di Alain Kérizo 1
Bolscevismo e Astrologia
«L'impero sovietico venne instaurato alle 14:04, l'8 novembre 1917, nella capitale della Russia, San Pietroburgo. Da un punto di vista astrologico, il Sole era esattamente al centro del segno dello Scorpione. Così, lo Scorpione può essere considerato come il simbolo e il custode del potere sovietico».
È in questi termini che Jüri Lina, giornalista svedese, per di più ateo e addirittura anti-cattolico, introduce la sua opera del 2002 Under the Sign of the Scorpion: the Rise and Fall of the Soviet Empire («Sotto il segno dello Scorpione: l'ascesa e la caduta dell'impero sovietico»), un libro dedicato alle origini oscure e alle spaventose gesta perpetrate dal comunismo, responsabile del più gigantesco olocausto della Storia umana: almeno 85 milioni di morti, se si prendono per buoni i rapporti del C.N.R.S.. Posto sotto il segno del diavolo, dunque... e questo ufficialmente! Perché tutti i leader fondatori del materialismo dialettico-storico praticavano... l'Astrologia!
È una delle scoperte di Jüri Lina, che ha avuto accesso ad una buona parte degli archivi sovietici segreti fin dai tempi della perestroika. Ecco una straordinaria conferma estratta dagli stessi archivi, concernente l'influenza dello «Scorpione». Il famoso pianeta Plutone, scoperto nel 1930 (vale a dire tra l'ultimazione dell'insediamento del comunismo in Russia e la Seconda Guerra Mondiale), venne immediatamente associato dai dirigenti sovietici al segno dello Scorpione, e assunse, nel sistema astrologico, il posto di... Marte! Questi strani «materialisti storici» - non vi pare? - sottomisero nello spazio e nel tempo tutte le loro decisioni destinate a ricomporre un potere messianico a loro vantaggio e a quello del loro signore, ad un sistema planetario, a credenze superstiziose e oscure.
Ma i nostri maghi «atei» e materialisti non si fermarono lì. Ad esempio, Leon Trotskij (Lev Davidovich Bronstein; 1879-1940) aveva trasposto il Pentacolo (la Stella di Kiev) nella Stella rossa della CEKA 2. Egli praticava le scienze occulte. Josif Stalin (1879-1953), che era stato iniziato in un monastero tibetano, era un adepto dell'arte dell'Yi-King. Tutti i responsabili criminali comunisti si sono dati alla Numerologia cabalistica per mitificare i loro atti e hanno conferito loro un valore «sacro». Ma la metamorfosi degli dèi marxisti continua. Così, il Partito Comunista Francese, alla vigilia dell'anno 2000, ha eletto Gesù Cristo superstar sociale della festa dell'Huma 1999! Scrive Le Monde a questo proposito:
Indubbiamente, l'anno 2000 sarà totalmente «cristocentrico»! Nel concludere il capitolo astrologico, Jüri Lina sottolinea che i «Figli dello Scorpione» (i comunisti sovietici) erano caratterizzati dai peggiori vizi. La loro vera natura è avvolta nel mistero. Il colore (astrologico) dello Scorpione è il... rosso. Il suo simbolismo: l'avvoltoio, il serpente e il deserto! Nel regno animale, lo scorpione è una creatura velenosa, che vive preferibilmente nelle tenebre.
Si reputa che punga gli stessi insetti della sua specie... che si mettono di traverso sulla sua strada. Jüri Lina è tenace. Dice di aver risalito dagli archivi sovietici a quelli disponibili nelle principali capitali dell'Europa Centrale relativi all'origine del complotto comunista, così come al suo predecessore e ispiratore diretto: la cospirazione degli Illuminati di Baviera del grande fratello... Adam Weißhaupt (1748-1811). Ma prima di risalire il tempo, e di chinarci su alcuni frammenti della vera storia segreta del comunismo, ricordiamoci dei seguenti fatti. L'Autore non ha solamente attinto agli archivi segreti ai quali ha avuto accesso. Egli ha confermato che la stampa russa (locale, regionale e nazionale), la stampa specializzata (le riviste geopolitiche, ecc...) e i media hanno già divulgato una parte non trascurabile delle notizie rivelate nel suo libro.
Ne consegue che l'ambiente naturale e culturale del cittadino russo e il suo livello di conoscenze storico-politiche, malgrado il suo stato di decadimento e di miseria, sia oggi certamente più informato di quanto non lo sia quello del cittadino europeo medio! Queste rivelazioni pubbliche hanno provocato, in questo Paese devastato materialmente e spiritualmente, un trauma generatore di una vera apocalisse dello spirito. Jüri Lina stima che almeno un quarto dei russi custodisca un risentimento profondo nei confronti dell'ex popolo eletto, di cui certi membri hanno guidato, propagato e mantenuto questa situazione infernale per settantacinque anni.
La Russia è una terribile bomba a scoppio ritardato per il Nuovo Ordine Mondiale segreto, il Novus Ordo Sæclorum, e questo nonostante la sua decomposizione avanzata. È chiaro che tutto ciò ci viene accuratamente tenuto nascosto! Dunque, la minaccia russa, quella minaccia contro cui la Madonna a Fatima ci ha messo in guardia, è attuale più che mai. Essa ha semplicemente subito una metamorfosi formale. Un giorno, potremmo benissimo trovarci di fronte all'ondata dei corazzati neri falsamente panslavi o paneuropei, «antidemocratici», il tutto su uno sfondo da crociata social-nazionalista.
Dagli Illuminati di Baviera all'Internazionale Comunista
All'epoca delle sue ricerche, il nostro giornalista svedese ha trovato costanti riscontri a riguardo dell'Ordine degli Illuminati di Baviera. Le origini, i metodi, la finalità, il ricorso alle scienze cabalistiche, tutto concorre in favore di una filiazione diretta nel piano della messa in opera dei progetti degli Illuminati attuato dal regime sovietico. Questa continuità prova che l'Ordine degli Illuminati di Baviera deriva, tramite l'Ordine Templare dei Rosacroce, dal giuramento rabbinico detto «del Tempio di Gerusalemme», proferito nell'anno 70 dopo Gesù Cristo, in occasione della distruzione di questa città.
Questo giuramento è proprio della Sinagoga di Satana e unisce tutti i successori di Caifa in una congiura anticristiana che deve culminare nell'avvento e nella disfatta dell'Anticristo. È ciò che suggerisce indirettamente il nostro Autore (che, ricordiamolo, non è credente) quando fà risalire l'Ordine degli Illuminati di Baviera ai cenacoli degli Alumbrados fondati nel 1492, in occasione dell'espulsione degli ebrei dalla Spagna cattolica. Questi Alumbrados (in lingua spagnola «illuminati») erano degli ebrei marranos (ossia battezzati cristiani pur conservando la loro fede talmudica). Il dittatore cubano Fidel Castro sarebbe nato da una famiglia di Alumbrados! Adam Weißhaupt (in tedesco «testa bianca»), ebreo di origine, sarebbe stato iniziato a ventitre anni all'Ordine segreto degli Alumbrados e alla Kabbalah 3 da un certo Kolner, un cabalista dedito al rito di Osiride. Il nostro grande «saggio» scelse dunque per il suo Ordine il simbolo della Piramide e fissò come data di fondazione il 1º maggio, corrispondente al giorno consacrato a Yahwéh (5+1=6).
Secondo il poeta e scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), anch'egli un rosacroce, il 1º maggio, che viene dopo la notte di Walpurga del 30 aprile (giorno del suicidio di Adolf Hitler) è il giorno della celebrazione delle forze mistiche oscure! Inoltre, Jüri Lina ci insegna che Amschel Mayer Rothschild (1744-1812), del ghetto di Francoforte, fondatore della dinastia dei Rothschild, affidò al «saggio» Weißhaupt il compito di riattivare l'Ordine degli Alumbrados. Questo fatto conferma il ruolo e le finalità affidati a questo Ordine di introdurre la Gnosi 4 cabalistica e «messianizzare» l'insieme delle Massonerie europee. Infatti, una parte non trascurabile della Massoneria, composta da un'aristocrazia piuttosto elitaria e frivola 5, aveva certamente la tendenza a conferire alla propria Loggia le caratteristiche del club inglese.
Così, alla corte di Versailles, Maria Antonietta (1755-1793) attraversava regolarmente in carrozza i boschi di Versailles e di Marly per andare a farsi iniziare nel campo di François Nicolas de Monville (1733-1797), il folle di Retz. In quel luogo, passando dalle «ombre alla luce», la corte viveva ore squisite tra concerti, fuochi d'artificio, giochi di prestidigitazione, addirittura anche di stregoneria, più o meno inquietanti, inscenati da questo buon filantropo dagli insegnamenti tanto insoliti quanto divertenti. Ma le risate sono finite! Con Weißhaupt, Amschel Mayer e fratelli, la coagulazione delle Massonerie «élitarie» provocò una netta frattura. Nel giro di dieci anni (1775-1785) le Logge europee furono oggetto di una rivoluzione e furono epurate.
Lo stesso accadde alle Logge americane grazie all'intervento della famiglia del banchiere Samuel Moses Warburg (1690-1759). Il cerchio rosso della Kabbalah si chiuse allora sull'Europa cristiana. Difatti, come conferma Jüri Lina, il controllo delle Massonerie fu solennemente suggellato al castello di Wilhelmsbad 6, di proprietà di Mayer Amschel Rothschild, il 16 luglio 1782. Fu in questa occasione che la Rivoluzione decise la morte di Luigi XVI (1754-1793) e di Gustavo III di Svezia (1746-1792). Anche sulla testa dell'imperatore Leopoldo II d'Austria (1747-1792) venne posta una taglia. Questi tre «assassini» furono giustiziati. Inoltre, durante questo Congresso massonico, venne costituito un comitato segreto della Rivoluzione.
