a cura di TheVigilantCitizen 1
Premessa
Mentre osserviamo lo svolgersi della guerra israelo-palestinese, alcuni fatti fondamentali continuano a non avere senso. Primo: come può Israele non aver previsto gli attacchi del 7 ottobre 2023? Secondo: qual è stata la strategia perseguita da Hamas in questi attacchi? La risposta a queste domande potrebbe irritare qualcuno.
Una guerra che fa comodo ad entrambi i contendenti
Nelle ultime settimane ho ricevuto numerosi messaggi di lettori che mi chiedevano il mio pensiero sul conflitto israelo-palestinese. Di solito cerco di stare alla larga dalle questioni politiche perché sono, più o meno, uno spettacolo di marionette, e il nostro sito riguarda principalmente i burattinai che sono dietro le quinte. Tuttavia, nel caso dell'attuale conflitto israelo-palestinese, si sono viste alcune manovre da parte dei grandi burattinai e, purtroppo, molte persone non se ne sono rese conto.
Non appena è iniziato il conflitto, milioni di persone si sono immediatamente schierate e hanno spammato i loro account sui social media con cose del tipo «Io sto con la Palestina» o «Io sto con Israele». Anche se capisco perché alcuni potrebbero voler «stare» dalla parte della loro gente, molte altre persone avrebbero bisogno di sedersi e riflettere. E mi chiedo perché hanno condonato certe atrocità per il fatto che le persone che stavano dall'altra parte «se lo meritavano». Ma nella realtà la maggior parte delle persone che hanno sofferto e sono morte erano civili innocenti.
Sopra: miliziani di Hamas e il simbolo di questa organizzazione armata.
Sebbene sia nella natura umana voler prendere una posizione (spesso diffamando l'altro), la questione non è bianca o nera. Siamo ben lontani da una scelta tra «buoni e cattivi». Per analizzare correttamente questo conflitto, bisogna fare un respiro profondo, fare un passo indietro e vedere la situazione dall'alto. Come fa l'élite globalista. Inoltre, è necessario togliere di mezzo le emozioni e porsi una domanda basilare: «Chi ne trae profitto alla fine»?
Sopra: soldati e soldatesse israeliani in assetto da guerra.
Una volta fatto ciò, si potrebbe giungere ad una conclusione deludente: entrambe le «parti» potrebbero effettivamente essere dalla stessa parte. Ecco un fatto che le persone devono riconoscere subito: i capi di Hamas non sono «combattenti per la libertà» e Israele non si sta semplicemente «difendendo». Non ci sono «bravi ragazzi» da entrambe le parti, ma solo persone che perseguono obiettivi specifici. Se credete che questa sia una vera e propria sciocchezza, chiedetevi: le origini di questo conflitto hanno un senso?
Il pretesto della guerra
Il 7 ottobre 2023, Hamas ha lanciato una serie di attacchi coordinati contro i territori israeliani confinanti con la Striscia di Gaza. Quella data non è stata casuale. Erano passati quasi esattamente cinquant'anni dall'inizio della guerra dello Yom Kippur, il 6 ottobre 1973. Inoltre, il 7 ottobre era un giorno di sabato e la data di diverse festività ebraiche. In altre parole, quella data è stata scelta appositamente per il suo significato religioso e simbolico. Come sappiamo, quel giorno è stato semplicemente orribile. Il New York Times ha scritto:
Sopra: i corpi racchiusi in sacchetti di plastica dei cittadini israeliani trucidati dai miliziani di Hamas.
Coloro che hanno visto le riprese video di queste atrocità sono stati testimoni di momenti di puro male e orrore che possono far perdere la fiducia nell'umanità. E queste atrocità erano esattamente ciò di cui Israele aveva bisogno per giustificare un'invasione totale di Gaza, insieme ad una guerra prolungata in questa area. Per quanto folle possa sembrare, queste atrocità erano consentite. Erano il pretesto perfetto per una guerra. Non c'è niente di nuovo in tutto questo.
Sopra: i soldati israeliani invadono la Striscia di Gaza in cerca di vendetta.
