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dossier del centro culturale san giorgio

di John Sharpe 1

 

postato: 25 ottobre 2023

 

nostradamus

 

 

Premessa

 

I sostenitori di Michel de Nostredame, più conosciuto come Nostradamus, gli attribuiscono la capacità di aver predetto un incredibile numero di eventi nella Storia del mondo, tra cui la Rivoluzione Francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di Adolf Hitler, e gli attacchi dell'11 settembre al World Trade Center. Gli scettici, al contrario, descrivono queste predizioni come esempi di chiaroveggenza retroattiva e di ambiguità: tutte le presunte predizioni sono state interpretate solo dopo che gli eventi erano accaduti.

 

Inoltre, le quartine del medico francese risultano essere talmente ambigue che l'interpretazione è oltremodo soggettiva. Ciò nonostante molte persone prestano tutt'oggi molta attenzione ai suoi scritti profetici, e tra queste non pochi cattolici, per via della sua presunta lealtà nei confronti della Chiesa. Ma chi era in realtà Nostradamus? Di quali mezzi si serviva per scrutare il futuro? Era un astrologo, un mago o un ciarlatano? Che cosa pensano di lui i suoi biografi? E infine: quale dev'essere l'attitudine dei fedeli cristiani di fronte alle sue opere? È lecito consultarle?

 

Chi era Nostradamus?

 

Nostradamus è la seconda personalità più consultata in internet, una vera e propria celebrità New Age, un personaggio che riemerge ogni qual volta si verifica un evento globale e cataclismatico, un nome che viene a galla durante le conversazioni col vicino di casa e persino con l'amico della parrocchia. Chi e cos'era veramente Nostradamus? Scrive The Catholic Encyclopedia:

 

«Le puerili, insensate ed inutili predizioni di indovini, di scrutatori di sfere di cristallo, di spiritualisti e di ciarlatani [...] possono rivelare cose che superano la conoscenza umana, e che tuttavia rientrano nello scopo della naturale conoscenza di demoni, ma non in quelle cose che, strettamente parlando, sono oggetto di profezia» 2.

 

the catholic encyclopedia

 

Gli apologisti del mondo moderno ci dicono in continuazione che viviamo in un periodo senza precedenti per la sua abilità di offrirci informazioni. Istruzione universale, rete internet, proliferazione di giornali, periodici, bollettini cartacei ed elettronici. Ma pur avendo tutte queste informazioni a portata di mano, che vantaggio ne trarremo se ciò che ci vien detto non è vero? E la maggior parte non lo è. Non esiste miglior modo di rendersi conto dell'overdose moderna di informazioni di cui siamo vittime che cercare di farsi un'opinione precisa di Nostradamus e delle sue famose predizioni.

 

Siamo sommersi da libri che descrivono la sua vita e i suoi tempi, pressoché quasi tutti inaffidabili, mentre dobbiamo faticare per trovare un'opera che potrebbe essere catalogata come veramente edificante. E tuttavia, uno schedario bibliografico abbastanza recente 3 delle opere disponibili su Nostradamus include 634 pagine di titoli! Fra quelli scritti dai suoi commentatori, ne troviamo di due varietà: quelli imbevuti di scetticismo che tentano di liquidarlo del tutto negando sia la religione rivelata che l'esistenza del soprannaturale 4; e quelli immersi nella superstizione che accettano la realtà del potere profetico di Nostradamus insieme ad ogni tipo di New Age e ad altre sciocchezze pagane 5.

 

Avremmo voluto trovare un libro scritto in tono spassionato e razionale, che valutasse i fatti che hanno circondato la vita di Nostradamus e le sue predizioni contrarie ai criteri della fede e della vera filosofia 6. Non siamo stati in grado di trovare tale libro, e le possibilità che esso esista sono praticamente zero. I pochi commenti di fonte cattolica che abbiamo trovato lo liquidano sbrigativamente come un ciarlatano, probabilmente perché presumono che solamente un imbecille potrebbe interessarsi seriamente alla sua opera o alla sua figura.

 

Ma, forse, in quest'epoca di sovraccarico di informazioni non possiamo essere così fiduciosi. Anche i cattolici sono soggetti al fuoco di sbarramento di e-mail e di siti web, ai telegiornali e agli special televisivi pseudo-scientifici di sessanta minuti che ricamano sugli scritti di Nostradamus. Unite questo bombardamento mediatico al fatto che la crisi senza precedenti che ai nostri giorni attanaglia la Chiesa rende tutti i cattolici più creduloni di fronte alle profezie relative ai tempi della fine o ad una supposta apostasia finale, e il bisogno di un libro cattolico ideale che tratti questo argomento aumenterà a dismisura...

 

Profeta, divinatore o astrologo?

 

Per ora, forse, questo articolo basterà. Mettendo insieme tutte le informazioni attendibili sulla vita e sulle pratiche di Nostradamus, tenendo conto delle circostanze storiche tardo-medievali e del primo Rinascimento in Provenza (una regione della Francia meridionale), in cui egli venne cresciuto e visse, e valutando tutti i fatti contrari ai criteri sicuri della dottrina cattolica, possiamo essere in grado di farci almeno un'opinione fondata sull'enigma di un uomo, e
giungere con una certa determinazione al giudizio che i cattolici dovrebbe avere dei suoi scritti. Consideriamo assai brevemente i dati biografici di Nostradamus 7.

 

Egli nacque come Michel de Nostredame il 14 dicembre 1503, a Saint-Remy, in Provenza. Attorno al 1550, dopo la sua istruzione nella Francia meridionale, Nostradamus viaggiò in lungo e in largo per l'Europa. Intrapresa la carriera di medico, egli si stabilì a Salon, nell'Ovest della Provenza. I suoi scritti «profetici» apparvero in forma di versi 8 e furono pubblicati in diverse raccolte per un certo numero di anni. La prima apparve a Lione nel 1555, e conteneva quattro volumi di versi. Un altro volume contenente un totale di sette raccolte di versi venne stampato entro il 1557, e un terzo volume finale apparve nel 1558. Esso conteneva tre raccolte di versi, che portarono ad un totale di dieci gruppi distinti di versi 9.

 

Egli morì otto anni più tardi a Salon il 2 luglio 1566. Nostradamus era un profeta, un ciarlatano o qualcosa di peggio? Come fece le sue predizioni? Era inspirato da Dio onnipotente, era un pazzo o cosa? Le risposte a questi interrogativi ci permettono di rispondere alla domanda forse meno interessante, ma in questi ultimi tempi più significativa: può un cattolico ricorrere lecitamente alle «profezie» di Nostradamus per soddisfare un desiderio di conoscenza di eventi futuri riguardanti la Chiesa e il mondo?

 

Per determinare correttamente chi o cosa fosse Nostradamus, e prima che possiamo valutare correttamente ciò che conosciamo della sua vita e dei suoi metodi di «profezia», è essenziale capire i termini che verranno utilizzati per identificarlo: profeta, divinatore, astrologo. Fortunatamente, poiché essi riguardano il soprannaturale - o almeno interessano concezioni teologiche e filosofiche - la dottrina cattolica fornisce certe definizioni chiare di questi termini che possiamo usare per orientare correttamente la nostra analisi di Nostradamus.

 

Profezia

 

Secondo la Catholic Encyclopedia e San Tommaso d'Aquino (1221-1274) 10, la profezia è

 

«una luce divina mediante la quale Dio rivela cose riguardanti il futuro ignoto e queste cose sono in qualche modo rappresentate alla mente del profeta, il cui il dovere è di manifestarle ad altri» 11.

 

san tommaso d'aquino

 

Giacché può concernere in modo generale il passato e il presente, essa è «in senso stretto e corretto [...] la rivelazione di eventi futuri». Notate che una parte essenziale della definizione di profezia è che la conoscenza rivelata al profeta da Dio

 

«dev'essere manifestata mediante parole o segni, poiché il dono della profezia è dato primariamente per il bene degli altri, e dunque necessita di essere manifestata» 12.

 

Perciò San Tommaso afferma che

 

«la profezia consiste secondariamente in un discorso, in quanto, giacché i profeti parlano per l'istruzione degli altri, le cose che sanno sono state loro insegnate direttamente da Dio» 13.

 

Strettamente parlando, chiunque può profetizzare, presumendo che Dio conceda i mezzi:

 

«I destinatari della profezia possono essere gli angeli, i demoni, gli uomini, le donne, i bambini, i pagani o i gentili [...]. Sebbene la rettitudine morale sia proficua per un profeta, tuttavia essa non è necessaria per ottenere il dono della profezia» 14.

 

Quindi, la Catholic Encyclopedia ci ricorda che pur essendo Balaam (Nm 22) indovino di professione, Dio gli parlò e gli rivelò cose che avrebbe dovuto riportare al popolo eletto nella terra di Moab (Nm 23) 15. In circostanze normali, un profeta è noto per la sua santità e, di quando in quando, per il potere di compiere miracoli.

 

baalam

L'angelo parla a Baalam.

 

Questo è infatti uno dei primi segni caratteristici della profezia autentica che considereremo più avanti valido per determinare se Nostradamus meriti o meno il titolo di «vero profeta». The Catholic Encyclopedia afferma che la profezia è un dono accordato da Dio normalmente a persone sante 16, e San Tommaso ci insegna che

 

«una vita cattiva è un ostacolo alla profezia. Per profetizzare, la mente dev'essere così elevata da poter contemplare le cose spirituali, e ciò è contrastato dalle forti passioni e dalla ricerca smodata delle cose esteriori» 17.

 

Un'altra caratteristica del profeta autentico è la coscienza della sua missione 18. San Tommaso conferma che è nella natura della profezia perfetta per un uomo il sapere che è mosso dallo Spirito Santo 19. Ciò nonostante, egli ammette che ci sono alcuni casi in cui il profeta non sa che lo Spirito Santo lo spinge a dire certe parole (ad esempio, nel caso di Caifa 20), e che ci sono determinati casi in cui quando un profeta è mosso senza esserne ancora consapevole 21, tuttavia normalmente è cosciente di possedere il dono della profezia. A volte, nel corso dell'evento, il profeta

 

«è incapace di distinguere pienamente se i suoi pensieri sono concepiti dall'istinto Divino o dal suo spirito [...]; ben presto egli viene mosso dallo Spirito Santo e da Lui sente la verità, cosicché rimprovera se stesso per aver detto ciò che era falso"» 22.

 

caifa

Sopra: «Caifa poi era quello che aveva consigliato ai giudei: "È meglio che un uomo solo muoia per il popolo"» (Gv 18, 14).

 

Molte delle caratteristiche della profezia autentica vengono applicate specificamente al contenuto della profezia stessa. Dovrebbe essere ovvio che

 

«la profezia dev'essere conforme alla verità cristiana e alla pietà, perché se essa propone qualunque cosa contro la fede o la morale non può procedere dallo Spirito di verità» 23.

 

Il contenuto della profezia dev'essere anche qualcosa di serio, relativo al bene delle anime o della Chiesa 24. The Catholic Encyclopedia enfatizza il valore
di questa e della regola precedente, che

 

«aiuteranno a distinguere le vere profezie dalle puerili, insensate ed inutili predizioni di indovini, di scrutatori di sfere di cristallo, di spiritualisti e di ciarlatani» 25.

 

indovina

 

Infine, se la profezia «si avvera nel modo previsto», sarà un indicatore supplementare della sua validità 26. Può dunque Nostradamus essere definito un profeta alla luce dell'insegnamento della Chiesa? Assolutamente no. Nostradamus e le sue profezie non soddisfano nessuno dei criteri che la Chiesa propone per la profezia autentica. Come vedremo più avanti in maniera più dettagliata, egli era conosciuto per aver tentato di attuare una forma di pratica occulta per prevedere gli eventi futuri, e questo non è certamente un segno di santità straordinaria.

 

Inoltre, egli non diceva di parlare per conto del vero Dio, come dovrebbe un vero profeta che è consapevole della sua missione divina 27. Né la sua situazione è paragonabile a quella di Balaam che parlò nel nome del vero Dio, nonostante fosse un indovino 28. Più che convincente è il fatto che Nostradamus non fece alcuno sforzo per proclamare chiaramente e apertamente le sue profezie, un dovere che vincola tutti i veri profeti. I soggetti delle sue predizioni avevano poco o nulla a che fare con una grave questione relativa al bene delle anime o alla Chiesa 29, e l'oscurità della sua scrittura rende impossibile determinare con certezza quello che egli predisse veramente.

 

La maggior parte delle sue predizioni sono così oscure che il loro contenuto è quasi impossibile da determinare. Anche i sostenitori più accesi di Nostradamus ammettono che è solamente leggendo le sue profezie davanti al fatto storico dell'evento predetto che il significato delle sue parole diviene chiaro. È praticamente impossibile verificare se alcuni degli eventi in questione siano stati realmente predetti e si siano successivamente avverati. Ciò rende ancora più evidente il fatto che Nostradamus non stava profetizzando nella grande tradizione dei profeti d'Israele e della cristianità, perché essi parlarono sempre chiaramente, apertamente, e predicarono la conversione e il pentimento.

 

nostradamus

 

Nostradamus non fece nulla di tutto ciò, e noi ci chiediamo se egli sia stato soltanto un ciarlatano o qualcosa di più tenebroso. A questo punto, è bene esaminare l'insegnamento di San Tommaso relativo alla conoscenza del futuro, non solo perché la profezia implica una conoscenza di eventi futuri, ma in virtù del fatto che anche la divinazione e l'Astrologia rappresentano un tentativo da parte dell'uomo di predire il futuro utilizzando mezzi diversi dalla rivelazione diretta di Dio.

 

È utile, dunque, capire ciò che può essere conosciuto dagli uomini e dagli angeli (buoni o malvagi) circa gli eventi futuri. San Tommaso ci dice che tutti gli intelletti creati (gli intelletti degli uomini e quelli degli angeli buoni o decaduti) possono conoscere gli eventi futuri o per rivelazione divina o per altre cause 30. La conoscenza di eventi futuri dalle loro cause, è unicamente di due tipi:

 

Conoscenza di eventi che necessariamente procedono dalle loro cause, e così possono essere predetti con certezza (ad esempio: «Sono sicuro che la palla cadrà quando la lascerò cadere perché esiste la gravità»);

 

Conoscenza di eventi che nella maggior parte dei casi procedono dalle loro cause, e che quindi possono essere predetti congetturalmente (ad esempio: «Sono sicuro di avere delle allergie. Con l'arrivo della Primavera ci sarà il più alto tasso di polline nell'aria, e quindi probabilmente starnutirò di più»).

 

Gli eventi che procedono da cause ignote, gli «eventi contingenti», che sono casuali o sono possibilità di eventi, decisioni e azioni da parte di creature razionali, non possono essere totalmente conosciuti in anticipo dall'intelletto creato 31. Al contrario, Dio non conosce gli eventi futuri dalle loro cause, ma piuttosto come sono in sè stessi nell'eternità:

 

«Gli eventi futuri possono essere conosciuti in se stessi in un altro modo. Conoscere il futuro in questa maniera appartiene unicamente a Dio; e non soltanto conoscere quegli eventi che accadono per necessità, o nella maggioranza dei casi, ma anche quelli casuali o possibili; Dio vede tutte le cose nella Sua eternità che, essendo semplice, è presente in ogni epoca, e abbraccia ogni tempo. Dunque, solo lo sguardo di Dio si posa su tutte le cose che accadono in ogni epoca come presente di fronte a Lui; ed Egli vede tutte le cose come sono in se stesse, come ho detto prima quando ho trattato della conoscenza di Dio» 32.