Ne faceva parte un certo numero di futuri «divi» politici di quel periodo, come Charles-Maurice Talleyrand (1754-1838) 7, Honoré-Gabriel Riqueti de Mirabeau (1749-1791), circondato da maghi e da filosofi come il discusso medico tedesco Franz Anton Mesmer (1734-1815), Giuseppe Balsamo detto Cagliostro (1743-1795), il teologo svizzero Johann Kaspar Lavater (1741-1801), Louis-Claude de Saint-Martin (fondatore dell'Ordine Martinista; 1743-1803), ecc... Quanto agli invisibili, lungo tutta la sua carriera il nostro Weißhaupt fu circondato da personaggi come Moses Mendelssohn (1729-1786), successore di Rômer nella scienza della Kabbalah.
Goethe, rimasto probabilmente sospeso tra gli invisibili che presentiva e i Rosacroce nella loro parte celeste, vedeva avvicinarsi il temporale con una certa apprensione, visto che anche il carattere massonico dell'assassinio del poeta Friedrich Schiller (1759-1805) non gli era potuto sfuggire! Ecco ciò che Goethe scrisse ad un amico a proposito dell'Ordine degli Illuminati:
Prima di lasciare il nostro collegio degli Illuminati di Baviera, ricordiamo i punti fondamentali del suo programma, del tutto conforme a quello dei soviet comunisti:
Il simbolo di questo sistema era l'Occhio
onniveggente in cima alla Piramide tronca. Un codice morale
globale, una standardizzazione della volontà, dei desideri e delle
aspirazioni del popolo, il tutto subordinato in effetti ad un'unica
volontà: quella degli Illuminati. Alla fine del XVIII
La placca inserita nella statua lo presenta come un «eroico» Generale, come un «soldato» e un «poeta». Inutile precisare che oggi gli Illuminati, successori dei marrani Alumbrados, controllano l'Alta Massoneria ebraica del B'nai B'rith (in ebraico «Figli dell'Alleanza»), l'Alleanza Israelita Universale, i Lions e il Rotary Club 8. Prima di passare alla seconda rivoluzione degli Illuminati - quella del 1917 - che, come abbiamo visto, fu interamente collocata sotto il segno dello Scorpione - parliamo dei suoi ispiratori esoterici e dei suoi preparatori essoterici.
Anche in questo caso, ci attendono diverse sorprese. Karl Marx (alias Haim Kiessel Mordekkai Levi; 1818-1883), per cominciare, che si diede a Satana fin dall'adolescenza 9. Egli aveva una guida segreta che lo seguiva, Moses Hess (1812-1875), uno degli ispiratori di Theodor Herzl (1860-1904), il padre del sionismo. Fu lui che gli presentò Friedrich Engels (1820-1895), il quale aveva professato il cattolicesimo in gioventù. Engels perse la fede sotto l'influenza di Hess, autore, peraltro, del Catechismo rosso per il popolo tedesco. La seconda guida segreta di Marx fu Baruch Levi, un talmudista che gli rivelò che la Rivoluzione doveva mirare a concentrare il capitale e la proprietà nelle mani dei cabalisti tramite il proletariato.
Il popolo slavo gli sembrava la migliore «fogna etnica» per tale esperimento. L'affiliazione di Marx e di Engels all'Ordine degli Illuminati è legata a questa doppia convinzione. A Marx venne commissionato di scrivere Il manifesto del Partito Comunista, che era solamente il nuovo nome in codice del programma degli Illuminati. A Strasburgo venne organizzato un Congresso massonico per innescare le Rivoluzioni europee del 1848. Tra i delegati c'erano anche il futuro ministro degli affari esteri Alphonse de Lamartine (1790-1869), un Illuminato, Isaac Adolphe Crémieux (1796-1880), Léon Gambetta (1838-1882), Simon e Louis Blanc (1811-1882), delegati per la Francia.
Il grande giorno rivoluzionario era stato fissato per il 18 marzo nei Paesi nordici, perché questa data era la data commemorativa dell'esecuzione mediante rogo del Gran Maestro dei Cavalieri Templari Jacques de Molay (1244-1314). Il 18 marzo venne proclamata la Comune di Parigi. Ecco come Lord Benjamin Disraeli (1804-1881), ministro della regina Vittoria (1819-1901), giudicò questo periodo di grande agitazione:
La preoccupazione del mito e del simbolo era così accesa negli Illuminati che scelsero il 1º maggio per la festa dei lavoratori, giorno della rivoluzione permanente che succede alla notte di Walpurga. Per «sacralizzare» questa data, venne organizzata una sommossa a Chicago il 1º maggio del 1886, 110º anniversario della fondazione degli Illuminati. Purtroppo, la polizia reagì solamente il 3 maggio quando un gruppo di lavoratori attaccò alcuni crumiri. Ci furono quattro morti. Dopo tre giorni dalla loro scomparsa, essi vennero definiti «martiri». L'istigatore dell'operazione, l'illuminato milionario Samuel Gourperg, presidente delle Trade-Unions, aggiustò la questione.
Veniamo a Lenin (alias Vladimir Ilic Uljanov) di cui, per ragioni astrologiche, non si conosce ancora oggi la vera data di nascita. Jüri Lina afferma che discrete ricerche su questo personaggio erano ancora in corso nel 1998, il che la dice lunga sul contesto attuale in cui vive la Russia. Lenin parlava il tedesco, lingua che ereditò dalla sua famiglia, motivo per cui il suo vocabolario russo era limitato e la sua pronuncia difettosa. La sua conoscenza della letteratura russa era più che insufficiente. La mitologia che circonda Lenin è la più difesa e preservata presso la stessa opinione pubblica russa. Per la Rivoluzione è importante fare di lui un visionario che superò l’orizzonte e la dialettica marxista, probabilmente per facilitare il trasferimento della fiaccola della Gnosi ad un principe messianico «rosso-bruno» qualsiasi...
Certamente la sua affiliazione alla Massoneria - particolarmente all'Ordine degli Illuminati e a quello del B'nai B'rith - fu precoce. Le Logge avevano affidato a Lenin la missione di fare del proletariato lo strumento della Rivoluzione permanente. Del resto, tutti i grandi rivoluzionari russi furono degli agenti della Massoneria. Tra i tanti ricordiamo Lenin, Trotskij, Grigori Evseyevich Zinoviev (alias Apfelbaum; 1883-1936), Lev Kamenev (alias Rosenfeld; 1883-1936), Karl Radek (alias Sobelshon; 1885-1939), Maxim Litvinov (alias Wallach; 1876-1951), Yakov Sverdlov (alias Solomon; 1885-1919), Julius Martov (alias Zederbaum; 1873-1920), e Maxim Gorky (alias Peshkov; 1868-1936).
Le prime Logge furono fondate in Russia nel 1730. La zarina Caterina II (1729-1796) mise al bando le organizzazioni massoniche nel 1792. Lo zar Alessandro I (1777-1825), attratto dall'occultismo, le reintrodusse nel 1801, ma, cosciente del pericolo, le vietò nuovamente nel 1822. Questa decisione gli costò la vita. Tale situazione costrinse la Massoneria russa ad irrigidirsi e a trasformarsi da una parte in un movimento terroristico clandestino, e dall'altra ad interessarsi di temi cosmopoliti e giudeo-cabalistici.
Furono i leader di queste Logge terroristiche, e in particolare Leo Deutsch (1855-1941) e Aleksandr Israel Lazarevic Helphand (1867-1924), detto Parvus, che ispirarono Lenin e Trotskij, prima segretamente e in seguito meno discretamente a partire dalla rivoluzione del 1905. Veniamo ora alla più gigantesca impostura di carattere magico (cosmogonico 10 e astrologico) e meta-politico della prima metà del XX secolo: la pseudo-presa di potere da parte dei soviet, l'8 dicembre 1917.
Da sinistra: Parvus, Trotskij e Deutsch.
In marcia verso l'Era dell'Oro
Inutile presentare i grandi attori del sedicente colpo di Stato dell'8 novembre 1917, e in particolare Lenin e Trotskij. Questi due grandi amici dell'uomo e del proletariato hanno sempre vegliato gelosamente sulla loro salute e sulla loro indipendenza finanziaria, come si addice a buon diritto a dei degni rappresentanti del popolo preoccupati della loro perennità e del loro valore personale. Durante la sua carriera rivoluzionaria, Lenin prediligeva le stazioni termali, in particolare quelle svizzere, e i loro grandi hotel di lusso. Fu così che, oltre alle orge e alle azioni terroristiche che lo tenevano occupavano insieme alla sua banda di malviventi, finì per prendere gusto per l'acqua minerale. all'epoca del suo soggiorno nella prigione di San Pietroburgo nel 1895 e nel 1896, egli era solito farsi portare i suoi pasti da un vicino ristorante e di procurarsi, presso una farmacia locale, la sua acqua minerale preferita! La sua fortuna personale era ancora modesta; alcuni milioni di franchi svizzeri dell'epoca, che arrotondò velocemente portandoli ad alcune centinaia di milioni nel 1918. La crudeltà di questo mediocre paranoico era - lo si sa - insuperabile. Il suo squilibrio interiore era propizio alla generazione di vari fenomeni insoliti, talvolta al limite del paranormale. Così, quando morì il 21 gennaio 1924, la sua temperatura corporea si alzò bruscamente a 42,3 gradi Cº, tanto che il termometro esplose. Gli archivi sovietici hanno consegnato alcuni elementi rimasti per molto tempo segreti sulle particolarità e sulle disfunzioni fisiologiche di questo personaggio. Così ad esempio, per alcuni decenni, agli alunni francesi di Filosofia venne insegnato che Lenin aveva un cervello straordinariamente voluminoso, fatto che avrebbe spiegato le capacità fuori dal comune del personaggio! Lo si paragonava ad un altro «genio», Anatole France (1844-1924), il cui il cervello sarebbe stato al contrario anormalmente molto meno voluminoso.
