di Michael Lord 1
Fino a qualche anno fa, Klaus Schwab era un personaggio quasi sconosciuto al grande pubblico. Il suo nome è diventato famoso soprattutto dopo la pubblicazione del libro COVID-19: The Great Reset, un'opera in cui egli esprime la sua convinzione della necessità di fare tabula rasa dell'economia mondiale per poi ricostruirla su basi globaliste (il motto massonico «Solve et Coagula», ossia «dissolvi per poi ricostruire»). In questa chiave, Schwab vede nella pandemia una grande opportunità per attuare il suo progetto.
In questo articolo, l'Autore, basandosi sulle ricerche condotte in proposito da un economista tedesco, dimostra che in passato Schwab ha preparato il terreno per questa operazione formando buona parte dei quadri dirigenziali della politica europea e mondiale. Dalla sua scuola, infatti, sono usciti molti leader politici ed economici, gli stessi che oggi stanno attuando le restrizioni più inflessibili contro il dilagare della pandemia. Alcuni autori ritengono che Schwab sia strettamente imparentato con la potente casata dei Rothschild. Quel che è certo che egli è solo un tirapiedi dell'oligarchia dell'alta finanza, di cui cura gli interessi in vista dell'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale.
L'economista Ernst Wolff ritiene che un'alleanza nascosta di leader politici e aziendali stia sfruttando la pandemia con l'obiettivo di far crollare le economie nazionali e introdurre una valuta digitale globale.
Premessa
Com'è possibile che più di 190 governi di tutto il mondo abbiano finito per affrontare la pandemia di COVID-19 quasi esattamente nello stesso modo, con lockdown, obbligo di indossare le mascherine e green pass di vaccinazione quasi ovunque? La risposta potrebbe risiedere nella scuola Young Global Leaders («Giovani leader globali»), che è stata fondata e gestita da Klaus Schwab, fondatore e direttore del World Economic Forum (WEF), e che molti dei leader politici e imprenditoriali di oggi siano passati per quella scuola prima di raggiungere la vetta.
L'economista, giornalista e autore tedesco Ernst Wolff ha rivelato alcuni fatti sulla scuola Young Global Leaders di Schwab che sono rilevanti per comprendere gli eventi mondiali nel corso della pandemia. Sebbene Wolff sia principalmente conosciuto come un critico del sistema finanziario mondialista, di recente si è concentrato nel portare alla luce ciò che ritiene sia l'agenda nascosta dietro le misure anti-COVID in atto in tutto il mondo.
Inizi misteriosi
La storia inizia con il World Economic Forum, una ONG fondata da Klaus Schwab, economista e ingegnere meccanico tedesco, in Svizzera, nel 1971, quando aveva solo trentadue anni.
Il World Economic Forum è noto al pubblico soprattutto perché ogni anno, a gennaio, si tengono a Davos, in Svizzera, diverse conferenze che mirano a riunire leader politici e imprenditoriali di tutto il mondo per discutere i problemi del giorno.
Sopra: il Forum di Davos del 2021.
Oggi, essa è una delle reti più importanti al mondo per l'élite del potere globalista, essendo finanziata da circa un migliaio di multinazionali. Il World Economic Forum, che in origine era chiamato European Management Forum, fino al 1987, riuscì a riunire 440 dirigenti di 31 nazioni già al suo primo incontro nel febbraio 1971, che come sottolinea Wolff fu un risultato inaspettato per uno come Schwab, che aveva pochissima esperienza internazionale o professionale prima di questo evento.
Wolff crede che il motivo possa essere dovuto ai contatti che Schwab ha avuto durante la sua formazione universitaria, compreso lo studio con nientemeno che una persona dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale ed ex segretario di Stato statunitense Henry Kissinger.
Wolff sottolinea anche che mentre Schwab era lì, la Harvard Business School stava pianificando un proprio forum di gestione, ed è possibile che Harvard abbia finito per delegargli il compito di organizzarlo. Il Forum inizialmente ha riunito solo persone del campo economico, ma in poco tempo ha iniziato ad attrarre politici, personaggi di spicco dei media (compresi BBC e CNN) e persino celebrità.
