di Autori Vari 1
Sopra: la locandina del film Rosemary's Baby.
Prefazione
Sono profondamente convinto del fatto che ancora oggi, ad oltre cinquant'anni di distanza, non sia ancora stata valutata appieno tutta la portata degli enormi cambiamenti sociali e culturali introdotti alla fine degli anni Sessanta, e il grave carico di conseguenze che ha pesantemente influenzato la formazione dell'attuale società occidentale.
Con i loro capelli lunghi e la loro «erba», ma soprattutto con i loro sogni utopistici e le loro rivendicazioni di libertà assoluta, gli hippie hanno dato vita ad un modello di tipo umano e ad una way of life che hanno letteralmente scardinato da cima a fondo l'intero ordine sociale non solo in America, ma in tutto l'Occidente, caduto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale nell'orbita dell'influenza statunitense.
In quegli anni, si consumò, dietro l'accattivante paravento di slogan come «la fantasia al potere» o peace and love, e della musica pop, una vera e propria trasmutazione alchemica dell'uomo, anche se tale cambiamento venne assorbito dalla comunità umana solo nei decenni successivi. Tuttavia, la Storia, maestra di vita, ci insegna che qualsiasi movimento o moto partito dal basso necessita di una spinta impressa dall'alto; in poche parole, come diceva Lenin (1870-1924), le masse sono sempre guidate da poche persone che detengono le leve del comando.
Nel caso del movimento hippie, occorre risalire ad un'élite formata in buona parte da intellettuali e da filosofi marxisti (prevalentemente di origine ebraica) nota come «Scuola di Francoforte» o «Istituto per la Ricerca Sociale». Tale istituzione, sorta nel 1923 su ordine di Lenin stesso per annichilire la resistenza all'avanzare del comunismo, annoverò tra le sue fila diverse teste pensanti come Giörgy Lukàcs (1885-1971), Max Horkheimer (1895-1973), Eric Fromm (1900-1980), Theodor Adorno (1903-1969), Wilhelm Reich (1897-1957) e soprattutto Herbert Marcuse (1898-1979), il padre della rivoluzione culturale.
Il programma distruttivo di questa combriccola di filosofi, che nel 1932 abbandonò la Germania e si spostò negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni razziali messe in atto dal regime nazionalsocialista, può essere riassunto in alcuni punti estratti da un'opera di Jeffrey Steinberg, grande conoscitore di questa Scuola 2:
L'esito finale di tale operazione può essere riassunto in una frase di Willy Munzenberg (1889-1940), un altro maître à penser della Scuola di Francoforte: «Corromperemo così tanto l'Occidente che puzzerà» 3.
Ma accanto a questa drammatica rivoluzione culturale tinta di rosso (realizzata con il concorso della CIA e dell'Intelligence britannica), finalizzata al degrado dei corpi e delle menti, emerse ben presto un'altra corrente carsica molto più oscura: l'occultismo. Nel 1962, a Big Sur, in California, Michael Murphy e Richard Price (1930-1985) fondarono l'Istituto Esalen con lo scopo di esplorare metodi per lo sviluppo delle potenzialità latenti nell'uomo.
In questo Istituto, che gettò le basi del movimento New Age, confluirono verso la fine degli anni Sessanta buona parte delle istanze del movimento hippie, assumendo così una connotazione esoterica. Grazie a tale fondazione, i «figli dei fiori» iniziarono a rivalutare non solo la mistica delle religioni orientali, ma lo sciamanismo e tutta la chincaglieria dei newager.
Iniziò così un progressivo risveglio di interesse per l'occulto che non ha conosciuto tregua e che continua a crescere anche ai nostri giorni. Com'era prevedibile, l'Era dell'Acquario è divenuta l'Era del diavolo, così come è stata rappresentata sul grande schermo dal film Rosemary's Baby.
Il «do what thou wilt» («fa ciò che ti piace») del mago nero Aleister Crowley (1870-1947) - eroe celebrato da molti gruppi rock, fra cui anche i Beatles - divenne il «do it»! («fallo»!) liberatorio degli hippie. È in questa cornice storica e culturale che va inserita e letta - se la si vuole comprendere - la sanguinosa e intricata vicenda di Manson e della sua Family.
Chiudo questa prefazione con un'ultima considerazione. Gli anni Sessanta non hanno visto solo il dissolvimento della moralità occidentale e il massiccio risveglio di interesse per l'occultismo. I demoni usciti dall'abisso hanno colpito - con il permesso di Dio - anche la religione cristiana.
Proprio mentre si consumava questa opera di imbarbarimento selvaggio della società e di esaltazione della figura di Satana, i vertici della Chiesa cattolica, smaniosi di essere al passo con i tempi e di piacere all'uomo moderno, hanno imprudentemente indetto l'apertura di un Concilio Vaticano che avrebbe dovuto essere una sorta di primavera per la Chiesa, e che invece si è rivelato un rigido inverno che ha fatto precipitare i fedeli in un stato di confusione totale e di apostasia senza precedenti.
Sopra: il Concilio Vaticano II (1962-1965).
Il lato oscuro degli anni Sessanta
Il 1969 viene ricordato non solo per essere l'anno del primo viaggio degli astronauti sulla Luna, ma anche per gli efferati omicidi commessi in California da Charles Milles Manson (1934-2017) e dal suo manipolo di folli discepoli, chiamati The Family Manson («la famiglia Manson»). Per molti osservatori, questo episodio ha segnato la fine degli anni Sessanta, del Flower Power (i «figli dei fiori») e della cultura hippie di «pace e amore», e ha inoltre segnato l'ingresso nel periodo più duro, contraddistinto dagli anni Settanta, Ottanta e Novanta.
Gli omicidi commessi da Charlie Manson e dalla sua sètta hanno inoltre eccitato la mentalità impressionabile dell'opinione pubblica, indicando il lato oscuro degli anni Sessanta che è rimasto lì, sotto il panorama assolato e spensierato di quel decennio. È anche una storia di strane coincidenze e di sincronie, che nascondono legami e svariate voci di cospirazioni.
L'Era dell'Acquario fu un progetto utopico che prevalse nella mente dei giovani degli anni Sessanta. Non più «giochi» di società, niente più «manie», niente più «Uomo», niente più repressione, niente più guerra. Sostanze stupefacenti, occultismo, libero amore e musica rock avrebbero lastricato la via della nuova società dell'Acquario, fuori dalla severità e dall’oscurità dell'Era dei Pesci (l'Era cristiana), dal sinistro periodo kali yuga degli induisti 5.
Sopra. L'Era dei Pesci (il cristianesimo) lascia il posto all'Era dell'Acquario (l'Era della magia).
Gli hippie avrebbero abbracciato sia il pastorale luddista del romanziere fantasy John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), dove la magia era sempre presente e non ancora soffocata dai «mulini satanici», così come descritti dal poeta, mistico e pittore inglese William Blake (1757-1827), dalla crudezza dei macchinari dell'era industriale, e dalla tecno-utopia dell'opera Global Village del professore di letteratura inglese Marshall McLuhan (1911-1980), con i suoi neuro-circuiti elettronici transcontinentali.
Era arrivato il tempo dei saggi, dei visionari, dei rivoluzionari, degli idealisti e dei sognatori, ma anche quello dei mercanti d'olio di serpente, delle attrazioni dei venditori ambulanti, dei mercanti del falso, degli opportunisti e dei falsi profeti.