Menzogna e propaganda bolscevica! In realtà, uno degli emisferi del cervello di Lenin era affetto da una disfunzione fin dalla sua nascita. L'altro emisfero era compresso da un spesso strato di calcio. Gli specialisti russi, stupefatti, non avevano mai incontrato un caso come questo. Come era potuto sopravvivere un simile mostro con un emisfero sinistro rugoso, rovinato, ristretto e corroso dalla sifilide? Tra l'altro, anche il fratello più giovane di Lenin era tarato! Commissario politico in Crimea negli anni '20, Lenin diventò un infame criminale. Ma il più illuminato della Sinagoga di Satana fu certamente Leiba Bronstein, alias Trotskij. Originario di Odessa, città il cui 40% della popolazione era costituito da ebrei, Trotskij fece i suoi studi secondari in uno dei numerosi licei ebraici in cui i corsi erano dispensati in ebraico.
Egli studiò il Talmud 11 prima di essere iniziato alle scienze occulte a Vienna da un certo Victor Adler (1852-1918). Ma il suo vero guru, quello che fece di lui un mostro, fu Israel Helphand. Satanista, miliardario, trafficante d'armi e di valori, si faceva chiamare Aleksandr Parvus (il «piccolo»), un nome che è tutto un programma. Egli spinse Trotskij al vertice degli Illuminati. Parvus era in contatto con il banchiere Jacob Schiff (1847-1920), presidente della Banca Kuhn & Loeb, favorito dai fratelli Rothschild che assicurarono la logistica... e un inizio di conseguente fortuna a Leiba Bronstein.
Fu Trotskij che fece del Pentacolo l'emblema dell'Armata Rossa. Si sa che la Kabbalah del Tempio di Gerusalemme aveva preso in prestito questo simbolo dalla magia nera degli stregoni della Caldea. Trotskij voleva fare del pianeta uno Stato mondiale giudaizzato, una democrazia universale sottoposta all'obbedienza ebraica. Grande semplificatore per natura, egli era convinto che il mondo fosse una sorta di far-west destinato ad essere posto sotto il controllo di questa nuova mafia.
Era diventato così «dotato» nell'Arte Reale che poté accedere alla Schriner Lodge, una Loggia ultra-segreta e «selezionata», una specie di Graal riservato ai massoni del 32° Grado e ai Superiori Incogniti. Si pensa che in quel luogo egli abbia potuto conoscere eminenti happy fews («pochi felici»), come il presidente statunitense Franklyn Delano Roosevelt (alias Rosenvelt; 1882-1945), Aleksandr Fëdorovič Kerenskij (1881-1970), Bela Kun (alias Cohen; 1886-1930), ecc... Ironia della Storia! Fu Trotskij, influenzato da Parvus, che fece optare per la Russia come primo test del comunismo.
Il suo compare Lenin avrebbe preferito la Svizzera e le sue città termali... a meno che il fascino di Ginevra e dei negozi Davidoff abbiano orientato diversamente la sua scelta! Ma lasciamo questi affari di famiglia o di tribù, e ritorniamo al Novecento. Aleksandr Parvus sostenne un ruolo determinante nel finanziamento della flotta da guerra giapponese e dunque nello strangolamento economico della Russia, il che condusse alla disfatta della marina russa nel 1905 e alle sommosse che seguirono, in particolare a Odessa, dove l'Ordine massonico ebraico del B'nai B'rith giocò un ruolo attivissimo.
Gli Scorpioni accerchiano la città
Il 1905 vide lo scoppio di una grande ondata di terrorismo, che prese essenzialmente di mira la famiglia imperiale, (assassinio dello zio dello zar, il granduca Sergei Aleksandrovic Romanov), e le grandi istituzioni dell'esercito (la corazzata Potemkine, la rivolta di Kronstad ), della polizia, ecc... Jacob Schiff era onnipresente. Egli assistette alla firma del Trattato di pace russo-giapponese di Portsmouth, di cui dettò le condizioni. Favorì l'insediamento dell'Ordine del B'nai B'rith a partire dalla Germania. A questo proposito, è opportuno ricordare che, nel 1932, l'Ordine del B'nai B'rith, che contava nella sola Germania centotre Logge, continuò ad operare del tutto impunemente anche sotto il Terzo Reich...
Certe Logge del B'nai B'rith, fondate sul posto da Jacob Schiff, si trasformarono velocemente in Kahal (in ebraico «sinedrio») e diedero vita alla 7ª Loggia, la Soviet. Le cose non si fermarono lì. Questo soviet, animato da Peter Khrustalev (George Nosar; 1877-1918), e guidato da Trotskij e da Parvus, non contava un solo membro rappresentativo della classe operaia o contadina, ma era costituito unicamente da cospiratori e da massoni. I soviet ebbero vita breve. Furono vietati fin dalla fine del 1905. Come spesso accade, i piccoli pagarono il conto lasciato dai loro grandi fratelli e dai loro scagnozzi. I ghetti furono saccheggiati e 810 ebrei vennero linciati. Ci volle l'energia e l'autorità naturale di Petr Arkadievich Stolypin (1862-1911) - nominato primo ministro nel 1906 - per frenare la collera popolare.
La piattaforma rivoluzionaria venne smantellata. Oltre 35.000 rivoluzionari fuggirono essenzialmente in Palestina, dove in effetti costituirono la prima colonia di ripopolamento del futuro Stato d'Israele. Conoscendo perfettamente l'origine e le finalità del complotto, Stolypin disattivò la congiura in alcuni mesi. La vera Era d'Oro della Russia era nel futuro o nel passato? I begli anni 1907-1914 avrebbero potuto accreditare l'ipotesi che l'Era d'Oro era il futuro. Infatti, fu il periodo più prospero, più giusto e più sereno che la Russia abbia mai conosciuto.
Sotto l'impulso del primo ministro, l'opera di rinnovamento intrapresa fu spettacolare. Essa si estese a tutti i componenti della società. I tre quarti delle terre agricole furono ridistribuiti ai contadini. Le forze massoniche guardavano con terrore sfuggire loro la vittoria. Tuttavia, secondo gli archivi sovietici, nel 1914 gli ebrei detenevano l'87% dei posti-chiave della Russia, mentre rappresentavano solamente il 4,2% della popolazione. Stolypin prodigò tutti i suoi sforzi per sottrarre l'élite ebraica al terrorismo intellettuale della Kabbalah e all'influenza dell'Alta Finanza Internazionale, che si era scatenata contro la Russia, che in alcuni anni era diventata il granaio del mondo, bloccando così il monopolio alimentare che gli Stati Uniti stavano già assumendo.
Il destino lo colpì nel 1911. Stolypin venne assassinato da Dmitry Grigoriyevich Bogrov (alias Mordekkai Gershkovich; 1887-1911), uno studente ebreo social-rivoluzionario e figlio di ricchi proprietari. Due mesi dopo questo assassinio, il presidente degli Stati Uniti, William Howard Taft (1857-1930), un burattino tra le mani del B'nai B'rith, rescisse il trattato commerciale russo-americano, fatto che inaugurò una serie di gravi rovesci internazionali per l'impero russo. Sentendo nuovamente il campo favorevole, Jacob Schiff, sostenuto dagli Illuminati d'America, tra cui il futuro falso «colonnello» Edward Mandell House (1858-1938), decise di preparare la caduta dello zar e di sostituirlo con un governo massonico. La loro scelta cadde su Kerenski. L'obiettivo restava il comunismo e l'ascesa al potere di Trotskij.
Ciò poté avvenire in quanto a quest'ultimo, profugo negli Stati Uniti, venne rilasciato un passaporto di cittadino americano per permettergli di tornare in Russia senza problemi appena l'insediamento del governo Kerenskij lo avesse permesso. Privata del suo energico primo ministro, la decadente Russia imperiale era sull'orlo della catastrofe: è nota l'importante parte di responsabilità che lo Stato Maggiore russo, bellicoso e arrogante, si assunse nel luglio del 1914 nella dichiarazione di guerra. All'inizio del 1916, l'Alta Finanza Internazionale decise di passare all'azione.
Senza alcun pudore, essa inviò al governo russo un ultimatum in cui gli ingiungeva di lasciare i movimenti rivoluzionari liberi di agire a modo loro. Peraltro, l'élite non-rivoluzionaria venne «invitata» ad avvicinarsi ai social-rivoluzionari. L'Alta Finanza aggredì apertamente, senza usare i guanti, l'opera di Stolypin. Simultaneamente il blocco anglosassone sospese le facoltà di crediti internazionali di cui disponeva la Russia presso il suo sistema bancario. A causa dello sforzo bellico, nessuna nazione europea era in grado di sostenere il rublo; il Paese crollò letteralmente nel giro di alcuni mesi.
