I sei momenti più sconvolgenti del meeting di Davos 2024

TOP

Bilderberg 2024: l'élite sovverte i media, Big Pharma e i politici

 

titolo hamas, israele e gli attacchi del 7 ottobre 2023

a cura di TheVigilantCitizen 1

 

postato: 19 febbraio 2024

 

israele - palestina

 

Premessa

 

Mentre osserviamo lo svolgersi della guerra israelo-palestinese, alcuni fatti fondamentali continuano a non avere senso. Primo: come può Israele non aver previsto gli attacchi del 7 ottobre 2023? Secondo: qual è stata la strategia perseguita da Hamas in questi attacchi? La risposta a queste domande potrebbe irritare qualcuno.

 

Una guerra che fa comodo ad entrambi i contendenti

 

Nelle ultime settimane ho ricevuto numerosi messaggi di lettori che mi chiedevano il mio pensiero sul conflitto israelo-palestinese. Di solito cerco di stare alla larga dalle questioni politiche perché sono, più o meno, uno spettacolo di marionette, e il nostro sito riguarda principalmente i burattinai che sono dietro le quinte. Tuttavia, nel caso dell'attuale conflitto israelo-palestinese, si sono viste alcune manovre da parte dei grandi burattinai e, purtroppo, molte persone non se ne sono rese conto.

 

Non appena è iniziato il conflitto, milioni di persone si sono immediatamente schierate e hanno spammato i loro account sui social media con cose del tipo «Io sto con la Palestina» o «Io sto con Israele». Anche se capisco perché alcuni potrebbero voler «stare» dalla parte della loro gente, molte altre persone avrebbero bisogno di sedersi e riflettere. E mi chiedo perché hanno condonato certe atrocità per il fatto che le persone che stavano dall'altra parte «se lo meritavano». Ma nella realtà la maggior parte delle persone che hanno sofferto e sono morte erano civili innocenti.

 

hamas

Sopra: miliziani di Hamas e il simbolo

di questa organizzazione armata.

 

Sebbene sia nella natura umana voler prendere una posizione (spesso diffamando l'altro), la questione non è bianca o nera. Siamo ben lontani da una scelta tra «buoni e cattivi». Per analizzare correttamente questo conflitto, bisogna fare un respiro profondo, fare un passo indietro e vedere la situazione dall'alto. Come fa l'élite globalista. Inoltre, è necessario togliere di mezzo le emozioni e porsi una domanda basilare: «Chi ne trae profitto alla fine»?

 

soldati israeliani

Sopra: soldati e soldatesse

israeliani in assetto da guerra.

 

Una volta fatto ciò, si potrebbe giungere ad una conclusione deludente: entrambe le «parti» potrebbero effettivamente essere dalla stessa parte. Ecco un fatto che le persone devono riconoscere subito: i capi di Hamas non sono «combattenti per la libertà» e Israele non si sta semplicemente «difendendo». Non ci sono «bravi ragazzi» da entrambe le parti, ma solo persone che perseguono obiettivi specifici. Se credete che questa sia una vera e propria sciocchezza, chiedetevi: le origini di questo conflitto hanno un senso?

 

Il pretesto della guerra

 

Il 7 ottobre 2023, Hamas ha lanciato una serie di attacchi coordinati contro i territori israeliani confinanti con la Striscia di Gaza. Quella data non è stata casuale. Erano passati quasi esattamente cinquant'anni dall'inizio della guerra dello Yom Kippur, il 6 ottobre 1973. Inoltre, il 7 ottobre era un giorno di sabato e la data di diverse festività ebraiche. In altre parole, quella data è stata scelta appositamente per il suo significato religioso e simbolico. Come sappiamo, quel giorno è stato semplicemente orribile. Il New York Times ha scritto:

 

«In un solo giorno, 859 civili israeliani e almeno 348 soldati e poliziotti israeliani sono stati uccisi nelle città vicine, nei kibbutz, nelle basi militari e in un festival musicale vicino a Re'im. Circa 250 civili e soldati israeliani sono stati presi in ostaggio nella Striscia di Gaza, di cui circa 30 bambini rapiti» 2.