 

dio onniscente

 

La conoscenza del futuro che è alla portata degli spiriti puri e creati (angeli e demoni), sebbene sia dello stesso genere di quella disponibile agli uomini, è di gran lunga più dettagliata e accurata. Gli spiriti sono capaci di prevedere con molta più accuratezza degli uomini quei tipi di eventi che di solito seguono le loro cause,

 

«perché la loro conoscenza è più estesa, più profonda, e più universale, e molti poteri occulti della natura sono a loro noti» 33.

 

demone tentatore

 

E anche a riguardo del terzo genere di eventi futuri, quello eventuale, gli spiriti possono saggiamente congetturare su di essi a causa della loro

 

«ampia conoscenza della natura umana, della loro lunga esperienza, e dei loro giudizi basati sui nostri pensieri rivelati a loro dalle nostre parole, espressioni o atti» 34.

 

angelo

 

Ma affinché un uomo possa predire con certezza l'avvenimento di un evento contingente, occorre che sia ispirato direttamente da Dio, e a quel punto egli diviene un vero profeta 35. Se non riceve da Dio il dono della profezia e tuttavia continua a predire il futuro con un'accuratezza che supera ciò che è dato a tutti gli uomini dal loro intelletto, egli non avrà altra alternativa che il ricorso a mezzi illeciti.

 

Divinazione


La divinazione è

 

«la ricerca della conoscenza del futuro o delle cose ignote con l'ausilio di mezzi inadeguati. Tali mezzi devono, perciò, essere integrati dal potere che è rappresentato attraverso tutta la Storia come proveniente da dèi o da spiriti malvagi. Dunque, la parola divinazione ha un significato sinistro. Mentre la profezia è la conoscenza lecita del futuro, la divinazione, la sua controparte superstiziosa, è illecita» 36.

 

È evidente che il termine «divinazione» indica strettamente un tentativo di ottenere la conoscenza del futuro attraverso l'utilizzo di mezzi illeciti:

 

«La divinazione non è, come abbiamo visto, la previsione di ciò che viene dalla necessità o quello che generalmente accade, o il presagio di ciò che Dio rivela, o quello che può essere scoperto dallo sforzo umano, ma è l'usurpazione della conoscenza del futuro, ossia la sua comprensione tramite l'uso di mezzi inadeguati. Tale conoscenza è una prerogativa della Divinità, e così si dice che l'usurpatore divina» 37.

 

divinazione

 

San Tommaso identifica tre categorie di divinazione:

 

Con espressa evocazione di demoni;
Che tacitamente evoca i demoni e consiste nelle osservazioni di altri esseri naturali;

Che tacitamente evoca i demoni e che consiste nel compiere certi atti 38.

 

evocazione demonio

 

Nostradamus praticò il secondo genere di divinazione e una combinazione del primo e del terzo. Nella classificazione di San Tommaso delle forme di divinazione, nessuna è esente da rapporti con i demoni. Anche nel caso in cui non sono chiamati in causa esplicitamente, i demoni o il diavolo sono tacitamente evocati quando chi tenta di acquisire informazioni attraverso certi mezzi, sia che essi siano inadeguati o che non lo siano, poiché né per la loro propria natura, né per alcuna promessa divina sono capaci di produrre l'effetto desiderato 39.

 

La Chiesa non è indulgente sulla divinazione. È probabile che la sua intransigenza sia spiegabile considerando che tutte le forme di divinazione evocano, almeno tacitamente, il diavolo. Quando un uomo intraprende una simile azione, il demonio ha un'opportunità perfetta di prenderlo in trappola e confermare la sua credenza nel sistema della divinazione e la sua efficacia, senza considerare il fatto che l'uso di questa tecnica implica la credenza in una conoscenza che proviene da qualcosa di diverso da Dio o dal proprio intelletto.

 

San Tommaso conferma che il demonio si intrufola ardentemente in ogni pratica tramite cui gli uomini fanno «futili ricerche sul futuro [...] al fine di intrappolare le menti con presunzioni vane» 40. Infatti, San Tommaso definisce tutta l'«arte» della divinazione nulla più che una «vana invenzione della falsità del diavolo» 41. Anche la Catholic Encyclopedia fa sua questa affermazione a causa del contatto con i demoni:

 

«Da un punto di vista teologico, la divinazione presuppone l'esistenza di diavoli che hanno grandi poteri naturali e che, spinti dalla gelosia verso l'uomo e dall'odio per Dio, cercano di diminuire la Sua gloria e di condurre l'uomo alla perdizione, o almeno di ferirlo fisicamente, mentalmente e spiritualmente» 42.

 

 

Un manuale di teologia morale illustra la condanna tradizionale della Chiesa della divinazione con queste parole:

 

«Sarebbe corretto definire la divinazione come una forma di superstizione nella quale il diavolo è evocato esplicitamente o implicitamente per aiutare l'uomo a scoprire l'occulto. Esiste perciò in tutte le forme di divinazione una chiamata esplicita o implicita al diavolo. La divinazione esercitata mediante un'invocazione esplicita del demonio è essenzialmente un peccato grave; quando essa è accompagnata da un'invocazione implicita del diavolo è un peccato grave che implica una questione presa troppo spesso alla leggera.

 

 

La ragione per la prima parte dell'asserzione è che tale divinazione o adorazione dovuta unicamente a Dio viene offerta al diavolo, il nemico implacabile di Dio. Esiste inoltre un pericolo imminente di apostasia e di altri peccati gravi. La ragione per la seconda parte è che in tali forme di divinazione, anche se l'adorazione divina non viene offerta al diavolo, il rapporto con questa entità viene incoraggiato [...]. Siccome non viene fatta alcuna distinzione specifica tra le varie forme di divinazione - se accompagnate da un'evocazione esplicita o implicita del diavolo - ne consegue che sono del tutto riconducibili all'adorazione di una falsa divinità» 43.

 

Inoltre, San Tommaso aggiunge che profetizzare il futuro senza rivelazione divina è un'usurpazione di ciò che appartiene unicamente a Dio, che nella Sua Provvidenza ci ha intenzionalmente e saggiamente nascosto molte cose. Il termine «divinatore» è applicabile a Nostradamus, giacché è noto che ha cercato di predire il futuro, e abbiamo già scartato la sua classificazione come profeta autentico. Ora ci concentreremo ulteriormente sui suoi metodi, tentando di determinare in che misura il suo lavoro potrebbe essere strettamente classificato come divinatorio, e quindi condannato dalla Chiesa.

 

Astrologia

 

Una forma di divinazione secondo la classificazione di San Tommaso d'Aquino 44 è l'Astrologia, che è

 

«la supposta scienza che determina l'influenza delle stelle, specialmente dei cinque pianeti più antichi, sul fato dell'uomo (l'Astrologia judiciaria; l'Astrologia mondana o giudiziale) o sulle variazioni del tempo (Astrologia naturalis; l'Astrologia naturale) secondo certe regole fisse dipendenti dal controllo della posizione di certe stelle [...] nel periodo preso in considerazione. L'Astrologia giudiziale - il più importante ramo di questa arte occulta - basa le sue predizioni sulla posizione dei pianeti nelle dodici case al momento della nascita di un essere umano» 45.

 

astrologia

 

Essendo una forma di divinazione, l'Astrologia ne possiede tutte le caratteristiche comuni ed è soggetta alle stesse condanne. Perciò, tutto ciò che abbiamo detto a riguardo della divinazione può essere applicato anche all'Astrologia. Per timore che un qualunque argomento riguardante l'Astrologia sia qualcosa di veramente «scientifico» ed empiricamente valido, e poiché si argomenta contro il suo «mezzo inadeguato» per predire il futuro, San Tommaso traccia una distinzione tra il prevedere ciò che può essere conosciuto con certezza (la meteorologia o l'astronomia) e il tentativo di predire ciò che è noto solamente a Dio:

 

«Per cui dobbiamo considerare ciò che può essere previsto osservando le stelle: ed è evidente che quelle cose che accadono per necessità possono essere previste attraverso questo mezzo: così, anche gli astronomi prevedono un'eclisse futura [...].

 

Ora, due tipi di effetti sfuggono alla causalità dei corpi celesti. In primo luogo, tutti gli effetti che accadono accidentalmente, sia negli affari umani che nell'ordine naturale [...]. In secondo luogo, gli atti di libera volontà, che sono facoltà della volontà e della ragione, sfuggono alla causalità dei corpi celesti» 46.

 

astrologia

 

Perciò,

 

«è impossibile acquisire una preconoscenza del futuro mediante l'osservazione delle stelle, eccetto quegli effetti che possono essere previsti dalle loro cause» 47.

 

Giacché gli eventi fortuiti o gli atti di libera volontà non sono in alcun modo causati dalle stelle, ne consegue che qualsiasi genere di eventi non può essere conosciuto in anticipo, tranne che da Dio. Dopo aver risposto a chi pretende che sia possibile conoscere «scientificamente» il comportamento di un uomo basandosi sull'influenza delle stelle, San Tommaso ci ricorda che l'Astrologia è basata su un'opinione falsa e che spesso comporta anche un'evocazione tacita del diavolo:

 

«Di conseguenza, se qualcuno osserva le stelle per predire eventi futuri, casuali o fortuiti, o per conoscere con certezza le azioni umane future, la sua condotta è basata su un'opinione falsa e vana; e così l'operato del demonio consisterà in questo, per cui sarà una divinazione superstiziosa e illecita» 48.

 

astrologia - pianeti

 

Inoltre, citando Sant'Agostino (354-430), egli lancia un avvertimento severo a tutti i cristiani per guardarsi dagli spiriti bugiardi che sono alla radice di molti dei presagi degli astrologi:

 

«Perciò, dice Agostino: "Quando gli astrologi dicono la verità, ciò [...] accade grazie all'azione di spiriti impuri e bugiardi che desiderano ingannare l'uomo, in quanto è loro permesso di conoscere certe cose a riguardo degli affari temporali».

 

sant'agostino

 

Quindi, egli conclude:

 

«Così, un buon cristiano dovrebbe guardarsi dagli astrologi e da tutti gli empi divinatori, specialmente da quelli che dicono la verità, affinché la sua anima non divenga una credulona dei demoni e stringendo un patto di società con essi rimanga avviluppata nella loro amicizia» 49.

 

Se Nostradamus fosse un astrologo avremo modo di vederlo successivamente. Vedremo come il suo uso dell'Astrologia fosse parte di una pratica complessiva e di coinvolgimento nell'occulto. Anche se non abbiamo ancora esaurito questo argomento, possiamo comunque concludere che i cattolici dovrebbero evitare di consultare le opere di Nostradamus, perché sono state classificate come superstiziose e basate sulla mescolanza del suo lavoro e della falsità del demonio.

 

La sua vita e la sua epoca

 

Un esame dei metodi utilizzati da Nostradamus nel tentativo di predire il futuro è un passo essenziale e impegnativo nella nostra valutazione complessiva di questo personaggio. È essenziale perché vorremmo sapere con certezza se egli prediceva illecitamente, piuttosto che concludere soltanto che egli non era, strettamente parlando, un profeta. Ed è un compito impegnativo perché nei suoi scritti c'è poco o nulla che descriva il suo metodo di predizione, e di conseguenza le centinaia di opere su quest'uomo traboccano di congetture e di speculazioni.

 

Siamo costretti, perciò, ad esaminare ciò che altri hanno scritto sulle sue pratiche divinatorie e quello che sappiamo della vita di Nostradamus e della cultura in cui visse. In questo modo, saremo in grado di consolidare la nostra conclusione riguardante i suoi scritti e le sue attività, confermando così la nostra convinzione che nessun cattolico può ricorrere lecitamente alle sue opere. Inizieremo con le ascendenze di Nostradamus. Edgar Leoni 50, autore dell'opera Nostradamus and His Prophecies, la nostra unica fonte razionale e seria, che riporta la storia tradizionale.

 

edgar leoni - nostradamus and his prophecies

 

Michel de Nostredame nacque da Jacques e Renée, rispettivi figli degli ebrei Pierre de Nostredame (medico del figlio di re René di Provenza) e di Jean de Saint-Remy, celebre medico dello stesso re. Jacques e Renée si convertirono alla fede cattolica, insieme ai loro genitori, in risposta ad un Editto promulgato nel 1501 da re Luigi XII di Francia (1462-1515), che decretò che gli ebrei della Provenza o si convertissero o emigrassero 51.

 

luigi XII re di francia

 

Tuttavia, in una nota in calce Leoni afferma che una ricerca di Edgar Leroy (1883-1965), di Saint-Remy (in Provenza), ha determinato che questa ascendenza è un'invenzione del primo biografo di Nostradamus Jean-Aimé de Chavigny. Per molte generazioni, gli antenati paterni di Michel furono dei rivenditori di grano di Avignone; dalla parte di sua madre, Jean de Saint-Remy era un medico e un agente delle tasse, ed era realmente suo nonno. In un modo o nell'altro, Leoni ritiene che entrambi i rami della famiglia di Nostradamus provenissero da famiglie di ebrei convertiti 52.

 

Tuttavia, egli sembra essere in disaccordo circa l'identità del nonno materno di Nostradamus e sul ruolo - se l'ha avuto - che giocò nell'istruzione di Michel. La tradizione vuole che egli sia stato inizialmente educato da questo nonno, ed è da lui che Nostradamus avrebbe ricevuto «la passione per la scienza celestiale» 53. I due problemi che incontra questa possibilità sono:

 

La vera identità di questo nonno sembra essere un mistero;
Se il nonno di Nostradamus era un rivenditore di grano anziché un medico, sembra difficile credere che egli avrebbe dato a Michel la dotta istruzione che si suppone gli abbia impartito.

 

Sopra: questo dipinto ci dà un'idea della fama che avevano gli ebrei nel Rinascimento nel Sud della Francia. Un monaco tenta di fermare due israeliti che vogliono distruggere un quadro della Vergine Maria.


Prendendo per buona la più facile, la prima delle due, una delle fonti più superstiziose sembra essere d'accordo con la prima ipotesi. Afferma il libro
The Prophecies of Nostradamus and the World's Greatest Seers and Mystics:

 

«Nel XVI secolo, in Europa c'erano molte famiglie ebraiche di umili commercianti che erano indirettamente o direttamente discendenti di dotti rabbini, medici e filosofi, e la famiglia del profeta avrebbe potuto essere una di queste» 54.

 

the prophecies of nostradamus and the world's greatest seers and mystics

 

Una fonte storica affidabile rende molto probabile questa possibilità. Afferma l'opera Jewish Influence on Christian Reform Movements: «La Provenza era [...] piena di poeti e di filosofi ebrei» 55. Riguardo alla prima obiezione, è stato osservato correttamente che Nostradamus era molto giovane (2 o 3 anni?) quando la relazione col nonno terminò 56, il che avrebbe reso impossibile alcuna istruzione formale.

