di Christian Verdier 1
Introduzione
Che la pandemia di COVID-19 sia stata uno spartiacque nella storia contemporanea lo si può affermare senza ombra di dubbio. E sempre più persone si stanno rendendo conto di come il virus sia stato uno strumento creato appositamente per dare l'avvio ad una trasformazione radicale della società. Forse siamo nella fase cruciale del tentativo di realizzare il famigerato Nuovo Ordine Mondiale. Con la paura indotta nella popolazione, i governi hanno via via imposto misure sempre più restrittive delle libertà individuali, infischiandosene dello stato di diritto e imponendo norme che mai sarebbero state accettate in condizioni normali.
Ma anche dove sembra che si stia quasi tornando alla normalità, c'è quasi l'impressione che non tutto quello che era stato attuato per la pandemia venga ora messo da parte. Solo per fare un esempio, l'infrastruttura necessaria a far funzionare il green pass potrebbe tornare utile per il nuovo portafoglio digitale annunciato dal governo italiano. Si tratta di un'innovazione utile o di un primo passo volto ad instaurare un sistema di credito sociale di tipo cinese?
Lo zampino di Bill Gates
Il programma ID2020 è un progetto congiunto lanciato nel 2016 da Bill Gates 2, il cui obiettivo dichiarato è promuovere l'accesso all'identità digitale ovunque nel mondo, ma il cui vero scopo sembra diverso...
Sopra: i membri fondatori di ID2020.
Gates sostiene che alcune persone nel mondo, in particolare in Africa e in Asia, come i senzatetto, i migranti, i rifugiati, ecc..., non avrebbero un documento di identità, e quindi non avrebbero accesso ai servizi sociali. Questa improvvisa compassione di Bill l'eugenista 3 per i suoi simili che vivono agli estremi lembi della Terra, ha qualcosa di toccante, ma soprattutto di sospetto e merita un'analisi approfondita.
Sopra: Bill Gates, l'eugenista «benefattore».
I L'obiettivo: il controllo delle masse
Una falsa argomentazione
La presentazione di questo progetto, che beneficia di un sito web dedicato 4, è l'apice dell'ipocrisia, a cui i globalisti di ogni risma ci hanno già abituato 5.
Rivendicare un bisogno che non esiste Il progetto, infatti, parte da un falso postulato, che poi permette ogni eccesso: «Ora serve un'identità digitale». Questa breve frase contiene già diversi errori: il soggetto non è «noi», perché Gates parla per sé e nessuno gli ha mai chiesto nulla. L'identità digitale è un concetto senza realtà. E non è nemmeno un «bisogno», perché l'uomo ne vive senza già da molto tempo.
L'Alliance e Gates stanno quindi orchestrando una propaganda menzognera all'unico scopo di trasformare ciò che attualmente è solo un concetto rischioso in un bisogno vitale per l'umanità, a partire dalla nota metodologia massonica: creare da zero un problema per poi fornire la soluzione.
L'identità digitale (ID) non è mai stata definita La propaganda di ID2020 continua nella stessa vena menzognera. Dal loro sito:
Sì, l'identità è utile per la vita di tutti i giorni, ma i sistemi attuali (carta d'identità cartacea o in plastica) non sono affatto arcaici. Anzi, essi funzionano piuttosto bene, dal momento che sono usati da diversi miliardi di persone, anche se non sono infallibili. Ma si noterà soprattutto che l'Alliance riconosce che l'identità il digitale è un concetto che non è ancora stato ben definito... È una nozione di stato civile o di biometria? Questo particolare importante non viene specificato in nessuna parte del sito.
Di cosa stiamo parlando: di identità o di identificazione?
Il sito di ID2020 presenta soprattutto una pecca di ragionamento, perché confonde (deliberatamente) il fine e i mezzi dicendo che nel mondo un miliardo di persone è privo di un certificato di identità, e che quindi ha bisogno di un nuovo sistema di identificazione personale (basato in particolare sulla biometria).
Tuttavia non vediamo come una macchina potrebbe conferire un'identità ad una persona se i servizi di stato civile di un Paese non sono in grado di farlo. Quindi, l'Alliance confonde volontariamente l'identità e l'identificazione, che sono due cose diverse.