 

israeliani uccisi

Sopra: i corpi racchiusi in sacchetti di plastica dei

cittadini israeliani trucidati dai miliziani di Hamas.

 

Coloro che hanno visto le riprese video di queste atrocità sono stati testimoni di momenti di puro male e orrore che possono far perdere la fiducia nell'umanità. E queste atrocità erano esattamente ciò di cui Israele aveva bisogno per giustificare un'invasione totale di Gaza, insieme ad una guerra prolungata in questa area. Per quanto folle possa sembrare, queste atrocità erano consentite. Erano il pretesto perfetto per una guerra. Non c'è niente di nuovo in tutto questo.

 

soldati israeliani nella striscia di gaza

Sopra: i soldati israeliani invadono

la Striscia di Gaza in cerca di vendetta.

 

Nel corso della Storia, le nazioni che hanno cercato di invadere un territorio straniero hanno sempre dovuto affrontare un problema importante: se vengono percepite come aggressori, l'opinione pubblica si schiererà contro di loro. E, nel corso della Storia, questo problema è stato affrontato utilizzando tecniche collaudate che funzionano ancora oggi: le false flag e le pseudo-operazioni.

 

«Un'operazione false flag è un atto commesso con l'intento di mascherare l'effettiva fonte di responsabilità e attribuire la colpa ad un'altra parte. Le pseudo-operazioni sono quelle in cui le forze di una potenza si travestono da forze nemiche. Ad esempio, un potere statale può mascherare squadre di agenti come ribelli e, con l'aiuto di disertori, infiltrarsi nelle aree ribelli».

 

Sopra: gli Stati Uniti si sono spesso serviti di false flag (in latino casus belli) per poter invadere territori stranieri. Ad esempio, il 7 dicembre 1941, l'aviazione giapponese attaccò la base navale statunitense nella baia di Pearl Harbour. Il comando americano era al corrente dell'arrivo della flotta giapponese, ma non avvisò i comandanti della base. Dopo questo attacco il Presidente Franklin Delano Roosevelt poté ottenere l'approvazione dell'opinione pubblica americana (fino a quel momento contraria ad entrare in guerra), di attaccare il Giappone, l'Italia e la Germania, e invadere le nazioni di mezza Europa. La stessa cosa è avvenuta l'11 settembre del 2001. Dopo l'attacco alle Torri Gemelle, gli Stati Uniti hanno potuto invadere l'Afghanistan e l'Iraq, e attaccare la Libia e le nazioni dell'«asse del male»...

 

Non sto dicendo che questi attacchi siano stati condotti da israeliani travestiti da palestinesi. Sto dicendo che Hamas ha eseguito gli ordini di Israele, e per un giorno gli è stato «permesso» di compiere atrocità che avrebbero inorridito il mondo intero. E ha funzionato. Pochi minuti dopo gli attacchi, diversi video raccapriccianti hanno inondato i social media, e alcune vittime sono diventate il «volto» dell'orrore.

 

Sopra: Shani Louk, una tatuatrice e influencer tedesco-israeliana di 22 anni, è stata catturata e uccisa da Hamas mentre partecipava al festival musicale a Re'im. Un video straziante del suo corpo portato in parata dai miliziani di Hamas per le strade di Gaza è diventato uno dei primi video virali del conflitto.

 

Per quanto cinico e orribile possa sembrare, Shani Louk è stata la vittima perfetta per galvanizzare il mondo occidentale, e in particolare i giovani. Nonostante Israele sia stato oggetto per decenni di accuse da una parte dell'opinione pubblica, questo «contenuto» virale era esattamente ciò che gli serviva per lanciare una guerra totale senza essere percepito come l'aggressore. Detto questo, Israele non voleva che la gente credesse che questi attacchi fossero «permessi». Quindi è stata avanzata una narrazione specifica: l'intelligence israeliana ha semplicemente «fallito». Detto semplicemente, questa storia non ha senso.