 

jewish influence on christian reform movements

 

Oltre a questo, il meglio che possiamo fare è dire che l'istruzione di Michel da parte del nonno materno è una cosa che la maggior parte delle fonti ammette come una possibilità, ma l'identificazione di Jean, il medico e agente delle tasse resta incerta; forse si è trattato di un nonno, di un bisnonno 57, o forse anche di un trisnonno 58. Il problema del nonno misterioso non è banale, giacché «secondo la tradizione egli apprese da suo nonno anche l'ebraico e l'Astrologia» 59. Inoltre,

 

«molti commentatori di Nostradamus sono convinti che i suoi scritti rivelino l'evidenza di una profonda conoscenza della tradizione esoterica ebraica, detta "Kabbalah" [...]. È possibile che egli abbia imparato anche questo da suo nonno» 60.

 

portae lucis - kabbalah

Sopra: il trattato cabalistico Portæ Lucis («Le porte della luce») composto nel XIII secolo dal rabbino spagnolo Joseph ben Abraham Gikatilla (1248-1305). Cacciati dalla Spagna nel 1492, molti ebrei si stabilirono nel Sud della Francia, nella regione della Provenza.

 

Se Nostradamus sia stato veramente un «uomo di Chiesa» 61, come sostengono alcuni autori, la proposizione secondo cui Nostradamus sarebbe stato istruito e conoscesse la Kabbalah, sarebbe difficile da difendere. Ciò nonostante, l'evidenza sembra essere contraria alla prima asserzione. William Thomas Walsh (1891-1949), un competente storico della Spagna cattolica e dell'Inquisizione, nel suo libro Philip II lo definisce un ebreo totale 62. Gli ebrei moderni sostengono che nonostante abbia accettato il battesimo dopo l'Editto di Luigi XII, la sua famiglia «continuò a seguire segretamente la propria tradizione religiosa» 63.

 

william thomas walsh - philip II

 Sopra: William Thomas Walsh

e il suo libro Philip II.

 

Gli ebrei convertiti al cristianesimo ammettono la stessa cosa: «La famiglia di Nostradamus decise di essere battezzata, ma mantenne segretamente le sue credenze originali» 64. In ogni caso, è certo, per concludere, che la conversione della sua famiglia alla fede cattolica non interferì con la trasmissione della tradizione ebraica al giovane Nostradamus. Secondo Leoni, egli ricevette la sua istruzione formale inizialmente ad Avignone, all'incirca dal 1515 al 1522 65. I biografi di Nostradamus dicono che ad Avignone egli «mostrò grande interesse per lo studio delle stelle» 66.

 

Tra il 1522 e il 1525 egli rimase a Montpellier, mentre studiava per conseguire il suo baccellierato in medicina e una licenza per poter praticare. In quell'ambiente Nostradamus avrebbe trovato l'atmosfera adatta per poter continuare a mantenere la tradizione ebraica e coltivare il suo interesse per l'Astrologia e per la divinazione. James Randi (1928-2020), nel suo libro The Mask of Nostradamus, ci dice che la facoltà «contava molti membri della comunità ebraica locale» 67.

 

janes randi - the mask of nostradamus

Sopra: James Randi e la sua

opera The Mask of Nostradamus.

 

L'Astrologia e le altre forme di conoscenza occulta erano state ben conservate

 

«dagli ebrei, subito dopo che erano stati condotti in Europa Occidentale, impegnati com'erano nelle loro ricerche astrologiche, stimolati in ciò dal Talmud stesso» 68.

 

talmud

Sopra: il Talmud.

 

Si dice l’Università di Montpellier «sia stata fondata da medici arabi che erano stati obbligati ad abbandonare la Spagna» 69. Si tratta di un fatto notevole perché, insieme agli studiosi ebrei, questi arabi erano «i rappresentanti dell'Astrologia nel Medio Evo» 70. La Crociata di Papa Innocenzo III (1160-1216) e l'attività dell'Inquisizione, mentre avevano effettivamente frenato l'espansione specifica dell'eresia albigese, avevano fatto ben poco per cambiare l'atmosfera culturale della Linguadoca e della Provenza.

 

papa innocenzo III

 

Questo sembra essere dovuto al fatto che entrambe le regioni mantennero, dietro un'apparenza cattolica, un'atmosfera di eterodossia nella quale la tradizione ebraica poté sopravvivere facilmente, e quindi l'antica conoscenza dell'Astrologia e della divinazione hanno potuto essere facilmente conservate e sviluppate. L'intima relazione «tra la Provenza, i musulmani e gli ebrei», commenta uno storico della Francia, aveva

 

«fatto svanire i pregiudizi occidentali, e aveva consegnato questa regione, senza difesa o regole, all'invasione disordinata di tutte le idee più strambe» 71.

 

E la Linguadoca, già nota come la «Giudea di Francia» 72, era «il regno dell'innovazione, della transizione, dello scetticismo e del libero pensiero» 73. Nostradamus lasciò la sua residenza permanente a Montpellier nel 1525, quando lo scoppio di un'epidemia richiese i suoi servizi nelle altre città della Linguadoca. Alla fine, egli «si recò a Narbonne, dove frequentò i corsi dei celebri alchimisti ebrei che fiorivano in quel luogo» 74. Durante i suoi viaggi egli ritornò per un certo periodo ad Avignone, dove si dice che abbia passato molte ore in biblioteca, dove forse trovò diverse opere sulla magia e sull'occulto, «testi che lo influenzarono grandemente» 75.

 

francia - linguadoca

Sopra: cerchiata in rosso

la regione della Linguadoca.

 

Nel 1529, Nostradamus ritornò a Montpellier dove si assicurò una posizione come membro della Facoltà all'Università, dopo avere ricevuto il suo dottorato. L'insoddisfazione per questa vita tranquilla lo condusse ad abbandonarla nuovamente nel 1532, e vagò di città in città attraverso la Francia meridionale, finché si stabilì per un certo numero di anni ad Agen, dove venne invitato per incontrare il grande umanista Giulio Cesare Scaligero (1484-1556) 76. Dopo molti anni, Nostradamus ebbe una seria disputa col vanitoso ma dotto studioso, e cessarono di essere amici.

 

giulio cesare scaligero

 

Randi ipotizza che l’interesse di Nostradamus per l'Astrologia sia stato la causa di questo contrasto,«poiché lo Scaligero, nonostante il suo modo di vivere tumultuoso, era un intellettuale pratico e genuino» 77. Spinto da una serie di eventi sfortunati, inclusa la rottura con lo Scaligero, la perdita durante l'epidemia della moglie e di due figli, una disputa successiva con la famiglia della moglie, e un invito a comparire di fronte all'Inquisizione di Tolosa nel 1538, Nostradamus decise di compiere una serie di viaggi che lo portarono nell'area occidentale del Mediterraneo 78.

 

L'ordine di comparire di fronte all'Inquisizione era apparentemente il risultato di un commento che aveva fatto ad uno scultore che stava costruendo una statua di bronzo della Madonna; si dice che Nostradamus gli abbia fatto notare che stava modellando solamente dei demoni. I suoi apologisti insistono che egli volesse soltanto dire che si trattava di una brutta statua, ma, come osserva Leoni, «la somiglianza delle sue parole con l'iconoclastia protestante era evidente» 79.

 

marranos

Sopra: cripto-ebrei (marranos), ossia ebrei falsamente convertiti, davanti ai reali di Spagna e all'inquistore domenicano Padre Tomás de Torquemada.

 

 

La scusa è plausibile, ma, a meno che ci fosse qualcos'altro da nascondere all'Inquisizione, perché abbandonare il Paese per sei anni solamente per evitare di spiegarsi e scusarsi per un indiscreto commento apparentemente innocente? Tuttavia, egli abbandonò la Francia, e questo per sei duri anni, dal 1538 al 1544 80. A proposito di questi viaggi, Leoni fa notare che

 

«c'è ragione di credere che il suo itinerario comprendesse visite ad alchimisti, ad astrologi, a cabalisti, a maghi e a personaggi della stessa risma» 81.

 

 

Nel 1544, egli pensò di stabilirsi a Marsiglia e di ritornare dunque nella Francia meridionale, ma l'epidemia lo costrinse a vagare di città in città, come aveva fatto qualche anno prima. Quando si recò a Salon, si trovò così a suo agio sia per il clima che per l'ubicazione (la città è situata tra Marsiglia, Aries, Aix e Avignone) che non si spostò mai più. L'accoglienza riservatagli non fu delle più calorose. Sembrava che la sua reputazione lo precedesse:

 

«Fin dall'inizio del suo soggiorno a Salon, egli venne trattato come un tirapiedi di Satana, come un ebreo [...] e come un sospetto simpatizzante degli ugonotti» 82.

 

Forse questa fredda accoglienza iniziale lo spinse a dedicarsi seriamente all'Astrologia e alle predizioni, o forse era già coinvolto in queste pratiche; fatto sta che questo suo atteggiamento provocò la reazione negativa degli abitanti del posto. Leoni e Ward ammettono entrambi che si tratta di un fatto non ancora chiaro 83. In ogni caso, le accuse dei contadini della Provenza sono rivelatrici. Ciò che è certo è che «entro il 1550 egli si lanciò nella sua carriera (sic) profetica» 84.

 

salon - casa di nostradamus

Sopra: la casa di Nostradamus a Salon, presso Marsiglia, trasformata in un museo dedicato al veggente.

 

Nostradamus trasformò il piano superiore della sua casa in un studio, e «dopo aver divorato tutti i libri sull'Astrologia e sulla magia su cui aveva potuto posare le mani» 85, iniziò la carriera di scrittore e di indovino creandosi la fama di uno dei più noti profeti di tutta l'Europa. Una breve revisione delle predizioni che ha prodotto dopo il 1550, l'anno in cui si dedicò completamente alle sue visioni del futuro, rivela quanto segue 86.

 

Egli cominciò nel 1550 pubblicando un almanacco annuale che conteneva predizioni di ogni genere l'anno successivo. Entro il 1555, Nostradamus completò la prima sezione del progetto che lo avrebbe reso famoso: una raccolta di mille versi in quartine, suddivisi in gruppi di cento, detti Centurie. Secondo lo stesso Nostradamus, questa opera avrebbe dovuto contenere, in forma piuttosto criptica, i risultati delle visioni che aveva di notte nel suo studio, «corrette» in un secondo tempo da calcoli astrologici e infine messe per iscritto.

 

centurie di nostradamus

 

Tre e una parte delle quattro Centurie vennero pubblicate nel 1555, insieme ad una prefazione dedicata al figlio César (nato dalla sua seconda moglie). Nonostante la sua crescente popolarità fra quelle che Leoni definisce le «classi agiate» come risultato dei suoi almanacchi annuali, la reazione dalle masse non era assai diversa dal suo originale benvenuto a Salon:

 

«Le masse meno dotte erano convinte che i suoi versi fossero un gorgoglio che proveniva direttamente dall'inferno, e che Nostradamus fosse, come avevano sempre sospettato, uno strumento del diavolo, da temere e da odiare» 87.

 

Tuttavia, i contadini non erano gli unici a non vedere di buon occhio le sue predizioni.

 

«Sebbene le quartine fossero di tono moderato, ci furono molte persone colte che si unirono alle masse nel vilipendere Nostradamus. Dottori ed astrologi lo accusarono di mettere in cattiva luce le rispettive professioni; i filosofi si opposero alle sue premesse; i poeti gli rinfacciarono abbastanza ragionevolmente la scarsa qualità dei suoi versi» 88.

 

 

La quarta Centuria venne completata e pubblicata, insieme alla quinta e alla settima, intorno alla fine del 1555, cosicché entro il 1557 un totale di sette Centurie era stato dato alle stampe. Convocato a Parigi da re Enrico II (1519-1559), agli ordini della «tiepida e discutibile» 89 regina cattolica Caterina de' Medici (1519-1589), che volle l'Oroscopo per i suoi figli, negli anni 1556 e 1557, Nostradamus viaggiò avanti e indietro dalla capitale francese. Al suo ritorno a Salon, egli completò il suo lavoro sull'ultima delle Centurie, cosicché tutte le dieci Centurie e una lettera di dedica al re furono finiti entro il 1558. Il manoscritto godette di una diffusione limitata, finché tale edizione venne pubblicata due anni dopo la morte dell'astrologo avvenuta il 2 luglio 1566.

 

re enrico II - caterina de' medici

 

Primo piano e critica

 

Esaminare l'opinione prevalente riguardo a Nostradamus ci aiuterà ad arricchire i dati biografici di un uomo del quale sembra che non si sappia nulla di certo. Anche se i fatti disponibili che riguardano ciò che i suoi contemporanei pensavano di lui sembrano essere abbastanza affidabili, dobbiamo porre attenzione leggendo ciò che gli autori moderni hanno messo in luce su ciò che in passato è stato dato per scontato. La maggior parte sono superstiziosi e rifiuterebbero tutta o la maggior parte della nostra premessa dottrinale.

 

Ciò nonostante, i loro commenti possono essere illuminanti se interpretati in congiunzione con loro credenze (anche se erronee). Durante la sua vita, Nostradamus venne considerato nel migliore dei casi un astrologo, se non un mago. La regina Caterina de' Medici lo fece chiamare a Parigi per avere l'Oroscopo dei suoi figli. The Catholic Encyclopedia lo definisce il suo «astrologo di corte» 90. Sulla grande lastra marmorea eretta in suo onore, dopo la sua morte, nella chiesa dei frati francescani a Salon, troviamo le seguenti parole:

 

«Solo la sua penna divina, sul giudizio di ogni mortale, era degna di indicare, sotto l'influsso delle stelle, gli eventi futuri del mondo intero» 91.

 

La sua pratica dell'Astrologia è ulteriormente confermata da uno scambio epistolare tra Nostradamus e l'astrologo dilettante luterano Lorenz Tubbe che va dal 1559 al 1562, in cui si discute della consegna di certi Oroscopi al protettore di Tubbe Hans Rosenberger, un ricco commerciante ebreo di Augsburg, in Germania 92.

 

profezie di nostradamus

 

Abbiamo già sottolineato il sentimento popolare di Salon, e la reazione dei parigini ad uno evento particolarmente interessante non fu per nulla diversa. Nel 1559, il re rimase ucciso in un orrendo incidente durante un torneo, e sia a Corte e per le strade si diceva che l'incidente era stato predetto da Nostradamus in una quartina delle sua prima Centuria. Leoni riferisce solamente la reazione della gente di Parigi:

 

«Nei sobborghi di Parigi, il popolino bruciò l'effige di Nostradamus e invitò la Chiesa a fare altrettanto al profeta in persona» 93.

 

Ward ammette che la

 

«sua abilità nell'Astrologia giudiziale diede origine a diversi pregiudizi contro di lui nelle menti di molti uomini dotti; i più devoti sospettavano che egli fosse dedito alla negromanzia, e che avesse familiarizzato con l'Angelo delle Tenebre» 94.

 

Sopra: Cerchio magico per la negromanzia. Quest'ultima è una forma di divinazione, in cui i praticanti, detti negromanti, cercano di evocare gli spiriti dei defunti. A partire dal Medioevo, la negromanzia è stata associata spesso alla magia nera e all'evocazione del demonio.

