Nel riquadro sopra: al centro, Karl Marx. A partire da sinistra, in alto: Theodor Adorno, Herbert Marcuse, Max Horkeimer e Jürgen Habermas.
Molti sono gli autori che in passato
si sono sforzati di individuare l'origine della profonda crisi
morale e spirituale in cui ormai da oltre mezzo secolo è sprofondato
l'Occidente cristiano. L'avvento delle ideologie che hanno dominato
la scena nel XX secolo ha profondamente segnato la nostra civiltà
scavando dolorose ferite tutt'ora sanguinanti: il
comunismo, il fascismo, il
nazismo, l'anarchismo, il nichilismo, il nazionalismo e
Una delle prove più convincenti a favore della tesi
secondo cui tale progetto di abbrutimento fosse stato concertato già
nell'Ottocento sta nella continuità di tale processo anche dopo la
caduta del comunismo e il tramonto definitivo della seppur minima
possibilità di instaurare la dittatura
Molto schematicamente, si possono distinguere due tipi di rivoluzione:
I primi due libri sono stati scritti da autori favorevoli alla Scuola di Francoforte. Gli autori dei tre studi successivi hanno invece una posizione critica a riguardo della rivoluzione culturale.
Nel 1843, ossia cinque anni prima dell'uscita de Il Manifesto del Partito Comunista, Karl Marx (1818-1883) scrisse ad un amico: «Ecco ciò che dobbiamo compiere: una critica spietata di tutto ciò che esiste. Spietata in due sensi: la critica non deve temere le sue conclusioni, né i conflitti con il potere». Critica spietata di tutto ciò che esiste: non solo della politica, della religione, della Legge, della famiglia... ma di tutti gli elementi che compongono la cultura occidentale. Queste idee di Marx corrispondono esattamente a quelle che i massoni mettevano in pratica nella stessa epoca. Ci basti citare due testi di membri dell'Alta Vendita italiana 5:
Dopo Il Manifesto del Partito Comunista del 1848, il marxismo si è concentrato su azioni politiche ed economiche. Il suo attacco contro la cultura occidentale è passato in secondo piano. Bisognò attendere gli anni '20 per vedere alcuni marxisti riprendere metodicamente le idee formulate da Marx nel 1843.
- La rivoluzione esportata Dopo la Rivoluzione d'Ottobre in Russia del 1917, una delle idee di Lenin era stata quella di esportare la rivoluzione in Europa Centrale e Occidentale per accaparrarsele. Fu un insuccesso. La rivoluzione rischiò di fallire in Russia e fu salvata solamente grazie all'appoggio finanziario americano. Essa fallì in Ungheria nel 1919, dove Bela Kun (1886-1937) poté instaurare solamente per 133 giorni un regime comunista. Fallì in Germania: la Lega Spartachista, fondata nel 1916 da Karl Liebknecht (1871-1919) e da Rosa Luxemburg (1871-1919) organizzò nel 1919 un'insurrezione a Berlino che fu repressa duramente. Fallì in Italia, dove il Partito e il sindacato comunisti furono battuti dall'ex socialista Benito Mussolini (1883-1945).
- Le lezioni tratte dagli insuccessi in Europa Centrale e in Italia Una riflessione metodica sui fallimenti appena menzionati condusse alle seguenti conclusioni:
- La riunione tenuta alla fine del 1922 all'Istituto Marx-Engels di Mosca Per dare una svolta concreta alle precedenti riflessioni, alla fine del 1922 venne organizzata una riunione, per iniziativa di Lenin, all'Istituto Marx-Engels di Mosca. Si precisò il concetto di rivoluzione culturale e le basi della sua organizzazione. Scrive Ralph de Toledano (1916-2007): «Forse essa fu più nociva per la civiltà occidentale di quanto non lo sia stata la stessa Rivoluzione bolscevica» 10. Tra i partecipanti figuravano:
Diamo alcune indicazioni sui due membri più influenti di questa riunione, Willy Münzenberg e György Lukàcs. Münzenberg sostenne un ruolo importante nella creazione del Komintern 12; egli viene presentato come «leader comunista tedesco tra le due guerre» nel libro di Jean-Pierre Nicolas 1789-1989: 200 ans de guerre révolutionnaire («1789-1989: 200 anni di guerra rivoluzionaria»; pag. 107). Egli apportò alla rivoluzione culturale che si stava progettando il suo senso dell'organizzazione. Sarebbe stato assassinato su ordine di Stalin (1879-1953) in data sconosciuta. György Lukàcs, nato in una ricca famiglia ebraica dell'Ungheria, si era ribellato ai suoi genitori che tuttavia lo sostennero per tutta la sua vita.
