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di David W. Cloud 1

 

postato: 24 aprile 2024

 

beatles - guru maharishi mahesh yogi

Sopra: i Beatles negli anni '60 con il guru

induista Maharishi Mahesh Yogi.

 

 

Prefazione

 

Credo che sia opportuno premettere due importanti osservazioni prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo.

 

L'occultismo e le religioni orientali

Come risulta evidente dalla lettura dello scritto di Cloud, gli anni '60 sono stati in assoluto il decennio che ha assistito alla diffusione a macchia d'olio in Occidente delle religioni e delle filosofie orientali. A prima vista, sembrerebbe che i gruppi, i cantanti o le celebrità di quel periodo fossero in cerca di una religiosità alternativa, diversa da quella cristiana, che li soddisfacesse (senza chiedergli troppe rinunce...), e che fosse al tempo stesso in piena armonia con i «valori» delle nuove generazioni (sex, peace & love). Indubbiamente, i primi e i più famosi a volgere lo sguardo verso l'India furono i Beatles. L'esempio, soprattutto se proviene dai proprî idoli, è sempre l'arma più convincente per abbracciare una nuova filosofia di vita.

 

In realtà, per l'Occidente questo non fu il primo approccio in assoluto alla religiosità orientale. L'Occidente ancora cristiano era già stato a contatto con l'induismo e il buddhismo nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento. Ma si era trattato di un contatto abbastanza ristretto ad un'élite di iniziati e non alle masse.

 

Mi riferisco all'opera di divulgazione fatta dalla medium Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), co-fondatrice nel 1875 della Società Teosofica, una delle sètte occulte più diffuse e ramificate dell'epoca.

 

helena petrovna blavatsky

 

Fu durante uno dei suoi viaggi per il mondo iniziati nel 1849 che la Blavatsky (affiliata alla co-Massoneria, ossia la Massoneria femminile), sbarcò in India. Qui ella

 

«avrebbe avuto modo di incontrare un gruppo di adepti spirituali denominati i "Maestri dell'Antica Sapienza", i quali la invitarono a Shigatse, nel Tibet, ove l'addestrarono per farle sviluppare i suoi innati poteri psichici. All'inizio degli anni '70 del XIX secolo, ella rimase coinvolta nel movimento dello spiritismo; pur difendendo l'essenza genuina dei fenomeni, argomentò contro l'idea che le entità contattate fossero spiriti dei defunti [...].

 

Queste entità erano, a suo dire, personalità umane già reincarnatesi più volte, ma che avendo raggiunto certi gradi di iniziazione previsti dal discepolato teosofico, erano ascese ad uno stadio superiore alla morte, e adesso dal loro piano astrale erano divenute pertanto capaci di rigenerare o dissolvere deliberatamente il proprio corpo fisico, per poter comunicare con i comuni mortali» (I).

 

madame blavatsky - maestri segreti

Sopra: disegno raffigurante Madame Blavatsky insieme ai suoi Maestri Segreti che dal Tibet comunicavano telepaticamente con lei. Da sinista: Koot Hoomi, El Morya e Saint-Germaine.

 

Dopo essere tornata negli Stati Uniti ed avere fondato la Società Teosofica, nel 1880, la Blavatsky

 

«si trasferì in India [...] dove la Società Teosofica si allineò con l'"Arya-Samaj" (un movimento riformista dell'induismo). In quello stesso anno, nell'isola di Ceylon, ella divenne tra i primi occidentali a convertirsi ufficialmente al buddhismo».

 

Nello stesso anno, la sede della Società Teosofica venne fissata ad Adyar, in India. Tutte le sue opere, diffuse dapprima in tutta Europa e poi in America e in tutto il mondo, sono infarcite di concetti orientali e hanno influenzato grandemente i salotti dove si è formato il pensiero filosofico occidentale di quei tempi.

 

Un altro personaggio che ha influito fortemente sulla cultura europea del 900 è stato il mago nero britannico Aleister Crowley (1875-1947). Anche lui massone e iniziato a diverse congreghe di magia cerimoniale, Crowley si recò più volte in Cina e in India. Un suo amico di vecchia data, Allan Bennett (1872-1923), divenuto in seguito monaco buddhista, lo introdusse alle idee del buddhismo.

 

allan bennett

 

Nell'ottobre 1901, dopo aver studiato il Raja Yoga, Crowley affermò di aver raggiunto il dhyāna, descrivendone lo stato nel suo libro Magick (1911). Per tutta la sua vita, Crowley tenne ovunque corsi di yoga e si servì sempre dell'I-Ching, un antico strumento cinese per la divinazione, prima di prendere qualsiasi decisione. In ragione di queste premesse, riteniamo che sia la Blavatsky che Crowley abbiano, per così dire, preparato il terreno in Occidente (inconsapevolmente oppure volutamente) all'arrivo in massa della religiosità e della filosofia orientale.

 

aleister crowley

 

Il buddismo e l'induismo come sostituti del cristianesimo

 

Ma torniamo ai Beatles. I Fab Four non si limitarono solo a favorire con il loro esempio la nascita dell'interesse da parte dei giovani per la religiosità orientale. Nello stesso periodo in cui lodavano e seguivano sconosciuti guru indiani, questi quattro giovanotti proclamavano al mondo intero il loro disprezzo per il cristianesimo. Ecco alcuni tra i numerosi esempi. Nel 1966, John Lennon scatenò un putiferio dichiarando:

 

«Il cristianesimo sparirà, scomparirà del tutto. Non c'è bisogno di discuterne. Ho ragione e sarà dimostrato [...]. Attualmente siamo più popolari di Gesù Cristo» (II).

 

john lennon

 

Nel suo libro del 1975 A Spaniard in The Works, lo stesso Lennon ha definito Cristo

 

«Gesù El Pifico, mangiatore d'aglio, piccolo, giallo, puzzolente, unto, fascista, bastardo, cattolico e spagnolo».

 

john lennon - a spaniard in the works

 

Per rispondere al loro addetto stampa Derek Taylor (1932-1997), che aveva definito i Beatles «anticristi», Ringo Starr precisò:

 

«In ogni caso, che ci crediate o meno, noi non siamo affatto anticristi. Siamo soltanto antipapisti e anticristiani. Gesù è morto» (III).

 

ringo starr

 

A sua volta, l'ateo Paul McCartney aggiunse:

 

«Probabilmente noi sembriamo essere antireligiosi [...]. Nessuno di noi crede in Dio» (IV).

 

paul mccartney

 

Più tardi, McCartney trovò «Dio» nella marijuana... Concludiamo con questa frase significativa di George Harrison:

 

«C'è molta più validità nell'induismo che nel cristianesimo» (V).

 

george harrison

 

Non è dunque un caso che sulla copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (Parlophone 1967) figurino affiancati il volto del satanista Aleister Crowley (VI) e quello del guru induista Sri Yukteswar Giri (1855-1936). In seconda fila, c'è anche il guru Sri Paramahansa Yogananda, mentre in terza fila c'è il volto del guru Sri Lahiri Mahasaya (1828-1895).

 

sgt. pepper's lonely hearts club band

Sopra: la famosissima cover di

Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

 

Chiudo affermando che era nelle intenzioni dei Beatles (e di chi muoveva i fili da dietro le quinte) sradicare nelle masse la religione cristiana sostituendola con la spiritualità orientale, un credo panteista e sincretistico dove c'è posto per tutti tranne ovviamente che per Gesù Cristo (a meno che lo si consideri un maestro illuminato come Buddha e non il Figlio di Dio).

 

Note

 

(I) https://it.wikipedia.org/wiki/Helena_Blavatsky

(II) Cfr. Newsweek, del 21 marzo 1966.

