di John Sharpe 1
Premessa
I sostenitori di Michel de Nostredame, più conosciuto come Nostradamus, gli attribuiscono la capacità di aver predetto un incredibile numero di eventi nella Storia del mondo, tra cui la Rivoluzione Francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di Adolf Hitler, e gli attacchi dell'11 settembre al World Trade Center. Gli scettici, al contrario, descrivono queste predizioni come esempi di chiaroveggenza retroattiva e di ambiguità: tutte le presunte predizioni sono state interpretate solo dopo che gli eventi erano accaduti.
Inoltre, le quartine del medico francese risultano essere talmente ambigue che l'interpretazione è oltremodo soggettiva. Ciò nonostante molte persone prestano tutt'oggi molta attenzione ai suoi scritti profetici, e tra queste non pochi cattolici, per via della sua presunta lealtà nei confronti della Chiesa. Ma chi era in realtà Nostradamus? Di quali mezzi si serviva per scrutare il futuro? Era un astrologo, un mago o un ciarlatano? Che cosa pensano di lui i suoi biografi? E infine: quale dev'essere l'attitudine dei fedeli cristiani di fronte alle sue opere? È lecito consultarle?
Chi era Nostradamus?
Nostradamus è la seconda personalità più consultata in internet, una vera e propria celebrità New Age, un personaggio che riemerge ogni qual volta si verifica un evento globale e cataclismatico, un nome che viene a galla durante le conversazioni col vicino di casa e persino con l'amico della parrocchia. Chi e cos'era veramente Nostradamus? Scrive The Catholic Encyclopedia:
Gli apologisti del mondo moderno ci dicono in continuazione che viviamo in un periodo senza precedenti per la sua abilità di offrirci informazioni. Istruzione universale, rete internet, proliferazione di giornali, periodici, bollettini cartacei ed elettronici. Ma pur avendo tutte queste informazioni a portata di mano, che vantaggio ne trarremo se ciò che ci vien detto non è vero? E la maggior parte non lo è. Non esiste miglior modo di rendersi conto dell'overdose moderna di informazioni di cui siamo vittime che cercare di farsi un'opinione precisa di Nostradamus e delle sue famose predizioni.
Siamo sommersi da libri che descrivono la sua vita e i suoi tempi, pressoché quasi tutti inaffidabili, mentre dobbiamo faticare per trovare un'opera che potrebbe essere catalogata come veramente edificante. E tuttavia, uno schedario bibliografico abbastanza recente 3 delle opere disponibili su Nostradamus include 634 pagine di titoli! Fra quelli scritti dai suoi commentatori, ne troviamo di due varietà: quelli imbevuti di scetticismo che tentano di liquidarlo del tutto negando sia la religione rivelata che l'esistenza del soprannaturale 4; e quelli immersi nella superstizione che accettano la realtà del potere profetico di Nostradamus insieme ad ogni tipo di New Age e ad altre sciocchezze pagane 5.
Avremmo voluto trovare un libro scritto in tono spassionato e razionale, che valutasse i fatti che hanno circondato la vita di Nostradamus e le sue predizioni contrarie ai criteri della fede e della vera filosofia 6. Non siamo stati in grado di trovare tale libro, e le possibilità che esso esista sono praticamente zero. I pochi commenti di fonte cattolica che abbiamo trovato lo liquidano sbrigativamente come un ciarlatano, probabilmente perché presumono che solamente un imbecille potrebbe interessarsi seriamente alla sua opera o alla sua figura.
Ma, forse, in quest'epoca di sovraccarico di informazioni non possiamo essere così fiduciosi. Anche i cattolici sono soggetti al fuoco di sbarramento di e-mail e di siti web, ai telegiornali e agli special televisivi pseudo-scientifici di sessanta minuti che ricamano sugli scritti di Nostradamus. Unite questo bombardamento mediatico al fatto che la crisi senza precedenti che ai nostri giorni attanaglia la Chiesa rende tutti i cattolici più creduloni di fronte alle profezie relative ai tempi della fine o ad una supposta apostasia finale, e il bisogno di un libro cattolico ideale che tratti questo argomento aumenterà a dismisura...
Profeta, divinatore o astrologo?
Per ora, forse, questo articolo
basterà. Mettendo insieme tutte le informazioni attendibili sulla
vita e sulle pratiche di Nostradamus, tenendo conto delle
circostanze storiche tardo-medievali e del primo Rinascimento in
Provenza (una regione della Francia meridionale), in cui egli venne
cresciuto e visse, e valutando tutti i fatti contrari ai criteri
sicuri della dottrina cattolica, possiamo essere in grado di farci
almeno un'opinione fondata sull'enigma di un uomo, e
Egli nacque come Michel de Nostredame il 14 dicembre 1503, a Saint-Remy, in Provenza. Attorno al 1550, dopo la sua istruzione nella Francia meridionale, Nostradamus viaggiò in lungo e in largo per l'Europa. Intrapresa la carriera di medico, egli si stabilì a Salon, nell'Ovest della Provenza. I suoi scritti «profetici» apparvero in forma di versi 8 e furono pubblicati in diverse raccolte per un certo numero di anni. La prima apparve a Lione nel 1555, e conteneva quattro volumi di versi. Un altro volume contenente un totale di sette raccolte di versi venne stampato entro il 1557, e un terzo volume finale apparve nel 1558. Esso conteneva tre raccolte di versi, che portarono ad un totale di dieci gruppi distinti di versi 9.
Egli morì otto anni più tardi a Salon il 2 luglio 1566. Nostradamus era un profeta, un ciarlatano o qualcosa di peggio? Come fece le sue predizioni? Era inspirato da Dio onnipotente, era un pazzo o cosa? Le risposte a questi interrogativi ci permettono di rispondere alla domanda forse meno interessante, ma in questi ultimi tempi più significativa: può un cattolico ricorrere lecitamente alle «profezie» di Nostradamus per soddisfare un desiderio di conoscenza di eventi futuri riguardanti la Chiesa e il mondo?
Per determinare correttamente chi o cosa fosse Nostradamus, e prima che possiamo valutare correttamente ciò che conosciamo della sua vita e dei suoi metodi di «profezia», è essenziale capire i termini che verranno utilizzati per identificarlo: profeta, divinatore, astrologo. Fortunatamente, poiché essi riguardano il soprannaturale - o almeno interessano concezioni teologiche e filosofiche - la dottrina cattolica fornisce certe definizioni chiare di questi termini che possiamo usare per orientare correttamente la nostra analisi di Nostradamus.
Profezia
Secondo la Catholic Encyclopedia e San Tommaso d'Aquino (1221-1274) 10, la profezia è
Giacché può concernere in modo generale il passato e il presente, essa è «in senso stretto e corretto [...] la rivelazione di eventi futuri». Notate che una parte essenziale della definizione di profezia è che la conoscenza rivelata al profeta da Dio
Perciò San Tommaso afferma che
Strettamente parlando, chiunque può profetizzare, presumendo che Dio conceda i mezzi:
Quindi, la Catholic Encyclopedia ci ricorda che pur essendo Balaam (Nm 22) indovino di professione, Dio gli parlò e gli rivelò cose che avrebbe dovuto riportare al popolo eletto nella terra di Moab (Nm 23) 15. In circostanze normali, un profeta è noto per la sua santità e, di quando in quando, per il potere di compiere miracoli.
L'angelo parla a Baalam.
Questo è infatti uno dei primi segni caratteristici della profezia autentica che considereremo più avanti valido per determinare se Nostradamus meriti o meno il titolo di «vero profeta». The Catholic Encyclopedia afferma che la profezia è un dono accordato da Dio normalmente a persone sante 16, e San Tommaso ci insegna che
Un'altra caratteristica del profeta autentico è la coscienza della sua missione 18. San Tommaso conferma che è nella natura della profezia perfetta per un uomo il sapere che è mosso dallo Spirito Santo 19. Ciò nonostante, egli ammette che ci sono alcuni casi in cui il profeta non sa che lo Spirito Santo lo spinge a dire certe parole (ad esempio, nel caso di Caifa 20), e che ci sono determinati casi in cui quando un profeta è mosso senza esserne ancora consapevole 21, tuttavia normalmente è cosciente di possedere il dono della profezia. A volte, nel corso dell'evento, il profeta
Molte delle caratteristiche della profezia autentica vengono applicate specificamente al contenuto della profezia stessa. Dovrebbe essere ovvio che
Il contenuto della profezia dev'essere
anche qualcosa di serio, relativo al bene delle anime o della Chiesa
24. The Catholic Encyclopedia
enfatizza il valore
Infine, se la profezia «si avvera nel modo previsto», sarà un indicatore supplementare della sua validità 26. Può dunque Nostradamus essere definito un profeta alla luce dell'insegnamento della Chiesa? Assolutamente no. Nostradamus e le sue profezie non soddisfano nessuno dei criteri che la Chiesa propone per la profezia autentica. Come vedremo più avanti in maniera più dettagliata, egli era conosciuto per aver tentato di attuare una forma di pratica occulta per prevedere gli eventi futuri, e questo non è certamente un segno di santità straordinaria.