 

E uno dei primi biografi (scrivendo nel 1656) lamenta che Nostradamus veniva identificato come «un negromante che comunicava con l'Angelo delle Tenebre per ottenere le sue visioni» 95. Apparentemente, la Corte della Spagna cattolica non nutriva alcuna simpatia per lui. Sappiamo che Filippo II di Spagna (1527-1598) bruciò un Oroscopo che Nostradamus aveva scritto per lui poco prima della battaglia di San Quintino nel 1557. Una lettera (del 12 gennaio 1561), scritta da Chantonnay (l'ambasciatore spagnolo in Francia) a re Filippo II, illustra ulteriormente il fatto.

 

«È stato notato che in un mese il primo e l'ultimo membro della casa reale sono morti. Queste catastrofi hanno riempito la corte di stupore per la concomitanza con l'avvertimento dato da Nostradamus, che sarebbe meglio castigare piuttosto che lasciarlo libero di smerciare le sue profezie che conducono a credenze vane e superstiziose» 96.

 

filippo II di spagna

 

C'è anche ragione di sospettare che le sue credenze non fossero soltanto «vane e superstiziose», ma anche eretiche. Scrive Wilson a questo riguardo:

 

«Nostradamus cercava in tutti i modi di apparire come un figlio devoto della Chiesa cattolica, ma tutte le sue simpatie erano per i protestanti» 97.

 

E non una banale simpatia. Nel 1521, la dottrina di Martin Lutero (1483-1546) era stata condannata dalla Facoltà di teologia a Parigi; fin dal 1530, e specialmente dal 1534 al 1536, la militanza degli eretici luterani e calvinisti era notevolmente accresciuta. Nel 1538, re Francesco I (1494-547) aveva deciso di sopprimere l'eresia 98.

 

re francesco I di francia

 

Forse questo fatto è la ragione per cui Nostradamus era così ansioso di evitare l'Inquisizione. Più o meno alla fine del 1559, tra gli eretici e lo Stato erano scoppiate le ostilità, ed è a queste ostilità che egli consacrò molte delle sue lettere a Lorenz Tubbe, l'astrologo tedesco per il cui protettore stava preparando alcuni Oroscopi. La sua lettera del 15 luglio 1561, è molto schiacciante:

 

«Qui (in Provenza) le passioni che erano già state risvegliate, sono scoppiate nella violenza tra i papisti e i partigiani della vera fede. Il Venerdì Santo, un massacro istigato da un francescano fanatico è stato evitato per poco. Come molte persone sospettate di luteranesimo, anch'io sono stato obbligato a rifugiarmi per due mesi ad Avignone» 99.

 

Forse, la sua eresia era direttamente collegata alla sua attività di astrologo. Tuttavia, non è del tutto contraddittorio con la sua presunta istruzione nella tradizione mistica ebraica. Gli attacchi cabalistici alla fede cattolica potevano essergli ben noti come parte della tradizione ebraica del Sud della Francia 100. La familiarità ebraica con l'eresia non è una novità, come non lo era tra i primi eretici albigesi e gli ebrei, «un'associazione mediata e diretta [...]; tra i due gruppi c'era un'interazione d'influenza» 101.

 

E se egli avesse preso seriamente le sue origini ebraiche, sarebbe stato in definitiva ben disposto a qualsiasi cosa che avrebbe rappresentato un attacco al Corpo Mistico di Cristo. Infine, la sua eresia potrebbe spiegare come egli fosse capace, con considerevole noncuranza, di trascurare i precetti della Chiesa riguardo alla divinazione e dedicarsi completamente ad una pratica che essa ha condannato.

 

Ci rimane da considerare nel dettaglio le attività che sono apparentemente la causa delle numerose previsioni del futuro di Nostradamus. Quasi tutti i suoi commentatori sono d'accordo sul fatto che egli praticasse un particolare tipo di rito magico per ottenere le sue visioni «profetiche». Leoni è particolarmente diretto: «Nonostante tutte le sue smentite [...], è evidente che egli era profondamente coinvolto nella magia» 102. Anche Ward, che qualcuno considera un apologista di Nostradamus, ammette che «sembra che Nostradamus abbia praticato numerose forme di magia mentre consacrava la notte ai suoi studi profetici» 103, e altrove è costretto a riconoscere che

 

«c'è un anello pitico in tutti i suoi scritti e nei suoi detti; un retro-gusto di tradizione cabalistica raccolta in quei libri compromettenti ed antichi che egli ritenne opportuno bruciare» 104.

 

Sopra: questa immagine suggerisce l'identità

dell'ispiratore di Nostradamus: il demonio.

 

Anche i superstiziosi sono convinti che Nostradamus seguisse qualche tipo di rituale occulto nella sua ricerca di visioni del futuro. Francis X. King (1934-1994), che crede profondamente in ogni genere di pratica occulta, afferma che

 

«se da un a parte Nostradamus sembrava scimmiottare i ciarlatani, in diverse occasioni fu anche un profeta autentico (sic) e un mago praticante» 105.

 

francis x. king

 

Egli ha trovato nei suoi scritti

 

«quartine che [...] collegano Nostradamus al cabalismo, all'alchimia, alla numerologia e anche all'arte nera della negromanzia» 106.

 

centurie - nostradamus

 

Persino il superstizioso David Ovason, nonostante la sua visione distorta, afferma che la conoscenza e la pratica occulta di Nostradamus gli permisero «l'accesso illimitato ai due mondi della materia e dello spirito» 107. Forse, la più rivelante e diretta evidenza delle pratiche di Nostradamus è costituita proprio dai suoi scritti.

 

david ovason

 

Le prime due quartine della prima Centuria sembrano rivelare qualcosa della sua routine per ottenere le visioni notturne che egli correggeva e perfezionava il giorno successivo alla luce delle sue conoscenze astrologiche. Il contenuto esatto di queste otto righe è stato oggetto di dibattito sia da parte dei superstiziosi che degli accademici. Anziché riportare le due quartine, elencheremo soltanto gli elementi ai quali esse sembrano fare chiaro riferimento 108:

 

Egli lavorava da solo e di notte;
Sedeva o stava vicino ad una sedia o ad un treppiede di ottone o di bronzo;
Vedeva o diveniva consapevole di una fiamma che usciva dalla «solitudine»;
Le cause della fiamma (egli stesso?) pronunciavano ciò che «non doveva essere creduto invano»;
Una verga o bacchetta veniva posta nel mezzo dei «rami»;
Egli inumidiva l’orlo del suo indumento e del suo piede;
La paura e una voce lo facevano tremare;
Una divinità sedeva accanto a lui.

 

Possiamo stare certi che in queste pratiche c'è qualcosa di allarmante, di pagano e di estraneo. Non si tratta certo di mezzi per evocare il Dio d'Israele. Infatti, potrebbe trattarsi benissimo di mezzi per comunicare con un altro spirito situato in un luogo lontano e diverso. Abbiamo già fatto notare che quasi certamente Nostradamus aveva familiarizzato con la traduzione del cabalista Marsilio Ficino (1433-1499) del De Mysteriis Egyptiorum di Iamblichus (245-325), che venne stampato a Venezia nel 1497, e di nuovo a Lione nel 1547 109.

 

marsilio ficino

 

La somiglianza tra la cerimonia pagana di Nostradamus e gli strumenti utilizzati da Lamblichus per evocare il dio «Branchus» (scritto in maiuscolo nella quartina di Nostradamus) non possono essere assolutamente casuali. Ora, la profetessa di Branchus siede su di un pilastro, ha in mano una verga donatagli dalla divinità, inumidisce i suoi piedi o l'orlo del suo vestito con acqua, inala il vapore acqueo, e mediante ciò riceve l'illuminazione divina, e, avendo ottenuto dalla divinità, essa profetizza.

 

iamblichus - de mysteriis egyptiorum

Sopra: Iamblichus e il suo

De Mysteriis Egyptiorum.

 

Attraverso tali pratiche, ella si adatta alla divinità, che riceve dall'esterno 110. Che Nostradamus tentasse consapevolmente di predire il futuro attraverso strani rituali notturni è confermato da altri due documenti scritti di suo pugno. Il primo è la dedica al piccolo figlio César; il secondo è la lettera ad Enrico II di Francia, al quale dedicò più tardi una versione delle sue Centurie. Nelle due lettere egli fa:

 

Sette riferimenti all'essere ispirati da visioni immaginative;
Cinque riferimenti relativi a rivelazioni ricevute attraverso lo
studio delle stelle;
Quattro riferimenti alle sue «attività notturne»;
Un commento al suo cadere in trance;
Due specifici riferimenti alla magia rituale.


Osserviamo da vicino in cerca di asserzioni rivelatrici. L'intenzione generale della sua lettera è di spiegare a suo figlio, anche se vagamente, il metodo e l'ispirazione celati dietro le sue predizioni. Con César egli è abbastanza chiaro circa chi riceve di notte nel suo studio:

 

«Come per le predizioni occulte che uno riesce a ricevere talvolta attraverso il sottile spirito di fuoco, come l'intelletto turbato contempla attentamente le stelle più elevate, sorprendono la persona con dichiarazioni scritte...» 111.

 

Egli confessa di cadere in una specie di trance medianico quando riceve le sue visioni:

 

«Nell'indivisibile eternità (percepita) via trance epilettica, le cose vengono (da me) conosciute attraverso il movimento dei cieli».

 

Più oltre, egli parafrasa Lamblichus, come faceva nelle quartine che abbiamo visto:

 

«Poiché la comprensione basata sull'intelletto è incapace di vedere occultamente in quale direzione le cose giungeranno attraverso qualcosa di diverso dalla voce (che si sente), con l'aiuto dell'orlo e attraverso la piccola fiamma...».

 

 

Da questo passo è chiaro che egli professa di possedere la capacità, attraverso il suo rituale pagano, di ricevere la conoscenza di cose che sono normalmente inconoscibili all'intelletto umano. Un passo dalla sua lettera a re Enrico II non solo conferma il suo uso di strumenti e di rituali pagani, che sono menzionati nella prima e nella seconda quartina della prima Centuria, ma anche dello «svuotamento della mente e dell'anima», che sono pratiche tipiche anche del moderno New Age 112.

 

«Liberai la mia anima, mente e cuore, da ogni affanno, sollecitudine e irritazione mediante la calma e la tranquillità mentale. Tutto si armonizzò e indovinai attraverso il "tripode aeneo"» (il treppiede di ottone).

 

Sopra: Nostradamus e gli strumenti da indovino.

 

Si deve ammettere che la prefazione e la lettera al re, contengono molte «smentite». In due casi, Nostradamus condanna la magia «che è stata riprovata molto tempo fa dalla Sacra Scrittura e dal canone divino», ma in un altro punto egli asserisce che l'Astrologia è esclusa da quelle condanne. Mentre ammette, nella dedica, di aver posseduto libri «sulla filosofia occulta (che) non erano proibiti», egli assicura suo figlio che

 

«dopo che li lessi, li proposi a Vulcano (li bruciò), e mentre li divoravano, le fiamme che lambivano l'aria acquistarono una luminosità straordinaria, più brillante della fiamma naturale illuminando la casa come la luce di uno zampillo lampeggiante di fuoco, come se (la stanza) si fosse improvvisamente illuminata».

 

In un altro punto, egli protesta di non aver mai avuto nessuna intenzione di mettere per iscritto nulla che sia contrario alla fede cattolica, e avverte in molti altri punti che le sue profezie saranno molto vaghe, e spesso anche imprecise! E infine, degli approssimativi quindici riferimenti alla sua «ispirazione» proveniente dalle stelle o da altri espedienti (la trance, l'orlo del vestito, il treppiede, ecc...), dieci sono accompagnati dall'accenno che la fonte suprema della sua supposta conoscenza del futuro sarebbe Dio onnipotente. Il problema è che i suoi accenni alla divina ispirazione sono molto vaghi, tanto da essere inutili per dimostrare una sua presunta ortodossia cattolica. Un tipico esempio è presente nella dedica al figlio César:

 

«Tutto viene predetto attraverso l'ispirazione divina e mediante lo spirito angelico che viene inalato mentre la persona profetizza, riversando le profezie in lui, illuminandolo e agitando la sua immaginazione con varie visioni notturne tali che, alla (più chiara) luce del giorno, egli profetizza attraverso l'astronomia in congiunzione con la rivelazione più santa del futuro, che consiste, inoltre, niente meno che nell'esercizio della libera volontà».

 

sfera di cristallo

 

È arduo determinare con precisione ciò che Nostradamus vuole dire in questo passo. Quello che è certo è che l'accenno alla «divina ispirazione» è insufficiente per convincerci che egli avesse rinunciato ad ogni pratica di magia pagana e che credesse sinceramente di profetizzare nella tradizione dei profeti dell'Antico Testamento, cosa che egli stesso nega radicalmente: «Figlio mio, benché abbia usato la parola "profeta", per il presente non attribuirei mai a me un titolo così elevato e così sublime».

 

Anche quelli che difendono Nostradamus, sono costretti ad ammettere la sconfitta quando tentano di interpretare i suoi accenni ai rituali della magia pagana in modo ortodosso. Uno dei nostri autori superstiziosi offre un chiarimento su come e perché alcuni autori si rifiutano di immischiarsi in certi fatti per preservare le loro fantasie di un Nostradamus cattolico:

 

«Ci sono stati anche quelli che hanno considerato possibile che Nostradamus fosse un mago esperto, un uomo che, come lo scrittore Eliphas Lévi (1810-1875), abbia praticato certe ginnastiche mentali che lo hanno reso capace di combinare una qualificata lealtà verso la Chiesa con l'uso di certe tecniche dedotte da tradizioni antiche e segrete» 113.

 

eliphas lévi

 

«Ginnastiche mentali» che senza dubbio erano in parte, se non completamente, progettate per aiutarlo ad eludere la condanna da parte della Chiesa. Secondo King, questi giochi intellettuali sono stati messi in evidenza nel passo in cui Nostradamus parla del rogo dei suoi libri magici:

 

«È probabile che (questo) passo venne scritto dal veggente con l'intenzione di distogliere il sospetto che praticasse la magia cabalistica» 114.

 

Ovason suggerisce la stessa motivazione, riferendosi alla parte della lettera di Nostradamus a re Enrico II in cui egli calcola le date della Creazione e degli altri grandi eventi biblici come la nascita di Nostro Signore:

 

«È difficile capire perché egli si sia messo nei guai pubblicando una sua data della Creazione, se non per dimostrare la sua fedeltà alla fede cattolica [...]. Dio, e Dio solo conosce il futuro. Nostradamus aderì formalmente a questo concetto nella sua lettera ad Enrico II, senza dubbio per proteggersi» 115.

 

La nostra opinione che Nostradamus abbia tentato di usare la magia rituale pagana è perfettamente conforme ai dettagli della sua vita e della cultura in cui
visse. Una considerazione di tutti i fatti attinenti produce un ritratto aderente ai fattori personali e culturali che avrebbero incoraggiato Nostradamus ad inseguire il suo desiderio di penetrare il velo del futuro usando la magia divinatoria e l'Astrologia.

 

Abbiamo già riportata l'opinione di uno dei nostri autori secondo cui gli scritti di Nostradamus attesterebbero un'istruzione nella Kabbalah, un'istruzione impartita da uno o da entrambi i nonni. Michael Nevins, il medico-autore ebreo  che ha scritto basandosi sull'opera di John Hogue intitolata Nostradamus: The New Revelations («Nostradamus: le nuove rivelazioni»), afferma:

 

«Entrambi i nonni erano medici di corte, ed era influente nell'istruzione di Michel la conoscenza della medicina e dell'erboristeria, così come delle arti "proibite" della Kabbalah e dell'alchimia».