 

È stato permesso che ciò accadesse

 

Poche ore dopo gli attacchi del 7 ottobre, quasi tutti i media hanno pubblicato varianti della stessa storia: Israele non aveva assolutamente idea che questi attacchi stessero per accadere. Ecco alcuni titoli dei principali organi di informazione di tutto il mondo.

 

stampa hamas

«Come ha potuto Hamas ingannare Israele mentre

pianificava un devastante attacco».

 

«Com'è possibile che l'intelligence israeliana non si sia accorta che Hamas stava preparando un attacco? Un esperto americano di antiterrorismo spiega come lavora l'intelligence israeliana».

 

«Com'è possibile che l'intelligence israeliana non

sia riuscita a fermare il più grande attacco da Gaza»?

 

«Com'è possibile che Israele e gli Stati Uniti non si siano accorti di ciò che Hamas stava pianificando»? Sottotitolo: «"Questo è l'11 settembre di Israele. Era dal 1973 che in Israele non accadeva un catastrofico fallimento dell'intelligence", ha commentato un esperto americano. Ha affermato un ex ufficiale statunitense: "Non ci siamo accorti di ciò che stava accadendo"».

 

«Come mai Israele non ha visto che Hamas stava per attaccare»? Sottotitolo: «Gli analisti credono che il successo di questa operazione di sorpresa attuata dalle milizie di Gaza risieda nell'eccessiva fiducia riposta nell'intelligence e nella mancanza di informazioni e di preparazione nel bel mezzo di una festa ebraica».

 

Le «scuse» utilizzate dai mass media semplicemente non hanno senso. Perché, per prima cosa, stiamo parlando del Mossad, una delle agenzie di intelligence più potenti al mondo. Il suo budget annuale è di quasi 3 miliardi di dollari, dà lavoro a oltre 7.000 persone e utilizza una tecnologia che molti ritengono ancora fantascienza.

 

mossad

Sopra: il simbolo del Mossad.

 

In breve, la portata e il potere del Mossad semplicemente non possono essere sopravvalutati. Nel corso degli anni, il Mossad ha condotto operazioni in tutta l'Asia, l'Africa, l'Europa e l'America, con grande successo. Credete realmente che il Mossad (che ha sede in Israele) non avesse idea di cosa stava succedendo nel suo stesso cortile? Alcune testate giornalistiche hanno affermato che Israele è stato «ingannato» da Hamas, il quale importava armi tramite navi e tunnel. Per favore! Ecco un titolo risalente a circa sei mesi prima degli attacchi:

 

ofek 13

Il 20 marzo 2023 Israele ha lanciato

in orbita il satellite spia OFEK 13.

 

Il comunicato stampa riguardante questo satellite affermava:

 

«L'OFEK 13 è il più avanzato del suo genere, con capacità di osservazione radar uniche, e consentirà la raccolta di informazioni con qualsiasi tempo e condizione di visibilità, migliorando così l'intelligence strategica».

 

 

Le capacità di sorveglianza di questo satellite sono così avanzate che, se fossero completamente divulgate, il pubblico rimarrebbe scioccato. Ma, in qualche modo, nonostante questo satellite fluttuasse nello spazio, Israele non si è accorto di un gruppo di uomini a Gaza che pianificavano un attacco utilizzando camioncini. Ecco la triste verità: Israele ha visto questi attacchi arrivare da un miglio di distanza. Letteralmente e figuratamente. E ha lasciato che accadessero. Israele pianificava da anni questa massiccia invasione di Gaza, ma aveva bisogno di un pretesto. E Hamas glielo ha offerto su un piatto d'argento. Detto questo, sorge spontanea una domanda: cosa pensava Hamas?

 

Ad Hamas Gaza non interessa

 

Sopra: uno dei figli del leader di Hamas Ismail Haniyeh riposa in una suite di un hotel di lusso in Qatar. Haniyeh possiede un patrimonio stimato superiore ai 4 miliardi di dollari.

 

ismail haniyeh

 

Nel 2014 ho pubblicato un articolo intitolato: «ISIS: a CIA Creation to Justify War Abroad and Repression at Home» (ISIS: una creazione della CIA per giustificare la guerra all'estero e la repressione in patria») 3.