Charlie, non fare surf
Nato nel 1934, Charles Manson ha trascorso i primi periodi della sua vita in collegio, dall'età di nove anni. Ancora prima di arrivare a San Francisco, nel 1967, Manson aveva già trascorso parte della sua esistenza di adulto in galera, soprattutto per reati di furto d'auto e frodi sulle carte di credito. Per un periodo, egli ha lavorato come magnaccia.
Si è praticamente trovato in mezzo a questa nuova cultura psichedelica. Gli hippie del distretto di Haight Asbury prendevano LSD, fumavano hashish e si definivano «figli dei fiori». A nessuno importava che Manson fosse stato in gabbia; al contrario, era una nota di merito rivolta alla sua considerazione. Manson era più grande di gran parte degli «emarginati» e sembrava che le ragazze fossero inclini a considerarlo una figura sostitutiva del padre.
Sopra: alcuni membri della Family agli inizi degli anni '60.
Ben presto, intorno a lui, cominciò a farsi un gran via vai di gente, soprattutto di ragazze depravate e di giovani uomini in ammirazione. Pare che Manson fosse bisessuale. Se non avevano mai letto Herbert Marcuse, filosofo marxista della controcultura anni '60, tanto meno avevano messo in pratica la sua idea che il sesso potesse essere utilizzato come forma di «sublimazione non repressiva» per ampliare le nostre possibilità più elevate.
Quando arrivò il Sessantotto, Manson stava cercando di entrare nel business della pop music. Una volta, addirittura, la Family Manson si era recata nella lussuosa abitazione di Dennis Wilson (1944-1983), batterista del gruppo dei Beach Boys, un complesso conosciuto soprattutto per i suoi tributi alla vita sulle spiagge della California e al surf 6, e, per circa sei mesi prima degli omicidi, Manson visse insieme a Wilson nella sua abitazione.
Si considerava una sorta di autore o di cantante. Registrò molte canzoni nello studio privato dell'abitazione di Brian Wilson, e una di queste, Never Learn Not to Love («Non impari mai ad amare») - originariamente intitolata Cease to exist («Cessare di esistere») - fu addirittura incisa sul lato B di un singolo dei Beach Boys e inclusa nel loro album 20/20 (del 1969).
Il fatto di non ottenere alcun successo amareggiò molto Manson. Nel frattempo, la Family era arrivata a circa trenta componenti, fra cui alcuni bambini, e si trasferì nel ranch di proprietà del vecchio George Spahn (1889-1974), e visse lì in cambio della pulizia delle stalle. Considerata la massiccia assunzione di droghe, fu inevitabile la violenza. Nel luglio del 1969, Manson sparò un colpo al petto di Bernard Crowe, uno spacciatore di colore, che fu ricoverato e decise di non denunciare l'accaduto alle autorità.
Alla fine di quel mese, Manson e il suo amico Bobby Beausoleil, un musicista, cercarono di convincere un altro spacciatore, Gary Allen Hinman (1934-1969), un insegnante di musica, a finanziare un trasferimento nella Death Valley («Valle della morte»), e quando egli rifiutò, venne torturato, poi pugnalato al petto e lasciato morire.
Sul muro, accanto al cadavere, Beausoleil scrisse con il sangue «political piggy» («maialino politico»), con l'intenzione di portare la polizia a credere che il responsabile dell'omicidio fosse il movimento di colore Black Panther («Pantera Nera»). Manson voleva provocare una rivoluzione, mettendo i bianchi contro i neri (che detestava). Il 9 agosto 1969, quattro seguaci di Manson, tre ragazze e un uomo, si recarono in una casa nel Benedict Canyon, precedentemente affittata da Terry Melcher (1942-2004), figlio dell'attrice Doris Day (1922-2019) e di un uomo introdotto nel business della pop music.
Melcher era stato produttore di molte band, fra cui i Byrds, e Manson gli portava del rancore. Melcher era un produttore indipendente che lavorava con la Apple Records, la casa discografica dei Beatles, e Manson, ossessionato dal celebre quartetto inglese, pensò che doveva ottenere un contratto di registrazione tramite Melcher. Quando quest'ultimo rifiutò, divenne l'oggetto dell'ira di Manson, e probabilmente sarebbe diventato una delle vittime se Manson non avesse ignorato che aveva abbandonato la casa con tre mesi d'anticipo.
Tuttavia, quell'abitazione di Hollywood, al 10050 di Cielo Drive, a Los Angeles, fu assalita dai discepoli di Manson, che trucidarono brutalmente un gruppo di persone che si trovava lì, fra cui Sharon Tate (1943-1969), attrice e moglie del regista e attore polacco Roman Polanski. A quel tempo, la Tate, era in attesa di un figlio. In quel periodo, Polanski si trovava a Londra, ma Sharon Tate aveva tre ospiti a farle compagnia, due uomini e una donna.
Sopra: la villa al 10050 di Cielo Drive.
Dopo aver assunto MDA, una droga psichedelica, si trovavano tutti in uno stato di dissociazione, ad eccezione della Tate che, a causa della sua gravidanza, non aveva assunto droghe. Non appena i seguaci di Manson si introdussero nella tenuta, si imbatterono in un ragazzo che era venuto a trovare il domestico, e gli spararono in testa.
Poi entrarono in casa e uccisero Sharon Tate e i suoi tre ospiti. Agli uomini spararono, mentre le donne furono pugnalate a morte. La mattina seguente, la cameriera, entrata in casa, vide la scena grottesca dei corpi di Sharon Tate e dei suoi ospiti accoltellati e corse fuori, per strada, urlando.
Sopra: il corpo senza vita di Sharon Tate incinta di otto mesi e mezzo.
Sulla scena del delitto fu trovata la parole «pig» («maiale») e «death to pigs» («morte ai maiali») scritte con il sangue della Tate. I corpi erano sparsi per il prato lussureggiante della proprietà. Sharon Tate, incinta di otto mesi e mezzo, era stata pugnalata a morte e appesa mediante una corda ad una trave nel salotto.
Anche Abigail Folger (1943-1969) - l'ereditiera della fortuna del caffè Folger - era stata trucidata. Con lei c'erano anche Wojciech (Voytek) Frykowski (1936-1969), un amico polacco dei Polanski, Jay Sebring (1933-1969), il parrucchiere delle star, e Steven Parent (1951-1969), il ragazzo ucciso mentre lasciava il cottage del suo amico, il custode. Gli assassini crearono quella sensazione che Manson sperava. Il giorno seguente, la Family guardò i telegiornali con soddisfazione.
Sopra: i giornali danno la notizia dei fatti di Cielo Drive parlando di «omicidio rituale».
A fine serata, ogni pistola e ogni cane da guardia disponibili erano stati acquistati dagli abitanti spaventati. Manson decise di continuare a battere il ferro finché era caldo. Quella stessa sera, dopo avere assunto LSD, guidò sei dei suoi seguaci in un'abitazione nel distretto di Los Feliz, presso Los Angeles, di proprietà di Leno LaBianca (1925-1969), proprietario di un supermarket, e di sua moglie Rosemary (1930-1969).