I giovani leader globali di Schwab: l'incubatrice del Gran Reset?
Nel 1992, Schwab ha fondato un'istituzione parallela, la scuola Global Leaders for Tomorrow («Leader globali per domani»), che nel 2004 è stata ristabilita come Young Global Leaders. I partecipanti alla scuola dovevano presentare domanda di ammissione ed erano quindi sottoposti ad un rigoroso processo di selezione.
I membri della prima classe della scuola nel 1992 includevano già molti personaggi sche in seguito sono diventati importanti figure politiche liberali, come Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Tony Blair. Attualmente, ci sono circa 1.300 diplomati di questa scuola, e l'elenco degli alunni include diversi nomi di coloro che sono diventati leader delle istituzioni sanitarie delle rispettive nazioni.
Quattro di loro sono ex alunni e attuali ministri della Salute in Germania, tra cui Jens Spahn, ministro federale della Salute dal 2018. Nel 2014, Philipp Rösler, ministro della Salute dal 2009 al 2011, è stato nominato da Schwab amministratore delegato del World Economic Forum. Altri nomi importanti nell'elenco della scuola sono Jacinda Ardern, primo ministro della Nuova Zelanda, le cui rigorose misure di restrizione sono state elogiate dalle autorità sanitarie globali.
Emmanuel Macron, presidente della Francia; Sebastian Kurz, fino a poco tempo fa cancelliere d'Austria; Viktor Orbán, primo ministro d'Ungheria.
Jean-Claude Juncker, ex primo ministro del Lussemburgo e presidente della Commissione Europea; Annalena Baerbock, leader dei Verdi tedeschi che è stata la prima candidata del partito a cancelliere alle elezioni federali di quest'anno, e che è ancora in corsa per essere il successore della Merkel.
Nella lista troviamo anche il governatore della California Gavin Newsom, che è stato selezionato per la classe del 2005, così come l'ex candidato alla presidenza e attuale segretario ai Trasporti degli Stati Uniti Peter Buttigieg, che è un alunno molto recente, essendo stato selezionato per la classe del 2019.
Tutti questi politici che sono stati in carica negli ultimi due anni e hanno favorito misure drastiche contro la pandemia di COVID-19, misure che hanno anche aumentato considerevolmente il potere sulla popolazione dei rispettivi governi.
Ma l'elenco degli alunni della scuola non si limita ai leader politici. Vi troviamo anche molti dei capitani dell'industria privata, tra cui:
Ancora una volta, tutti hanno espresso un forte sostegno alla risposta globale alla pandemia e molti hanno raccolto notevoli profitti come risultato delle misure prese. Wolff crede che le persone dietro il World Economic Forum e alla scuola Global Leaders siano quelle che determinano realmente chi diventerà un leader politico, anche se sottolinea di non credere che Schwab stesso sia colui che prende queste decisioni, ma sia semplicemente un intermediario.
Egli sottolinea inoltre che gli alunni della scuola includono non solo americani ed europei, ma anche persone provenienti dall'Asia, dall'Africa e dal Sud America, indicando che la sua portata è veramente mondiale. Nel 2012, Schwab e il World Economic Forum hanno fondato un'altra istituzione, la Global Shapers Community («Comunità di plasmatori globali»), che riunisce coloro che hanno dimostrato di possedere un potenziale di leadership in tutto il mondo e che hanno meno di trent'anni.
Ad oggi, circa 10.000 partecipanti sono passati attraverso questo programma, e tengono regolarmente riunioni in 400 città in tutto il pianeta. Wolff crede che sia l'ennesimo banco di prova in cui i futuri leader politici vengono selezionati, controllati e preparati prima di essere inseriti nell'apparato politico mondiale. Wolff sottolinea che pochissimi diplomati della scuola Global Leaders elencano questa appartenenza nei loro Curriculum Vitæ.
Dice di averlo visto elencato solo su di uno: quello dell'economista tedesco Richard Werner, noto critico dell'establishment. Wolff suggerisce che la scuola sembra voler includere anche i critici del sistema tra i suoi ranghi, poiché un altro nome tra i suoi diplomati è Gregor Hackmack, il capo tedesco di Change.org, che era nella sua classe del 2010.