(III) Cfr. W. J. Matt, Rock n' Roll, A Revolutionary Form of Cultural Subversion («Il rock, una forma rivoluzionaria di sovversione culturale»), The Remnant Press, 1972, pag. 6. Nel gergo protestante, «papista» è il sinonimo di cattolico.

(IV) Cfr. D. Corle, The Pied Piper of Rock («Il pifferaio del rock), J. B. Printing Ministry, 1985, pag. 98.

(V) Ibid.

(VI) Interrogato circa la scelta dei personaggi immortalati sulla cover di Sgt. Pepper's, Ringo Starr rispose: «Abbiamo semplicemente pensato che ci sarebbe piaciuto mettere insieme un sacco di persone che ci piacciono e ammiriamo» (cfr. J. Aranza, Backward Masking Unmasked, Huntington House Inc., 1983, pag. 11). Aggiunse McCartney: «Avevamo intenzione di mettere su di un muro le foto di tutti i nostri eroi [...], persone che abbiamo sempre pensato fossero buoni. Eroi di culto» (cfr. Musician, Special Collector Edition - Beatles and Rolling Stones, 1988, pag. 12).

 

  Paolo Baroni

 

 

 

Premessa

 

A partire dagli anni '60, c'è stata una connessione intima tra il rock e le religioni orientali. Una delle ragioni di questo stretto legame è stata descritta da Tina Turner (1939-2023), una buddhista. «In questa fede decidi tu cos'è giusto e cos'è sbagliato» 2. In realtà, chi pratica una religione orientale adora se stesso, decide da sé se una cosa è giusta o è sbagliata, e presumibilmente crede di controllare il proprio destino. Questa filosofia si adatta perfettamente allo stile di vita del rock.

 

tina turner

tina turner buddhista

Sopra: Tina Turner mentre fa la meditazione

e nel suo tempietto dedicato a Buddha.

 

Induismo

 

Nell'estate del 1967, i Beatles e altre rockstar, tra cui Brian Jones (1942-1969) e Mike Jagger dei Rolling Stones, hanno visitato il guru Maharishi Mahesh Yogi (1918-2008) durante il suo viaggio nel Nord Wales, e hanno ascoltato gli insegnamenti di ciò che venne chiamato «Movimento di rigenerazione spirituale».

 

Sopra: Mick Jagger e Brian Jones dei Rolling Stones incontrano Maharishi. Anche loro, come i Beatles, da un lato mostravano interesse per i guru induisti, mentre dall'altro mostravano il loro disprezzo per il cristianesimo frequentando occultisti come il regista crowleyano e co-fondatore della Church of Satan Kenneth Anger (1927-2023), o facendo nei loro testi un costante riferimento alla figura del diavolo.

 

Questo falso maestro sosteneva di conoscere un percorso di rigenerazione diverso da quello di rinascita attraverso la fede in Gesù Cristo. Successivamente il Beatles, insieme a Donovan, Mia Farrow, Mike Love dei Beach Boys e altri visitarono l'ashram di Maharishi sulle rive del fiume Gange, in India, per studiare la Meditazione Trascendentale (TM).

 

maharishi - mike love - donovan - mia farrow

Sopra: da sinistra, Maharishi con Mike Love,

con Donovan e con l'attrice Mia Farrow.

 

Ben presto i Beatles si separarono dai Maharishi. Uno dei motivo addotti era il suo suggerimento di concedergli oltre il 25% del loro reddito alla sua opera. Un'altra ragione fu che il guru fu sorpresero a mangiare carne, cosa che non era consentita ai suoi discepoli, e a commettere atti osceni con alcune sue discepole.

 

maharishi - beatles

Sopra: Maharishi e i Beatles.

 

In seguito, John Lennon (1940-1980) compose una canzone su Maharishi intitolato Sexy Sadie. Ciononostante, i Beatles hanno avuto un ruolo centrale nel rendere popolare in Occidente le religioni e le filosofie orientali, e in particolare il movimento Hare Krishna.

 

Nel dicembre del 1966, il guru induista Bhaktivedanta Swami Prabhupada (1896-1977) registrò un album di canti intitolato Krishna Consciousness («La Coscienza di Krishna»). A quel tempo, il beatle George Harrison (1943-2001) era a New York e si era unito alle sessioni di canto Hare Krishna al Tompkins Square Park. Egli portò con sé l'album in Inghilterra e i Beatles ne ordinarono cento copie. Subito dopo, Harrison e Lennon intonarono il canto Hare Krishna «per giorni» durante un viaggio in barca a vela attraverso le isole greche.

 

swami prabhupada - krishna consciousness

Sopra: il guru Swami Prabhupada

e l'album Krishna Consciousness.

 

Harrison ricorda: «Abbiamo cantato per circa sei ore, perché non potevamo fermarci una volta partiti». Nel settembre del 1969, su invito dei Beatles, Swami Prabhupada si trasferì in Inghilterra e aprì un negozio a Tittenhurst Park, una tenuta di ottanta acri di proprietà di John Lennon. Tre o quattro volte alla settimana, il guru teneva conferenze pubbliche in un edificio a Nord all'estremità della proprietà, a circa cento metri dalla casa principale, dove vivevano John e la sua seconda moglie Yoko Ono.

 

swami prabhupada - george harrison

Sopra: il guru Swami Prabhupada

e il beatle George Harrison.

 

Un altare induista fu allestito e alla fine l'edificio venne chiamato «il Tempio». Swami Prabhupada, che scelse per sé il titolo altisonante di Sua Divina Grazia, fondò il movimento Hare Krishna. Nel giugno del 1969, i seguaci Hare Krishna cantarono a Montreal, in Canada, con John e Yoko durante la registrazione del brano Give Peace a Chance, una canzone che divenne estremamente influente. In quel brano, John e Yoko cantarono inni Hare Krishna.

 

«I devoti Hare Krishna hanno fatto visita ai coniugi Lennon per diversi giorni, discutendo con loro di pace nel mondo e di autorealizzazione» 3.

 

hare khrisna - john yoko lennon

Sopra: i seguaci del movimento Hare Krishna fanno visita ai coniugi Lennon mentre i due sono impegnati in un bed in per la pace nel mondo.

 

I Lennon registrarono la canzone per promuovere il concetto induista di pace nel mondo. Quella stessa estate, George Harrison produsse un singolo di successo intitolato Hare Krishna Mantra, che presentava gli induisti che vivevano nel Tempio di Radha-Krishna, a Londra. In Inghilterra, il brano raggiunse la Top Ten e fece divenire il canto degli Hare Krishna un mantra familiare in tutto l'Occidente.

 

hare krishna mantra

 

Harrison ha co-firmato il contratto di locazione del primo tempio Hare Krishna a Londra. Egli diede loro anche una villa fuori Londra, che trasformarono in un ashram internazionale dove centinaia di migliaia di persone hanno imparato a conoscere l'induismo nel cuore del vecchio impero britannico. Harrison finanziò la pubblicazione della rivista Krishna e nel 1970 sborsò di tasca sua 19.000 dollari per stampare la prima edizione del libro Krishna. Nella sua introduzione, Harrison ha scritto: «Poiché Dio è illimitato. Ha molti nomi. Allàh-Buddha-Geova-Rama: tutti sono Krishna, tutti sono uno». Nel 1982, un leader Hare Krishna disse del movimento che stava

 

«crescendo a macchia d'olio, e che la coscienza di Krishna negli ultimi sedici anni si è certamente diffusa più di quanto non sia avvenuto in passato a partire dal XVI secolo» 4.

 

tempio hare krishna a londra

Sopra: il tempio Hare Krishna a Londra.