Sopra: identificazione digitale tramite smartphone.
Pertanto, non vediamo come il progetto di Bill Gates possa aiutare il povero migrante africano facendogli avere un'identità, perché questo progetto non è quello dei mormoni, che si sforzano ricostituire la discendenza degli individui. Se leggiamo il «Manifesto» dell'Alliance, disponibile sul suddetto sito, vediamo che questa confusione viene costantemente mantenuta:
Identità o identificazione?
In realtà, l'intenzione di Bill Gates è quella di un tracciamento globale
Il progetto ID2020 non è autorizzato a fornire un'identità alle persone del mondo intero, perché questo ruolo compete agli Stati e ai loro servizi di stato civile. In realtà, esso non consiste solo nel permettere l'identificazione della popolazione del mondo intero, il che è tecnicamente fattibile. Questa ambiguità nello scopo dell'operazione compare nella sigla stessa del progetto che non è mai stata ben definita.
Si ritiene che le lettere «ID» stiano per «identità», ma l'analisi del sito sembra piuttosto suggerire «identificazione». D'altronde, l'organizzazione globalista McKinsey parla di «identificazione digitale o di "ID digitale"» 7. Qual è il mezzo tecnico che l'Alliance propone per una buona identificazione?
Si tratta di poca cosa: creare una dossier virtuale che raggruppi alcuni elementi biometrici dei singoli individui (in particolare le impronte digitali e l'iride dell'occhio), che verranno archiviati nel cloud di Microsoft (applicazione Microsoft Azure) e a cui tutti avrebbero accesso attraverso una protezione personalizzata.
A questo punto, diverse considerazioni si prestano all'ironia:
Sopra: identità digitale per tutti gli abitanti del pianeta...
In breve, a chi giova tutto questo? Non certo ai poveri migranti, oggetti della tenerezza di Bill, che sarà sempre priva di un'identità almeno ad oggi, ma ai server di Microsoft, che saranno in grado di elaborare dati redditizi al miglior prezzo! Il giornale francese Les Échos evita le ipocrite circonvoluzioni di ID2020 e va dritto al punto, sebbene incapace di distinguere tra «identità» e «identificazione».
Ma almeno il titolo del suo articolo (del 7 maggio 2019) è molto vicino alla realtà: «Bientôt un identifiant numérique pour tous»? («Ben presto un identificatore digitale per tutti»?). Dunque si tratta di un identificazione, e quindi di un tracciamento universale.
Avete capito bene: Bill Gates non ha alcuna intenzione di aiutare i servizi di stato civile dei Paesi svantaggiati per poter ricostituire le origini dei loro elettori – il che sarebbe utile - ma di tracciarli con un marchiatore digitale universale – il che lo è meno, oltre ad essere pericoloso per le libertà individuali.
II I mezzo: il vaccino
Un vaccino per curare o per controllare?
Per facilitare l'adozione dell'identità digitale, l'Alliance di Bill Gates ha ritenuto opportuno accoppiarlo con l'inoculazione dei vaccini che - felice coincidenza - è proprio la missione di GAVI, membro di ID2020...
Sopra: i membri di GAVI the Alliance.
Ci si può chiedere se l'obiettivo di Gates sia davvero di tipo umanitario quando veniamo a sapere che la sua campagna di vaccinazione contro la poliomielite in India ha provocato migliaia di casi di paralisi 13.
Un chip sottocutaneo per tutta l'umanità?
Questa campagna per l'ID globale ha provocato una controversia riportata dal quotidiano Le Monde (non sospettabile di «complottismo») secondo cui
Il famoso quotidiano francese si riferiva qui ad un esperimento condotto al Massachusetts Institute of Technology (MIT), che ha permesso di iniettare sotto la pelle nano-particelle da utilizzare sia come vaccino contro alcune malattie che come marcatore per il tracciamento biometrico dell'individuo.
Tali particelle emetterebbero una luce fluorescente rilevabile da uno smartphone adatto allo scopo, e quindi si potrebbe sapere se l'individuo è stato vaccinato o meno 15. Questo esperimento è stato finanziato da Bill Gates, e non è stato annunciato che sia stato sospeso... Se si tratti di un chip o di un impianto è un gioco di parole; la realtà è la medesima.