Egli fu vice-commissario del popolo all'Istruzione Pubblica nel Governo comunista di Bela Kun, in Ungheria. Da buon teorico marxista, egli sviluppò il tema «eros e rivoluzione», ossia l'istinto sessuale utilizzato come strumento di distruzione. Nel progetto di rivoluzione culturale, il suo ruolo fu decisivo: egli vi apportò le sue idee e lo fece beneficiare della sua conoscenza in campo culturale e delle sue relazioni con gli artisti e con gli intellettuali di lingua tedesca.
- Le idee di Münzenberg e Lukàcs La forza del piccolo numero: «Münzenberg e Lukàcs sapevano che le società e le civiltà non progrediscono grazie ai movimenti di massa. La Rivoluzione bolscevica non si era prodotta a causa delle manifestazioni di massa, ma in seguito alla disintegrazione dello zarismo e della trasformazione della classe dirigente: quest'ultima si era lasciata corrompere, aveva perso fiducia in sé stessa e non aveva più la volontà di salvaguardare il potere. Il giornale delle teorie di Lenin, l'"Iskra", che era stato lo strumento di demolizione del regime imperiale, aveva una tiratura di 3.000 esemplari, tutti destinati agli intellettuali» 13.
- Una rivoluzione culturale per disintegrare l'Occidente «Una strategia che potrebbe provocare una simile disintegrazione, una tale corruzione, una tale erosione dell'Occidente, ovvero la rivoluzione culturale, potrebbe essere l'unica in grado di creare le condizioni preliminari della rivoluzione comunista [...]. L'ostacolo, è la civiltà occidentale stessa e la cultura che genera [...]. La civiltà occidentale ha molte roccaforti che costituiscono altrettanti ostacoli: la morale che proviene dalla religione, la famiglia, l'attenzione rivolta al passato come guida per l'avvenire, la padronanza sugli istinti primari dell'uomo, e un'organizzazione sociale e politica che garantisce la libertà senza invitare alla licenza. E, di tutti questi ostacoli, i due più grandi sono Dio immanente, sempre presente, e la famiglia". Era il messaggio di Marx nel 1843, scritto prima che si lanciasse in una teoria economica pseudo-scientifica. A quel tempo, egli invitava ad una critica spietata di tutto ciò che esiste, ma in modo speciale della religione, della scienza e della famiglia [...]. Quando l'uomo occidentale sarà "liberato" dalla sua umanità, e immergerà le sue radici nel fango, la nuova società politica potrà sorgere» 14.
- Come procedere? Prima idea-chiave: agire sugli intellettuali: «Dobbiamo organizzare gli intellettuali e utilizzarli per corrompere l'Occidente. Quando avranno corrotto tutti i suoi valori, solo allora potremo imporre la dittatura del proletariato» (Willi Münzenberg) 15. Seconda idea-chiave: sfruttare in un'ottica marxista le idee di Sigmund Freud (1856-1939). «Lo svilimento della concezione degli istinti sessuali dell'uomo è stato iniziato da Freud [...]. Il sesso, il campo più esplosivo della psiche umana, dev'essere scatenato. Un'amalgama di neo-freudismo e di neo-marxismo dovrà distruggere le difese del fragile sistema immunitario della civiltà occidentale» 16.
Per dare corpo a questo programma, nel 1923 venne fondato a Francoforte un «Istituto per il Marxismo» che assunse rapidamente una denominazione più neutra: «Istituto per la Ricerca Sociale» (in tedesco, Institut für Sozialforschung) 17.
- Importanza di Francoforte Fin dal Medioevo, Francoforte è stata uno dei centri di influenza più importanti della Germania.
- L'Istituto per la Ricerca Sociale Dal 1923 al 1930, l'Istituto venne diretto da Carl Grünberg (1861-1940), un personaggio di origine austriaca, di convinzioni marxiste (ma senza essere affiliato ad alcun partito), e conosciuto nel mondo universitario. Dal 1930 al 1958, esso fu diretto da Max Horkheimer (1895-1973), laureato in filosofia, anch'egli di orientamento marxista. Dopo aver fornito all'Istituto una buona parte delle sue idee-guida, György Lukàcs se ne separò; ma «quali che fossero i motivi di questa separazione - ed essi erano seri - l'Istituto e Lukacs trattavano le stesse questioni partendo da una tradizione comune» 19. Altre personalità importanti dell'Istituto erano: Erich Fromm (1900-1980), Theodor Adorno (1903-1969), autore del libro The Authoritarian Personality («La personalità autoritaria», di cui parleremo in seguito), Karl Korsch (1886-1961), Wilhem Reich (1897-1957), Friedrich Pollock (1894-1970), Walter Benjamin (1892-1940) ed Herbert Marcuse (1898-1979), il quale venne accettato come membro dell'Istituto nel 1932.
