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di
Lasha Darkmoon 1
postato: 8
settembre 2013
|
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«L'unico atto innaturale è
quello che non è possibile compiere».
-
Alfred Kinsey
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Premessa
É un grande shock venire a
conoscenza del fatto
che due dei padri della
Rivoluzione
sessuale erano entrambi dei pervertiti
sessuali con una missione «evangelica» nella vita: infettare la società
con le loro stravaganti idee e trasformare il mondo in un enorme masturbatorio.
Mi riferisco al più importante ricercatore sessuale del XX secolo
Alfred Kinsey (1894-1956) e al suo famoso contemporaneo,
il carismatico psicanalista Wilhelm Reich -(1897-1957).
Immersi nello sproloquio pericoloso di
Sigmund Freud (1856-1939) 2,
sia Kinsey che Reich abbracciarono entusiasticamente la filosofia
freudiana del laissez-faire: «Io difendo una vita
sessuale incomparabilmente libera» 3.
Come il loro mentore viennese, essi sarebbero stati contenti di
aggiungere un'altra affermazione di Freud mentre sbarcava negli
Stati Uniti con la sua équipe: «Se solo gli americani
sapessero che stiamo portando loro la peste»! Secondo
l'ebreo Freud
e i suoi seguaci, l'antisemitismo è una patologia universale che ha
le sue radici nella repressione sessuale. La cura di questa
patologia consiste nella «liberazione sessuale». La teoria,
nella sua forma più cruda e più semplice, è la seguente: invece di
prendersela con gli ebrei, perché la gente non fà sesso?
L'assunto
fondamentale di questa teoria è che il sesso è il grande
liberatore, e che tutte le frustrazioni politiche ed economiche
possono essere alleviate dall'attività sessuale, e in particolare
dal sesso ossessivo che crea dipendenza. Le persone che passano le
ore notturne sveglie alla ricerca di stimoli sessuali sono
evidentemente disadatte per mettere in moto rivoluzioni, o diventare
una minaccia per i ricchi e per i potenti. Questa, in poche parole,
era la filosofia di Wilhelm Reich 4,
sommo sacerdote dell'«industria della masturbazione», come
l'ha definita E. Michael Jones nella sua opera
magistrale Libido Dominandi:
Sexual Liberation &
Political Control, dove si discute
dettagliatamente sia di Kinsey che di Reich. Secondo i filosofi della
Rivoluzione sessuale ispirati da Reich, il sesso dev'essere la
panacea per tutti i problemi della società, il nuovo oppio dei
popoli. Se le persone non possono avere il pane, lasciategli di
mangiare la torta. Se non possono avere un lavoro, una sicurezza,
realizzarsi o perseguire un fine nella vita, lasciategli il sesso come
sostituto. Se non altro, il sesso ricreativo offrirà loro un'utile
distrazione e darà alle persone qualcosa da fare.
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Sigmund Freud |
E. Michael Jones |
Libido Dominandi |
Wilhelm Reich
Essendo lui stesso un masturbatore
compulsivo, Reich credeva che la masturbazione fosse un utile
strumento per produrre individui «equilibrati», privi di inibizioni
religiose o atteggiamenti antisemiti (Reich era ebreo). La sua grande scoperta
5 fu che la masturbazione e la vita
religiosa sono incompatibili, motivo per cui difese la
masturbazione come il mezzo più efficace per sradicare l'istinto
religioso, che egli considerava il male estremo. Commenta
E. Michael Jones: «Quella che Reich scoprì è una verità
fondamentale della politica sessuale, già scoperta dalla Chiesa
cattolica due millenni prima di lui. O la masturbazione distrugge la
tua vita di preghiera, o la preghiera distrugge la tua ossessione
per la masturbazione. Le due forme di attività sono psichicamente e
vicendevolmente incompatibili» 6.