Manson entrò nella loro camera da letto, li tenne sotto tiro mentre tre dei suoi seguaci, entrati in casa, li picchiarono a morte. Poi scrissero con il sangue, su di una parete, le parole «death to pigs» («morte ai porci»), ed «Helter Skelter» (il titolo di un brano dei Beatles), le parole in codice di Manson per la rivolta che avrebbe avuto luogo quando i bianchi, spaventati, sarebbero insorti contro i neri. Ma questa rivolta non avvenne mai.
Sopra: la scritta Helter Skelter con il sangue in casa dei LaBianca. Notare l'errore «healter» anziché «helter».
Los Angeles era troppo abituata agli omicidi di massa per insorgere. Nel mese successivo, la Family si spostò nella remota Death Valley. Quando Manson incendiò un bulldozer di proprietà dei ranger, la polizia entrò nel ranch e arrestò gli hippie. Ed ecco che, dopo più di un mese di galera, una componente della Family di nome Susan Denise Atkins (1948-2009), che aveva preso parte ad entrambe le serie di omicidi, ne parlò con la sua compagna di cella, e la notizia arrivò dritta dritta alle orecchie della polizia.
Charlie Guenther fu l'uomo che pose realmente fine al caso Manson. Lavorava sul caso di Gary Hinman per la sezione omicidi dell'Ufficio dello sceriffo di Los Angeles, e riuscì ad acciuffare due degli accoliti di Manson - Mary Brunner e Bobby Beausoleil - che avevano scritto «pig» e «political piggy», sui muri della casa di Hinman dopo averlo ucciso. Come abbiamo visto, alcuni slogan simili furono trovati sulla scena degli omicidi Tate-La Bianca. Guenther andò all'ufficio della polizia di Los Angeles e denunciò l'omicidio di Hinman.
La Brunner e Beusoleil furono presi in custodia nel lasso di tempo in cui si verificarono gli omicidi Tate-LaBianca. Guenther disse alla polizia di Los Angeles di controllare gli amici di quei due al ranch Spahn Movie, ma la polizia ignorò l'avviso di Guenther. Solamente molti mesi dopo, per pura fortuna, riuscirono a venirne a capo. Il processo che ne seguì fu uno dei più lunghi e dei più costosi della storia di Los Angeles. Vincent Bugliosi (1934-2015), il Procuratore che più tardi scrisse il libro Helter Skelter, definì gli omicidi come «il caso di omicidio di massa probabilmente più bizzarro che ci fosse mai stato in America» 7.
Sopra: Vincent Bugliosi e il suo libro Helter Skelter.
Charles Manson fece del suo meglio per farlo apparire come un'incriminazione della società e dei giudici, spiegando che gli omicidi erano stati commessi al di fuori dell'amore. Quando le fu chiesto se l'uccisione di otto persone fosse poco importante, Susan Atkins rigirò la situazione e chiese ai giudici se l'omicidio di migliaia di persone con il napalm fosse importante (un riferimento alla guerra del Vietnam a quel tempo in corso). Nel suo libro Headline Justice («L'attrazione principale della giustizia»), la giornalista Theo Wilson (1917-1997) parlò del processo che durò dieci mesi, con
Sopra: Charles Manson durante il processo.
Le tre donne imputate insieme a Manson, Susan Atkins, Leslie Van Houten e Patricia Krenwinkel, furono condannate con lui, ma cercarono di farlo assolvere assumendosi totalmente la responsabilità degli omicidi. Un altro imputato, Charles «Tex» Watson, venne giudicato colpevole in un procedimento separato. La loro pena di morte venne commutata in carcere a vita quando la pena capitale venne abolita in quello Stato. Era il 1972.
Il presidente Richard Nixon (1913-1994) aveva pubblicamente condannato Charlie Manson ancora prima che lui e gli altri cinque imputati venissero dichiarati colpevoli dalla giuria. Prevedibilmente, Manson divenne un eroe dei sottoborghi della West Coast, ma il processo ebbe l'effetto di convincere il resto del mondo che l'intero movimento di rivolta sociale fosse una forma di emozionalità senza cervello, le cui argomentazioni sfidavano la logica.
Infatti, esso produsse contro la sinistra l'esatto tipo di repulsione che la «caccia alle streghe» del senatore anticomunista Joseph McCarthy (1908-1957) aveva creato contro la destra negli anni Cinquanta. C'è sempre bisogno di un capro espiatorio adeguato e, negli Stati Uniti d'America almeno, la Family di Manson aveva screditato la «rivoluzione», come conclude lo scrittore ed esperto di occultismo Colin Wilson (1931-2013).
Una strana serie di coincidenze
Come molti sanno, il personaggio principale del classico horror di Roman Polanski del 1968, Rosemary's Baby, è stata l'attrice Mia Farrow, l'ex moglie di Woody Allen e di Frank Sinatra (1915-1998).
Sopra: Mia Farrow e il poster di Rosemary's Baby.
C'è un legame fra lei e il film del 1967 La valle delle bambole («Valley of the Dolls»), con Sharon Tate - che aveva impersonato la parodia della vampira nel film del 1967 Per favore, non mordermi sul collo! («Dance of the Vampires»), di Polanski. Una delle attrici non protagoniste insieme alla Tate era Barbara Perkins, conosciuta soprattutto per la soap opera televisiva Peyton Place (1957), che rese famosa Mia Farrow. A quel punto, infatti, Mia Farrow temeva, a ragione, di essere la prossima vittima di questa serie di omicidi.
Quindi, se osserviamo con attenzione, troveremo un legame fra Peyton Place, Valley of the Dolls, Rosemary's Baby e Charles Manson! Ma arriviamo ai Beatles: Helter Skelter e Piggies, erano due canzoni incluse nel White Album (Apple 1968), che hanno ispirato questa serie di omicidi commessi dalla Family di Manson, che assassinò Sharon Tate, che era la moglie di Roman Polanski, che diresse Rosemary's Baby.
Sopra: The Beatles ed il White Album.
Manson e i suoi seguaci ritenevano che nelle canzoni ci fossero dei messaggi nascosti, rivolti soprattutto alla Family 8. Inoltre, altra strana coincidenza, Mia Farrow faceva parte di quel gruppo che, insieme ai Beatles, fece il famoso viaggio in India, nel 1968, e John Lennon (1940-1980), dei Beatles, scrisse Dear Prudence («Cara Prudence»), un'altra canzone del White Album, per la sorella minore di Mia Farrow, Prudence Farrow 9.
Sopra: Prudence Farrow e il brano a lei dedicato.
Sadie Mae Glutz era l'altro nome con il quale Manson chiamava Susan Atkins, una dei componenti della Family, ancora prima dell'uscita di Sexie Sadie, un altro brano incluso nel White Album, che era rivolta a colui che, un tempo, era il guru dei Beatles, Maharishi Mahesh Yogi (1918-2008), con il quale, poi, si trovarono in disaccordo (aveva molestato sessualmente Mia farrow...). Ironia della sorte, anche Sadie-Susan avrebbe portato Manson all'arresto, parlando inavvertitamente degli omicidi alla sua compagna di cella, il che sarebbe stato utilizzato come prova durante il processo.
Si dice che, durante una festa in California, nel 1973, Lennon andò in escandescenze, tirò una sedia fuori dalla finestra, spaccò i vetri, scagliò la televisione contro il muro urlando cose senza senso sul fatto che Roman Polanski si dovesse vergognare. E, per dare un epilogo sinistro a tutta la storia, zeppa di sincronie (si dice che Lennon e Yoko Ono fossero molto interessati all'occultismo), qualcuno sparò a John Lennon, nel 1980, di fronte al Dakota Building, a New York, il palazzo che fu utilizzato come set per Rosemary's Baby.