 

Oggi le opere complete di Swami Prabhupada si trovano in tutte le principali Università e college del mondo. Milioni e milioni di persone sono state influenzate a pensare in modo più favorevole agli déi dell'induismo a causa dei Beatles. Sebbene Lennon rifiutasse le forme organizzate di induismo, continuò a credere nello yoga fino alla fine della sua vita.

 

«Se il livello di energia e l'ambizione di John erano molto alti, mezz'ora o più di yoga era il prossimo punto all'ordine del giorno [...]. Al di fuori del camminare, lo yoga era l'unico esercizio che avesse mai fatto. Ma furono le ragioni spirituali piuttosto che le ragioni fisiche a motivarlo a continuare a meditare [...]. Egli credeva che lo yoga avrebbe potuto aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi e la più grande ambizione, che era uno stato di perfezione spirituale seguendo la "Via dei Maestri": Gesù, Buddha, Maometto, Krishna e Gandhi [...].

 

John credeva che se avesse meditato abbastanza a lungo e intensamente, si sarebbe fuso con Dio e avrebbe acquisito poteri psichici, come la chiaroveggenza e la capacità di volare attraverso l'aria. E desiderava quei poteri più fortemente di qualsiasi qualcosa» 5.

 

libri swami prabhupada

Sopra: alcune delle opere su Swami Prabhupada.

 

George Harrison professò l'induismo fino alla fine della sua vita. Egli ammise alla rivista Rolling Stone che l'LSD aprì la sua mente a questa religione orientale.

 

«Fino all'assunzione di LSD non avevo mai realizzato che ci fosse qualcosa oltre questo stato di coscienza [...]. Penso che per me sia stata sicuramente l'LSD. La prima volta che l'ho presa, ha spazzato via tutto. Ho provato una sensazione di benessere così travolgente, che c'era un Dio, e potevo vederlo in ogni filo d'erba» 6.

 

george harrison - hare krishna

Sopra: George Harrison insieme ai devoti Hare Krishna. Da notare che sono tutti occidentali. L'operazione di trasbordo religioso dal cristianesimo verso l'induismo intrapresa dai Beatles (e dopo di loro da tanti altri) è in buona parte riuscita.

 

Anche il creatore dell'LSD, il Dr. Albert Hofmann (1906-2008), che lavorava per la ditta farmaceutica Sandoz, ha riconosciuto che questa droga allucinogena lo ha condotto alla meditazione induista 7.

 

albert hofmann - LSD

 

La canzone di Harrison del 1971 My Sweet Lord («Mio dolce signore»), che pubblicò l'anno successivo allo scioglimento dei Beatles, è un canto di lode al dio induista Krishna. Esso menziona il lungo processo di raggiungimento del Nirvana (il nulla assoluto) attraverso la meditazione e il misticismo. Alla fine della canzone c'è un piccolo stratagemma, quando le parole «Alleluia, Alleluia, Alleluia» si fondono astutamente e quasi impercettibilmente con il canto «Hare Krishna, Hare Krishna, Hare Rama».

 

Così la canzone si trasforma da una forma di preghiera cristiana (Alleluia) alla lode del dio induista Krishna. Harrison ha ammesso di averlo fatto per ingannare la gente. I un'intervista del 1982 con l'organizzazione Hare Krishna Harrison ha affermato:

 

«Volevo dimostrare che "Alleluia" e "Hare Krishna" sono più o meno la stessa cosa. Ho inserito delle voci che cantavano "Alleluia" che poi cambiavano in "Hare Krishna" in modo che le persone avrebbero cantato il maha-mantra senza sapere cosa stava succedendo! [...]. La mia idea in "My Sweet Lord", che suonava come una "canzone pop", doveva insinuarsi un po' di soppiatto.

 

Il punto era che le persone non si sarebbero sentite offese dall'"Alleluia", e quando arrivava il canto "Hare Krishna", erano già stati presi all'amo ed erano già stati coinvolti, e stavano già cantando "Alleluia", in un certo senso cullati in un senso di falsa sicurezza. Poi all'improvviso si trasforma in "Hare Krishna", e lo tutti lo avrebbero cantato prima ancora di accorgersi cos'era successo, e avrebbero pensato: "Ehi, credevo che non mi sarebbe piaciuto". Hare Krishna! [...]. Era solo un piccolo trucco, davvero» 8.

 

george harrison - my sweet lord

 

Il trucco ha funzionato, perché quando è uscito per la prima volta, molti cristiani pensavano che Harrison stesse glorificando il Signore del Vangelo. Dieci anni dopo, Harrison disse: «Ci stanno ancora provando a capire il significato di quelle parole». La canzone divenne immensamente popolare. L'album in cui questo brano è presente, All Things Must Pass, è rimasto l'ellepì più venduto in America per sette settimane di fila.

 

Un'altra canzone contenuta in quell'album, Awaiting on You All, parla dell'induismo. Harrison ha cantato di Krishna anche nei suoi album Living in  the Material World (Apple 1973), Dark Horse (EMI Records 1974) e Somewhere in England (Dark Horse Records 1982). Living in  the Material World contiene il seguente testo:

 

«I hope to get out of this place

By the Lord Sri Krishna’s grace

My salvation from the material world».

Spero di uscire da questo posto

Per la grazia del Signore Sri

Krishna

La mia salvezza dal mondo materiale.

 

album di george harrison

 

Il booklet dell'album Living in the Material World contiene una foto della divinità induista Krishna e promuove la Bhagavad Gita, le sacre scritture indù. Durante i suoi concerti del 1974 in America, Harrison guidò il pubblico nel mantra Hare Krishna. Nel 1987, Harrison disse.

 

«Credo ancora che lo scopo della nostra vita sia ottenere la realizzazione in Dio. C'è una scienza che va in questo senso: la scienza dell'autorealizzazione. Fa ancora parte della mia vita, ma è una cosa molto personale, molto privata» 9.

 

krishna - living in the material world

Sopra: l'immagine di Krishna all'interno

dell'album Living in the Material World.

 

George Harrison è morto di cancro alla gola il 29 novembre 2001, alle ore 19.00, a 58 anni, circondato da vecchi amici del movimento Hare Krishna. Ravi Shankar (1920-2012), il famoso musicista indiano che nel 1966 insegnò ad Harrison a suonare il sitar, disse che Harrison «sembrava così pacifico» 10.

 

ravi shankar

 

Guada Chandra Das, dell'International Society for Krishna Consciousness (ISKCON), ha detto all'agenzia stampa AFP che Harrison è morto al suono di «canti e preghiere» 11. Dopo che il suo corpo è stato cremato, la sua vedova e il figlio di ventitre anni hanno portato le ceneri in India e le hanno sparse nel fiume Gange, a Varnasi e ad Allahabad, in India. Erano accompagnati da due devoti Hare Krishna che hanno eseguito riti induisti sulle ceneri.

 

international society for krishna consciousness

 

La sua vedova ha chiesto ai fans di fare un minuto di meditazione come omaggio al musicista nell'ora della dispersione delle ceneri. Erano le tre del mattino di martedì 4 dicembre 1991. L'amico di vecchia data Gavin De Becker ha detto che l'ex beatle «è morto con un pensiero nella mente: ama Dio e ama il prossimo» 12.

 

gavin de becker

 

Purtroppo, però, l'amore di cui cantavano i Beatles non era il vero amore di Dio in Gesù Cristo che si è offerto per l'eterna salvezza dei peccatori. Il dio che Harrison adorava e che promosse era il dio New Age del sé. In un intervista, Harrison ha affermato:

 

«Il Signore, o Dio, ha un milione nomi, chiamatelo come volete; non importa come, basta chiamarlo [...]. Ognuno di noi ha dentro di sé una goccia di quell'oceano, e abbiamo le stesse qualità di Dio, proprio come una goccia di quell'oceano ha le stesse qualità del tutto oceano. Tutti cercano qualcosa, e noi siamo ciò che cerchiamo» 13.