Wolff ritiene che ciò sia dovuto al fatto che l'organizzazione vuole presentarsi come equa ed equilibrata, sebbene voglia anche garantire che i suoi critici siano un'opposizione controllata. Un'altra cosa che accomuna i laureati della Global Leaders è che la maggior parte di essi ha Curriculum molto scarsi, a parte la loro partecipazione al programma prima di essere stati elevati a posizioni di potere, il che potrebbe indicare che è il loro collegamento con le istituzioni di Schwab ad essere il fattore decisivo nell'avvio delle loro carriere.
Ciò è più evidente quando gli alunni della scuola vengono interrogati pubblicamente su questioni di cui non è stato loro chiesto di parlare in anticipo e le loro difficoltà a trovare risposte sono spesso abbastanza evidenti. Wolff sostiene che i loro ruoli devono solo fungere da portavoce dei punti di discussione che coloro che sono nell'ombra dietro di loro vogliono che vengano introdotti nel dibattito pubblico.
Sopra: gli allievi di Schwab all'opera.
I gregari di Schwab
Dato il crescente malcontento per le misure anti-COVID messe in atto dai laureati della scuola che ora sono leader nazionali, Wolff ritiene possibile che queste persone siano state selezionate per la loro disponibilità a fare tutto ciò che gli viene detto e che siano state incastrate fino a fallire, in modo che il successivo contraccolpo possa essere sfruttato per giustificare la creazione di una nuova forma di Governo Mondiale.
Infatti, Wolff osserva che i politici con personalità originali e forti sono diventati rari e che il carattere distintivo dei leader nazionali degli ultimi trent'anni è stata la loro mansuetudine e pronta adesione ad una rigida linea globalista dettata dall'alto. Ciò è stato particolarmente evidente nella risposta della maggior parte dei Paesi alla pandemia, dove due anni fa politici che non sapevano nulla dei virus hanno improvvisamente proclamato che il COVID avrebbe provocato una grave crisi sanitaria che giustificava il rinchiudere le persone nelle loro case, chiudere le loro attività e distruggere intere economie.
Determinare esattamente come funzioni la scuola è difficile, ma Wolff è riuscito a scoprire qualcosa al riguardo. Nei primi anni della scuola, venivano coinvolti i membri di ogni classe che si erano incontrati più volte nel corso dell'anno, inclusa una sessione di «formazione per dirigenti» di dieci giorni presso la Harvard Business School. Wolff crede che, incontrando i loro compagni di classe e diventando parte di una rete più ampia, i laureati stabiliscano quindi contatti su cui fare affidamento nelle loro carriere successive.
Oggi, il programma della scuola comprende corsi offerti nel corso di cinque anni ad intervalli irregolari, che in alcuni casi possono sovrapporsi all'inizio della carriera politica o professionale di alcuni partecipanti, il che significa che si recheranno regolarmente a Davos. Emmanuel Macron e Peter Buttigieg, ad esempio, sono stati selezionati per la scuola meno di cinque anni fa, il che significa che è possibile che abbiano frequentato regolarmente programmi relativi alla Young Global Leaders mentre erano in carica politica e che di fatto li frequentino ancora oggi.
Una rete mondiale di ricchezza e influenza
I laureati della scuola Young Global Leaders, e prima di loro della Global Leaders for Tomorrow, si trovano in una situazione molto favorevole dato che hanno quindi accesso alla rete di contatti del World Economic Forum.
L'attuale Consiglio di fondazione di tale istituzione comprende luminari come Christine Lagarde, ex amministratore delegato del Fondo Monetario Internazionale e attuale presidente della Banca Centrale Europea (BCE); la regina Rania di Giordania, che è stata classificata da Forbes come una delle cento donne più potenti al mondo; Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, la più grande società di gestione degli investimenti a livello internazionale che gestisce circa 9 trilioni di dollari l'anno.
Tracciando le connessioni tra i laureati della scuola, Wolff afferma che è possibile constatare come essi continuino a fare affidamento l'uno sull'altro per il supporto alle loro iniziative molto tempo dopo aver partecipato ai programmi della Global Leaders. Wolff ritiene che molte Università d'élite svolgano un ruolo nel processo determinato dal World Economic Forum e che non dovrebbero più essere viste come operanti al di fuori dei campi della politica e dell'economia.
