Premessa
Nell'articolo immediatamente precedente a quello che stiamo per presentare si è cercato di capire se esiste una vera religione analizzando brevemente la storia e la dottrina delle principali religioni mondiali. Abbiamo ritenuto necessario pubblicarlo per fare chiarezza in questo periodo di grande confusione in cui, dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965), l'uomo della strada è ormai convinto che tutte le religioni siano uguali e abbiano come autore il medesimo Dio.
Al contempo, sta prendendo sempre più piede un'altra convinzione erronea dovuta a diversi documenti ufficiali o a dichiarazioni provenienti dai vertici della Chiesa cattolica: secondo un'interpretazione basata... sul nulla, l'Antico Patto tra il popolo eletto d'Israele e Dio sarebbe ancora in vigore.
Già nella Dichiarazione conciliare Nostra Ætate (del 28 ottobre 1965), interpretando arbitrariamente un'affermazione di San Paolo (Rm 11, 28), si trova questa un accenno a questa idea: «Tuttavia secondo l'Apostolo, gli ebrei, in grazia dei padri, rimangono ancora carissimi a Dio, i cui doni e la cui vocazione sono senza pentimento». Anche nella Costituzione Dogmatica Lumen gentium (del 21 novembre 1964) si dice al § 16:
Sopra: i Padri conciliari durante una sessione.
Ma a rendere popolare questa opinione fu Giovanni Paolo II (1920-2005), che il 17 novembre 1980, incontrando i rappresentati della comunità ebraica di Magonza (in Germania), affermò:
Sopra: rav Yaakov Dov Bleich, rabbino-capo dell'Ucraina, incontra Giovanni Paolo II nel corso di una sua visita nel 2001.
Ma se l'Antica Alleanza non è mai stata abolita ne consegue necessariamente che esistono in parallelo due vere religioni, entrambi salvifiche, anche se una adora Cristo e l'altra lo rifiuta ostinatamente. Ma se l'Antica Legge è ancora in vigore, gli ebrei non avrebbero bisogno del Battesimo per salvarsi, né di accettare la fede in Cristo.
Non voglio tediare oltre il lettore e mi limito a far notare che Cristo ha predicato il Vangelo solo nella terra d'Israele. Alla donna pagana che chiedeva la guarigione della figlia, Gesù rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele» (Mt 15-24). Ma forse la parabola dei vignaioli perfidi è ancora più illuminante:
«Ma quei vignaioli dissero tra di loro: "Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'ereditàsarà nostra". E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna».
Tutto ciò si è verificato. I vignaioli (gli ebrei) hanno ucciso il figlio (Gesù Cristo) del padrone della vigna (Dio Padre). Nel 70 d. C. Gerusalemme fu saccheggiata e il Tempio venne distrutto. La vigna (ossia l'elezione) venne data ad altri (i pagani). E infine ricordiamo che ai Suoi Apostoli Cristo ha comandato: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16, 15). Ad ogni creatura... nessuno escluso.
Introduzione
Un nuovo apprezzamento della religione ebraica, apparso dopo il Concilio Vaticano II, più o meno esplicitamente, nei testi della gerarchia cattolica, è stato esposto con una certa forza in due documenti degli anni 2000:
Sopra: il libro del Cardinal Jean-Marie Lustiger La Promesse (ed. in lingua inglese ).
Questi documenti hanno ricevuto una certa risonanza sui media, sia da quelli cattolici che da quelli laici. Entrambi sviluppano più o meno la stessa tesi secondo la quale:
Dopo aver richiamato i punti della dottrina tradizionale rimessi in discussione, ci proponiamo di esaminare la validità di questa tesi.