 

In un'intervista concessa all'organizzazione Hare Krishna, Harrison disse:

 

«La parola "Hare" evoca l'energia del Signore. Basta recitare il mantra e costruite l'identificazione con Dio. Dio è tutto felicità, ogni beatitudine, e cantando i Suoi nomi ci connettiamo con lui. Quindi, è realmente un processo per ottenere effettivamente la realizzazione in Dio, che diventa chiara con lo stato espanso di coscienza che si sviluppa quando canti [...]. La cosa migliore che puoi offrire è la coscienza di Dio. Essa manifesta innanzitutto la tua divinità. La verità è lì. È proprio dentro noi tutti. Comprendi ciò che sei» 14.

 

george harrison - hare krishna

 

Nel gennaio del 1967, si tenne un grande concerto rock per promuovere La Coscienza di Krishna e la costruzione di un tempio induista. Swami Prabhupada, fondatore dell'International Society for Krishna Consciousness condivise il palco con i Grateful Dead, con i Big Brother and the Holding Company (il gruppo di Janis Joplin), con i Quicksilver Messenger Service e con i Jefferson Airplane.

 

Il guru guidò per un'ora i 5.000 hippy nel canto Hare Krishna. Il gruppo rock britannico Quintessence si era dedicato all'induismo. I membri della band indossavano sul palco abiti indiani e bruciarono incenso e cantarono canzoni sul Brahman.

 

Il film Rainbow Bridge di Jimi Hendrix (1942-1970) era

 

«saturo di insegnamenti e tecniche occulte orientali. Meditazione, proiezione astrale, astrologia, culto degli yogi e dei guru indiani (Paramahansa Yoganda, Lahiri Mahasaya, Meher Baba e Swami Satchadinanda), droghe che alterano la mente come l'LSD e l'hashish, il canto del mantra induista OM, la dottrina della reincarnazione; tutte queste idee occulte furono fortemente promosse dal film» 15.

 

jimi hendrix - rainbow bridge

 

Hendrix credeva che la sua musica potesse far accedere i suoi ascoltatori ai «poteri cosmici» e che le persone potessero elevarsi attraverso vari livelli spirituali mediante la musica.

 

the jimi hendrix experience - axis bold as love

Sopra: la copertina aperta dell'album di The Jimi Hendrix Experience intitolato Axis Bold As Love. Attorno la figura del celebre chitarrista ci sono le rappresentazioni di numerosi dèi e dèe induisti.

 

Egli credeva nella reincarnazione e pensava di provenire da un altro pianeta, da una cintura di asteroidi che circonda Marte, e che era venuto sulla Terra per mostrare alla gente la nuova energia. Pensava di aver assunto altre forme di vita nelle vite precedenti:

 

«Non si può sapere per quante vite passerà il tuo spirito: morire e rinascere. È come se la mia mente tornasse indietro ai giorni in cui ero un cavallo alato» 16.

 

jimi hendrix

 

La copertina dell'album Jonathan Livingston Seagull (CBS 1973) del cantautore e compositore statunitense Neil Diamond, colonna sonora dell'omonimo film, raffigura libri religiosi acquariani come la Bhagavid Gita, The Sermon on the Mount according to Vedanta, KRSNA Supreme Personality of Godhead, e The Aquarian Gospel of Jesus the Christ.

 

neil diamond - jonathan livingston seagull

Sopra: Neil Diamond e l'album

Jonathan Livingston Seagull.

 

Il cantante inglese Eric Burdon sostiene che l'LSD lo ha aperto all'induismo. Nella sua biografia, descrive un incontro che presumibilmente ha avuto con la raccapricciante dea indù Kali mentre era sotto l'effetto dell'LSD.

 

«Poi mi sono trovato faccia a faccia con Kali. Ero coperto da un vuoto. Oscurità, oscurità. Poi una voce mi chiese quale diritto avevo di andare a disturbare Kali. "Sono solo un uomo", dissi. Ella rispose: "E cosa ti fa credere di essere abbastanza uomo per farlo? Vieni a disturbarmi mentre faccio l'amore"? "Il mio ego mi dice che se ho la possibilità di cambiare il mondo, ho il potere per apportare quel cambiamento". "Ah, quindi hai bisogno di risposte", disse Kali.

 

"Se vuoi informazioni devi farmi un dono". Non sapevo in quale mondo mi trovavo. Il mio lo avevo lasciato dietro di me. Le dissi: "Non posso vederti". Ella rispose: "Hai già occupato la mio vista. Cosa vuoi di più"?; Kali rise in modo malvagio, una risata crudele nell'oscurità. "Quanto sei disposto a dare"? "La mia vita", risposi. La mia vita mi venne risucchiata. Ero folle. Liquefatto sul pavimento. Morto» 17.

 

eric burdon - dea kali

Sopra: Eric Burdon e la dea Kali.

 

Kali è la dea della distruzione, e spesso viene raffigurata come una divinità terribile, nera, con armi di distruzione in ogni mano e una collana di teschi attorno al collo. Durante gli anni passati nel Nepal, spesso passavo davanti al grande idolo della dea Kali situato nel cuore di Kathmandu, vicino al tempio della Dea Vivente. I nepalesi credono che se una persona dice una bugia davanti a questo idolo morirà. Sappiamo dalla Sacra Scrittura che gli dèi e le dèe che si celano dietro l'idolatria sono gli spiriti demoniaci. Dice San Paolo:

 

«Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demoni» (1 Cor 10, 19-20).

 

Sembra che Eric Burdon abbia incontrato gli stessi demoni attraverso le esperienze con la droga. Lo yogi li incontra attraverso la meditazione e altre pratiche. I Beach Boys sono stati molto determinanti nella promozione della Meditazione Trascendentale. Come abbiamo visto, nel 1967, Mike Love ha accompagnato i Beatles e Donovan a visitare il guru Maharishi Mahesh Yogi nel suo ashram in India.

 

I Beach Boys iniziarono un tour nel 1968 che includeva Maharishi come atto di apertura, ma il il tour ha dovuto essere interrotto dopo solo pochi giorni perché i fans del gruppo non volevano assistere ad una conferenza sull'induismo.

 

maharishi - beach boys

Sopra: Maharishi Mahesh Yogi fotografato con i Beach Boys. A destra, una locandina del 1968 che annuncia un concerto del gruppo e la presenza del famoso guru.

 

Alla fine degli anni '70, i Beach Boys promuovevano ancora la Meditazione Trascendentale. Il loro album del 1976, 15 Big Ones, conteneva il brano TM Song, di Brian Wilson. Il testo affermava:

 

«It's time for me to meditate

What time is this

How
long has it been
[...]

The mantra, my mantra must have took me away

It must have took me away Maharishi gave it to me

And I wondered if it set me free

And it did

And he'll tell you

Sometimes it goes real fast

And other times it goes real slow

Anyway you do it, well it's bound to work I know

Transcendental Meditation
should be part of your time It's simple, it's easy as
making this rhyme Transcendental Meditation, works for me good

More much more than I thought it would».

È tempo per me di meditare

Che ore sono

Com'è passato tanto tempo [...]

Il mantra, il mio mantra deve avermi portato via Deve avermi portato via Maharishi me lo ha dato

E mi sono chiesto se mi avrebbe liberato

E lo ha fatto

E te lo dirà

A volte va molto veloce

E altre volte va molto lentamente

Comunque lo fai, beh è destinato a lavorare, lo so

Meditazione Trascendentale dovrebbe far parte del tuo tempo

È semplice, è facile come fare questa rima

Meditazione Trascendentale funziona bene per me

Molto molto più di quanto pensassi.