Il pass sanitario, una prefigurazione del futuro ID
Questa politica di controllo mondiale si è rapidamente concretizzata con l'attuazione in Francia nel 2021 del pass sanitario durante lo scoppio del COVID-19 16. Tuttavia, questo pass sanitario era destinato a certificare che il titolare fosse stato vaccinato contro questa nuova malattia 17. Quindi, c'è stata la concretizzazione del «fascicolo sanitario digitale» voluto da Gates, descritto nel paragrafo precedente. Nel maggio del 2020, lo stesso Gates ha dichiarato:
È stata anche la prima volta, almeno in Francia, che un dato relativo alla salute di una persona è stato collegato ad un'applicazione digitale 19. Quindi, la vaccinazione è stata il mezzo utilizzato per stabilire e applicare il concetto di identità digitale per tutti, in chiave globalizzata, con il pretesto della salute e della sicurezza. È tempo di diffidare di persone che agiscono per il nostro bene senza chiedere il nostro parere.
Dal green pass al marchio della Bestia?
La vaccinazione sottocutanea di Bill Gates e il green pass (che è un marchio sotto forma di QR-code), richiamano alla mente il marchio della Bestia di cui si parla nel Libro dell'Apocalisse 20.
Con il green pass sanitario potremmo essere ancora in grado di acquistare, ma il margine di libertà è notevolmente ridotta, perché durante il primo lockdown in Francia, sono stati tutti chiusi i negozi considerati «non essenziali». E in assenza di green pass non si potevano acquistare i biglietti dei treni non regionali, o prenotare i posti al ristorante o al cinema. Si è trattato quindi di un vero e proprio strumento politico di segregazione 21 che in futuro potrebbe ripresentarsi in maniera ancora più pesante.
III Il quadro: il globalismo
Il controllo della popolazione ha senso solo se applicato a tutto il mondo poiché, grazie ai moderni mezzi di trasporto, chiunque può circolare in qualsiasi parte del pianeta, almeno nel mondo «di prima» 22, il che rende difficile qualsiasi controllo anche solo locale. Ecco perché il green pass sanitario è fiorito all'improvviso come una margherita in modo uniforme e globale. Ciò era tecnicamente impossibile, salvo essere stato previsto da tempo e programmato in modo globale. In effetti, possiamo notare che i globalisti stanno lavorando da parecchio tempo alla questione dell'identità digitale legata alla sanità.
Gates e la Microsoft
Nel 1975, Bill Gates ha fondato la società di computer Microsoft, che gli ha consentito di accumulare un capitale oggi stimato a più di 100 miliardi di dollari. Egli, quindi, ha investito la maggior parte di questa fortuna nella sua Bill and Melinda Gates Foundation, creata nel 2000, per ragioni ufficiali di filantropia, ma più prosaicamente per beneficiare delle esenzioni fiscali di cui può godere per statuto questo tipo di associazione.
Vandana Shiva, un'ecologista indiana, ha affermato:
D'altronde, uno degli obiettivi principali di questa fondazione è la vaccinazione dell'intero pianeta almeno fin da quando Bill Gates ha dichiarato che prevedeva di applicare il suo progetto «a sette miliardi di persone» 24. La vicinanza tra Gates e i globalisti sul tema dell'identità digitale emerge infine con maggiore chiarezza quando si prende in considerazione la composizione del Consiglio dei direttori di ID2020:
Ma non è finita! L'ex direttrice di GAVI (in carica fino al 2020), Ngozi Okonjo-Iweala, è diventata direttrice della World Trade Organization, («Organizzazione Mondiale del Commercio»). Un vero riciclaggio di globalisti puri!
Uno strumento dell'ONU
Nel 2018, rappresentanti dell'ONU e della Banca Mondiale si sono incontrati con i leader africani presso la sede delle Nazioni Unite per accelerare lo sviluppo dell'identità digitale in Africa, in particolare grazie all'iniziativa ID4D («Identification for Development», ossia «identificazione per lo sviluppo) lanciata dalla Banca Mondiale.
