di Jonas E. Alexis 1
L'attesissimo film Cinquanta sfumature di grigio è già uscito nelle sale cinematografiche e ha subito scatenato una tempesta di critiche 2. Recentemente, Peter Bradshaw, giornalista di The Guardian, lo ha definito «la raffigurazione più raffinata e soft-core del sadomasochismo nella storia del cinema» 3. Il film è stato proibito in Malesia perché ritenuto «innaturale» e «sadico». Il presidente del Malaysian Film Censorship Board, Abdul Halim Hamid, ha affermato che questa pellicola è «più pornografia che un film» 4.
«Il film è stato messo al bando anche in Indonesia, nel Kenya, nel Caucaso del Nord e negli Emirati Arabi. La Cina ne ha proibito anche la rappresentazione teatrale». Ma le autorità europee e americane hanno un appetito diverso. Il Daily Mail ha scritto che il film «verrà proiettato nei cinema francesi anche ai dodicenni, dopo che l'Ufficio Cinematografico di questo Paese ha abbassato l'età necessaria per poter assistere a questo genere di spettacoli» 5.
In Florida, lo Stato da cui proviene l'Autrice dell'omonimo romanzo, novecento giovani (probabilmente di un'età inferiore ai diciassette anni) hanno tentato di entrare in un edificio per vedere il film; duecento di essi ci sono riusciti 6. La natura sessuale che circonda questo film ha provocato intensi dibattiti e preoccupazioni. Dawn Hawkins, direttrice esecutiva del National Center on Sexual Exploitation («Centro Nazionale sullo Sfruttamento Sessuale»), ha affermato:
Gordon Coonfield, docente di comunicazione alla Villanova University, ha aggiunto:
In Pennsylvania, dov'è situata la Villanova University,
Ed ecco ciò che è accaduto a Sacramento:
Il film, ha affermato il Daily Mail,
Cinquanta sfumature di grigio, il romanzo e il film.
C'è molto sadomasochismo nel film, ci scrive Mary, e quella parte del film è «un romanzo che potrebbe essere anche definito lussurioso» 11. La Francia vuole che i bambini guardino il film, ma la moglie di Jamie Dornan (il Christian Grey della pellicola) probabilmente non lo vedrà perché... non vuole vederlo 12.
La contraddizione morale è semplicemente inevitabile: la moglie di Dornan non ha abbastanza capacità di resistenza per sopportare la natura pornografica del film, ma i bambini dodici anni potrebbero guardarlo! Dornan e Dakota Johnson (l'Anastasia Steele del film) non hanno detto ai genitori una sola parola di cautela per i loro figli. In altre parole, i produttori e gli attori del film, come Dracula che banchetta col sangue di altre persone per sopravvivere, stanno predando i figli di altre persone approfittando della loro debolezza per guadagnare milioni di dollari.
Sopra: Jamie Dornan e Dakota Johnson.
Dornan e la Johnson hanno venduto la loro anima per il denaro, per il potere e per la fama, e hanno posto inevitabilmente numerosi bambini sull'altare della pornografia. Pamela Paul, del New York Times Book Review, è giunta indirettamente a conclusioni simili:
Sopra: popstar come Christina Aguilera, Miley Cyrus e Madonna simulano pose fetish nei loro video e nei loro concerti.
E. L. James, l'autrice di Cinquanta sfumature di grigio, che ha detto che per lei questa storia è stata personalmente significativa 14, non è estranea a questo ambiente. Un individuo di nome di Brian ha testimoniato quanto segue:
Praticamente, durante la notte, E. L. James è divenuta magicamente una milionaria 16, e per lei fu una grande sorpresa. «L'esplosione di interesse mi ha colto completamente di sorpresa», ha dichiarato. E in un'altra occasione ha aggiunto: «È surreale. È completamente e totalmente travolgente, e siamo solo all'inizio» 17.
Secondo due ricercatrici femministe dell'Università di Waterloo, molte donne hanno iniziato a nuotare per la prima volta nel mare della pornografia dopo aver cominciato a leggere Cinquanta sfumature di Grigio 18. Quelle stesse studiose, Diana Perry e Tracy Penny Light, sostengono anche che «gli scritti» nel libro «potrebbero essere potenzialmente dannosi per le conoscenze delle donne riguardanti la loro sessualità» 19.
Alla domanda: «Qual'è il rapporto tra la lettura "Cinquanta sfumature di grigio" e la ricerca di pornografia on-line?», la Perry in particolare ha risposto:
Non è forse interessante il fatto che un noto aristocratico francese come il marchese de Sade (1740-1814) si sarebbe trovato d'accordo su questo punto con la Perry? E non è una sorpresa che i professionisti del BDSM («Bondage & Discipline, Dominance & Submission Sadism & Masochism») hanno accolto con esultanza questo film? 22.
Infatti, Cinquanta sfumature di grigio usa lo stesso linguaggio che de Sade usò profusamente nel suo libro pornografico del 1795 La Philosophie dans le boudoir («La filosofia nella camera da letto»). Nel film, Christian Grey inizia un'interessante conversazione con Anastasia Steele dicendole: «Mi piacerebbe scoparti a metà della prossima settimana». In risposta ad una delle domande di Anastasia, Christian espande la sua avventura sessuale dicendo: «Io non faccio l'amore, io scopo. Forte».