 

Sopra: la cover di 15 Big Ones e la band

mentre si esercita nella Meditazione Trascendentale.

 

I proventi dell'album dei Beach Boys del 1978, M.I.U., furono devoluti per la costruzione della Maharishi International University nello Iowa.

 

beach boys - m.i.u.

 

Jim Morrison (1943-1971), dei Doors, ha dedicato la canzone Take It As It Comes a Maharishi 18. Altri rocker che praticavano la Meditazione Trascendentale erano Ray Manzarek e Robbie Krieger dei Doors, Skip Spence dei Moby Grape, Maurice e Verdine White degli Earth, Wind and Fire, e Larry Blackmon dei Cameo.

 

jim morrison

 

L'album del 1970 dei Moody Blues In Search of the Lost Chord, contiene un brano intitolato OM, che è un mantra induista utilizzato durante la mediazione. Sulla copertina dell'album è scritto:

 

«A chiunque abbia praticato la meditazione o lo yoga, la parola "mantra" suona familiare come una parola di potere presente nella meditazione. La parola di potere più importante nelle scritture induiste è la la parola "OM", che si pronuncia "AUM" e che significa "Dio", "Tutto", "Essere", "La Risposta". Il pensiero o l'attenzione posta sul suo significato causerà l'esclusione di tutti gli altri pensieri, determinando alla fine lo stato mentale cui aspira chi fa la meditazione».

 

moody blues - in search of the lost chord

Sopra: i Moody Blues e il loro album

In Search of the Lost Chord.

 

La canzone di Stevie Wonder intitolata Jesus Children of America (1973) afferma: «La Meditazione Trascendentale ti dà la pace della mente».

 

stevie wonder

 

L'album dei BeeGees Spirits Having Flown contiene molti riferimenti alla reincarnazione.

 

beegees spirits have flown

 

Gene Hoglan, batterista della thrash metal band americana Dark Angel, ha affermato che la canzone Hunger of the Undead parla di «karma, di reincarnazione, di sonno prolungato o addirittura di completo annullamento» 19.

 

gene hoglan

 

Annie Lennox, cantante degli Eurythmics, ha studiato Krishna con suo marito, un devoto Hare Krishna 20.

 

annie lennox

 

L'album di The Brothers Johnson Right On Time (1977) ha promosso il concetto induista di Karma.

 

«Be peaceful to your brother

For Life wasn't meant to hate

Guide the hand of one who needs you

Good Karma breeds good fate».

Sii pacifico con tuo fratello Perché la vita non è fatta per odiare

Guida la mano di chi ha bisogno di te

Il buon karma genera un buon destino.

 

the brothers johnson - right on time

 

Anche il cantautore e disc jockey inglese Boy George è stato un devoto di Krishna 21.

 

boy george

 

Il cantante britannico Robert Palmer (1949-2003) ha detto che credeva nella reincarnazione e voleva tornare sulla terra nel corpo di un delfino 22.

 

robert palmer

 

Chrissie Hynde dei Pretenders crede nella reincarnazione e visita regolarmente un tempio dedicato a Krishna 23.

 

chrissie hynde

 

Il gruppo Journey ha promosso la reincarnazione nel loro album Next Journey (1977). L'ultima canzone del 33 giri si intitola «Karma».

 

journey - karma

 

È scritto sul retro della cover dell'album Silk Purse (1972) di Linda Ronstadt: «Essa crede nella reincarnazione».

 

linda ronstadt - silk purse

Forse la Ronstadt sognava di

reincarnarsi in un maiale?

 

Tom Araya, bassista della thrash metal band statunitense Slayer, ha affermato:

 

«Credo nella reincarnazione. Lo spirito di tutti ritorna, e una volta che tu hai raggiunto il tuo punto più elevato, passi ad un punto ancora più elevato» 24.

 

tom araya

 

David Cloverdale, cantante del gruppo hard rock britannico Whitesnake, ha dichiarato: «Credo sempre di più nel destino e nel karma, e c'è un ragione nelle cose» 25.

 

david cloverdale

 

Nella canzone Highway Man, i cantanti country Waylon Jennings, Willie Nelson, Johnny Cash e Kris Kristofferson descrivono le loro vite passate e dicono che torneranno «di nuovo, ancora, ancora e ancora...». Elvis Presley (1935-1977) si era costruito

 

«una religione personalizzata basandosi su quello che aveva letto sull'induismo, sull'ebraismo, sulla numerologia, sulla Teosofia, sul controllo mentale, sul pensiero positivo e sul cristianesimo» 26.

 

Egli studiò diligentemente il guru induista Yoki Paramahansa Yogananda (1893-1952), autore di Autobiography of a Yogi, uno dei libri preferiti da Elvis.

 

elvis presley - paramahansa yogananda

 

Quest'ultimo era solito viaggiare con una libreria portatile contenente oltre duecento volumi dei suoi libri preferiti, tra cui The Prophet, di Kahilil Gibran (1883-1931; The Mystical Christ dell'occultista e massone Manley Palmer Hall (1901-1990); The Life and Teachings of the Master of the Far East, di Baird Spalding (1872-1953); The Inner Life, del teosofo Charles Webster Leadbeater (1854-1934); The First and Last Freedom, del «messia» della Teosofia Jiddu Krishnamurti (1895-1986); The Book of Numbers, di Cheiro (1966-1936); ed Esoteric Healing, della teosofa Alice Bailey (1880-1949). Uno dei libri che stava leggendo prima di morire fu The Force of Jesus, di Frank O. Adams. Questo libro presenta un Cristo pagano e lontano dal Cristo del Nuovo Testamento.

 

Gary Wright (1943-2023), del gruppo Spooky Tooth, era un seguace del guru Paramahansa Yogananda. Il suo album solista The Dream Weaver (1975) ha promosso la proiezione astrale. Whright disse al suo manager: «Paramahansa Yogananda è il mio manager spirituale» 27.

 

gary wright - the dream weaver

Sopra: Gary Wright e la cover

dell'album The Dream Weaver.

 

Anche il gruppo Yes ha seguito e promosso Paramahansa Yogananda.

 

«Sul retro del loro album "Tales from Topographic Oceans", entrano nei dettagli spiegando come il libro "Autobiography of a Yogi" abbia ispirato il materiale. Il loro L'album "Big Generator" si conclude con il brano "Holy Lamb (song (Song For Harmonic Convergence)", una canzone dedicata alla celebrazione dell'alba di una Nuova Era di armonia mondiale e di pace, conosciuta anche come l'Era dell'Acquario» 28.

 

tales from topographic oceans - big generator

 

Il gruppo punk rock Cro-Mags, di New York, ha promosso l'induismo, sostenendo che l'unico modo per risolvere i problemi della terra è «se ci preoccuperemo della realizzazione personale. Allora ci sarà la pace sul pianeta» 29.

 

cro-mags band

Sopra: i Cro-Mags.

 

Il chitarrista e compositore messicano Carlos Santana è stato un discepolo del guru induista Sri Chinmoy (1931-2007) fino al 1983. Nel 1973, Carlos cambiò il suo nome in Devadip, che significa «La Lampada della Luce del Supremo».

 

Sopra: immagine estratta dal booklet dell'album Love Devotion Surrender (Columbia 1973). Carlos Santana e John McLaughlin posano insieme al guru Sri Chinmoy.

 

L'album Caravanserai (Columbia Records 1972) di Santana contiene la seguente citazione da Paramahansa Yogananda:

 

«Il corpo si fonde con l'Universo. L'Universo si scioglie nella voce silenziosa. Il suono si scioglie nella luce splendente. E la luce entra nel seno di gioia infinita».