La Massoneria invisibile, quella che non ha che disprezzo per i Gradi più bassi razionalisti, fissò «religiosamente» il giorno della presa del potere facendola coincidere con l'anniversario della festa giudaica dello Yom Kippur, la commemorazione del massacro degli ebrei ad opera dei persiani. Il 27 febbraio 1917, dunque, la Rivoluzione, partita da San Pietroburgo, si estese rapidamente e si concluse con l'abdicazione dello zar. Guarda caso, fu un certo Alfred Milner (1854-1925), responsabile della Loggia più ermetica di Londra, che accolse per primo le dimissioni dello zar dopo averlo «convinto» ad abdicare! Questa Loggia segreta - la Round Table («Tavola Rotonda») - fondata dalla famiglia Rothschild, si sarebbe adoperata anche per provocare la Seconda Guerra Mondiale! Fin dall'abdicazione dello zar e come previsto, il potere venne assunto dal 33º Grado Kerenskij, assistito dal Fr\ Charles Richard Crane (1858-1939), cittadino americano, e dal banchiere e attivista sionista G. Berenson. Il Grand'Oriente di Francia, piattaforma girevole, nonché committente dell'attentato di Sarajevo, avrebbe giocato nella Storia un ruolo importante. Il mancamento zarista si spiegherebbe in grande parte mediante quello dell'esercito imperiale russo, infestato da Logge militari secondo uno schema copiato su quello dell'esercito napoleonico! Non un solo reggimento, anche quello incaricato della protezione dello zar (il famoso reggimento della guardia bianca) non fu infettato.
La prova è che lo stesso Generale Lavr Kornilov (1870-1918) - futuro valoroso responsabile in capo agli eserciti bianchi controrivoluzionari - che nel 1918 venne incaricato di arrestare lo zar e la sua famiglia, obbedendo ad un espresso ordine della sua Loggia. Kornilov comprese, ma troppo tardi. Gli undici ministri di Kerenskij erano tutti massoni. I posti-chiave erano nelle mani degli Illuminati, e in particolare il ministero degli interni (il tedesco Rutenberg). Tutti i criminali incarcerati - decine di migliaia di individui - furono rilasciati per diffondere l'anarchia e terrorizzare la popolazione. La polizia venne neutralizzata. Alcuni ufficiali furono assassinati a Kronstad , a cominciare dall'Ammiraglio della flotta russa.
L'inno nazionale venne sostituito da un canto massonico («Gloria a Dio in Sion»). I soviet (il Kahal) del 1905 furono ristabiliti. Del resto, Kerenskij era un membro del Consiglio dei Lavoratori di San Pietroburgo, la cui organizzazione era stata fedelmente copiata da quella del Kahal di New York. Veniamo al rimpatrio delle due dive della Rivoluzione: Lenin e Trotskij. L'operazione era stata orchestrata dal ministro Theobald von Bethmann Hollweg (1856-1921), proveniente da una ricca famiglia di banchieri di Francoforte, e dal suo segretario di Stato, Fr\ Arthur Zimmermann (1864-1940), in collegamento con Parvus e con un certo Jakub Fürstenberg-Hanecki (alias Garrotsky; 1879-1937).
Il famoso vagone che trasporta il 33º Grado rivoluzionario non mai è stato piombato che non per le necessità della propaganda e della leggenda! Il kaiser Guglielmo II (1859-1941) non venne informato di questa sedicente iniziativa del suo Stato Maggiore che quando questo piccolo treno era già arrivato a San Pietroburgo.
È vero che alla luce degli archivi storici recentemente «rivisitati» e delle testimonianze dei suoi collaboratori, ci si può chiedere se Guglielmo II, uomo fine e colto, abbia realmente deciso e imposto qualunque cosa durante il suo regno. Per ritornare al falso vagone piombato e al suo vero contenuto, essi erano considerati così prioritari per le forze occulte tedesche che fecero aspettare il treno del Kronprinz per due ore nella stazione del mercato coperto dando la precedenza al prezioso convoglio.
La base di partenza scelta dagli Illuminati per assicurarsi la logistica era la Svezia, ruolo che assunse la Germania all'epoca della preparazione della Rivoluzione Francese del 1789. I nuovi «utili idioti» della Storia furono dunque i social-democratici svedesi che si misero di primo acchito al servizio di Lenin e assicurarono le sue finanze. Fu così che l'avaro Lenin, allo scalo a Stoccolma, ebbe il tempo di recarsi presso il consolato russo per scroccare alcune migliaia di corone!
La presa di potere da parte del Kahal passò attraverso la destabilizzazione generalizzata della santa Russia. Essa venne operata dall'Alta Finanza americana in accordo con Kerenskij : aumento dello sforzo bellico, svalutazione del rublo, agitazioni sociali, ecc... La Casa Bianca aveva siglato un gentleman's agreement («accordo verbale») con Kerenskij . Essa veniva informata delle grandi decisioni del primo ministro con almeno sei settimane di anticipo! L'anarchia era tale che i rivoluzionari comunicavano tra di loro attraverso la grande stampa pubblica.
La guerra dello spirito... degli Scorpioni
Guerra dello spirito del Male, guerra di Maghi neri. La storia della presa del potere da parte degli Scorpioni dovrebbe essere rivisitata dalla A alla Z. Tutto fu truccato, talmente ingarbugliato che ancora oggi è impossibile ricostituire la verità storica di quella famosa giornata del 7 novembre 1917. Gli avvenimenti che si sono succeduti dal 4 all'8 novembre sfuggono allo storico o all'inquirente «razionalista». Per stabilirsi, il Kahal aveva bisogno di falsi martiri, di una falsa eroica resistenza e di una falsa legittimità. Kerenskij e Lenin fabbricarono di concerto questa triplice falsa corona per la Rivoluzione. Così, la leggenda pretende che 5.000 marinai, decisi a «vincere o perire», conversero la mattina del 7 verso il Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo. In realtà, alcune guardie rosse con l'arma in spalla, si piazzarono davanti al palazzo e... aspettarono tranquillamente, come tutti gli attori di questa pessima opera. A dire il vero, il governo Kerenskij non funzionava più da quarantott'ore, ma occorreva, nello spirito dei dirigenti comunisti e al termine di un patto segreto con il Grande Architetto del Novus Ordo, assumere astrologicamente in maniera accurata la presa del potere da parte dei bolscevichi in un momento ben definito nel simbolismo di questa scienza occulta. Nell'attesa di questa 25ª ora, bisognava organizzare un simulacro di golpe e guadagnare tempo. Di concerto, dunque, gli attori del Palazzo d'Inverno mossero per primi. I cadetti dell'Accademia di Artiglieria ricevettero l'ordine di abbandonare il Palazzo. Anche i cosacchi si allontanarono. Il balletto venne interpretato perfettamente. A San Pietroburgo, la vita trascorse pacificamente: rappresentazioni teatrali, ristoranti aperti. Tutto era calmo e banale! Mentre la 25ª si avvicinava, Trotskij fece tirare una trentina di granate dalla Fortezza di San Pietro e San Paolo; mentre i tram continuavano a circolare serenamente avanti e indietro. Queste granate, contrariamente alla leggenda, non erano destinate a raggiungere il Palazzo d'Inverno pieno di complici e di FF\!
In realtà, esse caddero senza fare alcun danno nei campi attigui. Nessuna granata venne mai sparata dall'incrociatore Aurora. All'01:30 del mattino, le guardie rosse di guardia presso il Palazzo aprirono su ordine il fuoco sparando in aria, prolungando così questa virtuale battaglia. Poi marinai e guardie rosse rientrarono attraverso le porte segrete nel Palazzo. Si dice anche che alcune guardie rosse che rastrellarono il palazzo, scambiarono il saluto massonico con i valorosi falsi difensori. Accompagnato dalle sue guardie rosse, Vladimir Antonov-Ovseienko (1884-1938), l'eroico compagno di Lenin, responsabile dell'assalto virtuale del Palazzo, entrò poco prima delle 02:00 nella Hall Maladine, anticamera della sala del Consiglio dei Ministri, e attese gli ordini. Malgrado l'ora tarda, il governo - già deposto - di Kerenskij (già in fuga) era in seduta! Poi Vladimir aprì la porta e inviò ai ministri riuniti un ordine enigmatico, suscettibile di parecchi livelli di interpretazione: «Signori, il vostro tempo è scaduto»! Dunque, si può ammettere che i bolscevichi presero il potere alle 02:04. Una ricerca realizzata successivamente rivelò che in quel minuto preciso il Sole astrologico si trovava esattamente al centro del segno dello Scorpione! Poi gli Scorpioni cancellarono le tracce del loro passaggio.
Per togliere ad altri la possibilità di dedicarsi eventualmente a simili pratiche, vietarono immediatamente, fin dalla presa del potere, l'Astrologia, considerata come una pratica superstiziosa, dissennata e decadente della borghesia. La bandiera del Kahal sventolò dunque, come previsto, l'8 novembre sulla città di San Pietroburgo e su Mosca, conquistata dai soviet con l'aiuto dell’esercito tedesco! La Rivoluzione «russa» era iniziata. Su dieci membri del primo Consiglio Rivoluzionario, nove erano di origine ebraica, mentre il decimo era russo.
Si chiamava Andrey Bubnov (1883-1938), probabilmente il «Dupont la Joie» russo presso il Kahal. Ma forse non si farà luce su tale avvenimento che prima della fine dei tempi. Così, l'eminenza più segreta che avrebbe orchestrato questo periodo di transizione tra i due poteri rivoluzionari sarebbe stato un certo Yuri Steklov (alias Nakhamkis), 32º Grado della Massoneria, genero di Kerenskij , astrologo, che sembra abbia tessuto la trama di questa transizione nei termini impartiti dal Principe delle Tenebre!
Per ringraziare i suoi committenti e manifestar loro la sua riconoscenza, l'avaro Lenin fece un gesto e nel 1939 inviò al Grand'Oriente di Francia i fondi necessari... alla ristrutturazione del suo palazzo, in rue Cadet. Onde portare a termine il simulacro rivoluzionario, si invitò il popolo a saccheggiare il Palazzo d'Inverno, lasciandogli ciò che venne giudicato adatto ad essere abbandonato. Alcuni kerenskisti vennero rinchiusi in prigione. Li si rilasciò velocemente, del resto, perché i posti-chiave dell'amministrazione sovietica e della quadrettatura politica dovevano essere assunti da dei FF\!