I PUNTI PRINCIPALI DELLA DOTTRINA TRADIZIONALE
La vera religione dopo Noè
La vera religione ha attraversato tre fasi:
Queste tre fasi sono simboleggiate nella parabola del Buon Samaritano (Lc 10, 25-37). L'uomo caduto nelle mani dei ladri (che simboleggiano Satana e i suoi angeli) e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada è l'immagine dell'umanità ferita e impotente dopo il peccato originale:
Terzo personaggio della parabola: il Samaritano, che rappresenta Cristo, l'unico che può guarire efficacemente le ferite versandovi olio e vino (simbolo dei Sacramenti) e conducendolo alla locanda (simbolo della Chiesa). La religione dei patriarchi, l'ebraismo mosaico e il cattolicesimo costituiscono quindi tre fasi della stessa religione per quanto riguarda la fede,
Ma ciò che è passato è passato:
L'Antica Alleanza e l'elezione del popolo ebraico
A causa dell'Alleanza - noto come Antico Testamento - concluso tra Dio e il popolo ebraico, quest'ultimo aveva lo status di popolo eletto; ad esso fu affidata una missione: quella di preparare la venuta del Messia. Una volta compiuta la missione, il popolo ebraico non beneficiò più di una missione particolare che sarebbe stata prolungata, né di un'elezione esclusiva, né di un'Alleanza a sé riservata. Scrisse a suo tempo il Cardinale Jean Daniélou (1905-1974):
Ormai il ruolo del popolo eletto è attribuito alla Chiesa e a lei sola:
E quindi, il nuovo Israele è la Chiesa:
Antica Alleanza e Nuova alleanza
Imperfezione dell'Antica Alleanza
Sostituire l'Antica Alleanza con la Nuova La cosa è chiaramente stabilita da San Paolo nella Lettera agli Ebrei:
Non si riesce a comprendere come il Catechismo della Chiesa Cattolica, promulgato da Giovanni Paolo II nel 1997, possa affermare (§ 121): «L'Antica Alleanza non è mai stata revocata». La sostituzione di un'Alleanza con un'altra corrisponde alla sostituzione del culto del Tempio con un nuovo culto. La distruzione del Tempio avvenuta nel 70 d. C. ha segnato in modo visibile il passaggio da un'economia all'altra.
Se solo il sacrificio di Cristo è valido davanti a Dio, lo stesso vale per il sacerdozio. Inoltre, «(Cristo) abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo» (Eb 10, 9) 10. Queste verità sono splendidamente espresse da San Tommaso d'Aquino (1225-1274) nella sequenza Lauda Sion e nell'inno eucaristico Pange Lingua che si cantano nel giorno del Corpus Domini:
Sopra: San Tommaso d'Aquino.
L'accettazione della Nuova Alleanza da parte di Israele Israele (inteso in senso carnale, ossia i discendenti di Giacobbe) accettò la nuova alleanza mediante i suoi rappresentanti più eminenti: il vecchio Simeone (di cui parleremo più avanti), la profetessa Anna, San Giovanni Battista, la Vergine Maria, San Giuseppe, gli Apostoli, i discepoli, ecc... Ma la primissima, nel tempo e nell'ordine della perfezione, è la Vergine Maria:
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1, 38).
Ogni ebreo è chiamato a questa Nuova Alleanza
Per gli ebrei, la sostituzione dell'Antica Alleanza con la nuova, infinitamente superiore, non contraddice la formula scritturale «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm 11, 29). Ed è del tutto sbagliato che questa formula sia usata da coloro che oggi vogliono a tutti i costi che l'Antica Alleanza sia mantenuta parallelamente alla Nuova Alleanza, e che le attribuiscono un carattere salvifico.
Ad un dono di Dio irrevocabile di Dio deve corrispondere una risposta. Non è quello che ha fatto la maggior parte degli israeliti. È sempre possibile ed è sempre atteso da Dio, come insegna San Paolo. Ma l'eredità è passata ai «pagani», l'elezione è stata estesa a tutti gli uomini di buona volontà.
La suprema consacrazione dell'Antica alleanza: il vecchio Simeone Il quarto mistero gaudioso del Rosario ci fa riflettere su questo punto:
Riassumendo:
E
conserviamo l'immagine del vecchio Simeone (che rappresenta
l'Antica Alleanza) che tiene tra le braccia il Bambino Gesù
prima di pronunciare il suo Nunc dimmitis:
Dopo aver richiamato questi punti della dottrina tradizionale, esamineremo se le tesi sviluppate nei documenti ufficiali, come la Dichiarazione Riflessioni sull'Alleanza e la Missione, e il libro di Mons. Lustiger La Promesse siano conformi o meno ad essi.