Nel corso della Storia, le nazioni che hanno cercato di invadere un territorio straniero hanno sempre dovuto affrontare un problema importante: se vengono percepite come aggressori, l'opinione pubblica si schiererà contro di loro. E, nel corso della Storia, questo problema è stato affrontato utilizzando tecniche collaudate che funzionano ancora oggi: le false flag e le pseudo-operazioni.
Non sto dicendo che questi attacchi siano stati condotti da israeliani travestiti da palestinesi. Sto dicendo che Hamas ha eseguito gli ordini di Israele, e per un giorno gli è stato «permesso» di compiere atrocità che avrebbero inorridito il mondo intero. E ha funzionato. Pochi minuti dopo gli attacchi, diversi video raccapriccianti hanno inondato i social media, e alcune vittime sono diventate il «volto» dell'orrore.
Per quanto cinico e orribile possa sembrare, Shani Louk è stata la vittima perfetta per galvanizzare il mondo occidentale, e in particolare i giovani. Nonostante Israele sia stato oggetto per decenni di accuse da una parte dell'opinione pubblica, questo «contenuto» virale era esattamente ciò che gli serviva per lanciare una guerra totale senza essere percepito come l'aggressore. Detto questo, Israele non voleva che la gente credesse che questi attacchi fossero «permessi». Quindi è stata avanzata una narrazione specifica: l'intelligence israeliana ha semplicemente «fallito». Detto semplicemente, questa storia non ha senso.
È stato permesso che ciò accadesse
Poche ore dopo gli attacchi del 7 ottobre, quasi tutti i media hanno pubblicato varianti della stessa storia: Israele non aveva assolutamente idea che questi attacchi stessero per accadere. Ecco alcuni titoli dei principali organi di informazione di tutto il mondo.
«Come ha potuto Hamas ingannare Israele mentre pianificava un devastante attacco».
«Com'è possibile che l'intelligence israeliana non sia riuscita a fermare il più grande attacco da Gaza»?
Le «scuse» utilizzate dai mass media semplicemente non hanno senso. Perché, per prima cosa, stiamo parlando del Mossad, una delle agenzie di intelligence più potenti al mondo. Il suo budget annuale è di quasi 3 miliardi di dollari, dà lavoro a oltre 7.000 persone e utilizza una tecnologia che molti ritengono ancora fantascienza.
Sopra: il simbolo del Mossad.
In breve, la portata e il potere del Mossad semplicemente non possono essere sopravvalutati. Nel corso degli anni, il Mossad ha condotto operazioni in tutta l'Asia, l'Africa, l'Europa e l'America, con grande successo. Credete realmente che il Mossad (che ha sede in Israele) non avesse idea di cosa stava succedendo nel suo stesso cortile? Alcune testate giornalistiche hanno affermato che Israele è stato «ingannato» da Hamas, il quale importava armi tramite navi e tunnel. Per favore! Ecco un titolo risalente a circa sei mesi prima degli attacchi:
Il 20 marzo 2023 Israele ha lanciato in orbita il satellite spia OFEK 13.
Il comunicato stampa riguardante questo satellite affermava:
Le capacità di sorveglianza di questo satellite sono così avanzate che, se fossero completamente divulgate, il pubblico rimarrebbe scioccato. Ma, in qualche modo, nonostante questo satellite fluttuasse nello spazio, Israele non si è accorto di un gruppo di uomini a Gaza che pianificavano un attacco utilizzando camioncini. Ecco la triste verità: Israele ha visto questi attacchi arrivare da un miglio di distanza. Letteralmente e figuratamente. E ha lasciato che accadessero. Israele pianificava da anni questa massiccia invasione di Gaza, ma aveva bisogno di un pretesto. E Hamas glielo ha offerto su un piatto d'argento. Detto questo, sorge spontanea una domanda: cosa pensava Hamas?
Ad Hamas Gaza non interessa
Nel 2014 ho pubblicato un articolo intitolato: «ISIS: a CIA Creation to Justify War Abroad and Repression at Home» (ISIS: una creazione della CIA per giustificare la guerra all'estero e la repressione in patria») 3.