Sopra: il marchese de Sade e il suo libro La filosofia nel boudoir.
Queste parole sono estratte direttamente dal libro della James. Anastasia risponde: «Rimango a bocca aperta. "Fotte senza pietà"! Oddio, suona così… allettante» 23. Infine, Anastasia perde la sua verginità. Nel libro, E. L. James descrive ciò che accadde alla giovane Anastasia che si vergogna della sua verginità:
La domanda è semplicemente questa: ci sono delle somiglianze tra Cinquanta sfumature di grigio della James e La filosofia nel boudoir di de Sade? Prima di tutto, bisogna precisare che Marcel Hénaff, che è una specie di protégé di de Sade, è nel giusto quando dichiara che
Sade è dunque la persona da esaminare se si vuole comprendere la natura sessuale di Cinquanta sfumature di grigio. Infatti, il New York Times si è riferito indirettamente a lui scrivendo:
Leggete nuovamente questa asserzione e sentirete indirettamente Sade in sottofondo. Ma l'autore di questo articolo, Anthony Oliver Scott, non poteva menzionare anche il nome di Sade, e noi probabilmente sappiamo perché. Scott non avrebbe potuto citare La filosofia nel boudoir di Sade senza giungere all'inevitabile conclusione che Sade parla esplicitamente di pornografia. Forse la ragione per cui Scott non ha voluto menzionare direttamente Sade è che Scott non crede che Cinquanta sfumature di grigio sia pornografia.
Scott ha infatti affermato che questo film «è una commedia romantica che sfocia nel melodramma, ma l'unica cosa che non può essere - a differenza del romanzo che lo è in modo trionfale e meschino - è pornografia» 27. Com'è giunto Scott a questa conclusione arbitraria? Il romanzo è pornografia, mentre il film non lo è?
Perché non lo chiede direttamente all'autrice del libro, E. L. James, che ha letteralmente diretto le scene di sesso e che «ha chiesto che il film fosse più carnale»? 28. La James stessa ha «contributo come produttore dal primo all'ultimo fotogramma». Essa ha ammesso: «In tutto ciò che vedrete, ho avuto voce in capitolo» 29.
E perché i cinema hanno dovuto avvertire gli spettatori di «lasciare fruste e corde a casa prima di andare a vedere la prima mondiale di "Cinquanta sfumature di grigio"»? 30. Infatti, E. L. James aveva progettato di boicottare il film se la regista, la femminista Sam Taylor-Johnson, non avesse incluso tutto ciò che la James voleva fosse nel film 31.
Il fatto è che Scott sta difendendo l'universo ebraico nel quale la pornografia doveva essere ridefinita per essere gradita all'élite dominante. Come abbiamo visto in passato, l'élite dominante ha iniziato ad attaccare le leggi restrittive riguardanti la pornografia fin dagli anni Cinquanta. Scrive lo studioso ebreo Josh Lambert:
Quindi, parlare di pornografia specialmente negli Stati Uniti senza menzionare il vero imputato - l'élite dominante - e segno di pessima ricerca e di cultura scadente. Se dubitate sulla veridicità di questo giudizio, sentite un po' cosa dice il già citato Josh Lambert, docente all'Università del Massachusetts:
La visione del mondo che sta dietro questo movimento è il giudaismo. La studiosa ebrea Andrea Most, dell'Università di Toronto, spiega che non è possibile capire pienamente come la cultura popolare americana sia cambiata senza una piena comprensione dell'ebraismo.
Esiste una «cultura popolare creata dagli ebrei», sostiene la Most, ed essa include «i film di Hollywood», le commedie di Broadway, «i romanzi popolari scritti da ebrei laici americani», ecc... 34. Nessuno studioso ebreo serio metterebbe la sua credibilità in pericolo negando questo fatto storico 35. Infatti, durante il corso degli anni, gli ebrei hanno usato Hollywood «per proiettare l'Olocausto nel presente».
Un esempio classico è il film X-Men di Bryan Singer (accusato di pedofilia).
Sopra: da sinistra, i fumettisti della Marvel Jack Kirby (1917-1994) e Stan Lee.
Scrive ancora la Most: «Nel mondo dell'intrattenimento, i valori ebraici riguardanti la libertà, lo spettacolo, l'azione e il dovere comunitario esistono nella tensione produttiva insieme agli ideali liberali protestanti» 37. La Most prosegue facendo una stupefacente osservazione:
Quindi, quando vedete comici ebrei come Sarah Silverman o Larry David parlare apertamente delle loro fantasie sessuali su palcoscenico, potete star certi che sono stati indirettamente influenzati dalla loro ideologia essenzialmente talmudica. Inoltre, potete essere sicuri che loro «commedia» è un modo indiretto di corrompere la cultura «cristiana» o qualsiasi società che faccia rispettare la morale e l'ordine politico, come lo stesso Nathan Abrams ha affermato in un articolo scritto nel 2004. Al fine di non essere accusati di qualcosa di strano, permetteteci di citare questo scrittore israelita:
Lo studioso ebreo Benjamin Ginsberg ha scritto che durante la Seconda Guerra Mondiale la classe dominante WASP (acronimo che sta per bianco, anglosassone e protestante; N.d.T.) aveva stretto un'alleanza con gli ebrei,
Ciò che stava accadendo in ambito politico stava per accadere anche nel dominio culturale. Una volta forgiata questa alleanza equivoca, l'élite dominante sommerse rapidamente e sottilmente la morale dei WASP e la sostituì con il codice di linguaggio talmudico. Come noi tutti sappiamo, l'America era immersa in un protestantesimo opprimente. Dopo l'alleanza, le cose cominciarono a cambiare.