La Bill and Melinda Gates Foundation e il World Economic Forum hanno collaborato con questa iniziativa per lanciare l'iniziativa Mission Billion («Missione Miliardo»), con l'obiettivo di proporre soluzioni tecniche al problema dell'identità digitale. È quindi chiaro che Bill Gates sta utilizzando le strutture dell'ONU per sviluppare le sue soluzioni tecniche (e venderle), a partire dal continente africano, il più carente in materia di stato civile.
«Idee per trasformare le vite di miliardi» (di persone).
Per fare ciò, egli si appoggia sulle sue massicce campagne di vaccinazione in questo continente e sull'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), di cui è diventato il più grande finanziatore privato, almeno da quando il presidente Donald Trump ha deciso di rimuovere i finanziamenti statunitensi 25. D'altronde, a settembre del 2021, Gates ha fornito all'OMS le sue raccomandazioni in materia di tracciabilità vaccinale, sulla base dei certificati di vaccinazione digitali che egli propone 26.
Uno strumento per l'Unione Europea
Come tutte le organizzazioni globaliste, anche l'Unione Europea aderisce pienamente questo programma di controllo di massa:
Naturalmente, il fatto che sia stato il commissario Thierry Breton a presentare il giorno prima il suo portafoglio digitale (Digital Identity Wallet, dal nome del progetto presentato da Thales) e che lui stesso è l'amministratore delegato di Atos, una società che ha collaborato con Thales per la produzione di strumenti digitali, è solo una pura coincidenza...
Perché sollevare problemi di natura etica quando un luminoso futuro di tracciamento europeo è a portata di mano! E non è il momento clou dello spettacolo constatare che il presidente di GAVI dal 2021 sia... José Manuel Barroso, l'ex presidente della Commissione Europea! Ecco spiegato l'interesse dei globalisti europei per questo strano incrocio tra identificazione e vaccinazione!
Uno strumento per il World Economic Forum (WEF)
Il World Economic Forum è un altro grande sostenitore della digitalizzazione mondiale, a partire dal suo presidente e fondatore Klaus Schwab, che ne ha fatto l'argomento centrale del suo libro del 2016 The Fourth Industrial Revolution («La quarta rivoluzione industriale»).
Sopra: Klaus Schwab e il suo libro The Fourth Industrial Revolution.
Egli ha ribadito il suo interesse per questo argomento nel suo del 2020 COVID-2019: the Great Reset:
In questo quadro, anche il World Economic Forum ha un forte
interesse per l'identità digitale, un tema che è stato l'oggetto di
uno dei suoi programmi, il Known Traveller Digital Identity
(KTDI) 32.
●
«Il programma KTDI è un'iniziativa
del World Economic Forum che mette in relazione globale
individui, governi, autorità e industria dei mezzi di spostamento per rendere più
sicuri i viaggi in tutto il mondo» 33.
●
«Il programma KTDI consente l'accesso ai partner del consorzio
di richiedere dati
verificabili sull'identità di un viaggiatore, al fine di
pronunciarsi sulla loro credibilità, per ottimizzare il trattamento
del passeggero e per ridurre il rischio» 34.
La Fondazione Rockefeller non fa
eccezione. Nel maggio del 2010 essa ha pubblicato un rapporto di previsione
intitolato Scenarios for the Future of Technology and
International Development 35, in cui
si immaginano quattro evoluzioni possibili nel
mondo. Una di esse, chiamata Lock Step (o «verso
una società
controllata» 36), immagina (nel 2010...)
un mondo colpito da
una grave pandemia che sta decimando il 20% della popolazione
mondiale, distruggendo il turismo e i trasporti, e in cui solo la Cina riesce
a controllarla mediante un severo confinamento della sua popolazione.
Successivamente, i governi intendono controllare in modo più
rigoroso la diffusione del virus e gli spostamenti mediante
l'imposizione alla popolazione mondiale di un'identità digitale basata su criteri biometrici. State tranquilli...
si tratta solo di uno scenario... e qualsiasi somiglianza con un
evento reale sarebbe
una pura coincidenza! Possiamo quindi vedere che l'intera sfera
globalista è fortemente interessata alla questione dell'identità
digitale, ed è necessario vedere fin dove arriverà questo improvviso
interesse.