Lenin e Trotskij fecero finta di braccare il social-traditore Kerenskij , ma questo «malvagio» scappò loro, riuscendo, senza dubbio «con la forza», a raggiungere Murmansk dove fu accolto dai britannici in quanto profugo bianco. Egli morì a New York nel 1970 proprietario di un'enorme fortuna. Beninteso, il lettore avrà compreso che non ci fu mai né caccia, né inseguimento, né ricerca attiva del signor Kerenskij. Tutto era stato combinato con il governo americano sei settimane prima! Il 7 novembre, alla mattina, una magnifica limousine dell'ambasciata americana venne a sostare davanti al Palazzo d'Inverno per imbarcare e instradare per le strade più veloci e più comode a Murmansk il signor Kerenskij. Arrivato a New York, questo grande F\ trovò accreditato sul suo conto in banca un bel gruzzolo in dollari e in franchi svizzeri, grazie alle premure dei suoi generosi amici, Trotskij e Lenin, sempre riconoscenti. Fu così che una mafia di tarati e di predoni, avendo stipulato un'alleanza con il diavolo (forse per evitare di essere sostituiti da criminali peggiori di loro) per promuovere il suo falso messianismo, riuscì a prendere il potere. Settantadue anni più tardi (durata che corrisponde all'angolo sacro del Pentagramma), il 7 novembre 1989, il diavolo li abbandonò. Ma fin dal 1919, grazie alla loro azione, il potere dell'Alta Finanza si era considerevolmente rafforzato materialmente e spiritualmente. Restava un ostacolo teorico a questa supremazia conquistata, ostacolo che i superstiziosi dirigenti del Nuovo Ordine interpretavano come una minaccia potenziale: la famiglia imperiale, alla quale molti russi erano legati e che era considerata come sacra da una larga parte del popolo. Dunque, bisognava abolire il principio imperiale. Il massacro della famiglia imperiale non potrebbe essere paragonato a quello di Luigi XVI e di Maria Antonietta. I giacobini (gli illuminati dell'epoca) vollero recidere il legame che univa la terra al Cielo facendo sparire il rappresentante temporale di Cristo. Questo assassinio fu un sacrificio necessario senza il quale non avrebbero potuto conquistare la popolazione, prima della Francia e in seguito degli altri regni cristiani. Capo temporale di un impero scismatico, protettore di una religione che aveva rotto con Roma, lo zar Nicola II (1868-1918) non beneficiava delle stesse prerogative. Ma incarnava dignitosamente, per la sua bontà naturale e un senso acuto del dovere, la tradizione e l'identità russa, e in poche parole l'anima russa.
Capo spirituale e temporale della comunità russa, portatore dei suoi principî, egli era rivestito di un privilegio sacro agli occhi dei suoi sudditi. Le riforme industriali e sociali attuate da Stolypin, che lo zar aveva sostenuto, gli avevano assicurato la benevolenza di una parte importante del popolo. Per tutte queste ragioni, l'esecuzione della famiglia imperiale fu decretata dal sommo vertice della Sinagoga di Satana. Si trattò di un crimine metafisico. Come vedremo, questo crimine porta chiaramente l'impronta della Kabbalah ebraica, ed è molto simile ad un sacrificio rituale. Il Patriarca ortodosso di Mosca Tikhon (1865-1925), apprendendo di questi omicidi, anatemizzò immediatamente il regime bolscevico e lo proclamò l'incarnazione dell'Anticristo. Egli venne giustiziato nel 1925.
A sinistra: lo zar Nicola II benedice le truppe al fronte con un'icona di Cristo. A destra: la famiglia imperiale alla vigilia del suo sterminio.
Sotto il regno della Kabbalah
Fu sotto l'autorità e il potere del numero dodici che venne eseguito questo crimine. Perché questo numero? Jüri Lina pensa al simbolismo delle dodici tribù d'Israele, della doppia Stella di Salomone, dei dodici Saggi di Sion. Perché no? Fatto sta che il plotone cekista incaricato delle esecuzioni era composto da dodici uomini, tra i quali figurava Yakov Yurovsky (1878-1938) e il futuro ministro ungherese Imre Nagy (1896-1958). Alle 02:30 della mattina del 17 luglio 1918, questi dodici assassini uccisero dodici persone, tra cui lo zar, la zarina, i loro cinque figli, il medico di famiglia e la servitù. Fu il capo della CEKA di Ekaterinenburg, Schinder, che selezionò i dodici esecutori.
Il chimico Petr Voikov (alias Pinkhus Weiner) si incaricò di sciogliere i corpi delle vittime nell'acido solforico. Egli portò fino alla fine della sua vita l'anello di rubino che aveva rubato su uno dei corpi. Venne assassinato nel 1937 a Varsavia. Ci si può stupire della presenza di un ebreo ungherese, Imre Nagy, tra gli assassini? Il fatto è che l'organizzazione cekista era stata attivata da unità dette «lettoni», ma che in realtà era composta da ufficiali tedeschi e da avventurieri dell'Europa Centrale! Il responsabile del Partito Comunista per gli Urali e la Siberia erano un certo Philip Isaevich Goloshchekin (uno dei maggiori responsabili dell'olocausto degli ucraini negli anni '30), uno vicino a Yakov Sverdlov che, secondo gli archivi sovietici, avrebbe tenuto nel suo gabinetto di archivi la testa dello zar conservata nell'alcool.
Ekaterinenburg fu ripresa dai cosacchi il 25 luglio 1918. Nikolaï Alekseïevitch Sokolov (1882-1924), ex perito presso il procuratore del tribunale di Omsk, venne incaricato dell'inchiesta. Egli scoprì una cavità dotata di una finestra grigliata all'altezza della casa Ipatiev dove venne perpetrato l'assassinio. Sokolov riuscì a localizzare alcune tracce di sangue e dei fori di proiettile. All'epoca delle ricerche, l'attenzione di uno degli inquirenti venne attirata da una strana citazione del poeta ebreo Heinrich Heine (1797-1856), scritta in tedesco su uno dei muri: «Belsa(tzar) ward in selbiger Nacht von seinen Knechten umgebracht», («Baldassarre venne assassinato dai suoi servitori durante la stessa notte»). Lo storico ebreo Edvard Stanislavovič Radzinskij, interrogato a proposito di questa citazione, seppe rispondere solamente: «È notevole»! Heine si era ispirato all'Antico Testamento. È scritto nel Libro di Daniele: «In quella stessa notte Baldassarre re dei Caldei fu ucciso» (Dn 5, 30).
Certi storici hanno tentato di negare che siano state trovate altre allusioni e segni cabalistici sullo stesso muro. Era impossibile spiegare alcuni di essi, il che semplificò il compito del famoso Edvard Radzinskji. Al di là di ogni ragionevole dubbio, abbiamo la prova definitiva dell'origine cabalistica di questo crimine. Il testo di Heine rinvia infatti all'Antico Testamento, al Libro di Daniele e particolarmente alla maledizione che precede l'assassinio del re Baldassarre:
In fin dei conti, tutti questi segni furono decifrati o tutti almeno interpretati. La Komsomols - kaya Pravda ne fornì il significato dopo la caduta del Muro di Berlino: «Lo zar è stato sacrificato per ordine delle Forze Segrete; che questa proclamazione sia nota a tutte le nazioni». Non si può essere più espliciti. Quanto all'Archimandrita di Ekaterinenburg, nel 1992 dichiarò alla stampa, dopo avere meditato su queste coincidenze cabalistiche, che pensava che questo crimine fosse stato commesso dagli ebrei hassidici, il cui il rituale è identico! Ma non siamo ancora giunti alla fine delle nostre sorprese. Perché l'ordine di esecuzione della famiglia zarista che fu, come sempre, un ordine generato dal sommo vertice, poteva provenire solamente da New York! Ebbene, Jüri Lina ci conferma che, secondo i documenti estratti dagli archivi sovietici, Lenin, anche se era d'accordo, non disse una sola parola a proposito di questa storia. Infatti, costretti ad evacuare velocemente Ekaterinenburg, i sovietici non ebbero il tempo di distruggere le bande di registrazione telegrafica. Esse vennero scoperte dalle truppe dell'Ammiraglio Aleksandr Vailiyevich Kolchak (1874-1920) nella porta centrale della città. Sokolov non aveva i mezzi per decifrarli. Questo lavoro venne realizzato successivamente a Parigi da un gruppo di specialisti di registrazione telegrafica. Ecco cosa ne uscì: il presidente del Comitato Centrale Esecutivo, Yakov Sverdlov aveva spedito un messaggio a Yurovsky. Gli faceva sapere che aveva informato il banchiere Jacob Schiff, che era a New York, della progressione veloce degli eserciti bianchi, e Jacob Schiff gli aveva perciò dato l'ordine di liquidare in tutta fretta lo zar e la famiglia imperiale. Da notare che fu la delegazione americana di Vologda che trasmise il telegramma a Sverdlov! Dunque, Sverdlov incaricò Yurovsky di eseguire l'ordine. Yurovsky si informò di sapere se quest’ordine si riferisse a tutta la famiglia imperiale o se non convenisse limitarlo al capo della famiglia, lo zar. Sverdlov gli confermò, dunque, che questa istruzione inglobava tutti i membri della famiglia senza alcuna restrizione. Yurovsky era direttamente responsabile dell'esecuzione di quest'ordine. Lenin non dovette quindi prendere personalmente alcuna decisione. Volendo occultare la relazione New York-Mosca, lo storico Radzinskji ha tentato di affermare che l'ordine provenisse da Lenin. Di tale ordine non c'è una sola traccia negli archivi sovietici. Alcuni anni più tardi, il governo sovietico tentò di recuperare le registrazioni telegrafiche e, non riuscendovi, cercò di minimizzare il loro significato. Esso diede la caccia specialmente all'esperto Sokolov, l'uomo che sapeva troppo! Tanto più che Sokolov aveva continuato nelle sue ricerche. Egli morì brutalmente senza che si sia mai saputo se questa strana morte era imputabile ai soviet o alla Massoneria... Ma in fondo era la stessa cosa. Difatti, Sokolov, proseguendo nella sua inchiesta, si era recato negli Stati Uniti, su richiesta del suo amico Henry Ford (1863-1947), per assisterlo e testimoniare in un processo intentato contro il magnate dell'automobile dalla Banca ebraica Kuhn & Loeb a proposito di un opera che aveva appena pubblicato e il cui il titolo era The International Jew («L'ebreo internazionale»). In fin dei conti, Sokolov riuscì a far pubblicare il suo libro L'omicidio della famiglia dello zar, ma l'editore si rifiutò di pubblicare il capitolo relativo all'intervento di Jacob Schiff.
