di David W. Cloud 1
James Douglas «Jim» Morrison (1944-1971), il cantante di The Doors, era un ribelle imbevuto di droga e di alcol ed era affascinato dall'occulto. Egli disse:
Egli cantava nel brano When the Music's Over («Quando la musica è finita»; 1967): «We want the world and we want it now» («Vogliamo il mondo e lo vogliamo ora»!). Ai suoi concerti urlava: «Non ci sono regole; non ci sono limiti». Il nome di questo gruppo di rock psichedelico era un'allusione alla percezione extrasensoriale, alla conoscenza di cose nascoste, alle esperienze soprannaturali che aprono canali di comunicazione con il mondo degli spiriti.
Il nome deriva probabilmente dal libro del 1954 The Doors of Perception («Le porte della percezione»), dello scrittore britannico Aldous Huxley (1894-1963), in cui descrive le sue esperienze psichedeliche con la mescalina.
Ma questo nome potrebbe riferirsi anche ad una frase del poeta e falso mistico inglese William Blake (1757-1827): «Ci sono cose note e cose sconosciute; nel mezzo ci sono porte. Se le porte della percezione fossero spalancate ogni cosa apparirebbe com'è: infinita».
La frase «break on through to the other side» («passa dall'altra parte») nella famosa canzone omonima dei Doors alludeva proprio a questo. Negli anni '60, Morrison e la sua band hanno avuto un'influenza vasta e negativa, e la loro musica continua ad avere la stessa influenza anche oggi. La vita di Morrison è stata glorificata su carta stampata e nei film.
Ancora negli anni Novanta, la tomba di Morrison, nel cimitero Père-Lachaise, era la terza mèta turistica più popolare di Parigi. Nel luglio 1991, nel 20º anniversario della morte di Morrison, quasi 1.000 fans si radunarono fuori dai cancelli del cimitero. Naturalmente, ci fu una violenta rissa, durante la quale un'automobile fu incendiata, tre persone rimasero ferite e ventuno arrestate.
Diversi college e Università hanno incluso le strane poesie di Morrison nei loro programmi scolastici. A metà degli anni Novanta, il suo libro di poesie The Lords and the New Creatures («I signori e le nuove creature») è stato ristampato trentuno volte. Il libro di poesie pubblicato postumo, Wilderness: The Lost Writings of Jim Morrison («Deserto: gli scritti perduti di Jim Morrison»), è entrato nella lista dei bestseller del New York Times subito dopo la sua uscita.
La musica dei Doors è ancora popolare sui canali musicali televisivi. Sebbene morto, Morrison viene descritto come «un simbolo vivente di ribellione e di alienazione». La cronaca della vita di Morrison come musicista rock sembra quella di un maniaco drogato: ubriachezza perpetua, («l'alcol era la panacea di Jim, la pozione magica che rispondeva ai suoi bisogni»), nudità in pubblico e altri tipi di condotta pubblica oscena, trip quotidiani con l'acido, distruzione di proprietà private, percosse alle donne, minacce di violenza alle persone, furti anche agli amici, imprecazioni, bestemmie, bugie e vandalismo di proprietà pubbliche.
Egli venne arrestato per comportamento osceno e linguaggio blasfemo e indecente durante un concerto a Miami, in Florida. Una volta attraversò quattro semafori rossi su Sunset Boulevard a oltre 100 km all'ora 4. Su sollecitazione della sua ragazza, Morrison andò da uno psichiatra almeno due volte 5. Morrison ha avuto relazioni sia con donne sposate che non sposate. Ecco la descrizione del trattamento ricevuto da una sua ragazza di nome Katie:
Morrison trattò sua madre e suo padre molto male, esattamente come trattava le sue ragazze. Suo padre, George Stephen Morrison (1919-2008), che a quarantasette anni era diventato il più giovane ammiraglio della Marina degli Stati Uniti, pagò la retta del figlio per quattro anni di college, ma Morrison non gli rivolse più la parola dopo l'inizio della sua carriera come musicista. Quando la madre di Morrison, Clara Virginia Clarke (1919–2005), andò ad uno dei suoi concerti nel tentativo di vederlo, fu scoraggiata e le mentirono.