Inoltre, egli non diceva di parlare per conto del vero Dio, come dovrebbe un vero profeta che è consapevole della sua missione divina 27. Né la sua situazione è paragonabile a quella di Balaam che parlò nel nome del vero Dio, nonostante fosse un indovino 28. Più che convincente è il fatto che Nostradamus non fece alcuno sforzo per proclamare chiaramente e apertamente le sue profezie, un dovere che vincola tutti i veri profeti. I soggetti delle sue predizioni avevano poco o nulla a che fare con una grave questione relativa al bene delle anime o alla Chiesa 29, e l'oscurità della sua scrittura rende impossibile determinare con certezza quello che egli predisse veramente.
La maggior parte delle sue predizioni sono così oscure che il loro contenuto è quasi impossibile da determinare. Anche i sostenitori più accesi di Nostradamus ammettono che è solamente leggendo le sue profezie davanti al fatto storico dell'evento predetto che il significato delle sue parole diviene chiaro. È praticamente impossibile verificare se alcuni degli eventi in questione siano stati realmente predetti e si siano successivamente avverati. Ciò rende ancora più evidente il fatto che Nostradamus non stava profetizzando nella grande tradizione dei profeti d'Israele e della cristianità, perché essi parlarono sempre chiaramente, apertamente, e predicarono la conversione e il pentimento.
Nostradamus non fece nulla di tutto ciò, e noi ci chiediamo se egli sia stato soltanto un ciarlatano o qualcosa di più tenebroso. A questo punto, è bene esaminare l'insegnamento di San Tommaso relativo alla conoscenza del futuro, non solo perché la profezia implica una conoscenza di eventi futuri, ma in virtù del fatto che anche la divinazione e l'Astrologia rappresentano un tentativo da parte dell'uomo di predire il futuro utilizzando mezzi diversi dalla rivelazione diretta di Dio.
È utile, dunque, capire ciò che può essere conosciuto dagli uomini e dagli angeli (buoni o malvagi) circa gli eventi futuri. San Tommaso ci dice che tutti gli intelletti creati (gli intelletti degli uomini e quelli degli angeli buoni o decaduti) possono conoscere gli eventi futuri o per rivelazione divina o per altre cause 30. La conoscenza di eventi futuri dalle loro cause, è unicamente di due tipi:
Conoscenza di eventi che necessariamente procedono dalle loro cause, e così possono essere predetti con certezza (ad esempio: «Sono sicuro che la palla cadrà quando la lascerò cadere perché esiste la gravità»);
Conoscenza di eventi che nella maggior parte dei casi procedono dalle loro cause, e che quindi possono essere predetti congetturalmente (ad esempio: «Sono sicuro di avere delle allergie. Con l'arrivo della Primavera ci sarà il più alto tasso di polline nell'aria, e quindi probabilmente starnutirò di più»).
Gli eventi che procedono da cause ignote, gli «eventi contingenti», che sono casuali o sono possibilità di eventi, decisioni e azioni da parte di creature razionali, non possono essere totalmente conosciuti in anticipo dall'intelletto creato 31. Al contrario, Dio non conosce gli eventi futuri dalle loro cause, ma piuttosto come sono in sè stessi nell'eternità:
La conoscenza del futuro che è alla portata degli spiriti puri e creati (angeli e demoni), sebbene sia dello stesso genere di quella disponibile agli uomini, è di gran lunga più dettagliata e accurata. Gli spiriti sono capaci di prevedere con molta più accuratezza degli uomini quei tipi di eventi che di solito seguono le loro cause,
E anche a riguardo del terzo genere di eventi futuri, quello eventuale, gli spiriti possono saggiamente congetturare su di essi a causa della loro
Ma affinché un uomo possa predire con certezza l'avvenimento di un evento contingente, occorre che sia ispirato direttamente da Dio, e a quel punto egli diviene un vero profeta 35. Se non riceve da Dio il dono della profezia e tuttavia continua a predire il futuro con un'accuratezza che supera ciò che è dato a tutti gli uomini dal loro intelletto, egli non avrà altra alternativa che il ricorso a mezzi illeciti.
Divinazione
È evidente che il termine «divinazione» indica strettamente un tentativo di ottenere la conoscenza del futuro attraverso l'utilizzo di mezzi illeciti:
San Tommaso identifica tre categorie di divinazione:
Nostradamus praticò il secondo genere di divinazione e una combinazione del primo e del terzo. Nella classificazione di San Tommaso delle forme di divinazione, nessuna è esente da rapporti con i demoni. Anche nel caso in cui non sono chiamati in causa esplicitamente, i demoni o il diavolo sono tacitamente evocati quando chi tenta di acquisire informazioni attraverso certi mezzi, sia che essi siano inadeguati o che non lo siano, poiché né per la loro propria natura, né per alcuna promessa divina sono capaci di produrre l'effetto desiderato 39.
La Chiesa non è indulgente sulla divinazione. È probabile che la sua intransigenza sia spiegabile considerando che tutte le forme di divinazione evocano, almeno tacitamente, il diavolo. Quando un uomo intraprende una simile azione, il demonio ha un'opportunità perfetta di prenderlo in trappola e confermare la sua credenza nel sistema della divinazione e la sua efficacia, senza considerare il fatto che l'uso di questa tecnica implica la credenza in una conoscenza che proviene da qualcosa di diverso da Dio o dal proprio intelletto.
San Tommaso conferma che il demonio si intrufola ardentemente in ogni pratica tramite cui gli uomini fanno «futili ricerche sul futuro [...] al fine di intrappolare le menti con presunzioni vane» 40. Infatti, San Tommaso definisce tutta l'«arte» della divinazione nulla più che una «vana invenzione della falsità del diavolo» 41. Anche la Catholic Encyclopedia fa sua questa affermazione a causa del contatto con i demoni:
Un manuale di teologia morale illustra la condanna tradizionale della Chiesa della divinazione con queste parole:
Inoltre, San Tommaso aggiunge che profetizzare il futuro senza rivelazione divina è un'usurpazione di ciò che appartiene unicamente a Dio, che nella Sua Provvidenza ci ha intenzionalmente e saggiamente nascosto molte cose. Il termine «divinatore» è applicabile a Nostradamus, giacché è noto che ha cercato di predire il futuro, e abbiamo già scartato la sua classificazione come profeta autentico. Ora ci concentreremo ulteriormente sui suoi metodi, tentando di determinare in che misura il suo lavoro potrebbe essere strettamente classificato come divinatorio, e quindi condannato dalla Chiesa.
Astrologia
Una forma di divinazione secondo la classificazione di San Tommaso d'Aquino 44 è l'Astrologia, che è
Essendo una forma di divinazione, l'Astrologia ne possiede tutte le caratteristiche comuni ed è soggetta alle stesse condanne. Perciò, tutto ciò che abbiamo detto a riguardo della divinazione può essere applicato anche all'Astrologia. Per timore che un qualunque argomento riguardante l'Astrologia sia qualcosa di veramente «scientifico» ed empiricamente valido, e poiché si argomenta contro il suo «mezzo inadeguato» per predire il futuro, San Tommaso traccia una distinzione tra il prevedere ciò che può essere conosciuto con certezza (la meteorologia o l'astronomia) e il tentativo di predire ciò che è noto solamente a Dio:
Perciò,
Giacché gli eventi fortuiti o gli atti di libera volontà non sono in alcun modo causati dalle stelle, ne consegue che qualsiasi genere di eventi non può essere conosciuto in anticipo, tranne che da Dio. Dopo aver risposto a chi pretende che sia possibile conoscere «scientificamente» il comportamento di un uomo basandosi sull'influenza delle stelle, San Tommaso ci ricorda che l'Astrologia è basata su un'opinione falsa e che spesso comporta anche un'evocazione tacita del diavolo:
Inoltre, citando Sant'Agostino (354-430), egli lancia un avvertimento severo a tutti i cristiani per guardarsi dagli spiriti bugiardi che sono alla radice di molti dei presagi degli astrologi:
Quindi, egli conclude:
Se Nostradamus fosse un astrologo avremo modo di vederlo successivamente. Vedremo come il suo uso dell'Astrologia fosse parte di una pratica complessiva e di coinvolgimento nell'occulto. Anche se non abbiamo ancora esaurito questo argomento, possiamo comunque concludere che i cattolici dovrebbero evitare di consultare le opere di Nostradamus, perché sono state classificate come superstiziose e basate sulla mescolanza del suo lavoro e della falsità del demonio.