A sinistra, il magnate dell'industria automobilistica Henry Ford. A destra, la sua opera The International Jew (1920).
Questo fatto venne rivelato solamente nel 1939 e ufficializzato grazie all'apertura, parziale, degli archivi sovietici. È un fatto degno di nota che le autorità sovietiche, onde evitare una vera onda d'urto popolare, non osarono rivelare l'esecuzione della famiglia zarista. Essi si limitarono a quella dello zar. Prudentemente, Trotskij negò che avrebbe sostenuto il ruolo di procuratore in un eventuale processo pubblico e postumo contro il «tiranno». Egli fece il seguente commento ad uno dei suoi amici:
Il ritorno del Golem
Se la Rivoluzione bolscevica fu un prolungamento ideologico di quella del 1789, nella pratica se ne allontanò un po'. Jüri Lina che, ricordiamolo, non è cattolico, insiste sulla caratteristica essenziale della Rivoluzione d'Ottobre. Essa fu una presa di potere cinico, aperto e brutale da parte della Sinagoga di Satana. Certo, la Rivoluzione Francese fu facilitata sottomano da intrighi, da complotti e dall'influenza discreta dell'élite talmudica. Di sicuro, l'ispirazione dei grandi temi rivoluzionari è imputabile agli Illuminati di Baviera. Le grandi iniziative e le maggiori fratture della storia rivoluzionaria furono frutto del loro lavoro. Invece, gli attori proiettati sul davanti della scena erano francesi... e a ragione.
Il primo ministro dello zar, Stolypin, era ben cosciente dei pericoli che il messianismo rivoluzionario faceva correre alla borghesia ebraica e alla nazione tutta intera. Sapeva, grazie alla polizia segreta, che i fanatici rappresentavano meno del 10% della comunità ebraica, ma sapeva anche che questi rivoluzionari, seguendo una tattica messa a punto, facevano in modo di compromettere sistematicamente tutta la loro comunità, che finiva per vivere in un terrore intellettuale larvato. Le stime della polizia segreta si dimostrarono esatte. Meno di dieci anni dopo l'assassinio di Stolypin, 500.000 ebrei tenevano sotto un pugno di ferro i destini della Russia e occupavano quasi tutti i posti-chiave della sua amministrazione, le sue istituzioni pubbliche e private, e tutti i suoi centri decisionali. Fin dalla presa del potere, senza trucchi e senza particolari precauzioni, alcuni gangster ebrei saccheggiarono, taglieggiarono e salassarono la Russia. Non in modo intellettuale, non con solenne retorica, come nel 1789. Non con vani discorsi. I peggiori criminali si allearono per mettere in pratica lo slogan di Lenin: «Prendete tutto ciò che può essere saccheggiato». L'unico problema concreto dei bolscevichi fu di liquidare i clan di criminali che, agendo per conto loro, gli facevano concorrenza. Ecco i nemici del popolo in cammino! I bolscevichi, sottomessi alle forze oscure sentivano che il loro signore custodiva il loro monopolio. E poi, non erano i più organizzati? Grazie alle loro reti bancarie internazionali, tessute abilmente dai loro simili diventati «nemici di classe», i bottini delle loro rapine poterono essere immediatamente trasferiti e messi al sicuro all'estero, in un primo tempo presso gli alleati delle loro due basi nelle retrovie: la Svezia e la Germania.
Jüri Lina spiega dunque che i banchieri internazionali erano nell'insieme estremamente soddisfatti della piega che prendevano gli avvenimenti. I bolscevichi agivano con una tale fretta e con una tale violenza che sembrava che temessero che i loro saccheggi e le loro estorsioni potessero essere sospesi... prematuramente! Così, grazie a contratti di vendita estorti con le minacce, beni fondiari e immobiliari vennero trasferiti a «uomini d'affari» domiciliati all'estero. I capi bolscevichi vi si installarono d'ufficio e versarono allo straniero pigioni fittizie, esattamente come fà la mafia odierna. Senza esserne apparentemente il proprietario, Trotskij si accaparrò il castello del principe Felix Yusupov (1886-1968). Il New York Herald Tribune potè così scrivere nel 1919:
Non si potrebbe essere più espliciti!
Quanto alle dimensioni reali di questo saccheggio, esse superano
ogni immaginazione. Fu come se l'insieme delle vie di comunicazione
fosse stato requisito per far uscire dalla Russia e mettere al
sicuro in riparati caveaux la fortuna dei nuovi dirigenti. Ad
Una vera febbre dell'oro e degli oggetti preziosi si era impossessata di essi, provocando la distruzione o la mutilazione del 95% dei siti culturali della santa Russia. Per far credere che il vero nemico dei bolscevichi fosse questa «povera Russia», così cara al Cuore della Madonna, i capi bolscevichi utilizzarono la tattica descritta da Sun Tzu (544-496 a.C.), 490 anni prima di Gesù Cristo, nell'arte della guerra, una pratica applicabile al nemico:
A differenza della dialettica della Rivoluzione Francese, più «intellettuale» e «filosofica», fu solamente al termine di questo orribile western consacrato al saccheggio, allo stupro e alla più barbara distruzione, che i gangster «messianici» si accorsero dell'imperiosa necessità, per «durare» ed estendere al mondo intero il loro impero, di presentare una vittima aurea all'Occidente e di far brillare agli occhi dell'intellighenzia europea la città radiosa terrestre che stava per essere edificata.
Dunque, non si trattava affatto di rispondere ad un bisogno reale di pace civile e di ricostituzione dell'ordine naturale in Russia. Si sa come furono represse nel sangue le sommosse popolari, come quella di Kronstad , o le giuste rivendicazioni dei lavoratori russi. Non si trattò nemmeno di tentare una riconciliazione con gli intellettuali locali più reazionari. Ad essi spettava unicamente la deportazione o la morte. No, bisognava semplicemente circonvenire, convincere o entusiasmare l'accozzaglia di «utili idioti» 13. L'ora delle nuove manipolazioni, quelle della cultura, dell'arte, delle scienze positive, delle scienze umaniste, quelle che si intrapresero nel grande laboratorio (o nel grande studio di Satana) stava per suonare. I nostri Illuminati avrebbero potuto sperimentare, su grande scala e a cielo aperto, le «conoscenze» immagazzinate dai loro antenati sull'uomo e sulla natura.
Le disgrazie del mondo stavano solamente per iniziare. Mentre tutto l'oro della Russia volava verso gli Stati Uniti, transitando per le Banche Kuhn & Loeb, Nya Banken (Svezia), Harju Bank (Estonia), passando attraverso il porto lettone di Tallin; mentre decine di migliaia di condannati ai lavori forzati morivano nelle miniere ex-zariste, l'apparecchiatura propagandistica della Sinagoga di Satana veniva messa in funzione. Il secondo atto della Rivoluzione proletaria stava per cominciare. Esistono altre cause, più segrete, legate all'assassinio della famiglia imperiale? Questa famiglia non era segnata dal destino? La Corte imperiale, sotto l'influenza dell'imperatrice, non era forse diventata una Corte dei Miracoli dove si accalcavano maghi, ciarlatani, nichilisti, avventurieri di ogni risma, tutti legati, da vicino o da lontano, all'antro di Lucifero?
Si vide mai un cumulo e una processione di satanisti, da Georg Heinrich von Langsdorff (1774-1852) e Philippe de Lyon (1849-1905), oscuri truffatori, fino al «dottor» Gérard Encausse (1865-1916), gran maestro dell'occultismo, più conosciuto con lo pseudonimo di Papus, e il suo vincitore finale, Grigory Efimovich Rasputin (1871-1916)...? Questi uscì vincitore al termine di un duello di stregoni, degno delle migliori annate della magia, dal quale Papus uscì pazzo e alterato, ma vivo, anche se per poco tempo. Nicola II, fatalistia e depresso per natura, pensava forse di sopravvivere agli avvenimenti che stava attraversando? L'assassinio del suo Primo ministro Stolypin gli aveva tolto ogni speranza?
Il realtà, lo zar sapeva tutto e aveva compreso cosa fosse la Rivoluzione. La Revue Internationale des Sociétés Secrètes («Rivista Internazionale delle Società Segrete»), di Mons. Ernest Jouin (1844-1932) si è spinta ancora più lontano. Fin dal 1922, essa affermava che Nicola II fosse in possesso dell'esemplare originale di certi testi segreti. Ecco ciò che pubblicò a questo proposito Mons. Jouin:
Scommetto che Nicola II sapeva troppe cose, con tanto di prove, e che la condanna della famiglia imperiale potrebbe essere la conclusione di una congiura e di un giuramento preternaturale! Ma prima di affrontare il capitolo delle «realizzazioni» concrete degli Scorpioni, ritorniamo su alcuni celebri episodi relativi all'insediamento dei soviet e alle mitologiche metamorfosi che i bolscevichi hanno saputo imporre all'opinione pubblica occidentale.