Sopra: Yoko Ono e John Lennon davanti al Dakota Building.
Sopra: un'inquadratura dall'alto del Dakota Building presa dal film Rosemary's Baby.
Sopra: Ringo Starr insieme a Polanski e alla Tate.
Inoltre, Rosemary LaBianca fu un'altra vittima della serie di omicidi di Manson, che sarebbero stati definiti successivamente dalla stampa Tate-La Bianca. Mark David Chapman era il nome dell'assassino di Lennon, mentre Winifred Chapman era il nome della cameriera che aveva trovato per prima i corpi al 10050 di Cielo Drive.
Sopra: Lennon firma un autografo all'uomo che qualche ora dopo lo avrebbe assassinato.
I Beatles avevano frequentato la London's Indica Book and Gallery (il luogo in cui John Lennon incontrò Yoko Ono), che aprì i battenti nel 1966. Anche Roman Polanski e la moglie erano visitatori regolari di questa galleria. Il regista diresse quindi Per favore non mordermi sul collo, in Inghilterra, con colei che sarebbe stata la sua futura moglie come protagonista.
Tematicamente parlando, ci sono alcune similitudini tra questo film e Rosemary's Baby, che sembrano ancora più significative con il senno di poi rispetto a quanto successe. Nel primo film, sono i vampiri che, alla fine, trionfano, diffondendo il male in tutto il mondo dopo che i buoni del film non sono riusciti a fermarli.
Nel secondo, sono pienamente raggiunti gli obiettivi di tutti i rituali diabolici: il diavolo cammina fra noi. Nel primo film, il personaggio interpretato da Polanski, chiamato Alfred, non riesce a salvare Sharon Tate-Sarah dai vampiri, e nel secondo Guy Woodhouse (John Cassavettes) è pronto a sacrificare sua moglie, Mia Farrow-Rosemary, per far nascere l'Anticristo che, in tutta la storia del film, è colui che vince.
Sopra: Roman Polanski e Sharon Tate in una scena di Per favore, non mordermi sul collo!
In Per favore non mordermi sul collo, la comunità di vampiri ha la meglio; in Rosemary's Baby la comunità di streghe e satanisti celebrano il loro Anno Uno con la nascita del figlio del demonio.
Sopra: nella scena finale, la giovane Rosemary si avvicina alla culla per uccidere il figlio del diavolo, ma l'istinto materno ha la meglio.
Inoltre, dovrebbe essere tenuto in considerazione anche il fatto che Krzysztof Komeda (1931-1969), che compose la colonna sonora di Rosemary's Baby, morì poco dopo in strane circostanze, a causa di numerose ferite alla testa durante una serata a base di alcol, aggiungendo notorietà a quella già guadagnata dal film di Polanski del 1968.
1966: l'Anno Uno
Il 1966 sembra essere un anno fondamentale per questa storia. Nel marzo di quell'anno, John Lennon rilasciò un'intervista ad una giornalista britannica, Maureen Cleave (1934-2021), dell'Evening Standard, ma il risultato di questa intervista sulla rivista americana sembrò presagire qualcosa di sfortunato per il beatle. Quando in quell'estate si recarono negli Stati Uniti, l'affermazione di Lennon fece infuriare la destra religiosa e conservatrice:
Sopra: Maureen Cleave e l'Evening Standard con la famosa intervista dei Beatles del 4 marzo 1966.
Nel Sud degli States, dove il rock'n'roll era esploso con Elvis Presley (1935-1977) durante il decennio precedente, ci furono roghi di massa dei dischi dei Beatles. L'8 aprile 1966, la rivista Time pubblicò il famoso numero Is God Dead? («Dio è morto»?), citato anche nella stesura originale del libro Rosemary's Baby, di Ira Levin (1929-2007) e nel film. La domanda (Is God Dead?) apparve sulla copertina della rivista a caratteri cubitali in rosso su sfondo nero 10.
Sopra: Ira Levin e il suo romanzo del 1967 Rosemary's Baby da cui fu tratto il film solo un anno dopo la sua pubblicazione.
L'articolo della rivista Time riportava che un gruppo di giovani «teologi» che si autodefinivano «atei cristiani», guidati da un episcopaliano, un certo Thomas Jonathan Jackson Altizer (1927-2018) all'Emory University di Atlanta, avevano proclamato che Dio era morto. Similmente alla reazione statunitense all'affermazione che Lennon fece su Gesù, che incise sul nervo culturale e si rifletté in un'apparizione al Merv Griffin Show, dove Altizer venne presentato e accolto da urla che inneggiavano «kill him, kill him»! («uccidilo, uccidilo»!), inteso «uccidi Dio»! 11.
Com'è conveniente, Anton Szandor LaVey (1930-1997), che in quell'anno fondò a San Francisco, in California, la Church of Satan («Chiesa di Satana») - la cui ideologia era in qualche modo nietzschiana, considerando la sua esaltazione di «superuomini» elitari - in quello stesso anno (il 1966) venne accreditato come attore e come «consulente tecnico» 12 in Rosemary's Baby, un film la cui trama è strettamente correlata al satanismo.
LaVey aveva lanciato la sua Church of Satan nella Walpurgisnacht, il 30 aprile 1966. Di questa «chiesa» facevano parte alcuni personaggi famosi, fra cui gli attori hollywoodiani Sammy Davis Jr. (1925-1990) e Jayne Mansfield (1933-1967).
Sopra: Anton LaVey con Sammy Davis jr. e Jayne Mansfield.
C'erano anche alcuni collegamenti fra LaVey e i membri della Family di Manson, soprattutto con Susan Atkins, che aveva precedentemente lavorato come ballerina go-go nello spettacolo Streghe in Topless, nelle vesti di Sharon King.
Sopra: Susan Atkins si esibisce insieme ad Anton LaVey nel «sabba delle streghe» in topless.
Sopra: il locale a San Francisco gestito da LaVey dove si esibivano le streghe in topless, tra cui appunto Susan Atkins.
Sopra: due fotografie che provano che la Atkins ha continuato a frequentare Anton LaVey anche dopo la fondazione della Church of Satan.
I Beatles e la «cospirazione dell'Acquario»
È comprensibile che l'intero sconvolgimento culturale degli anni '60 fosse causa di preoccupazione tra i più conservatori, che non comprendevano le nuove sonorità, i nuovi modelli, le nuove idee, accogliendoli come portavoce di qualcosa di sinistro, e non considerandoli semplicemente come un'infatuazione o una moda passeggera.
Questi sentori di cospirazione nelle opere di John Coleman 14 e dell'economista Lyndon LaRouche (1922-2019), che abbiamo appena citato, portano al punto di definire la «beatlemania» e la conseguente ascesa del movimento rock di controcultura, come una meticolosa costruzione del Tavistock Institute, un'organizzazione di copertura del servizio dell'Intelligence britannica chiamata MI6, rivolta alla sovversione della cultura e delle istituzioni.