Studiosi come David A. Hollinger e Murray Friedman sono d'accordo sul fatto che gli ebrei hanno avuto un ruolo importantissimo nella «scristianizzazione dell'America» 41. Nel 2013, ebrei come Joseph Epstein, del Wall Street Journal, hanno celebrato il declino della classe dominante WASP.
Ha scritto Epstein:
La classe dominante WASP si è distrutta con le proprie mani. Essa ha promosso il controllo delle nascite, si è alleata con l'élite dominante per sconfiggere i cattolici 43, e poi si aspettava magicamente di avere un brillante futuro! Ora i WASP devono implorare il loro grande capo per un posto di lavoro a Hollywood. William Cash, del giornale britannico Spectator, ricordava:
In breve, se i WASP o i goyim (i non-ebrei) aspirano ad avere successo ad Hollywood e nell'industria dell'intrattenimento, devono necessariamente parlare come gli ebrei, camminare come gli ebrei, agire come gli ebrei, diventare amici dei magnati ebrei, o firmare contratti con le grandi società ebraiche. Ciò vale anche per E. L. James. Fu il caso anche della famosa attrice Elizabeth Taylor (1932-2011), la quale «studiò con il rabbino Max Nussbaum per convertirsi al giudaismo, cosa che fece nell'aprile del 1959» 45.
Sopra: a sinistra, Elizabeth Taylor sposa nel 1959 il cantante l'ebreo Eddie Fisher (1928-2010); a destra, la Taylor nel 1975 in visita al Muro del Pianto a Gerusalemme.
Sopra: il 29 giugno 1956 l'attrice Marilyn Monroe (1926-1962) sposa con rito ebraico lo scrittore israelita Arthur Miller (1915-2005) dopo essersi convertita a questa religione, come attesta il certificato di conversione riportato a lato.
Sopra: 19 novembre 2005, la famosa popstar Christina Aguilera sposa con rito ebraico il produttore musicale israelita Jordan Bratman.
É il caso anche della popstar Madonna, la quale frequenta la sinagoga, porta la Stella di Davide, osserva il sabato e studia «sotto la direzione di un rabbino (Philip Berg)». Lo stesso vale per il tardo Robin Williams (1951-2014), la cui «pretesa ebraicità» divenne apparente in film come Jakob il bugiardo (1999) 46. Lo stesso dicasi per l'attore Ashton Kutcher.
Sopra: a sinistra, nel 2005 Kutcher ha sposato Demi Moore con il rito ebraico; a destra, Kutcher consola la moglie Mila Kunis durante i funerali del rabbino Philip Berg.
Questi e sua moglie, l'ebrea Mila Kunis,
Gruppi rock o artisti come i Beatles, i Rolling Stones, David Bowie, tra gli altri, hanno dovuto imparare a parlare, camminare e fiutare come gli ebrei per giungere al grande successo 48. Se dubitate ancora di questa realtà, chiedetelo al senatore texano Ted Cruz che «corteggia gli ebrei» per essere eletto. La rivista ebraica Tablet ha scritto:
La trama si infittisce. I goyim sono giunti ad imitare l'élite
dominante nel
XXI secolo per poter adorare Mammona. Dopo tutto, lo studioso ebreo
Yuri Slezkine, dell'Università della California, ci dice
precisamente, come recita il titolo del suo libro, che stiamo vivendo
nel «secolo ebraico» 51.
I comici israeliti e il cinema ebraico hanno letteralmente cambiato la cultura protestante americana trasformandola in ciò che può essere chiamata Babilonia, un qualcosa che esalta implicitamente la pornografia attraverso il capitalismo, e che finisce sempre per umiliare, degradare e denigrare ogni tipo di cultura che vorrebbe conservare una propria morale e un ordine politico. L'élite dominante ha prodotto e diffuso la pornografia in tutto l'Occidente 52; nel XIX e XX secolo essa ha sommerso di pornografia l'Europa e l'America 53, e ha continuato a inserire scene sempre più licenziose nei film fino ai nostri giorni.
Sopra: Yuri Slezkine e il suo libro The Jewish Century.
Questa Babilonia cerca anche di trascinare virtualmente tutto il mondo in questo culto pazzesco. Il Libro dell'Apocalisse descrive il culto ebraico post-biblico come «la Sinagoga di Satana» (Ap 2, 9), il diabolico virus spirituale da cui provengono tutte le attività rivoluzionarie più significative. Lo stesso libro sacro dichiara che il culto ebraico post-biblico è «la madre delle prostitute e degli abomini della terra» (Ap 17, 5).
Qualche versetto prima, San Giovanni dichiara che con Babilonia «si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione» (Ap 17, 2). Questo culto continua ad esercitare un'influenza enormemente potente sul mondo intero. E l'élite dominante sta seguendo direttamente o indirettamente questa tradizione.