II LA DICHIARAZIONE RIFLESSIONI SULL'ALLEANZA E LA MISSIONE 17
Il 12 agosto 2002, la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti per gli affari ecumenici e interreligiosi e il Consiglio Nazionale delle sinagoghe hanno rilasciato una Dichiarazione congiunta dal titolo Riflessioni sull'alleanza e la missione, i cui principali redattori sono stati il Cardinale William Keeler (1931-2017) 18 e il rabbino Gilbert Rosenthal.
Il testo della Dichiarazione
Questo testo è composto da tre parti: una prefazione e due capitoli: Riflessioni cattoliche romane e Riflessioni ebraiche. Diamo di seguito un estratto dalle prime due riflessioni (di parte cattolica):
Sopra: il 17 gennaio 2010, Giorno della Memoria, Benedetto XVI incontra il rabbino-capo Riccardo Di Segni nella sinagoga di Roma.
Commenti
Secondo questa dichiarazione:
Sui tre punti menzionati, la Dichiarazione si oppone alla dottrina tradizionale sopra ricordata. Questo testo comporta due conseguenze:
Un'opera comune
Sopra: «We want Mosiach now», ossia «Vogliamo il Messia adesso». Molti ebrei pensano che l'avvento del Messia sia imminente.
La coesistenza di due vere religioni: una che riconosce Cristo, l'altra che lo rifiuta Due alleanze contemporaneamente in vigore... quindi due vere religioni: l'ebraismo per gli ebrei e il cattolicesimo per i non ebrei. Ritroviamo qui un'idea tipicamente ebraica secondo la quale, accanto al giudaismo, una religione riservata agli ebrei considerato come il popolo sacerdotale, apparirebbe una religione più sommaria chiamata «religione noachide» e destinata ai non ebrei.
Quest'ultima insiste sul monoteismo (che, da un punto di vista ebraico, significa il rifiuto dei misteri della Santissima Trinità e dell'Incarnazione) 19. Segnaliamo un'altra anomalia di questa Dichiarazione ebraico-cattolica: nella sezione Riflessioni ebraiche figura un'apologia del Talmud! Ora, il Talmud è una raccolta di commenti alla Legge (e commenti ai commenti) espresi da farisei e rabbini tra il II e il V secolo d. C. Da notare che esso contiene passi violentemente anticattolici e blasfemi.
Sopra: frontespizio del Talmud.
III IL LIBRO LA PROMESSE DEL CARDINALE LUSTIGER
Questo libro, pubblicato nel novembre del 2002, ha suscitato numerose recensioni da parte delle maggiori testate giornalistiche francesi (Le Figaro, L'Express, Le Nouvel Observateur) e sulla stampa cattolica. Esso, tra l'altro, contiene, posizioni accusatorie e sprezzanti per le nazioni cristiane e per quelle che l'autore definisce «pagane-cristiane». Ci limiteremo qui all'esame dei passi del libro collegati ai punti dottrinali precedentemente richiamati.
Alcune citazioni
La chiamata e la missione
Sopra: il Cardinale Lustiger con il rabbino-capo degli ebrei askenaziti Meir Lau.
L'elezione
Due vocazioni distinte al servizio della stessa Rivelazione
«L'incontro tra ebrei e cristiani è necessario
affinché ciascuno comprenda ciò che forse Dio gli
chiede» 24.
Nel 2013, è uscito
nelle sale cinematografiche il film The Jewish Cardinal
(«Il Cardinale ebreo»),
in memoria di Aaron Jean-Marie Lustiger.
Secondo
il Cardinale, il popolo ebraico resta il popolo eletto oggi
come lo era ieri; ad esso è rivolta una chiamata specifica,
ha una sua missione, una sua vocazione. È ancora l'idea (ma
non formulata in modo diverso) che l'Antica Alleanza sarebbe
ancora in vigore. In nessun punto del libro si parla di
convertire gli ebrei. Dovremmo cercare di convertirli, in
altre parole di fare proselitismo? Il Cardinale ha risposto
negativamente in un testo precedente a La Promesse,
che risale al 1981:
«Proselitismo
no, perché non ha senso, sarebbe un'infedeltà.