 

john hogue - nostradamus: the new revelations

Sopra: John Hogue e il suo libro

Nostradamus: The New Revelations.

 

Commentando il primo sviluppo della carriera di Nostradamus, Nevins suggerisce che «viaggiò in lungo e in largo, praticando le arti mediche di giorno e partecipando di notte ad una rete sotterranea di alchimisti e di cabalisti» 116. Inoltre, un commento della lettera di Nostradamus ad Enrico II è stato tradizionalmente considerato come un riferimento a questa istruzione nella Kabbalah. Spiega David Ovason:

 

«Quando accenna alle influenze che gli permisero di scrivere i suoi versi profetici, Nostradamus menziona ciò che definisce "il naturale istinto ricevuto dai miei progenitori". Questo passo viene solitamente interpretato come un riferimento al suo background ebraico, e forse anche al sapere cabalistico in cui gli ebrei erano così abili» 117.

 

 King, inoltre, vede la medesima evidenza nelle stesse quartine profetiche:

 

«La recente ricerca storica ha dimostrato che un certo numero di libri del XVI secolo lascia trasparire una struttura ignota che deriva dagli insegnamenti cabalistici, e le "Centurie" potrebbero essere tra questi» 118.

 

Un altro passo della dedica di Nostradamus al figlio César è alquanto rivelatore. Usando il suo tipico modo di parlare oscuro, egli descrive eventi che hanno avuto luogo (presumibilmente fatti che sta cercando di predire) come appartenenti ad una di tre categorie:

 

«Quelle opere divine che sono totalmente assolute vengono compiute da Dio; quelle che sono mediane o contingenti, vengono compiute dagli angeli; mentre il terzo genere è opera degli angeli malvagi».

 

Come al solito, il significato delle sue parole è difficile, se non impossibile, da decifrare. Ma è arduo non distinguere in questo passo un'eco della divisione cabalistica della creazione in:

 

Una «trinità di mondi» che, secondo il trattato cabalistico Sepher Yetzirah, o Libro della Creazione, procede da Dio;
E le manifestazioni delle Sue perfezioni, il cui insieme costituisce il «primo mondo».

 

sepher yetzirah


I tre mondi che procedono da Dio sono:

 

Il mondo della «creazione», che è abitato da un solo angelo che governa tutto il mondo visibile;

Il mondo della «formazione», che è popolato da dieci schiere angeliche;

E il mondo dell'azione o della «materia», che è abitato dai demoni 119.

 

Sarebbe difficile sostenere che questo commento riflette la fede cattolica più di quanto non rifletta l'insegnamento cabalistico, che, tra l'altro, stava godendo di un rinnovato interesse tra gli ebrei d'Europa

 

«soprattutto a partire dalla pubblicazione dello Zohar che, come scrisse un autore ebreo, "sin dal XIV secolo dominò quasi ininterrottamente le menti della maggioranza degli ebrei"» 120.

 

zohar

 

The Catholic Encyclopedia afferma che

 

«si pensa che tutte le dottrine esoteriche della Kabbalah siano contenute nelle scritture ebraiche, e che comunque tali dottrine possano essere percepite solamente da quegli iniziati che utilizzano certi metodi ermeneutici» 121.

 

Tuttavia, poiché la nostra contesa vuole essere corretta, cercheremo di trovare un'indicazione secondo cui Nostradamus sarebbe stato iniziato ai metodi o ai misteri che avrebbe utilizzato per conoscere il futuro. Secondo Ovason, una vera comprensione delle quartine di Nostradamus richiede una conoscenza della metodologia occulta che utilizzò, la quale include l'uso di un «sistema linguistico che è stato privilegiato dagli esoteristi e dagli occultisti per molti secoli» 122.

 

Il nostro commentatore suggerisce inoltre che lo scopo di questo «sistema linguistico» occulto fosse di «permettere la conversazione tra iniziati in una forma che non fosse compresa dai non iniziati» 123. Ancora più sinistro, Ovason nota che c'è un potenziale riferimento al termine «Figlio della Vedova» sulla copertina di un'edizione delle Centurie pubblicata nel 1668. Egli suggerisce poi la possibilità che si tratti di un'allusione segreta ad Hiram Abiff, il maestro costruttore della leggenda massonica, e che tale accenno implichi che Nostradamus appartenesse ad una scuola segreta d'iniziazione basata sull'ermetismo e sull'alchimia 124.

 

hiram abiff

Sopra: Hiram Abiff, il leggendario architetto assunto da re Salomone per l'edificazione del Tempio ebraico. Assente dalla Bibbia, questo personaggio appare solo nel Talmud, come il «figlio della vedova».

 

Dalle sue stesse parole, possiamo dire con certezza che Nostradamus si considerava un «iniziato». È quasi impossibile non cogliere, nell'ultima quartina della Centuria IV, un avvertimento all'«iniziato», il quale, per implicazione, si disgiunge intenzionalmente e consapevolmente dalla massa degli uomini, per divenire membro di uno dei «numerosi gruppi di Iniziati o "Uomini Saggi" (che) è esistito»; a questo punto, occorre citare l'eccellente libro Secret Societies and Subversive Movements di Nesta Helen Webster (1867-1960), la quale afferma

 

«di essere in possesso di dottrine esoteriche note come i "Misteri", che non possono essere compresi dal volgo. "Coloro che leggono questi versi li meditino seriamente! Che il profano e il volgo ignorante non li tocchino! Che gli astrologi, gli sciocchi e i barbari ne stiano alla larga! Chi agisce contrariamente a questo avviso, che sia maledetto secondo i riti della magia 125.

 

nesta helen webster - secret societies and subversive movements

Sopra: Nesta Helen Webster e il suo libro

Secret Societies and Subversive Movements.

 

In ultima analisi, qual è l'importanza della dimestichezza di Nostradamus con la Kabbalah, con l'accettazione del suo insegnamento e con la sua evidente iniziazione ad un «metodo linguistico occulto»? Questi fattori, presi separatamente o nel loro insieme, ci offrono la chiara indicazione secondo cui dovremmo prendere seriamente quello che dice, il suo ricorso ai riti magici e le accuse dei suoi contemporanei e degli scrittori moderni secondo cui egli ha tentato di predire il futuro usando l'occulto, e - per un cattolico - metodi illeciti.

 

Il contesto e la storia della «sub-cultura» nei quali Nostradamus visse e si mosse, non solo rendono la nostra valutazione del suo metodo probabile, ma estremamente probabile. La sua familiarità con la Kabbalah lo sottopose ad un numero di influenze che, convergendo, l'avrebbero incoraggiato nel suo tentativo di predire eventi futuri usando qualche tipo di rito magico. La Webster dice chiaramente che l'espansione in Europa della magia nel Rinascimento e nel tardo Medio Evo fu il risultato diretto della diffusione della Kabbalah:

 

«Come spiegare la mania per la magia che travolse l'Europa Occidentale? Deschamps punta il dito sulla Kabbalah, "la scienza delle arti demoniache, della quale gli ebrei erano gli iniziatori", e indubbiamente tale fattore non può essere ignorato in ogni analisi comprensiva della questione dell'influenza dei cabalisti ebrei» 126.

 

albero della vita - kabbalah

Sopra: l'Albero della Vita

della Kabbalah ebraica.

 

The Catholic Encyclopedia sostiene che l'aspetto magico della Kabbalah sia soltanto una naturale escrescenza nata dall'interpretazione esoterica delle Sacre Scritture:

 

«L'elemento [...] teurgico dello Zohar [...] forma parti di ciò che è stata definita la "Kabbalah pratica", e prevede formule attraverso cui l'adepto può entrare in comunicazione diretta con poteri invisibili e, tramite questo, gli permette di esercitare la propria autorità sui demoni, sulla natura, sulle malattie ecc... La sua grande diffusione è la naturale conseguenza del significato ignoto e straordinario attribuito dalla Kabbalah alle parole dell'Antico Testamento, e in particolare ai settantadue nomi divini» 127.

 

72 nomi divini della kabbalah

Sopra: i 72 nomi divini della Kabbalah.

 

La Kabbalah non avrebbe solamente suggerito a Nostradamus un'inclinazione generale verso la pratica della magia, ma avrebbe impresso la specifica direzione alla sua propensione per predire il futuro.

 

«I libri mistici che apparvero nella letteratura ebraica dopo il Talmud, ovvero i trattati come il "Sefer Zohar" e il "Sefer Yetzirah" ("Libro della Creazione"), sono pieni di regole per la divinazione che trattano specialmente dei significati e dei calcoli astrologici. L'alta considerazione del Talmud e della Kabbalah fra gli ebrei del Medio Evo spiega la loro predilezione per le speculazioni astrologiche» 128.

 

E più tardi, il suo primo interesse per l'Astrologia potrebbe essere stato rafforzato (o potrebbe facilmente aver contribuito) dai suoi più particolareggiati (e quindi magici) studi cabalistici. Secondo gli insegnamenti di Claudio Tolomeo (90-168 d. C.), «la fondazione dell'Astrologia arabo-giudaica, avvenuta durante il Medio Evo», e la sua opera principale, l'Opus Quadripartitum,

 

«venne corrotta da sottigliezze talmudiche e gravata da significati mistici e allegorici che provenivano per lo più dalle credenze ebraiche post-talmudiche riguardanti i demoni» 129.

 

tolomeo - opus quadripartitum

Sopra: Tolomeo e una pagina

del suo Opus Quadripartitum.

 

Un sguardo all'atmosfera della Francia Meridionale poco più di un secolo prima della nascita di Nostradamus, è altrettanto rivelatore. The Catholic Encyclopedia nota che l'eresia albigese non scomparve che alla fine del XIV secolo. Qualche traccia della mentalità eretica sopravvissuta in Provenza avrebbe agito su di lui come un'altra influenza a supporto della sua ricerca sulla magia e sulla Kabbalah.

 

In primo luogo, l'eresia albigese era stata ispirata da numerose sètte gnostiche, le quali erano state originariamente soggette ad una forte influenza ebraica 130. Oltre alla sola influenza ebraica esercitata dalla Kabbalah, ci sarebbe stato il contributo dello gnosticismo stesso, del quale The Catholic Encyclopedia ci dice che incoraggiava la divinazione come un proprio diritto 131. La cronologia del mondo che Nostradamus ha incluso nella sua lettera a re Enrico II «deriva in definitiva dall'antico gnosticismo» 132.

 

Nonostante l'eliminazione dell'eresia albigese avvenuta entro il 1400, dobbiamo ricordare che gli ebrei stavano godendo di una rinascita della loro influenza dovuta alla politica liberale di re René (1434-1480), detto «il buon re», la stessa di cui avevano goduto sotto il regno pre-albigese di re Raimondo VI (1156-1222) 133. La Webster evidenzia che, fra le altre zone, in «Provenza [...], a partire dal XV secolo, gli ebrei erano divenuti molto potenti» 134.

 

re rené detto il buono

 

Quindi, sembra ragionevole concludere che alcune circostanze avrebbero favorito la conservazione, almeno all'interno della sub-cultura ebraica che circondò Nostradamus, di un'influenza ebraica e neo-gnostica che avrebbe reso abbastanza fattibile la pratica della magia e della divinazione. Infine, abbiamo un'asserzione piuttosto convincente da parte dello scettico per eccellenza. In una nota in calce al suo Henriade, Voltaire (1694-1778) riferisce che

 

«ordinariamente gli ebrei utilizzano operazioni magiche. Questa antica superstizione proviene dai segreti della Kabbalah, della quale gli ebrei si ritengono gli unici depositari. Caterina de' Medici [...] e molti altri nobili interpellarono gli ebrei per questi incantesimi» 135.

 

voltaire - henriade

Sopra: Voltaire e il suo libro Henriade.

 

Vero profeta, ciarlatano o mago?

 

Che dire dunque di Nostradamus? Per rispondere alla domanda abbiamo focalizzato la nostra indagine quasi esclusivamente sulla storia della sua vita e sulla sua cultura, e su quello che lui e altri hanno detto circa le tecniche di predizione. Al lettore sembrerà strano che abbiamo evitato di citare, quasi completamente, le sue «profezie». Abbiamo agito così per molte ragioni. In primo luogo, le sue predizioni sono così vaghe che sarebbe stato quasi inutile.

 

Nel suo libro The War & the Prophets («La guerra e i profeti»), l'acuto gesuita Padre Herbert Thurston s.j. (1856-1939) ha osservato che, eludendo ogni sistemazione ordinata, sia cronologica che topografica, ed evitando quasi completamente asserzioni categoriche, è praticamente impossibile dire che un particolare pronostico abbia fallito, mentre fra la moltitudine di avvenimenti politici vagamente delineati, alcune coincidenze abbastanza sorprendenti si sarebbero certamente avverate nel corso degli anni 136.

 

padre Herbert Thurston - the war & the prophets

Sopra: Padre Herbert Thurston e il

suo libro The War & the Prophets.

 

Chiunque può leggere nella maggior parte di esse pressoché qualsiasi cosa, mentre esprimere un giudizio sulla loro accuratezza è quasi impossibile. In secondo luogo, anche se le sue «profezie» fossero perfettamente chiare e accurate, la domanda che dovrebbe porsi un cattolico è come Nostradamus abbia potuto predire. Se il mezzo è illecito, la nostra indagine dovrebbe fermarsi qui. Dunque, ci guarderemo completamente dall'esprimere alcun giudizio sulla veridicità o sulla falsità delle predizioni di Nostradamus.

 

Basti dire che la maggior parte di tali «profezie» è criptica e abbastanza inutile. Per interpretare accuratamente le quartine originali, evitando la superstizione che contaminerebbe un commentatore moderno, occorrerebbe «una padronanza del latino, del francese antico, del greco, della geografia classica medievale e del provenzale» 137.

 

Ma perché intraprendere un simile cammino quando per prima cosa dobbiamo determinare se possiamo o meno riferirci lecitamente ai suoi scritti? Ora esamineremo la valutazione dei suoi metodi alla luce dell'evidenza che abbiamo precedentemente presentato. Ci sono tre alternative che si presentano come altrettante possibilità per esprimere un giudizio su Michel de Nostredame: profeta autentico, ciarlatano o mago. Le esamineremo seguendo quest'ordine:

 

Profeta

Avrebbe potuto essere un vero profeta inspirato dal vero Dio? A questo interrogativo abbiamo già risposto più sopra. Secondo San Tommaso, uno degli attributi essenziali della profezia, come abbiamo ricordato, è che essa «ha bisogno di essere manifestata». A questo riguardo Nostradamus ha fallito miseramente. Anche se pubblicò numerosi almanacchi e raccolte di quartine «profetiche», gli amici e i nemici dell'astrologo sono unanimi:

 

«Egli redasse intenzionalmente le sue profezie in una forma oscura, e ammise esplicitamente che lo scopo era quello di rendere i suoi versi impenetrabili prima del loro adempimento» 138.