Ma prima, questa élite deve degradare la cultura per permettere alle persone di salire a bordo della nave ribelle. Danielle Berrin, del Jewish Journal, ha dimostrato, anche se in modo contorto, che Cinquanta sfumature di grigio non è nient'altro che una versione edulcorata del marchese de Sade 54. Essa prosegue dicendo che se Cinquanta sfumature di grigio ti piace, «amerai il giudaismo». Ma anche lei, come Scott, ha dichiarato che Cinquanta sfumature di grigio non è un film pornografico:
Probabilmente, la Berrin non è abbastanza sofisticata da riconoscere la contraddizione interna e il ragionamento vizioso della sua asserzione. Sì, Cinquanta sfumature di grigio «è attentamente regolato da una serie di norme», ma chi è l'autore di quelle regole? Un idealista platonico? Un moralista kantiano? Un metafisico darwinista? Un serial-killer? Un pedofilo? Un discepolo del marchese de Sade?
Se il sesso in Cinquanta sfumature di grigio è protetto, perché Anastasia rimane moralmente devastata alla fine del film? Perché essa non giunge alle stesse conclusioni che la Berrin sta postulando in maniera assurda? E come può la Berrin difendere un insieme di regole se poi esse sono separate da un ordine morale e metafisico? Può dire seriamente e logicamente dire che Cinquanta sfumature di grigio è normale e che La filosofia del boudoir del marchese de Sade è sbagliato?
Sarei veramente curioso di vedere come svilupperebbe questo argomento inadeguato e non necessario. Nello stesso filone, il terapeuta sessuale Stephen Snyder si chiude involontariamente nella stessa logica affermando magicamente che la trilogia di Cinquanta sfumature di grigio è divertente, mentre il film è moralmente irresponsabile 56. Quando la Berrin finisce per dire l'ebraismo e Cinquanta sfumature di grigio sono le due facce della stessa medaglia, non è che un altro modo di dire E. L. James ha reso un grande servizio all'élite dominante.
Quindi, che le piaccia o meno, la James è perfettamente in sintonia con il marchese de Sade, dormendo nella stessa camera da letto ideologica e bevendo fondamentalmente lo stesso vino sessuale e cocktail. Le loro concezioni filosofiche e i loro gusti sono superficialmente diversi, ma essenzialmente identici. Ecco perché né la Berrin né Scott possono tracciare logicamente una diversità essenziale tra La filosofia del boudoir di Sade e Cinquanta sfumature di grigio della James. Entrambi i romanzi celebrano la pornografia come una virtù; entrambi presentano le donne come macchine che possono essere dominate da una forza potente.
Chris Hedges ha offerto un convincente giudizio di Cinquanta sfumature di grigio e lo ha definito sadismo. Egli ha scritto:
Andrew Adesman, responsabile del Reparto di Pediatria e dello sviluppo Comportamentale al Cohen Children's Medical Center di New York, e Alexis Tchachonas dello stesso centro, hanno scritto:
Gail Dines, una docente di Psicologia che ha condotto diversi studi sulle donne al Wheelock College, è giunta alla medesima conclusione:
Sopra: Gail Dines e il suo libro del 2010 Pornland: How Porn Has Hijacked Our Sexuality («La terra del porno: come la pornografia ha rubato la nostra sessualità»).
Il collegamento tra la pornografia e il capitalismo non è affatto forzato. Infatti, «il reddito globale dell'industria a luci rosse è valutato intorno ai 96 miliardi dollari annui, di cui 13 miliardi solo negli Stati Uniti». In Internet ci sono «420.000.000 di pagine porno, 4.200.000 siti web per adulti, e ogni giorno i motori di ricerca registrano 68.000.000 di richieste inerenti materiale pornografico» 64. Sentite un po':
Il capitalismo legittima la pornografia, e la pornografia legittima o adula lo stupro di gruppo e la violenza sessuale. Le conseguenze sono inevitabili:
Sopra: la scrittrice femminista Rebecca Solnit e il suo libro Men Explain Things to Me («Uomini, spiegatemi alcune cose»; 2014»).
L'élite dominante a Hollywood ha reso tutto ciò possibile. Aggiunge la Dines:
Scrive ancora la Dines:
La Dines ed Hedges dicono cose veramente assennate. L'unico problema è che entrambi non hanno il coraggio morale di dirci chi sono gli individui che controllano l'industria a luci rosse: l'élite dominante. Se poi per caso non lo sapessero, basterebbe che essi attingessero a dotti studi come Unclean Lips: Obscenity, Jews, and American Culture («Labbra sporche: l'oscenità, gli ebrei e la cultura americana»; NYU Press, 2013), di Josh Lambert; The New Jew in Film: Exploring Jewishness and Judaism in Contemporary Cinema («Il nuovo ebreo nei film: esplorando l'ebraicità e il giudaismo nel cinema contemporaneo»; Rutgers University Press, 2012), di Nathan Abrams, o il già citato articolo dello stesso Autore «Triple-Exthnics».
Sopra: le copertine di Unclean Lips: Obscenity, Jews, and American Culture e di The New Jew in Film: Exploring Jewishness and Judaism in Contemporary Cinema.