 

isis

Sopra: la bandiera dell'ISIS.

 

L'articolo spiegava come gruppi come l'ISIS fossero utilizzati dall'élite mondialista per portare avanti vari programmi. Non c'è niente di nuovo in tutto questo: alcuni decenni fa, il governo degli Stati Uniti ha finanziato i talebani dell'Afghanistan.

 

rambo III

Sopra: la locandina del film Rambo III, realizzato nel 1988. In questa pellicola, l'eroe stelle e strisce si ritrova a combattere in Afghanistan contro l'invasore (le truppe sovietiche). Al termine della pellicola, John Rambo viene salvato... dai mujāhidīn talebani, a quel tempo alleati degli Stati Uniti, e quindi «buoni» (ossia sul libro paga della CIA). Dopo l'11 settembre 2001 i mujāhidīn sono di colpo diventati «cattivi» e l'Afghanistan è stato invaso dalle truppe statunitensi, anche se non esistevano prove tangibili che i talebani fossero coinvolti negli attentati alle Torri Gemelle. Del resto, anche il regime iracheno di Saddam Hussein è stato finanziato per anni dalla CIA durante la guerra contro l'Iran, per poi divenire improvvisamente un regime tirannico da abbattere senza pietà.

 

Le agenzie di intelligence come la CIA e il Mossad sanno molto bene che i capi di tali gruppi possono essere facilmente influenzati, corrotti e trasformati in utili idioti. Hamas ha seguito la stessa strada? Ecco alcuni fatti sull'organizzazione. I tre massimi leader del gruppo non vivono a Gaza, ma in Qatar. Insieme possiedono la cifra sbalorditiva di 11 miliardi di dollari. Sì, 11 miliardi. Mentre la popolazione di Gaza vive in condizioni di estrema povertà, i leader di Hamas godono di hotel a 5 stelle, jet privati ed eventi sociali di alto profilo.

 

leader di hamas

Sopra: leader di Hamas

a bordo di un jet privato.

 

Da dove provengono tutti questi fondi? Da varie fonti collegate all'élite globalista. Secondo un rapporto della Foundation for the Defense of Democracies («Fondazione per la Difesa delle Democrazie»), lo Stato del Qatar fornisce ad Hamas tra i 120 e i 480 milioni di dollari l'anno. Il rapporto afferma:

 

«Questi fondi vanno a beneficio dei leader di Hamas direttamente attraverso buste paga e programmi di bustarelle, e indirettamente attraverso servizi sociali e operazioni governative che aiutano Hamas a mantenere il controllo politico su Gaza» 4.

 

foundation for the defense of democracies

 

Nel 2022, Joe Biden ha designato il Qatar come un «importante alleato non NATO» degli Stati Uniti. Una delle basi militari statunitensi più importanti in Medio Oriente si trova in Qatar: la gigantesca base aerea di Al Udeid, vitale per le operazioni dell'aeronautica militare nel Golfo. Considerando il fatto che gli Stati Uniti finanziano Israele da decenni, non c'è una contraddizione in tutto questo? Oltre al Qatar, Hamas ha ricevuto fondi direttamente dalla NATO.

 

joe biden - nato

Sopra: il presidente Joe Biden

e il simboloo della NATO.

 

In effetti, la United Nations Relief and Works Agency (UNRW) ha fornito a questo gruppo, a partire dal 2021, oltre 380 milioni di dollari. La maggior parte di questi fondi proviene direttamente dagli Stati Uniti poiché la sola amministrazione Biden ha inviato negli ultimi due anni oltre 1 miliardo di dollari alla United Nations Relief and Works Agency.

 

united nations relief and works agency

 

In breve, le stesse persone che hanno finanziato Israele hanno finanziato anche Hamas. Che senso ha? Ciò ha senso solo quando ci si rende conto che Hamas è un altro strumento nelle mani dell'élite finanziaria.