IV
La forma:
innanzi tutto IL digitale
La digitalizzazione del mondo moderno sembra essere
diventata un nuovo credo di cui gli industriali e le amministrazioni
si sono così impossessati senza dare troppo nell'occhio, senza tuttavia estendere
il riflesso in campo filosofico o morale. A tale proposito,
nell'ottobre del 2020, in Francia, il ministero dell'Interno ha
pubblicato una relazione intitolata Blockchain et
identification numérique in cui si discute proprio
dell'argomento che stiamo trattando. Questo rapporto afferma che
«si tratta del
risultato di una riflessione collegiale di un gruppo di
lavoro [...] che si è riunito [...] da
novembre del 2018 a febbraio del 2020»
37.
È quindi ben da tempo e con una certa discrezione che le istituzioni lavorano a questo programma. Tuttavia, questo rapporto testimonia di una riflessione più elaborata di quella di ID2020, che è unicamente propaganda invertebrata:
Il digitale permette il controllo
Da parte sua, anche il Senato francese, nel suo rapporto del 3 giugno 2021 intitolato «Sur les crises sanitaires et outils numériques: répondre avec efficacité pour retrouver nos libertés» («Sulle crisi sanitarie e sugli strumenti digitali: rispondere con efficacia nel riconquistare le nostre libertà»), si è interessato all'identità digitale, ma allargando il tema alla digitalizzazione del mondo, senza timore di apparire come una provocazione proprio in piena emergenza COVID, durante la quale dette libertà sono apparse come lontani ricordi...
In tal modo, esso ha proposto una riflessione più ampia sull'appropriazione da parte dello Stato di strumenti digitali (trovandovi peraltro molti più vantaggi che svantaggi 41), venendo presentato come un modo positivo per gestire meglio le crisi 42. Tuttavia, questo non può evitare due fastidiosi problemi, i cui effetti vengono regolarmente sottaciuti:
La geolocalizzazione: i senatori ricordano che il digitale è un metodo semplice di monitoraggio a distanza:
Inoltre, essi propongono beatamente un brillante futuro:
Sicurezza tra il filo spinato?
Il controllo a distanza: i sostenitori dei sistemi connessi esaltano il vantaggio del digitale, ma generalmente tacciono sul fatto che questi sistemi rimangano controllabili a distanza. Quindi, il contestato sistema Linky di ENEDIS consente l'interruzione a distanza dell'alimentazione di energia elettrica di un individuo 46. Lo stesso avverrà per i futuri strumenti digitali:
Sopra: Linky, il contatore dell'elettricità di Enedis che può essere controllato da remoto.
E i senatori citano tutti i tipi di impiego possibili:
A cui possiamo aggiungere:
Se dunque l'uso del digitale ha un indubbio vantaggio per lo Stato in termini di sorveglianza sociale e di controllo della popolazione, non sono sicuro che lo stesso valga per i cittadini, considerati come bestiame tracciabile a volontà. Insomma, è l'autostrada per il «credito sociale alla cinese», un sistema che garantisce certi diritti ai cittadini a seconda del loro grado di obbedienza e sottomissione al regime 49.
Sopra: riconoscimento facciale nella Repubblica Popolare cinese.
E i nostri senatori, grassocci e profumatamente pagati, ci dicono:
Sopra: installazione di telecamere per il riconoscimento facciale in Cina
In altre parole, «individualizzare» (piuttosto che «interiorizzare») ammende sociali che riteniamo vogliano applicare questi i senatori irrequieti. Un bellissimo mondo che in prospettiva ci ricorda più l'Unione Sovietica o il romanzo 1984 che il cantare il domani di un mondo libero!
Apartheid in arrivo?