Bisogna notare che con l'arrivo di Herbert Marcuse fu rinforzato il gruppo di coloro che, in seno all'Istituto, avevano adottato «una concezione più dialettica che meccanica del marxismo» 20. Ciò significa che i marxisti dell'Istituto erano più vicini alle idee trotskiste, ad una rivoluzione diffusa ovunque come un microbo, piuttosto che al monolitismo stalinista. Nel suo libro The Dialectical Imagination, Martin Jay Lewitt insiste sull'omogeneità del gruppo che costituiva l'Istituto per la Ricerca Sociale e presenta quest’ultimo come «un'organizzazione che si mostrava apertamente marxista e che era composta quasi esclusivamente da persone di origine ebraica, almeno secondo i criteri dei nazisti» («an avowedly marxist organization, staffed almost exclusively by men of Jewish descent, at least by Nazi standard») 21.
Il 30 gennaio 1933, Adolf Hitler (1889-1945) divenne Cancelliere, e da quel momento detenne il pieno potere in Germania. Simultaneamente, l'Istituto chiuse i suoi battenti a Francoforte e si riorganizzò negli Stati Uniti. Sembra che questo trasferimento sia stato deciso prima dell'ascesa al potere di Hitler. Ecco come viene descritta da Jeffrey Steinberg nel suo studio, non ancora pubblicato, Draft Report on Manchurian Children 22, l'installazione dell'Istituto negli Stati Uniti e i suoi diversi campi d'azione negli anni 1932-1950 (i sottotitoli sono della redazione).
- L'accoglienza delle Università americane «All'inizio degli anni '30, la Scuola di Francoforte 23 lasciò la Germania pre-hitleriana, dove i suoi membri avevano già giocato un ruolo preponderante nella decadenza culturale che aveva favorito l'ascesa dei nazisti; e, dopo un breve soggiorno in Svizzera, essa si installò negli Stati Uniti. Grazie all'Università della Columbia, all'Università di Princeton, alla London School of Economics, alla Fabian Society britannica, e grazie anche all'esperto in sovversione pedagogica John Dewey, alle Fondazioni della famiglia Rockefeller e ad altre fondazioni, alcune figure di spicco della Scuola di Francoforte riuscirono ad occupare dei posti-chiave in seno alle Università americane. L'Università della Columbia diventò "la patria americana" ufficiale della Scuola di Francoforte».
- L'utilizzo di forme musicali degenerate «All'Università di Princeton, un membro della scuola, Paul Lazarsfeld, condusse il "Progetto di Studi sulla Radio", una ricerca innovativa nel campo delle scienze sociali, finanziata dalla Fondazione Rockefeller e dall'Esercito americano. Theodor Adorno, uno dei leader della Scuola di Francoforte, ottenne la cattedra del Dipartimento di Studi Musicali sotto la direzione di Lazarsfeld, dove scrisse, durante gli anni '30 e '40, sull'interesse che presenterebbe la diffusione massiccia di musiche atonali e di altre forme di musiche per distruggere la società. In un'opera storica, "Philosophy of Modern Music" (“La filosofia della musica moderna"), Adorno raccomandò l'utilizzo su grande scala di forme musicali degenerate per sviluppare certe malattie mentali, ivi compresa la necrofilia. Egli scrisse altrove che era possibile abbattere gli Stati Uniti utilizzando la radio e la televisione per sviluppare una cultura basata sul pessimismo, sulla disperazione e sull'odio di sé».
Esaltazione del suicidio. Da sinistra: Eminem, Ozzy Osbourne e Kurt Kobain.
- La lotta contro i «pregiudizi» «All'inizio degli anni '40, l'"American Jewish Committee" ("Comitato Ebraico Americano") assunse alle sue dipendenze Horkheimer, Adorno e una buona parte dei transfughi della Scuola di Francoforte: per dieci anni, essi dovevano dirigere alcuni gruppi di "Studi sui pregiudizî" che elaborarono cinque opere fondamentali. Il più conosciuto di questi studi, "The Authoritarian Personality" 24 trascinò nel fango la moralità dell'America del dopoguerra: siccome credevano ancora in Dio, veneravano la patria e la famiglia, gli americani erano maturi per l'instaurazione di un regime autoritario fascista. Per i rivoluzionari sociali della Scuola di Francoforte, avere anche solo la fede in un Dio trascendente era considerato un atteggiamento fascista». È da questa lotta contro i «pregiudizî» che è nato il «politicamente corretto» trionfante ai nostri giorni.
- La rivoluzione culturale mediante i film e la televisione
«Alcune ragguardevoli figure della
Scuola di Francoforte, tra cui Adorno e Horkheimer, erano partiti
per Hollywood per raggiungere
Aldous Huxley, Christopher
Isherwood, Igor Stravinsky ed Alexander Korda: insieme,
essi aprirono la strada all'"industria della cultura di massa"
utilizzata come veicolo di una sovversione culturale su grande
scala, facendo progredire il loro progetto di "pessimismo
- L'azione sulla scuola
«Nello stesso momento in cui
Hollywood era al centro dell'interesse dei membri della Scuola di
Francoforte e dei loro compagni di strada, il sistema educativo
americano, dalla scuola materna alle Università, venne assalito
dallo stesso dispositivo. Gli autori di questo rapporto hanno
redatto uno studio dettagliato che dimostra come la Scuola di
Francoforte, con la collaborazione di John Dewey e dei suoi complici
della "National Educational Association" e dei "National Training
Laboratories" di Kurt Lewin hanno rivoluzionato il sistema
educativo americano 26.