Tutta questa storia sarebbe stata solamente una parte di una più estesa Aquarian Conspiracy («Cospirazione dell'Acquario») di controcultura, istillata dalla Gran Bretagna… Coleman arriva al punto di identificare la musica dei Beatles con l'«atonale» musica a dodici toni del compositore tedesco Arnold Schönberg (1874-1951), del 1920, proclamando che l'ignoto critico culturale Theodor Adorno scrivesse addirittura i testi per i Beatles! La prossima citazione è probabilmente quella che maggiormente rivela gli atteggiamenti di Coleman nei confronti dell'intera cultura della rock music:
Se odiate i Beatles, la musica pop e la cultura giovanile, pazienza, ma almeno riuscirete a comprendere i fatti nella giusta versione. Per controbilanciare in qualche modo le affermazioni di Coleman, lo scrittore Alex Constantine ha dichiarato nella sua opera The Covert War Against Rock («La guerra velata contro il rock») che gli artisti del rock connessi con la controcultura, come Lennon, erano sistematicamente perseguiti dalle autorità americane e da operazioni dissimulate come COINTELPRO e Operation Chaos. Quindi, i fans della cospirazione, sia di destra che di sinistra, si sarebbero divertiti un mondo con questo caso.
Sopra: The Covert War Against Rock.
Da chi venne influenzato Manson?
Manson è rinomato per i suoi legami con Scientology, ma sembra che il suo coinvolgimento sia stato molto breve. Vincent Bugliosi ha anche affermato che i suoi insegnamenti avevano alcune sorprendenti similitudini con quelli di The Process Church of the Final Judgment («La chiesa del processo e del giudizio finale»), la nota sètta occultista fondata da Robert de Grimston. Nel 1963, de Grimston (conosciuto in seguito come Robert Moore) e Mary Anne MacLean (1931-2005) si incontrarono presso l'Hubbard Institute of Scientology, situato in Fitzroy Street, a Londra.
Entrambi stavano seguendo un corso per diventare auditor. Si sposarono di lì a poco, e nel 1964 lasciarono Scientology per costruire un proprio credo, che chiamarono Compulsions Analysis («Analisi delle compulsioni»). Inoltre, essi adottarono il cognome de Grimston. Nel 1966 (lo stesso anno in cui LaVey inaugurò la sua Church of Satan a San Francisco), il culto si trasferì in Messico, a Xtul, sulla costa Nord dello Yucatan. Fu lì che, apparentemente, scoprirono Satana.
Ritornati a Londra, nel 1967, e sovvenzionati dall'eredità di uno dei membri, trasformarono la loro residenza di Mayfair nel Palazzo di Satana, con un coffee bar aperto tutta la notte, cinema e libreria, dove vendevano i numeri della loro rivista, The Process, dedicata ad Adolf Hitler (1889-1945), a Satana e al sangue. I seguaci di The Process, indossavano dei cappucci neri, maglie a collo alto e croci in argento.
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Essi tenevano lezioni di telepatia e predicavano sulla prossima apocalisse. Avvicinavano i musicisti pop cercando di convertirli. La fidanzata dell'epoca di Mick Jagger, la cantante Marianne Faithfull, posò nell'infame numero di The Process, intitolato Fear («Paura»), nel 1967. Anche il leggendario tastierista Graham Bond (1937-1974) venne coinvolto in The Process, e morì in circostanze misteriose sotto la metropolitana alla stazione di Finsbury Park 16.
Alla fine del 1967, The Process sbarcò negli Stati Uniti, a Los Angeles, arrivando fino ai membri dell'establishment rock della costa Ovest, e fino a Charles Manson. «Learn to Love Fear» («Impara ad amare la paura»), era uno degli insegnamenti di The Process. Soror H scriveva da Londra in una newsletter sulla rivista The Process:
Sopra: alcuni numeri della rivista Process in cui appaiono sia la Faithfull che Jagger.
Tuttavia, più tardi fu negato il fatto che Manson fosse stato un vero e proprio membro di The Process, ma è possibile che gli insegnamenti di questa sètta possano averlo influenzato. Bisogna ricordare, infatti, che nel corso degli anni '60 si diffusero a macchia d'olio varie credenze sataniche e «occulte», di cui The Process e la Church of Satan di LaVey erano solamente alcuni esempi. C'era evidentemente qualcosa nell'aria... 17.
Una connessione con la CIA?
L'operazione Chaos, lanciata nel 1968, fu la risposta della Central Intelligence Agency all'inquietudine civile e allo sconvolgimento culturale. Gli obiettivi di Chaos - similmente a quelli di COINTELPRO dell'FBI - erano i dissidenti politici come i Black Panthers, gli hippie politicamente attivi e le figure pubbliche, come i musicisti rock e la gioventù «irrequieta» in generale.
L'uso di informatori e di provocatori faceva parte di una massiccia campagna sub rosa, per sovvertire le forze di dissenso alla fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70. Insieme alla CIA e all'FBI, c'era anche tutta una serie di agenzie federali:
Durante questo periodo, più di un quarto di milione di americani furono sotto «sorveglianza attiva», e furono scritti milioni di dossier sulle attività politiche e sulle vite di ognuno di loro. Coloro che erano affiliati con i militanti di colore, con i pacifisti o quelli appartenenti ai nuovi gruppi di sinistra erano i principali obiettivi di tiri mancini e altre tattiche poco ortodosse, che avevano lo scopo di minare alla base eventuali faziosità e «neutralizzare» gli attivisti politici.
La CIA aveva studiato gli effetti dell'LSD sin dal 1950, come metodo di controllo mentale e di potenziale adozione come «arma non convenzionale». Furono i test medici condotti dall'Agency che per primi lanciarono l'LSD tra la gioventù della controcultura, attraverso entusiasti portavoce come Timothy Leary (1920-1996) 18 e Ken Kesey (1935-2001).
E conseguentemente, quale fabbrica migliore della «fattoria dei porci della Guinea umana» di Haight-Ashbury, l'epicentro della controcultura psichedelica degli anni '60? Si ritiene che Manson ebbe dei contatti con alcune persone all'interno dell'Haight-Ashbury Free Clinic che conducevano dei test patrocinati dal governo sul comportamento umano, fra cui c'era Roger Smith, il funzionario che sorvegliava Manson sulla parola, quando fu portato in prigione, nel marzo del 1967.
Secondo Vincent Buglioli in Helter Skelter, anche il Dr. David Smith, dell'Haight-Ashbury Free Clinic «conobbe il gruppo di Manson attraverso il suo lavoro alla Haight-Ashbury Free Clinic». L'LSD era lo strumento del cammino verso la potenza e verso la figura del guru, il mezzo utilizzato da Manson per impartire istruzioni omicide ai suoi seguaci. A metà dell'estate del 1969, un mese prima dei massacri della Family, l'Operazione Chaos assunse modalità di massima sicurezza; ancora un'altra coincidenza?
Sopra: il Dr. David Smith e l'ingresso dell'Haight-Ashbury Free Clinic.
Fino a che punto la CIA era a conoscenza dei progetti di Manson? Quest'ultimo aveva avuto precedenti contatti con ognuna delle sue vittime. Aveva incontrato Abigail «Gibby» Folger, la vivace ereditiera del caffè rinvenuta cadavere a Cielo Drive, a casa di Naomi Cohen, alias Cass Elliot (1941-1974), una dei componenti del gruppo Mamas & Papas, anch'essa avvicinata da The Process.