Tutti questi studi ammettono, anche se in modo indiretto, che l'élite dominante controlla la pornografia e ha proiettato questo stile di vita su tutta la cultura occidentale. Ancora una volta, Nathan Abrams testimonia in nostro favore:
Questo ci porta alla nostra analisi finale. Permetteteci di chiederci: qual'è il collegamento effettivo tra la filosofia di de Sade e la visione del sesso di E. L. James? Ascoltate attentamente cosa scrive Sade:
De Sade distrugge ulteriormente l'ordine morale dicendo: «É assurdo dire che questa follia è innaturale. Può essere riprovato ciò che la natura ispira in noi? Può la natura dettare qualcosa che la degrada»? 71. Dunque, non c'è alcuna differenza tra l'uomo e le piante, o tra i vermi e i somari. Sade ha attraversato il Rubicone sessuale, per non tornare mai più alla sanità mentale: «Le donne non sono nient'altro che macchine designate per la voluttà»; o come principio metafisico: i «voluttuosi di tutte i tempi e sessi» devono «ascoltare solamente» le «passioni deliziose» che li guidano, e che «la loro fonte è l'unica cosa che li condurrà alla felicità». Qui e altrove Sade segue le logiche conclusioni della filosofia Illuminista, che apparentemente promette la libertà, mentre in realtà sfocia nel suo opposto. Come E. Michael Jones ha fatto notare, «la liberazione sessuale è uno dei risultati del pensiero illuminista, ossia la razionalizzazione basata sulla "scienza" e sulla masturbazione» 72. La liberazione sessuale è stata la base di partenza da cui molti scrittori illuministi sono partiti per sessualizzare la Francia 73. Ma c'è di più dietro le metafisiche sessuali di Sade: l'uomo o la donna sono semplicemente macchine che potrebbero essere manipolate. Sade ha attinto quell'idea da scrittori illuministi come Paul Henri Thiry d'Holbach (1723-1789) e Claude-Adrien Helvétius (1715-1771). Sade teorizza: «Che cos'è l'uomo? E che differenza c'è tra lui e le altre piante, tra lui e tutti gli altri animali del mondo? Nessuna, evidentemente». Lo studioso austriaco Erik von Kuehnelt-Leddihn (1909-1999) ha definito Sade «il nonno della democrazia moderna» 74.
L'antropologa e sociologa statunitense Camille Paglia ha affermato che Sade ha realmente cambiato Madre Natura: «Rousseau rianima la Grande Madre, ma Sade ripristina la sua vera ferocia. Essa è la natura di Darwin, rossa nei denti e negli artigli» 75. La Paglia giunge a dire che la visione metafisica di Sade a riguardo della natura è
Quindi, per estensione logica, «il sesso coniugale non è per nulla diverso dallo stupro [...]. Da buon sessualista dionisiaco, Sade abolisce la grande catena dell'essere, affondando l'uomo nel continuum della natura». La prospettiva di Sade sulla natura e sull'uomo ha ottenuto un puntello «scientifico» con l'avvento della metafisica darwinista, la quale dichiara senza mezzi termini che l'Universo - come ha detto il biologo britannico Richard Dawkins - contiene «solo elettroni e geni egoisti».
In modo indiretto, Sade e gli altri pensatori dell'Illuminismo - e anche E. L. James - finiscono per dare ragione a San Pietro, il quale dichiarò duemila anni fa: «Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto» (2 Pt 2, 19). La metafisica sessuale di Sade non è morta durante la Rivoluzione Francese, che fu massonica per natura. Con il sostegno talmudico e massonico, il virus sessuale ha viaggiato dalla Francia all'Inghilterra, dall'Inghilterra alla Germania 77, e dalla Germania degli anni '20 e '30 78 all'America degli anni Sessanta durante la Rivoluzione Sessuale. Esso venne perfezionato da persone come Wilhelm Reich (1897-1957), il quale dichiarò che
Cinquanta sfumature di grigio è un prodotto di questa valanga sessuale, e la maggior parte dell'Occidente ora accetta la corruzione sessuale sotto il nome di «liberazione sessuale», di «libertà», di «democrazia» o di capitalismo. Ma come ci insegna il filosofo greco Euripide (485-406 a.C.), la licenza sessuale e la concupiscenza sfrenata finiscono con la morte nel modo più brutale e doloroso.
É ciò che Cinquanta sfumature di grigio sta scatenando implicitamente nei giovani e nei fans più ingenui, che probabilmente non riescono nemmeno ad allacciarsi le scarpe. Se Cristo ha ragione e c'è un giudizio finale, l'Autrice di questo romanzo dovrà rispondere di parecchie cose: «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Mt 18, 6).