La scelta di un mondo digitalizzato pone la questione dei principî, del consenso e dei mezzi. Negli Stati Uniti, è tradizione che ogni questione di principî e di consenso venga rapidamente accettata, e ID2020 ne è un altro esempio. È la questione dei mezzi che prevale, ed è attraverso di essa che nel mondo moderno si sono affermati Microsoft, Apple e altri gestori del web, indipendentemente da qualsiasi valutazione sull'uso dei loro strumenti. Eppure l'uso del digitale, già iniziato prima da Internet e in seguito dagli smartphone, solleva la questione dell'apartheid:
V CONCLUSIONE
Cittadini schizofrenici?
È consuetudine nel nostro Paese mostrare insoddisfazione, ma sono forse schizofrenici coloro che protestano contro questi provvedimenti liberticidi, ma che a suo tempo hanno eletto chi li applica? Quelli che lottano contro l'orco delle tassazione, ma che applaudono alla detrazione alla fonte delle loro tasse? Coloro che protestano contro l'uso massiccio dei loro dati digitali, ma che li disperdono ovunque vadano?
In breve, è urgente adottare una coerenza comportamentale. Se la la digitalizzazione può portare vantaggi in molti casi (archiviazione, e-mail, ecc...), è necessario determinarne i limiti. E ciò inizia controllando la tecnica prima di essere controllati da essa 52, ovvero nel non lasciarsi travolgere o sopraffare dalla tecnologia, ma inquadrarla in un ambito ben definito. Ad esempio:
Il cittadino saggio non deve quindi trasformarsi a causa delle nuove tecnologie in un consumatore compulsivo, ma in un filosofo capace di porre dei limiti all'uso dei suoi strumenti (come si farebbe per un'arma da guerra). In questo contesto, egli stesso deve evitare la digitalizzazione ad eccedenza, per non caderne vittima: usare i contanti piuttosto che il bancomat; preferire incontri fisici ai social network; prediligere il cartaceo alla smart card; inviare la propria dichiarazione dei redditi su carta piuttosto che da una piattaforma elettronica.
Così, egli impedirà all'amministrazione di diventare un Grande Fratello e di rimane solo un manager, qualunque sia il mezzo tecnico utilizzato. Il cittadino saggio deve limitare volontariamente e consapevolmente la digitalizzazione delle attività umane e riservarla solo alle applicazioni tecniche essenziali. Altrimenti, presto di lui non rimarrà che un numero o un avatar, come nella trilogia cinematografica di Matrix.
Ci stiamo realmente muovendo verso il progresso?
La natura si autoregola, perché è stata posta volontariamente da Dio
in un sistema di equilibrio. Allo stesso modo, le nostre attività
umane devono essere regolate: lo sforzo porta al successo, la
comodità porta alla costrizione. Chi resta nel suo letto a vivere solo con il suo
smartphone inizia ad avere problemi di salute.
Chi paga il
pane e le sue piccole spese con la carta di credito non si
rende più conto che nel frattempo il suo conto si svuota. Chi accetta la
digitalizzazione della propria vita dovrà accettare di diventare
unicamente un'identità digitale, trattata come tale dallo Stato,
e dunque
come una cosa. D'altronde, siamo già stati avvisati dal
globalista Jacques Attali:
«Dovremo
[...] stabilire una polizia mondiale, uno
stoccaggio dei beni mondiale, e quindi
una tassazione globale [...]. Giungeremo
quindi [...] a gettare le basi di
un vero governo mondiale» 53.
Aggiunge lo stesso rapporto del Senato
Blockchain et identification numérique:
«Maggiore è la minaccia, più le società saranno disposte ad
accettare
tecnologie intrusive e restrizioni più forti alle loro libertà
individuali» 54.
È
quindi da temere il fatto che gli attuali poteri esecutivi, a cui i
cittadini concedono fin troppa libertà a scapito delle proprie (per non
parlare di abuso di potere...). Purtroppo la natura umana preferisce espandere
sempre di più le restrizioni. E il caso della Cina è il tipico esempio
di quale direzione i nostri Stati sempre più totalitari stanno
prendendo.
Non
combattendo, il cittadino moderno e digitalizzato contribuirà alla
realizzazione da parte delle forze globaliste del loro sogno, vale a
dire il controllo del mondo mediante un unico computer. Alcuni addirittura
credono che questo computer sia solo la prefigurazione della
Bestia dell'Apocalisse. In in che mondo vogliamo vivere? In quello
di Bill Gates o in quello che ci ha dato Dio? Questa è la domanda
che dobbiamo porci.