 

L'album Oneness (1979) di Santana contiene citazioni da Sri Chinmoy e incoraggia i fans a scrivergli.

 

carlos santana - caravanserai - oneness

Sopra: a destra, la cover dell'album Caravanserai; in alto, la frase riportata più sopra che compare sul retro del 33 giri. A sinistra, la cover dell'album Oneness, in cui Santana si è firmato «Devadip».

 

Il cantautore e produttore discografico Marvin Gaye (1939-1984) ha affermato:

 

«Rispetto le religioni orientali. Loro le filosofie sono belle e sagge [...]. Credo anch'io nella reincarnazione» 30.

 

marvin gaye

 

Pete Townshend, chitarrista degli Who, ha seguito il guru Meher Baba (1894-1969) per molti anni, a partire dal 1969. Townsend ha affermato: «Baba è Cristo, perché essere cristiano è proprio come essere un amante di Baba» 31. Townshend ha detto di credere nella reincarnazione e nel karma. Egli ha aperto un Baba Center a Londra e pubblicato il materiale di Baba.

 

pete townshend - meher baba

Sopra: Pete Townshend e Meher Baba.

 

Clarence Clemons (1942-2011), sassofonista di Bruce Springsteen, era un discepolo del guru Sri Chinmoy. Clemons aveva adottato il nome di «Mokshagun», che significa «il Fuoco di Liberazione Illuminatore del Signore». Il suo album solista, Hero, contiene una citazione di Sri Chinmoy sulla copertina del disco insieme a questa dichiarazione:

 

«Un ringraziamento speciale all'Essere Supremo affinché ci benedica con forza e amore: a Guru Sri Chinmoy per la profonda ispirazione e per la gioia» 32.

 

clarence clemons - hero - sri chinmoy

Sopra: Clarence Clemons, il suo album

Hero e una dedica a Sri Chinmoy.

 

Anche John McLaughlin, leader della Mahavishnu Orchestra, seguì Sri Chinmoy dal 1972 al 1978. Il suo album Apocalypse (1974) contiene una poesia scritta da Chinmoy. Mahavishnu è la combinazione del nome di due divinità induiste: Hahadeva, il dio del potere creativo e della distruzione (conosciuto anche come Shiva); e Vishnu, la secondo della tre divinità supreme induiste conservatrici dell'Universo 33.

 

shiva - vishnu

Sopra: da sinistra, Shiva e Vishnu.

 

Nel 1973, McLaughlin si unì a Carlos Santana registrando Love Devotion Surrender, che come abbiamo già visto, è un l'album contenente un messaggio di Chinmoy. Sebbene non sia più un discepolo di Chinmoy, McLaughlin è rimasto coinvolto nel misticismo. Nel 1976, egli ha formato i Shakti (che è il termine induista che identifica il potere spirituale), e nel 1979 The One Truth Bank. McLaughlin ha affermato:

 

«Quando lascio che sia lo spirito a suonarmi provo un piacere intenso. Il mio ruolo come musicista è quello di rendere ognuno consapevole della propria divinità» 34.

 

Il gruppo rock statunitense Styx promuove lo yoga nella canzone The Serpent Is RisingIl serpente si sta alzando»), dall'omonimo album (1973).

 

styx - the serpent is raising

Sopra: gli Styx e la cover del loro album The Serpent Is Rising. I titoli dei loro ellepì contengono spesso riferimenti all'occulto. Il loro stesso nome deriva dallo Stige, un fiume dell'inferno. Inoltre, sono stati accusati di aver inserito diversi messaggi al contrario di natura satanica nelle loro composizioni (vedi qui).

 

L'album Powerlight (1983), degli Earth, Wind & Fire promuove lo yoga. Il loro brano Serpentine FireFuoco serpentino») è basato sugli insegnamenti New Age presenti nel culto della meditazione Shah Kriza Yogi.

 

earth, wind & fire - powerlight

Sopra: gli Earth, Wind & Fire e il loro album Powerlight. Al centro dell'Uomo Vitruviano in copertina ci sono i chackra, i sette punti vitali del corpo secondo lo yoga. I loro album e i loro testi sono letteralmente infarciti di simboli e riferimenti al New Age e all'occulto.

 

Buddismo

 

Come abbiamo visto all'inizio di questo scritto, Tina Turner praticava il buddismo e credeva nella reincarnazione e nelle persone sensitive. Essa cantava regolarmente davanti ad un altare buddhista. La Turner disse alla rivista People: «I sensitivi sono miei droghe. Il mio vero obiettivo nella vita è aprire il terzo occhio» 35.

 

La cantautrice statunitense Suzanne Vega ha seguito il buddhismo da quando aveva diciassette anni: «Le piace trascorrere le sue ore libere cantando davanti ad un piccolo altare di legno» 36.

 

suzanne vega

 

Il pianista e compositore americano Herbie Hancock è stato un devoto buddista sin dai tempi primi anni '70. Egli canta e medita due volte al giorno davanti ad un altare in palissandro. Il retro della copertina del suo album Sextant (2012) raffigura i grani della preghiera buddista.

 

herbie hancock - sextant

Sopra: Herbie Hancock e il retro dell'album Sextant in cui figurano fiori di loto e i grani della preghiera buddhista.

 

Nel 1966, David Bowie (1947-2016) trascorse alcune settimane in un monastero a studiare il buddismo. L'esperienza di Timothy Leary (1920-1996) con le droghe psichedeliche lo ha portato a praticare le religioni orientali e nello studio del Libro tibetano dei morti, della Bhagavad-Gita e degli scritti sullo Zen buddhista. Il suo collega nelle ricerche, l'omosessuale Richard Alpert (1931-2019), espulso dalla Harvard University insieme a Leary, cambiò il sua nome in Baba Ram Dass e «divenne uno dei più famosi e stimati insegnanti di discipline orientali d'America» 37.

 

timothy leary - richard alpert

Timothy Leary e Richard Alpert.

 

Poco prima che Leary morisse nel maggio del 1996, il poeta beatnik omosessuale Allen Ginsberg (1926-1997) inviò il suo insegnante buddista, Gelek Rinpoche (1939-2017), al capezzale di Leary per pronunciare una preghiera finale per il suo passaggio dalla vita alla morte 38. Quindi, Timothy Leary morì con le preghiere buddiste sulle sue labbra o almeno risuonarono nelle sue orecchie.

 

Sopra: mano nella mano, Gelek Rinpoche ed Allen Ginsberg. Non solo Ginsberg era omosessuale, ma si era anche dichiarato favorevole alla pedofilia. Evidentemente il buddhismo non trova nulla di innaturale in queste pratiche.

 

Sul retro della cover dell'album Desire (1976) di Bob Dylan si vede il cantautore mentre fuma marijuana, in un angolo il Tarocco dell'Imperatrice, e in basso una statua di Buddha. Accanto al Buddha è scritto: «Ho un fratello o due e un sacco di karma da bruciare [...]. Iside e la Luna splendono su di me» 39.

 

bob dylan - desire

Sopra: il retro dell'album Desire di Bob Dylan.

 

Taoismo, Islam e Bahai

 

Nel 1977, Cat Stevens (nome originale Steven Demeter Georgiou) divenne un seguace dell'islam. Egli si convertì dopo aver provato «lo zen e gli I-Ching, la numerologia, i Tarocchi e l'astrologia». Il retro della copertina del suo album Footsteps in the Dark (Island 1984) contiene la sua testimonianza:

 

«Molto tempo fa ho iniziato la mia ricerca della pace e dell'illuminazione. Ho avuto un forte interesse per le religioni e le filosofie orientali e dentro di me stavo cominciando a scoprire l'io cosciente [...]. Ero quasi sul punto di arrendermi quando un giorno è successo qualcosa: mio fratello, che era appena tornato da una visita a Gerusalemme, mi consegnò una copia del sacro Corano. Dopo aver letto l'introduzione fu come se all'improvviso qualcuno, da qualche parte, avesse acceso le luci e ho potuto percepire il meraviglioso ordine delle cose che, prima, riuscivo a malapena a intravedere nel buio.