Note
1 Traduzione dell'originale inglese Sexual Politics: Fifty Shades of Grey Meets Marquis de Sade, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web http://www.veteranstoday.com/2015/02/19/sexual-politics-fifty-shades-of-grey-meets-marquis-de-sade/ 2 Vedi, ad esempio, C. Wetzstein, «"Fifty Shades of Grey" Pushes Kinky Sex Into Mainstream, Infuriates Family Groups» («"Cinquanta sfumature di grigio" promuove il sesso deviante, infuriati i gruppi familiari»), in Washington Times, del 12 febbraio 2015; G. Goodale, «How "Fifty Shades of Grey" Is Contributing to Shift in Norms on Sexuality» («Come "Cinquanta sfumature di grigio" sta contribuendo a spostare le regole della sessualità»), in Christian Science Monitor, del 18 febbraio 2015. 3 Cfr. P. Bradshaw, «Fifty Shades of Grey Review: Making a Bad Fist of It», in The Guardian, dell'11 febbraio 2015. 4 Cfr. P. Frater, «"Fifty Shades of Grey" Banned in Malaysia» («Cinquanta sfumature di grigio" vietato in Malesia»), in Variety, del 4 febbraio 2015. 5 Cfr. S. Malm, «"Fifty Shades Of Grey" is Deemed so Tame in France, Children as Young as 12 Will be Able to See it in Cinemas» («"Cinquanta sfumature di grigio" è ritenuto così innocuo in Francia che i dodicenni potranno vederlo nei cinema»), in Daily Mail, dell'11 febbraio 2014; vedi anche A. Bacle, «French Teenagers Can Go See "Fifty Shades of Grey"» («Gli adolescenti francesi potranno assistere a "Cinquanta sfumature di grigio"»), in Time, dell'11 febbraio 2015. 6 Cfr. «"Fifty Shades Of Grey": Crazed Teens Storm Theater By The Hundreds» («"Cinquanta sfumature di grigio: adolescenti impazziti prendono d'assalto un cinema in centinaia»), in Huffington Post, del 18 febbraio 2015; «Teens Bum-Rush Theater After Being Denied Entry to "50 Shades of Grey"» («Adolescenti irrompono in un cinema dopo che gli era stato impedito di assistere a "Cinquanta sfumature di grigio»), in New York Post, del 18 febbraio 2015. 7 Cfr. G. Goodale, art. cit. 8 Ibid. 9 Cfr. «Parents Outraged After "Fifty Shades of Grey" Crossword Puzzle With Words Like "Intercourse" and "Spanking" Were Handed Out to Middle School Students» («Genitori oltraggiati dopo che cruciverba contenenti termini estratti da "Cinquant a sfumature di Grigio" come "rapport" o "sculacciato" sono stati dati a studenti della scuola media»), in Daily Mail, dell'11 febbraio 2015. 10 Cfr. S. Malm, art. cit. 11 Ibid. 12 Cfr. A. M. Steiner, «Jamie Dornan's Wife Will Not Be Watching "Fifty Shades of Grey"» («La moglie di Jamie Dornan non andrà a vedere "Cinquanta sfumature di grigio"»), in Time, del 13 febbraio 2015. 13 Cfr. P. Paul, Pornified: How Pornography Is Transforming Our Lives, Our Relationships, and Our Families («Pornificato: come la pornografia sta trasformando le nostre vite, le nostre relazioni e le nostre famiglie»), Times Books, New York 2005, pag. 6. Vedi anche https://www.youtube.com/watch?v=ortOQx06WNw#t=11 14 Cfr. C. Wetzstein, art. cit. 15 Cfr. R. Dreher, «50 Shades of Barbarism» («50 sfumature di barbarismo»), in American Conservative, del 13 febbraio 2015. 16 Cfr. «Fifty Shades makes EL James Top-Earning Author», BBC, del 13 agosto 2013. 17 Cfr. B. Davies, «50 Shades of Control Freak: As She's Helped Turn Her Novels Into a New Film, E. L. James Has Gone From Home Counties Housewife to Hollywood Player» («50 sfumature di controllo inconsueto: come è stata aiutata a trasformare i suoi romanzi in un film, E. L. James è passata dall'essere una casalinga all'attrice di Hollywood»), in Daily Mail, del 7 febbraio 2015. 18 Cfr. T. Clark-Flory, «Research Shows "50 Shades" is a Gateway Drug for Women and Porn» («Ricerche dimostrano che "50 sfumature" è una droga ponte tra le donne e la pornografia»), in Salon, del 12 febbraio 2015. 19 Ibid. 20 Ibid. 21 Ibid. 22 Cfr. T. Fowler, «A BDSM Expert Reviews Fifty Shades of Grey» («Un esperto di sadomasochismo recensisce "Cinquanta sfumature di grigio"»), in People, del 15 febbraio 2015. 23 Cfr. E. L. James, Fifty Shades of Grey, Vintage Books, New York 2011, pag. 96. 24 Ibid., pagg. 117-120. 25 Cfr. M. Hénaf, Sade: The Invention of the Libertine Body («Sade: l'invenzione del corpo libertino»), University of Minnesota Press, Minneapolis 1999, pag. 241. 26 Cfr. A. O. Scott, «In "Fifty Shades of Grey" Movie, Sex Is a Knotty Business» («In "cinquanta sfumature di grigio", il sesso è uno scabroso affare»), in New York Times, dell'11 febbraio 2015. 27 Ibid. 28 Cfr. B. Davies, art. cit. 29 Cfr. E. Jones, «"Fifty Shades of Grey" Film Premieres in Berlin», BBC, 12 febbraio 2015. 