 

 

Pensateci sopra. Qual è stata la grande strategia di Hamas il 7 ottobre? Hanno ucciso un gruppo di persone e hanno catturato alcuni ostaggi. E allora? Oggettivamente, cosa avrebbe ottenuto un simile attacco? I leader di Hamas, seduti comodamente nel Qatar, erano pienamente consapevoli che gli attacchi avrebbero spinto Israele (uno degli eserciti più potenti al mondo) ad invadere aggressivamente Gaza. Inoltre, hanno spostato parte dell'opinione pubblica a favore di Israele. Non c'era assolutamente nulla da guadagnare da questi attacchi e tutto da perdere. Ma sono andati avanti comunque e hanno causato enormi sofferenze alla popolazione palestinese che vive a Gaza.

 

Il grande schema

 

Dopo gli attacchi del 7 ottobre, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha messo in guardia da una guerra «lunga e difficile» che sarà condotta per «aria, terra e mare». Inutile dire che le guerre «lunghe e difficili» richiedono mesi per essere pianificate e preparate. Sebbene l'obiettivo dichiarato sia quello di neutralizzare Hamas e garantire la sicurezza in Israele, in questo caso la posta in gioco è molto più alta. Inoltre, il risultato finale, con tutte le sue conseguenze, è già stato previsto e calcolato.

 

benjamin netanyahu

 

Israele è motivato dal sionismo e dalla pulizia etnica? Dalle profezie bibliche? O da ragioni geopolitiche ed economiche più pragmatiche? Diciamo che i vari attori dietro le quinte hanno tutti le loro ragioni. Una cosa è certa: questo conflitto rappresenta l'opportunità per Israele di prendere il controllo dell'ambita Striscia di Gaza e, molto probabilmente, di sostituire Hamas con un regime fantoccio. I benefici per Israele nel prendere il pieno controllo della Striscia di Gaza sono immensi.

 

cartina medio oriente

Sopra: la Striscia di Gaza è un grande punto

strategico situato sul Mar Mediterraneo.

 

Sebbene le condizioni di vita a Gaza siano oggi estremamente difficili, questo pezzo di territorio ha un potenziale immenso. Ecco un titolo che riassume la sue potenzialità.

 

Sopra: un titolo dal «Welcome to the United Nations Conference on Trade and Development», del 29 agosto 2019. Il titolo: «Il potenziale irrealizzato delle riserve di petrolio e di gas palestinese». Sottotitolo: «Le risorse di petrolio e gas naturale nel territori occupati della Palestina potrebbero generare per lo sviluppo centinaia di miliardi di dollari».

 

L'articolo afferma:

 

«Secondo un recente studio dell'UNCTAD, geologi ed economisti delle risorse hanno confermato che il territorio palestinese occupato (OT) si trova al di sopra di ingenti riserve di petrolio e di gas naturale, nell'area C della Cisgiordania e sulla costa mediterranea al largo della Striscia di Gaza. Le nuove scoperte di gas naturale nel bacino del Levante ammontano a circa 122 trilioni di piedi cubi, mentre secondo lo studio intitolato "The Economic Cost of Occupation for the Palestinian People: The Unrealized Oil and Natural Gas Potential", il petrolio recuperabile è stimato a 1,7 miliardi di barili» 5.

 

mappa giacimenti petrolio e gas - gaza

Sopra: una mappa del bacino del Levante. Notate dove si trovano la maggior parte dei giacimenti più ricchi di gas naturale e di petrolio (i puntini rossi e verdi proprio intorno a Gaza).

 

Attualmente ai palestinesi non è consentito sfruttare le risorse naturali presenti nei loro territori. Nel frattempo, Israele non può sfruttare queste risorse senza causare grossi problemi nella zona. Si è parlato di situazioni vantaggiose per tutti, in cui sia Israele che i palestinesi avrebbero potuto trarre profitto da queste risorse, ma senza risultati. L'attuale conflitto è l'occasione perfetta per Israele di prendersi tutto.