La sua vita e la sua epoca
Un esame dei metodi utilizzati da Nostradamus nel tentativo di predire il futuro è un passo essenziale e impegnativo nella nostra valutazione complessiva di questo personaggio. È essenziale perché vorremmo sapere con certezza se egli prediceva illecitamente, piuttosto che concludere soltanto che egli non era, strettamente parlando, un profeta. Ed è un compito impegnativo perché nei suoi scritti c'è poco o nulla che descriva il suo metodo di predizione, e di conseguenza le centinaia di opere su quest'uomo traboccano di congetture e di speculazioni.
Siamo costretti, perciò, ad esaminare ciò che altri hanno scritto sulle sue pratiche divinatorie e quello che sappiamo della vita di Nostradamus e della cultura in cui visse. In questo modo, saremo in grado di consolidare la nostra conclusione riguardante i suoi scritti e le sue attività, confermando così la nostra convinzione che nessun cattolico può ricorrere lecitamente alle sue opere. Inizieremo con le ascendenze di Nostradamus. Edgar Leoni 50, autore dell'opera Nostradamus and His Prophecies, la nostra unica fonte razionale e seria, che riporta la storia tradizionale.
Michel de Nostredame nacque da Jacques e Renée, rispettivi figli degli ebrei Pierre de Nostredame (medico del figlio di re René di Provenza) e di Jean de Saint-Remy, celebre medico dello stesso re. Jacques e Renée si convertirono alla fede cattolica, insieme ai loro genitori, in risposta ad un Editto promulgato nel 1501 da re Luigi XII di Francia (1462-1515), che decretò che gli ebrei della Provenza o si convertissero o emigrassero 51.
Tuttavia, in una nota in calce Leoni afferma che una ricerca di Edgar Leroy (1883-1965), di Saint-Remy (in Provenza), ha determinato che questa ascendenza è un'invenzione del primo biografo di Nostradamus Jean-Aimé de Chavigny. Per molte generazioni, gli antenati paterni di Michel furono dei rivenditori di grano di Avignone; dalla parte di sua madre, Jean de Saint-Remy era un medico e un agente delle tasse, ed era realmente suo nonno. In un modo o nell'altro, Leoni ritiene che entrambi i rami della famiglia di Nostradamus provenissero da famiglie di ebrei convertiti 52.
Tuttavia, egli sembra essere in disaccordo circa l'identità del nonno materno di Nostradamus e sul ruolo - se l'ha avuto - che giocò nell'istruzione di Michel. La tradizione vuole che egli sia stato inizialmente educato da questo nonno, ed è da lui che Nostradamus avrebbe ricevuto «la passione per la scienza celestiale» 53. I due problemi che incontra questa possibilità sono:
Una fonte storica affidabile rende molto probabile questa possibilità. Afferma l'opera Jewish Influence on Christian Reform Movements: «La Provenza era [...] piena di poeti e di filosofi ebrei» 55. Riguardo alla prima obiezione, è stato osservato correttamente che Nostradamus era molto giovane (2 o 3 anni?) quando la relazione col nonno terminò 56, il che avrebbe reso impossibile alcuna istruzione formale.
Oltre a questo, il meglio che possiamo fare è dire che l'istruzione di Michel da parte del nonno materno è una cosa che la maggior parte delle fonti ammette come una possibilità, ma l'identificazione di Jean, il medico e agente delle tasse resta incerta; forse si è trattato di un nonno, di un bisnonno 57, o forse anche di un trisnonno 58. Il problema del nonno misterioso non è banale, giacché «secondo la tradizione egli apprese da suo nonno anche l'ebraico e l'Astrologia» 59. Inoltre,
Se Nostradamus sia stato veramente un «uomo di Chiesa» 61, come sostengono alcuni autori, la proposizione secondo cui Nostradamus sarebbe stato istruito e conoscesse la Kabbalah, sarebbe difficile da difendere. Ciò nonostante, l'evidenza sembra essere contraria alla prima asserzione. William Thomas Walsh (1891-1949), un competente storico della Spagna cattolica e dell'Inquisizione, nel suo libro Philip II lo definisce un ebreo totale 62. Gli ebrei moderni sostengono che nonostante abbia accettato il battesimo dopo l'Editto di Luigi XII, la sua famiglia «continuò a seguire segretamente la propria tradizione religiosa» 63.
Sopra: William Thomas Walsh e il suo libro Philip II.
Gli ebrei convertiti al cristianesimo ammettono la stessa cosa: «La famiglia di Nostradamus decise di essere battezzata, ma mantenne segretamente le sue credenze originali» 64. In ogni caso, è certo, per concludere, che la conversione della sua famiglia alla fede cattolica non interferì con la trasmissione della tradizione ebraica al giovane Nostradamus. Secondo Leoni, egli ricevette la sua istruzione formale inizialmente ad Avignone, all'incirca dal 1515 al 1522 65. I biografi di Nostradamus dicono che ad Avignone egli «mostrò grande interesse per lo studio delle stelle» 66.
Tra il 1522 e il 1525 egli rimase a Montpellier, mentre studiava per conseguire il suo baccellierato in medicina e una licenza per poter praticare. In quell'ambiente Nostradamus avrebbe trovato l'atmosfera adatta per poter continuare a mantenere la tradizione ebraica e coltivare il suo interesse per l'Astrologia e per la divinazione. James Randi (1928-2020), nel suo libro The Mask of Nostradamus, ci dice che la facoltà «contava molti membri della comunità ebraica locale» 67.
Sopra: James Randi e la sua opera The Mask of Nostradamus.
L'Astrologia e le altre forme di conoscenza occulta erano state ben conservate
Sopra: il Talmud.
Si dice l’Università di Montpellier «sia stata fondata da medici arabi che erano stati obbligati ad abbandonare la Spagna» 69. Si tratta di un fatto notevole perché, insieme agli studiosi ebrei, questi arabi erano «i rappresentanti dell'Astrologia nel Medio Evo» 70. La Crociata di Papa Innocenzo III (1160-1216) e l'attività dell'Inquisizione, mentre avevano effettivamente frenato l'espansione specifica dell'eresia albigese, avevano fatto ben poco per cambiare l'atmosfera culturale della Linguadoca e della Provenza.
Questo sembra essere dovuto al fatto che entrambe le regioni mantennero, dietro un'apparenza cattolica, un'atmosfera di eterodossia nella quale la tradizione ebraica poté sopravvivere facilmente, e quindi l'antica conoscenza dell'Astrologia e della divinazione hanno potuto essere facilmente conservate e sviluppate. L'intima relazione «tra la Provenza, i musulmani e gli ebrei», commenta uno storico della Francia, aveva
E la Linguadoca, già nota come la «Giudea di Francia» 72, era «il regno dell'innovazione, della transizione, dello scetticismo e del libero pensiero» 73. Nostradamus lasciò la sua residenza permanente a Montpellier nel 1525, quando lo scoppio di un'epidemia richiese i suoi servizi nelle altre città della Linguadoca. Alla fine, egli «si recò a Narbonne, dove frequentò i corsi dei celebri alchimisti ebrei che fiorivano in quel luogo» 74. Durante i suoi viaggi egli ritornò per un certo periodo ad Avignone, dove si dice che abbia passato molte ore in biblioteca, dove forse trovò diverse opere sulla magia e sull'occulto, «testi che lo influenzarono grandemente» 75.