Egli cita l'esempio della Harvard Business School, che riceve milioni di dollari dai donatori ogni anno, così come la Harvard School of Public Health, che è stata ribattezzata Harvard TH Chan School of Public Health dopo aver ricevuto 350 milioni di dollari dal miliardario di Hong Kong Gerald Chan.
Lo stesso vale per la Johns Hopkins School of Public Health, che è diventata la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health dopo che nel 2018 il magnate dei media Michael Bloomberg ha donato 1,8 miliardi di dollari alla scuola. Wolff afferma che l'influenza del World Economic Forum va ben oltre coloro che sono passati attraverso i programmi Global Leaders e Global Shapers.
Tuttavia, poiché il numero di persone che partecipano alle conferenze annuali di Davos è molto più grande di quanto molti sospettino, egli afferma di essere stato informato che circa 1.500 jet privati portano i partecipanti all'evento ogni anno, sovraccaricando gli aeroporti svizzeri.
L'alleanza tra grandi imprese e governi
Wolff ritiene che l'obiettivo principale delle attività del World Economic Forum sia quello di facilitare e promuovere la cooperazione ad alto livello tra le grandi imprese e i governi nazionali, cosa che stiamo già vedendo accadere. Viviane Fischer, un'altra partecipante al podcast del Corona Committee, sottolinea che la società britannica Serco, tra le sue tante altre attività, elabora il flusso di migranti per conto del governo britannico e gestisce anche carceri in tutto il mondo.
Anche la portata internazionale dell'industria farmaceutica è considerevole: Wolff afferma che, ad esempio, Bill Gates, alunno della Global Leaders, aveva stretto affari da tempo con Pfizer, uno dei principali produttori dei controversi vaccini anti-COVID mRNA, attraverso le iniziative di salute pubblica della sua Fondazione in Africa da molto prima dell'inizio della pandemia.
Forse non a caso Gates è divenuto uno dei principali sostenitori del lockdown e dei vaccini contro il COVID da quando sono diventati disponibili, e il Wall Street Journal 2 ha riferito che la sua Fondazione ha ricavato circa 200 miliardi di dollari in «benefici sociali» dalla distribuzione dei vaccini prima che la pandemia avesse inizio. Si può solo immaginare quali siano oggi i profitti del suo vaccino.
Anche la tecnologia digitale, che oggi pervade ovunque, sta giocando un ruolo di primo piano nei progetti globali dell'élite. Wolff sottolinea che BlackRock, gestita dall'allievo della Global Leaders Larry Fink, è attualmente il più grande consulente delle banche centrali mondiali e raccoglie dati sul sistema finanziario mondiale da oltre trent'anni, e senza dubbio ha una maggiore comprensione di come il sistema funzioni rispetto alle stesse banche centrali.
Secondo Wolff, uno degli obiettivi delle attuali politiche perseguite da molti governi è distruggere le attività dei piccoli e medi imprenditori in modo che le multinazionali con sede negli Stati Uniti e in Cina possano monopolizzare gli affari ovunque. In particolare Amazon, che fino a poco tempo fa era guidata dall'allievo della Global Leaders Jeff Bezos, ha realizzato enormi profitti a seguito delle misure di lockdown che hanno devastato la classe media.
Wolff sostiene che l'obiettivo finale di questo dominio da parte delle grandi piattaforme è l'introduzione della valuta bancaria digitale. Proprio nei mesi scorsi, l'International Finance Forum cinese, che è simile al World Economic Forum, ha proposto l'introduzione dello yuan digitale, che a sua volta potrebbe essere internazionalizzato dalla rete valutaria basata sulla Diem blockchain.
È interessante notare che Diem è il successore di Libra, una criptovaluta che è stata annunciata per la prima volta da Facebook di Mark Zuckerberg, indicando che una valuta globale che trascenderà il potere del dollaro o dello yuan e gestita attraverso la cooperazione di reti commerciali cinesi, europee e americane, è attualmente in discussione.