Sopra: la bandiera dell'ISIS.
L'articolo spiegava come gruppi come l'ISIS fossero utilizzati dall'élite mondialista per portare avanti vari programmi. Non c'è niente di nuovo in tutto questo: alcuni decenni fa, il governo degli Stati Uniti ha finanziato i talebani dell'Afghanistan.
Le agenzie di intelligence come la CIA e il Mossad sanno molto bene che i capi di tali gruppi possono essere facilmente influenzati, corrotti e trasformati in utili idioti. Hamas ha seguito la stessa strada? Ecco alcuni fatti sull'organizzazione. I tre massimi leader del gruppo non vivono a Gaza, ma in Qatar. Insieme possiedono la cifra sbalorditiva di 11 miliardi di dollari. Sì, 11 miliardi. Mentre la popolazione di Gaza vive in condizioni di estrema povertà, i leader di Hamas godono di hotel a 5 stelle, jet privati ed eventi sociali di alto profilo.
Sopra: leader di Hamas a bordo di un jet privato.
Da dove provengono tutti questi fondi? Da varie fonti collegate all'élite globalista. Secondo un rapporto della Foundation for the Defense of Democracies («Fondazione per la Difesa delle Democrazie»), lo Stato del Qatar fornisce ad Hamas tra i 120 e i 480 milioni di dollari l'anno. Il rapporto afferma:
Nel 2022, Joe Biden ha designato il Qatar come un «importante alleato non NATO» degli Stati Uniti. Una delle basi militari statunitensi più importanti in Medio Oriente si trova in Qatar: la gigantesca base aerea di Al Udeid, vitale per le operazioni dell'aeronautica militare nel Golfo. Considerando il fatto che gli Stati Uniti finanziano Israele da decenni, non c'è una contraddizione in tutto questo? Oltre al Qatar, Hamas ha ricevuto fondi direttamente dalla NATO.
Sopra: il presidente Joe Biden e il simboloo della NATO.
In effetti, la United Nations Relief and Works Agency (UNRW) ha fornito a questo gruppo, a partire dal 2021, oltre 380 milioni di dollari. La maggior parte di questi fondi proviene direttamente dagli Stati Uniti poiché la sola amministrazione Biden ha inviato negli ultimi due anni oltre 1 miliardo di dollari alla United Nations Relief and Works Agency.
In breve, le stesse persone che hanno finanziato Israele hanno finanziato anche Hamas. Che senso ha? Ciò ha senso solo quando ci si rende conto che Hamas è un altro strumento nelle mani dell'élite finanziaria.
Pensateci sopra. Qual è stata la grande strategia di Hamas il 7 ottobre? Hanno ucciso un gruppo di persone e hanno catturato alcuni ostaggi. E allora? Oggettivamente, cosa avrebbe ottenuto un simile attacco? I leader di Hamas, seduti comodamente nel Qatar, erano pienamente consapevoli che gli attacchi avrebbero spinto Israele (uno degli eserciti più potenti al mondo) ad invadere aggressivamente Gaza. Inoltre, hanno spostato parte dell'opinione pubblica a favore di Israele. Non c'era assolutamente nulla da guadagnare da questi attacchi e tutto da perdere. Ma sono andati avanti comunque e hanno causato enormi sofferenze alla popolazione palestinese che vive a Gaza.
Il grande schema
Dopo gli attacchi del 7 ottobre, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha messo in guardia da una guerra «lunga e difficile» che sarà condotta per «aria, terra e mare». Inutile dire che le guerre «lunghe e difficili» richiedono mesi per essere pianificate e preparate. Sebbene l'obiettivo dichiarato sia quello di neutralizzare Hamas e garantire la sicurezza in Israele, in questo caso la posta in gioco è molto più alta. Inoltre, il risultato finale, con tutte le sue conseguenze, è già stato previsto e calcolato.