In alcune occasioni, la Folger diede a Manson del denaro, poi smise. Manson, quindi, le si rivoltò contro. Quando Manson viveva a San Francisco, la Folger devolse 10.000 dollari allo Straight Theater ad Haights and Cole Street. A quell'epoca, anche Manson viveva in Cole Street, nello stesso isolato in cui c'era le sede di The Process. La Folger sovvenzionò anche Timothy Leary, il regista underground Kenneth Anger e The Process, per la creazione dell'Himalayan Academy; non lontana dall'Esalen Institute.
Manson era un portavoce dell'Himalayan Foundation (una scoperta dei laboratori della CIA?), dove infatti può avere incontrato The Process per la prima volta. All'inizio di quell'estate del 1969, Abigail Folger si era ritirata a Big Sur, sulla costa californiana, presso l'Esalen Institute, un luogo di intensa psicoterapia salutista. Si era registrata come lavoratrice volontaria in ambito sociale per il Los Angeles County Welfare Department («Dipartimento del Benessere della Contea di Los Angeles»).
Nel 1968, la Folger era in attesa di sovvenzioni stipulate dalla madre per aiutare l'Haight-Asbury Medical Clinic, nello stesso periodo in cui alcune donne della Family di Manson stavano facendo dei trattamenti. Malgrado tutta la sua beneficenza (o probabilmente per l'onere che portava) Abigail Folger venne presto coinvolta nel lato più oscuro della vita del jet set.
Era sempre più presa dalla cultura della droga in un legame che diventava sempre più stretto man mano che si facevano più frequenti i suoi incontri con Woyciech Frykowski, pesantemente invischiato nel traffico di droga nel periodo degli omicidi. Durante il week-end che essa trascorse a casa, Charles Manson fu uno dei suoi ospiti.
L'ascesa di Lucifero
Il regista underground Kenneth Anger era, un tempo, socio di Anton Szandor LaVey, e un devoto di Aleister Crowley, un occultista inglese dell'inizio del ventesimo secolo, il cui ritratto apparve sulla copertina dell'album dei Beatles del 1967, fra le celebrità che furono fotografate per il Sgt. Peppers Loney Hearts Club Band (Parlophone).
Lo stesso Anger costituisce un'altra interessante connessione occulta della fine degli anni '60, con stretti legami anche con i più grandi «rivali» dei Beatles, i Rolling Stones e, più tardi, avrebbe scritto nel suo famoso libro Hollywood Babylon (1981):
Sopra: Hollywood Babylon.
Nelle prime pagine di Hollywood Babylon Anger ha inserito una frase di Crowley: «Ogni Uomo e ogni Donna è una Stella».
Al momento, Kenneth Anger recita una parte in questa storia. L'amante di un tempo di Anger, musicista, hippie, bisessuale e futuro devoto di Manson, Bobby «Cupido» Beausoleil, era stato chitarrista in una prima versione dei Love, di Arthur Lee. Nel 1967, Anger viveva insieme a Beausoleil in una vecchia casa di San Francisco, dove c'era precedentemente stata la sede dell'ambasciata russa.
Qui si dedicarono ad alcune esperienze di imposizione delle mani di quella che Crowley chiamava magick, una pratica che Beausoleil usava in quanto disgustoso accolito di Manson, quando uccise Gary Hinman all'epoca della diffusione della Family.
Si supponeva che Beausoleil dovesse esibirsi allo Straight di San Francisco, in veste di chitarrista di punta nella celebrazione del 21 settembre 1967, The Equinox of the Gods («L'Equinozio degli dèi»), insieme alla sua band, i Magick Powerhouse of Oz. L'ensemble rock di undici elementi 19, era stato formato da Kenneth Anger per realizzare la colonna sonora del suo successivo film sull'occulto.
Anger pensava di filmare l'evento in quanto situazione focale della sua Lucifer Rising («L'ascesa di Lucifero»), dove Beausoleil avrebbe fatto la voce principale. Lo scopo di Lucifer Rising era quello di affrettare la caduta, in termini crowleyani, dell'oppressivo Eone di Osiride (l'Era degli dèi che muoiono e risorgono, ossia l'Era cristiana), e di lanciare il movimento dell'Eone di Horus (o Lucifero) - si suppone nella versione di Crowley - e dell'Era dell’Acquario.
Sopra: la locandina di Lucifer Rising. Al centro, la figura dell'angelo ribelle, mentre spiccano il numero anticristico 666 e l'Occhio di Horus.
Tuttavia, Bobby Beausoleil scomparve prima che arrivasse quella serata, rubò il furgone di Anger e molte pizze del film che contenevano praticamente tutto il master del film stesso (3.200 metri di riprese). Furioso, l'occultista Anger lanciò prontamente a Beausoleil la mortale maledizione dell'«individuo disgustoso».
Ignaro, Beausoleil si diresse a tutta birra verso Los Angeles, ma la macchina gli andò in panne proprio in prossimità di un ranch isolato in mezzo al deserto californiano. Lì, Bobby si trovò in mezzo ad un gruppo di hippie «fatte» che lo invitarono a restare. Ed egli accettò la loro ospitalità e quella del proprietario del ranch, Charlie Manson. Il resto, come si dice, è storia.
Dal materiale di Lucifer Rising che gli rimase, Anger riuscì a creare una sorta di cortometraggio intitolato Invocation of My Demon Brother («Invocazione del mio fratello demonio»; 1969), dove compariva anche Anton Szandor LaVey, amico di Anger. Per Invocation of My Demon Brother, Mick Jagger creò tutta una serie di tonalità cupe con un sintetizzatore Moog.
Sopra: la figura di Anton LaVey appare per un attimo in Invocation of My Demon Brother.
Kenneth Anger e i Rolling Stones si erano incontrati a Londra nel 1967. L'autore e fotografo Tony Sanchez (1942-2000), uno degli amici del gruppo, parlando di Mick Jagger e di Keith Richards, che presero parte al matrimonio Tate-Polanski, nel 1967, insieme alle fidanzate Marianne Faithfull e Anita Pallenberg (1942-2017), nel suo libro Up and Down with the Rolling Stones (1980) che «ascoltavano affascinate fino a quando Anger non le deviò al potere e alle idee di Aleister Crowley».
Sopra: Tony Sanchez e il suo libro Up and Down with the Rolling Stones.
Anger voleva proporre i ruoli di Lucifero a Mick Jagger e quello di Belzebù a Keith Richards, ma gli Stones «non erano di quell'avviso». Anger disse che Jagger aveva inizialmente accettato, ma poi aveva cambiato idea. Anita Pallenberg aveva incontrato gli Stones nel 1965. Essa andò immediatamente a letto con tre dei cinque componenti del gruppo. Parlando di Anita, Anger disse:
Anger diceva che Jones aveva un terzo capezzolo nella parte più interna della coscia, più tradizionalmente considerato segno sicuro di appartenenza alla stregoneria. Ecco come Sanchez descrive Anita Pallenberg nel suo libro Up and Down with the Rolling Stones:
Sopra: Anita Pallenberg sul set del film Barbarella (1968).
Nel 1967, gli Stones pubblicarono l'album dal titolo Their Satanic Majesties Request («Su richiesta delle loro maestà sataniche»; Decca). L'anno successivo a questo LP fece seguito Sympathy for the Devil («Comprensione per il diavolo»), un brano fondamentale del loro album Let it Bleed («Lascia che sanguini»; Decca 1969), ispirato alla novella del romanziere russo Mikhail Bulgakov (1891-1940) Il Maestro e Margherita, e probabilmente ai loro rapporti con Kenneth Anger.
