di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta 1
Alfred Kinsey, da entomologo o padre della Rivoluzione Sessuale
Anche se le cause più immediate della «Rivoluzione Sessuale» sono facilmente rintracciabili nella comprensibile reazione a una cultura del sesso improntata, all'epoca, a un manicheismo demonizzante e spesso ipocrita, per spiegare certe dinamiche e connotazioni «ideologiche» che l'avrebbero poi caratterizzata negli anni successivi non si può però prescindere da quella che possiamo definire come una vera e propria «operazione culturale», voluta e sponsorizzata da ben definiti gruppi di potere.
Stiamo parlando, ad esempio, dell'emergere del Rapporto Kinsey, ovvero della pubblicazione di due studi sul comportamento sessuale degli americani, opera dell'entolomologo e poi sessuologo Alfred Kinsey (1894-1956), che sconvolsero l'opinione pubblica di quegli anni: Sexual Behavior in the Human Male (1948) e Sexual Behavior in the Human Female (1953).
Un successo mediatico che sarebbe stato impossibile senza il supporto pubblicitario ed economico di una fra le più potenti lobby di potere del mondo occidentale, ovvero la Fondazione Rockefeller, nella persona del suo fondatore John David Rockefeller (1874-1960) che ne curò persino la pubblicazione.
Sopra: John David Rockefeller.
L'opera di Kinsey 2, in realtà, vedeva la luce a partire da presupposti «scientifici» del tutto inconsistenti: basti pensare al fatto che gran parte dei «dati statistici» in essa contenuti (dati che nelle intenzioni, avrebbero dovuto offrire una visione realistica della vita sessuale degli americani) era stata ottenuta intervistando soggetti della popolazione carceraria, molti dei quali detenuti proprio per reati sessuali.
Al di là del reale valore scientifico della ricerca, tuttavia, l'unica cosa che qui ci interessa realmente è l'effetto collettivo che tale sponsorizzatissima ricerca ebbe sulla coscienza di massa: il Rapporto Kinsey, infatti, ridefiniva l'immagine stessa che gli americani avevano di se stessi, sdoganando quelle che fino a poco tempo prima erano ritenute «perversioni» e derubricandole come pratiche diffuse e, soprattutto, normali. Il Rapporto includeva persino la pedofilia e la «sessualità infantile» suscitando per altro strascichi e polemiche mai sopite:
Nel secondo Rapporto esiste un paragrafo intitolato «Contatti nell'età prepubere con maschi adulti», nel quale vengono descritti dei rapporti sessuali tra bambine e uomini adulti, ovviamente alla presenza di Kinsey e colleghi. Le osservazioni condotte avevano indotto Kinsey a sostenere che i rapporti tra adulti e bambini, previo loro consenso, non recavano necessariamente danni psichici negli infanti:
Ovviamente lo studio di Kinsey non può spiegare come un minore, addirittura un infante, possa concedere liberamente il proprio consenso ad un rapporto sessuale con un adulto senza che intervenga una forma di plagio o di coercizione psichica.
Il ruolo di Hefner
Quale che fosse la validità di tali ricerche, il Rapporto Kinsey ebbe tuttavia un'eco clamorosa, nell'America di quegli anni: fu chiamata la «bomba-Kinsey», questa valanga di dati che si abbatté devastante sul tradizionale moralismo d'oltreoceano, e rappresentò uno shock mediatico che avrebbe innescato un processo irreversibile, anche perché, nello stesso periodo, la «Rivoluzione Sessuale» veniva portata avanti, oltre che sul piano «scientifico», anche su quello, più popolare, delle prime riviste porno-soft ad ampia tiratura.
Fu infatti grazie ad un amico e collaboratore di Kinsey, di nome Hugh Hefner (1926-2017) - ricco, potente e dalle frequentazioni a volte misteriose - che vide la luce negli stessi anni la rivista Playboy. Spiega la studiosa italiana Dina Nerozzi:
Sopra: Hugh Hefner e la sua rivista Playboy.
del desiderio. Hefner, però, non era soltanto uno scaltro imprenditore interessato a far soldi, né Playboy era solo una rivista alla moda: dietro di loro, infatti, si muoveva un oceano di poteri e interessi di altissimo livello. La stessa rivista Playboy, di fatto, non era che l'espressione di una fondazione omonima 6, la Playboy Foundation, che sembra aver goduto di appoggi e, soprattutto, di finanziamenti pressoché illimitati.