Sia la fede ebraica che la fede cristiana sono una
chiamata di Dio»
25.
Alphonse Ratisbonne (1814-1884) era un ebreo di Strasburgo,
appartenente ad una famiglia di ricchi banchieri. Il 20
gennaio 1842, mentre visitava la Chiesa di Sant'Andrea delle
Fratte, a Roma, gli apparve la Vergine SS.ma e lo convertì
all'istante. Successivamente, egli si fece sacerdote e fondò
la Congregazione di Nostra Signora di Sion, un Ordine
religioso il cui intento era di condurre gli ebrei alla fede
cattolica. Evidentemente, la Madre di Dio pensa che il
proselitismo non sia un'infedeltà...
Tutto sommato, sui punti esaminati, le posizioni del
Cardinale Lustiger sono più o meno le stesse, ma meno
esplicite, di quelle della Dichiarazione Riflessioni
sull'alleanza e la missione del 12 agostoo 2002. Esso
conducono allo stesso punto d'approdo: l'esistenza in
parallelo di due religioni che sono entrambe vere
(sebbene abbiano dottrine diverse): l'ebraismo (che rifiuta
Cristo) e il cattolicesimo (che lo adora).
IV
CONCLUSIONE
Le tesi difese dal Cardinale Keeler nella Dichiarazione
Riflessioni sull'Alleanza e sulla Missione e dal
Cardinale Lustiger nel suo libro La Promesse non sono
nuove. Elementi dello stesso genere possono essere trovati
in testi come la Nota della Commissione per i rapporti
religiosi con l'ebraismo 26,
del 24 giugno 1985, intitolata Catholiques et juifs: un
nouveau regard («Cattolici ed ebrei: un nuovo sguardo ).
Questi documenti trovano un certo sostegno nella
Dichiarazione conciliare Nostra Ætate, e nel
Catechismo della Chiesa Cattolica (§ 121), nella
nuova liturgia (soppressione delle preghiere per la
conversione degli ebrei del Venerdì Santo). Queste
dichiarazioni sono alla base dell'esistenza parallela di due
vere religioni.
Una strana aberrazione che per
certi versi è collegata alla già citata tesi ebraica sulla
religione noachide 27.
L'altra conseguenza è che la verità cattolica non è
destinata agli ebrei e non deve essere loro presentata.
Tuttavia, come osserva l'ebrea convertita al cattolicesimo
Judith Cabaud:
«Il
vero antisemitismo consiste nel non dire loro questa verità».
«Nessun media francese ha riportato la notizia
dell'importante viaggio compiuto a New York a fine
febbraio (2003) da una dozzina di sacerdoti e
teologi guidati dal Arcivescovo di Parigi Jean-Marie
Lustiger, su invito - tutte le spese pagate - del
Congresso Ebraico Mondiale, allo scopo di rafforzare
le relazioni ebraico-cristiane stabilendo legami
diretti tra leader cattolici ed ebrei. Tutti i
partecipanti, compreso Patrick Desbois, capo della
Commissione Episcopale per i rapporti con il
l'ebraismo, hanno dovuto parlare correntemente
l'ebraico. In particolare, sono stati ricevuti alla
Yeshiva University di New York, all'Istituto Ebraico
di Religione, al Congresso Ebraico Mondiale, in
varie sinagoghe, nonché dai principali funzionari di
Lubavitch e Satmar. Nel suo discorso principale, il
Cardinale Lustiger ha fatto lunghe allusioni
elogiative agli scritti di Maimonide e alle lezioni
che i cattolici possono imparare dalla Kabbalah»
28.