Comprendiamo ciò che vuol dire Jeffrey Steinberg nel precedente testo. Non si tratta di attribuire alla Scuola di Francoforte la totalità della sovversione in campo musicale, cinematografico, televisivo o scolastico; si vuole semplicemente dimostrare che, in questi diversi settori, la Scuola di Francoforte aveva spiegato in anticipo ciò che occorreva fare, giocando in seguito il ruolo di guida.
- Ritorno parziale in Germania della Scuola di Francoforte Nel 1950, tre dei principali membri della Scuola di Francoforte, Horkheimer, Adorno e Pollock, lasciarono gli Stati Uniti per reinstallarsi a Francoforte e rimettere in piedi un nuovo Istituto per la Ricerca Sociale, i cui edifici furono inaugurati il 14 novembre 1951. L'Istituto proseguì le sue attività fino alla morte di Theodor Adorno, nel 1969. Una parte del team, tra cui Marcuse, rimase negli Stati Uniti. L'essenziale del lavoro della Scuola di Francoforte si ripartisce dunque su un periodo di quarantasei anni: dal 1923 al 1969. Nel 1969, il movimento era già lanciato e altri uomini più giovani se ne fecero carico.
Nei capitoli precedenti, sono già state indicate le linee portanti della rivoluzione culturale, come la concepiva la Scuola di Francoforte. Passeremo ora ad un'esposizione più sistematica estratta dai libri di Herbert Marcuse. Perché abbiamo scelto proprio costui? Perché questo studioso ha spiegato chiaramente le idee direttive concepite e messe in pratica da lui e dai suoi colleghi della Scuola di Francoforte (idee conosciute con il nome di «Teoria critica»); e anche perché Marcuse è, a nostra conoscenza, l'unico membro della Scuola di cui parecchie opere (circa una decina) sono state tradotte e sono tutt'ora disponibili in commercio.
- Il concetto di rivoluzione culturale «Si può parlare a buon diritto di rivoluzione culturale, poiché la contestazione è rivolta all'insieme dell'"établissement" culturale, ivi comprese le basi morali dell’attuale società. L'idea e la strategia tradizionale di rivoluzione [...] sono decadute [...]. Ciò che dobbiamo intraprendere è un tipo di disintegrazione del sistema che sia diffuso e disperso» 28.
- Il processo di rivoluzione culturale
Una rivoluzione tranquilla: la
sovversione culturale verrà diffusa mediante procedimenti
terroristici, ma lentamente, sottilmente, pacificamente.
Il freudismo-marxismo: in nome di questa nuova sensibilità rivoluzionaria, si sfrutteranno le idee di Freud... ma in chiave marxista e non in un'ottica borghese. Il sistema viene definito «marxismo culturale». La parte ideologica è conosciuta con il nome di «teoria critica». Ricordiamo che il già citato libro di Theodor Adorno The Authoritarian Personality, pubblicato nel 1950, può essere considerato come un tipo di manifesto della «teoria critica».
- Sfruttare in chiave marxista le idee di Freud Insistiamo su questo punto che costituisce una delle principali idee direttrici della Scuola di Francoforte. Freud riassunto da Marcuse: egli riassume così la teoria di Freud:
- Il pansessualismo
Freud ha solamente sistematizzato il
pansessualismo la cui origine risale alla
Kabbalah ebraica 30, e che
si trova anche nelle religioni pagane.
Date queste premesse, si comprende come il principio sessuale, presentato come parte integrante della divinità, tenda ad invadere tutto. Il pansessualismo della Scuola di Francoforte e della rivoluzione culturale, alla quale ha così potentemente contribuito radicandosi nella Kabbalah, ha dunque una connotazione religiosa.
- Lo sfruttamento della dialettica uomo-donna Il pansessualismo - ovvero lo scatenamento dei bisogni istintivi dell'uomo - costituisce un primo sfruttamento della diversità dei sessi. Ne esiste un'altro che verrà utilizzato sistematicamente: il rovesciamento dei rapporti tradizionali tra uomo e donna ottenuto mediante le seguenti azioni metodicamente perseguite:
Al servizio di questo sconvolgimento ci sarà un'ideologia: quella del femminismo radicale. Col pansessualismo e con il rovesciamento delle relazioni uomo-donna, i promotori della rivoluzione culturale hanno potuto disporre di due potenti strumenti per distruggere la famiglia.