La stessa Playboy Foundation si distinguerà negli anni per l'appoggio offerto, di volta in volta, alla campagna per la liberalizzazione dell'aborto, a quella per la liberalizzazione dell'uso delle droghe 7, e persino all'insolita crociata per la liberalizzazione dei rapporti sessuali tra esseri umani e animali. La Fondazione finanzierà anche, con migliaia di dollari a fondo perduto, una delle prime organizzazioni omosessuali americane, la National Gay Lesbian Task Force.
È inoltre da ricordare che lo stesso Heffner, a testimonianza della potente rete di conoscenze di cui ha sempre goduto, nel 1980, è stato insignito del premio annuale dell'Anti-Defamation League («Lega ebraica contro la diffamazione e l'antisemitismo»), diretta espressione dell'ala ebraica della Massoneria, il B'nai B'rith.
D'altronde, è probabile che la rivista Playboy abbia potuto giovare di una così capillare e veloce diffusione anche grazie a questa straordinaria rete di conoscenze, con «padrini» d'eccezione come il gruppo editoriale Filippacchi (gestito da Edmund de Rothschild e dal magnate Rupert Murdoch 8) che ne curerà la pubblicazione in Francia e nel Vecchio Continente.
Anche in questo caso, peraltro, è interessante constatare come la rivista Playboy sia divenuta, oltre che un fenomeno commerciale straordinario, anche un inusitato strumento per la propaganda di una «nuova visione della persona umana», soprattutto grazie alla rubrica delle cosiddette «lettere al direttore», inviate da presunti lettori, attraverso le quali Hefner e il suo gruppo hanno condotto per anni una corrosiva e incessante campagna di ridicolizzazione dei «valori tradizionali» come la fedeltà coniugale e l'istituzione familiare.
In mezzo a questo ribollire di «novità», tuttavia, l'aspetto della bomba-Kinsey che fece più scalpore fu il «dato» secondo il quale il 10% della popolazione maschile americana sarebbe risultato essere omosessuale! Anche in questo caso, peraltro, la «scientificità» di tale studio fu messa pesantemente in dubbio:
Le logiche dell'ideologia e della propaganda, tuttavia, non conoscono preoccupazioni di tipo «scientifico», e di fatto non è errato affermare che i presupposti fondamentali dell'ideologia gender si ritrovano già tutti nell'opera di Kinsey. È sempre lui, infatti, l'inventore della cosiddetta «Scala Kinsey» (o, più precisamente, «Heterosexual/ Homosexual Rating Scale»), in base alla quale esisterebbe una scala con sette livelli di «orientamenti sessuali», che andrebbero da una completa eterosessualità fino ad una completa omosessualità.
Sopra: una rappresentazione della «Scala Kinsey».
Secondo tale visione, i veri eterosessuali, ma anche gli omosessuali «puri», sarebbero una ristretta minoranza, mentre la maggior parte delle persone «viaggerebbe» su questa scala di sfumature, potendo anche cambiare il proprio «orientamento» nell'arco della vita.
Kinsey tra masochismo e pedofilia
Bisessuale, ossessionato dal sesso, sadomasochista, pedofilo. A cambiare orientamento nella sua vita, come la Scala che porta il suo nome, fu lo stesso Kinsey, dichiaratamente bisessuale e soprattutto attratto dai suoi stessi allievi. Sulla condotta sessuale del medico si è detto e scritto molto, nel corso dei decenni; secondo lo storico James H. Jones 10, autore della biografia Alfred C. Kinsey: a public/private life («Alfred Kinsey: una vita pubblica/privata», egli era un vero e proprio maniaco sessuale che fin da giovane
Sopra: James H. Jones e il suo libro Alfred C. Kinsey: a public/private life.
Nel 1954, durante una pratica sadomasochistica, Kinsey si impiccò, letteralmente, per i genitali; da quel momento, e probabilmente a causa di tale gesto, la sua salute, da sempre cagionevole, precipitò; subì diversi ricoveri «misteriosi», la sua dipendenza da barbiturici e anfetamine divenne ingestibile 11. Morì il 25 agosto 1956, probabilmente a causa di un embolo. Scrive Ennio Caretto:
Queste informazioni sulla sua biografia non erano del tutto segrete, ma vennero in parte nascoste per non inficiare le sue ricerche e per sostenere il mito del progressismo americano 13. Ma come avrebbero potuto reagire la popolazione americana, i media e la cittadella universitaria se si fosse scoperto che il dottor Kinsey era anche un seguace della «Grande Bestia 666», al secolo il mago inglese Aleister Crowley (1875-1947)? 14.