Come molti altri psicanalisti, Reich si dilettava a masturbare le
sue pazienti durante le sedute terapeutiche. Egli pontificava: «Il
piacere di vivere e il piacere dell'orgasmo sono identici»,
mettendo con ciò sullo stesso piano la felicità infinita con il
procurarsi un numero infinito di orgasmi. Dal canto suo, Reich non
solo fu un masturbatore compulsivo fin dalla tenera infanzia, ma un
pervertito dichiarato con ampi interessi sessuali. Dopo aver dato
inizio alla sua attività sessuale all'età di quattro anni con una
cameriera, egli continuò seducendo ad undici anni e mezzo la cuoca di famiglia. Mentre era ancora un ragazzino, Reich aveva cominciato
a nutrire un malsano interesse per gli animali della fattoria e fu
visto mentre vagava in cerca di prede vicino alle stalle dove
«stimolava le cavalle inserendo una frusta nella loro vagina». A
quindici anni, Reich iniziò a frequentare i bordelli, dove i suoi
appetiti insaziabili furono fonte di molte dicerie. Nella sua
autobiografia Passioni di gioventù: un'autobiografia 1897-1922,
egli descrive la sua libidine incontrollabile: «Era l'atmosfera,
l'abbigliamento, le luci rosse, la provocante nudità, l'odore delle
prostitute, non lo so! Ero nella
pura concupiscenza sensuale.
Cessavo di essere. Ero solo un pene! Mordevo, graffiavo, colpivo le
ragazze! Pensavo che avrei dovuto strisciare in loro».
Nutrendo una passione incestuosa per sua madre, Reich la spiava
mentre era col tutore di famiglia. «Ho bisogno di una donna -
scrisse nel suo diario - che sia madre e prostituta».
Una volta fu tentato di irrompere nella stanza di sua madre, mentre
lei stava facendo sesso col suo tutore, e di unirsi a loro:
«Sentii i loro baci, i loro bisbigli, e l'orribile cigolio del letto
in cui giaceva mia madre. A pochi passi c'era suo figlio, testimone
della sua disgrazia [...]. Tutti ciò che ricordo di quella
notte catastrofica è che volevo irrompere nella stanza, ma fui
trattenuto da questo pensiero: "Forse mi uccideranno"!
Camminai a carponi all'indietro fino al mio letto, senza speranza di
consolare il mio giovane spirito spezzato! Per la prima volta, venni
sopraffatto da un profondo sentimento di sciagura e di abbandono
[...]. Avevo pensato di entrare nella stanza e di chiedere a mia
madre di avere rapporti anche con me (vergogna!), minacciandola che
altrimenti l'avrei detto a mio padre». Come risulta, egli
informò il padre dell'infedeltà della madre, omettendo
convenientemente di menzionare i suoi desideri incestuosi. La slealtà del figlio, divenuto un informatore, combinata col brutale
maltrattamento che riceveva dal suo tirannico marito Leon, spinsero
la donna al suicidio. Essa ingoiò mezzo litro di Lysol, un
prodotto liquido usato per le pulizie domestiche, e morì. Un altro
racconto zeppo di bizzarri dettagli di fondo che va ad arricchire la saga di questa
famiglia: «Essa ingoiò un veleno dopo l'altro, mentre Leon
continuò a colpirla finché morì». A quel tempo, Wilhelm
Reich, quel figlio che un giorno sarebbe diventato un famoso
psicanalista, aveva solamente tredici anni. Questo è l'uomo che
negli anni a venire sarebbe divenuto - come il suo contemporaneo
altrettanto pervertito Alfred Kinsey - uno dei padrini della
Rivoluzione sessuale freudiano-marxista degli anni Sessanta.
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Sopra, (da destra) tre delle opere
più importanti di Reich: The Sexual Revolution («La
rivoluzione sessuale),
The Mass Psychology of Fascism
(«La psicologia di massa del fascismo») e The Function of the
Orgasm («La funzione dell'orgasmo»).