Sopra: cerchiata in rosso la regione della Linguadoca.
Nel 1529, Nostradamus ritornò a Montpellier dove si assicurò una posizione come membro della Facoltà all'Università, dopo avere ricevuto il suo dottorato. L'insoddisfazione per questa vita tranquilla lo condusse ad abbandonarla nuovamente nel 1532, e vagò di città in città attraverso la Francia meridionale, finché si stabilì per un certo numero di anni ad Agen, dove venne invitato per incontrare il grande umanista Giulio Cesare Scaligero (1484-1556) 76. Dopo molti anni, Nostradamus ebbe una seria disputa col vanitoso ma dotto studioso, e cessarono di essere amici.
Randi ipotizza che l’interesse di Nostradamus per l'Astrologia sia stato la causa di questo contrasto,«poiché lo Scaligero, nonostante il suo modo di vivere tumultuoso, era un intellettuale pratico e genuino» 77. Spinto da una serie di eventi sfortunati, inclusa la rottura con lo Scaligero, la perdita durante l'epidemia della moglie e di due figli, una disputa successiva con la famiglia della moglie, e un invito a comparire di fronte all'Inquisizione di Tolosa nel 1538, Nostradamus decise di compiere una serie di viaggi che lo portarono nell'area occidentale del Mediterraneo 78.
L'ordine di comparire di fronte all'Inquisizione era apparentemente il risultato di un commento che aveva fatto ad uno scultore che stava costruendo una statua di bronzo della Madonna; si dice che Nostradamus gli abbia fatto notare che stava modellando solamente dei demoni. I suoi apologisti insistono che egli volesse soltanto dire che si trattava di una brutta statua, ma, come osserva Leoni, «la somiglianza delle sue parole con l'iconoclastia protestante era evidente» 79.
La scusa è plausibile, ma, a meno che ci fosse qualcos'altro da nascondere all'Inquisizione, perché abbandonare il Paese per sei anni solamente per evitare di spiegarsi e scusarsi per un indiscreto commento apparentemente innocente? Tuttavia, egli abbandonò la Francia, e questo per sei duri anni, dal 1538 al 1544 80. A proposito di questi viaggi, Leoni fa notare che
Nel 1544, egli pensò di stabilirsi a Marsiglia e di ritornare dunque nella Francia meridionale, ma l'epidemia lo costrinse a vagare di città in città, come aveva fatto qualche anno prima. Quando si recò a Salon, si trovò così a suo agio sia per il clima che per l'ubicazione (la città è situata tra Marsiglia, Aries, Aix e Avignone) che non si spostò mai più. L'accoglienza riservatagli non fu delle più calorose. Sembrava che la sua reputazione lo precedesse:
Forse questa fredda accoglienza iniziale lo spinse a dedicarsi seriamente all'Astrologia e alle predizioni, o forse era già coinvolto in queste pratiche; fatto sta che questo suo atteggiamento provocò la reazione negativa degli abitanti del posto. Leoni e Ward ammettono entrambi che si tratta di un fatto non ancora chiaro 83. In ogni caso, le accuse dei contadini della Provenza sono rivelatrici. Ciò che è certo è che «entro il 1550 egli si lanciò nella sua carriera (sic) profetica» 84.
Nostradamus trasformò il piano superiore della sua casa in un studio, e «dopo aver divorato tutti i libri sull'Astrologia e sulla magia su cui aveva potuto posare le mani» 85, iniziò la carriera di scrittore e di indovino creandosi la fama di uno dei più noti profeti di tutta l'Europa. Una breve revisione delle predizioni che ha prodotto dopo il 1550, l'anno in cui si dedicò completamente alle sue visioni del futuro, rivela quanto segue 86.
Egli cominciò nel 1550 pubblicando un almanacco annuale che conteneva predizioni di ogni genere l'anno successivo. Entro il 1555, Nostradamus completò la prima sezione del progetto che lo avrebbe reso famoso: una raccolta di mille versi in quartine, suddivisi in gruppi di cento, detti Centurie. Secondo lo stesso Nostradamus, questa opera avrebbe dovuto contenere, in forma piuttosto criptica, i risultati delle visioni che aveva di notte nel suo studio, «corrette» in un secondo tempo da calcoli astrologici e infine messe per iscritto.
Tre e una parte delle quattro Centurie vennero pubblicate nel 1555, insieme ad una prefazione dedicata al figlio César (nato dalla sua seconda moglie). Nonostante la sua crescente popolarità fra quelle che Leoni definisce le «classi agiate» come risultato dei suoi almanacchi annuali, la reazione dalle masse non era assai diversa dal suo originale benvenuto a Salon:
Tuttavia, i contadini non erano gli unici a non vedere di buon occhio le sue predizioni.
La quarta Centuria venne completata e pubblicata, insieme alla quinta e alla settima, intorno alla fine del 1555, cosicché entro il 1557 un totale di sette Centurie era stato dato alle stampe. Convocato a Parigi da re Enrico II (1519-1559), agli ordini della «tiepida e discutibile» 89 regina cattolica Caterina de' Medici (1519-1589), che volle l'Oroscopo per i suoi figli, negli anni 1556 e 1557, Nostradamus viaggiò avanti e indietro dalla capitale francese. Al suo ritorno a Salon, egli completò il suo lavoro sull'ultima delle Centurie, cosicché tutte le dieci Centurie e una lettera di dedica al re furono finiti entro il 1558. Il manoscritto godette di una diffusione limitata, finché tale edizione venne pubblicata due anni dopo la morte dell'astrologo avvenuta il 2 luglio 1566.
Primo piano e critica
Esaminare l'opinione prevalente riguardo a Nostradamus ci aiuterà ad arricchire i dati biografici di un uomo del quale sembra che non si sappia nulla di certo. Anche se i fatti disponibili che riguardano ciò che i suoi contemporanei pensavano di lui sembrano essere abbastanza affidabili, dobbiamo porre attenzione leggendo ciò che gli autori moderni hanno messo in luce su ciò che in passato è stato dato per scontato. La maggior parte sono superstiziosi e rifiuterebbero tutta o la maggior parte della nostra premessa dottrinale.
Ciò nonostante, i loro commenti possono essere illuminanti se interpretati in congiunzione con loro credenze (anche se erronee). Durante la sua vita, Nostradamus venne considerato nel migliore dei casi un astrologo, se non un mago. La regina Caterina de' Medici lo fece chiamare a Parigi per avere l'Oroscopo dei suoi figli. The Catholic Encyclopedia lo definisce il suo «astrologo di corte» 90. Sulla grande lastra marmorea eretta in suo onore, dopo la sua morte, nella chiesa dei frati francescani a Salon, troviamo le seguenti parole:
La sua pratica dell'Astrologia è ulteriormente confermata da uno scambio epistolare tra Nostradamus e l'astrologo dilettante luterano Lorenz Tubbe che va dal 1559 al 1562, in cui si discute della consegna di certi Oroscopi al protettore di Tubbe Hans Rosenberger, un ricco commerciante ebreo di Augsburg, in Germania 92.
Abbiamo già sottolineato il sentimento popolare di Salon, e la reazione dei parigini ad uno evento particolarmente interessante non fu per nulla diversa. Nel 1559, il re rimase ucciso in un orrendo incidente durante un torneo, e sia a Corte e per le strade si diceva che l'incidente era stato predetto da Nostradamus in una quartina delle sua prima Centuria. Leoni riferisce solamente la reazione della gente di Parigi:
Ward ammette che la
E uno dei primi biografi (scrivendo nel 1656) lamenta che Nostradamus veniva identificato come «un negromante che comunicava con l'Angelo delle Tenebre per ottenere le sue visioni» 95. Apparentemente, la Corte della Spagna cattolica non nutriva alcuna simpatia per lui. Sappiamo che Filippo II di Spagna (1527-1598) bruciò un Oroscopo che Nostradamus aveva scritto per lui poco prima della battaglia di San Quintino nel 1557. Una lettera (del 12 gennaio 1561), scritta da Chantonnay (l'ambasciatore spagnolo in Francia) a re Filippo II, illustra ulteriormente il fatto.