 

nostradamus - centurie

 

Etienne Jaubert, il biografo di Nostradamus che scrisse nel 1656, dice delle predizioni: «Senza un genio assai speciale, una persona non può capire nulla» 139. Abbiamo toccato questo punto parlando dell'iniziazione di Nostradamus all'occulto; è chiaro che egli scrisse per un pubblico ristretto e scelto, e non per il mondo intero. Lo stesso Ward ammette:

 

«Il suo disprezzo per le persone semplici e per gli ignoranti è più che evidente. Il suo pubblico era costituito da uomini colti; era sua opinione che il paradiso della profezia fosse una regione non adatta ai bambini. Contrariamente all'esempio dato da Gesù Cristo nel Vangelo di Marco (Mc 10, 14), non sopportava che un fanciullo gli si avvicinasse» 140.

 

La descrizione «consapevole di una missione divina», un'altra caratteristica del vero profeta, non è chiaramente applicabile a Nostradamus, in virtù della mancanza della prima qualità. È impossibile essere al contempo consapevoli di essere in dovere di rivelare i segreti di Dio agli uomini e rendere intenzionalmente inintelligibile la Sua rivelazione. Ward confessa anche questa verità: «Chiaramente, egli non è profeta nel senso veterotestamentario del termine» 141.

 

Lo stesso Nostradamus lo ammise in una sua lettera al figlio César. Le sue «profezie» hanno ben poco a che vedere con il bene delle anime o della Chiesa; notiamo nuovamente, a questo riguardo, che coloro che affermano di avere interpretato «retroattivamente» le sue quartine, elencano i vari e diversi eventi della scena politica europea. Ancora una volta siamo in un vicolo cieco: il criterio di vera profezia che si dà ad un argomento generale (qualcosa di relativo al bene delle anime o della Chiesa) presume che il contenuto della profezia possa essere prontamente determinato.

 

Quindi, Nostradamus fallisce a questo proposito in base all'analisi precedentemente esposta. Infine, considerato il suo confessato coinvolgimento nella magia nera, insieme all'evidenza circostanziale e schiacciante a sostegno di tale inclinazione per l'occulto, gli può essere tranquillamente negato l'attributo della «santità insolita». San Tommaso dice chiaramente che Dio impartisce ai Suoi profeti ciò che vuole, quando vuole, e non in risposta alla celebrazione di rituali pagani:

 

«Egli, vale a dire lo Spirito Santo, ispira un ragazzo che suona l'arpa e ne fa un salmista (re Davide); chiama a Sé il mandriano che raccoglie fichi selvatici (Amos) e ne fa un profeta. Perciò, la profezia non richiede alcuna disposizione precedente, ma dipende unicamente dalla volontà dello Spirito Santo» 142.

 

profeta isaia

Sopra: il profeta Isaia, ispirato da Dio, ha previsto con sette secoli di anticipo la nascita del Messia da una Vergine, la Sua Incarnazione e la Sua passione redentrice.

 

Dobbiamo ricordare ciò che San Girolamo (347-420) e San Giovanni Crisostomo (350-407) affermano che i Profeti rimasero sempre coscienti e non furono mai soggetti alle condizioni psichiche disordinate e degradanti tipiche degli indovini pagani e pitici; e, al contrario degli enigmatici e puerili oracoli sibillini, le loro dichiarazioni furono spesso sublimi e sempre degne di Dio 143.

 

san girolamo - san giovanni crisostomo

Sopra: da sinistra, San Girolamo

e San Giovanni Crisostomo.

 

Avendo concluso che Nostradamus non fu un vero profeta di Dio e della santa Madre Chiesa, possiamo affermare con certezza che nessun cattolico dovrebbe cercare di soddisfare un'inutile curiosità sul futuro esaminando i suoi scritti. Consultare altre fonti che non siano Dio onnipotente o i Suoi Profeti per conoscere il futuro equivale a mettere in pericolo la nostra fiducia nella Divina Provvidenza:

 

«Sotto la Nuova Legge ogni divinazione è proibita poiché, posti su di un piano più elevato dell'Antico Patto, ci è stato insegnato di non essere preoccupati per il domani (Mt 6, 34), ma di avere una fiducia perfetta in Colui che conosce il numero dei nostri capelli (Mt 10, 30)» 144.

 

Consultare le opere di un ciarlatano è ed è sempre stato pregiudizievole alla virtù:

 

«Nella divinazione, oltre all'inganno operato dal Padre della Menzogna, c'è tanta frode umana e falsità a non finire; le predizioni sono generalmente vaghe e di nessun valore, come quelle di un indovino moderno. Ordinariamente ne consegue, oggi come allora, l'incoraggiamento del vizio e danno alla virtù» 145.

 

nostradamus

 

Consultare i libri di un divinatore o di un astrologo con l'aspettativa consapevole di conoscere il futuro è seriamente peccaminoso, come abbiamo detto più sopra, e ci espone agli assalti del diavolo, come ci ricorda San Tommaso:

 

«Come affermato sopra (1 e 2), l’operazione del demonio consiste nell'intrufolarsi nella divinazione, che è basata su false e vane opinioni, al fine di intrappolare le menti con vanità e falsità» 146.

 

Ciarlatano

Avendo dunque compendiato ciò che un cattolico dovrebbe fare delle opere di Nostradamus, cosa dobbiamo pensare di quest'uomo? Ci restano ancora due alternative: ciarlatano o mago. La prima possibilità è che Nostradamus sia stato un imbroglione che ha ingannato numerose generazioni non predicendo praticamente nulla in una forma molto elaborata, pur azzeccandoci fortuitamente qualche volta, nascondendo poi la sua frode dietro un'invocazione di «Branchus».

 

branchus

Sopra: Branchus, il leggendario profeta

del dio Apollo nella mitologia greca.

 

Contrariamente al fervore con cui i newager hanno circondato Nostradamus e le sue opere, questa è un'alternativa in voga tra quelli che hanno una mente critica. La sua fama è senza dubbio il risultato dell'uso intelligente della vaghezza e dell'oscurità presenti nelle sue quartine, in modo che le predizioni apparentemente riuscite sono quelle che possono essere riferite ad un evento appropriato dopo il fatto, mentre le altre rimangono troppo vaghe per poter essere accusate di fallimento:

 

«(Nostradamus) inventò un sistema ingegnoso di divinazione in cui le predizioni a vuoto non possono mai essere registrate, ma solo quelle che sembrano essersi realizzate. Per la reputazione del cosiddetto "profeta", tali condizioni sono naturalmente ideali» 147.

 

Questa analisi sembra equa alla luce della confessione di Ovason secondo cui non una sola «profezia» fu mai interpretata correttamente prima dell'evento: «Non possiamo pensare ad un solo caso in cui una quartina sia stata accuratamente interpretata prima dell'evento predetto» 148. Alcuni danno ancor meno credito all'astrologo per la coincidenza post facto delle sue predizioni di eventi attuali: «Dopo aver sbagliato mille colpi, (egli) ha centrato un tiro sull'obiettivo e molti rimbalzi» 149. E il nostro scettico moderno è brutalmente onesto circa il suo completo fallimento nel tentativo di predire correttamente qualsiasi cosa quando commise l'errore di tentare di essere capito:

 

«Nella sezione di prosa delle "Centurie", Nostradamus scrisse molto chiaramente, in un francese eccellente e per nulla contorto, parole mistiche e costruzioni di quartine. Nessuna delle numerose predizioni contenute nella prosa si è avverata, ed erano tutte profezie inerenti a date che sono già passate, a parte la fine del mondo che è stata felicemente prevista per l'anno 3797 secondo alcuni, e per il 1999 secondo altri» 150.

 

nostradamus

 

È difficile non simpatizzare con la nozione secondo cui il successo di Nostradamus sarebbe basato sulla sua nebulosità, e dire che è estremamente probabile si tratti di una conclusione sicura ed equa. Certamente Walsh presta molto peso a questa posizione quando riassume la possente carriera di Nostradamus con le seguenti parole:

 

«Egli era uno di quegli ebrei versatili che combinarono una certa conoscenza medica con un'enorme attitudine per la ciarlataneria e per l'intrigo politico».

 

Cosa pensare dunque dei numerosi commentatori che rimangono stranamente convinti che Nostradamus avrebbe accuratamente predetto alcuni eventi contingenti? Può essere che Ward si sia completamente ingannato quando asserisce che Nostradamus avrebbe predetto in anticipo almeno trentotto nomi di personaggi apparsi sulla scena della storia europea, e che tutta la pagina degli eventi politici elencata da David Ovason come predizioni avverate sia basata sulla pura e semplice ignoranza superstiziosa? Tutto ciò potrebbe essere vero. Particolarmente quando teniamo presente due cose:

 

Questi commentatori asseriscono che determinate quartine si riferiscono a certi eventi politici o a determinate persone, basandosi spesso sulla loro - vai a sapere quanto affidabile! - conoscenza delle lingue europee, della Storia, delle tecniche letterarie e delle allusioni;
Le loro asserzioni non sono fondate solamente sulle loro traduzioni di Nostradamus, ma anche sulle loro scoperte di anagrammi, di giochi di parole e di altri complessi espedienti letterari che essi associano in un secondo tempo agli eventi che sono già accaduti e a personaggi che già sono apparsi nella Storia.

 

Mago

Ma c'è un'ultima possibilità che riconcilia l'incredulità dello scettico con l'insistenza dei suoi seguaci nell'affermare che egli previde il futuro: Nostradamus avrebbe invocato espressamente o tacitamente l'aiuto dei demoni per aiutarlo nelle sue «futili ricerche sul futuro». La possibilità corrisponde sia alla sua testimonianza che a quella di alcuni suoi contemporanei. Ciò è conforme con le circostanze della sua vita e con la sua cultura, e quadra completamente con la verità teologica.

 

 Sappiamo per sua stessa ammissione che egli praticava un rituale magico per evocare lo «spirito di profezia» che sembra avere visto sensibilmente o sentito. Il risultato potenziale di tale attività è stato chiaramente stigmatizzato da San Tommaso: «Quando i demoni vengono espressamente evocati, sono soliti indovinare il futuro in molti modi» 151. Abbiamo notato anche il suo riferimento alle visioni che erano la supposta fonte delle sue predizioni. Ciò corrisponde con quello che troviamo nella Summa:

 

«I demoni rivelano quello che sanno agli uomini, non illuminando l'intelletto, ma mediante una visione immaginaria, o anche con un discorso udibile; e in questo modo, la profezia differisce dalla vera profezia» 152.

 

summa theologica

 

Allo stesso tempo, Nostradamus pretendeva di «correggere» le visioni del futuro che aveva inteso servendosi di «calcoli astrologici». Anche in questo caso, come abbiamo già notato, egli si espose all'influenza del maligno anche se non evocò espressamente i demoni, i quali «si intrufolano nelle futili ricerche sul futuro al fine di intrappolare le menti umane con presunzioni vane» 153. Che dire, poi, dell'accuratezza delle predizioni che tentò di fare mediante quel nefando rituale? The Catholic Encyclopedia ammette la possibilità che alcune cose possano essere indovinate correttamente dai divinatori:

 

«A meno che vogliamo negare il valore della testimonianza umana, non si può dubitare che i divinatori abbiano indovinato correttamente alcuni eventi contingenti, e che in certi casi i maghi abbiano prodotto effetti sovrumani. Altrimenti, la sopravvivenza della divinazione per così tanti secoli sarebbe inesplicabile, e il suo ruolo nella storia un problema insolubile. Sul piano religioso, affermare che la divinazione e le arti magiche siano tutte imposture, equivarrebbe a contraddire la Sacra Scrittura» 154.

 

the catholic encyclopedia

 

Sappiamo dal nostro studio dell'insegnamento di San Tommaso sulla conoscenza del futuro che l'intelletto angelico (che include quello dei demoni) può conoscere «certe cose future ignote agli uomini, ma note a lui in tal maniera come ho spiegato in I, Q. 57, art. nº3», dove il Dottore Angelico spiega che, a causa della loro conoscenza superiore, gli angeli possono spesso predire accuratamente molti eventi futuri 155. Altrove, egli ci ricorda che il demonio

 

«che persegue la perdizione dell'uomo, tenta, attraverso le sue risposte, dicendo talvolta anche la verità, di abituare gli uomini a credergli e condurli così a qualcosa di dannoso alla salvezza dell'umanità» 156.

 

Chiaramente, dal Padre della Menzogna dobbiamo aspettarci qualsiasi cosa che, in definitiva, conterrà una seducente mistura di verità e di falsità, come le predizioni di Nostradamus, secondo l'opinione comune di scettici e credenti:

 

«L'insegnamento con cui i demoni istruiscono i loro profeti contiene alcune verità che lo rendono accettabile. Per cui l'intelletto è condotto fuori strada dall'errore dalle sembianze di verità [...]. Come dice il Crisostomo: "Talvolta, al diavolo è permesso di dire cose vere, in maniera che la sua insolita veridicità possa guadagnare credito alla sua bugia"» 157.

 

il diavolo è bugiardo

«Quando (il diavolo) dice il falso, parla del suo, perché

è menzognero e padre della menzogna» (Gv 8, 44).

 

Ed è questa bugia, o le numerose bugie, di Nostradamus che ci dà la certezza che l'ispiratore delle sue predizioni non fu Dio onnipotente, ma piuttosto il Suo rivale:

 

«Quindi, il Crisostomo dice che "alcune profezie provenienti dallo spirito del diavolo, come quelle dei divinatori, possono essere riconosciute dal fatto che a volte il diavolo dice delle menzogne, mentre lo Spirito Santo non mente mai 158.

 

spirito santo

 

Dunque, nelle quartine troviamo la stessa ritrita oscurità che tenta di travestire l'evidente assenza di vera conoscenza profetica con i pensieri umani:

 

«Tranne che quando Dio diede loro la conoscenza, la loro ignoranza del futuro dette luogo alla notoria ambiguità degli antichi oracoli» 159.

 

La dottrina cattolica a riguardo della divinazione servendosi dell'ausilio dei demoni è chiara su due punti:

 

Essa riserva una sana e caratteristica prudenza laddove concerne la loro attività:

 

«La Chiesa cattolica ammette per principio la possibilità di interferenze da parte di spiriti diversi da Dio, sia buoni che cattivi, ma mai senza il permesso divino. Quanto alla frequenza di tale interferenza, essa mantiene, specialmente per le azioni malvagie su richiesta dell’uomo, la massima riserva» 160;

 

Essa afferma in modo perfettamente chiaro che qualsiasi invito da parte di un uomo esteso ai demoni di una richiesta per qualsiasi genere di assistenza o conoscenza è gravemente illecito e in abominio a Dio onnipotente: «Ogni divinazione che evoca i demoni è illecita», dice San Tommaso, che ci ricorda le parole di Sant'Atanasio (295-373) a questo riguardo:

 

«Perciò Atanasio insegna: "È peccaminoso, visto che abbiamo la divina Scrittura, cercare conoscenza dai demoni 161.

 

sant'atanasio


Nostradamus stesso, con le sue opere - che, secondo Randi, furono messe all'Indice dei Libri Proibiti nel 1781 162 - fu condannato per divinazione illecita; non solo i fatti della sua vita e la sua cultura suggeriscono che egli utilizzò metodi illeciti e occulti di predizione, ma per sua stessa ammissione fece ricorso a rituali pagani che hanno dato luogo al suo immaginario selvaggio e notturno, corretto in un secondo tempo dal vano e superstizioso metodo dell'Astrologia giudiziale.