- Alcuni procedimenti d'azione psicologica La Scuola di Francoforte ha saputo trarre un notevole vantaggio dai progressi scientifici della sua epoca: il progresso dei mezzi di comunicazione (la sua azione in campo musicale e cinematografico di cui abbiamo parlato più sopra) e il progresso delle scienze psicologiche. In questo ultimo settore, tramite il suo protetto Abraham Maslow (1908-1970), essa giocò un ruolo importante per mettere a punto, fin dal 1943, alcuni metodi di condizionamento psicologico definiti «dinamica di gruppo» (negli Stati Uniti Sensitivity Training o T-Groups) 31.
- L'ispirazione di movimenti contestatari Molti movimenti si sono ispirati alle idee della Scuola di Francoforte. Citiamo a titolo di esempio:
- La «controcultura» Le idee della Scuola di Francoforte si sono incarnate in ciò che è stata definita la «controcultura», il movimento «culturale» che dominò gli ambienti della sinistra americana a partire dagli anni '60, e che può essere così descritto: «La controcultura è la base culturale della nuova sinistra. Essa comprende uno sforzo per scoprire nuovi tipi di comunità, nuovi modelli di famiglia (la cosiddetta "comune" così di moda tra gli hippy negli anni Sessanta; N.d.T.), nuovi costumi sessuali, nuovi stili di vita, nuove forme estetiche, nuove identità personali opposti a quelli della politica di potere, della casa borghese e della morale protestante del lavoro» 32.
Questa descrizione è del 1968. Tuttavia, essa vale anche ai nostri giorni, ma con una differenza: la controcultura - caratterizzata tra altre cose dal pansessualismo, dalla distruzione dell'autorità paterna e dal femminismo - non è solamente diventata la base culturale della nuova sinistra americana, ma della società tutta intera, o quasi, sia negli Stati Uniti che in Europa.
- L'invasione del pansessualismo Ritorniamo al pansessualismo; se si considera la sua origine religiosa (la Kabbalah), probabilmente esso è l'elemento più pericoloso. Bisogna riconoscere che questo fenomeno ha pervaso la nostra società, sia che si tratti di mode femminili (spingendo l'indecenza al massimo), di manifesti e di pubblicità, di riviste, di film, di trasmissioni televisive, di comportamento dei giovani e meno giovani, di educazione sessuale; un pansessualismo sostenuto dallo Stato e che è penetrato anche negli ambienti cattolici.
A titolo di esempio, ecco ciò che ha scritto recentemente un sacerdote di origine francese che esercita il suo ministero in Libano: «Bisogna arrendersi all'evidenza: sia che siano cattoliche, ortodosse o musulmane, si ha l'impressione che le autorità religiose di questo Paese (il Libano), si rendano conto della degradazione galoppante dei costumi. Ciò in particolar modo grazie alla diffusione della lingua e del modello americano e anglosassone [...]. Almeno le autorità ecclesiastiche dovrebbero reagire! Ma come sollecitare pubblicamente la censura di pubblicazioni immonde (in maggior parte in lingua inglese) o di ripugnanti programmi televisivi, quando gli stessi pastori hanno preso l'abitudine di tacere nelle loro chiese davanti allo spettacolo offerto dall'impudicizia di certe mode date in pasto ai loro parrocchiani indifferenti, ma non scontenti della situazione? [...]. Ma ciò che colpisce in Medio Oriente, è che questa marea di pornografia, queste deviazioni sospette e questa sagra del vizio viene ammessa solamente nelle regioni "cristiane". Non è certo nei Paesi limitrofi, a maggioranza musulmana, che si ammetterebbe l'entrata, con visto e permesso di soggiorno, di 7.000 prostitute venute dall'Europa dell'Est e la cui chioma bionda fà perdere la testa ai giovani libanesi, e anche ai meno giovani [...]. Ugualmente sbalorditivo è ciò che ho sentito dire a Damasco da un pio religioso: "Qui, l'islam protegge il cristianesimo, perché non permette le importazioni corruttrici dei costumi" [...]. Sarebbe bene rileggere nell'Apocalisse ciò che il Signore ha detto all'angelo della chiesa di Laodicea (Ap 3, 14-22,). E che si convenga almeno in questo»! 33.
- Il progetto cibernetico
Che cos’è la cibernetica? Secondo il
Dizionario Le Robert, è la «scienza costituita
dall'insieme delle teorie che raggruppano gli studi relativi alle
comunicazioni e alla loro regolazione nell'essere vivente e nella
macchina». Questa «scienza», che è stata sviluppata negli Stati
Uniti a partire dal 1942, poggia sull'ipotesi (falsa) di
«un'unità essenziale dei problemi di comunicazione e di controllo
(nel senso di comando) nelle
Trent'anni dopo la morte di Adorno (morto nel 1969), vent'anni dopo quella di Marcuse (morto nel 1979), la rivoluzione culturale prosegue restando impregnata delle idee della Scuola di Francoforte, così com'erano state espresse da Willy Münzenberg: «Corromperemo così tanto l'Occidente che puzzerà» («We will make the West so corrupt that it stinks») 39. Abbiamo già parlato a lungo del pansessualismo, oggi più attuale che mai. Come altro elemento d'attualità dove si manifesta l'eredità della Scuola di Francoforte, ci limiteremo al progetto cibernetico e ai videogames.