C'è anche ragione di sospettare che le sue credenze non fossero soltanto «vane e superstiziose», ma anche eretiche. Scrive Wilson a questo riguardo:
E non una banale simpatia. Nel 1521, la dottrina di Martin Lutero (1483-1546) era stata condannata dalla Facoltà di teologia a Parigi; fin dal 1530, e specialmente dal 1534 al 1536, la militanza degli eretici luterani e calvinisti era notevolmente accresciuta. Nel 1538, re Francesco I (1494-547) aveva deciso di sopprimere l'eresia 98.
Forse questo fatto è la ragione per cui Nostradamus era così ansioso di evitare l'Inquisizione. Più o meno alla fine del 1559, tra gli eretici e lo Stato erano scoppiate le ostilità, ed è a queste ostilità che egli consacrò molte delle sue lettere a Lorenz Tubbe, l'astrologo tedesco per il cui protettore stava preparando alcuni Oroscopi. La sua lettera del 15 luglio 1561, è molto schiacciante:
Forse, la sua eresia era direttamente collegata alla sua attività di astrologo. Tuttavia, non è del tutto contraddittorio con la sua presunta istruzione nella tradizione mistica ebraica. Gli attacchi cabalistici alla fede cattolica potevano essergli ben noti come parte della tradizione ebraica del Sud della Francia 100. La familiarità ebraica con l'eresia non è una novità, come non lo era tra i primi eretici albigesi e gli ebrei, «un'associazione mediata e diretta [...]; tra i due gruppi c'era un'interazione d'influenza» 101.
E se egli avesse preso seriamente le sue origini ebraiche, sarebbe stato in definitiva ben disposto a qualsiasi cosa che avrebbe rappresentato un attacco al Corpo Mistico di Cristo. Infine, la sua eresia potrebbe spiegare come egli fosse capace, con considerevole noncuranza, di trascurare i precetti della Chiesa riguardo alla divinazione e dedicarsi completamente ad una pratica che essa ha condannato.
Ci rimane da considerare nel dettaglio le attività che sono apparentemente la causa delle numerose previsioni del futuro di Nostradamus. Quasi tutti i suoi commentatori sono d'accordo sul fatto che egli praticasse un particolare tipo di rito magico per ottenere le sue visioni «profetiche». Leoni è particolarmente diretto: «Nonostante tutte le sue smentite [...], è evidente che egli era profondamente coinvolto nella magia» 102. Anche Ward, che qualcuno considera un apologista di Nostradamus, ammette che «sembra che Nostradamus abbia praticato numerose forme di magia mentre consacrava la notte ai suoi studi profetici» 103, e altrove è costretto a riconoscere che
Sopra: questa immagine suggerisce l'identità dell'ispiratore di Nostradamus: il demonio.
Anche i superstiziosi sono convinti che Nostradamus seguisse qualche tipo di rituale occulto nella sua ricerca di visioni del futuro. Francis X. King (1934-1994), che crede profondamente in ogni genere di pratica occulta, afferma che
Egli ha trovato nei suoi scritti
Persino il superstizioso David Ovason, nonostante la sua visione distorta, afferma che la conoscenza e la pratica occulta di Nostradamus gli permisero «l'accesso illimitato ai due mondi della materia e dello spirito» 107. Forse, la più rivelante e diretta evidenza delle pratiche di Nostradamus è costituita proprio dai suoi scritti.
Le prime due quartine della prima Centuria sembrano rivelare qualcosa della sua routine per ottenere le visioni notturne che egli correggeva e perfezionava il giorno successivo alla luce delle sue conoscenze astrologiche. Il contenuto esatto di queste otto righe è stato oggetto di dibattito sia da parte dei superstiziosi che degli accademici. Anziché riportare le due quartine, elencheremo soltanto gli elementi ai quali esse sembrano fare chiaro riferimento 108:
Possiamo stare certi che in queste pratiche c'è qualcosa di allarmante, di pagano e di estraneo. Non si tratta certo di mezzi per evocare il Dio d'Israele. Infatti, potrebbe trattarsi benissimo di mezzi per comunicare con un altro spirito situato in un luogo lontano e diverso. Abbiamo già fatto notare che quasi certamente Nostradamus aveva familiarizzato con la traduzione del cabalista Marsilio Ficino (1433-1499) del De Mysteriis Egyptiorum di Iamblichus (245-325), che venne stampato a Venezia nel 1497, e di nuovo a Lione nel 1547 109.
La somiglianza tra la cerimonia pagana di Nostradamus e gli strumenti utilizzati da Lamblichus per evocare il dio «Branchus» (scritto in maiuscolo nella quartina di Nostradamus) non possono essere assolutamente casuali. Ora, la profetessa di Branchus siede su di un pilastro, ha in mano una verga donatagli dalla divinità, inumidisce i suoi piedi o l'orlo del suo vestito con acqua, inala il vapore acqueo, e mediante ciò riceve l'illuminazione divina, e, avendo ottenuto dalla divinità, essa profetizza.
Sopra: Iamblichus e il suo De Mysteriis Egyptiorum.
Attraverso tali pratiche, ella si adatta alla divinità, che riceve dall'esterno 110. Che Nostradamus tentasse consapevolmente di predire il futuro attraverso strani rituali notturni è confermato da altri due documenti scritti di suo pugno. Il primo è la dedica al piccolo figlio César; il secondo è la lettera ad Enrico II di Francia, al quale dedicò più tardi una versione delle sue Centurie. Nelle due lettere egli fa:
Egli confessa di cadere in una specie di trance medianico quando riceve le sue visioni:
Più oltre, egli parafrasa Lamblichus, come faceva nelle quartine che abbiamo visto:
Da questo passo è chiaro che egli professa di possedere la capacità, attraverso il suo rituale pagano, di ricevere la conoscenza di cose che sono normalmente inconoscibili all'intelletto umano. Un passo dalla sua lettera a re Enrico II non solo conferma il suo uso di strumenti e di rituali pagani, che sono menzionati nella prima e nella seconda quartina della prima Centuria, ma anche dello «svuotamento della mente e dell'anima», che sono pratiche tipiche anche del moderno New Age 112.
Sopra: Nostradamus e gli strumenti da indovino.
Si deve ammettere che la prefazione e la lettera al re, contengono molte «smentite». In due casi, Nostradamus condanna la magia «che è stata riprovata molto tempo fa dalla Sacra Scrittura e dal canone divino», ma in un altro punto egli asserisce che l'Astrologia è esclusa da quelle condanne. Mentre ammette, nella dedica, di aver posseduto libri «sulla filosofia occulta (che) non erano proibiti», egli assicura suo figlio che
In un altro punto, egli protesta di non aver mai avuto nessuna intenzione di mettere per iscritto nulla che sia contrario alla fede cattolica, e avverte in molti altri punti che le sue profezie saranno molto vaghe, e spesso anche imprecise! E infine, degli approssimativi quindici riferimenti alla sua «ispirazione» proveniente dalle stelle o da altri espedienti (la trance, l'orlo del vestito, il treppiede, ecc...), dieci sono accompagnati dall'accenno che la fonte suprema della sua supposta conoscenza del futuro sarebbe Dio onnipotente. Il problema è che i suoi accenni alla divina ispirazione sono molto vaghi, tanto da essere inutili per dimostrare una sua presunta ortodossia cattolica. Un tipico esempio è presente nella dedica al figlio César:
È arduo determinare con precisione ciò che Nostradamus vuole dire in questo passo. Quello che è certo è che l'accenno alla «divina ispirazione» è insufficiente per convincerci che egli avesse rinunciato ad ogni pratica di magia pagana e che credesse sinceramente di profetizzare nella tradizione dei profeti dell'Antico Testamento, cosa che egli stesso nega radicalmente: «Figlio mio, benché abbia usato la parola "profeta", per il presente non attribuirei mai a me un titolo così elevato e così sublime».