Sopra: la cover di Their Satanic Majesties Request. Nel cielo si vede il pianeta Saturno, che gli occultisti identificano con Satana.
Sopra: il 45 giri di Sympathy for the Devil.
Sopra: Mikhail Bulgakov e la sua novella Il Maestro e Margherita, un racconto in cui figurano Cristo, Pilato... e il diavolo.
Più avanti, il rapporto fra i componenti degli Stones e Anger diventò ancora più stretto. Keith Richard e Anita Pallenberg volevano farsi sposare da Kenneth Anger con una cerimonia all'alba, in Hampstead Heath, fino a quando una mattina Richards scese di sotto e trovò che la porta d'entrata principale della casa era stata scalzata dai cardini, dipinta di vernice dorata e poi rimessa a posto.
Convinto che Anger si fosse introdotto in casa sua, Richards annullò la cerimonia, sebbene Anger disse in seguito che Richards sapeva tutto e che gli aveva dato addirittura le chiavi di casa. Anche Jagger cominciò a diventare reticente, e bruciò tutti i suoi libri sull'occultismo.
Ironia della sorte, doveva essere Bobby Beausoleil a comporre la musica per la versione finale di Lucifer Rising (che fu diffuso per la prima volta non prima del 1980, con Marianne Faithfull come attrice protagonista), mentre era in prigione per gli omicidi Manson, dopo che Kenneth Anger si era intrigato con Jimmy Page dei Led Zeppelin che avrebbe dovuto comporre la colonna musicale del film. Ecco il potere del perdono da parte di Anger!
La Tate incontra il fantasma di Paul Bern
E certamente le trappole del
soprannaturale di questa storia non si fermano qui. Nel suo libro
Hollywood Babylon, Kennet Anger ci parla del suicidio del 1932
dell'agente cinematografico Paul Bern (1889-1932), il «padre
confessore» di Hollywood. La natura compassionevole di Bern gli
aveva fatto guadagnare questa fama e, forse questo fu anche il
motivo per cui Jean Harlow (1911-1937), una delle star
dell'epoca,
Bern era l'assistente del boss dello studio Irvin Grant Thalberg (1899-1936) alla Metro Goldwyn Mayer, e aveva quindi svolto un ruolo fondamentale per portare la Harlow all'azienda di Culver City. La strana coppia si sposò il 2 luglio del 1932. Due mesi dopo, il 5 settembre 1932, il maggiordomo trovò il corpo di Bern nella camera da letto tutta bianca di sua moglie, nella famosa tenuta del Benedict Canyon. Si era sparato. Era nudo, di fronte ad uno specchio a tutta altezza, immerso in una nuvola del profumo preferito di Jean - il Mitsuoko - e si era sparato un colpo in testa con la pistola calibro 38 che venne trovata di fianco al suo cadavere.
Jean Harlow, in quel momento, era andata a trovare sua madre. Il maggiordomo non avvisò la polizia, bensì chiamò la Metro Goldwyn Mayer. Ben presto, arrivarono sul posto Louis B. Mayer (1885-1957) e Thalberg. Mayer trovò una lettera del suicida sul tavolino da toilette della Harlow. Sembra che Bern avesse problemi sessuali ai quali aveva cercato di sopperire con metodi alternativi, cioè con un vero e proprio fallo di un pony.
Malgrado gli iniziali tentativi di Mayer di nascondere la lettera alla polizia, fu costretto a consegnarla dopo le numerose insistenze del pubblicitario del suo studio. Il giorno seguente, Dorothy Millette, una bionda starlette che avrebbe voluto diventare una star, si annegò nel fiume di Sacramento. Dopo un po' iniziò a circolare una voce secondo cui il suicidio di Bern era stato in realtà un omicidio. Entro la fine del 1966, la tenuta di Bern e della Harlow nel Benedict Canyon alla Eston Drive era finita in mano a Jay Sebring, il «parrucchiere delle stelle», che era un ex fidanzato di Sharon Tate e vicino ad una delle vittime di Cielo Drive, nel 1969.
Una sera che Sebring era via per affari, Sharon passò lì la notte. Fu svegliata da un intruso nella stanza. Successivamente, la Tate raccontò al reporter Dick Kleiner (1921-2002): «Ho visto un uomo piccolo, raccapricciante. Assomigliava a Paul Bern, secondo tutte le descrizioni che avevo letto su di lui». Il fantasma cominciò a correre per la stanza a casaccio, sbattendo contro i mobili e imprecando violentemente. Il sangue gli schizzava dalla ferita alla testa.
Spaventata, la Tate si precipitò giù dalle scale, ma si trovò di fronte all'apparizione di qualcuno che pendeva dal montante della scala a chiocciola con la gola tagliata. Successivamente, la Tate disse che era come se la figura che aveva visto assomigliasse a Sebring. Poi, l'apparizione scomparve. Nel 1969, quando furono ritrovati, i corpi della Tate e di Sebring erano legati con una corda di nylon che pendeva da un gancio nel soffitto. Senza saperlo, Sharon Tate aveva visto nel 1966 quello che sarebbe stato il suo destino.
Sopra: il corpo senza vita di Jay Sebring in casa di Sharon Tate. Notare la corda con cui venne appeso al soffitto.
Tutte streghe
La scrittrice Mikita Brottman, nel suo libro Hollywood Hex: An Illustrated History of Cursed Movies («La maledizione di Hollywood: una storia illustrata dei film maledetti»; 1999), racconta come meno di un anno dopo che sua moglie, incinta di otto mesi, era stata accoltellata a morte dalla Family di Manson, nel 1972, Polanski cominciò le riprese della più sanguinosa commedia di William Shakespeare (1564-1616): il Macbeth.
Sopra: la scrittrice Mikita Brottman e il suo libro Hollywood Hex.
Com'è noto, si è fatto un gran parlare della «maledizione di Macbeth», con incidenti che si dice continuino ad accadere durante le realizzazioni teatrali della commedia 20. Mentre le riprese procedevano speditamente per gran parte delle situazioni, gli evidenti paralleli tra la commedia e gli omicidi di Manson fecero sollevare un sopracciglio prima tra la troupe, e poi tra i critici.
Ricordiamoci di come Sharon Tate fu appesa prima di essere colpita a morte, e come quell'immagine (quella di un corpo che penzola all'estremità di una corda) divenne motivo dominante nel film. La famosa scena nella quale Lady Macbeth cerca di far stillare il sangue dalle sue mani, assume anche un doppio significato quando leggiamo che i seguaci di Manson cercarono di lavarsi le mani sporche di sangue, pochi minuti dopo aver commesso l'omicidio della moglie di Polanski, ad una fontanella in un giardino lì vicino.
Ci sono anche tantissimi altri paralleli: il concetto di un feto che viene «prematuramente strappato dal ventre di sua madre»; la descrizione di un bambino piccolo, massacrato, visione fino a quando Polanski non ce lo mostra, con sangue copioso, e infine, la descrizione che fa Shakespeare della Scozia, come di donna lacerata e «ogni giorno una ferita viene aggiunta alle sue ferite».
Sopra: Lady Macbeth cerca di lavare il sangue dalle sue mani.