- Il cammino del progetto cibernetico
Come abbiamo detto poc'anzi, la Scuola
di Francoforte aveva fortemente ispirato il Cybemetics Group
negli anni '40-'50. Negli organismi generati da questo gruppo,
ritroveremo la stessa ispirazione. Ecco l'esempio di Media Lab:
«Erede diretto del "Cybernetics Group", "Media Lab"
- I videogames, strumenti di rivoluzione culturale L'espansione negli Stati Uniti dei videogames di seconda generazione è stata molto veloce. Secondo Jeffrey Steinberg 42, l'industria dei videogiochi che comportano una simulazione di tiro («point and shoot videogames») avrebbe un fatturato annuo di 9-11 miliardi di dollari. Questi giochi costituiscono un perfezionamento dei «giochi di ruolo» che furono messi in commercio a partire dagli anni '70. Essi permettono di vivere per ore in un mondo virtuale, dove si può incarnare un qualsiasi personaggio e dove si agisce senza dover subire le conseguenze dei proprî atti. Una persona - giovane o meno giovane - che prende l'abitudine di essere sconnessa dalla realtà, diventa facilmente manipolabile nel senso suggerito dal gioco. Anche se l’orientamento di quest'ultimo fosse buono, esso può tuttavia avere un effetto nefasto che risulta dal tempo - spesso molto lungo - che egli passa in un mondo virtuale.
Ma molto più frequentemente l'orientamento dei giochi è cattivo: ci sono violenze di ogni tipo, simulazioni di scontro a fuoco molto realistiche (utili per formare dei soldati in una cornice militare, ma evidentemente pericolose per dei giovani abbandonati a sé stessi), degli aspetti pornografici (sempre il pansessualismo), l'incitamento alla magia (lo spettatore-attore lancia degli incantesimi che, sullo schermo, sono efficaci) il satanismo... e in modo generale l'esaltazione della volontà di potere legata ad una concezione materialistica della vita.
Ecco come, ad esempio, una società produttrice presenta il suo videogame Gangsters (che, in confronto ad altri, potrebbe sembrare innocuo): «Il gioco vi dà la possibilità di essere un gangster in una città simile alla Chicago degli anni '20. Si tratta di dirigere un'organizzazione clandestina nelle sue molteplici attività: accaparramento di fondi, traffico d'alcol, prostituzione, ricatto, gioco d'azzardo, guerra tra bande rivali, corruzione di funzionari, eliminazione di persone, attività lucrative in massa» 42. Dopo aver illustrato la cornice generale del gioco, ecco quel che si tratta di fare: «Lo scopo del gioco è di costruirvi la vostra gang e il vostro impero sulla città. Per far ciò, dovrete scontrarvi con le altre gang che operano nella città e non farvi fermare dalla polizia» 43.
Il giovane che avrà giocato attivamente per ore su una simile sceneggiatura sarà tentato di passare dal virtuale al reale. È ciò che è successo negli Stati Uniti all'epoca di alcune stragi di giovani operate da loro compagni (in una fascia d'età compresa tra gli undici e i diciassette anni) che sono avvenute in questi ultimi anni. Le inchieste successive della polizia hanno dimostrato che i giovani assassini hanno sparato come dei professionisti, e che hanno acquisito la loro padronanza nell'uso delle armi da fuoco (e il desiderio di metterla in pratica) giocando per ore e ore con videogames che comportano questo genere di simulazione 44. Bisogna riconoscerlo: un gran numero di videogiochi attualmente in commercio corrisponde esattamente all'obiettivo perseguito dalla Scuola di Francoforte: diffondere una «cultura» basata sul pessimismo, sulla depravazione, sul libertinaggio sessuale, sulla violenza e sull'uso di droga.
- Fu nel 1923 che la Scuola di Francoforte cominciò i suoi lavori. A partire dagli anni '50, la rivoluzione culturale che essa diffondeva (non fu l'unica a farlo) si sviluppò prima negli Stati Uniti e quindi in Europa. Una ventina d’anni più tardi, la rivoluzione del maggio 1968, sotto il patrocinio di Marcuse, segnò una tappa importante. Occorsero ancora una trentina anni dopo il 1968 perché trionfasse la controcultura progettata ottant'anni prima. Abbiamo dunque a che fare con un'operazione di ampio respiro e ben concepita. Gli uomini di pensiero e d'azione che l'hanno condotta hanno saputo prevedere ciò che occorreva fare, realizzarla in seguito con sagacia, selezionare i settori prioritari (Università, musica, audiovisivi, azione psicologica, azione pedagogica), utilizzare le reti che venivano loro offerte. Essi hanno ottenuto un successo che va al di là delle loro aspettative.