Da due tipi come Kinsey e Reich, gli americani (così
creduloni) avrebbero ricevuto le istruzioni su come comportarsi
sessualmente. Come parte della scuola neo-freudiana di psicanalisti,
Reich ricevette l'appoggio entusiastico di un certo numero di
psichiatri e scrittori, molti dei quali facevano parte della
sub-cultura psicoanalitica ebraica, una corrente così importante da
erigere una potente critica della cultura occidentale, raggiungendo
la sua massima influenza nell'era post-bellica (con la
Scuola di Francoforte): Herbert Marcuse (1898-1979),
Erich Fromm (1900-1980), Theodor Adorno (1903-1969),
Max Horkheimer (1895-1973), Alexander Lowen
(1910-2008), Stanley Keleman, Moshé Feldenkrais
(1904-1984), Ida Rolf (1896-1979), Paul Goodman
(1911-1972), Norman Mailer (1923-2007), Allen Ginsberg
(1926-1997), Saul Bellow (1915-2005), Fritz Perls
(1893-1970) e Arthur Janov. Il pornostar ebreo
Richard Pacheco - che ad un certo punto della sua vita voleva
diventare un rabbino e aveva anche fatto domanda per essere ammesso
in una scuola rabbinica - era un ardente ammiratore di Reich tanto da
leggerne tutte le opere.
Apparentemente, Reich influenzò la sua
decisione finale di diventare una stella del cinema a luci rosse piuttosto che un
rabbino. Come il suo mentore, Pacheco era un masturbatore incallito.
Quando qualcuno gli chiese se guardava ancora dei film pornografici
dopo avere abbandonato il set ed essere divenuto un cittadino
normale, egli rispose con un candore disarmante: «Occasionalmente
me ne guardo uno e mi masturbo se mia moglie non è nei paraggi».
Nel 1954, all'apice dell'era maccartiana, Reich venne incarcerato con
l'accusa di frode medica per aver tentato di promuovere e vendere «cabine
orgoniche». Più piccole di una normale cabina telefonica, esse
erano formate da piccoli scompartimenti in cui i pazienti dovevano
sedersi per brevi periodi per assorbire i «raggi cosmici». Secondo
Reich, queste sedute rinvigorivano sessualmente, curavano
l'impotenza e il cancro, e avrebbero agito da antidoto alle
radiazioni lanciate dagli UFO, che (sempre secondo Reich)
avevano invaso segretamente la terra 7.
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Paul Goodman |
Moshé Feldenkrais |
Norman Mailer |
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Saul Bellow |
Richard Pacheco |
Cabina orgonica |
Mentre intervistava Albert Einstein (1879-1955), Reich
confidò allo scienziato che la maggior parte delle persone lo
consideravano (Reich) pazzo. Einstein rispose ironicamente:
«Posso crederci».
Alfred Kinsey
Non c'è nessuna sorpresa nell'imparare
che Kinsey, come del resto Reich, era un avido consumatore di
pornografia, giungendo persino a fotografare in molte occasioni
il suo pene e costringendo sua moglie a girare film pornografici
casalinghi. La sua fanfaronata favorita era che la sua
collezione di pornografia all'Istituto era la seconda più grande al
mondo, più grande di quella presente in Vaticano. Una bugia
malevola, visto che è abbastanza facile provare che il Vaticano era
completamente libero dalla pornografia 8.
É bene sapere che Alfred Kinsey, sebbene nato e cresciuto in una
famiglia cristiana, non solo era ateo e animato da un odio viscerale
per il cristianesimo in generale e per la Chiesa cattolica in
particolare, ma era anche un sionista, un Shabbat goy il cui
spettacolare successo fu completamente dovuto al giudaismo
organizzato. Le ricerche fraudolente di Kinsey, progettate per fare
apparire la devianza come la norma, vennero generosamente
sponsorizzate dalla Fondazione Rockefeller e da altre
organizzazioni dominate dal giudaismo internazionale
9. «Fino al 1954 - scrive E. Michael
Jones - la Fondazione di Rockefeller ha versato centinaia di
migliaia di dollari nei forzieri del Kinsey Institute». L'unica
ragione per cui si decise di stoppare i finanziamenti è che a quel
tempo l'Istituto, ansioso di mantenere pulita la sua immagine,
correva il rischio immediato di essere associato alla figura torbida di Kinsey. Le sue oscure attività criminali di pedofilo, di omosessuale
predatore, di pervertito che aveva molestato e torturato 800
bambini, avevano improvvisamente fatto di Kinsey una persona non
gradita 10. Essendo un pervertito
sessuale del genere più bizzarro, Kinsey inserì uno spazzolino da
denti nella sua uretra e si filmò, aggiungendo di conseguenza questa
perla alla sua collezione pornografica. Come omosessuale con un
avido interesse per i ragazzini, egli si sentiva in dovere di
misurare il pene, sia a riposo che eretto, di ogni maschio che
intervistava mentre conduceva le sue «ricerche».