Note
1 Traduzione dall’originale francese ID 2020 et le fichage mondial de la population (Action Familiale et Scolaire, 2022, 1ª edizione), a cura di Paolo Baroni. 2 Stando a Wikipedia, «William Henry Gates III, noto come Bill Gates, nato il 28 ottobre 1955, è un miliardario americano diventato l'uomo più ricco del mondo nel 1996, fondatore di Microsoft e GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization). Queste due organizzazioni formano la base del gruppo denominato The Alliance, che gestisce il programma ID2020, con altri tre membri: la Fondazione Rockefeller, Accenture ed Ideo. 3 «Fin dagli anni '90, Bill Gates finanza le organizzazioni che controllano la crescita della popolazione mondiale, e soprattutto la pianificazione familiare e l'accesso alla contraccezione» 5 Vedi l'articolo in questa stessa sezione intitolato Il «Gran Reset» 6 Vedi il Manifesto, § 4. 7 Documento MGI-Digital-identification-In-brief, disponibile alla pagina https://www.mckinsey.com 8 Ma può contare sulla codardia dei nostri governanti che glielo forniranno. 9 Siamo lontani dalle preoccupazioni di Bill Gates relative all'integrazione sociale del povero migrante, ma più prossimi ad un processo di controllo globale. 10 https://www.lesechos.fr/idees-debats/sciences-prospective 11 Articolo del 20 settembre 2019 https://www.biometricupdate.com/201909/id2020-and-partners 12 Dal sito ID2020, documento RFI (§ 1.1). Dunque, il Bangladesh non corre più rischi... 13 Il tasso ha superato di dieci volte la cifra normale negli anni 2000, colpendo più di 600.000 bambini, ed è diminuito non appena è cessata la campagna vaccinale (cfr. «Le programme mondialiste de vaccination de Gates», del 27 ottobre 2020) https://childrenshealthdefense.org 14 https://www.lemonde.fr/pixels/article/2020/05/23/comment-bill-gates-a-ete-propulse-stardes-theories-du-complot_6040498_4408996.html 15 Vedi Science Translational Medicine, dicembre 2019 https://stm.sciencemag.org/content/11/523/eaay7162 o l'articolo «Le Kenya et le Malawi, zones test pour un carnet de vaccination injecté sous la peau» («Il Kenya e il Malawi, zone in cui testare un fascicolo di vaccinazione iniettato sotto la pelle») https://www.lemonde.fr/afrique/article/2019/12/19/le-kenya-et-le-malawi 16 In Italia, il green pass obbligatorio è entrato in vigore il 16 maggio 2021 (N.d.T.). 17 In seguito, abbiamo saputo che la vaccinazione contro il COVID-19 è inutile, in quanto anche il vaccinato può prendere facilmente contagiato. Purtroppo, il vaccino contro la creduloneria non è stato ancora inventato... 18 Così Gates sul forum Reddit. Vedi anche https://www.snopes.com/fact-check/bill-gates-id2020 sito di debunker destinato a sfatare le notizie «false» che circolano sul conto di Bill Gates e di tanti altri. 19 Il green pass è stato un primo tentativo, ma questo è solo un identificatore digitale che ti consente di collegarti unicamente al sistema sanitario nazionale. Esso non contiene ancora tutti i dati sanitari. D'altra parte, il Ministero della Salute ha appena annunciato (febbraio 2022) la creazione di uno spazio digitale personale che includa tutti i dati sanitari. Lungi dal rassicurare sulla loro sicurezza, questa iniziativa mira soprattutto a consentire allo Stato di controllare i dati sanitari privati, ma questo non è il suo vero e unico scopo. 20 «Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome» (Ap 13, 16-17). Ricordiamo comunque che l'interpretazione del Libro dell'Apocalisse è tuttora oggetto di controversie da parte di alcuni esegeti che non riconoscono il suo carattere profetico, ma ritengono che esso alluda alla fine della religione ebraica. 21 Con Conte e Draghi, la sanità è uscita dal campo medico per divenire uno strumento politico (N.d.T.). 