Anche quelli che difendono Nostradamus, sono costretti ad ammettere la sconfitta quando tentano di interpretare i suoi accenni ai rituali della magia pagana in modo ortodosso. Uno dei nostri autori superstiziosi offre un chiarimento su come e perché alcuni autori si rifiutano di immischiarsi in certi fatti per preservare le loro fantasie di un Nostradamus cattolico:
«Ginnastiche mentali» che senza dubbio erano in parte, se non completamente, progettate per aiutarlo ad eludere la condanna da parte della Chiesa. Secondo King, questi giochi intellettuali sono stati messi in evidenza nel passo in cui Nostradamus parla del rogo dei suoi libri magici:
Ovason suggerisce la stessa motivazione, riferendosi alla parte della lettera di Nostradamus a re Enrico II in cui egli calcola le date della Creazione e degli altri grandi eventi biblici come la nascita di Nostro Signore:
La nostra opinione che Nostradamus abbia
tentato di usare la magia rituale pagana è perfettamente conforme ai
dettagli della sua vita e della cultura in cui
Abbiamo già riportata l'opinione di uno dei nostri autori secondo cui gli scritti di Nostradamus attesterebbero un'istruzione nella Kabbalah, un'istruzione impartita da uno o da entrambi i nonni. Michael Nevins, il medico-autore ebreo che ha scritto basandosi sull'opera di John Hogue intitolata Nostradamus: The New Revelations («Nostradamus: le nuove rivelazioni»), afferma:
Sopra: John Hogue e il suo libro Nostradamus: The New Revelations.
Commentando il primo sviluppo della carriera di Nostradamus, Nevins suggerisce che «viaggiò in lungo e in largo, praticando le arti mediche di giorno e partecipando di notte ad una rete sotterranea di alchimisti e di cabalisti» 116. Inoltre, un commento della lettera di Nostradamus ad Enrico II è stato tradizionalmente considerato come un riferimento a questa istruzione nella Kabbalah. Spiega David Ovason:
King, inoltre, vede la medesima evidenza nelle stesse quartine profetiche:
Un altro passo della dedica di Nostradamus al figlio César è alquanto rivelatore. Usando il suo tipico modo di parlare oscuro, egli descrive eventi che hanno avuto luogo (presumibilmente fatti che sta cercando di predire) come appartenenti ad una di tre categorie:
Come al solito, il significato delle sue parole è difficile, se non impossibile, da decifrare. Ma è arduo non distinguere in questo passo un'eco della divisione cabalistica della creazione in:
Sarebbe difficile sostenere che questo commento riflette la fede cattolica più di quanto non rifletta l'insegnamento cabalistico, che, tra l'altro, stava godendo di un rinnovato interesse tra gli ebrei d'Europa
The Catholic Encyclopedia afferma che
Tuttavia, poiché la nostra contesa vuole essere corretta, cercheremo di trovare un'indicazione secondo cui Nostradamus sarebbe stato iniziato ai metodi o ai misteri che avrebbe utilizzato per conoscere il futuro. Secondo Ovason, una vera comprensione delle quartine di Nostradamus richiede una conoscenza della metodologia occulta che utilizzò, la quale include l'uso di un «sistema linguistico che è stato privilegiato dagli esoteristi e dagli occultisti per molti secoli» 122.
Il nostro commentatore suggerisce inoltre che lo scopo di questo «sistema linguistico» occulto fosse di «permettere la conversazione tra iniziati in una forma che non fosse compresa dai non iniziati» 123. Ancora più sinistro, Ovason nota che c'è un potenziale riferimento al termine «Figlio della Vedova» sulla copertina di un'edizione delle Centurie pubblicata nel 1668. Egli suggerisce poi la possibilità che si tratti di un'allusione segreta ad Hiram Abiff, il maestro costruttore della leggenda massonica, e che tale accenno implichi che Nostradamus appartenesse ad una scuola segreta d'iniziazione basata sull'ermetismo e sull'alchimia 124.
Dalle sue stesse parole, possiamo dire con certezza che Nostradamus si considerava un «iniziato». È quasi impossibile non cogliere, nell'ultima quartina della Centuria IV, un avvertimento all'«iniziato», il quale, per implicazione, si disgiunge intenzionalmente e consapevolmente dalla massa degli uomini, per divenire membro di uno dei «numerosi gruppi di Iniziati o "Uomini Saggi" (che) è esistito»; a questo punto, occorre citare l'eccellente libro Secret Societies and Subversive Movements di Nesta Helen Webster (1867-1960), la quale afferma
Sopra: Nesta Helen Webster e il suo libro Secret Societies and Subversive Movements.
In ultima analisi, qual è l'importanza della dimestichezza di Nostradamus con la Kabbalah, con l'accettazione del suo insegnamento e con la sua evidente iniziazione ad un «metodo linguistico occulto»? Questi fattori, presi separatamente o nel loro insieme, ci offrono la chiara indicazione secondo cui dovremmo prendere seriamente quello che dice, il suo ricorso ai riti magici e le accuse dei suoi contemporanei e degli scrittori moderni secondo cui egli ha tentato di predire il futuro usando l'occulto, e - per un cattolico - metodi illeciti.
Il contesto e la storia della «sub-cultura» nei quali Nostradamus visse e si mosse, non solo rendono la nostra valutazione del suo metodo probabile, ma estremamente probabile. La sua familiarità con la Kabbalah lo sottopose ad un numero di influenze che, convergendo, l'avrebbero incoraggiato nel suo tentativo di predire eventi futuri usando qualche tipo di rito magico. La Webster dice chiaramente che l'espansione in Europa della magia nel Rinascimento e nel tardo Medio Evo fu il risultato diretto della diffusione della Kabbalah:
Sopra: l'Albero della Vita della Kabbalah ebraica.
The Catholic Encyclopedia sostiene che l'aspetto magico della Kabbalah sia soltanto una naturale escrescenza nata dall'interpretazione esoterica delle Sacre Scritture:
Sopra: i 72 nomi divini della Kabbalah.
La Kabbalah non avrebbe solamente suggerito a Nostradamus un'inclinazione generale verso la pratica della magia, ma avrebbe impresso la specifica direzione alla sua propensione per predire il futuro.
E più tardi, il suo primo interesse per l'Astrologia potrebbe essere stato rafforzato (o potrebbe facilmente aver contribuito) dai suoi più particolareggiati (e quindi magici) studi cabalistici. Secondo gli insegnamenti di Claudio Tolomeo (90-168 d. C.), «la fondazione dell'Astrologia arabo-giudaica, avvenuta durante il Medio Evo», e la sua opera principale, l'Opus Quadripartitum,
Sopra: Tolomeo e una pagina del suo Opus Quadripartitum.
Un sguardo all'atmosfera della Francia Meridionale poco più di un secolo prima della nascita di Nostradamus, è altrettanto rivelatore. The Catholic Encyclopedia nota che l'eresia albigese non scomparve che alla fine del XIV secolo. Qualche traccia della mentalità eretica sopravvissuta in Provenza avrebbe agito su di lui come un'altra influenza a supporto della sua ricerca sulla magia e sulla Kabbalah.
In primo luogo, l'eresia albigese era stata ispirata da numerose sètte gnostiche, le quali erano state originariamente soggette ad una forte influenza ebraica 130. Oltre alla sola influenza ebraica esercitata dalla Kabbalah, ci sarebbe stato il contributo dello gnosticismo stesso, del quale The Catholic Encyclopedia ci dice che incoraggiava la divinazione come un proprio diritto 131. La cronologia del mondo che Nostradamus ha incluso nella sua lettera a re Enrico II «deriva in definitiva dall'antico gnosticismo» 132.
Nonostante l'eliminazione dell'eresia albigese avvenuta entro il 1400, dobbiamo ricordare che gli ebrei stavano godendo di una rinascita della loro influenza dovuta alla politica liberale di re René (1434-1480), detto «il buon re», la stessa di cui avevano goduto sotto il regno pre-albigese di re Raimondo VI (1156-1222) 133. La Webster evidenzia che, fra le altre zone, in «Provenza [...], a partire dal XV secolo, gli ebrei erano divenuti molto potenti» 134.
Quindi, sembra ragionevole concludere che alcune circostanze avrebbero favorito la conservazione, almeno all'interno della sub-cultura ebraica che circondò Nostradamus, di un'influenza ebraica e neo-gnostica che avrebbe reso abbastanza fattibile la pratica della magia e della divinazione. Infine, abbiamo un'asserzione piuttosto convincente da parte dello scettico per eccellenza. In una nota in calce al suo Henriade, Voltaire (1694-1778) riferisce che
Sopra: Voltaire e il suo libro Henriade.
Vero profeta, ciarlatano o mago?
Che dire dunque di Nostradamus? Per rispondere alla domanda abbiamo focalizzato la nostra indagine quasi esclusivamente sulla storia della sua vita e sulla sua cultura, e su quello che lui e altri hanno detto circa le tecniche di predizione. Al lettore sembrerà strano che abbiamo evitato di citare, quasi completamente, le sue «profezie». Abbiamo agito così per molte ragioni. In primo luogo, le sue predizioni sono così vaghe che sarebbe stato quasi inutile.