Israele è motivato dal sionismo e dalla pulizia etnica? Dalle profezie bibliche? O da ragioni geopolitiche ed economiche più pragmatiche? Diciamo che i vari attori dietro le quinte hanno tutti le loro ragioni. Una cosa è certa: questo conflitto rappresenta l'opportunità per Israele di prendere il controllo dell'ambita Striscia di Gaza e, molto probabilmente, di sostituire Hamas con un regime fantoccio. I benefici per Israele nel prendere il pieno controllo della Striscia di Gaza sono immensi.
Sopra: la Striscia di Gaza è un grande punto strategico situato sul Mar Mediterraneo.
Sebbene le condizioni di vita a Gaza siano oggi estremamente difficili, questo pezzo di territorio ha un potenziale immenso. Ecco un titolo che riassume la sue potenzialità.
Sopra:
un
titolo dal «Welcome to
the United Nations Conference on Trade and Development»,
del 29 agosto 2019. Il titolo: «Il potenziale irrealizzato delle
riserve di petrolio e di gas palestinese». Sottotitolo: «Le
risorse di petrolio e gas naturale nel territori occupati della
Palestina potrebbero generare per lo sviluppo centinaia di miliardi
di dollari».
L'articolo afferma:
Attualmente ai palestinesi non è consentito sfruttare le risorse naturali presenti nei loro territori. Nel frattempo, Israele non può sfruttare queste risorse senza causare grossi problemi nella zona. Si è parlato di situazioni vantaggiose per tutti, in cui sia Israele che i palestinesi avrebbero potuto trarre profitto da queste risorse, ma senza risultati. L'attuale conflitto è l'occasione perfetta per Israele di prendersi tutto.
Questa è solo una delle tante ragioni per cui da anni è prevista un'invasione totale di Gaza. E questa ragione equivale a trilioni di piedi cubi di petrolio e di gas naturale. Ci sono molte altre ragioni per invadere Gaza e sfollare la sua popolazione. Ma nessuna di esse ha bisogno di essere divulgata al grande pubblico. Tutto ciò che si deve sapere è che Israele sta rispondendo agli attacchi di Hamas.
Conclusione
Mi rendo pienamente conto che analizzare questo conflitto e tutte le sue complessità in un unico articolo è quasi impossibile. Tuttavia, è necessario porsi alcune domande fondamentali perché le loro risposte spiegano tutto il resto: perché sono avvenuti gli attacchi del 7 ottobre? Chi alla fine ne ha beneficiato? Quali sono le ricadute sul resto del mondo?
Sopra:
due fotografie
strazianti scelte tra le tante. Due genitori palestinesi piangono
sui corpicini senza vita dei loro figli. A gennaio del 2024, secondo
l'Ansa, le vittime palestinesi ammontavano a 28.430 unità, di
cui oltre 10.000 bambini. Quelli che hanno osato parlare di
genocidio da parte di Israele sono stati accusati di antisemitismo.
Ma chi ha pianificato e voluto tutto questo dovrà pagare, o in
questa vita o nell'altra. Come abbiamo visto poc'anzi, Hamas non aveva assolutamente alcuna ragione strategica per perpetrare questi attacchi. Inoltre, Israele non aveva assolutamente alcun motivo per non prevedere l'arrivo di questa offensiva. La triste realtà è che i capi di entrambi i partiti sono in combutta. Sono finanziati e sostenuti dagli stessi enti. Ciò che sta accadendo ora è una mascherata mentre sta per verificarsi un importante cambiamento geopolitico. Come al solito, a soffrire sono i civili innocenti. Non quelli dietro le quinte.
Su scala più ampia, questo conflitto è stato estremamente divisivo nel mondo occidentale. E l'élite globalista ama la divisione e i disordini sociali. Non solo; le persone non hanno problemi a condonare il male assoluto perché viene perpetrato dalla loro parte. E questa è musica per le orecchie dell'élite satanica. In breve, questo conflitto è complesso, ma è anche molto semplice. L'élite vince e la gente comune perde. Pur essendo piena di odio. Come al solito.
Sopra: la Striscia di Gaza rasa al suolo dai bombardamenti israeliani.
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