22 Questa libertà sembra in via di estinzione..., il che conferma la nostra convinzione che l'obiettivo è di controllare la popolazione mondiale e non di salvarla! 23 https://basta.media/Vandana-Shiva-fondation-Bill-Gates-philanthropie-capitalisme-neocolonialisme-covid-Inde 24 Dichiarazione fatta da Gates durante la trasmissione tedesca Tagesthemen, il 12 aprile 2020, sul 1º canale (Das Erste). 25 Nel 2018, gli Stati Uniti hanno stanziato all'OMS 850 milioni di dollari, mentre Bill Gates ha donato 840 milioni di dollari, il 15% di un budget totale di 5,6 miliardi di dollari (fonte OMS). 26 https://norberthaering.de/en/?s=id2020 27 Discorso del 16 settembre 2020. 28 Cfr. «Ursula von der Leyen wants to push a unified digital identity on all EU-citizens» («Ursula von der Leyen vuole spingere per l'identità digitale unificata per tutti i cittadini europei» (27 settembre 2020); dalla pagina web https://norberthaering.de/en/power-control/eu-digital-identity 29 Comunicato-stampa della Commissione Europea del 3 giugno 2021. 30 Cfr. K. Schwab, The Great Reset, pag. 116. Vedi l'articolo in questa stessa sezione intitolato Il «Gran Reset». 31 Ibid., pag. 117. 32 Identità digitale di viaggiatori conosciuti. 34 Ibid. 35 Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale. 36 Cfr. Scenarios for the Future of Technology and International Development, pag. 18. 37 Cfr. Blockchain et identification numérique, pag. 9. 38 Ibid., pag. 16. 39 Ibid., pag. 29. 40 Ibid., pag. 38. 41 Il capitolo «Des menaces pour les libertés individuelles» («Delle minacce per le libertà individuali»), occupa solo tre pagine su 184... 42 In questo rapporto, i rispettivi ruoli dello Stato e degli individui sono più vicini alle concezioni comuniste dell'onnipotenza dello Stato rispetto alle concezioni liberali prevalse fino ad allora. Questo cambiamento ideologico testimonia ciò che è diventata la nomenklatura francese, ed è per noi motivo di grande preoccupazione! Il nostro sistema politico, che è democratico solo di nome (poiché il popolo non esercita alcun potere), tende a diventare un sistema in stile cinese dove il dittatore fa quello che vuole, anche se ciò comporta «combattere» contri i proprî connazionali. È ora di svegliarsi! 43 Cfr. Blockchain et identification numérique, pag. 45. 44 Ibid., pag. 51. 45 Ibid., pag. 53. Che mondo meraviglioso! A parte il totale mancanza di realismo di una simile suggestione in termini di privacy, è sorprendente vedere che i senatori non considerano il rischio di una deriva totalitaria che questi sistemi comportano, partendo dal presupposto che il governo voglia solo il nostro bene, mentre la crisi del COVID ha gettato seri dubbi su tale presupposto. 46 Senza apportargli alcun particolare vantaggio, se non creando possibili da remoto pericolosi sbalzi di tensione e incendi! 47 Dove sarebbe il vantaggio per il cittadino? https://reporterre.net/Bientot-le-portefeuille-d-identitenumerique-un-cauchemar-totalitaire 48 Cfr. Blockchain et identification numérique, pag. 56. 49 Vedi a questo riguardo l'eccellente documentario realizzato da Arte «Tous surveillés, 7 milliards de suspects» («Tutti sorvegliati, 7 miliardi di sospetti»). 50 «Gli uomini nascono e restano liberi ed eguali nei diritti» (art. nº 1 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789). 51 A seconda che tu sia un sostenitore di Macron, uno squalo o un massone, non avrai gli stessi diritti... 52 La serie di film Terminator degli anni '80 dà un'idea fantascientifica di cosa può diventare un mondo in cui l'uomo si è lasciato sopraffare dalla tecnica... 53 Cfr. J. Attali, «Avancer par peur» («Avanzare mediante la paura»), in L'Express, del 7 maggio 2009. 54 Cfr. Blockchain et identification numérique, pag. 59.
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