30 Cfr. S. Farberov, «Theaters Ask Moviegoers to Leave Whips and Ropes at Home Ahead of Fifty Shades Of Grey World Premiere» («I cinema hanno avvertito gli spettatori di lasciare a casa fruste ecorde prima di andare a vedere la prima mondiale di "Cinquanta sfumature di grigio"»), in Daily Mail, del 6 febbraio 2015. 31 Cfr. B. Bamigboye, «"50 Shades Writer E. L. James Cracks the Whip on Film Changes» («L'autrice di "50 sfumature" E. L. James schiocca la frusta sui cambiamenti del film»), in Daily Mail, del 6 febbraio 2015. 32 Cfr. J. Lambert, Unclean Lips: Obscenity, Jews, and American Culture («Labbra sporche: oscenità, ebrei e cultura americana»), New York University Press, New York 2014, pag. 7. 33 Ibid., pagg. 7 e 8. 34 Cfr. A. Most, Theatrical Liberalism: Jews and Popular Entertainment in America («Liberalismo teatrale: gli ebrei e l'intrattenimento in America»), New York University Press, New York 2013, pag. 6. 35 Vedi, ad esempio, P. Erens, The Jew in American Cinema («Gli ebrei nel cinema americano»),Indiana University Press, Bloomington 1988; J. Hoberman-J. Shandler, Entertaining America: Jews, Movies, and Broadcasting («Intrattenendo l'America: gli ebrei, i film e l'emittenza»), Princeton University Press, Princeton 2003; D. Zurawik, The Jews of Prime Time («Gli ebrei dei tempi rigogliosi»), Brandeis University Press, Lebanon 2003; H. Bial, Acting Jewish: Negotiating Ethnicity on the American Stage and Screen, University of Michigan Press, Ann Arbor 2005; O. Bartov, The «Jew» in Cinema: From the Golem to Don't Touch My Holocaust («L'"ebreo" nel cinema: dal golem a Non toccare il mio Olocausto»), Indiana University Press, Bloomington 2005; L. Baron, The Modern Jewish Experience in World Cinema («La moderna esperienza ebraica nel mondo del cinema»), Brandeis University Press, Lebanon 2011; N. Abrams, The New Jew in Film: Exploring Jewishness and Judaism in Contemporary Cinema («Il nuovo ebreo nel film: esplorando il giudaismo e l'ebraicità nel cinema contemporaneo»), Rutgers University Press, New Brunswick 2012; M. Pomerance, Hollywood's Chosen People: The Jewish Experience in American Cinema («Il popolo eletto di Hollywood: l'esperienza ebraica nel cinema americano»), Wayne State University Press, Detroit 2013; E. A. Goldman, The American Jewish Story Through Cinema («La storia ebraica americana attraverso il cinema»), University of Texas Press, Austin 2013. 36 Cfr. L. Baron, Projecting the Holocaust into the Present («Proiettando l'Olocausto nel presente»), Rowman & Littlefield, Lanham 2005, pagg. 259, 261. 37 Cfr. A. Most, op. cit., pag. 2. 38 Ibid., pag. 6. 39 Cfr. N. Abrams, «Triple-Exthnics» («Triplice etica»), in Jewish Quarterly, Inverno 204. 40 Cfr. B. Ginsberg, How the Jews Defeated Hitler: Exploding the Myth of Jewish Passivity in the Face of Nazism («Come gli ebrei sconfissero Hitler: distruggendo il mito della passività ebraica di fronte al nazismo»), Rowman & Littlefield, Lanham 2013, pag. 4. 41 Cfr. D. A. Hollinger, Science, Jews, and Secular culture: Studies in Mid-Twentieth Century American Intellectual History («La scienza, gli ebrei e la cultura laica: studi sulla storia americana intellettuale di metà del XX secolo»), Princeton University Press, Princeton 1998, cap. II; M. Freidman, The Neoconservative Revolution: Jewish Intellectuals and the Shaping of Public Policy («La rivoluzione neoconservatrice: gli intellettuali ebrei e la formazione della politica pubblica»), Cambridge University Press, Cambridge 2005, pag. 25. 42 Cfr. J. Epstein, «The Late, Great American WASP», («Il defunto, il grande WASP americano»), in Wall Street Journal, del 23 dicembre 2013. 43 Vedi, ad esempio, E. M. Jones, The Slaughter of Cities: Urban Renewal as Ethnic Cleansing («Il massacro delle città: il rinnovo urbanistico e la pulizia etnica»), St. Augustine's Press, South Bend 2004. 44 Cfr. E. M. Jones, The Jewish Revolutionary Spirit and Its Impact on World History («Lo spirito rivoluzionario ebraico e il suo impatto sulla storia mondiale»), Fidelity Press, South Bend 2008, 1035. 45 Cfr. M. G. Lord, The Accidental Feminist: How Elizabeth Taylor Raised Our Consciousness («La femminista accidentale: come Elizabeth Taylor risvegliò le nostre coscienze»), Walker & Company, New York 2012, pag. 66. 46 Cfr. N. Abrams, «The Ostensible Jewishness of Robin Williams "Mork"» («La pretesa ebraicità di Robin Williams "Mork"»), in Haaretz, del 13 agosto 2014. 47 Cfr. «Lean on Me: Grieving Ashton Kutcher Comforts a Teary Mila Kunis as they Attend the Funeral of Prominent Kabbalah Chief Rabbi Berg in Israel» («Piangi sulla mia spalla: Ashton Kutcher conforta un'addolorata Mila Kunis mentre assistono al funerale dell'importante rabbino capo della Kabbalah Berg in Israele»), in Daily Mail, del 19 settembre 2013. 