Per quale motivo?
Vi lascio indovinare... Un anno prima della sua morte, Kinsey si
tagliò il prepuzio con un coltello tascabile nel rozzo tentativo di
circoncidersi. Nessuno è stato in grado capire il motivo di questa
azione. Tuttavia, la morte di Kinsey è stata attribuita alle sue
inclinazioni sessuali. Scrive Judith Reisman: «Come
sostenitore e difensore della masturbazione, Kinsey ebbe una morte
prematura dovuta, almeno in parte, ad un'"orchite", un'infezione
letale nei testicoli sottoposti per anni ad un orgiastico
auto-abuso». Il New York Times, di proprietà della
famiglia Sulzberger, e noto per essere uno dei più importanti organi
di propaganda dell'area liberale e di sinistra, fece del suo meglio
(come la Fondazione Rockefeller) per promuovere Kinsey e
trasformare il suo nome in un qualcosa di familiare. Effettivamente,
non ci deve sorprendere il fatto che Arthur Hays Sulzberger
(1891-1968), editore del New York Times, in realtà faceva
parte del collegio degli amministratori fiduciari della Fondazione
Rockefeller per tutto il tempo in cui furono finanziati gli
esperimenti equivoci di Kinsey 11.
Ecco, a riguardo del collegamento Kinsey-Rockefeller, l'opinione di
Judith Reisman: «La Fondazione Rockefeller fu per Kinsey la
maggior fonte di consolidamento, anche se celebri studiosi di
statistica e scienziati sociali avevano ripetutamente avvertito la
Fondazione che la falsa scienza di Kinsey era una truffa [...].
Kinsey è secondo solamente a Darwin nel pantheon della
secolarizzazione, e molte persone riconoscono che mettere in risalto
le bugie di Kinsey costituisca un pericoloso attacco alla
Rivoluzione sessuale e una minaccia alla licenza sessuale di cui
fruiscono [...]. Kinsey affermò di avere provato, basandosi
sugli esempi di devianze utilizzati nella sua ricerca, che il 95%
dei maschi americani avesse preso parte a pratiche sessuali
devianti, e che quindi erano dei criminali sessuali [...].
Kinsey era convinto che ogni tipo di sessualità fosse legittima -
inclusa la pedofilia, la bestialità, l'incesto, l'adulterio, la
prostituzione, il sesso di gruppo, il travestitismo e il
sadomasochismo - e si era strenuamente impegnato all'abolizione di
tutte quelle leggi che proibiscono qualsiasi forma di perversione»
12.
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Judith Reisman |
Arthur H. Sulzberger |
Rockefeller Foundation |
Kinsey fece di tutto per
intervistare la feccia della società, frequentando i bassifondi,
locali gay, bordelli e carceri. Da queste interviste, egli formò
vaste sintesi sulle abitudini sessuali della società in
generale. La sua metodologia, si potrebbe dire, fu oltraggiosa. Ad
esempio, a Gary, nell'Indiana, Kinsey raccolse settantuno storie di casi,
tutte basate su interviste a prostitute di colore.
Dopo aver annotato ciò che queste donne
gli dicevano, Kinsey fu
evidentemente felice di concludere che la donna americana media
bianca e
casalinga era una gatta in calore, sessualmente avventurosa fino all'estremo!
Lo psicologo americano Abraham Maslow (1908-1970) fu molto
moderato quando
disse: «É stato
provato che l'intera base delle statistiche di Kinsey
è traballante» 13. E. Michael Jones
è convinto, come Judith Reisman, che Kinsey fu molto più di una
frode impudente; egli infatti era un criminale: un ricattatore
14, un pornografo pervertito e un pedofilo
che masturbava i bambini come parte delle sue cosiddette «ricerche».