 

indice dei libri proibiti

 

Quelli che di proposito consultano i suoi scritti per conoscere il futuro cadono sotto la stessa condanna, poiché è scritto (Dt 18, 10-11):

 

«Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti» 163.

 

Consultare consapevolmente le opere di Nostradamus per conoscere il futuro sarebbe una tacita professione di fede nell'efficacia dei suoi metodi. E tale professione dovrebbe essere in odio ad un cattolico. Giacché la conoscenza del futuro appartiene solamente a Dio, ricorrere direttamente o indirettamente ai demoni equivale ad attribuire loro la perfezione Divina, e chiedere il loro aiuto è come offrire loro una sorta di adorazione; questa è superstizione e ribellione contro la Provvidenza di Dio che ci ha saggiamente nascosto molte cose.

 

Nei tempi pagani, quando veniva offerto il sacrificio divinatorio, era l'idolatria, e la divinazione è un tipo di demonolatria o adorazione del diavolo. Qualsiasi partecipazione a questi tentativi di raggiungere la conoscenza del futuro è degradante per la dignità di un cristiano, contraria al suo amore e alla fiducia nella Provvidenza, e milita contro l'espansione del Regno di Dio 164.

 

Non ci dovrebbe sorprendere il fatto che The Catholic Encyclopedia utilizza la frase «milita contro l'espansione del Regno di Dio», perché in definitiva il tentativo del divinatore di superare i limiti che la Provvidenza ha saggiamente posto all'umanità non è nient'altro che un vano tentativo di accettare l'offerta che fu fatta ai nostri progenitori dal nostro antico Nemico: «Sarete come dèi» (Gn 3, 5).

 

eva e serpente

 

La stessa offerta è stata fatta all'umanità dai misteri della Kabbalah e di tutte le sètte gnostiche, vecchie e nuove, con cui Nostradamus era così intimamente familiare e che esercitarono una forte presa sulle aspirazioni e l'immaginazione di così tanti rivoluzionari. Al cuore di tutte le società rivoluzionarie, che pretendono di discendere dagli «Antichi Misteri», c'è un odio per l'Ordine che Dio ha stabilito e un desiderio di piegare o spezzare le Sue regole alla ricerca della Conoscenza segreta degli «iniziati» che Satana offrì ai nostri progenitori.

 

Di conseguenza, ci aspetteremo che esempi di disubbidienza e di ribellione siano presentati come modelli da coloro che insistono sulla «perfezione» della natura umana, come spiega il famoso massone e iniziato Oswald Wirth (1860-1943):

 

«Il Serpente, che ispira la disubbidienza, l'insubordinazione e la rivolta, era ritenuto maledetto dalle antiche teocrazie, mentre allo stesso tempo era onorato fra gli iniziati che pensavano che non ci potesse essere nulla di più sacro di quelle aspirazioni che ci conducono ad essere vicini agli dèi [...]. L'oggetto degli Antichi Misteri era di rendere gli uomini simili agli dèi» 165.

 

oswald wirth

 

E, in definitiva, non è lo stesso Serpente che si adora quando si evocano i suoi satelliti nel tentativo di conoscere ciò che Dio ha saggiamente nascosto? Il collegamento è chiaro, e non può essere una coincidenza che secondo una tradizione massonica la Kabbalah venne direttamente trasmessa agli astrologi babilonesi dal Caino del Libro della Genesi:

 

«C'era [...] la Kabbalah magica dei figli di Caino, che venne trasmessa ai sabeiti o adoratori delle stelle della Caldea, esperti nell'Astrologia e nella negromanzia» 166.

 

Sopra: Caino, spinto dall'invidia, uccide il fratello Abele ed è condannato ad ad errare vagabondo e fuggiasco per la Terra (Gn 4). Egli è diventato così il padre di tutti gli uomini ribelli che vivono senza Dio.

 

Permetteteci dunque di mantenere l'atteggiamento di re Filippo II di Spagna che bruciò l'oroscopo che aveva ricevuto da Nostradamus, affinché non sia privato «del suo giudizio, della prudenza o del suo coraggio». Permetteteci di mantenere l'atteggiamento di Enrico II di Francia che si dice che abbia detto, sentendo dire che Nostradamus aveva predetto la sua morte:

 

«Non mi interessa sapere se la mia morte avverrà in un modo piuttosto che in un altro. Preferirei morire per mano di chiunque, purché si tratti di un uomo coraggioso e valoroso, e che io conservi il mio onore» 167.

 

E coloro che sono affascinati dai presagi di Michel de Nostredame, permetteteci di rimproverarli con le eccellenti parole del turbolento ma intelligente Scaligero:

 

«Che cosa sta facendo la Francia credulona che si aggrappa alle parole di Nostradamus? Che genere di stregoneria ebraica trattiene la vostra rabbia? [...] Non temete che le vostre colpe macchino il vostro onore»? 168.

 

Pensare altrimenti è rischiare il peccato grave, e incoraggiare una mentalità che «milita contro l'espansione del Regno di Dio». Data questa opportunità, permetteteci poi di evitare a tutti i costi

 

«la tendenza verso quella deificazione dell'umanità che costituisce la dottrina suprema delle Società Segrete e dei socialisti visionari dei nostri giorni»

 

 

che la Webster attribuisce alle prime sètte gnostiche e a coloro che le hanno inspirate. Permetteteci piuttosto di rimanere fedeli a Nostro Signore in tutte le circostanze e in ogni dettaglio, anche quando consideriamo certi scritti che vorremmo consultare; prendiamo posto, a Dio piacendo, al Suo fianco in quella guerra che è scoppiata fin dall'inizio

 

«tra i due principî che si combattono: la concezione cristiana dell'uomo che giunge a Dio e la concezione della Società Segreta che fa dell'uomo un dio che non ha bisogno di alcuna rivelazione dall'Alto e di nessuna guida, se non la legge della sua natura» 169.

 

Del diavolo e delle sue menzogne permetteteci di ricordare solo un'asserzione registrata dal Vangelo (Lc 4, 34) in cui il demonio confessa la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo: «So bene chi sei: il Santo di Dio»! Dobbiamo sempre tenere ben presente che il Padre della Menzogna è bugiardo e non dobbiamo mai prestargli fiducia, come ci viene ricordato quasi unanimemente dai Padri della Chiesa che, commentando questo passo, ci dicono che Nostro Signore fece tacere il demonio affinché gli uomini non cadessero nell'abitudine di credergli.

 

«Infine il mio Cuore Immacolato trionferà», disse la Madonna ai veggenti di Fatima, rassicurandoci che la vittoria finale sulle bugie e sulle falsità del Nemico sarà sua. E noi non possiamo avere un più grande conforto, un conforto che ci libera dal bisogno di ogni genere di «vane ricerche nel futuro», che la promessa che Nostro Signore fece ai Suoi Apostoli e a noi: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20).

 

 

 

 


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Note

 

1 Traduzione dall’originale inglese Nostradamus: Seer or Sorcerer, a cura di Paolo Baroni. Estratto dalla rivista The Angelus (febbraio 2002, vol. XXV, nº 1).

2 Cfr. The Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company, New York 1907-1912, voce «Prophecy»

https://www.catholic.org/encyclopedia/view.php?id=9673

3 Cfr. R. Benazra, Repertoire Chronologique Nostradamique («Repertorio cronologico nostradamico»), 1545-1989 (1990); cit. in D. Ovason, The Secrets of Nostradamus («I segreti di Nostradamus»), HarperCollins Publishers, New York 2001, pag. xxi.

4 Il peggiore a questo riguardo sembra essere The Mask of Nostradamus («La maschera di Nostradamus»), di J. Randi (Charles Scribner's Sons, New York 1990). A pag. 64 della sua opera, egli asserisce scioccamente che la religione si trova a metà strada tra la scienza e la magia, e che è molto più simile alla magia.

5 Da questo punto di vista, la succitata opera di Ovason The Secrets of Nostradamus è di gran lunga la peggiore. Ovason accetta per vero, quasi senza alcuna distinzione, qualsiasi cosa sia pagano e antico, non escludendo la reincarnazione, la negromanzia, e l'astrologia. Allo stesso tempo, egli commette diversi errori grossolani, contraddicendo gli insegnamenti di San Tommaso d'Aquino e la Chiesa, e accusando senza alcuna prova personaggi come Dante Alighieri (1265-1321), re Filippo II (1527-1598), e altri di coinvolgimento nell'occulto.

6 Un lavoro libro scritto in modo razionale e spassionato e che si distingue fra gli altri è quello di E. Leoni intitolato Nostradamus and His Prophecies («Nostradamus e le sue profezie»; Bell Publishing Company, New York 1961). Come ci si poteva aspettare, egli omette l'analisi degli scritti di Nostradamus alla luce della fede.

7 Cfr. E. Leoni, op. cit., pagg. 15-37.

8 I volumi contengono versi di quattro righe (dette «quartine») in gruppi di cento, e così i libri di profezie furono intitolati Le centurie.

9 Cfr. J. Randi, op. cit., pag. 19.

10 Cfr. San Tommaso d'Aquino, Summa Teologica, II-II, q. 171, art. 1-3.

11 Cfr. The Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company, New York 1907-1912, voce «Prophecy».

12 Ibid.

13 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 171, art. 1.

14 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voci «Prophecy», «Prohet» e «Prophetess»

https://www.catholic.org/encyclopedia/view.php?id=9674

15 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 172, art. 4.

16 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voci «Prophecy», «Prohet».

17 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 173, art. 4.

18 «Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: "Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera". Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi» (Gv 11, 49-52).

19 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 173, art. 4.

20 «...nonostante Gregorio dica: "Talvolta, lo spirito di profezia è carente nel profeta, né esso è sempre all'interno della chiamata della sua mente, cosicché in assenza di tale spirito egli sa che la sua presenza è dovuta ad un dono"» (cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q.171, art. 2).

21 Cfr. Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 171, art. 5. Il Dottore Angelico cita San Gregorio Magno (Horn. i. Super Ezech.

22 Ibid.

23 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Prophecy».

24 Ibid., voce «Prophecy». Questa regola segue il commento di San Tommaso: «La profezia, come le altre grazie gratuite, è data per il bene della Chiesa».

25 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Prophecy».

26 Ibid., voce «Prophecy».

27 Infatti, anche secondo Charles Ward, autore dell'opera Oracles of Nostradamus («Oracoli di Nostradamus»; Charles Scribner's Sons, New York 1940, pag. 30), ed erudito credulone simpatizzante di Nostradamus, quest'ultimo non era un profeta.

28 Nm 22. Balaam afferma chiaramente di riferire ciò che Dio gli ha rivelato, mentre Nostradamus era totalmente oscuro riguardo alla fonte delle sue profezie, e negava specificamente di essere un profeta nel senso dell'Antico Testamento.

29 Si dice che Nostradamus predisse un lungo elenco di eventi relativi alla storia europea, fra cui le successioni al potere reale, le battaglie famose, e le varie lotte politiche (cfr. D. Ovason, op. cit., pagg. 58-59).

30 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., I, q. 57, art. 3, ad. 1. «Gli uomini non possono conoscere le cose future eccetto nelle loro cause, o dalla rivelazione di Dio. Gli angeli conoscono il futuro nello stesso modo, ma molto più distintamente».

31 San Tommaso sviluppa questo concetto nella Summa in q. 57, art. 3 e 4; II-II, q. 95, art. l.

32 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., I, q. 57, art. 3.

33 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination»

https://www.catholic.org/encyclopedia/view.php?id=3911

34 Ibid.

35 Per San Tommaso, «la rivelazione di eventi futuri appartiene più propriamente alla profezia», e «tutte quelle cose che sono oggetto di profezia hanno l'aspetto comune di essere inconoscibili all'uomo eccetto che per rivelazione divina» (II-II, q. 171, art.3).

36 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

37 Ibid.

38 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 95, art. 3.

39 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

40 Cfr. Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 95, art. 2. San Tommaso riafferma nell'art. 3 che al diavolo riesce facilmente di inserirsi in ogni pratica in cui l'uomo tenta di presagire il futuro a causa della sua abilità di «indovinare certe cose future ignote agli uomini, ma note a lui nel modo in cui ho spiegato in I, q. 57, art. 3».

41 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, II-II, q. 95, art. 1, ad 2. Egli ripete quanto già detto a questo proposito da Sant'Agostino (cfr. De Civitate Dei, XXI, 8).

42 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

43 Cfr. D. M. Prummer o.p., Handbook of Moral Theology («Manuale di Teologia Morale»; Roman Catholic Books, 1957, cap. III, «Vizi contrari alla virtù di religione», art. nº 3, «Divinazione», nº 432).

44 «La seconda classe (dei metodi divinatori) [...] abbraccia l'astrologia giudiziale o genetliaca, che pretende di predire il futuro attraverso le stelle» (cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination»; San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 95, art. 3).

45 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Astrology»

https://www.catholic.org/encyclopedia/view.php?id=1190

46 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, q. 95, art. 5.

47 Ibid., II-II, q. 95, art. 5.

48 Ibid., II-II, q. 95, art. 5.

49 Ibid., I-II, q. 95, art. 5, ad 2.

50 Cfr. E. Leoni, Nostradamus and His Prophecies, pagg. 15-16.

51 Re Luigi volle rimediare in modo discutibile alla situazione che si era creata sotto il regno di René. Secondo Leoni, (pag. 15), «molti ebrei si erano stabiliti in Provenza, che divenne il rifugio migliore sotto il regno di René il Buono (1434-1480)». In una nota in calce, egli ci dice che «dopo l'Editto del 1454, gli ebrei furono autorizzati a praticare la medicina, il commercio e le arti; essi potevano diventare agenti fiscali e osservare i riti della loro religione in piena libertà».

52 Cfr. D. Wilson, The Mammoth Book of Nostradamus and Other Prophets («Il libro mammut di Nostradamus e degli altri profeti»), Carrol and Graf Publishers, Inc., New York 1999. A pag. 89, l'Autore conferma che «la famiglia di Nostredame apparteneva originalmente alla fede ebraica, ma si era convertita al cattolicesimo da almeno due generazioni». Il fatto non deve sorprenderci, visto che Jules Michelet nel sua opera Histoire de France (1879), parlando della Linguadoca, ci dice che «erano pochi quelli che andando a ritroso nella loro genealogia non si imbattevano in una nonna saracena o ebrea» (cit. in N. Webster, Secret Societies and Subversive Movements, OMNI Publications, Palmdale 1924).

53 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 19; D. Wilson, op. cit., pag. 90.

54 Cfr. F. X. King-S. Skinner, The Prophecies of Nostradamus and the World's Greatest Seers and Mystics Le profezie di Nostradamus e i più grandi veggenti e mistici del mondo»), St. Martin's Press, New York 1994, pag. 10. Wilson (pag. 89) sembra conciliare entrambe le tradizioni: «(La famiglia) costruì una fortuna con il suo mestiere, ma, secondo il figlio Caesar di Nostradamus, essi erano rispettati anche come una stirpe di studiosi e di dottori».

55 Cfr. L. I. Newman, Jewish Influence on Christian Reform Movements («L'influenza ebraica sui movimenti cristiani della Riforma»), AMS Press, Inc., New York 1966, pag. 143. Louis Israel Newman cita C. Schmidt, Histoire et doctrine de la secte des Cathares, ou Albigeois («Storia e dottrina della sètta dei catari o albigesi»), Parigi 1849, cap. I, pag. 68.