Nel suo libro The War & the Prophets («La guerra e i profeti»), l'acuto gesuita Padre Herbert Thurston s.j. (1856-1939) ha osservato che, eludendo ogni sistemazione ordinata, sia cronologica che topografica, ed evitando quasi completamente asserzioni categoriche, è praticamente impossibile dire che un particolare pronostico abbia fallito, mentre fra la moltitudine di avvenimenti politici vagamente delineati, alcune coincidenze abbastanza sorprendenti si sarebbero certamente avverate nel corso degli anni 136.
Sopra: Padre Herbert Thurston e il suo libro The War & the Prophets.
Chiunque può leggere nella maggior parte di esse pressoché qualsiasi cosa, mentre esprimere un giudizio sulla loro accuratezza è quasi impossibile. In secondo luogo, anche se le sue «profezie» fossero perfettamente chiare e accurate, la domanda che dovrebbe porsi un cattolico è come Nostradamus abbia potuto predire. Se il mezzo è illecito, la nostra indagine dovrebbe fermarsi qui. Dunque, ci guarderemo completamente dall'esprimere alcun giudizio sulla veridicità o sulla falsità delle predizioni di Nostradamus.
Basti dire che la maggior parte di tali «profezie» è criptica e abbastanza inutile. Per interpretare accuratamente le quartine originali, evitando la superstizione che contaminerebbe un commentatore moderno, occorrerebbe «una padronanza del latino, del francese antico, del greco, della geografia classica medievale e del provenzale» 137.
Ma perché intraprendere un simile cammino quando per prima cosa dobbiamo determinare se possiamo o meno riferirci lecitamente ai suoi scritti? Ora esamineremo la valutazione dei suoi metodi alla luce dell'evidenza che abbiamo precedentemente presentato. Ci sono tre alternative che si presentano come altrettante possibilità per esprimere un giudizio su Michel de Nostredame: profeta autentico, ciarlatano o mago. Le esamineremo seguendo quest'ordine:
Profeta Avrebbe potuto essere un vero profeta inspirato dal vero Dio? A questo interrogativo abbiamo già risposto più sopra. Secondo San Tommaso, uno degli attributi essenziali della profezia, come abbiamo ricordato, è che essa «ha bisogno di essere manifestata». A questo riguardo Nostradamus ha fallito miseramente. Anche se pubblicò numerosi almanacchi e raccolte di quartine «profetiche», gli amici e i nemici dell'astrologo sono unanimi:
Etienne Jaubert, il biografo di Nostradamus che scrisse nel 1656, dice delle predizioni: «Senza un genio assai speciale, una persona non può capire nulla» 139. Abbiamo toccato questo punto parlando dell'iniziazione di Nostradamus all'occulto; è chiaro che egli scrisse per un pubblico ristretto e scelto, e non per il mondo intero. Lo stesso Ward ammette:
La descrizione «consapevole di una missione divina», un'altra caratteristica del vero profeta, non è chiaramente applicabile a Nostradamus, in virtù della mancanza della prima qualità. È impossibile essere al contempo consapevoli di essere in dovere di rivelare i segreti di Dio agli uomini e rendere intenzionalmente inintelligibile la Sua rivelazione. Ward confessa anche questa verità: «Chiaramente, egli non è profeta nel senso veterotestamentario del termine» 141.
Lo stesso Nostradamus lo ammise in una sua lettera al figlio César. Le sue «profezie» hanno ben poco a che vedere con il bene delle anime o della Chiesa; notiamo nuovamente, a questo riguardo, che coloro che affermano di avere interpretato «retroattivamente» le sue quartine, elencano i vari e diversi eventi della scena politica europea. Ancora una volta siamo in un vicolo cieco: il criterio di vera profezia che si dà ad un argomento generale (qualcosa di relativo al bene delle anime o della Chiesa) presume che il contenuto della profezia possa essere prontamente determinato.
Quindi, Nostradamus fallisce a questo proposito in base all'analisi precedentemente esposta. Infine, considerato il suo confessato coinvolgimento nella magia nera, insieme all'evidenza circostanziale e schiacciante a sostegno di tale inclinazione per l'occulto, gli può essere tranquillamente negato l'attributo della «santità insolita». San Tommaso dice chiaramente che Dio impartisce ai Suoi profeti ciò che vuole, quando vuole, e non in risposta alla celebrazione di rituali pagani:
Dobbiamo ricordare ciò che San Girolamo (347-420) e San Giovanni Crisostomo (350-407) affermano che i Profeti rimasero sempre coscienti e non furono mai soggetti alle condizioni psichiche disordinate e degradanti tipiche degli indovini pagani e pitici; e, al contrario degli enigmatici e puerili oracoli sibillini, le loro dichiarazioni furono spesso sublimi e sempre degne di Dio 143.
Sopra: da sinistra, San Girolamo e San Giovanni Crisostomo.
Avendo concluso che Nostradamus non fu un vero profeta di Dio e della santa Madre Chiesa, possiamo affermare con certezza che nessun cattolico dovrebbe cercare di soddisfare un'inutile curiosità sul futuro esaminando i suoi scritti. Consultare altre fonti che non siano Dio onnipotente o i Suoi Profeti per conoscere il futuro equivale a mettere in pericolo la nostra fiducia nella Divina Provvidenza:
Consultare le opere di un ciarlatano è ed è sempre stato pregiudizievole alla virtù:
Consultare i libri di un divinatore o di un astrologo con l'aspettativa consapevole di conoscere il futuro è seriamente peccaminoso, come abbiamo detto più sopra, e ci espone agli assalti del diavolo, come ci ricorda San Tommaso:
Ciarlatano Avendo dunque compendiato ciò che un cattolico dovrebbe fare delle opere di Nostradamus, cosa dobbiamo pensare di quest'uomo? Ci restano ancora due alternative: ciarlatano o mago. La prima possibilità è che Nostradamus sia stato un imbroglione che ha ingannato numerose generazioni non predicendo praticamente nulla in una forma molto elaborata, pur azzeccandoci fortuitamente qualche volta, nascondendo poi la sua frode dietro un'invocazione di «Branchus».
Sopra: Branchus, il leggendario profeta del dio Apollo nella mitologia greca.
Contrariamente al fervore con cui i newager hanno circondato Nostradamus e le sue opere, questa è un'alternativa in voga tra quelli che hanno una mente critica. La sua fama è senza dubbio il risultato dell'uso intelligente della vaghezza e dell'oscurità presenti nelle sue quartine, in modo che le predizioni apparentemente riuscite sono quelle che possono essere riferite ad un evento appropriato dopo il fatto, mentre le altre rimangono troppo vaghe per poter essere accusate di fallimento:
Questa analisi sembra equa alla luce della confessione di Ovason secondo cui non una sola «profezia» fu mai interpretata correttamente prima dell'evento: «Non possiamo pensare ad un solo caso in cui una quartina sia stata accuratamente interpretata prima dell'evento predetto» 148. Alcuni danno ancor meno credito all'astrologo per la coincidenza post facto delle sue predizioni di eventi attuali: «Dopo aver sbagliato mille colpi, (egli) ha centrato un tiro sull'obiettivo e molti rimbalzi» 149. E il nostro scettico moderno è brutalmente onesto circa il suo completo fallimento nel tentativo di predire correttamente qualsiasi cosa quando commise l'errore di tentare di essere capito:
È difficile non simpatizzare con la nozione secondo cui il successo di Nostradamus sarebbe basato sulla sua nebulosità, e dire che è estremamente probabile si tratti di una conclusione sicura ed equa. Certamente Walsh presta molto peso a questa posizione quando riassume la possente carriera di Nostradamus con le seguenti parole:
Cosa pensare dunque dei numerosi commentatori che rimangono stranamente convinti che Nostradamus avrebbe accuratamente predetto alcuni eventi contingenti? Può essere che Ward si sia completamente ingannato quando asserisce che Nostradamus avrebbe predetto in anticipo almeno trentotto nomi di personaggi apparsi sulla scena della storia europea, e che tutta la pagina degli eventi politici elencata da David Ovason come predizioni avverate sia basata sulla pura e semplice ignoranza superstiziosa? Tutto ciò potrebbe essere vero. Particolarmente quando teniamo presente due cose:
Mago Ma c'è un'ultima possibilità che riconcilia l'incredulità dello scettico con l'insistenza dei suoi seguaci nell'affermare che egli previde il futuro: Nostradamus avrebbe invocato espressamente o tacitamente l'aiuto dei demoni per aiutarlo nelle sue «futili ricerche sul futuro». La possibilità corrisponde sia alla sua testimonianza che a quella di alcuni suoi contemporanei. Ciò è conforme con le circostanze della sua vita e con la sua cultura, e quadra completamente con la verità teologica.