L'ossessione per Crowley
Nel 1947, Kinsey incontrò il cineasta omosessuale Kenneth Anger (1927-2023), noto seguace dell'occultista Aleister Crowley e futuro autore del film Lucifer Rising («L'ascesa di Lucifero»; 1972). Da quel primo incontro nacque una profonda amicizia, che durò fino alla morte del medico, tanto che Anger, nonostante il suo celebre «caratteraccio», in seguito avrebbe ricordato Kinsey come il suo primo cliente, dato che aveva acquistato una copia del suo primo film Fireworks nel 1947, l'anno della sua realizzazione 15.
Sopra Kenneth Anger e il suo film Lucifer Rising.
I due svilupparono un rapporto stretto, quasi filiale: Bill Landis, il biografo di Anger, scrive che Kinsey divenne per Anger una sorta di figura paterna, un modello da emulare. Fu proprio Anger ad aiutare Kinsey ad accrescere l'archivio di film necessario alle sue ricerche sul sesso. La collezione Anger include la corrispondenza tra i due uomini e lettere da e per John Bancroft, l'ex direttore di The Kinsey Institute for Research in Sex, Gender, and Reproduction 16. Anger avrebbe poi parlato apertamente della sua partecipazione alle ricerche di Kinsey, che includeva l'essere filmato mentre si masturbava.
Se Anger è ed è stato un seguace di Crowley, anche Kinsey condivideva la stessa passione per il mago inglese, codificatore della magia sessuale in Occidente. Anger ricorda quanto Kinsey fosse ossessionato dai «diari sessuali» di Crowley e come il suo motto, «Fa' del tuo meglio e lascia che gli altri reagiscano come vogliono», richiamasse la celebre legge «Fa' ciò che vuoi» del mago inglese 17.
Il medico sognava di riuscire ad avere i diari privati di Crowley per ottenere maggiori informazioni: egli doveva inoltre giustificare agli occhi dell'Università il motivo delle sue ricerche votate «24 ore su 24 al sesso» 18, altrimenti avrebbe rischiato di perderne i finanziamenti. Gli serviva quindi del materiale documentato come base solida dei suoi studi; gli servivano i diari sessuali del mago. Ovviamente il pubblico non poteva sapere che Kinsey era un seguace di Crowley, altrimenti avrebbe reagito a questa rivelazione in modo negativo, inficiando così le sue ricerche ed estromettendolo dal mondo accademico 19.
Il ricercatore Jim Keith (1949-1999), nel suo Mass Control: Engineering Human Consciousness («Controllo di massa: progettare la coscienza umana») 20, scrive che Kinsey sarebbe divenuto amico anche del poeta e noto apologeta nazista George Sylvester Viereck (1884-1962) e del giurista francese René Guyon (1876-1963), autore del Manifesto per la libertà sessuale e fautore della «dottrina della legittimità sessuale e della libertà sessuale» che veniva indicata come rimedio all'infelicità umana e alternativa alla (etero)sessualità ufficiale «senza gusto e senza gaiezza».
Sopra: Jim Keith e la sua opera Mass Control: Engineering Human Consciousness.
Il Manifesto invitava peraltro alla
Secondo il coautore dei Rapporti, il sessuologo Wardell B. Pomeroy (1913-2001) 22, Kinsey avrebbe addirittura tentato di finanziare le ricerche di Crowley quando questi era ormai caduto in disgrazia.
Di certo sappiamo soltanto che Kinsey nel 1955 si recò insieme ad Anger a Cefalù, presso l'Abbazia di Thélema fondata dallo stesso mago (una celebre foto li immortala all'interno del santuario) 23 per reperire i diari sessuali, in cui si narrava che Crowley avrebbe anche documentato i rapporti tra alcuni pedofili e i bambini molestati.
