«Tuttavia, i Tarocchi iniziarono ad assumere significati occulti
e ad essere usati prevalentemente per la cartomanzia e per la
divinazione. Il principale responsabile di questo sviluppo dei
Tarocchi fu un pastore ugonotto
2 francese,
Antoine Court de Gebelin (1719-1784).
Negli anni Settanta del Settecento, de Gebelin divenne attivo nei
circoli della Massoneria parigina e si unì ai filaleti, un
Ordine occulto massonico francese derivato dagli insegnamenti di
Martinès de Pasqually (1727-1774). Egli divenne un esperto
studioso dell'occulto. Questa prospettiva occulta divenne un
elemento essenziale nel pensiero rivoluzionario che avrebbe fatto
crollare il governo francese in pochi anni. Grazie ai suoi legami
sociali, de Gebelin scoprì i Tarocchi.
Egli vide immediatamente in essi la simbologia occulta e
li collegò all'antico Egitto. Quando quest'ultimo si disintegrò, i
sacerdoti svilupparono le carte da gioco per nascondere la loro
saggezza ai profani e allo stesso tempo per garantire la loro
sopravvivenza. Egli concluse che tali sacerdoti si erano recati a
Roma, e i Tarocchi erano entrati in possesso dei Papi, i quali li
portarono ad Avignone. Da lì furono diffusi in tutta Europa
3.
De
Gebelin pubblicò le sue speculazioni nel 1781 nell'8º volume del suo
studio del mondo antico, "Monde primitif", in cui iniziò a
designare la simbologia occulta del mazzo dei Tarocchi.
Sopra: frontespizio
del libro Monde
primitif.
Ad
esempio,
De
Gebelin fu quello
che diede origine all'idea che i 22 Arcani Maggiori dovessero
essere equiparati alle 22
lettere dell'alfabeto ebraico.
In un saggio di un socio sconosciuto allegato
nel suo resoconto dei Tarocchi, de Gebelin suggerì che queste carte
fossero usate
come metodo di divinazione.
Sopra: le 22 lettere
dell'alfabeto ebraico e i 22 Arcani Maggiori.
L'idea
fu adottata da un indovino
conosciuto solo come Etteilla
4, che nel
1783 pubblicò un libro in cui descriveva nel dettaglio una
metodologia
per la cartomanzia dei Tarocchi, e nel decennio successivo fu
l'autore di una serie di libri e
opuscoli sulla predizione del futuro utilizzando i Tarocchi e altri
mezzi.
La cartomanzia con
i Tarocchi divenne sempre più diffusa in Francia durante i decenni
post-rivoluzionari.
Sopra: Etteilla e il
suo mazzo di Tarocchi.
Gli studenti di Etteilla trasmisero la pratica della predizione del
futuro con le carte ad Alfonse-Louis Constant, meglio
conosciuto con il suo pseudonimo di Eliphas Lévi (1810-1875).
Quest'ultimo, la fonte principale della magia rituale moderna,
incluse i Tarocchi nei suoi insegnamenti magici e li allineò con il
corpo del simbolismo occulto.
Attraverso gli scritti molto popolari di Lévi, l'uso dei Tarocchi
confluì nei gruppi occulti che fiorirono in Europa alla fine del
secolo XIX secolo, e la padronanza del simbolismo dei Tarocchi
divenne una parte standard della formazione di ogni mago.
Il più famoso degli abili maestri dei Tarocchi in Francia fu
Gerard Encausse (1865-1916), più noto come Papus, che
scrisse diversi libri influenti sui Tarocchi e che fu il maggior
responsabile nel sollevare un'idea proposta per la prima volta da de
Gebelin - anche se fu
Jean Alexandre Vaillant (1804-1886) a
scrivere
una trattazione più approfondita -
tracciandola nell'opera "The Tarot of the Bohemians" (1889).
In Inghilterra, i Tarocchi furono integrati
nel simbolismo del più famoso degli Ordini magici, l'Hermetic
Order of the
Golden Dawn. Un Grado del
programma di avanzamento dell'Ordine includeva l'ideazione da parte
dell'adepto di un mazzo dei Tarocchi completo.
Sopra: uno dei simboli
usati
dalla Golden Dawn.
Due dei membri dell'ordine crearono i mazzi
popolari utilizzati nel XX secolo. Arthur Edward Waite
(1857-1942) era il membro più erudito della "Golden Dawn". Egli fu
responsabile delle traduzioni in inglese di molte opere di Lévi e
rivisitò la prima traduzione inglese del testo fatta da Papus.
Ancora più importante, con l'aiuto di
un'artista, Pamela Coleman Smith (1878-1951), Waite ideò un
nuovo mazzo completo di Tarocchi con tutte le 78 carte (cioè sia gli
Arcani Maggiori che quelli Minori), la prima di queste revisione
completa in più di cento anni.
Egli fu anche l'autore di un libro di
istruzioni, "The Pictorial
Guide to the Tarot" (1910), con il quale chiunque
potrebbe prendere un mazzo di carte e padroneggiarne l'uso come base
per la predizione del futuro. Fu la combinazione del mazzo e del
libro di istruzioni che ha dato a Waite il suo dominio in questo
campo per gran parte del XX secolo.
Il secondo esperto studioso dei tarocchi fu
Aleister Crowley, la nemesi dell'Ordine. Nel 1909 Crowley
iniziò a pubblicare i segreti della "Golden Dawn", compreso
l'insegnamento sui Tarocchi, attraverso una rivista indipendente,
The Equinox.
Sopra: il mago nero
britannico Aleister Crowley (1875-1947), considerato da molti come
il «padre» del satanismo moderno. A lato, la rivista Equinox,
organo ufficiale dell'Astrum
Argentum,
la sètta esoterica fondata nel 1907 da Crowley.
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Crowley lavorò con Freida Harris (1877-1962) nella
progettazione di un nuovo mazzo di Tarocchi
per il quale scrisse un commento molto simile a "The Book of Thot"
di Waite.
Esso venne
pubblicato in edizione limitata nel 1944, ma le carte non furono
diffuse fino al 1960 circa.
Solo dopo una nuova edizione di
"Book of Thoth",
apparsa nel 1969, il mazzo di Crowley iniziò a divenire popolare
fino a rivaleggiare
con il
mazzo di Waite.
Scegliendo di dare al suo mazzo il nome della divinità egizia Thoth,
Crowley affermò sia la propria preferenza per il simbolismo magico
egizio
che la sua fiducia nelle affermazioni di de Gebelin sull'origine
egizia del mazzo» 5.
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