Quel giorno, lo aveva chiamato nella sua stanza di motel e lui, a malincuore, le aveva parlato per qualche minuto al telefono. Egli rispose alle sue domande ansiose sulla sua salute con semplici grugniti. Dopo aver riattaccato, Jim raccontò a quelli che stavano lì accanto: «Non voglio più parlarle». Quando lei arrivò al concerto quattro ore prima per cercare di vederlo, i suoi amici le mentirono dicendole che era molto impegnato e che non poteva vederla prima della fine del concerto. Morrison chiuse il concerto con il brano The End («La fine»), in cui urlò con cattiveria che voleva uccidere suo padre e avere rapporti sessuali con sua madre («Father, "yes son", I want to kill you. Mother, I want to...»).
Sopra: Jim Morrison in concerto.
Mentre cantava quella parte, Morrison «lanciò uno sguardo vuoto a sua madre, e poi urlò di nuovo, questa volta mostrando i denti» 7. Lasciò la città senza vedere sua madre, senza nemmeno salutarla. Morrison disse, ingannando le persone, che i suoi genitori erano morti. Egli era un renitente alla leva che si liberò dall'Esercito drogandosi con una serie di pillole per alterare la sua pressione sanguigna, la respirazione, la vista e la parola, e dicendo ai dottori di essere omosessuale. A volte, Jim Morrison chiamava gli spiriti che lo possedevano «The Lords» («I signori»), e scrisse un libro di poesie dedicato a loro.
Ray Manzarek (1939-2013), tastierista del gruppo, ha descritto i concerti dei Doors in questo modo:
Per questo motivo, i concerti dei Doors, più che spettacoli musicali, erano una sorta di rappresentazione tribale o di cerimonia sciamanica in cui, dopo aver creato un'atmosfera evocativa, Morrison, come in stato di trance medianico, recitava il ruolo del posseduto mandando letteralmente fuori di testa il suo uditorio:
Sopra: Jim Morrison in stato di trance sul palco.
Lui stesso si definiva come «una persona posseduta che ha cominciato ad imitare un dio», e aggiungeva:
Di lui disse il tastierista Manzarek:
Dei suoi spettacoli, Morrison disse: «Mi sento spirituale sul palco mentre mi esibisco» 13. Era «spirituale», ma lo spirito che lo controllava non era santo. Descrivendo la musica dei Doors, Morrison ha detto:
Morrison era uno studente dell'occultismo e aveva eseguito rituali della Wicca (la Neostregoneria) che prevedevano cerimonie durante le quali si doveva bere sangue umano.
Sopra: uno dei simboli più usati dalla Wicca: il Pentacolo con due mezze lune.
Inoltre Morrison era affascinato dai serpenti e dalle lucertole. Sul retro della copertina dell'album 13 (Elektra 1970), Morrison e gli altri membri della band posano con un busto del mago nero Aleister Crowley (1875-1947).
Nel suo succitato libro The Lost Writings of Jim Morrison (pagg. 36-38), Morrison ha ammesso che Satana era la sua musa ispiratrice:
Una delle sue fidanzate, Patricia Kennealy (1946-2021), era «una strega iniziata praticante, sacerdotessa di una congrega». Si «sposarono» nel 1970 nel corso di una cerimonia Wicca che prevedeva l'evocazione della Dea e il consumo del loro sangue mescolato in un calice.
Nell'autunno del 1969, Morrison incontrò Carlos Castaneda (1925-1998), un antropologo di origine peruviana autore di molti romanzi di grande successo, per assicurarsi i diritti per la riduzione cinematografica del libro The Teachings of Don Juan («Gli insegnamenti di Don Juan») 15. Nei suoi racconti Castaneda mescolava l'uso di droghe come la mescalina e il peyote allo sciamanesimo e all'occulto.