Note
1 Traduzione dall'originale francese Y aurait-il aujourd'hui deux vraies religions? (Action Familiale et Scolaire, 2ª ediz., Parigi 2018), a cura di Paolo Baroni. 2 Cfr. Mons. C. L. Gay, Élévations sur la vie et la doctrine de NSJC («Elevazioni sulla vita e la dottrina di Nostro Signore Gesù Cristo»), 31ª elevazione. 3 Ricordiamo che Israele (nel senso carnale qui usato) designa i discendenti di Giacobbe, in altre parole il popolo ebraico. 4 Cfr. A. Santogrossi, L'Évangile prêché à Israël («Il Vangelo predicato a Israele»), pag. 8. 5 Cfr. J. D. Granville, Le mystère d'Israël et la tentative de judaïsation du catholicisme («Il mistero d'Israele e il tentativo di giudaizzazione del cattolicesimo»), Action Familiale et Scolaire, n° E097, 1ª éd., pag. 29. 6 Cfr. J. Daniélou, L'Église devant le judaïsme («La Chiesa di fronte all'ebraismo»), in Le Figaro, del 28-29 aprile 1973. 7 Cfr. D. Judant, Judaïsme et christianisme («Ebraismo e cristianesimo»), pag. 104. 8 Cfr. D. Judant, Les deux Israël («I due Israele»), pag. 89. 9 Ibid., pag. 110. Quando designiamo la Chiesa con l'espressione «nuovo Israele», usiamo la parola Israele in senso spirituale e non più carnale. 10 Cfr. D. Judant, Jalons pour une théologie chrétienne d'Israël («Basi per una teologia cristiana d'Israele»), pag. 64. 11 Cfr. D. Judant, Les deux Israël, pag. 76. 12 Cfr. M. Beaumont, Dialogue judéo-chrétien contre foi catholique («Il dialogo ebraico-cristiano contro la fede cattolica»), in Fideliter, n° 151, gennaio-febbraio 2003, pag. 9. 13 Sappiamo che la parola «incontro» è il termine con cui i greci celebrano questa festa (nota del Mons. Gay). 14 «Magnus... sæclorum nascitur ordo (Virgilio. Eglog. IV). 15 Cfr. Mons. C. L. Gay, Élévations sur la vie et la doctrine de NSJC, 20ª elevazione. 16 Questa verità è spesso chiamata «teologia della sostituzione» da coloro che la contestano. 17 Vedi l'articolo di Michael Chapman intitolato «The US Bischops Committee's "Informal Heresy"» («L'eresia non ufficiale della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti»), in The Remnant, del 31 ottobre 2002. 18 Il Cardinale Keeler era a quel tempo membro del gruppo direttivo della United Religious Initiative (URI), che è una sorta di associazione planetaria per un unico pensiero religioso, sotto l'egida delle Nazioni Unite. 19 Nel suo libro Le judaïsme et le Vatican, une tentative de subversion spirituelle («L'ebraismo e il Vaticano, un tentativo di sovversione spirituale»), edito dalle Éditions Saint Rémi, Léon de Poncins attinge a più riprese al libro Israël et l'humanité del rabbino Elia Benamozegh (1823-1900). La religione noachide e la legge che contiene sono esposte in questo libro. Esse vengono presentate come costituenti lo statuto generale dell'umanità, insieme al giudaismo, uno statuto specifico per gli ebrei. Come spiega chiaramente il suddetto rabbino: «Se il cristianesimo acconsente a riformarsi sull'ideale ebraico, sarà sempre la vera religione dei pagani» (pag. 18). 20 Cfr. Card. J.-M. Lustiger, La promesse («La promessa»), éd. Parole et silence, pag. 202. 21 Ibid., pagg. 204, 207. 22 Ibid., pag. 216. 23 Ibid., pag. 162. 24 Ibid., pag. 213. 25 Intervista a Mons. Lustiger dell'Agence télégraphique juive, bollettino n° 2640, del 4 febbraio 1981; cit. in Documentation catholique, n° 1803. 26 Trattasi di una Commissione alle dipendenze della Conferenza Episcopale francese. 27 Cfr. L'Homme nouveau, del 2 febbraio 2003. Al contrario, si veda questa osservazione di Padre Michel Remand nel suo commento alla già citata nota Catholiques et juifs: un nouveau regard (pag. 34): «L'antisemitismo cristiano consiste nel designare l'ebreo come colui che ha bisogno di convertirsi». 28 Cfr. Faits et Documents, del 15 marzo 2003. Maimonide (1135-1204) è stato un importante rabbino spagnolo i cui insegnamenti talmudici sono impregnati di anticristianesimo (N.d.T.).
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