Brottman afferma che la macabra visione che Polanski ha del Macbeth è dovuta a Charlie Manson. Una è il prodotto dell'altro. O forse, argomento fondamentale nella discussione, sono entrambi prodotti l'una dell'altro. Entrambi derivano da una qualsivoglia strana considerazione di soprannaturalismo. E, così come Brottman suggerisce, le loro immagini iper-violente si intercorrono, almeno fino a quando non le suddividiamo. Quando l'attore Terence Baylor, nelle vesti di MadDuff, doveva descrivere la morte di sua moglie e del suo bambino, Polanski lo istruì dicendo: «Devi fare così; io lo so».
L'Era dell'Acquario degli hippie diventa l'Era dell'Anticristo
Anton Szandor LaVey diceva di aver lanciato una tremenda maledizione sulla cultura hippie che detestava. Questo accadde in una cerimonia chiamata The Rising Forth («L'ulteriore ascesa»), che ebbe luogo nello stesso periodo di quella fatidica notte nell'agosto del 1969. Un gruppo di persone incappucciate di nero entrò in una camera illuminata dalla luce delle candele per lanciare l'anatema con queste parole:
Sopra: Anton LaVey lancia una maledizione.
Nel 1969, il concerto di Woodstock coincise quasi con gli omicidi Manson, e LaVey intese queste assonanze come un segno che il rito magico avesse iniziato a funzionare. Anche l'arresto dei componenti della Family avvenne orientativamente nello stesso periodo in cui ebbe luogo il disastroso concerto all'aperto dei Rolling Stones ad Altamont, il 6 dicembre 1969, durante il quale morirono tre persone e centinaia rimasero ferite.
Per molti, questo concerto segnò la fine del periodo del peace and love («pace e amore») degli hippie. Furono assoldati gli Hell's Angels («angeli dell'inferno») per fare da sicurezza, ma, in definitiva, fu la folla ad avere bisogno della sicurezza per proteggersi dagli Angels che continuavano a scagliarsi contro le persone del pubblico.
Sopra: i Rolling Stones si esibiscono ad Altamont.
Quando gli Stones attaccarono Under My Thumb («Sotto il mio pollice»), uno del pubblico, Meredith Hunter, tirò fuori una pistola. Gli Angels dissero che la puntò verso Jagger, il quale indossava un costume da stregone con la lettera «Omega» disegnata addosso (lettera che, nell'alfabeto greco, indica la fine); altri sostengono che Hunter si stesse difendendo dagli Angels.
Sopra: Meredith Hunter, l'uomo di colore vestito in azzurro.
In un attimo, gli Angels gli furono addosso, lo atterrarono e lo picchiarono a morte. Gli Stones fermarono il concerto. Jagger, che non sapeva cosa fosse appena successo, disse: «Ogni volta che facciamo questa canzone succede sempre qualcosa di divertente».
David Dalton 21 ha scritto su Manson:
La canonizzazione di Manson in base ad alcuni segmenti della controcultura è stata la misura di quanto fosse diventata disperata e amara la gente negli ultimi giorni degli anni '60. Il Tuesday's Child, un quotidiano underground di Los Angeles, lo elesse «Uomo dell'Anno», e diffuse la sua fotografia con la parola «hippie» come didascalia.
Il Weatherman andò oltre, definendo Manson in termini eroici, esaltandolo in veste di combattente della strada, che ha giustiziato alcuni «ricchi maiali grufolanti», e quelli del Weatherman hanno proclamato il 1970 «l'Anno della Forchetta», visto che fu usata nell'omicidio LaBianca. Vincent Bugliosi è arrivato al punto di paragonare Charles Manson ad Adolf Hitler, rinomato anch'egli per i suoi interessi per l'occulto.
Sopra: Charles Manson sulla copertina di Rolling Stone, del 25 giugno 1970.
Era inoltre noto che lo stesso Manson fosse affascinato da Hitler e dal Terzo Reich. Ciò che rese morbosamente intriganti sia Hitler che Manson fu il carisma, inesplicabile ed ipnotico, se non addirittura demoniaco, oltre all'influenza che esercitavano sui loro seguaci. In una delle sue tirate tipiche, Manson paragonava la sua posizione a quella del presidente degli Stati Uniti, colui che mandò i giovani americani a morire nel Vietnam. Diversamente da altri casi che parlano di serial killer, dei solitari inclini per lo più ad azioni individuali, Manson sapeva come delegare.
L'eredità familiare
Ci sono anche dei seguiti bizzarri a questa storia, visto che la cultura popolare continua a subire il fascino di Manson. Trent Reznor, l'uomo di punta degli industrial Nine Inch Nails, ha detto di aver preso in affitto, senza esserne a conoscenza - dice lui - la medesima tenuta di Cielo Drive, il cui indirizzo è stato adesso inspiegabilmente cambiato, per incidere l'album Downward Spiral (Interscope Records 1994), i cui molti brani, quali Piggies («Porcellini») e March of the Pigs («La marcia dei maiali»), sono strettamente correlati alla mitologia di Manson.
Sopra: Trent Reznor e l'album dei Nine Inch Nails Downward Spiral.
Inoltre, Reznor ha raccontato di molte strane situazioni che si verificarono durante la registrazione dell'album; ad esempio, alcune apparecchiature elettroniche che si accendevano e spegnevano senza alcun motivo plausibile, delle strane figure in ombra che apparivano sui monitor di sorveglianza, e tutta una serie di altri fenomeni che si rivelavano comuni nelle case stregate.
Se si sia trattato di una mera pubblicità negativa promossa da Reznor, che cercava di usare la condizione di Manson sulla controcultura popolare, o se c'era del vero in tutto questo, probabilmente non ci è dato saperlo con sicurezza. Successivamente, Reznor produsse, nella medesima casa sulle colline di Hollywood, un'altra band in stile horror, che si faceva chiamare Marilyn Manson, che era anche il nome d'arte del loro pittoresco leader, un certo Brian Warner che aveva preso il nome da Marilyn Monroe (1926-1962) e da Charles Manson, due icone della storia americana, e che un tempo, era stato il pupillo di Anton Szandor LaVey...
Oggi, la tenuta che si erigeva al 10050 di Cielo Drive, è stata completamente demolita e, in quel luogo, ora sorge una nuova costruzione. Il numero civico è il 10066. Per quanto riguarda Charles Manson, nella prigione di stato di Corcoran, in California, e si dice che abbia ricevuto quattro lettere al giorno dai suoi fans, molte di più rispetto a quanto ne riceva qualsiasi altro prigioniero degli Stati Uniti.
Letture consigliate
Democracy's Baby («La democrazia della bimba»), un saggio di Jason Wynd, purtroppo non in rete, ci racconta una versione di quello che sarebbe potuto succedere. Forse il caso di Manson è stato solo un intricato The Manchurian Candidate 23 o un tipo di trama sul genere assassinio di Kennedy per porre fine alla controcultura degli anni '60, demonizzando la cultura hippie? O c'era dell'altro? Le teorie di cospirazione abbondano: semplicemente conveniva troppo al regime di Richard Nixon dire:
Inoltre, se vogliamo pensare a tutte le connessioni soprannaturali e occulte di questa storia, c’è veramente un filo conduttore o c'è solo un karma negativo? Ci sono solamente troppe coincidenze...
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