Mons. Ernest Jouin e la sua Revue Internationale des Sociétés Secrètes.
La ribellione di Kronstad
Nel febbraio del 1921, i lavoratori di San Pietroburgo e i marinai di Kronstad non ne potevano più. I lavoratori decisero di rifiutare la presenza delle guardie rosse nelle fabbriche. La disciplina militare che regnava era così dura che la morte li minacciava continuamente. Infine, Trotskij, infatuato del taylorismo 15, spingeva i ritmi ad un punto che avrebbe stupito persino Henry Ford o i dirigenti dei macelli di Chicago. Le agitazioni si estesero da San Pietroburgo a Mosca. Le cose si complicarono velocemente quando i manifestanti cominciarono a diffondere alcuni slogan severamente vietati, come «abbasso i bolscevichi», ad esigere le dimissioni di Lenin o la convocazione di una nuova assemblea costituente. I capi comunisti furono presi dal panico quando i marinai di Kronstad si unirono ai lavoratori. Applicando le promesse che erano state loro reiterate alla lettera, essi decisero di eleggere i loro superiori e di non ubbidire agli ordini dei tiranni locali comunisti. L'incrociatore Petropavlovsk rincarò la dose: il suo equipaggio esigeva delle elezioni, la libertà di parola e di organizzazione nei soviet, la liberazione dei prigionieri politici menscevichi, l'abolizione del commissariato politico e dei privilegi del Partito Comunista. Queste rivendicazioni erano corredate da una richiesta di rimozione degli ebrei dai posti-chiave della nomenklatura sovietica. Questo clima di sommossa rese Trotskij furioso.
Il suo primo riflesso fu di ricorrere ai gas e di acquistare delle scorte di iprite 16. Alla fine, il 7 marzo 1921, l'Armata Rossa sferrò un attacco combinato fanteria-aviazione. Numerose defezioni e tradimenti rallentarono l'attacco. Occorse ricorrere alla Guardia Rossa e al Generale Mikhail Tukhatchevsky (1893-1937) per attaccare la guarnigione di 16.000 marinai. Più tardi, il Generale Tukhatchevsky disse di non aver mai visto una simile carneficina. La Guardia Rossa perse 10.000 uomini in alcune ore. Alcune centinaia di superstiti passarono in Finlandia. Essi furono restituiti a Stalin nel 1945, e condannati a morte. Gli Scorpioni non dimenticano mai!
L'uomo ribelle
«Ritorneranno questi dèi che piangi sempre» (G. De Nerval). Era tempo, infatti, di dare alcuni pegni principalmente all'intellighenzia francese e, secondariamente, a quella anglosassone. In effetti, che sarebbe il mondo senza la riva sinistra? Bisognava dunque presentare questo nuovo superuomo comunista, figlio della nostra Grande Rivoluzione, al mondo in attesa. I due prestigiatori, Lenin e Trotskij, si applicarono a questo compito ma senza correre troppo. La riva sinistra dovette accontentarsi di poco:
Gioventù comunista: la nuova umanità sognata dai bolscevichi.
Ma la conclusione di questa esperienza merita di essere meditata. Una volta trasgredite le norme della moralità, la sessualità venne proibita: «La sessualità è il nemico della Rivoluzione». Così, dopo che la società russa era stata trasformata in un gregge di bestiame, bisognava lasciarla perire e ripopolarla con altri schiavi. In effetti, in Russia, mediante la distruzione dell'Ucraina (di cui parleremo in seguito), immensi trapianti di popolazioni, che rispondevano a finalità difficili da comprendere, furono condotti con brutalità e crudeltà, completando logicamente le esperienze di «liberazione» sessuale, di promozione razziale (o anti-razziale), o altre, guidate segretamente e organizzate dagli Scorpioni. Così avvenne per le popolazioni tartare, armene, greche crimee, per le etnie lettoni, lituane, ecc...
Gli Scorpioni si combattono
È a torto che gli storici, ivi compresi talvolta alcuni autori controrivoluzionari, oppongono artificialmente da una parte Lenin e Trotskij e dall'altra Stalin, attribuendo ai primi una corruzione cosmopolita e una tendenza zarista e nazionalista al secondo. In realtà, l'uomo di fiducia di Stalin, Lazar Moiseyevich Kaganovich (1893-1991), segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista fin dal 1924, prese sotto la sua protezione la cultura ebraica, moltiplicando le sue scuole e le sue istituzioni. Nel 1928, quasi 200.000 giovani vennero educati in yiddish 17. Inoltre, le pubblicazioni ebraiche non venivano sottoposte alla censura. Quanto a Stalin, un mezzo ebreo, il fatto che comprendesse l'yiddish fu uno dei segreti di Stato meglio custoditi in Unione Sovietica. Fin dai suoi esordi, Stalin si mostrò uno degli strumenti più obbedienti dell'Alta Finanza Internazionale. Avendo soggiornato presso i lama tibetani e seguito gli insegnamenti segreti dei Gran Maestri, egli sapeva interpretare il significato dell'Yi-King o dello Yin e dello Yang. Secondo Jüri Lina, questa sedicente opposizione ideologica tra i grandi leader bolscevichi ha, in effetti, un'altra origine. Nel 1924, si era sviluppato un conflitto tra gli ebrei dell'Ovest (haskala) e quelli dell'Est (hassidici). Gli haskala sostenevano Trotskij, mentre gli hassidici appoggiavano Stalin. Peraltro, Trotskij voleva abbandonare la Russia per godersi i frutti dei suoi saccheggi. Stalin, meno fortunato, voleva restare in Russia e diventare il capo della mafia bolscevica. Questo combattimento tra le due fazioni divenne immediatamente spietato.
Più fanatici, gli hassidici (quelli che avevano fatto assassinare la famiglia imperiale) lo sostennero. Ma questi hassidici non videro mai il «paradiso» sovietico. Stalin li fece sparire nelle grandi purghe degli anni 1936-1939. Grigory Zinoviev, ad esempio, dovette consegnare sotto tortura i suoi numeri dei conti bancari segreti. Bela Kun, il boia dell'Ungheria, ebbe la stessa sorte, così come Kamenev, Nykolai Bukharin (1888-1938), Garrestsky e altri predoni che invidiavano il nuovo Père Ubu!
Per camuffare i sordidi obiettivi di questa lotta e attirarsi la simpatia (relativa) del popolo bue, Lazar Kaganovich fece circolare la voce relativa all’anti-semitismo di Stalin, mentre dei suoi quarantanove segretari, quaranta erano di origine ebraica. Certamente, si può anche pensare che Stalin non fosse libero e che la situazione gli fosse sfuggita di mano. L'ipotesi non è così assurda. Come Napoleone o Hitler, Stalin non era del tutto indipendente. Egli doveva rendere conto ad un padrone invisibile..., ma presente! Incompetente in materia di governo, Stalin dovette appoggiarsi sulle forze oscure, i cui i rappresentanti non erano mai cambiati. Del resto, la reputazione antisemita di Stalin si smorzò velocemente. Fin da novembre del 1936, il Primo ministro, Vjaeslav Mikhajlovi Molotov (alias Skryabin; 1890-1986) punì a morte ogni manifestazione di antisemitismo.
Nel 1937, diciassette dei ventidue commissari del governo sovietico erano ebrei. Nella polizia, e in particolare nella polizia politica, la percentuale era molto più elevata!
La distruzione della cultura russa
Lazar Kaganovich pianificò e organizzò la distruzione del patrimonio storico e culturale russo. Sionista militante, egli odiava le chiese. Ai suoi occhi, il cristianesimo era un'eresia. Cominciò a minare i monasteri e le chiese di Mosca. Un studio preciso su questa ondata di demolizione rivelò che queste distruzioni non venivano effettuate a caso, ma corrispondevano ad un piano folle, ma strutturato. Curiosamente, unendo su una cartina i punti che raffiguravano le chiese distrutte, si otteneva una Stella di Davide! Altre chiese furono convertite in musei dell'ateismo. Nulla di simile avvenne alle sinagoghe. In seguito, Kaganovich si dedicò metodicamente alla distruzione dei forti medievali. Anche al tempo di Lenin, la distruzione degli edifici religiosi aveva conservato un carattere aneddotico. Quanto ad alcuni funzionari bolscevichi che avevano minato delle sinagoghe, avendo probabilmente malinteso le direttive, rimpiansero amaramente quel gesto. Il vertice di questa volontà distruttiva venne raggiunto quando Kaganovich fece minare la magnifica cattedrale del Santo Salvatore, nel dicembre del 1931. Costruita in ricordo della liberazione della Russia e della disfatta napoleonica del 1812, edificata nel 1883, riccamente e fastosamente decorata, avendo richiesto tonnellate d'oro, di denaro, di pietre preziose e dotata di un centinaio di icone magnifiche, essa era il simbolo della Russia imperiale e trionfante. Due lavoratori tedeschi si rifiutarono di eseguire questo crimine e furono fucilati. Alla fine, fu un ingegnere russo che si incaricò di questo compito che eseguì con metodo.
In alcuni mesi, la cattedrale venne saccheggiata, smantellata e rasa al suolo. Kaganovich e Stalin pensavano, avvalendosi dell'architetto Yofan, di edificare al suo posto il palazzo dei soviet (Kahal Paletz). L'edificio doveva superare in altezza il suo rivale americano (in via di completamento all'epoca), l'Empire State Building. Esso doveva raggiungere 415 metri d'altezza e doveva essere incoronato da una statua di Lenin alta settanta metri. Lenin doveva essere raffigurato mentre salutava alla maniera dei zeloti, come al Congresso di Basilea del 1897. Da notare che questo saluto era anche lo stesso che veniva praticato da un altro movimento (nazionalsocialista) di cui si cominciava a parlare sempre di più nella stessa epoca! Immaginiamo le truppe tedesche, nel dicembre del 1941, entrare in Mosca e sfilare sotto questa statua, rendendo il medesimo saluto al compagno Lenin...
