quest'opera soprattutto per
il fatto che Hislop era un unitariano, ossia rifiutava il
dogma della SS.ma Trinità (un solo Dio in tre Persone)
in quanto riteneva che anche questa verità di fede fosse di origine
pagana.
Articoli correlati:
Note
1
Vedi la pagina web
http://www.marcovuyet.com/ALARMA HOME.htm
Marco Vuyet, webmaster del
sito, che non crede nella SS.ma
Trinità e che quindi non è un cristiano, ma un unitariano, ha dedicato alla mia persona e al sito del Centro Culturale
San Giorgio addirittura una pagina:
http://www.marcovuyet.com/ALARMA
CENTRO.htm
In questa pagina, con la solita
precisione che lo contraddistingue (come nel resto del sito), Vuyet mi
chiama a volte «Barone» anziché Baroni...
In passato, gli eretici unitariani
erano detti «sociniani». Il socinianesimo è una forma di
anti-trinitarianismo o unitarianismo, che prende nome dai pensatori
e riformatori senesi Lelio Sozzini (morto a Zurigo nel 1562) e
Fausto Sozzini, nipote del precedente (morto in Polonia nel 1604).
2
Vedi la pagina web
http://www.santiebeati.it/dettaglio/20350
3
Cfr. I. Schwarz-Winklhofer-H.
Biedermann, Il libro dei Segni e dei Simboli, Biesse,
2008, pag. 82. Vedi anche pagina web
http://it.wikipedia.org/wiki/Croce_di_San_Pietro
4
Ibid., pag. 93.
5
Cfr. R. Godwin, The
Making of Led Zeppelin's Fourth, CG Publishing Inc., Burlington
1996, pag. 14; l'immagine è stata estratta dall'opera di R.
Koch, The Book of
Signs.
6
Cfr. T. W. Marrs,
Codex Magica,
Rivercrest Pub. 2005,
pag. 328.
7
Cfr. C. Burns,
Masonic and Occult Symbols
Illustrated, Sharing, 1998, pag. 8.
8
https://en.wikipedia.org/wiki/Alexander_Hislop
|