 

Il Corano era diverso da qualsiasi altro libro che avevo trovato. Le parole sembravano tutte stranamente familiari, e tuttavia così diverso da qualsiasi cosa avessi mai avuto letto prima; ma ciò che mi ha commosso di più è stato il suo messaggio: la fede assoluta e intransigente in uno Dio universale (Allàh), l'unico Creatore e Sostenitore dei cieli e della terra.

 

Questa convinzione in qualche modo ha avuto un effetto diretto sulla mia psiche interiore e sulla mia visione della vita. Mi sono reso conto che questa "unità" era lo scopo che sta dietro l'Universo [...]. La stessa parola "islam" significa "sottomissione" o "entrare nella pace". Quindi non era una nuova religione, ma la fede originaria che Dio ha ispirato ai messaggeri nel corso della storia umana: Abramo, Mosè, Gesù e infine Maometto. La pace sia su loro, erano tutti profeti e messaggeri dell'Unico Dio...».

 

cat stevens - footsteps in the dark

Sopra: Cat Stevens - oggi Yusuf Islam -

e la cover dell'album Footsteps in the Dark.

 

Cat Stevens, ribattezzato Yusuf Islam, continua a seguire l'islam. Nel febbraio del 1989, pur affermando di essere un «uomo di pace», Yusuf ha detto agli studenti della Kingston University  di aver sostenuto l'appello dell'Ayatollah Khomeini (1902-1989) ad uccidere lo scrittore Salman Rushdie per i suoi Versetti satanici. Yusuf disse: «Dev'essere ucciso. Il Corano è chiaro: se qualcuno diffama il profeta, allora bisogna farlo morire».

 

Due mesi dopo, Yusuf durante il programma della BBC Hypotheticals disse che se Rushdie si fosse presentato davanti a lui, avrebbe contattato Khomeini per dirgli dove si trovava Rushdie 40. Dopo una protesta contro le sue osservazioni, Yusuf si è tirato indietro e sul suo sito ha persino affermato falsamente che «non mai ha chiesto la morte di Salman Rushdie; né appoggiato la fatwa lanciata dall’Ayatollah Khomeini». Rushdie ha definito «spazzatura» le affermazioni di innocenza di Yusuf 41.

 

L'album Tao (1985) dell'australiano Rick Springfield è dedicato alla filosofia cinese del taoismo.

 

«Il concetto di Yin e Yang è la credenza principale dietro il taoismo. Yin e Yang è l'idea secondo cui due grandi principî opposti interagiscono tra loro. Pertanto, tutto nell'Universo dipende da questa unità. Lo Yin rappresenta il femminile, ed è oscuro e negativo, mentre Yang è maschile, luminoso e positivo. È lo stesso concetto della "Forza" che c'è in Star Wars, un lato "oscuro" o uno "chiaro". Le arti marziali, l'agopuntura, lo yoga, e l'I-Ching derivano tutti da questa dottrina dualistica propria dello gnosticimo» 42.

 

rick springfield - tao

Sopra: Rick Springfield e il suo album Tao.

 

Peter Tork (1942-2019), bassista di The Monkees, ha affermato che la sua religione si basava sul «pensiero taoista orientale» 43.

 

peter tork

 

Il chitarrista rock Pat Martino (1944-2021) affermava che la chitarra stessa è collegata alla pratica divinatoria dell'I-Ching taoista 44.

 

pat martino

 

Il chitarrista Robert Fripp, leader dei King Crimson, è un seguace dell'occultista armeno Georges Ivanovič Gurdjieff (1877-1949), che insegnava che l'uomo raggiunge la verità attraverso il processo della «Scala d’Oro». Un uomo deve scalare i sette pioli di una scala evolutiva. La scala non si sale attraverso la conoscenza logica, ma attraverso la saggezza psicologica, lo studio individuale, l'autoconsapevolezza, l'autorimembranza e la scoperta dell'io essenziale ed immutabile 45.

 

robert fripp - georges ivanovič gurdjieff

Sopra: Robert Fripp e l'occultista

georgiano Georges Ivanovič Gurdjieff

 

Anche il  cantante e chitarrista statunitense Roger McGuinn, dei Byrds, e il pianista Keith Jarrett seguono gli insegnamenti di Gurdjieff.

 

roger mcguinn - keith jarrett

Sopra: da sinistra, Roger McGuinn e Keith Jarrett.

 

Il duo soft rock Seals & Crofts si convertì alla fede Bahai. Molte delle loro canzoni si riferiscono a questa religione. La canzone East of Ginger Trees dice: «Prepare to meet Baha'u'llah in the Garden of Clove» («Preparatevi ad incontrare Bahá'u'lláh nel Giardino del Chiodo di garofano»). Baha'u'llah (1817-1892), un nobile iraniano, è stato il fondatore della religione Bahai. Il loro album Takin' It Easy (1978) si conclude con la canzone A Tribute to Abdu'l Baha 46.

 

seals & crofts - baha'u'llah

Sopra: i Seals & Crofts e Baha'u'llah.

 

Il cantautore e musicista statunitense del genere folk rock John Denver (1943-1997) ha seguito dei corsi EST (Erhard Seminar Training). Nel booklet del suo album Back Home Again è scritto:

 

«La partecipazione ai corsi EST ha creato nella mia vita uno spazio incredibile per la gioia e la vitalità. Mi fa piacere condividere EST con voi».

 

john denver - back home again

Sopra: John Denver e il suo

album Back Home Again.

 

Denver ha dedicato il suo album Wingsong (1975) «a Werner Erhard e a tutti quelli che partecipano ad EST».

 

«Fondamentalmente, Erhard aveva una visione della vita panteista. Siamo tutti dei piccoli "dei". Non c'è né sbagliato né giusto. Questo movimento è sottilmente basato sul buddhismo zen e insegna al discepolo a non usare mai la mente razionale, ma a aprirsi al cosiddetto "sempre presente adesso"» 47.

 

werner erhard

Sopra: Werner Hans Erhard (nato John Paul Rosenberg) è considerato un maestro nel campo degli insegnamenti New Age.

 

Il cantautore, polistrumentista e paroliere britannico Van Morrison ha approfondito gli aspetti esoterici della musica. Nel 1989 egli è intervenuto ad un convegno dal titolo The Secret Heart of Music: An Exploration into the Power of Music to Change ConsciousnessIl cuore segreto della musica: un'esplorazione del potere della musica di cambiare la coscienza»).

 

van morrison

 

Egli riconosce in tale occultismo le influenze pagane della teosofa Alice Bailey e di Krishnamurti. Il suo album del 1983 Inarticulate Speech of the Heart «nei ringraziamenti speciali ha incluso L. Ron Hubbard, il fondatore della Chiesa di Scientology».

 

van morrison - inarticulate speech of the heart

 

Van Morrison ha studiato molte religioni e dottrine cristiane, e dice di accettare tutte le credenze,

 

«ortodosse o meno. Io non accetto né rifiuto nulla di tutto ciò [...]. Sto solo brancolando nel buio in cerca di un po' più di luce» 48.

 

Il cantante, musicista compositore britannico David Sylvian, frontman del gruppo musicale Japan, oltre a compiere agli studi esoterici, prese confidenza prima con il buddismo e successivamente con l'induismo.