Uno di essi di soli quattro anni venne «specificatamente
manipolato» per ventiquattro'ore di seguito. In quel lasso di
tempo, quel povero bambino ebbe ventisei «orgasmi». Un altro
fanciullo di undici mesi ebbe quattordici «orgasmi», secondo
la definizione kinseyana, in trentotto minuti, ossia un orgasmo ogni
2,7 minuti 15. Non si insisterà mai
troppo sul fatto che tutte queste attività criminali furono rese
possibili unicamente grazie ai fondi generosamente elargiti dalla
Fondazione Rockefeller all'Istituto di Kinsey, ancora
fiorente all'Indiana University. E. Michael Jones è giunto
con indignazione alla conclusione devastante secondo cui gli
americani avrebbero tutte le intenzioni di buttarsi a mare come i
porci di Gadara seguendo Kinsey e i suoi sostenitori corrotti: «I
Rockefeller stavano sostenendo queste attività illegali per
raggiungere i loro scopi [...]. Essi erano disposti ad usare
la guerra psicologica contro gli americani [...]. Il sesso
faceva parte dell'arsenale di guerra psicologica, e gli
interessi dei Rockefeller nel sostenere il professor Kinsey
dell'Indiana University indicano che essi stavano progettando di
usare quell'arma contro nuovi avversari» 16.
«Il Kinsey Institute era entrato nel business della pornografia e
la Fondazione Rockefeller pagava il conto [...]. I
Rockefeller finanziavano le riprese delle molestie sui bambini»
17. «I Rockefeller erano interessati all'ingegneria
sociale attraverso la manipolazione della sessualità, e i
Rapporti di Kinsey erano il veicolo che avrebbero reso possibile
questa operazione in un futuro non lontano, grazie anche alla
collaborazione di una supina cultura mediatica»
18.
Se Kinsey è ancora oggi un eroe
nazionale, la massima autorità in materia di sessualità, dobbiamo
ringraziare la Fondazione Rockefeller per questa
straordinaria trovata in materia di pubbliche relazioni. Le vite
private bizzarre dei ricercatori sessuali che hanno imbrogliato
milioni di persone che hanno acquistato e letto i loro libri - e
hanno entusiasticamente adottato le loro idee folli e pericolose -
superano semplicemente qualsiasi convinzione.
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Foto di gruppo del Kinsey
Institute.
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Note
1
Traduzione dall'originale inglese Master of Porn: Systematic
Promotion of Sexual Deviance I («Il maestro del porno: la
promozione sistematica della devianza sessuale I»), a cura di
Paolo Baroni. Articolo
reperibile alla pagina web
http://www.veteranstoday.com/2013/07/30/master-of-porn-the-systematic-promotion-of-sexual-deviance-part-i/
2
Vedi, ad esempio, H. J.
Eysenck, Decline and Fall of the Freudian Empire
(«Declino e crollo dell'impero freudiano»), Transaction Publishers,
2004.
3
Cfr. James Jackson Putnam and Psychoanalysis: Letters between
Putnam and Sigmund Freud, Ernest Jones, William James, Sandor
Ferenczi, and Morton Prince, 1877-1917, Nathan G. Hale,
Cambridge 1971, pag. 376.
4
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Mass_Psychology_of_Fascism
5
Vedi W. Reich,
Sexual Revolution («Rivoluzione sessuale»), Farrar Straus Giroux,
1986.
6
Cfr. E. M. Jones,
Libido Dominandi: Sexual Liberation &
Political Control («Il dominio della libidine:
liberazione sessuale & controllo politico»),
St. Augustines Press, 2005.
7
http://www.theguardian.com/books/2011/jul/08/wilhelm-reich-free-love-orgasmatron
8
Vedi, a questo riguardo, E. M.
Jones, Degenerate
Moderns: Modernity as Rationalized Sexual Misbehaviour («Moderni
degenerati: la modernità come cattivo comportamento
razionalizzato»), Ignatius Press, 1993.
9
Cfr. E. M. Jones,
Libido Dominandi: Sexual Liberation &
Political Control, pagg. 340-341.
10
Ibid., pagg. 327–337.
11
Ibid., pag. 340.
12
Ibid.
13
Ibid., pagg. 322, 324.
14
Ibid., pag. 330 e ss.
15
Cfr. E. M.
Jones, Degenerate
Moderns: Modernity as Rationalized Sexual Misbehaviour, pag.
106.
16
Cfr. E. M. Jones,
Libido Dominandi: Sexual Liberation &
Political Control, pag. 313.
17
Ibid., pag. 336.
18
Ibid., pag. 341.