48 Vedi, ad esempio, S. Rogovoy, «Secret History of Paul McCartney, the Jewish Beatle» («La storia segreta di Paul McCartney, il beatle ebraico»), in Jewish Daily Forward, dell'8 novembre 2013; S. Rogovoy, «The Secret Jewish History of The Rolling Stones» («La storia segreta dei Rolling Stones»), in Jewish Daily Forward, del 13 giugno 2014; S. Rogovoy, «The Secret Jewish History of David Bowie» («La storia ebraica segreta di David Bowie»), in Jewish Daily Forward, del 9 aprile 2013; S. R. Benarde, Stars of David: Rock'n'Roll’s Jewish Stories («Le stelle di Davide; storie ebraiche del rock'n'roll»), Brandeis University Press, Hanover e Londra 2003; M. Billing, Rock'n'Roll Jews («Ebrei rock'n'roll»), Syracuse University Press, New York 2001. 49 Cfr. S. Butnick, «Ted Cruz Woos the Jews» («Ted Cruz corteggia gli ebrei»), in Tablet, del 15 dicembre 2014. 50 Cfr. J. Lambert, «Non-Jewish Telling Jokes» («I non ebrei raccontano barzellette»), in Tablet, del 12 giugno 2012. 51 Cfr. Y. Slezkine, The Jewish Century («Il secolo ebraico»), Princeton University Press, Princeton 2004. 52 Vedi E. M. Jones, The Jewish Revolutionary Spirit and Its Impact on World History, pagg. 1054-1055. 53 Vedi E. J. Bristow, Prostitution and Prejudice: The Jewish Fight Against White Slavery, 1870-1939 («Prostituzione e pregiudizio: la lotta ebraica contro la schiavitù bianca»), Schocken, New York 1983. 54 Cfr. D. Berrin, «Like "Fifty Shades of Grey"? You'll Love Judaism» («Ti piace "Cinquanta sfumature di grigio"? Amerai il giudaismo»), in Jewish Journal, del 29 agosto 2012. 55 Ibid. 56 Cfr. S. Snyder, «Christian, This Just Isn't Fun Anymore» («Christian, non è per niente divertente»), in Huffington Post, del 13 febbraio 2015. 57 Cfr. C. Hedges, «Pornography Is What the End of the World Looks Like» («La pornografia è somigliante alla fine del mondo»), Truthdig.com, del 15 febbraio 2015. 58 http://www.livescience.com/47949-pro-athletes-domestic-violence.html 59 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2778277/ 60 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19628142 61 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3779897/ 62 http://www.researchgate.net/publication/5400010_From_Calvin_Klein_to_Paris_Hilton_and_MySpace_adolescents_sex_and_the_media 63 Cfr. C. Hedges, art. cit. 64 Ibid. 65 Cfr. K. Rushton-D. Martin, «500,000 Pornographic Images Are Posted on Twitter Every Day, But Bosses Refuse to do Anything to Protect Children» («500.000 immagini pornografiche vengono postate ogni giorno su Twitter, ma i capi si rifiutano di fare qualcosa per proteggere i bambini»), in Daily Mail, del 19 febbraio 2015. 66 Cfr. C. Hedges, art. cit. 67 Ibid. 68 Cfr. C. Wetzstein, art. cit. 69 Cfr. N. Abrams, The New Jew in Film: Exploring Jewishness and Judaism in Contemporary Cinema, Rutgers University Press, New Brunswick 2012, pag. 72. 70 Cfr. Marchede de Sade, Philosophy in the Boudoir, Penguin, New York 2006, pagg. 19, 36, 40. 71 Ibid., pag. 44. 72 Cfr. E. M. Jones, Libido Dominandi: Sexual Liberation and Political Control («Il dominio della libidine: liberazione sessuale e controllo politico»), St. Augustine's Press, South Bend 2000, pag. 22. 73 Vedi P. Cryle-L. O'Connell, Libertine Enlightenment: Sex, Liberty and License in the Eighteenth Century («Illuminismo libertino: il sesso, la libertà e la licenza nel XVIII secolo»), Palgrave Macmillan, New York 2003. 74 Vedi E. von Kuehnelt-Leddihn, Leftism, Regnery, Washington DC 1991. 75 Cfr. C. Paglia, Sexual Personae: Art and Decadence from Nefertiti to Emily Dickinson («La persona sessuale: arte e decadenza da Nefertiti ad Emily Dickinson»), Yale University Press, New Haven 2001, pag. 235. 76 Ibid., pag. 236. 77 Vedi E. M. Jones, Monsters from the Id: The Rise of Horror in Fiction and Film («Mostri dall'Id: l'ascesa dell'horror nella finzione e nel film»), Spence, Dallas 2000. 78 Vedi M. Gordon, Voluptuous Panic: The Erotic World of Weimar Berlin («Il panico voluttuoso: il mondo erotico della Berlino di Weimar»), Feral House, Los Angeles:, 2006); M. Tartar, Lustmord: Sexual Murder in Weimar Germany («Lustmord: l'omicidio sessuale nella Germania di Weimar»), Princeton University Press, Princeton 1995. 79 Cfr. W. Reich, The Sexual Revolution: Toward a Self-Governing Character Structure («La rivoluzione sessuale: verso un'auto-dominio della struttura del carattere»), Doubleday, New York 1971, pag. 53.
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