56 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 24.

57 Charles Ward (op. cit., pag. 3) pensa che Jean fosse il nonno o il bisnonno; dipende dalla fonte consultata.

58 Citando la lettera di Nostradamus ad Hans Rosenberger, del 9 settembre 1561, Ovason (op. cit., pag. 65) annota: «L'astrolabio sembra essere stato dato (a Nostradamus) dal suo trisnonno, Jean de Saint-Remy». Nei testi originali latini ai quali si riferisce Ovason, Nostradamus parla di questo parente come di «magistri materni mei», che significa semplicemente il «mio insegnante materno».

59 Cfr. D. Wilson, op. cit., pag. 90.

60 Ibid., pag.90. «Ai nostri giorni, il termine (Kabbalah) è usato come nome tecnico per identificare il sistema di teosofia esoterica che per molte generazioni ha giocato una parte importante, soprattutto fra gli ebrei dopo l'inizio del X secolo della nostra era [...]. Molte delle sue dottrine richiamano alla mente quelle di Pitagora, di Platone, di Aristotele, dei neo-platonici di Alessandria, degli orientali o dei panteisti egizi, e degli gnostici dei primi secoli cristiani. Le sue speculazioni riguardo alla natura di Dio e alla relazione con l'Universo differiscono materialmente dagli insegnamenti della Rivelazione» (cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Kabbala»).

61 Cfr. C. Ward, op. cit., pag. 4.

62 Cfr. W. T. Walsh, Philip II («Filippo II»), Tan Books and Publishers, Inc., Rockford 1987, pag. 196.

63 Cfr. M. Nevins, "Nostradamus", based upon Nostradamus: The New Revelations («"Nostradamus", basato su Nostradamus: le nuove rivelazioni»), Barnes & Noble Books, New York 1995); sul web, nella Jewish Virtual Library, nella sezione «biografia», un progetto dell’American-Israeli Cooperative Enterprise

http://www.usisrael.org/index.html

Questo articolo è apparso anche sull'American Physicians Fellowship for Medicine in Israel's, «Jewish Medical History», sotto la voce «Original Contributions».

64 Cfr. «Did Nostradamus Prophesy Our Time»? («Nostradamus profetizzò sul nostro tempo»?), basato su The Secrets of Nostradamus Exposed by Ray Comfort (Living Waters Publishers, 1996); sul web, nella «libreria» di From Messianic Testimony, A Christian Witness to Jewish People

http://www.tmtestimony.org.uk/index.htm

65 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 17; J. Randi, The Mask of Nostradamus, pagg. 12-13.

66 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 17.

67 Ibid., pag. 13.

68 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Astrology». Nello stesso articolo si dice: «L'espansione dell'Astrologia (in Europa) venne favorita anche dagli studiosi ebrei che vivevano nelle terre cristiane. Essi consideravano l'Astrologia come una parte necessaria dei loro studi cabalistici e talmudici».

69 Cfr. C. Ward, op. cit., pag. 3.

70 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Astrology». La stessa fonte ci dice anche che «gli studiosi ebrei conoscevano, inoltre, le più importanti opere dei tempi classici sull'Astrologia e divennero gli insegnanti degli arabi» (cfr. H. Martin, Histoire de France, Parigi 1839, pag. 187; cit. in L. I. Newman, op, cit., pag. 135). A pag. 352 della sua opera, Newman indica che molte famiglie ebraiche famose e qualche studioso «presiedettero al trapianto in Provenza della civiltà arabo-ebraica spagnola».

71 Cfr. N. Webster, op. cit., pag. 75.

72 Cfr. L. I. Newman, op, cit., pag. 135.

73 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 18.

74 Ibid.

75 Leoni (op. cit., pagg. 18, 24) sembra convinto che fra le opere magiche che Nostradamus abbia potuto consultare ci fosse anche la traduzione di Marsilio Ficino (1433-1499)del De mysteriis Egyptiorum («Dei misteri egizi»), che venne stampato a Venezia nel 1497 e nuovamente a Lione nel 1547. Il presunto Autore di questo libro era Lamblichus, un neo-platonista che morì nel 330 d. C. (cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Neo-platonism»).

76 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 19. Secondo The Catholic Encyclopedia (voce «Scaliger»), lo Scaligero era un «umanista, nato a Riva sul Lago di Garda nel 1484. Egli venne portato in Francia come medico da Antonio de La Rovera, Vescovo di Agen». Secondo Leoni (op. cit., pag. 19), egli era «considerato secondo solamente ad Erasmo come l'uomo più dotto d'Europa» .

77 Cfr. J. Randi, op. cit., pagg. 15-16.

78 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 21. Ovason dubita (pag. 22) che egli venne chiamato a comparire davanti all'Inquisizione, ma Wilson lo conferma (pag. 94).

79 Ibid., pag. 20. Leoni ricorda inoltre che «Calvino era nella stessa zona, mentre completava la sua opera d'arte teologica».

80 Ibid., pag. 20. A pag. 94 del suo libro, Damon Wilson afferma che Nostradamus viaggiò per otto-nove anni.

81 Ibid., pag. 20.

82 Ibid., pag. 23. Gli ugonotti erano i calvinisti in terra francese (N.d.T.).

83 Ibid., pag. 24.

84 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 23; C. Ward, op. cit., pag. 9.

85 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 24.

86 Ibid., pagg. 24-30.

87 Ibid., pag. 26.

88 Ibid.

89 Cfr. W. T. Walsh, op. cit., pag. 196. Anche Leoni (pag. 26) la definisce «superstiziosa e seguace dell'Astrologia».

90 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Astrology».

91 Cfr. E. Leoni, op. cit., pagg. 37-38; C. Ward, op. cit., pag. 20.

92  Cfr. J. Randi, op. cit., pagg. 103-113.

93 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 30. Leoni attinge come fonte di informazione a de Chavigny, il primo biografo di Nostradamus.

94 Cfr. C. Ward, op. cit., pag. 27.

95 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 57. Egli si riferisce ad Etienne Jaubert.

96 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 31.

97 Ibid., pag. 118.

98 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Huguenots». Il potere che gli eretici hanno avuto in certe regioni della Francia non dovrebbe essere sottovalutato; così, The Catholic Encyclopedia osserva che «nel XVI secolo, la Facoltà di Teologia (dell'Università di Montpellier) scomparve per un certo periodo di tempo, quando il calvinismo, sotto il regno di Enrico II, prese completamente possesso della città» (cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Monpellier»).

99 Cfr. J. Dupebe, Nostradamus: lettres inedites («Nostradamus: lettere inedite»), Ginevra 1983; cit. in J. Randi, op. cit., pag. 110.

100 Newman fornisce evidenza a questa contesa a pag. 354 della sua succitata opera: «Poco prima dell'anno 1240, a Montpellier, un autore anonimo compilò un commentario del Pentateuco: era il "Leket Katzer", una compilazione di vecchi libri che contiene numerosi passi di apologetica in replica agli attacchi cristiani, e che interpreta la Bibbia da un punto di vista mistico, usando la cabalistica "gematria" e il "notarikon"».

101 Cfr. L. I. Newman, op. cit., pag. 138.

102 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 107.

103 Cfr. C. Ward, op. cit., pag. 30.

104 Ibid., pag. 40.

105 Cfr. F. X. King-S. Skinner, op. cit., pag. 11.

106 Ibid., pag. 80.

107 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 737.

108 Per le quartine originali ci siamo serviti di quelle scritte in francese, con la traduzione accanto in inglese curata da Ward (pagg.76-77), con l'aiuto di una riproduzione della stampa francese originale pubblicata a Lione nel 1555 (disponibile alla pagina web http://go.to/prophecies), e l'ausilio di un manoscritto inedito di Bob Ireland, un linguista professionista e uno studioso dilettante di Nostradamus da circa vent'anni.

109 Cfr. E. Leoni, op. cit., pagg. 18, 24, 107.

110 Cfr. C. Ward, op. cit., pagg. 82-83.

111 Tutte le citazioni estratte dalla dedica al figlioletto César e la lettera ad Enrico II provengono da un testo riprodotto nella pagina web http://go.to/prophecies, che è disponibile insieme alle copie di ogni pagina della lettera originale come apparvero nella versione del 1555 delle Centurie.

112 L'ex gesuita Malachi Martin (1921-1999) spiega molto bene questa pratica nella prefazione al suo libro Hostage to the Devil («Ostaggio del diavolo»; Harper, San Francisco 1992), specialmente a pag. xxi. In Italia, quest'opera è uscita con il titolo In mano a Satana.

113 Cfr. F. X. King-S. Skinner, op. cit., pag. 137.

114 Ibid., pag. 81.

115 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 106.

116 Cfr. M. Nevins, «Nostradamus», sul web nella Jewish Virtual Library.

117 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 375. A pag. 48, lo stesso autore fa un'asserzione degna di nota, anche se erronea, suggerendo che le predizioni di Nostradamus erano una lettura, in anticipo, di un archivio della Storia registrato dalle intelligenze angeliche, secondo gli insegnamenti della Kabbalah stessa: «Nella tradizione cabalistica, gli angeli che registrarono lo scorrimento degli archivi erano Angeli archivisti» (pag. 10). Inoltre, gli «ebrei-cristiani» in Messianic Testimony (vedi nota nº 67) riferiscono che «Nostradamus credeva che tutto ciò che aveva compiuto era avvenuto attraverso "il potere divino e l’ispirazione". La sua credenza religiosa era che l'umanità, rappresentata da Adamo ed Eva, provenisse da un'unione con Dio in uno stato di oblio. Il recupero del ricordo avveniva studiando l'Albero della Vita, un percorso mistico con dieci livelli di coscienza. Questa, infatti, è la via della Kabbalah, un sistema ebraico di misticismo simile a quello delle religioni orientali».

118 Cfr. F. X. King-S. Skinner, op. cit., pag. 81.

119 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Kabbala»

https://www.catholic.org/encyclopedia/view.php?id=6565

120 Cfr. N. Webster, op. cit., pagg. 80-81; l'Autore cita la Hastings's Encyclopedia of Religion and Ethics (voce «Jewish Magic»). Quest'opera continua affermando: «Nello "Zohar", le leggende talmudiche riguardanti l'esistenza e l'attività dello "shedhim" (i demoni) si ripetono e vengono amplificate, e si dice che una gerarchia di demoni corrisponda ad una gerarchia paradisiaca».

121 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Kabbala».

122 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 6.

123 Ibid., pag. 124.

124 Ibid., pagg. 25-26.

125 Cfr. C. Ward, op. cit., pag. 76.

126 Cfr. N. Webster, op. cit., pag. 78. Più oltre (pag.79), la Webster offre un'asserzione molto simile prendendola in prestito da un'altra fonte: «Effettivamente, Eliphas Levi, che certamente non può essere accusato di "antisemitismo", dichiara che nel Medio Evo "gli ebrei, gli amministratori più fedeli del segreto della Cabala, erano quasi sempre i veri maestri della magia"». Essa ha preso tale citazione dall'opera del famoso occultista francese intitolata Dogme et Rituel de la Haute Magie, (1861, vol. II, pag. 200).

127 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Kabbala».

128 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Astrology».

129 Ibid.

130 «Il contatto del cristianesimo con la mentalità e le religioni orientali avevano prodotto molte sètte (gli gnostici, i manichei, i pauliciani e i bogomilli) le cui dottrine erano simili ai dogmi degli albigesi» (cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Albigenses»). A pag. 28 della sua opera, la Webster cita The Jewish Encyclopedia (l'«Enciclopedia Ebraica»), in cui si afferma che lo gnosticismo «era di carattere ebraico molto prima di divenire cristiano».

131 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

132 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 102.

133 Secondo L. I. Newman (pag.139), «una delle lagnanze principali contro Raimondo VI e i suoi vassalli era che aveva affidato ad ebrei alcuni uffici pubblici "ad onta della religione" (da una lettera di Innocenzo III) [...]. La persistenza con cui i Consigli continuarono a lamentarsi indica l'influenza che le dottrine di certi rabbini hanno potuto avere sull'eresia albigese».

134 Cfr. N. Webster, op. cit., pag. 78.

135 Ibid., pag. 79.

136 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 103.

137 Ibid., pag. 113.

138 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. xiv.

139 Ibid., pag. 59.

140 Ibid., pag. 39.

141 Ibid.

142 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. I 72, art. nº 3. San Tommaso cita l'Omelia di Pentecoste di San Gregorio (xxx in Ev.).

143 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voci «Prophecy», «Prohet» e «Prophetess».

144 Ibid., voce «Divination».

145 Cfr. G. Ovason, op. cit., pag. 59.

146 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 95, art. nº 5.

147 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 103.

148 Cfr. G. Ovason, op. cit., pagg. 371-372.

149 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 103. In una nota a piè pagina di commento all'opera di Padre Thurston, Leoni cita Parker, il più famoso dei detrattori di Nostradamus, che scrisse nel 1920.

150 Cfr. J. Randi, op. cit., pag. 222.

151 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 95, art. nº 3.

152 Ibid., II-II, Q. 172, art. nº 5, ad 2. A questo riguardo, è giusto ricordare cosa dice San Tommaso della vera profezia: «La profezia, la cui verità soprannaturale è vista mediante visione intellettuale, è più eccellente poiché una verità soprannaturale viene manifestata da significati di similitudini di cose corporali nella visione dell'immaginazione» (II-II, Q. 174, art. nº 2).

153 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 95, art. nº 2. Bisogna ricordare che San Tommaso dice che «una persona fa uso di una vana e falsa opinione se, osservando le stelle, desidera di conoscere il futuro che non può conoscere con i proprî mezzi» (II-II, Q. 95, art. nº 5).

154 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

155 «Gli angeli conoscono il futuro nello stesso modo (degli uomini), ma molto più distintamente» (I, Q. 57, art. nº 3, ad 1).

156 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 95, art. nº 4. Il Dottore Angelico riporta ciò che Sant'Atanasio afferma commentando  le parole in Lc 4, 35: «Gesù gli intimò: "Taci, esci da costui"».

157 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 172, art. nº 6.

158 Ibid., II-II, Q. 172, art. nº 5, ad 3.

159 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

160 Ibid., voce «Occult Art, occultism».

161 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 95, art. nº 4.

162 Cfr. J. Randi, op. cit., pag. 50.

163 Cfr. San Tommaso d'Aquino, op, cit., II-II, Q. 95, art. nº 4.

164 Cfr. The Catholic Encyclopedia, voce «Divination».

165 Cfr. O. Wirth, Le Livre du Compagnon, pag. 74; cit. in L. De Poncins, Freemasonry and the Vatican («La Massoneria e il Vaticano»), OMNI/Christian Book Club, Palmdale 1968, pag. 88.

166 Cfr. N. H. Webster, op. cit., pag. 11. Essa sta parafrasando il Lexicon of Freemasonry (pag. 323) del massone di alto Grado Albert Mackey.

167 Cfr. E. Leoni, op. cit., pag. 27.

168 Da una lettera che circolò negli ambienti accademici dopo la prima pubblicazione (1555) delle Centurie; cit. in J. Randi, op. cit., pag. 16.

169 Cfr. N. H. Webster, op. cit., pag. 30.

 

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