Sappiamo per sua stessa ammissione che egli praticava un rituale magico per evocare lo «spirito di profezia» che sembra avere visto sensibilmente o sentito. Il risultato potenziale di tale attività è stato chiaramente stigmatizzato da San Tommaso: «Quando i demoni vengono espressamente evocati, sono soliti indovinare il futuro in molti modi» 151. Abbiamo notato anche il suo riferimento alle visioni che erano la supposta fonte delle sue predizioni. Ciò corrisponde con quello che troviamo nella Summa:
Allo stesso tempo, Nostradamus pretendeva di «correggere» le visioni del futuro che aveva inteso servendosi di «calcoli astrologici». Anche in questo caso, come abbiamo già notato, egli si espose all'influenza del maligno anche se non evocò espressamente i demoni, i quali «si intrufolano nelle futili ricerche sul futuro al fine di intrappolare le menti umane con presunzioni vane» 153. Che dire, poi, dell'accuratezza delle predizioni che tentò di fare mediante quel nefando rituale? The Catholic Encyclopedia ammette la possibilità che alcune cose possano essere indovinate correttamente dai divinatori:
Sappiamo dal nostro studio dell'insegnamento di San Tommaso sulla conoscenza del futuro che l'intelletto angelico (che include quello dei demoni) può conoscere «certe cose future ignote agli uomini, ma note a lui in tal maniera come ho spiegato in I, Q. 57, art. nº3», dove il Dottore Angelico spiega che, a causa della loro conoscenza superiore, gli angeli possono spesso predire accuratamente molti eventi futuri 155. Altrove, egli ci ricorda che il demonio
Chiaramente, dal Padre della Menzogna dobbiamo aspettarci qualsiasi cosa che, in definitiva, conterrà una seducente mistura di verità e di falsità, come le predizioni di Nostradamus, secondo l'opinione comune di scettici e credenti:
«Quando (il diavolo) dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna» (Gv 8, 44).
Ed è questa bugia, o le numerose bugie, di Nostradamus che ci dà la certezza che l'ispiratore delle sue predizioni non fu Dio onnipotente, ma piuttosto il Suo rivale:
Dunque, nelle quartine troviamo la stessa ritrita oscurità che tenta di travestire l'evidente assenza di vera conoscenza profetica con i pensieri umani:
La dottrina cattolica a riguardo della divinazione servendosi dell'ausilio dei demoni è chiara su due punti:
Essa riserva una sana e caratteristica prudenza laddove concerne la loro attività:
Essa afferma in modo perfettamente chiaro che qualsiasi invito da parte di un uomo esteso ai demoni di una richiesta per qualsiasi genere di assistenza o conoscenza è gravemente illecito e in abominio a Dio onnipotente: «Ogni divinazione che evoca i demoni è illecita», dice San Tommaso, che ci ricorda le parole di Sant'Atanasio (295-373) a questo riguardo:
Quelli che di proposito consultano i suoi scritti per conoscere il futuro cadono sotto la stessa condanna, poiché è scritto (Dt 18, 10-11):
Consultare consapevolmente le opere di Nostradamus per conoscere il futuro sarebbe una tacita professione di fede nell'efficacia dei suoi metodi. E tale professione dovrebbe essere in odio ad un cattolico. Giacché la conoscenza del futuro appartiene solamente a Dio, ricorrere direttamente o indirettamente ai demoni equivale ad attribuire loro la perfezione Divina, e chiedere il loro aiuto è come offrire loro una sorta di adorazione; questa è superstizione e ribellione contro la Provvidenza di Dio che ci ha saggiamente nascosto molte cose.
Nei tempi pagani, quando veniva offerto il sacrificio divinatorio, era l'idolatria, e la divinazione è un tipo di demonolatria o adorazione del diavolo. Qualsiasi partecipazione a questi tentativi di raggiungere la conoscenza del futuro è degradante per la dignità di un cristiano, contraria al suo amore e alla fiducia nella Provvidenza, e milita contro l'espansione del Regno di Dio 164.
Non ci dovrebbe sorprendere il fatto che The Catholic Encyclopedia utilizza la frase «milita contro l'espansione del Regno di Dio», perché in definitiva il tentativo del divinatore di superare i limiti che la Provvidenza ha saggiamente posto all'umanità non è nient'altro che un vano tentativo di accettare l'offerta che fu fatta ai nostri progenitori dal nostro antico Nemico: «Sarete come dèi» (Gn 3, 5).
La stessa offerta è stata fatta all'umanità dai misteri della Kabbalah e di tutte le sètte gnostiche, vecchie e nuove, con cui Nostradamus era così intimamente familiare e che esercitarono una forte presa sulle aspirazioni e l'immaginazione di così tanti rivoluzionari. Al cuore di tutte le società rivoluzionarie, che pretendono di discendere dagli «Antichi Misteri», c'è un odio per l'Ordine che Dio ha stabilito e un desiderio di piegare o spezzare le Sue regole alla ricerca della Conoscenza segreta degli «iniziati» che Satana offrì ai nostri progenitori.
Di conseguenza, ci aspetteremo che esempi di disubbidienza e di ribellione siano presentati come modelli da coloro che insistono sulla «perfezione» della natura umana, come spiega il famoso massone e iniziato Oswald Wirth (1860-1943):
E, in definitiva, non è lo stesso Serpente che si adora quando si evocano i suoi satelliti nel tentativo di conoscere ciò che Dio ha saggiamente nascosto? Il collegamento è chiaro, e non può essere una coincidenza che secondo una tradizione massonica la Kabbalah venne direttamente trasmessa agli astrologi babilonesi dal Caino del Libro della Genesi:
Permetteteci dunque di mantenere l'atteggiamento di re Filippo II di Spagna che bruciò l'oroscopo che aveva ricevuto da Nostradamus, affinché non sia privato «del suo giudizio, della prudenza o del suo coraggio». Permetteteci di mantenere l'atteggiamento di Enrico II di Francia che si dice che abbia detto, sentendo dire che Nostradamus aveva predetto la sua morte:
E coloro che sono affascinati dai presagi di Michel de Nostredame, permetteteci di rimproverarli con le eccellenti parole del turbolento ma intelligente Scaligero:
Pensare altrimenti è rischiare il peccato grave, e incoraggiare una mentalità che «milita contro l'espansione del Regno di Dio». Data questa opportunità, permetteteci poi di evitare a tutti i costi
che la Webster attribuisce alle prime sètte gnostiche e a coloro che le hanno inspirate. Permetteteci piuttosto di rimanere fedeli a Nostro Signore in tutte le circostanze e in ogni dettaglio, anche quando consideriamo certi scritti che vorremmo consultare; prendiamo posto, a Dio piacendo, al Suo fianco in quella guerra che è scoppiata fin dall'inizio
Del diavolo e delle sue menzogne permetteteci di ricordare solo un'asserzione registrata dal Vangelo (Lc 4, 34) in cui il demonio confessa la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo: «So bene chi sei: il Santo di Dio»! Dobbiamo sempre tenere ben presente che il Padre della Menzogna è bugiardo e non dobbiamo mai prestargli fiducia, come ci viene ricordato quasi unanimemente dai Padri della Chiesa che, commentando questo passo, ci dicono che Nostro Signore fece tacere il demonio affinché gli uomini non cadessero nell'abitudine di credergli.
«Infine il mio Cuore Immacolato trionferà», disse la Madonna ai veggenti di Fatima, rassicurandoci che la vittoria finale sulle bugie e sulle falsità del Nemico sarà sua. E noi non possiamo avere un più grande conforto, un conforto che ci libera dal bisogno di ogni genere di «vane ricerche nel futuro», che la promessa che Nostro Signore fece ai Suoi Apostoli e a noi: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20).
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