Il consiglio di sorveglianza dell'International Finance Forum include nomi come Christine Lagarde, del World Economic Forum, Jean-Claude Trichet, l'ex presidente della Banca Centrale Europea, e Horst Köhler, l'ex capo del Fondo Monetario Internazionale. Wolff spiega inoltre che i lockdown e i successivi salvataggi che sono stati visti in tutto il mondo negli ultimi due anni hanno lasciato molte nazioni sull'orlo del fallimento.
Per evitare una catastrofe economica, i governi del mondo hanno fatto ricorso a 650 miliardi di diritti speciali di prelievo, o DSP, che sono attività di riserva in valuta supplementare gestite dal Fondo Monetario Internazionale. Quando questi fondi alla fine arriveranno, lasceranno questi stessi governi in gravi difficoltà, motivo per cui potrebbe essere che l'introduzione della valuta digitale diventi una priorità improvvisa, e questo potrebbe essere stato lo scopo segreto dei lockdown da sempre.
Wolff afferma che due Paesi europei sono già pronti ad iniziare ad utilizzare la valuta digitale: la Svezia e la Svizzera. Forse, non a caso, la Svezia non ha praticamente messo in atto lockdown a causa della pandemia e la Svizzera ha adottato solo misure molto leggere. Wolff ritiene che la ragione di ciò potrebbe essere che i due Paesi non avevano bisogno di far crollare le loro economie attraverso misure restrittive perché erano già pronti a iniziare ad utilizzare la valuta digitale prima dell'inizio della pandemia.
Egli sostiene che potrebbe essere in preparazione un nuovo ciclo di lockdown che distruggerà per sempre le economie mondiali, portando ad una massiccia disoccupazione e, a sua volta, all'introduzione del reddito di base universale e all'uso di una valuta digitale gestita da una Banca Centrale. Questa valuta potrebbe essere limitata, sia in termini di ciò per cui le persone possono spenderla, sia nel periodo di tempo in cui la si deve spendere.
Wolff indica inoltre che l'inflazione attualmente in atto nel mondo è una conseguenza inevitabile del fatto che i governi nazionali, dopo aver preso prestiti dalle banche centrali, hanno introdotto circa 20 trilioni di dollari nell'economia globale in meno di due anni. Mentre i precedenti salvataggi erano diretti ai mercati, quest'ultimo round è andato alla gente comune e, di conseguenza, questo sta facendo salire i prezzi dei prodotti per i quali la gente comune spende il proprio denaro, come il cibo.
Sopra: l'aumento dei prezzi dei generi alimentari nel 2021.
La stessa sorte è toccata alle bollette di luce e gas, con aumenti superiori del 50%.
La democrazia è stata cancellata
Secondo Wolff, la conclusione ultima che si deve trarre da tutto ciò è che la democrazia, come la conoscevamo, è stata silenziosamente cancellata e che, sebbene nei nostri Paesi si mantenga l'apparenza dei processi democratici, il fatto è che un esame di come la governance mondiale funziona oggi mostra che un'élite di individui super-ricchi e potenti controlla efficacemente tutto ciò che accade in politica, come è stato particolarmente evidente in relazione alla risposta alla pandemia.
Il modo migliore per combattere i loro progetti, dice Wolff, è semplicemente quello di educare le persone su ciò che sta accadendo e far loro capire che la narrativa del «virus super pericoloso» è una bugia che è stata progettata per indurli ad accettare cose che sono contrarie ai loro interessi. Se anche solo il 10% dei cittadini comuni venisse a conoscenza di questo e decidesse di agire, potrebbe ostacolare i piani dell'élite e forse aprire una finestra affinché i cittadini comuni possano riprendere il controllo dei proprî destini.
Note
1 Traduzione dall'originale inglese Exposed: Klaus Schwab's School For Covid Dictators, Plan for «Great Reset», a cura di Paolo Baroni. Articolo reperibile alla pagina web 2 Cfr. «Bill Gates: The Best Investment I’ve Ever Made» («Bill Gates: il miglior investimento che io abbia mai fatto») https://www.wsj.com/articles/bill-gates-the-best-investment-ive-ever-made-11547683309
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