- Come spiegare che questa azione abbia ottenuto, in Paesi cattolici, lo stesso successo che ha conosciuto nei Paesi protestanti? Probabilmente perché i cattolici hanno dovuto affrontare, oltre alla rivoluzione culturale ispirata dalla Scuola di Francoforte, un'altra rivoluzione culturale: quella che, a partire dagli anni '60, ha imperversato all'interno della Chiesa. Lo sconvolgimento fu generale: nuova Messa evolutiva, nuovo calendario liturgico, abbandono del latino e dell'abito ecclesiastico, l'organo e i canti tradizionali sostituiti da musiche profane, trasformazione dell'arte religiosa, le chiese diventate sale di riunione anziché templi del Signore, un catechismo senza consistenza che propone una religione informe e poco esigente. L'ambiente naturale cattolico sembrava degradarsi e sparire nel momento stesso in cui i fedeli ne avevano più bisogno... Da qui lo sradicamento dei cattolici che abbandonarono in massa la pratica religiosa e che si sono trovati molto più vulnerabili di fronte alla rivoluzione culturale venuta da Francoforte tramite gli Stati Uniti.
- Il parallelismo delle due rivoluzioni culturali è stupefacente: esse sono separate l'una rispetto all'altra da appena dieci anni; i capi politici hanno favorito la prima, mentre i capi religiosi hanno sostenuto la seconda o hanno lasciato fare. Tanto che c'è da chiedersi se tra l'una e l'altra parte, non ci siano state delle connessioni. Quali azioni richiede un mistero di iniquità così potentemente installato? Bisogna evidentemente salvaguardare, nei nostri campi d'azione, la cultura cattolica e mantenere in vita i resti della cristianità che rimangono tra noi, senza cedere all'impulso generale con il pretesto di essere al passo coi tempi. Tutto ciò presuppone una certa ascesi che consiste nel sopprimere tutto ciò che dev'essere soppresso per evitare di essere contaminati dalla controcultura, esattamente come i cristiani dei primi secoli si astenevano dall'andare ai bagni e al circo per sfuggire alla corruzione della loro epoca.
- Per concludere, sottolineiamo l'utilità di conoscere - per combatterlo meglio - il processo di disintegrazione così intelligentemente messo in opera dalla Scuola di Francoforte e dai suoi discepoli. Non dobbiamo trascurare tali dati, perché, come osserva Padre Joseph Lemann 45 nel suo libro L’entrée des Israélites dans la société française 46: «Chi non tiene conto non solo della Provvidenza nella Storia, ma anche dell'inferno, non avrà mai che vedute indecise e fornirà unicamente spiegazioni incomplete. Dio e Satana si litigano il cuore dell'uomo, ciascuno di noi lo sa; ma essi si contendono anche la direzione della società, dei suoi sviluppi e delle sue fasi. La prima pagina della Bibbia lo rivela; Cristo lo ha ricordato parlando della Chiesa: "Le porte dell'inferno non prevarranno"; e da allora, la Storia di questi diciotto secoli lascia visibilmente intravedere, sopra le nostre contese tra città, Paesi, nazioni e razze, lo spettacolo di queste due forze giganti in combattimento: la malizia infernale che devasta la società, e la grazia divina che la ripara, la sostiene e la fà sempre avanzare».
Note
1 Traduzione dall'originale francese L’École de Francfort («La Scuola di Francoforte»), a cura di Paolo Baroni. 2 Formula di un socialista del Sessantotto. Vedere a questo proposito il libro di Pascal Bernardin L'empire écologique («L'impero ecologico »), e in particolar modo il capitolo V «Techniques de contrôle non aversif (non répressif)» («Tecniche di controllo non repressive»). 3 Il passato di questo pensatore savoiardo, ritenuto da molti uno dei più importanti maestri del pensiero controrivoluzionario, è tutt'altro che limpido. Egli, infatti, appartenne in gioventù alla perniciosa sètta massonica dell'Ordine Martinista, appartenenza mai rinnegata da de Maistre e della quale emergono alcune inquietanti tracce in certi suoi scritti, come ad esempio ne Le serate di Pietroburgo (N.d.T.). 4 Cfr. P. Ploncard d'Assac, Le nationalisme français («Il nazionalismo francese»), pag. 26. 5 L'Alta Vendita era una Massoneria altolocata che dominò, durante la prima metà del XIX secolo, le Massonerie europee. Essa si celava dietro il commercio del carbone proveniente dal Nord Europa. 6 Pseudonimo di un agente dell'Alta Vendita. 