La canzone dei Doors intitolata Soft Parade («Sfilata morbida») Morrison proclamava blasfemamente: «You cannot petition the Lord with prayer»! («Non puoi chiedere al Signore con la preghiera»!). Nel già citato brano When the Music's Over Morrison canta:
Jim Morrison dedicò la canzone Take It as It Comes («Prendila come viene») a Maharishi Mahesh Yogi (1918-2008), il padre della Meditazione Trascendentale (TM) 16. Ray Manzarek e Robbie Krieger (chitarrista dei Doors) praticavano la Meditazione Trascendentale.
Ai concerti dei Doors c'era molta violenza. Durante un concerto a Chicago, nel maggio del 1968, i fans si ribellarono e furono presi a manganellate e spinti giù dal palco dalla polizia. A New York, nell'agosto del 1968, numerose sedie pieghevoli di legno furono lanciate contro la polizia. Nella mischia, centinaia di persone rimasero ferite. Morrison incitò sia i rivoltosi che la polizia. Prima assillò la polizia e la prese in giro di fronte alla folla, poi esortò i suoi fans a fare cose immorali e violente.
Morrison è stato arrestato molte volte. È stato arrestato a Miami nel 1969 per atti osceni in pubblico durante un concerto, e nell'ottobre del 1970 è stato condannato per blasfemia e atti osceni. Più tardi, quell'anno, fu arrestato dall'FBI per condotta inappropriata e aggressione mentre si trovava in volo su un aereo di una compagnia commerciale. Nell'agosto del 1970, Morrison fu arrestato in California per ubriachezza molesta.
Sopra: alcune foto segnaletiche di Morrison dopo i suoi arresti.
Nel corso della sua vita egli accumulò venti cause di paternità intentate contro di lui! Quando la fidanzata Patricia rimase incinta, Morrison la esortò ad abortire e pagò per questo. Le disse:
Quando Patricia abortì, Morrison non era con lei e non le telefonò nemmeno. Jim Morrison morì a Parigi nel 1971 all'età di 27 anni per un infarto causato da abuso di alcol e droga. Solo poche settimane dopo il suo 27° compleanno, disse tristemente ai suoi amici che si sentiva come se avesse vent'anni in più. La sua fidanzata storica Pamela Courson (1946-1974) morì tre anni dopo per overdose di eroina.
Note
1 Traduzione di un estratto (pagg. 258-263) dall'originale inglese The Doors, dall'opera Rock & Roll War Against God (Way of Life Literature 2015), a cura di Paolo Baroni. 2 Dal press kit dei Doors. 3 Cfr. J. Hopkins-D. Sugerman, No One Here Gets Out Alive: The Biography of Jim Morrison («Nessuno uscirà vivo da qui: la biografia di Jim Morrison»), Warner Books, New York 1980, pagg. 183, 184. 4 Cfr. P. Des Barres, Rock Bottom: Dark Moments in Music Babylon («Toccare il fondo: momenti bui nella Babilonia della musica), St. Martin's Press, New York 1996, pag. 200. 5 Ibid., pag. 195. 6 Cfr. J. Hopkins-D. Sugerman, op. cit., pag. 75. 7 Ibid. 8 Ibid., pag. 240. 9 Ibid., pagg. 158-160. 10 Cfr. W. Mandel, Jim Morrison. Canzoni e poesie, Edizioni Blues Brothers, Milano 1989, pag. 32. 11 Cfr. W. Mandel, Jim Morrison. Lo Sciamano e il Peyote, Kaos Edizioni, Milano 1990, pag. 149. 12 Cfr. W. Mandel, Jim Morrison. Canzoni e poesie, pag. 99. 13 Cfr. Newsweek, del 6 novembre 1967, pag. 101. 14 Cfr. J. Hopkins-D. Sugerman, op. cit., pag. 296. 15 Ibid., pag. 109. 16 Ibid., pag. 308. 17 Ibid.
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