Clifford Bishop ha però spiegato che
sebbene molti occultisti e satanisti, come testimoniato anche da recenti fatti di cronaca 25, nelle loro pratiche abbiano abusato, e abusino, di minori. Racconta Joe Schimmel, pastore presso la Blessed Hope Chapel di Simi Valley e autore del documentario in DVD They Sold Their Souls for Rock n Roll («Essi hanno venduto l'anima per il rock'n'roll»):
Pomeroy aveva infatti documentato nel suo Dr. Kinsey an the Institute for Sex Research l'ossessione di Kinsey per l'opera di Crowley:
Sopra: una fotografia dell'Abbazia di Thélema scattata alla fine degli anni '20.
Note
1 Estratto (pagg. 36-45) dall'opera UNISEX. Cancellare l'identità sessuale: la nuova arma della manipolazione globale (Arianna Editrice, Ed. 2015). Il grassetto è nostro. 2 Sull'effetto avuto dall'opera di Kinsey nel contesto della «Rivoluzione Sessuale» e sulla sostanziale a-scientificità dei suoi studi vedi D. Nerozzi, L'uomo nuovo, Ed. Rubbettino, Saveria Mannelli, 2008, pagg. 17-28. 3 Cfr. D. Nerozzi, op. cit., pagg. 23-24. 4 Cfr. A. Kinsey, Il comportamento sessuale della donna, Bompiani, Milano 1956, pagg. 159-160. 5 Cfr. D. Nerozzi, op. cit., pag. 26. 6 Cfr. Y. Moncomble, La politique, le sexe et la finance («La politica, il sesso e la finanza»), Ed. Yann Moncomble, Parigi 1989, pag. 51 e ss. 7 Il nome stesso di Hefner, insieme a quello di Burton M. Joseph, direttore della Playboy Foundotion, appare nel consiglio direttivo della N.O.R.M.L., l'organizzazione americana per la liberalizzazione della marijuana, finanziata con milioni di dollari a fondo perduto da istituzioni quali la Ford Foundotion e la Commonwealth Fund. 8 Cfr. Y. Moncomble, op. cit., pag. 51. 9 Ibid., pagg. 22-23. 10 Vedi http://www.pbs.org/fmc/interviews/jones.htm 11 Vedi https://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/02/kinsey-era-un-maniaco-il-guru-della-cultura-gay/ 12 Vedi http://archiviostorico.corriere.it/1997ldicembre/13/Kinsey_Altro_che_scienziato_del_co_0-97121313953.shtml 13 Vedi Vedi http://www.pbs.org/fmc/interviews/jones.htm 14 Cfr. B. Landis, Anger, Harper Collins, 1995. 15 Vedi http://www.kinseyinstitute.org/publications/newsletterFall2004.htm 16 Vedi http://en.wikipedia.org/wiki/John_Bancroft_%28sexologist%29 17 «Kinsey was obsessed with obtaining the Great Beast's (Crowley's) day-to-day sex diaries...To obtain grant monies and maintain the support of the University, Kinsey needed the excuse of research to validate his twenty-four-hours-a-day obsession with sex. However, Prok's [Kinsey's nickname] battle cry of "Do your best and let other people react as they will" seemed a variation on Crowley's "Do what thou wilt" maxim» (cfr. J. Keith, Mass Control: Engineering Human Consciousness, Adventures Unlimited Press, 1999, pag. 50. 18 Cfr. J. Keith, op. cit., pag. 50. 19 Ibid. 20 Ibid., pag. 49 e ss. 21 Cfr. G. Rossi Barilli, Il movimento gay in Italia, Feltrinelli, Milano 1999, pag. 29. 22 Vedi https://en.wikipedia.org/wiki/Wardell_Pomeroy 23 ln un'intervista-video, Anger descrive il viaggio di Kinsey a Cefalù https://www.youtube.com/watch?v=Uul3pflrvPw 24 Cfr. C. Bishop, Sesso e Spirito, EDT, Torino 1999, pag. 158. 25 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/20 I 4/ I I / I 8/pedofili-awestminster-politici-di-primo-piano-coinvolti-in-stupri-e-omicidi-di-bambini2I.html 26 Vedi http://www.gcmwatch.com/762I/common-roots-homosexuality-pedophilia-harry-hay-and-satanism 27 Cfr. W. B. Pomeroy, Dr. Kinsey and the Institute for sex Research, Yale University Press, 1982, pagg. 413-414.
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