 

Questa è solo una delle tante ragioni per cui da anni è prevista un'invasione totale di Gaza. E questa ragione equivale a trilioni di piedi cubi di petrolio e di gas naturale. Ci sono molte altre ragioni per invadere Gaza e sfollare la sua popolazione. Ma nessuna di esse ha bisogno di essere divulgata al grande pubblico. Tutto ciò che si deve sapere è che Israele sta rispondendo agli attacchi di Hamas.

 

Conclusione

 

Mi rendo pienamente conto che analizzare questo conflitto e tutte le sue complessità in un unico articolo è quasi impossibile. Tuttavia, è necessario porsi alcune domande fondamentali perché le loro risposte spiegano tutto il resto: perché sono avvenuti gli attacchi del 7 ottobre? Chi alla fine ne ha beneficiato? Quali sono le ricadute sul resto del mondo?

 

Sopra: due fotografie strazianti scelte tra le tante. Due genitori palestinesi piangono sui corpicini senza vita dei loro figli. A gennaio del 2024, secondo l'Ansa, le vittime palestinesi ammontavano a 28.430 unità, di cui oltre 10.000 bambini. Quelli che hanno osato parlare di genocidio da parte di Israele sono stati accusati di antisemitismo. Ma chi ha pianificato e voluto tutto questo dovrà pagare, o in questa vita o nell'altra.

 

Come abbiamo visto poc'anzi, Hamas non aveva assolutamente alcuna ragione strategica per perpetrare questi attacchi. Inoltre, Israele non aveva assolutamente alcun motivo per non prevedere l'arrivo di questa offensiva. La triste realtà è che i capi di entrambi i partiti sono in combutta. Sono finanziati e sostenuti dagli stessi enti. Ciò che sta accadendo ora è una mascherata mentre sta per verificarsi un importante cambiamento geopolitico. Come al solito, a soffrire sono i civili innocenti. Non quelli dietro le quinte.

 

Su scala più ampia, questo conflitto è stato estremamente divisivo nel mondo occidentale. E l'élite globalista ama la divisione e i disordini sociali. Non solo; le persone non hanno problemi a condonare il male assoluto perché viene perpetrato dalla loro parte. E questa è musica per le orecchie dell'élite satanica. In breve, questo conflitto è complesso, ma è anche molto semplice. L'élite vince e la gente comune perde. Pur essendo piena di odio. Come al solito.

 

Sopra: la Striscia di Gaza rasa al

suolo dai bombardamenti israeliani.

 

 

 

I sei momenti più sconvolgenti del meeting di Davos 2024

 

Bilderberg 2024: l'élite sovverte i media, Big Pharma e i politici


banner centro culturale san giorgio

 

Note

 

1 Traduzione dall'originale inglese The October 7th Attacks on Israel Were Allowed to Happen. Here's Why, a cura di Paolo Baroni. Articolo reperibile alla pagina web

https://vigilantcitizen.com/vigilantreport/the-october-7th-attacks-on-israel-were-allowed-to-happen-heres-why/

2 Cfr. «What We Know About the Death Toll in Israel From the Hamas-Led Attacks» («Cosa sappiamo del bilancio delle vittime in Israele dovute agli attacchi guidati da Hamas»), in New York Times

https://www.nytimes.com/2023/11/12/world/middleeast/israel-death-toll-hamas-attack.html

3 https://vigilantcitizen.com/vigilantreport/isis-cia-creation-justify-war-abroad-repression-home/

4 Cfr. «Hamas leaders worth staggering $11B revel in luxury - while Gaza's people suffer» («I leader di Hamas che valgono l'incredibile cifra di 11 miliardi di dollari si dilettano nel lusso - mentre la popolazione di Gaza soffre»)

https://nypost.com/2023/11/07/news/hamas-leaders-worth-11bn-live-luxury-lives-in-qatar/

5 Cfr. «The Economic Costs of the Israeli Occupation for the Palestinian People: The Unrealized Oil and Natural Gas Potential»I costi economici dell’occupazione israeliana per il popolo palestinese: il potenziale non realizzato del petrolio e del gas naturale»)

https://unctad.org/publication/economic-costs-israeli-occupation-palestinian-people-unrealized-oil-and-natural-gas

 

home page