 

«Per me, il buddhismo fu il più persuasivo. Questa fu la fonte di conoscenza che formò la mia pratica per un certo numero di anni, senza il beneficio di un maestro personale. Alla fine, questo si rivelò problematico perché la pratica stessa divenne piuttosto arida e priva di ispirazione. A quel punto, cercai attivamente un maestro. Sorprendentemente, questa ricerca mi portò ad una serie di maestri, fuori dall'India, il cui background era basato sull'induismo.

 

Sebbene non mi fu mai detto di reindirizzare il centro della mia pratica, lentamente cominciai a racimolare senso, a decodificare i significati di ciò che c'era dietro le immagini in technicolor degli dèi e delle dèe induisti, alcuni cruenti in modo strabiliante nelle loro rappresentazioni, e fui catturato in questo mondo seducente, affascinato dalle pratiche, dall’aspetto devozionale del credo, e dalla, secondo me, indiscutibile saggezza dei Veda» 49.

 

david sylvian

 

 A Talheim in Germania, Sylvian incontrò Madre Meera, una santona indiana dalla quale ricevette il «darshan», termine sanscrito che sta ad indicare la visione del divino. Poi incontrò la santona indiana Shree Maa, che ospitò nella sua casa negli Stati Uniti. Un'altra guru su cui fece affidamento Sylvian è Mata Amritanandamayi, meglio nota come Amma (o Ammachi).

 

madre meera - shree maa - mata amritanandamayi

Sopra: le tre santone induiste che David Sylvian ha seguito per un certo periodo. Da sinistra: Madre Meera, Shree Maa e Mata Amritanandamayi.

 

Nel 1979, il cantautore milanese Claudio Rocchi (1951-2013), oltre ad essere stato un attivo pacifista, ha aderito all'Associazione internazionale per la Coscienza di Krishna, conducendo programmi radiofonici vaishnava e fondando e dirigendo il network nazionale RKC (Radio Krishna Centrale). In quegli anni, molti personaggi famosi di sinistra diventarono improvvisamente seguaci delle religioni orientali.

 

claudio rocchi

 

 

 

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Note

 

1 Traduzione da un estratto (pagg. 548-564) dall'originale inglese Rock'n'Roll's War Against God (Way of Life Literature, 2015), a cura di Paolo Baroni.

2 Cfr. Life, agosto 1985.

3 http://introduction.Krishna.org/Articles/2000/08/00066.html

4 Intervista a George Harrison sul sito web degli Hare Krishna.

5 Cfr. R. Rosen, Nowhere Man: The Final Days of John Lennon («L'uomo da nessuna parte: gli ultimi giorni di John Lennon»), Softskull Press, New York 2000, pag. 18.

6 Cfr. Rolling Stone, 5 novembre-10 dicembre 1987, pag. 48.

7 Cfr. M. Spaulding, The Heartbeat of the Dragon: The Occult Roots of Rock & Roll («Il battito cardiaco del dragone: le radici occulte del rock»), Light Warrior Press, Sterling Heights 1992, pag. 75.

8 http://introduction.Krishna.org/Articles/2000/08/00066.html

9 Cfr. People, del 19 ottobre 1987, pag. 64.

10 Cfr. «Harrison's ashes to be spread in India»Le ceneri di Harrison saranno sparse in India»), Fox News, del 3 dicembre 2001.

11 Cfr. «Harrison had a passion for the East» («Harrison aveva una passione per l'Oriente»), AFP, del 2 dicembre 2001.

12 Cfr. Associated Press, del 30 novembre 2001.

13 Cfr. «George Harrison's Credo» («Il credo di George Harrison»), The Himalayan Times, Kathmandu Nepal, del 17 dicembre 2001.

14 Cfr. «Hare Krishna Mantra, There's Nothing Higher» (««Hare Krishna Mantra, non c'è niente di più elevato»), 1982

http://introduction.Krishna.org/Articles/2000/08/00066.html

15 Cfr. M. Spaulding, op. cit., pag. 190.

16 Intervista concessa a Robin Richman intitolata «An Infinity of Jimis» («Un'infinità di Jimy»), in Life, del 3 ottobre 1969.

17 Cfr. E. Burdon, I Used to Be An Animal, But I'm All Right NowUna volta ero un animale, ma ora sono apposto»), Faber & Faber Ltd., 1986, pag. 150.

18 Cfr. J. Hopkins-D. Sugerman, No One Here Gets Out Alive: The Biography of Jim Morrison («Nessuno uscirà vivo da qui: la biografia di Jim Morrison»), Warner Books, New York 1980, pag. 109.

19 Cfr. RIP, ottobre 1987, pag. 10.

20 Cfr. USA Today, del 9 agosto 1984, pag. D1.

21 Cfr. S. Turner, Hungry for Heaven. Rock 'N' Roll & the Search for RedemptionAffamati di paradiso. Il rock e la ricerca della redenzione»), Intervarsity Pr, 1995, pag. 13.

22 Cfr. The Rock and Roll Handbook; cit. in J. Muncy, The Role of Rock. Harmless Entertainment or Destructive Influence?Il ruolo del rock. Intrattenimento innocuo o influenza distruttiva»?), Daring Publishing Group, Canton 1989, pag. 155.

23 Cfr. People, del 23 marzo 1987, pag. 68.

24 Cfr. Metal Mania, dicembre 1987, pag. 34.

25 Cfr. Metal Creem Close Up, settembre 1987, pag. 15.

26 Cfr. Cfr. S. Turner, op. cit., pag. 143.

27 Cfr. G. Herman, Rock and Roll Babylon, Plexus Pub., 1982, pag. 159.

28 Cfr. J. Muncy, op. cit., pagg. 160-161.

29 Cfr. Metal Mania, dicembre 1987, pag. 56.

30 Cfr. Z. Sitchin, Stairway to Heaven («La scala per il paradiso»), pag. 103.

31 Cfr. B. Larson, Rock. Practical help for those who listen to the words and don't like what they hear («Rock. Un aiuto pratico per coloro che ascoltano le parole e non gli piace ciò che sentono»), Tyndale House, Wheaton 1984, pag. 140.

32 Cfr. J. Muncy, op. cit., pag. 174.

33 Ibid., pag. 175.

34 Cfr. Newsweek, del 27 marzo 1972, pag. 77.

35 Cfr. People, del 15 luglio 1985, pag. 46.

36 Cfr. J. Muncy, op. cit., pag. 166.

37 Cfr. M. Gilmore, Night Beat: A Shadow History of Rock & Roll («Il ritmo della notte: una storia oscura del rock»), Bantam Doubleday Dell Publishing Group, New York 1998, pag. 409.

38 Ibid., pag. 436.

39 Cfr. J. Muncy, op. cit., pag. 167.

40 Cfr. New York Times, del 23 maggio 1989.

41 Lettera al Sunday Telegraph, del 6 maggio 2007.

42 Cfr. J. Muncy, op. cit., pag. 170.

43 Ibid.

44 Cfr. Guitar World, luglio 1985, pag. 22.

45 Cfr. J. Muncy, op. cit., pag. 171.

46 Ibid., pag. 172.

47 Ibid., pag. 177.

48 Cfr. Cfr. S. Turner, op. cit., pagg. 124-125.

49 Cfr. D. J . N. Middleton, «David Sylvian's Religion: an interview and interpretation» («La religione di David Sylvian: un intervista e interpretazione»), Dipartimento di Religione, Texas Christian University, Forth Worth, intervista rilasciata via e-mail nel novembre 2003. Vedasi
http://www.davidsylvian.it/interviste/2003-dipartimento-di-religione-texas-christian-university-avventure-dello-spirito

 

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