A sinistra: il rogo della cattedrale del Santo Salvatore. A destra: il progetto del Palazzo dei Soviet (mai terminato) a Mosca. La religione cristiana, «oppio dei popoli», viene soppiantata dall'utopia comunista.
La grande carestia degli anni Trenta
Con la scusa di liquidare la classe dei kulaki 18, gli abili e benestanti fattori che avevano tanto contribuito alla prosperità agricola della Russia di Stolypin, al punto di minacciare il monopolio americano dei cereali che andava affermandosi a quell'epoca, Kaganovich e Stalin, rispondendo agli «auspici» dell'Alta Finanza Internazionale, decisero semplicemente di eliminare il villaggio russo. In un primo tempo, l'esperienza doveva riguardare l'Ucraina e il Caucaso. Nel 1934, venne dunque decisa l'eliminazione dell'élite dei kulaki, ossia di 7 milioni di essi. Seguirono la confisca dei beni, il trasferimento massiccio di popolazioni, ecc... Si trattò di un vero crimine contro l'umanità.
In tre anni morirono più di venti milioni di persone. Ma questo genocidio «umanitario» non interessa il pensiero unico! Se si aggiunge che quasi 200 milioni di capi di bestiame vennero abbattuti, si può affermare che, tra il 1930 e il 1935, la Russia ha vissuto le più straordinarie catastrofi umanitarie, ecologiche e biologiche di tutti i tempi. L'Ucraina, in particolare, fu cinta da uno smisurato cordone sanitario destinato a soffocare metodicamente la sua energia. Scene indescrivibili di cannibalismo si svolsero per mesi sotto gli occhi impassibili delle autorità.
Giovani vittime ucraine della carestia artificiale degli anni '30.
E ora, il suicidio dell'Europa?
Gli Scorpioni si sono suicidati settantadue anni dopo la loro presa di potere. Ma il piano essenziale degli «Invisibili», quello che Albert Pike accarezzava già contro l'impero russo centotrent'anni fa, è cambiato? Niente è meno sicuro. La povera Russia è stata letteralmente vampirizzata. Da una parte, la Sinagoga di Satana gli ha concesso per sette decenni a prezzo d'oro il diritto di utilizzare il know-how tecnologico americano in modo da tenere militarmente l'Europa sotto la sua dipendenza.
Dall'altra parte, la stessa Sinagoga l'ha ridotta alla schiavitù e alla miseria, in modo da farne un continente di regressione, le cui immense risorse strategiche e naturali erano poste sotto il suo controllo diretto. Ai nostri giorni, la Sinagoga di Satana è riuscita ad eliminare le autorità naturali e soprannaturali della gentilità. La Russia ha patito più di tutte le altre nazioni; ma, paradossalmente, fà ancora paura alla Sinagoga. La guerra del Kosovo era in parte destinata a servirgli da avvertimento. Vedendo ciò che accade in Cecenia, si può solamente temere il peggio, vale a dire una «crociata d'ingerenza umanitaria» dell'Occidente ex cristiano trascinato dagli Stati Uniti contro la Russia, l'impero condannato prioritariamente a morte dall'Alta Finanza Internazionale!
Si vedrà il sedicente ultimo rappresentante del gaullismo prendere il comando di una crociata «shoaica» dell'Europa dall'Atlantico agli Urali che sfocerà in un'Europa... dagli Urali all'Atlantico. Ciò illuminerebbe perlomeno di una lugubre luce le nostre brillanti prospettive «europee», ma che sembrerebbe molto conforme ai nostri meravigliosi «valori democratici e repubblicani», partoriti dai grandi principî degli Illuminati di Ingoldstadt e del 1789.
APPENDICE
La più dettagliata descrizione dell'influenza ebraica nella Rivoluzione bolscevica viene da Robert Wilton (1868-1925), il corrispondente in Russia del Times. Nel 1920, egli pubblicò in francese il libro Les derniers jours des Romanofs («Gli ultimi giorni dei Romanov»), che svela il background razziale dei membri del governo sovietico. Dopo la pubblicazione di quest'opera monumentale, Wilton venne allontanato dalla stampa e morì in povertà nel 1925. Egli riporta che il Comitato Centrale del Partito Bolscevico era così composto:
Il Consiglio dei Commissari del Popolo comprendeva:
Lista dei membri del Comitato Centrale Esecutivo del Partito Comunista dell'Unione Sovietica:
Note
1 Traduzione dall'originale francese Sous le Signe du Scorpion... («Sotto il Segno dello Scorpione...»), a cura di Paolo Baroni. Articolo apparso a puntate sulla rivista Sous la banniére, nn. 84, 85, 86, 87, da luglio 1999 a febbraio 2000. Reperibile alla pagina web http://www.barruel.com/scorpion.html 2 La CEKA era la spietata polizia politica dei soviet. 3 La Cabala o Qabbalah (dall'ebraico «tradizione», «ricezione»), è la mistica ebraica in tutte le sue forme; specificamente, la forma esoterica di Teosofia manifestatasi nel XIII secolo in Spagna e in Provenza attorno al Sefer Ha-Zohar o più semplicemente Zohar («Libro dello Splendore»), da cui hanno tratto origine i successivi movimenti mistici ebraici. Tale forma di mistica è in buona parte all'origine dell'Alta Magia e dei segreti della Massoneria. 4 Dal greco gnôsis, ossia la «conoscenza» perfetta e superiore del divino, propria degli gnostici. 5 Pensiamo al Cardinale Louis de Rohan, cappellano di corte ai tempi di Maria Antonietta, così come ad altre teste incipriate e leggere dello stesso stampo. 6 Si legga, a questo proposito, il romanzo Mémoires d’un médecin: Joseph Balsamo («Ricordi di un medico: Giuseppe Balsamo»), di Alexandre Dumas padre (1802-1870). 7 Avviato alla carriera ecclesiastica, studiò Teologia nel seminario di Saint-Sulpice. Nel 1779 prese i voti diventando primo abate di Saint-Denis di Reims, e nel 1780 agente generale del clero in Francia. Nominato Vescovo nel 1789, aderì alla Rivoluzione Francese promuovendo all'Assemblea Costituente l'incameramento dei beni ecclesiastici. Due anni più tardi, si pronunciò in favore della costituzione civile del clero e venne scomunicato da Roma. In seguito, si allontanò dalla Chiesa e divenne un diplomatico. 8 Il Rotary fu fondato da Paul Harris (1868-1947), membro del B'nai B'rith, a Chicago nel 1905, passando da gruppi internazionali più discreti. 9 Vedi, a questo proposito, R. Wurmbrandt, L'altra faccia di Carlo Marx, Ed. EUN, Marchirolo 1986. 10 La cosmogonia (intesa esotericamente) è costituita dal complesso di teorie religiose sull'origine dell’Universo. 11 Corpus ebraico di leggi civili e religiose, redatto dopo la diaspora, che comprende commenti alla Toràh. Il Talmud è composto da una codificazione di leggi, detta Mishnah, e da un commento alla Mishnah, chiamato Gemarah. Il materiale del Talmud riguardante le decisioni dei rabbini sulle controversie legali è noto come Halakah; leggende, aneddoti e detti del Talmud che illustrano la legge tradizionale sono conosciuti come Haggada. Esistono due compilazioni del Talmud: il Talmud palestinese, detto altrimenti Talmud di Gerusalemme, e il Talmud babilonese, la cui tradizione accademica è più diffusa. Essi contengono la stessa Mishnah, ma Gemarah diverse. Come hanno dimostrato diversi studi (in primis quello di Mons. Giovanni Battista Pranaitis), diversi trattati del Talmud contengono virulenti attacchi contro Gesù Cristo, la Madonna, i Santi, i cristiani e il loro culto. 12 Cfr. Mons. H. Delassus, La conjuration anti-chrétienne («La congiura anti-cristiana»), pag. 1173. 13 Tra i numerosi personaggi tentati da questa nuova tappa dell'umanesimo integrale, e che belavano all'unisono tra New York, Londra e soprattutto Parigi, ricordiamo Romain Rolland (1866-1944), Henri Barbusse (1873-1935), André Gide (1869-1951), Anatole France, Edouard Herriot (1872-1957) e, più tardi, André Malraux (1901-1976), Léon Blum (1872-1950), e gli altri rappresentanti della Corte dei Miracoli dell'odissea sociale. 14 Cfr. Revue Internationale des Sociétés Secrètes, luglio 1922. 15 Sistema di organizzazione del lavoro, teorizzato dall'ingegnere statunitense Frederic Winslow Taylor (1856-1915) e illustrato nel suo saggio del 1911 Criteri scientifici di organizzazione e direzione aziendale. Elaborato all'interno delle industrie siderurgiche della Midvale Steel Corporation, il taylorismo postulava l'organizzazione scientifica del lavoro, al fine di ottenere una maggiore programmazione dell'attività industriale e, quindi, un aumento della produttività.
16
L'iprite è un gas molto tossico, conosciuto anche come gas mostarda
o gas a croce gialla, e usato in particolar modo dai tedeschi
durante la Prima Guerra Mondiale contro i francesi nelle battaglie a
Ypres. Questo gas può diventare molto nocivo anche perché, essendo
assolutamente inodore, è impossibile avvertirne 17 Dal punto di vista linguistico, l'yiddish è una miscela di ebraico e dei dialetti medio-alto tedeschi del periodo medioevale. 18 Vocabolo russo che identificava i piccoli proprietari terrieri che si opposero alla collettivizzazione delle terre.
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