7 Cfr. Lettera del 18 gennaio 1822; cit. in J. Crétineau-Joly, L'Église romaine en face de la Révolution, vol. II, pag.104. 8 Pseudonimo di un agente dell'Alta Vendita. 9 Cfr. Lettera del 9 agosto 1838; cit. in J. Crétineau-Joly, op. cit., vol. II, pag. 128. 10 Cfr. R. de Toledano, The Frankfurt School, pag. 11. Trattasi di uno studio che dimostra come è nata l'idea di rivoluzione culturale che fu pilotata dalla Scuola di Francoforte. 11 Il creatore della polizia politica sovietica. 12 Terza Internazionale Comunista, fondata nel 1919 da Lenin e sciolta nel 1943 da Stalin. Essa fu ricostituita a Sofia nel 1995. 13 Cfr. R. de Toledano, op. cit., pag. 14. 14 Ibid., pagg. 14-15. 15 Ibid., pag. 15. 16 Ibid. 17 La data ufficiale della creazione fu il 3 febbraio 1923, per un Decreto del Ministero dell'Educazione (cfr. M. Jay Lewitt, op. cit., pag. 10). 18 Cfr. R. Wiggershaus, The Frankfurt School, pag. 17. 19 Cfr. M. Jay Levitt, op. cit., pag. 175. 20 Ibid., pag. 29. 21 Ibid. 22 Uno studio sui videogames e sul loro effetto distruttivo. 23 D'ora in poi chiameremo Scuola di Francoforte l'«Istituto di Ricerca Sociale». 24 Libro pubblicato nel 1950. 25 Movimento socialista inglese fondato nel 1883. Esso fu all'origine del Partito Laburista. 26 Vedi J. Steinberg-P. Goldstein, The Crisis in American Education («La crisi dell'educazione americana»), 1995. 27 Cfr. J. Steinberg, Report on Manchurian Children, pagg. 5-8 (uno studio del 2001). 28 Testo di H. Marcuse cit. in The Resister, Estate-Autunno 1998. 29 Parallelamente al lavoro effettuato dalla Scuola di Francoforte, queste idee sono state sviluppate dal teorico italiano del marxismo Antonio Gramsci (1891-1937) che visse in prigione dal 1926 fino alla sua morte. 30 «Nel pensiero ebraico, l'insegnamento esoterico e mistico della Kabbalah vengono generalmente associati. Nella sua accezione più larga, questa designa le correnti esoteriche successive che si svilupparono a partire dal periodo del Secondo Tempio e che diventarono gli elementi dinamici della storia dell'ebraismo» (cfr. Dictionnaire encyclopédique du judaïsme, voce «Mistica ebraica»). 31 Cfr. The Resister, Estate-Autunno 1998, pag. 54. Sulla dinamica di gruppo, vedi il libro di E. Dieckermann Jr., Sensitivity Training and the Cult of Mind Control. 32 Cfr. T. Roszah, «La gioventù e il grande rifiuto», in The Nation, 1968; cit. in News Weekly, del 10 febbraio 2000. 33 Cfr. Bollettino dell'Associazione St. Pierre d'Antiochie e di tutto l'Oriente, n° XXIII, marzo 2001, articolo «Repente-toi Laodicée» («Pentiti Laodicea»). Ecco il testo della Sacra Scrittura di cui si parla nell'articolo: «All'angelo della Chiesa di Laodicea scrivi: "Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: "Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono". Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese». 34 Cfr. P. De Latil, La pensée artificielle («Il pensiero artificiale»); cit. in Le Robert. 35 Cfr. J. Steinberg, op. cit., pag. 86. 36 Il Massachusetts Institute of Technology era abitualmente denominato con la sigla M.I.T. 37 Centro britannico di studio di gruppo psicologico di cui John Rawling Rees è stato direttore. 38 Cfr. J. Steinberg, op. cit., pagg. 12-13. L'Autore di questo libro non è cristiano. La frase «ogni individuo possiede una scintilla divina di creatività», che suona un po' gnostica, dev'essere interpretata come «ogni individuo può possedere la grazia divina» (N.d.T.). 39 Cfr. R. de Toledano, op. cit., pag. 26. Anche l’italiano Toni Negri si esprime con gli stessi termini in Imperium (Rizzoli 2002) (N.d.T.). 40 Cfr. S. J. Heims, The Cybernetics Group; J. Steinberg, op. cit., pagg. 90-91. 41 Cfr. J. Steinberg, op. cit., pag. 43. 42 Ibid., pag. 93. 43 Nel già citato studio di J. Steinberg ci sono altri esempi di sceneggiature di videogames. 44 Vedi, nel già citato studio di J. Steinberg, la seconda parte intitolata «The Killer Children: a Chronology» («L'assassino di bambini: una cronologia»), che analizza dieci casi di bambini uccisi da loro compagni, come quello del Liceo Columbine, a Littleton (Colorado), del 20 aprile 1999. 45 Padre Joseph Lemann (1836-1915), era un ebreo che si era convertito al cattolicesimo insieme al fratello Augustin. Egli è l'autore di opere notevoli sulla Rivoluzione Francese. 46 «L'ingresso degli ebrei nella società francese», pag. 205.
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